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Autore: Justice Gundam    06/12/2008    4 recensioni
Prima di Taichi, Yamato, Sora... c'erano altri cinque ragazzi prescelti, chiamati per sconfiggere le forze del male e riportare la pace a DigiWorld. Ma chi erano questi ragazzi? E quali vicende hanno vissuto? Finalmente, questi interrogativi avranno una risposta! Prequel di 'Digimon Adventure' e delle mie storie 'Adventure 02 Reload', 'Lord of Digital Rings', 'Invasion'... e le altre che arriveranno in seguito!
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Digimon Zero-22

Digimon Zero

Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam

Eccomi di ritorno... a tutti coloro che aspettavano il ritorno in auge di questa storia, non c'è più bisogno di attendere oltre! Sho, Yurika, SnowAgumon, Kunemon, e tutto il resto dell'allegra brigata sono tornati, e questa volta sono qui per rimanere! Già da troppo tempo aspettavano di poter concludere la loro battaglia contro il malvagio Watchmon... per quanto io abbia parlato delle loro avventure future nella fanfiction che ho da poco completato, Invasion! E poi, abbiamo ancora tanti Digimon da incontrare, tante battaglie a cui assistere e tanti sviluppi capaci di lasciarvi a bocca aperta... che sarebbe stato criminale anche nei vostri confronti, colleghi fan di Digimon, lasciarvi con il dubbio di come le vicende si sarebbero risolte! Bene, non dovete attendere oltre! Oggi, continueremo a seguire Sho Kusanagi e i sui compagni - Kevin e Bearmon esclusi - mentre cercano di farsi largo nel labirinto di orrori ed illusioni che il feroce MetalPhantomon ha creato per loro, nel tentativo di impedire loro di raggiungere Watchmon!

Adesso come adesso, Sho e i suoi compagni sono intrappolati nelle illusioni con cui MetalPhantomon cerca di farli capitolare o di distruggerli mentalmente. E in questo capitolo, sarà soprattutto Yurika a dover affrontare le sue paure e cercare un modo di fermare il crudele Digimon, prima che la sua falce spietata si abbatta su di lei e sui suoi amici! Ma questo vorrà dire... una battaglia molto difficile con sè stessa, nella quale tutta la forza di Kunemon non potrà aiutarla! Riuscirà la nostra giovane eroina ad avere la meglio sui suoi demoni personali, e a dimostrarsi degna della Crest dell'Amore?

E avete notato che la mia fantasia è talmente limitata che non ho trovato niente di meglio che far avere alla proprietaria originale della Crest dell'Amore, lo stesso problema più o meno che aveva Sora?

Bah, cavolate a parte... spero che questo capitolo sarà abbastanza interessante e intenso da farmi perdonare la lunga attesa a cui ho sottoposto i miei lettori! Preparatevi, perchè ci immergiamo di nuovo nelle favolose e nostalgiche atmosfere del DigiWorld di una volta! Non senza prima aver risposto alle vostre recensioni, che stavano pazientemente attendendo in linea già da tempo immemore... da inizio giugno, per l'esattezza!

 

SmartGirl: Ehilà! Vedo che sei la prima a lasciarmi un commento! Bene, bene... bentornata a Digimon Zero! Come puoi vedere, BlackGatomon sta facendo dei progressi in fatto di capacità di socializzare... e le cose tra lei e la timida Jolene si svilupperanno molto, soprattutto vedendo ome interagivano in Invasion! Per quanto riguarda MetalPhantomon... beh, in effetti era proprio questa la mia idea! Dopo aver visto l'episodio di Digimon Savers in cui Tohma e Gaomon affrontano un MetalPhantomon, ho avuto voglia di inserirne uno nella mia saga originale, e a quanto vedo, sta funzionando! Sì, effettivamente l'ho fatto, e ho usato i suoi poteri illusori, per costringere un pò alla prova i nostri eroi, e permettere a qualcuno di raggiungere l'evoluzione Ultimate! Molto presto, Sho e Kevin non saranno più i soli... Per quanto riguarda Felipe e Yurika... beh, non credo in questo capitolo, ma in futuro... posso assicurarti che avranno modo di far vedere di cosa sono capaci assieme!

KillKenny: Bene, temevo che i temi che stavo iniziando a trattare presupponessero un'alzata di rating... il che mi sarebbe stato un pò d'intralcio, visto che volevo scrivere una storia abbastanza tranquilla e facile da seguire! Certo, le illusioni funzionano poco contro i Digiprescelti... ma sicuramente sono un buon modo per loro affrontare i loro demoni interiori. A meno che, ovviamente, non siano buttate là a caso in stile MaloMyotismon!

Talpina Pensierosa: Vero, eh? Quelli tendono ad essere nemici molto efficaci, anche dal punto di vista della storyline! Per quanto riguarda il tuo nick... beh, è carino lo stesso! Io adoro le talpe...

TopoMouse: Vero, eh? All'inizio sembrano efficaci, ma poi si rivelano essere delle armi a doppio taglio. L'eroe, o chi per lui, alls fine si sveglia e manda tutto all'aria! E in questo caso, il potere speciale sarà...

Faina di Primavera: Una delle più lunghe e più belle recensioni che io abbia ricevuto in vita mia! ^_^

Ci siamo già parlati via mail, credo... quindi, quello che dovevo dire sulla tua recensione l'ho detto! Mi ha fatto moltissimo piacere leggere delle tue opinioni, e spero che il resto della lettura di questa mia storia sia stata interessante come dici! Tra non molto, dovrei riprendere a lavorare su The Lost Past, e continuare a raccontare la storia di Lucemon... ma intanto, spero che ti piaccia questa continuazione delle vicende dei miei Digiprescelti originali! Grazie ancora per il tuo affetto come lettrice... e ci sentiamo presto, spero! Ciao!

 

Eccoci pronti a ricominciare! Vi consiglio di reggervi forte, perchè questo capitolo sarà quasi del tutto dedicato a Yurika e a Kunemon/Flymon... nel senso che saranno loro a combattere e a fare la parte del leone! E, forse, arriveranno a portare a galla qualche altro aspetto della personalità della nostra amica! Sho, Felipe e i loro Digimon saranno invece i protagonisti del prossimo episodio...

Ma ora basta con i preamboli! Passiamo alla storia... e buon divertimento!

 

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Capitolo 22 - La battaglia di Yurika

 

La situazione era decisamente spiazzante. Yurika si trovava di fronte ad una versione contorta di sè stessa, in mezzo ad un panorama irreale che consisteva di un'infinita distesa di roccia nera e di una volta celeste di colore grigio piombo, dalla quale proveniva a malapena la luce sufficiente a vedere due passi di fronte a sè... e non c'era nemmeno Kunemon a darle una mano! Ma come c'era finita, là in mezzo? E dov'erano Sho, Felipe, Jolene e gli altri Digimon? L'ultima cosa che Yurika ricordava, prima di trovarsi in quel posto assurdo, era che MetalPhantomon era davanti a loro... e si stava apprestando ad attaccarli! Sì, d'accordo... ma allora che fine aveva fatto, quel mostro? Come aveva fatto a separarli e a trasportarla fin lì?

E soprattutto... che intenzioni aveva la sua copia? A giudicare da come la guardava, nulla di buono...

L'altra Yurika fece un passo in avanti... e Yurika reagì immediatamente indietreggiando e mettendosi in guardia... cosa che, sfortunatamente, non fece altro che divertire la sua copia. Con un ghigno, la falsa Yurika riprese ad avanzare, coprendo buona parte della distanza che la separava dal suo originale prima che quest'ultima avesse il tempo di reagire... e iniziò a parlarle, con voce assolutamente identica alla sua!

"Sorpresa, eh?" disse la copia, allargando il suo crudele ghigno. "Fa uno strano effetto vedere te stessa, in carne ed ossa, davanti ai tuoi occhi, non è vero?"

Nonostante la paradossale situazione, Yurika storse il naso e riuscì a rispondere alla sua imitatrice con una frase arguta. "Sì, beh... anche sentirla parlare non è esattamente il massimo della normalità! Pensavo di avere una voce più carina, se devo dirla tutta!" le rispose. "Ma... lasciamo perdere queste stupidaggini! Tu cosa vuoi da me?"

La copia ridacchiò, un verso di crudele divertimento, mentre iniziava a camminare in circolo attorno a Yurika, le mani tenute dietro la nuca, come per inclcarle l'idea che, in quel momento, lei era completamente in suo potere. "Huhuhuhuuu... che cosa voglio da te, Yurika-chan? In realtà, nulla di speciale... sei qui soltanto perchè voglio che tu guardi in faccia la verità!"

Yurika, già di suo, non apprezzava questo modo indiretto di dire le cose... e la situazione nella quale si trovava non le dava modo di essere paziente, quindi decise di troncare ogni indugio e avanzò con rabbia verso la sua imitatrice, afferrandola per la maglietta e tirandola verso di sè. "Senti, io qui non ho tempo per le scemenze! Un attimo fa ero nel cuore di una caverna di DigiWorld... e l'istante dopo mi trovo in questo posto assurdo a parlare con una che ha la mia stessa faccia!" le gridò nelle orecchie. "Quindi, mi piacerebbe che qualcuno mi spiegasse come stanno le cose... Aaaah!"

Senza nemmeno scomporsi, la falsa Yurika afferrò il braccio con cui l'originale la stava trattenendo... e, imitando alla perfezione le proiezioni di judo che erano valse a Yurika stessa una cintura gialla, la sollevò in aria e la fece cadere brutalmente sulla schiena, mozzandole il fiato in gola! La ragazzina dai capelli blu gemete per il dolore e la sorpresa, e per un attimo rimase a terra stordita, incapace di difendersi mentre la sua copia le camminava attorno, e poi si inchinava su di lei con fare trionfante.

"Oooh, ma sentitela! Povera, vuole che io le spieghi delle cose che dovrebbe sapere lei stessa!" disse la copia. "Non lo hai capito da sola, che io sono te?"

"Uuuugh... ma guarda, dev'essermi sfuggito il colore dei tuoi capelli..." mormorò Yurika, massaggiandosi il fianco indolenzito. Non c'era niente da fare, una presa da judo eseguita bene faceva MALE... "Okay, okay, quindi abbiamo fatto un salto nel regno della fantascienza, e adesso mi ritrovo faccia a faccia con il mio clone cattivo! C'è qualcos'altro che devo sapere?"

La falsa Yurika alzò le spalle, con un risolino maligno. "Oh, beh... nulla di particolare, in realtà, se non il fatto che..."

SMACK!

Approfittando del fatto che la sua copia era impegnata a darsi delle arie, Yurika aveva stretto il pugno destro, e lo aveva fatto assaggiare alla sua imitatrice, colpendola all'angolo della bocca e facendole perdere l'equilibrio. Con un gemito, la Yurika cattiva perse l'equilibrio e cadde a terra, portandosi una mano al punto colpito mentre Yurika si alzava con un colpo di reni! In un attimo, la situazione si era ribaltata... ed ora, era l'originale a stare in piedi sopra la copia!

"Temo proprio che tu ci sia cascata in pieno, copia malefica!" le disse Yurika, mettendosi in guardia e spazzandosi la maglietta dalla sporcizia che vi era rimasta. "Aspettavo proprio che tu iniziassi a parlare, per coglierti di sorpresa..."

La copia fece una risatina che esprimeva in uguale misura divertimento, ammirazione e disprezzo - se una tale discordanza di emozioni poteva essere contenuta in un unico oggetto. "Huhuhuhuuu... ma bene! Farmi parlare apposta, e colpirmi mentre non sono in guardia... c'è una piccola possibilità che tu mi riesce addirittura simpatica, cara la mia Yurika Kagura! Ma... non credere di aver fatto molto per cambiare la situazione. Tu... hai soltanto paura di quello che potrei dirti, e hai tradotto la tua paura nell'azione violenta! In effetti, la cosa non dovrebbe stupirmi... visto che fin da quando eri piccola hai trasformato i sentimenti che non ti piacevano in aggressività e rabbia." disse, rialzandosi lentamente e pulendosi la bocca con il dorso della mano.

Yurika fece un passo indietro, colta di sorpresa. "Cosa? Di... di cosa stai parlando?" mormorò, non osando credere che davvero quel clone malefico potesse conoscerla fino a quel punto...

"Oooh, andiamo, Yurika-chan, lo sai bene a cosa mi riferisco!" rispose l'altra Yurika, continuando a mantenere quell'espressione calma e tranquilla che faceva ancora più paura in una situazione tanto surreale. "Ma se proprio ti serve qualche rinfrescata di memoria... allora sarò più che lieta di dartela!"

Senza preavviso, il clone scattò in piedi e sfrecciò a tutta velocità verso il suo originale, che non fece in tempo a difendersi prima che le arrivasse un pugno nello stomaco abbastanza violento da farla raggomitolare per il dolore e imperlarle la fronte di sudore! Yurika aprì la bocca, senza che nessun suono ne uscisse... e cadde in ginocchio, cercando di pompare aria nei polmoni mentre il paesaggio scompariva attorno a lei, la distesa di roccia del colore del petrolio si dissolveva man mano...

E la scena davanti ai suoi occhi, pur nella confusione del momento, passò ad un ambiente più familiare... Una scena in bianco e nero, come in un vecchio film, che iniziò a scorrere davanti agli occhi della Digiprescelta dolorante, riproducendo avvenimenti del suo passato...

Avvenimenti importanti... che avevano avuto un peso notevole nella sua vita... nel suo cuore di bambina... che ancora adesso che aveva da poco compiuto dodici anni, si facevano sentire...

"C... che cosa..." boccheggiò, ancora senza fiato per il colpo ricevuto. "Questo... questo è... ugh... non posso crederci... cosa sta succedendo... qui?"

La roccia frastagliata che le graffiava le ginocchia lasciò presto il posto ad un pavimento di legno levigato, dello stesso colore del cielo plumbeo sotto il quale si trovava... e sotto il quale si sarebbe trovata ancora, a rigor di logica! Ma, quando la ragazzina alzò lo sguardo per capire dove si trovava, dopo essersi rimessa abbastanza ossigeno nei polmoni, vide che sopra di lei si trovava un tetto dello stesso materiale del pavimento... e sentì delle voci, incredibilmente familiari, che parlavano, evidentemente credendo di essere al di fuori della portata del suo udito.

 

"Mi dispiace molto, mamma... ma vivere qui ad Hokkaido non fa per noi. Abbiamo pensato di trasferirci a Tokyo, dove Yurika-chan e Mieko-chan potranno vivere una vita che più si addice a delle ragazze della loro età... e dove noi, magari, troveremo delle migliori opportunità di lavoro..."

"Non ho nulla in contrario per quanto riguarda il lavoro, ragazzi miei..." rispose una donna anziana dal tono saggio e materno, in gentile dissenso con quanto stavano dicendo i suoi genitori. "Ma... Yurika-chan e Mieko-chan sono cresciute qui, ed è qui che hanno i loro ricordi di bambine. Siete sicuri... che non sarà doloroso per loro andarsene da qui?"

"Lo è anche per noi, in realtà..." rispose la signora Kagura, chiaramente rattristata da quella decisione che pure aveva preso assieme al marito, e della quale aveva reso partecipe anche la più grande delle sue due figlie. "Anche io e Goro siamo cresciuti qui, e le nostre radici sono qui, in questo piccolo villaggio... ma la verità è che ormai questo paesino si sta svuotando, e diventa sempre più difficile viverci. Tra l'altro, non ci sono più neanche tanti bambini, quindi Yurika-chan e Mieko-chan crescerebbero senza avere molta possibilità di farsi degli amici... Abbiamo deciso di fare così, perchè ci sembrava la cosa migliore per tutti noi... e se vuoi, puoi venire anche tu! Lo sai che non ci dai nessun disturbo..."

"Ti ringrazio, cara... e ringrazio anche Goro per il pensiero... ma non credo che potrei adattarmi ad una vita di città. Sono vissuta troppo a lungo in questo posto per poter pensare di trovare casa da qualche altra parte. No, tesoro... non ti preoccupare per me... io... dicevo questo soltanto per le bambine, perchè non volevo che per loro fosse troppo difficile..."

"In ogni caso, verremo a trovarti ogni volta che potremo..." affermò la signora Kagura. "Non potremmo mai dimenticarci di te e di quello che questo villaggio..."

Il discorso cominciò a sfumare, e le parole si fecero sempre più indistinte, fino a diventare niente più che un ronzìo indistinto... ma la sensazione di improvvisa mancanza, di vuoto e di nostalgia che Yurika aveva provato a sei anni, quando aveva saputo che la sua famiglia si sarebbe trasferita dall'innevata Hokkaido dove lei era nata, ad una grande città sconosciuta come Tokyo... beh, quello si faceva sentire, forte come quella volta. Lei stessa, anche ora che di anni ne aveva dodici, non sapeva bene come definire quella strana sensazione... era sgradevole, un misto di rabbia rivolta contro nessuno, paura dell'ignoto e senso di lontananza... e non sapeva bene come esprimerlo... non sapeva come reagire al pensiero che non avrebbe più visto la campagna che amava...

Un momento... cosa stava succedendo? Perchè provava di nuovo quella sensazione, quando era sicura di essersene liberata? Era passato così tanto tempo, ed era convinta di essere riuscita a dimenticare quel periodo così difficile della sua infanzia... eppure, ora che i ricord tornavano prepotentemente a galla, il senso di vuoto interiore risaliva con loro. Senza che lei se ne rendesse conto, una lacrima di nostalgia le scorse lungo la guancia destra, andando ad infrangersi sul pavimento di legno duro sul quale lei appoggiava le mani e le ginocchia...

"Questo... questo è... esattamente come sei anni fa..." mormorò tra sè... per poi accorgersi dell'acqua salata che le stava colando da un occhio, e asciugarsela rapidamente, con un gesto quasi stizzito. Che razza di Digiprescelta era, se si faceva sopraffare dalle emozioni così facilmente?

 

"Huhuhuhuuu..." L'odiata voce del suo doppione, così spaventosamente simile e al tempo steso così incredibilmente diversa dalla sua, le risuonò di nuovo nelle orecchie... e la falsa Yurika si fece avanti, con le mani appoggiate sui fianchi e l'espressione trionfante. Era chiaramente orgogliosa di aver provocato quelle defaillance nella normalmente sicura ed estroversa Yurika... e sembrava trarre una sorta di piacere perverso dal farle ricordare quel momento in cui era stata separata da qualcosa che amava.

"Ma com'è dolce, il tuo passato, cara la mia originale!" esclamò, quasi sputando l'ultima parola. I suoni della casa si erano zittiti, in un inquietante diminuendo, e ora tutto ciò che si sentiva erano le loro voci che riecheggiavano tra le mura della casa in stile tradizionale... e il freddo penetrante della regione più settentrionale del Giappone, nota per le sue nevi e le sue misteriose tradizioni...

"Già... in fondo, non è così per praticamente ogni cosa nella tua vita?" continuò l'imitatrice, senza pietà. "Pensare che tutto quello a cui sei legata... tutto quello a cui vuoi bene... alla fine se ne va da te! Davvero ironico, per una che dovrebbe essere la Digiprescelta di un sentimento così fragile e temporaneo come... l'Amore!"

"Stai zitta." sibilò Yurika, ancora inginocchiata sul pavimento, cercando di non concedere alla sua copia il piacere di prenderla in giro. "Sono già di pessimo umore."

Ma la copia non sembrò curarsene... e anzi, il suo ghigno si fece ancora più borioso, mentre si avvicinava alla sua originale. "Oh, poverina... ho toccato un punto sensibile, non è vero? Ho colpito la piccola Yurika-chan proprio nel punto in cui fa più male, non è così? In fondo, non si dice sempre che la verità può essere dolorosa? Quindi, la tua reazione è del tutto naturale..."

"HO DETTO STAI ZITTA!" Con uno strillo inferocito, la bambina dai capelli blu scattò in piedi e, senza pensarci su due volte, fece scattare in avanti un braccio e lo mosse in un arco davanti a sè, colpendo la sua copia al viso con un manrovescio! Si sentì un forte rumore del dorso della mano che incontrava il volto della Yurika cattiva, la cui testa si piegò leggermente di lato e la cui espressione si contorse per un'istante in una di forte dolore... ma poco dopo, la copia riprese il suo atteggiamento di superiorità, e si sfregò la guancia arrossata.

"Huhuhuhuuu... proprio tipico tuo, Yurika Kagura di Hokkaido..." affermò, continuando ad umiliare la ragazzina ricordandole il suo luogo d'origine che ormai vedeva solo una volta ogni tanto. "Questa è la tua reazione davanti a qualcosa che non ti fa piacere, non è vero? Cerchi di nascondere il tuo dispiacere usando la rabbia, e per immaginare che faccia meno male, ti rifugi nell'aggressività... vuoi farti credere una persona forte e indipendente quando in realtà cerchi solo di far credere agli altri che non hai bisogno della loro compassione! Mi fai pena, lo sai?"

"E tu sai quanto mi importa della tua... compassione?" sibilò la ragazzina dai capelli blu, una mano ancora estesa, e pronta a scattare di nuovo verso il suo clone, e l'altra che stringeva forte la Crest dell'Amore, come se avesse paura di perdere anche quella. "Sempre se tu sei in grado di provarne... mi hai portato qui... per prendermi in giro, per vantarti del tuo... infallibile intuito, o per che altro motivo?"

"Ma quanto siamo impazienti..." rispose la copia, per niente impressionata. Il bello, dal suo punto di vista, doveva ancora venire. "Un pò di pazienza, mia cara Yurika, perchè non hai ancora visto proprio niente! Sai, la tua cara nonnina, là nella tua isola natale... e quei posti nei quali giocavi da bambina... non sono le uniche cose da cui ti sei allontanata! Lascia che ti mostri cosa voglio dire!"

"Non mi interessa quello che vuoi farmi vedere..." tentò di protestare Yurika, e scattò in avanti per afferrare la sua imitatrice e sperimentare qualche proiezione da judo su di lei... ma nell'istante in cui credeva che avrebbe afferrato la maglietta della ragazza che le assomigliava, la ragazzina richiuse le mani sull'aria, e la figura così spaventosamente simile a lei sbiadì di colpo, diventando traslucida. Yurika emise un grido di disappunto e incespicò, riuscendo ad appoggiarsi ad un muro appena in tempo per evitare di cadere in avanti..."Argh! Accidenti, non vale! Proprio quando sto per prenderla, mi sfugge! Perchè non torni indietro e non combatti come si deve, eh? Hai paura di me, vero? Dillo, che hai paura!"

Non ottenne risposta. Non che lei si aspettasse una risposta, in effetti, con tutte le cose assurde che stavano accadendo... Yurika si rimise in piedi, guardandosi attorno con la curiosità di vedere cosa altro la aspettasse...

E ancora una volta, lo scenario cambiò. La casa in stile tradizionale in cui si trovava un attimo prima fece posto ad una casa più moderna, che tuttavia manteneva ancora un pò dell'atmosfera del Giappone d'altri tempi. Era dotata di elettrodomestici moderni, e aveva un tono molto più vivace... ma manteneva certi elementi quali le porte scorrevoli, un piccolo dojo che la ragazzina riusciva già a vedere dalla sua posizione...

Non era certo un posto sconosciuto... in effetti, se non fosse stato per il fatto che la scena era completamente in bianco e nero, Yurika avrebbe davvero creduto di essere tornata a casa! Non sapendo bene cosa fare, o che altra sorpresa le sarebbe stata riservata, Yurika si guardò attorno, appoggiando una mano sul muro quasi volesse essere sicura che quello che stava vedendo non era un'illusione...

No, non aveva tanta fortuna. Il muro sembrava proprio reale al tatto, e anche la carta di riso che separava il dojo posto sul retro dal resto della casa... una casa completamente deserta, immersa in un desolante silenzio che metteva a dura prova i nervi già sotto sforzo di Yurika.

Ora che ci pensava... anche quella poco simpatica sensazione di essere sola in casa non le era poi tanto sconosciuta... ma la ragazzina scacciò dalla mente questo pensiero, decisa a non farsi trascinare nella trappola della sua imitatrice...

Un'acuta vocetta di bambina provenne da dietro la porta scorrevole, cogliendo di sorpresa Yurika... una voce che emetteva brevi, decisi gridi di battaglia, come quella di qualcuno che praticava arti marziali! Yurika ebbe un deja-vu, e i suoi occhi si spalancarono per la sorpresa e l'allarme... e, dopo un attimo di esitazione, la ragazzina dai capelli blu appoggiò una mano sulla porta scorrevole e la scostò di lato, quel tanto che basava per dare un'occhiata all'interno senza essere a sua volta vista...

La sala d'allenamento era completamente spoglia, tranne per alcuni vestiti gettati qua e là per la stanza in maniera abbastanza casuale... e la persona che si stava allenando, una bambina di non più di dieci anni che indossava una larga divisa bianca da judo, tenuta ferma da una cintura bianca allacciata in vita! La scena permaneva in bianco e nero, con tonalità di grigio... ma a Yurika non serviva molta fantasia per vedere di che colore erano i capelli della piccola judoka, che continuò a sferrare una serie di pugni nell'aria, per poi eseguire un'agile rotolata in avanti, che terminò in posizione accovacciata.

Yurika rimase in silenzio, sbalordita, mentre osservava la sè stessa più piccola che si rialzava e si rimetteva a posto la divisa, allacciandosi meglio la cintura, per poi emettere un sospiro amareggiato e congiungere le mani davanti a sè, sul grembo. Era evidente che, nonostante cercasse di mettere tutta sè stessa nell'allenamento, c'era qualcosa che la turbava profondamente, e che le impediva di fare del suo meglio...

E la Yurika più grande poteva immaginare benissimo che cosa. La casa vuota, il senso di isolamento e solitudine... erano cose che lei ricordava fin troppo bene! Quando i suoi genitori erano costretti a lasciare le loro figlie in casa per il loro lavoro di agenti delle forze dell'ordine, e lei e Mieko-chan dovevano cavarsela da sole. Certo, lei e la sua sorellina erano bambine responsabili, e sapevano cavarsela da sole... in più i loro genitori preparavano sempre ogni cosa per loro, per le frequenti occasioni in cui non potevano tornare per cena o per la notte... ma a volte, la sensazione di essere completamente sole era pesante, e difficile da sopportare, per delle bambine di quell'età. Per non parlare poi delle volte in cui un turno di lavoro straordinario faceva sì che tante aspettative che Yurika e Mieko si erano fatte venissero deluse...

La Yurika più piccola scosse la testa, e riprese ad allenarsi, distraendosi soltanto per fare un piccolo sorriso e dare un saluto alla sorellina minore quando questa, tenendo tra le braccia un Doraemon di peluche, fece capolino da dietro un muro... e la Yurika più grande si ritrasse, cercando con tutte le sue forze di non pensare a quello che... chiunque fosse dietro a quell'assurdità... voleva farle vedere. "Adesso... adesso ne ho avuto abbastanza!" esclamò, cercando di nascondere con la rabbia la sua tristezza e il suo sconforto. "Che cosa vuoi dimostrare, eh? Che sei meglio di me? Che io sono debole? Ne ho abbastanza dei tuoi giochetti! Se... se hai qualcosa da dire, perchè non lo dici chiaro e netto?"

L'odiata voce della sua imitatrice le rispose, senza che Yurika avesse chiesto il suo parere! La Digiprescelta dell'Amore sentì improvvisamente qualcosa che le scivolava alle spalle... e un istante dopo, le si ghiacciò il sangue quando quel viso identico al suo, ma dagli occhi ambrati e maliziosi, apparve al suo fianco.

"Ma è chiaro, no?" sussurrò la Yurika cattiva all'orecchio della sua originale. "Voglio solo farti vedere quando è inutile quel sentimento che tu rappresenti. L'amore fa soltanto male, non è evidente? Quando vuoi bene ad una persona, e poi ti allontani da essa... beh, non sarebbe meglio, a questo punto, non volere bene a nessuno? Così ti risparmi la fatica, le umiliazioni e la sofferenza di doverti poi separare dalle persone, dai luoghi a cui sei affezionata! Perchè... nulla dura per sempre, Yurika Kagura. Nemmeno questo inutile sentimento che va contro ogni logica e ogni istinto di auto-conservazione..."

"STAI ZITTA UNA BUONA VOLTA!" esclamò Yurika, spintonando via il suo 'clone' in un impeto di rabbia e disperazione. Le parole del suo doppio stavano facendo effetto, e questo non potè che portare un ghigno sulle labbra dell'altra Yurika...

"Huhuhuhuuu... come sempre, cerchi di nascondere la tua debolezza e di farti credere forte..." rispose la Yurika malvagia. "Non hai iniziato a praticare judo per sfogare un pò la tua rabbia e la tua frustrazione? Era il tuo modo di farti passare la consapevolezza che le persone e i posti a cui vuoi bene vengono allontanati da te. L'isola in cui sei nata, i tuoi genitori... e tra un pò anche la tua sorellina, il tuo partner... i tuoi amici..."

Con un grido di rabbia cieca, Yurika cercò di dare un pugno alla sua imitatrice... ma quest'ultima scomparve di colpo dalla sua posizione, e lasciò la bambina dai capelli blu con un palmo di naso mentre il suo pugno chiuso passava attraverso la forma evanescente. Sentendosi improvvisamente esaurita, Yurika barcollò in avanti e cadde in ginocchio, appoggiando le mani davanti a sè mentre il respiro le si mozzava in gola. Mentre cercava di rimettersi in piedi, una mano la strinse con violenza dietro la nuca, costringendola a restare inginocchiata... mentre la voce dell'altra lei stessa continuava a prenderla in giro!

"Che... che cosa... ugh... vorresti... dimostrare?" mormorò la ragazzina, suonando sempre meno convinta ad ogni istante che passava. "Che cosa cerchi di dire... della mia sorellina... dei miei amici... e di Kunemon?"

"Ma come, ancora non lo hai capito?" ridacchiò la copia, spintonando la sua originale verso il basso e tentando di farla cadere prona. "E io che pensavo che tu, almeno, fossi intelligente! Ridicola, ma intelligente. Pare proprio che il sentimento che tu rappresenti ti abbia mandato in pappa il cervello! Heheheheee..."

Con un gesto sprezzante del braccio, la copia di Yurika vinse la resistenza della sua originale e la gettò a terra, facendole emettere un breve grugnito di sconforto. Yurika cercò di rialzarsi e di contrattaccare... ma la sua imitatrice le calpestò una mano, strappandole un grido di dolore e facendola restare a terra! "Ora ti spiego tutto, per filo e per segno, visto che vedo che ne hai un gran bisogno. Quello che tu dovresti rappresentare, mia cara ragazza, non è altro che una fugace illusione, che serve soltanto a far sentire meglio voi esseri umani! Ma riflettici... tutte quelle persone che hai accanto... tutti quei luoghi a cui ti sei affezionata... riuscirai a tenerli con te per sempre? Io non credo proprio... sai, in effetti penso che il tuo amichetto Felipe avesse proprio ragione!"

"Ugh... basta con i giri di parole..." gemette la sua vittima, cercando in qualche modo di liberare la mano dolorante da sotto la suola del sandalo della falsa lei stessa. "Se devi dire qualcosa, dillo... e smettila di prendermi per i fondelli! Cosa vorresti dire con..."

"La tua isola natale, l'hai dovuta abbandonare quando ti sei trasferita a Tokyo con la tua famiglia..." rispose la Yurika cattiva. "I tuoi genitori, sono sempre così distanti da te... e spesso lasciando te e la tua sorellina a casa da sole per il loro lavoro! E anche quelle persone che adesso credi di avere accanto, si allontaneranno da te col tempo! Le cose cambiano, mia cara Yurika... e nulla rimane com'è! Un giorno, anche la sorellina a cui vuoi tanto bene prenderà la sua strada, che inevitabilmente sarà diversa dalla tua... e allora, vi separerete, e chissà mai se e quando vi rivedrete! Il tuo amichetto Sho... heheheee... anche lui non resterà al tuo fianco per sempre! Non importa quanto voi due vi vogliate bene, la vita vi separerà! E' inevitabile, e questo lo sai bene! Pensa al futuro... possono accadere mille cose, e le probabilità che lui resti con te per tutto questo tempo sono praticamente nulle!"

Yurika strinse i denti, e gli occhi le si inumidirono di nuovo. Lentamente, ogni difesa che lei potesse opporre alle argomentazioni della sua imitatrice si faceva sempre più fragile... perchè, ragionandoci così a freddo, quello che la Yurika cattiva diceva aveva senso! Le persone a cui lei voleva bene... non sarebbero rimaste con lei per sempre... alla fine... le avrebbe perse, come aveva perso la sua amata casa di Hokkaido, e stava perdendo i suoi genitori...

La copia si rese conto della debolezza della sua originale, e ne approfittò vilmente. Con un sorrisetto malefico, aumentò appena un pò la pressione sulla mano di Yurika, e la sua vittima fece un altro breve gemito di dolore.

"E... che mi dici dei tuoi compagni di viaggio? Del piccolo Kevin, della tua amichetta Jolene... e, se devo essere del tutto sincera, non capisco come puoi voler essere amica di una nullità simile... e di quel ridicolo animaletto, Kunemon, con cui hai fatto amicizia!" proseguì, strofinando sale sulle ferite. "Cosa succederà quando il vostro viaggio sarà finito, sempre nell'improbabile ipotesi che torniate a casa? Non vi separerete di nuovo? Non tornerete tutti alle vostre vite? E i Digimon non potranno certo vivere nel Mondo Reale, no? Quindi... anche questa bella amicizia finirà! Anche queste persone a cui vuoi bene, se ne andranno, e tu non potrai fare niente per impedirlo! Come puoi vedere, Yurika... rappresenti un sentimento inutile, che fa soltanto soffrire! Non mi dire che non ti sei mai posta questo problema!"

Yurika aveva ormai rinunciato a rispondere alle frecciate della sua imitatrice... e, distesa di schiena sul pavimento di quella rappresentazione in bianco e nero della sua casa, si limitò a stringere gli occhi per farne uscire le lacrime che fino a quel momento era riuscita in qualche modo a trattenere. Un misto di disperazione e rabbia le squarciava il petto, una sensazione orribile di impotenza di fronte alla dura realtà dei fatti... era vero, tutto quello che la sua copia diceva... Una volta che fosse finita quell'avventura, sempre se ne fossero usciti tutti vivi, si sarebbero separati di nuovo, tornando ognuno al suo paese d'origine. E questo valeva anche per i Digimon: nel frenetico susseguirsi delle loro avventure, nella meraviglia di trovarsi in un nuovo mondo, Yurika si era dimenticata di questo particolare... ma era vero, i Digimon sarebbero rimasti nel Mondo digitale, e i ragazzi sarebbero tornati nel Mondo Reale, spezzando così per sempre il loro legame...

E Sho... il suo più caro amico, la persona che l'aveva aiutata ad ambientarsi nei primi, malinconici mesi dopo il suo trasferimento da Hokkaido? Anche lui, un giorno, sarebbe diventato solo un ricordo... un ricordo che avrebbe continuato a fare male.

"Le cose cambiano, mia cara Yurika..." sentì a malapena la voce della sua imitatrice, che continuava a parlarle con crudele soddisfazione. "Le cose non restano mai come le ricordiamo... come noi vorremmo che restassero. Un giorno, i Digimon, i tuoi amici... e anche quello sciocco ragazzino che tu definisci il tuo migliore amico... saranno soltanto dei ricordi! Voi non siete degli eroi. Non potete salvare niente e nessuno. Siete soltanto dei bambini che sono stati prelevati dalle loro case per combattere una guerra più grande di loro! Perchè darvi tanta pena? Perchè sforzarvi a creare dei legami con i vostri compagni? Non servirà a nulla, alla fine! Alla fine, tutto scompare... nulla resta com'è..."

La voce della sua imitatrice divenne soltanto una lontana litania che Yurika continuava a sentire come un sottofondo beffardo. Nel tentativo di ascoltarla il meno possibile, Yurika aveva girato la testa dall'altra parte, lasciando che le lacrime che le scorrevano lungo il viso si raccogliessero sul pavimento... ma era impossibile non sentire quelle crudeli parole che si facevano beffe di lei e dei suoi amici. E la cosa peggiore era che Yurika non sapeva cosa rispondere... se non cercare di farla stare zitta come poteva!

"Ugh... no... smettila..." disse, cercando di articolare delle frasi. "Io... sniff... io... non voglio... non voglio perdere... le persone... a cui voglio bene... Tu... tu sei... una bugiarda... sniff..."

La copia rise di nuovo, un suono che la vera Yurika aveva ormai in odio come quello delle unghie sulla lavagna. "Hahahahahaaa! Ma lo vedi, come ti sei ridotta? Non ti è rimasto più nulla per contraddire le mie affermazioni, e tutto quello che puoi fare è nascondere la testa sotto la sabbia e fare finta di non sentirmi!" continuò. "Beh, ti dò un piccolo aggiornamento sulla realtà dei fatti, Yurika-chan! Le cose stanno così, punto e basta... e nulla di quello che tu possa fare impedirà che le cose seguano il loro naturale fluire! Sei destinata a perdere le persone a cui vuoi bene... come lo sono tutti gli esseri umani! L'amore non dura! I legami si sciolgono! Le amicizie finiscono! E tutto quello che gli esseri umani fanno, alla fine... è insignificante!"

Yurika la sentì ridere di nuovo, e cercò senza successo di trattenere di nuovo le lacrime... ma ancora una volta, quella che lei sentiva come la verità di quelle dure parole le impediva di dire qualsiasi cosa. Era sicura di non poter rispondere nulla... era sicura che quello che la sua versione oscura diceva fosse la pura verità... e allora, se quello che lei rappresentava - come lei aveva più volte sospettato - non aveva alcun senso, che altro rimaneva da fare se non arrendersi all'evidenza dei fatti? Era proprio così... lei non era adatta a rappresentare l'Amore, lei che era destinata a perdere tutte le persone e i posti che le erano cari...

Anzi, no... dopotutto, perchè non doveva essere vero anche il resto? L'Amore... era qualcosa di insensato... qualcosa che provocava soltanto sofferenza...

Felipe, che pure lei aveva tanto criticato... forse aveva ragione... forse... non valeva proprio la pena di affezionarsi così tanto alle altre persone... solo per poi soffrirne la lontananza...

Il mondo di Yurika diventò nero, mentre le lacrime continuavano a scorrerle dagli occhi, e la risata della sua controparte malvagia continuava a riecheggiarle nelle orecchie, distorta e resa cacofonica da qualcosa che lei non riusciva a capire...

"Uuuugh... no... no..." mormorò la ragazzina tra i singhiozzi. "Sho... Kunemon... papà... mamma... io... sniff... non voglio... non voglio perdervi... io... ugh... vi voglio bene! Non voglio... che voi ve ne andiate! No... no..."

Il dolore alla mano che la sua sosia le stava infliggendo era diventato ormai niente più che un formicolìo distante... la realtà, o l'illusione, che la circondava iniziava a distorcersi, inghiottendola in un caleidoscopico vortice di nebbia grigio piombo. Dietro il velo delle sue stesse lacrime, la ragazzina riuscì a vedere il pavimento e le mura che cambiavano forma... ondeggiavano e si scioglievano, rendendo il tutto ancora più irreale ed inquietante...

E sempre, in sottofondo, la risata della sua copia, che ora suonava come un rombo proveniente da un abisso...

"Non voglio... non voglio... restare sola... Ah!"

Ma proprio quando era convinta che sarebbe impazzita, inghiottita da quelle allucinanti visioni... un improvviso e pungente dolore le trafisse la gamba sinistra, facendole lanciare un breve urlo! Lo scenario senza colori vacillò, per essere sostituito dai cupi colori e dalle rocce frastagliate della caverna in cui si trovava con i suoi amici fino a qualche istante prima... ma subito dopo, l'illusione tornò ad avvolgerla. Anche se questa volta, Yurika si era resa conto più o meno di cosa stava succedendo, ed era riuscita a frenare le lacrime...

"Che... che cosa?" esclamò la ragazzina, districando il braccio da sotto il piede della sua copia, che smise di ridere e barcollò in avanti con un espressione incredula dipinta sul volto. In un tentativo di liberarsi di quell'incubo, Yurika si alzò in piedi di scatto e, di puro istinto, fece partire un pugno che centrò la sua imitatrice in faccia, facendola cadere all'indietro... e subito dopo, le arrivò qualcosa sulla guancia destra, che le provocò un improvviso e bruciante dolore! L'istante successivo, prima che la Digiprescelta dell'Amore potesse rendersi conto in pieno di cosa stava accadendo, lo scenario in bianco e nero della sua casa si dissolse come se fosse stato fatto di fumo... e Yurika si ritrovò inginocchiata per terra, con le rocce della caverna che le graffiavano le ginocchia nude, e qualche lacrima che ancora le scorreva dagli occhi! Una strana luce azzurra, proveniente da una grotta davanti a lei, raggiunse i suoi occhi...

Prima che un altro schiaffo la centrasse sull'altra guancia, facendole voltare la testa dall'altra parte per l'improvviso dolore! Quando i sensi di Yurika tornarono in contatto con la realtà, sentì una vocetta ronzante che la chiamava disperatamente, e riuscì a mettere a fuoco un piccolo Digimon giallo dalle lunghe antenne e dalle mandibole uncinate a becco... e un piccolo oggetto, simile ad un videogioco, stretto nella sua mano! Il... il suo Digivice? Ma... ma quando lo aveva recuperato?

"K-Kunemon? Il mio... Digivice...?" mormorò con voce strozzata. In quel momento, si rese conto che era stato lui a farle sentire dolore mentre era vittima di quella strana e deprimente illusione... doveva averle dato un piccolo morso e averla colpita al viso con le antenne per svegliarla...

"Yurika!" esclamò il piccolo Digimon insetto, strisciando sul braccio destro della sua partner quando questa si chinò per accoglierlo. "Yurika, che ti è successo? All'improvviso, ti sei messa a parlare da sola... chiamavi Sho, la tua mamma e il tuo papà... e chiamavi anche me! Ma... ma che ti ha preso, tutt'a un tratto?"

Yurika, in un impeto di gioia e disperazione al tempo stesso, abbracciò stretto il piccolo bruco, stringendolo fino quasi a fargli mancare il respiro, come se da un momento all'altro lei avesse paura che Kunemon scomparisse nel nulla. "Oh, Kunemon!" esclamò. "Sono... sono così felice che tu sia ancora qui... sniff... io... io non..." Nonostante tutti i suoi sforzi, la bambina dai capelli blu non riuscì a trattenere le lacrime, e ricominciò a singhiozzare tenendo Kunemon tra le braccia. Il piccolo Digimon era esterrefatto. Yurika non si stava comportando nella maniera che le era consona... di solito era sempre così audace e sicura di sè, pur restando dolce e sensibile. E in quel momento, invece, le sembrava terribilmente piccola ed indifesa... tuttavia, Kunemon sapeva bene che quello non era nè il luogo nè il momento giusto per le lacrime, e si scosse dall'abbraccio della sua partner, nel tentativo di farsi spiegare cosa le fosse successo.

"Ma insomma, Yurika, che ti prende?" la richiamò, assumendo senza neppure volerlo un tono più duro di quanto non volesse in realtà. "Da quando è apparso quel MetalPhantomon, non sei più tu! Che ti ha fatto? Perchè all'improvviso ti sei messa a piangere... e perchè parlavi di perdere le persone a te care?"

"Un... un incubo, Kunemon-chan..." mormorò la ragazzina, sciogliendo il bruco giallo da quell'abbraccio quasi soffocante, e cercando di parlare nonostante i singhiozzi. "Un orribile... incubo... Non so esattamente cosa sia successo... ma... ma... ho visto... il mio passato! Quando ero piccola... e vivevo ad Hokkaido, a casa di mia nonna!"

"Hokkaido?" chiese il bruchino, ricordando alcuni discorsi che la sua amica umana gli aveva fatto i primi giorni. "Se non sbaglio... me ne avevi parlato... anche se adesso come adesso, non credo di ricordare molto bene..."

Yurika tirò su con il naso, e proseguì il discorso. "Sì... sì, Kunemon-chan... te ne ho parlato... la prima notte, durante il mio turno di guardia... poco dopo avere incontrato Kevin-chan..." disse, adesso un pò più calma. "Quando... quando avevo sei anni... la mia famiglia si è trasferita a Tokyo... e ho dovuto allontanarmi dalla casa di mia nonna... E' stato... piuttosto difficile per me adattarmi alla mia nuova vita a Tokyo, anche considerando che ero così piccola... E se non fosse stato per Sho-kun, lo avrei trovato ancora più difficile... Poi, da quando ci siamo trasferiti a Tokyo, mamma e papà sono sempre stati molto presi dal lavoro... e io e mia sorella Mieko-chan finiamo sempre per passare molto tempo in casa da sole... e l'incubo che ho appena visto mi ha fatto rivivere anche questo!"

Kunemon era sbalordito... e, detto sinceramente, non era neanche tanto sicuro di cosa pensare. Un incubo che descriveva con una precisione così millimetrica i momenti tristi della vita di Yurika...

"Ma... ma non è stato solo questo..." continuò Yurika, cercando di darsi un pò di tono, e passandosi una mano sugli occhi per asciugarseli. "Nel sogno... c'era anche un'altra me stessa... che continuava a dirmi che tutte le persone e le cose a cui voglio bene finiranno per allontanarsi da me... come è già successo con la casa della nonna ad Hokkaido, dove ho passato i miei primi sei anni di vita... e come sta succedendo con i miei genitori! E... e la cosa peggiore è che aveva ragione!"

Questa volta, le parole di Yurika fecero drizzare le antenne a Kunemon, in un gesto d'allarme. "Cosa? Yurika... cosa stai dicendo? Ti rendi conto di cosa significano queste parole?"

"Me ne rendo conto benissimo! Vorrei tanto che fosse soltanto una bugia che aveva detto la mia copia per destabilizzarmi... ma ragionandoci a freddo, ho capito che era tutto vero!" esclamò la ragazzina, che minacciava di perdere di nuovo la calma. "E' la pura verità... così è per me, e così è per tutti noi, esseri umani e Digimon! Alla fine... alla fine, per quanto ci sforziamo, non riusciamo a tenerci strette le persone che amiamo! Succederà sempre qualcosa che ci separerà! Anche io e te finiremo così, Kunemon-chan, non ci hai mai pensato? Un giorno... questa nostra avventura finirà, e noi non ci rivedremo mai più, nonostante il legame che ora abbiamo! E allora... cosa ci resterà? In cosa si risolverà l'affetto che adesso intercorre tra di noi? In niente, ecco in cosa! Rimarranno soltanto il rimpianto, e il desiderio senza speranza di passare ancora un altro pò di tempo assieme!"

Kunemon, stordito da quello sfogo disperato in cui la sua compagna si era lanciata, cercando senza grande successo di trattenere le sue emozioni, cercò di pensare a qualcosa da dire a Yurika per farla reagire... ma ogni opzione gli venne negata quando una gigantesca figura scheletrica dalle ossa di freddo metallo, avvolta in un mantello e armata di un'orribile falce crepitante di energia elettrica, si fece avanti per aggredirli! Yurika e Kunemon emisero un rantolo di paura e indietreggiarono davanti al teschio ghignante che faceva capolino dalle falde della stoffa, e la bambina per poco non inciampò sul terreno dissestato della grotta mentre cercava di avvicinarsi alla luminescenza azzurra che filtrava dalla spelonca davanti a loro...

"M-MetalPhantomon!" ronzò Kunemon. Ma il desiderio di proteggere Yurika ed opporsi ai servitori di Watchmon vinsero la paura, e il bruchino giallo sfregò bellicosamente le antenne tra di loro per poi mettersi in guardia! "Dì la verità, sei stato tu, non è vero? Sei stato tu a mostrare quei terribili incubi alla mia partner, non è così? Perchè hai fatto una cosa così orribile?"

"E... e dove sono Sho e gli altri? Che cosa ne hai fatto di loro?" chiese Yurika con voce tremante, una volta recuperato un minimo di lucidità.

Soppesando la sua mortifera falce tra le mani, come se fosse stata un giocattolo, MetalPhantomon fluttuò un pò verso i suoi bersagli e godendosi il terrore che la sua vista provocava in loro. "Heheheheee... allora, piccola Yurika, ti è piaciuto il viaggio nei tuoi ricordi? Il mio potere consiste proprio in questo! Riesco a suscitare nelle mie vittime degli incubi particolarmente vividi, che prendono spunto dai momenti peggiori che hanno vissuto! E anche quando i miei bersagli sono giovani come te, riesco sempre a trovare qualcosa di interessante da manipolare!" sghignazzò, e la sua voce da oltretomba riecheggiò sinistra nel corridoio roccioso. "Comunque, come puoi vedere... queste illusioni ce l'hanno, un fondo di verità! Dopotutto, ti hanno fatto rendere conto di quanto debole ed insignificante è il sentimento che rappresenti!"

Yurika strinse involontariamente la Digi-Crest dell'Amore che portava al collo, e rimase in terrificato silenzio. Fu Kunemon, al suo posto, a rispondere alle parole del Digimon malvagio. "Smettila! Quello che dici è falso!" protestò con la sua vocetta ronzante.

Il macabro portatore di morte gettò indietro la testa e rise, mentre due puntini di luce rossa si accendevano nelle sue orbite vuote, rendendolo ancora più terrificante! "Hahahahahaaaa! Ma davvero? Ne sei così convinto, anche davanti all'evidenza?" esclamò. "Eppure, quello che la tua amichetta ti ha detto ha una sua logica, no? Un giorno, questa vostra avventura finirà... anzi, in effetti, sta già per finire! E quando vi separerete, non resterà più nulla di questo... profondo legame che avete instaurato! Heheheee... mi fate quasi pena, lo sapete? Una Digiprescelta e il suo partner, a cui è abbinato qualcosa di così fragile! Non mi stupisce che non abbiate ancora raggiunto il livello Ultimate! E anche se non ci pensassi io, adesso, a recidere le erbacce prima che diventino un problema, comunque non lo raggiungereste mai! Soul Predator!"

Rompendo ogni indugio, il terribile servitore di Watchmon eseguì un ampio fendente con la falce... e da esso scaturirono dei proiettili simili ad archi di elettricità crepitante, che si diressero a tutta velocità contro Kunemon e Yurika! Il loro istinto di sopravvivenza li avvertì appena in tempo del pericolo, e i due si scansarono appena in tempo per evitare il terribile attacco, che comunque riuscì a proiettarli violentemente a terra e a frantumare le rocce nei punti in cui aveva colpito! Yurika gridò per il dolore e lo sconforto quando le sporgenze aguzze le provocarono delle sbucciature sui gomiti, e Kunemon rotolò a terra in modo da amortizzare l'impatto, che comunque lo lasciò stordito e dolorante. I due cercarono di rialzarsi il prima possibile, mentre MetalPhantomon emetteva un'altra diabolica risata e continuava ad avanzare verso le sue prossime vittime!

"Heheheheee... il vostro tentativo di resistere è divertente, ma alla fine non servirà a nulla! Nessuno è mai uscito vivo da questo dedalo di grotte da quando io ne sono il guardiano!" li prese in giro. "Comunque, non sarò certo io a fermarvi! Prego, tentate pure di salvarvi! Mi diverto di più quando il mio avversario oppone resistenza!"

Kunemon stava cercando di pensare ad un modo di pareggiare la situazione... ma quelle riflessioni non servirono ad altro che a fargli apparira ancora più evidente che erano in guai seri! Finchè Yurika non riusciva a scrollarsi di dosso lo shock di quell'incubo che MetalPhantomon stesso le aveva provocato, non avrebbero potuto fare nulla, e MetalPhantomon avrebbe continuato ad usarli come bersagli per fare pratica! "Yurika! Presto, devi farmi digievolvere! Altrimenti è la fine! Non posso sconfiggere questo mostro da solo!"

Ma anche questa esortazione non riscosse l'effetto voluto. Con espressione sofferente ed apatica, la ragazzina dai capelli blu guardò verso il terreno, e il suo Digivice cadde con un CLAC quasi desolato, significando che ormai la sua proprietaria si era praticamente arresa. "Kunemon... seriamente... a cosa servirà?" mormorò lei, praticamente sicura che quella sarebbe stata la sua fine. "Tanto... riuscirò a farti evolvere al massimo in un Champion, e solo con quel livello... cosa possiamo fare contro MetalPhantomon? Se solo... se solo mi fosse stata affidata una Crest diversa, allora forse... ma... la Crest che ho ricevuto non serve a niente! L'Amore... è un sentimento troppo fragile per significare qualcosa! E'... è fin troppo evidente, ormai... tutte le persone a cui voglio bene... te compreso... sono destinate a..."

"ADESSO SMETTILA!" strillò il bruchino giallo, alzando la voce con tale veemenza che la sua partner umana ebbe un sussulto di paura, e persino MetalPhantomon, non aspettandosi una simile reazione rimase interdetto per un istante. "Non fai altro che piangerti addosso, quando dovresti reagire e dire qualcosa a questo buffone che ci sta davanti? Lui sta cercando di manipolarti, non lo capisci? Lo ha fatto a te, e lo sta facendo ai nostri amici... per farci perdere fiducia nei valori che le nostre Crest rappresentano, così che esse non possano brillare!"

Yurika rimase ferma per un istante, come congelata, e la sua mano destra si mosse con esitazione verso il Digivice lasciato a terra... ma le sue dita si strinsero a pugno prima di poterlo raggiungere, e la Digiprescelta abbassò nuovamente le spalle, la coda di capelli che le ricadeva penosamente su una spalla. "E... e anche se fosse così? Quello che ha detto è vero! Col tempo, si perdono le persone a cui si vuole bene... è inevitabile! Alla fine... non rimane più niente..." gemette la ragazzina, ormai completamente convinta che ogni tentativo di screditare quello che MetalPhantomon le aveva mostrato, non avrebbe fatto altro che dare ragione al mostruoso Digimon scheletrico. "Alla fine, l'amore fa soltanto stare male, no? Non dura per sempre... nulla dura per sempre..."

SCIAAAAAFFFF!

Kunemon ne aveva avuto abbastanza delle lamentele di Yurika. Senza quasi più prestare attenzione a MetalPhantomon, il bruchino era letteralmente corso da Yurika e, agitando la testa in una traiettoria semicircolare, aveva usato le sue lunghissime antenne per schiaffeggiarla in pieno viso! La ragazzina gridò di dolore e si appoggiò una mano sulla guancia offesa, guardando il suo Digimon come se fosse stato un alieno... era difficile credere che Kunemon, normalmente così simpatico e tranquillo, potesse diventare all'improvviso così brusco! Ma prima che Yurika potesse esprimere la sua incredulità, Kunemon prese di nuovo la parola, con voce intrisa di rabbia e dolore.

"Basta, Yurika! Come puoi pensare davvero queste cose?" gridò. Anche se non aveva occhi visibili, alla ragazzina sembrò comunque che il suo Digimon stesse cercando di inchodarla sul posto con uno sguardo penetrante e feroce. "Credi che io non sappia che un giorno, quando tutto questo sarà finito, noi ci separeremo? E allora... e allora non vedrò mai più nè te, nè gli altri ragazzi... a cui pure mi sono affezionato? Credi che io sia così ingenuo da ignorare questa cosa? Ma... ma questo non mi ha impedito di diventare loro amico, e non mi impedirà di volere bene a te, Yurika! Tu... tu non sai... da quanto tempo ho aspettato che tu arrivassi! Per tutta la vita... sentivo che un giorno avrei incontrato la persona della quale sarei diventato il partner! E ora che sei qui, a DigiWorld... non potevo certo considerarti come una semplice alleata di convenienza!"

Yurika scosse la testa, e gli occhi le si riempirono di nuovo di lacrime, nonostante i suoi tentativi di trattenersi. "Però... però... come hai fatto, Kunemon-chan? Come fai ad affezionarti a qualcuno sapendo che un giorno tu e lui... o lei... vi separerete! Che cosa ci guadagni, me lo spieghi? Quando saremo di nuovo separati, ognuno nelle sue rispettive dimensioni... il mio ricordo, e l'affetto che provavi per me... non ti farà soffrire e basta?"

Il bruchino giallo abbassò un pò la testa, rendendosi conto che le parole della sua partner umana erano vere. Eppure... eppure c'era qualcosa di più, che a lei sfuggiva... e Kunemon glielo avrebbe fatto capire, in un modo o nell'altro!

"Sì... questo è vero, ripensare a te mi renderà triste... qualche volta..." mormorò tra sè. "Però... però anche soltanto averti potuto vedere è stato per me un momento di grande gioia! Poter parlare con te, ridere e piangere con te... mi ha dato una sensazione bellissima, che non riesco ad esprimere a parole! Anche quando non ci potremo più vedere... il tuo ricordo resterà sempre con me, e sono sicuro che lo stesso varrà per te! Quindi... da un certo punto di vista, noi due non ci separeremo mai! Non ci allontaneremo mai, come tu temi! E anche... e anche le persone e i luoghi a cui vuoi bene! Loro... sono sempre nel tuo cuore, e da lì non se ne andranno! Pensaci un pò, non ricordi con gioia la casa di tua nonna? Non provi gioia quando pensi ai tuoi genitori, invece che tristezza o angoscia?"

La ragazzina corrugò la fronte, e le lacrime si fermarono, mentre la scintilla di vita e determinazione tipica della Digiprescelta tornava ad accendersi nei suoi occhi blu zaffiro. Non aveva già sentito una frase del genere? Cercò di tornare indietro con la memoria... e questa volta, senza che ci pensassero i poteri malefici di MetalPhantomon a provocarle un flashback, la ragazzina ritornò ad un altro momento della sua infanzia... un momento che, più che tristezza, le dava una sensazione di calore familiare...

 

(FLASHBACK)

La piccola Yurika era seduta vicino a sua nonna, su una panca di legno nel salone di casa... e stava cercando, per quanto le fosse possibile, di godersi questi ultimi momenti a casa di sua nonna, prima che i bagagli fossero pronti e guingesse il tanto temuto momento del trasferimento. E come darle torto? Una bambina così piccola che si trova all'improvviso davanti alla prospettiva di lasciare la casa e l'ambiente dove era cresciuta, per trasferirsi in una grande città di cui lei aveva soltanto sentito parlare fino a quel momento... ovviamente era intimorita, e non sapeva più cosa pensare. In quel momento, sentiva che soltanto le parole gentili della sua nonna avrebbero potuto in qualche modo tirarla su di morale... ma al tempo stesso, la consapevolezza che non le avrebbe più sentite per chissà quanto tempo le metteva addosso una cappa di malinconia quasi insopportabile.

La bambina dai capelli blu venne riscossa dai suoi cupi pensieri da una carezza sulla testa da parte dell'anziana signora in kimono azzurro, e Yurika si girò verso la nonna con espressione triste e confusa, cercando nella sua espressione una risposta... anche se, nel suo cuore di bambina, probabilmente non sapeva neanche quale fosse la domanda...

"Yurika-chan, sei triste?" chiese l'anziana signora, cercando di nascondere la sua tristezza in un sorriso. "Non devi esserlo... vedrai che Tokyo è una bellissima città! E' così grande, e avrai la possibilità di conoscere tanti altri bambini e vedere tante cose che qui ad Hokkaido non ci sono... sono sicura che ti piacerà molto!"

"Nonna..." mormorò la piccola. Dopo qualche secondo, si strinse al kimono della nonna, come se stesse cercando di ancorarvisi, come se questo potesse esorcizzare la terribile paura che aveva di perderla per sempre. "Però... io... non lo so, nonna... come mi troverò lì? Non ci sarai più tu... non potrò più giocare con la neve in giardino d'inverno... e non ci saranno più gli altri bambini che conoscevo... io... non so se... mi piacerà Tokyo... Anche se la mamma e il papà vogliono andarci, e dicono che sarà bello anche per me..."

"Ti capisco, tesoro..." rispose l'anziana signora, accarezzando una guancia della nipotina. "Andare in un posto nuovo e lasciarsi dietro quello che si conosce fa sempre paura... è per questo che molta gente non vuole cambiare... si sente sicura in quello che conosce, e non vuole cambiare il suo modo di pensare e le sue abitudini..."

"Appunto!" esclamò Yurika con tono più acuto e più lamentoso. "Perchè dobbiamo andarcene? Perchè dobbiamo cambiare? A me fa paura!"

La nonna restò per un attimo ad accarezzare la bambina, tenendole stretta in un abbraccio che voleva trasmetterle tutto il calore che si percepiva in quella famiglia. Per diversi secondi, nonna e nipote si tennero strette, cercando di godersi quelli che erano gli ultimi momenti che avrebbero passato in compagnia per un bel pò di tempo... e la bambina si strusciò sul kimono azzurro, versandoci qualche lacrima di tanto in tanto...

"Nonna..." mormorò Yurika, con la voce soffocata dalla stoffa. "Non voglio stare... senza di te..."

L'anziana signora trattenne il fiato, mossa a compassione dal dolore della nipote. Che cosa poteva dire, dopotutto? Che cosa poteva fare, per impedire che Yurika e il resto della sua famiglia si allontanassero da Hokkaido? Giunti a quel punto, non era più possibile fare nulla per impedire quell'evento che Yurika tanto temeva... ma come spiegare ad una bambina così piccola che le cose non sempre vanno come si vorebbe che andassero?

Finalmente, dopo alcuni minuti di silenzio, la nonna parlò di nuovo, e Yurika alzò il visetto arrossato dalla stoffa del suo kimono per ascoltare quello che lei aveva da dire. "Ascoltami, cara... innanzitutto, non è che non ci vedremo mai più per il resto della nostra vita! Tu, la mamma e il papà tornerete qui durante le vacanze, ogni volta che potrete! Quindi, avrai ancora molte occasioni per rivedermi! E poi... e poi, ricordati, piccola mia, che i ricordi delle persone a cui vogliamo bene non spariscono mai. Rimangono sempre qui, dentro di noi... e nessuno ce li può togliere!"

La nonna terminò questa frase toccando con la punta delle dita il cuoricino di Yurika... e la bambina, passando dall tristezza ad un vago accenno di sorpresa, guardò la nonna come se volesse chiederle cosa voleva dire con quell'affermazione. Senza bisogno che la bambina dicesse nulla, la nonna le spiegò che cosa voleva dire. "Vedi, tesoro... il ricordo di una persona cara è quanto di più prezioso si possa avere... e quindi, non serve essere vicini per sentire l'affetto che si prova per quella persona, e che quella persona prova per te! E quindi, anche se siamo lontani... basta pensare con un minimo di intensità a quella persona, per ricordare le sensazioni che si provavano con lei. In pratica, è come se fossi di nuovo con lei! In realtà, piccola Yurika... noi non ci lasceremo mai veramente, perchè l'affetto che c'è tra di noi... beh, credimi, può volare molto lontano in meno di un secondo! Ti basterà pensare a me, e tac! Vedrai che sarà come se non ci fossimo mai allontanate... e i sentimenti, se sono sinceri, durano per sempre! So che può sembrare un pò clichè... heheheee, e forse lo è... ma vedrai che è così! Vedrai, mia piccola Yurika... ti troverai bene a Tokyo, e mi avrai sempre vicina con il pensiero!"

La bambina dai capelli blu guardò la nonna sorridente con un certo stupore, non del tutto sicura di aver capito cosa voleva dire la nonna...

 

(FINE FLASHBACK)

 

Esitante, la ragazzina portò la mano alla Crest dell'Amore che portava appesa al collo e la prese nel palmo della mano, osservandone il simbolo a forma di cuore mentre nella sua mente riecheggiavano le parole che la nonna le aveva detto in quell'occasione. In quel momento... le sembrava che fossero state dette apposta per controbattere quello che MetalPhantomon, tramite le sue illusioni e l'incubo che le aveva provocato, affermava... che le persone a cui si vuole bene non si allontanano mai davvero da noi... che i sentimenti, se sono sinceri, durano... queste frasi, e quello che aveva sentito nell'illusione di MetalPhantomon, sembravano avere ingaggiato un duello nella sua mente, e cercavano di imporsi su di lei, che ancora non sapeva a quale delle due credere...

Da un lato, voleva disperatamente credere a quello che sua nonna e Kunemon le avevano detto...

Dall'altra, le affermazioni che MetalPhantomon aveva fatto per bocca del suo doppione le sembravano troppo logiche per poterle controbattere...

E comunque, MetalPhantomon non era dell'umore di farle continuare le sue riflessioni. Con un grido feroce, il truce mietitore sollevò ancora una volta la sua falce e, dopo aver superato in volo Kunemon, si diresse verso la ragazzina, deciso ad ucciderla prima che potesse accadere qualsiasi cosa. "Tsk... non ti lascerò il tempo di rifletterci su! Muori, mocciosa!"

"Rolling Thread!" Mentre MetalPhantomon era distratto con Yurika, Kunemon si diede lo slancio e si gettò contro la sua micidiale arma elettrificata. Colto di sorpresa, il mostruoso Digimon perse la presa sulla falce, che gli scivolò dalle mani scheletriche e cadde con un assordante clangore sul terreno, mentre Kunemon scendeva giù dal suo bersaglio prima che questo potesse reagire, e atterrava tra le braccia della sua amica umana, cercando di darle un abbraccio con le sue decine di corte zampette.

"K-Kunemon-chan..." mormorò la ragazzina, accogliendo il suo Digimon. Il piccolo bruco giallo alzò lo sguardo verso gli occhi arrossati di Yurika, guardandola con un'espressione che la implorava di riprendersi.

"Andiamo, Yurika... io lo so che tu sei più forte di così!" la pregò. "Non è possibile che quel verme ti abbia sottomessa... soltanto mostrandoti una stupida illusione! Guarda dentro te stessa, Yurika! Che cosa senti? Percepisci l'affetto che i tuoi genitori... i tuoi amici... la tua famiglia... hanno per te? Non li senti vicini, se ci pensi intensamente? Riflettici un pò su... non sono poi tanto lontani, vero?"

Quelle parole furono tutto quello che la ragazzina aveva bisogno di sentire. Mentre MetalPhantomon perdeva tempo a cercare di districare la sua falce, Yurika chiuse gli occhi per un istante, cercando di immaginare nuovamente i volti e i luoghi a lei cari... e, con sua enorme gioia, si rese conto di riuscire a sentirli ancora! Per un attimo, le sembrò di rivedere la sua casa di Hokkaido, immersa in un manto di neve immacolata, e i tetti spioventi del villaggio Ainu nel quale era vissuta da piccola... e il sorriso gentile di sua nonna, accompagnato da quel profumo rustico di legno lavorato...

E poi, andando avanti nel tempo, i suoi genitori, che dedicavano a lei e a Mieko tutto il tempo che era loro possibile, anche con gli orari difficili che il lavoro imponeva loro... e Sho, il suo primo amico da quando si era trasferita... tutti coloro che aveva conosciuto...

Sì, era vero... quello che diceva Kunemon era vero. Anche se ora erano lontani, era come se Yurika li sentisse con sè. Il suo affetto nei loro confronti non dipendeva certo dal tempo, o dalla distanza... in pratica, era come se fossero sempre con lei! Questa realizzazione, così semplice eppure così potente, mandò via in un lampo tutta l'insicurezza che l'incubo provocatole da MetalPhantomon le aveva arrecato... e un attimo dopo, anche la sua Crest iniziò a brillare. Dapprima soltanto un pò... poi, improvvisamente, la Crest dell'Amore si accese di uno spettacolare bagliore dorato, che illuminò il tetro antro e investì in pieno MetalPhantomon nell'istante stesso in cui recuperava la sua falce! Lo scheletro metallico lanciò un orribile urlo di terrore e si coprì gli occhi, tentando disperatamente di proteggersi da quella luce che gli provocava un dolore terribile... ma non c'era nulla che potesse fare per impedire ciò che gli sarebbe costato una vittoria che ormai sentiva già tra le mani!

"Aaaaargh!" ringhiò MetalPhantomon. "Non... non è possibile? Come diavolo hai fatto, marmocchia?"

Yurika sorrise, un misto tra un espressione di sollievo e un ghigno sicuro, che mostrò come la ragazzina avesse ritrovato la fiducia in sè stessa e nei suoi sentimenti. "Kunemon-chan... grazie per avermi ricordato tutto questo! Ero talmente persa e confusa che ero riuscita quasi a dimenticarmene... ma tu, sei riuscito a farmi capire che le mie paure erano infondate! E che l'affetto che mi lega alle persone a me care mi impedirà di perderle del tutto! Ora... ora mi sento meglio! Grazie, Kunemon-chan... adesso, vediamo di rompere le ossa a questa specie di spaventapasseri!"

La ragazzina alzò lo sguardo verso MetalPhantomon, e il terribile mostro vide ardere nei suoi occhi azzurri una scintilla di giusta indignazione che per una frazione di secondo scosse la sua indicibile arroganza... e nello stesso momento, la luce della Crest si espanse verso l'esterno e investì in pieno Kunemon, che balzò giù dalle braccia di Yurika e, prima ancora di toccare terra, iniziò a Digievolvere!

"Kunemon shinka... FLYMON!"

Ma l'evoluzione non si fermò lì! MetalPhantomon gridò per la rabbia e la frustrazione quando il corpo di Flymon iniziò ad aumentare di dimensioni, e la sua corazza chitinosa si inspessì e si fece più lucida, fino ad assumere una tonalità metallica! I suoi colori si fecero sempre più vivaci e splendenti, come se fosse stata tirata a lucido con la cera... e le ali iniziarono a cambiare forma, diventando più spesse... e poi trasformandosi in qualcosa di completamente diverso, mentre anche il pungiglione si allungava e si modificava, e la testa diventava più affusolata... e ancora più minacciosa!

"FLYMON... CHOU SHINKA..."

Quando le luci si smorzarono, Yurika vide l'aspetto della forma Ultimate del suo Digimon: una vespa meccanica gigantesca, con una corazza di Chrome-Digizoid giallo e nero che copriva tutto il suo corpo, una testa leggermente a cuneo con luccicanti occhi rossi compositi e mandibole nere uncinate, e un paio di piccole antenne che emettevano scariche elettriche azzurre ad intermittenza. Le sue zampe erano esageratamente corte, e si muovevano spsmodicamente sotto il torace giallo e nero, e dal dorso spuntavano due paia di ali metalliche... sopra le quali era montato quello che sembrava essere un gigantesco e complesso sistema di pannelli solari esagonali, che ricordavano parecchio la struttura del nido di una vera vespa! Diversi pannelli erano coperti da lastre di metallo dorato, mentre altri erano aperti, rivelando le piastre esagonali di vetro che celavano una schiera di emettitori laser. L'addome era abbastanza sproporzionato rispetto al resto del corpo, e verso la fine, dove avrebbe dovuto esserci il pungiglione in una vespa normale, si assottigliava e diventava più affusolato, trasformandosi infine in un lungo cannone laser, alla cui imboccatura risplendeva una luce verdina lampeggiante, dovuta all'energia distruttiva che lì si stava accumulando!

La vespa meccanica lanciò un acuto stridìo, un penetrante grido di battaglia, e i pannelli laser montati sul suo dorso si illuminarono, rendendone ancora più minaccioso. Le luci si rifletterono sulle sue mandibole affilate, e infine la forma Ultimate di Kunemon si librò maestosamente in volo, pronunciando il proprio nome!

"...CANNONBEEMON!"

"Ce l'hai fatta, Kunemon-chan..." mormorò Yurika, a cui veniva voglia di saltare di gioia. "Non credevo... che sarebbe mai arrivato questo giorno... e invece, questa è davvero la tua forma Ultimate!"

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: CannonBeemon

Tipo: Cyborg

Attributo: Virus

Livello: Ultimate

Attacchi: Nitro Stinger, Sky Rocket Infinity

Un potente Digimon cibernetico che difende l'alveare, ed è in grado di librarsi ad altitudini stupefacenti. Grazie ad un complesso sistema di sospensori, vola con discreta agilità, nonostante la mole ingombrante, e il sistema automatico di difesa laser che ha montato sulla schiena permette di sferrare attacchi in ogni direzione nello stesso momento!

 

CannonBeemon si tenne in sospensione a mezz'aria, e voltò la testa a cuneo verso la sua amica dai capelli blu... e in quel momento, Yurika fu sicura di vedere un sorriso gentile su quel volto da insetto, un sorriso che CannonBeemon simulava come meglio gli era possibile con un movimento graduale, quasi delicato, delle sue mandibole! "Te l'avevo detto, Yurika... nnnnnonnnn devi dubitare dei tuoi sennnntimennnnti!" la ringraziò CannonBeemon, parlando con una voce che ronzava come quella della sua forma precedente, Flymon... ma alla quale, ora, si aggiungeva un timbro metallico che l'avrebbe resa innaturale, se non fosse stato per il fatto che riusciva comunque ad esprimere l'affetto che il Digimon provava per la sua amica umana. "Ora che l'hai capito, la tua Crest si è illuminata... e mmmmi hai permesso di evvvvolvvvvere innnn questa nnnnuova forma! Adesso sì che possiamo affronnnnntare MetalPhannnnntomonnnn!"

Di scatto, con una fluidità che la sua corazza metallica non faceva supporre, CannonBeemon si voltò verso MetalPhantomon, che si era tolto la mano dal volto scheletrico e aveva ripreso la falce tra le mani, preparandosi a combattere con cupa determinazione. "MetalPhannnntomonnnn! Come hai osato sfruttare i sennnntimennnti di una ragazzina dolce e gennnntile come Yurika per farla soffrire? Come hai osato manipolarla per farle perdere la fiducia innnn sè stessa e nnnnel suo amore, maledetto mostro? Nnnnonnnn ti perdonerò... nnnneannnnche se ti metterai innnn ginnnnnocchio!"

"Hah!" gracchiò MetalPhantomon, ostentando sicurezza anche davanti ad un tale rovescio di fortuna. "Lo dici come se dovesse importarmi qualcosa del fatto che mi perdoni o meno! Beh, tanto spiacente... ora ti farò vedere perchè sono l'uomo di fiducia di Watchmon-sama! Grave Scream!"

Lo Shinigami del Mondo Digitale abbandonò la posizione di guardia e, sempre tenendo ben stretta la sua falce elettrificata nella mano sinistra, alzò entrambe le bracia verso il soffitto della caverna e lanciò un urlo spettrale che scosse letteralmente le pareti di roccia e fece tremare la terra sotto i piedi a Yurika! Anche CannonBeemon, pur non essendo in contatto con la terra, venne scossa dalla pura potenza delle onde sonore! D'istinto, la vespa-robot richiuse tutti i suoi pannelli laser... e un istante dopo, diversi pezzi di roccia si staccarono dalle pareti con un rombo e iniziarono ad orbitare in maniera psichedelica attorno al corpo dell'essere malefico, che ghignò sadicamente e mosse il braccio libero davanti a sè. In quel momento, le pietre, ognuna delle quali grossa almeno come un pallone da calcio, si staccarono dalle loro traiettorie ellittiche e partirono ad alta velocità contro CannonBeemon! La vespa gigante reagì con prontezza e si librò in volo, facendo sì che i proiettili di MetalPhantomon di schiantassero contro il muro dietro di lui. Yurika si spostò leggermente per non essere colpita dai frammenti di roccia acuminati che si staccavano dal punto colpito... e strinse un occhio quando uno dei proiettili di roccia vaganti, deviando dalla sua traiettoria, colpì al fianco CannonBeemon, causandogli un'ammaccatura.

"Tsk..." grugnì la vespa-robot. "Tutto a posto, Yurika! Mi ha solo colpito di striscio... e adesso ci pennnnso io a rennnndergli la pariglia! Nnnnnitro Stinnnnger!"

CannonBeemon eseguì un'abile manovra aerea che lo portò a puntare il pungiglione-cannone contro MetalPhantomon... e, dopo aver preso la mira, la vespa cibernetica sparò, con un lieve sibilo, un grosso raggio laser verde che raggiunse il servitore di Watchmon con precisione millimetrica... o meglio, lo avrebbe fatto, se MetalPhantomon, con incredibile prontezza di riflessi, non avesse intensificato di nuovo il suo campo elettrico e non avesse strappato via dalle pareti un grosso lastrone di roccia, che poi spostò telecineticamente davanti a sè, in modo da usarlo come scudo! Il laser di CannonBeemon si schiantò contro quella protezione improvvisata, riducendola in briciole, ma lasciando del tutto illeso il mostro, che sghignazzò ferocemente in faccia a CannonBeemon, prendendosi gioco del suo tentativo!

"Heheheheee... tutto qui, insetto fastidioso?" sibilò lo spettrale Digimon, mentre altri blocchi di pietra iniziavano a girargli attorno, formando una nuova protezione. "E pensare che credevo che la tua evoluzione a livello Ultimate mi avrebbe offerto una sfida più interessante! Soul Predator!"

Le mani ossute di MetalPhantomon afferrarono di nuovo la falce e la agitarono davanti al suo proprietario, scagliando un proiettile energetico a forma di arco, ricoperto di elettricità, contro CannonBeemon, che reagì prontamente e riuscì ad evitarlo con uno scarto laterale... ma, a causa del suo stesso impeto, andò quasi a cozzare contro la parete! La vespa-robot mormorò qualcosa tra i denti, rendendosi conto che l'ambiente circoscritto limitava i suoi movimenti molto più di quanto avesse ipotizzato all'inizio: ironicamente, MetalPhantomon era meno impacciato in questo senso, grazie alla sua minore velocità e al fatto che lui era più abituato alla sua forma Ultimate...

Il Soul Predator buttò giù un'altra sezione di parete, e fece precipitare a terra una valanga di frammenti di roccia, che si andarono ad aggiungere a quelli che già orbitavano attorno a MetalPhantomon, e resero ancora più difficile da penetrare la sua corazza! CannonBeemon, con rinnovata cautela, si staccò dal muro e cercò di rimettersi in assetto di volo e valutare la situazione, tenendo costantemente alta la guardia nel caso MetalPhantomon passasse improvvisamente all'attacco... ma il servitore di Watchmon rimase in sospensione, senza dare segno nè di voler attaccare, nè di voler cedere terreno. Sembrava divertirsi a tenerli sulla corda...

"Okay... calma, CannonBeemon, e cerca di riflettere..." pensò la vespa cibernetica, gettando uno sguardo a Yurika, che continuava a tenere lo sguardo fisso sul suo Digimon, pregando in silenzio che la vittoria spettasse a lui. "Allora, finchè quella canaglia resta vicino ai muri, può usare il suo campo energetico per prendere altri pezzi di muro e usarli per difendersi. Anche se li distruggessi, lui ne prenderebbe altri... E allora, è necessario fare qualcos'altro per sconfiggerlo..."

MetalPhantomon falciò di nuovo l'aria con la sua falce, inviando un nuovo proiettile ad arco contro CannonBeemon, che anche questa volta riuscì ad evitarlo... tuttavia, la vespa-robot si rese conto che non poteva andare avanti così ancora a lungo, e doveva cercare di concludere in fretta, se voleva evitare il peggio. MetalPhantomon lo aveva capito benissimo, e stava cercando di intensificare il suo attacco, non dando a CannonBeemon il tempo di riorganizzarsi...

O almeno, questa era la sua intenzione. Ma CannonBeemon fece una cosa che il servitore di Watchmon non si aspettava. Con un breve grido, volò verso di lui, apparentemente nel tentativo di colpirlo direttamente in corpo a corpo... e MetalPhantomon venne colto di sorpresa e differì il suo attacco di un importante secondo, il che diede a CannonBeemon il tempo di fare quello che si era preposta. La forma Ultimate di Kunemon frenò di botto, attivando i suoi propulsori nella direzione opposta rispetto a quella verso cui stava volando... e, con una serie di suoni metallici, il complesso sistema di riflettori laser che aveva sulla schiena si aprì del tutto, rivelando che i laser dietro gli specchi erano già carichi e pronti a sparare...

"Ho capito come fare a sconnnnfiggerti! Sky Rocket Innnnnfinity!"

CannonBeemon non aveva neppure finito la frase, che tutti i laser spararono contemporaneamente, indirizzando una raffica di raggi luminosi color smeraldo contro MetalPhantomon e contro i muri della caverna! Lo Shinigami digitale, con un moto di disappunto, mosse le rocce che aveva raccolto davanti a sè, in modo da intercettare ogni singolo attacco... ma, con suo grande disappunto, vide che la maggior parte dei colpi non si dirigeva verso di lui... bensì verso le pareti che stavano al suo fianco, demolendole e riducendole in polvere in una terrificante sequela di esplosioni! Le sezioni di muro abbattute precipitavano a terra, ridotte in briciole troppo piccole per servire come difesa a MetalPhantomon... e in breve tempo, sotto quel violentissimo bombardamento che scavava letteralmente nei muri, si aprì una larga spelonca attorno al Digimon malvagio, mentre le rocce che gli giravano attorno e che usava come difesa venivano disintegrate una a una... finchè non ne rimase nessuna, e MetalPhantomon si ritrovò completamente indifeso in mezzo ad una larga apertura, con i muri troppo vicini per essergli d'aiuto!

"Cosa?" esclamò MetalPhantomon, iniziando a muoversi nel disperato tentativo di evitare la raffica di laser che si stava concentrando su di loro! "Ma... Maledizione! Allora... non volevi soltanto privarmi delle mie difese! Volevi anche assicurarti che non potessi ripristinarle!"

CannonBeemon ghignò con soddisfazione, mentre intensifcava il fuoco contro il Digimon malvagio. "Certamennnnte... avevo vvvvisto che il tuo campo elettrico attirava quelle parti di muro vvvverso di te! Ma ora che sono troppo lonnnnntane, e i pezzi che nnnne ho fatto sono troppo piccoli... come ti difendi, eh?"

MetalPhantomon lanciò un grido acuto e pieno d'ira, cercando di ritirarsi ancora... ma era un'impresa impossibile, visto che i raggi laser di CannonBeemon gli toglievano la visuale, e si stavano richiudendo su di lui. La sua lotta durò appena cinque secondi, durante i quali riuscì in qualche modo a sopravvivere e ad evitare i distruttivi raggi di luce... ma alla fine, non fu abbastanza svelto, e uno di essi lo colpì in pieno sterno, trapassandolo da parte a parte con la stessa facilità di una lama incandescente nel burro! Gli occhi del mostro si dilatarono in uno sguardo di puro orrore... e un istante dopo, altri raggi laser lo colpirono, scavando dei buchi nel suo corpo, e spezzando la falce che teneva tra le mani!

"AAAAAAAARGH!" urlò MetalPhantomon, iniziando a dissolversi. La sua arma, ormai inservibile, cadde a terra, spezzandosi di nuovo al contatto con il suolo... e il crudele Digimon, con in sottofondo l'eco del suo ultimo urlo, scomparve nel nulla, ridotto in un ammasso di dati invisibili. La scarica di raggi laser che CannonBeemon stava sparando cessò in quel momento, e la sua batteria si richiuse, lasciando la calma immersa nel silenzio più totale.

MetalPhantomon era stato annientato. Il suo regno di terrore era finito per sempre.

Dopo aver atteso qualche secondo, per essere del tutto sicura di aver eliminato il nemico, CannonBeemon sospirò e si calò verso il terreno, dove venne avvolto da una gentille luce bianca e rimpicciolì, fino a trasformarsi di nuovo in Kunemon. Mentre Yurika correva verso di lui, il bruchino giallo riprese fiato e si appoggiò a terra con tutte le sue numerose zampine, per poi alzarsi nel momento in cui la sua partner, raggiante di gioia, lo raggiungeva.

"Kunemon-chan! Ce l'hai fatta, lo hai battuto!" esclamò Yurika, raccogliendo il suo piccolo amico e tenendolo stretto a sè in un abbraccio di felicità. "Grazie! Grazie, sei stato favoloso!"

"Hey... Hey, Yurika! Con... con calma, per favore! Sono ancora un pò rintronato!" esclamò Kunemon. Yurika, con un gesto imbarazzato, allentò un pò la presa, e si mise una mano dietro la nuca, ridacchiando goffamente. "Uff... cavolo, Yurika, certo che come abbracci tu non fa nessuno! Comunque... hehehee... visto, che ti avevo detto? Alla fine, è stato proprio il tuo amore a permettermi di evolvere! Non è un sentimento inutile come pensavi... tanto più che mi ha permesso di trasformarmi in un Digimon così bello e forte! Heheheee..."

"Ehm... le prese le ho imparate facendo judo..." si giustificò la bambina dai capelli blu. "E per il resto... sigh... va bene, ammetto che avevi ragione tu! Ma dovevo aspettarmi che ti saresti vantato di quanto era bella la tua nuova forma!"

Kunemon si finse offeso. "Hey, uno può essere fiero di essere Digievoluto? E poi... ha funzionato, no? Ci siamo liberati di MetalPhantomon, e adesso possiamo proseguire!"

Yurika si fece più seria, ricordandosi della situazione in cui si trovavano. Anche se lì avevano vinto lei e Kunemon, Sho, Felipe, Kevin, Jolene e i loro Digimon erano ancora là, da qualche parte, esposti ai pericoli che pullulavano nelle caverne delle Fortran Heights. "Hm. Sì, Kunemon-chan, forse è meglio che ci muoviamo... cerchiamo di raggiungere quella luce azzurra là in fondo, ho come l'impressione che lì troveremo qualcosa di interessante!"

"Okay!" esclamò il bruchino giallo... prima di notare un taglio sul dorso di una mano della sua amica, che Yurika si era probabilmente fatta agitandosi durante il suo incubo. "Er... Yurika, ma tu hai una ferita! Forse è meglio se ci fermiamo un attimo..."

"Questa?" chiese la ragazzina, guardandosi la ferita. "Figurati, Kunemon-chan... mi sono fatta più male cadendo sul tatami! Comunque... grazie per l'interessamento! Mi ha fatto molto piacere, sai?"

Mentre Yurika si appoggiava le labbra sul dorso della mano, usando la saliva come disinfettante improvvisato, Kunemon sorrise alla sua amica... la quale, a sua volta, dopo aver finito di medicarsi, lo accarezzò sulla testa, facendogli ondeggiare gentilmente le antenne. In quel momento, Yurika sentiva che, qualunque cosa fosse successa, l'affetto che lei e Kunemon sentivano l'uno per l'altro sarebbe davvero rimasto, indipendentemente dal fatto che, alla fine, ognuno di loro sarebbe dovuto tornare a casa sua...

"Grazie mille, Kunemon-chan..." disse la ragazzina, facendo accomodare di nuovo il bruchino sulla spalla. "Sono felice di avere un amico come te!"

Nascosti tra le increspature delle pareti, tuttavia, numerosi occhi indiscreti avevano assistito allo scontro... e tramite loro, qualcun altro aveva visto tutto!

 

----------

 

"Non posso crederci... quel vermiciattolo e quella stupida mocciosa hanno ucciso MetalPhantomon!" ringhiò rabbiosamente Watchmon, nel momento in cui vide, tramite i suoi DemiWatchmon, cosa era successo al suo fedele servitore. "Non ci posso credere! Ho davvero degli inetti come sottoposti! Tsk... e va bene, se è questo che vogliono... è questo che avranno!"

L'osservatore si voltò lentamente verso l'ormai enorme ammasso di Digi-Ghost che aveva accumulato nella riserva del suo laboratorio... e osservò con freddo rancore una sagoma grigio piombo, incorporea ed evaescente, con un'espressione di estremo dolore che gli deformava in volto, apparire dal nulla e venire risucchiata all'interno della raccolta di fantasmi grigi. Un gemito straziante riecheggiò nella stanza buia, ma fu tutto lì, e un silenzio spettrale tornò a regnare incontrastato.

"La giusta punizione per il tuo fallimento, MetalPhantomon." sentenziò Watchmon, fluttuando verso la colonna di luce che sigillava i Digi-Ghost. "A quanto pare, e proprio vero quello che si dice in giro..."

Fece una pausa e ghignò sinistramente, mentre i suoi numerosi occhi brillavano di una luce poco rassicurante...

"Se vuoi qualcosa di fatto bene, devi farlo tu stesso!"

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: E finalmente, anche la mia fanfiction sui predecessori di Taichi e co. torna in scena! Spero di aver fatto un buon lavoro... e di essere riuscito a 'costruire' il personaggio di Yurika in maniera abbastanza convincente! Heheheee... Yurika, non saresti stata così dubbiosa sui tuoi sentimenti se avessi saputo cosa avevo in mente per il tuo futuro... e chi ha letto Invasion sa già di cosa sto parlando!

MetalPhantomon è andato... ed è ormai inevitabile che Watchmon scenda in campo di persona! Ma per adesso, Sho, Felipe e Jolene devono riuscire a sfuggire ai loro incubi, orientarsi nel labirinto delle Fortran Heights... e il gruppo intero dovrà cercare di riunirsi, in modo da raggiungere infine la base del loro nemico principale! Riusciranno in questa impresa? Lo saprete nel prossimo episodio, e per il momento... vi auguro buon proseguimento e buona festa dell'Immacolata!

Grazie ancora!

Justice Gundam

  
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