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Autore: HOPE87    06/12/2008    9 recensioni
Un cielo pieno di stelle... e la consapevolezza di non appartenere a nessuna di esse. Quanto luminosa può essere la strada di chi sa di dover brancolare nel buio totale?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aries Mu, Nuovo Personaggio, Un po' tutti, Virgo Shaka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Around the temples (Part two)

Around the temples (Part two)

 

 

-         Me l’avevi promesso… - tenta Mu, prima di guadagnarsi una mia occhiataccia seccata.

-         È vero… ma devi darmi un po’ di tempo… non riesco a digerirlo in una botta sola! – esclamo, vedendolo quasi incenerirmi con uno sguardo severo, con perfetta espressione da paternale.

-         E questa che casa è? – gli chiedo, prima che apra di nuovo bocca, pur sapendo già la risposta. Il suo sguardo si sposta dal mio solo dopo un po’.

-         È la casa di Dohko, cavaliere della Bilancia – mi risponde ugualmente, mentre saliamo gli ultimi gradini che ci separano dalla casa di Libra.

-         Benvenuti! – esclama un ragazzo vestito con la solita armatura d’oro, dal cui elmo spiccano un paio di occhi vivaci verdi e dei ciuffi di capelli castani.

Mentre Mu china il volto come suo solito per salutarlo, mi soffermo sull’armatura di quest’altro cavaliere. A differenza dalle altre che ho appena visto, questa ha uno scudo su entrambe le braccia… mi chiedo se non sia troppo scomodo per combattere…

-         Tu devi essere Reiko – incalza improvvisamente, distraendomi dall’analisi che stavo facendo alle sue vestigia. Sul suo volto è dipinto uno sguardo divertito, ma non sembra stia deridendomi.

-         Già… - butto lì, aspettandomi di sentire il continuo e capire se riservargli un trattamento come mister maschera di morte.

-         Piacere di conoscerti – continua, con mio sommo piacere e sorpresa. – Il mio nome è Dohko! – e detto questo mi tende la mano, che io afferro subito con la mia, sentendomela appena dopo stringere in una morsa salda ma non particolarmente forte da farmi male.

-         Piacere mio – rispondo a quel punto, scorgendo Mu sospirare come se avesse trattenuto il respiro. Che diavolo aveva da trattenere il fiato??

-         Come sta procedendo la visita alle case? – mi chiede Dohko, facendo in modo che io guardi Mu solo brevemente.

-         Insomma… – gli rispondo, riportando il mio sguardo su di lui, concedendogli un sorriso amichevole – Non mi è mai capitata una cosa simile… ma tutto sommato, per il momento, sta procedendo bene! - .

-         Avrai tutto il tempo per abituarti! – asserisce lui, facendomi rimanere perplessa.

-         Cosa significa…? – gli chiedo, senza spostare di un solo millimetro il mio sguardo dal suo, che non cambia… infastidendomi a dismisura.

Dohko guarda Mu con sguardo interrogativo, ed a mia volta volgo il mio sguardo verso quest’ultimo, che avanza appena, avvicinandosi di più a noi.

-         La questione di cui abbiamo parlato – interviene Mu, rivolgendosi a me, rispondendo così al mio sguardo interrogativo.

Riepilogo velocemente tutto il discorso che abbiamo fatto io e lui ieri, ricordandomi della questione del cosmo. E le cose sono due: o non ho capito… o devo aver capito fin troppo bene.

Non posso fare a meno di provare una punta di delusione… e mi dispiace che Dohko stia osservando perplesso il mio viso cambiare espressione, ma anche questa sembra essere una giornata decisamente no…

-         Ti auguro un buon soggiorno al santuario, Reiko! – si affretta a dire, quando mi vede lanciare uno sguardo truce al mio accompagnatore. – Buon proseguimento! – fa alla mia guida, permettendoci così di passare.

M’incammino all’interno della casa senza degnare di uno sguardo il cavaliere dell’Ariete. Prima di assalirlo, questa volta, voglio sentire con le mie orecchie se ho capito bene. Quindi prima raggiungiamo questo stramaledettissimo tredicesimo tempio, meglio è!

Mentre mi cammina affianco, lo vedo di sottecchi voltare il viso più volte verso di me. Lo ignoro, prendendo a salire velocemente le scale che conducono all’ottava casa.

-         Reiko, cos’hai? – mi chiede, non permettendo che lo sorpassi. Accelero volontariamente, per lasciarlo dietro, ma lui continua a stare al mio passo… che nervi!

-         Niente… - m’impongo di dirgli, per non sentire più la sua presenza fastidiosa all’interno della mia testa.

-         E smettila! – esclamo, rivolgendomi alla sua intrusione tra i miei pensieri. – Rispetta la mia privacy per una buona volta! - .

Lo vedo spalancare gli occhi e abbassare la testa. Sembra essere dispiaciuto.

-         Potrei avere il ciclo, non credi? – decido di rispondergli, non per la reale intenzione di fornirgli una risposta, quanto per imbarazzarlo e impedirgli di continuare a farmi domande. Cosa che mi riesce perfettamente, appena mi accorgo che ha riabbassato la testa e le sue gote si sono imporporate.

 

Percorriamo le scale in silenzio, sotto la protesta dei miei muscoli, quando finalmente vediamo delinearsi anche il profilo dell’ottava casa. E questa volta davvero non c’è bisogno di alcuna presentazione.

-         Buongiorno, dolcezza! – esclama Milo, coperto anch’egli dall’armatura d’oro, grazie alla quale ha assunto un’aria ancora più attraente. Trattengo una risata di divertimento di fronte alla sua espressione da marpione.

-         Buongiorno anche a te, Milo – rispondo complice, avendo capito ormai il tipo, porgendogli una mano che lui si porta alla bocca per baciarla sensualmente, non prima di aver salutato anche Mu.

-         Come va stamattina? – mi chiede, senza mollare la mia mano, invitandomi ad avvicinarmi a lui, sotto lo sguardo attento di Mu, di cui riesco a sentire ogni fibra muscolare tesa… Ma che reputazione avrà questo Milo??

-         Molto meglio… - gli rispondo, irrigidendomi per non avvicinarmi a lui, riavendo finalmente di nuovo libera la mano.

-         Bene… - risponde. – Nel caso in cui volessi sentirti ancora meglio sentiti libera di venirmi a trovare quando vuoi… - dice, facendo un’allusione maliziosa che viene percepita anche dalle orecchie di Mu, che si appresta a intervenire subito con un richiamo semplice e diretto.

-         Scorpio! - .

Mi sfugge una risata che finisce col sorprendere entrambi.

Non me la sento di trattare Milo come ho trattato Seiya… ricordo come ha reagito ieri, quando sono scoppiata a piangere, e anche se fa la parte del latin lover incallito scommetto che sotto a quella corazza, e non mi riferisco all’armatura d’oro, abbia molto di più di frasi e allusioni maliziose.

-         D’accordo, cavaliere marpione… me ne ricorderò! – gli rispondo, guadagnandomi un suo sguardo sorpreso e poi divertito. Forse immaginava che mi sarei imbarazzata.

È a quel punto che Milo scoppia a ridere, facendo riecheggiare la sua risata tra le mura del tempio di cui è custode.

     -  In bocca al lupo per la custodia! – si rivolge poi a Mu, riferendosi a me. Poi scompare all’interno della sua casa, non prima di avermi fatto un occhiolino.

Attraverso l’ottava casa sorridendo. Milo è riuscito a farmi tornare di buon umore!

Mu invece sembra essersi incupito… ma che succede oggi?? Vuoi vedere che lui il ciclo ce l’ha per davvero??

 

Arriviamo infine anche alla casa del Sagittario… ed io davvero non ce la faccio più!!!!

Per poco non cado una volta salito l’ultimo scalino, quando improvvisamente mi sento afferrare per le spalle.

Nella posizione in cui sono stata afferrata non può trattarsi di Mu… ma allora…

-         Tutto bene? - .

No. Un momento. Ma… non l’abbiamo già passata la casa del Leone???

-         Buongiorno Aiolos – sento salutare gentilmente Mu, vedendo poi voltarsi verso di lui il ragazzo che mi tiene per le spalle.

-         Buongiorno Mu – gli risponde semplicemente colui che ha impedito di spiaccicarmi per terra, aggrottando poi la fronte e sorridendo per tentare di capire probabilmente perché lo stia guardando imbambolata.

-         Aiolos? – gli chiedo infine, vedendolo annuire.

-         E tu sei Reiko, giusto? – mi chiede lui, continuando a sorridere sornione.

-         Quindi no Aioria… Aiolos… - ripeto ancora una volta come un ebete, più per confermarlo a me stessa che a lui, quando lo sento ridere.

-         No… Aioria è il mio fratellino… - dice lui scherzosamente ammiccandomi, capendo che mi stessi riferendo alla loro incredibile somiglianza.

Chiamalo fratellino poi, quella valanga di muscoli proporzionati perfettamente in quel metro e ottanta e più di altezza!

Mi limito ad annuire come un idiota, mentre Aiolos si fa serio, trascinandomi letteralmente all’ombra di una colonna della casa.

-         Va tutto bene? – mi chiede, mentre vedo avvicinare anche Mu col suo solito sguardo preoccupato.

Mu si fa più vicino nel momento in cui sto per dire “Non lo so”, e a quel punto decido di alzarmi, con la precisa intenzione di non farmi aiutare da lui.

-         Sto bene – mento, tentando di focalizzare un punto a caso dell’ambiente che mi circonda per impedire agli occhi di offuscarsi. Non avrei dovuto digiunare stamattina.

-         Sicura? – mi chiede Aiolos, accompagnando la mia schiena con una mano, assicurandosi probabilmente che non ricada indietro, mentre tento di alzarmi.

Mi limito ad annuire, mentre con non poca difficoltà, finalmente, mi rialzo.

     -  Riposati quanto vuoi, se ne senti la necessità – mi dice il custode della casa, e nel momento esatto in cui mi volto per rispondergli non posso fare a meno di notare ancora quanto lui e Aioria si somiglino. E non intendo solo fisicamente… quella è una somiglianza ovvia dal momento che sono fratelli… quanto più negli atteggiamenti.

Stesso portamento fiero, stesso sguardo profondo e analitico, stessa strana luce che sembra accomunarli e allo stesso tempo differenziarli… Ora ho capito cosa intendeva prima Aldebaran. Se da Mu non riuscirò a cavarne nulla, andrò a farmi una bella chiacchierata con lui!

-         Grazie Aiolos, non ce n’è bisogno – mi decido a rispondergli, alzandomi completamente e regalandogli un sorriso riconoscente, che lui ricambia subito.

-         È questo sole… - decido di confessargli, sollevando lo sguardo verso il cielo sgombro di nuvole e portandomi una mano a ripararmi gli occhi.

-         È il clima tipico di Atene – mi risponde lui, dopo aver accennato una risata. – Ma tranquilla, tra un paio di case avrai modo di rinfrescarti! – aggiunge poi, ammiccandomi e sorridendomi. E devo dire che sono davvero tutti fantastici quando ammiccano e sorridono a quel modo. Così fantastici che abbandono la casa del Sagittario completamente inebetita, tanto da essermi dimenticata di chiedergli a cosa si riferisse.

 

La visita alla casa del Capricorno è stata… fugace. Cavoli, che simpaticone Shura! Eppure ricordavo che gli spagnoli fossero… come dire… “calorosi”.

Il cavaliere della decima casa a momenti sembrava comunicare solamente tramite gesticolazioni. Un breve “ciao”, una stretta di mano ed è scomparso. Che tenebroso…

-         Il cavaliere di questa casa lo conosci già – dice improvvisamente Mu, dopo un periodo infinito di tempo durante il quale non ci siamo rivolti la parola. E se Mu, tipica persona silenziosa, che preferisce di gran lunga il silenzio alle chiacchiere, cerca d’intavolare una conversazione improvvisamente vuol dire che ha la coda di paglia. E se le mie supposizioni risulteranno valide, sarò io stessa a dargli fuoco!

Annuisco appena, sorridendo quando capisco a cosa si riferiva Aiolos.

 

E non si sbagliava per niente… è vero che il sole di Atene è particolarmente scottante… ma nella casa di Camus si gela! Questa volta sono stata io a salutarlo velocemente, mettendomi a correre senza ritegno verso l’esterno della casa per paura di congelarmi, sotto lo sguardo divertito di Mu, che questa volta ho ricambiato appena, sorridendogli.

 

Mentre saliamo gli ultimi scalini che ci separano dall’ennesima casa riepilogo mentalmente il numero dei templi da cui siamo passati… dodici… sììììììììì!!! Questo è il dodicesimo!!!

Man mano che avanziamo il mio olfatto percepisce un profumo a dir poco gradevole…

-         Custode della dodicesima casa è Aphrodite dei Pesci – dice Mu, presentandomi in anteprima il prossimo cavaliere. Aphrodite?

-         Benvenuti alla casa dei Pesci – pronuncia soavemente una voce melodiosa, che quasi sembrerebbe essere quella di una donna se un orecchio più attento non scorgesse il timbro, appena celato, tipico maschile.

Per l’amor del cielo.

Ma è… è…

-         Tu devi essere Reiko – dice il cavaliere dei Pesci, una volta uscito allo scoperto, avanzando verso di noi, volgendo un sorriso di saluto a Mu e ponendosi di fronte a me, porgendomi una mano col palmo all’in su, sulla quale poggio la mia, ormai completamente andata.

-         Notevole – pronuncia dopo avermi guardata dalla testa ai piedi con attenzione, senza sorvolare nessun particolare, portandosi poi la mia mano alla bocca per baciarla dolcemente.

Notevole io? Notevolissimo lui! Ma è bellissimo!!! Non ho mai visto una persona così tanto curata in vita mia… soprattutto un maschio.

Perfino le mani… è un guerriero, non dovrebbe averle così… lisce!!! Sono perfino più lisce delle mie…

-         Sì… sono io… - riesco ad articolare alla fine, vedendolo sorridere di nuovo in quel modo ammaliante che credo sia una delle caratteristiche più riuscite del suo fascino.

-         Lieto di conoscerti – mi dice Aphrodite, lasciandomi la mano e abbassandosi per guardarmi meglio negli occhi. Ed io non posso fare a meno che perdermi nei suoi azzurri.

-         Davvero notevole – ripete, voltandosi sorridente verso Mu, che assume un’espressione imbarazzata, anche se neanche lontanamente paragonabile alla mia.

-         Possiamo proseguire? – chiede infine il cavaliere dell’ariete, muovendo un primo passo verso la casa dei pesci.

-         Naturalmente – risponde soavemente Aphrodite, regalandomi un altro sorriso e facendosi da parte, allontanandosi elegantemente e facendo svolazzare altrettanto elegantemente il mantello bianco dell’armatura…

Ok, sto decisamente esagerando. Vedi di farla finita Reiko!!

Mi dirigo subito a passi spediti verso Mu, che durante tutta la mia ipnosi è rimasto con lo sguardo rivolto alla casa dei pesci. Mi avvicino, e questa volta è lui ad incamminarsi subito per primo, senza rivolgermi una parola.

 

Ed ecco… finalmente… il tanto sospirato tredicesimo tempio…

La mia euforia si calma di botto non appena ricordo il modo in cui mi sono rapportata alla cosiddetta dea il giorno prima.

-         E adesso…? – chiedo a Mu, che mi precede, dal momento che ho rallentato volontariamente il passo per allungare di più il tempo che mi separa dall’incontro con la bomboniera.

Non che abbia paura, sia chiaro, di quella specie di macchia viola ho paura solo degli abiti! Sono così voluminosi che potrebbero nascondere benissimo qualche tipo di mostro sotto ai merletti.

E rieccoci.

Ok… allora… riepiloghiamo… i piedi non parlano, le armature non ridono, gli scrigni non sono vivi… e i merletti della pseudo dea non nascondono mostri!

Mu non mi risponde, si volta un attimo verso di me e mi guarda. Sembra tentennare un attimo prima di entrare… quasi come se lui stesso non volesse aprire la porta… sembra addirittura più preoccupato di me. E il bello è che ancora non ho capito cosa c’è da essere preoccupati.

Alla fine, con mia somma sorpresa, allunga un braccio, sorridendomi e porgendomi la mano.

Non so proprio come interpretare questo suo gesto… come interpretare quel suo sorriso…

Nonostante tutto, pur essendo un gesto compiuto per la prima volta da quando ci conosciamo, allungo ugualmente a mia volta il braccio, facendo toccare le nostre mani, e lui afferra con decisione e allo stesso tempo con delicatezza la mia, stringendola nella sua, trasmettendomi così tutta la sicurezza di cui dispone… e riesco a sentirmi più tranquilla.

Dopo avermi trascinata lentamente verso di se, mi lascia e porta la stessa mano che ha stretto la mia sulla spalla, aprendo infine la porta.

La sala sembra essere decisamente più grande senza i cavalieri ai lati del trono… ma anche senza la loro presenza riesce a risultare ugualmente suggestiva.

La damina vestita di pizzi e merletti siede sul trono, con lo stesso atteggiamento pomposo e autoritario del giorno prima, che mi porta a pensare che sia stata congelata da Camus, per avere un atteggiamento così impassibile.

Mu mi conduce nuovamente al centro della sala, con passi calcolati, inchinandosi di fronte alla dea per poi allontanarsi da me… ma dove va?? Mi volto costernata verso di lui, vedendolo allontanarsi sempre di più…

Quando apro bocca per chiedergli che stesse facendo, vengo attirata da un’energia spropositata venire dal trono, e mi volto di scatto… constatando con somma sorpresa si tratta della bomboniera.

La tizia pomposa ha lo sguardo fisso su di me… ed ora che lo noto non sembra essere la stessa persona che ho incontrato ieri.

Sto decisamente impazzendo! È lei! Stessi capelli color lavanda, stessi occhi chiari, stessi abiti ridicoli… ma quell’energia…

Ad un certo punto sento spingermi da una strana forza gravitazionale, mentre un vento impetuoso si alza improvvisamente, facendomi volare i ricci ribelli dietro alle spalle, costringendomi a irrigidirmi per far in modo di non perdere l’equilibrio.

Quando mi rendo conto che non può trattarsi di semplice vento, concludo che tutto ciò è provocato da quella lì, che, seduta composta e fiera sul trono, con ancora lo sguardo fisso su di me, sta emanando la sua energia…

Allora sul serio è una dea. Merda.

-         Ok! – urlo allora, cercando di sovrastare l’energia che sta cercando di avvolgermi. – Ho capito, ho capito… chiedo scusa per aver dubitato! - . Ma le mie parole non sembrano sortire alcun effetto e, anzi, la vedo alzarsi dal trono e aumentare allo stesso tempo il suo potere, continuando ad investirmi a raffiche ancora più forti delle precedenti.

Spalanco gli occhi quando sento il suo potere aumentare, incrociando gli avambracci davanti agli occhi per impedire a quel vento assurdo di infastidirmi gli occhi e irrigidendomi ancora di più quando sento che da un momento all’altro potrei perdere l’equilibrio sotto la sua pressione. Ma che cazzo sta facendo??? Che vuole?? Possibile che sia incazzata per come le ho risposto ieri?? E dov’è Mu? Perché non interviene?

Domande che ricevono in risposta solo un’altra ondata di energia, che mi fa piegare le ginocchia per bilanciare il peso in avanti per non cadere. Ok, mi sono rotta!

Avanzo di un passo, battendo il piede a terra così come ho fatto con Shaka il giorno precedente e scateno tutto ciò che gli anni di addestramento mi hanno insegnato. Fondo la psicocinesi con l’aura, creando un’offensiva capace di fungermi anche da difensiva ed espando il tutto, raggiungendo la damina dei miei stivali, che, spalancando gli occhi incredula, è costretta ad indietreggiare di un passo quando la mia energia la raggiunge. A-ha! Come la mettiamo adesso, faccina di porcellana?

Oh ca… ma che…?

Prima ancora di aver realizzato cosa stia succedendo, mi sento colpita e sbalzata in aria ad un’altezza vertiginosa… non ho provato, ma se avessi allungato un braccio avrei sicuramente toccato il soffitto.

-         Cazzo! – impreco quando la mia schiena tocca terra, scivolando ancora più lontana dal trono, raggiungendo quasi la porta, e in quello stesso istante l’aura della dea si assopisce, fino a scomparire del tutto poco dopo.

Per la miseria… sono tutta indolenzita… quella troia!!!

Alzo il viso, contratto in una smorfia di dolore, giusto in tempo per notare che la stronza si è riseduta sul trono e la sua espressione è cambiata, ritornando ad essere quello della aristocratica perbenino che ho visto ieri. La vedo annuire con lo sguardo perso su un punto a caso del pavimento, e sento dei passi raggiungermi frettolosamente, quasi correndo, accorgendomi subito dopo che si tratta di Mu.

Sento una sua mano poggiarsi delicatamente sulla mia schiena, mentre si sporge verso di me, senza dire una parola, osservandomi con occhio attento e preoccupato. Lo ignoro deliberatamente, cercando prima di mettermi seduta e poi di alzarmi… ma mi sento… stanca…

-         Riesce ad alzarsi? – chiede dopo un po’ la bomboniera a Mu, con la sua voce antipatica che mi provoca subito l’effetto di gonfiarmi delle venette sulla fronte. Certo che riesco ad alzarmi! Razza di scarto di pessima sartoria!

Così, senza che Mu mi aiuti, mi rimetto in piedi poco alla volta, lanciandole uno sguardo truce, venendo ricambiata da uno sguardo completamente smarrito e perplesso.

-         Cosa diavolo stavi cercando di… - provo a chiederle, cercando di moderare il tono, col risultato di farne uscire un sibilo sinistro, quando la bomboniera aggrotta la fronte, sconsolata.

-         Non capisco – dice, continuando a guardarmi.

Come?

-         Proprio non capisco… - ripete, poggiando un gomito su un bracciolo e portandosi la mano alla testa.

Inarco un sopracciglio incredula, socchiudendo appena la bocca, quando un mormorio alle mie spalle mi costringe a voltarmi… facendomi spalancare gli occhi sorpresa. Ma quando sono entrati??? Ci sono tutti i custodi delle dodici case!! Di cui solo uno dei gemelli non è rivestito dell’armatura… se la memoria non m’inganna deve essere Kanon

Mentre alcuni confabulano tra di loro, altri mi guardano come se fossi uno strano esemplare di essere vivente in mostra in un circo. Perfino Death Mask sembra essere perplesso, a giudicare dalla sua espressione sadica, che è attraversata appena da un leggero stupore.

-         Milady – interviene improvvisamente Mu, facendomi riavere dal mio stato catatonico. – È riuscita a capire la natura del suo potere? - .

-         È un cosmo senza dubbio – risponde lei dopo un po’ di tempo. E risposta più intelligente non poteva dare.

Volto lentamente il capo verso di lei, per cercare di capire che reazione avere di fronte a tutto ciò, quando vedo la sua bocca muoversi di nuovo.

-         Shaka? - .

-         Mi duole doverlo ammettere… ma questa volta la situazione è più complicata di quanto pensassimo – risponde all’appello il simpatico, avanzando, superando me e Mu e avvicinandosi alla tipa, che annuisce al termine di quell’eloquente risposta… ma che cazzo ha detto??

-         Reiko – sento pronunciare improvvisamente da quell’ammasso di merletti viola, pensando che finalmente si sia decisa a spiegarsi decentemente.  – Chi sei? – mi chiede infine.

-         Non credo di aver capito la domanda… - le rispondo, con un self control da invidia, mentre i miei occhi s’iniettano di sangue, tradendo così la mia apparente calma.

-         Sai di che natura è il tuo cosmo? – mi chiede ancora, sporgendosi col busto in avanti e guardandomi con espressione comprensiva, come se si stesse rivolgendo ad una bambina.

Sto per scoppiare. Lo sento.

-         Milady, Reiko non era nemmeno a conoscenza di possedere un cosmo – risponde Mu, venendomi in soccorso, dopo aver avvertito chiaramente i miei pensieri ostili.

-         Questa è un’altra cosa che va a nostro sfavore… - dice la dea, come se avesse detto la cosa più ovvia del mondo.

-         Reputa necessaria un’altra prova? – le chiede Shaka, perennemente con gli occhi chiusi.

Prova?

-         Senz’ altro… -.

-         EHI! – irrompo improvvisamente, arcistufa dei loro discorsi insensati. - Parlate in modo che vi possa comprendere! Non ci sto capendo un accidenti! -.

-         Tu possiedi un cosmo, Reiko… - ripete l’ebete vestita di viola.

-         È L’ENNESIMA VOLTA CHE ME LO SENTO RIPETERE, HO CAPITO! - .

-         Modera il tono – mi ammonisce il biondo ossigenato.

-         NON DARMI ORDINI! - .

-         Modera il tono, Reiko – ripete come un pappagallo il bastardo, facendomi rodere il fegato.

-         Shaka, per favore… - interviene Mu, chiedendo al cavaliere della Vergine probabilmente di darci un taglio.

-         Non c’è alcun bisogno di alzare la voce – gli risponde Shaka, senza abbandonare la sua postura altezzosa.

-         Non c’è alcun bisogno di aggredirla in questo modo – replica Mu, senza allontanarsi dal mio fianco.

-         È stata lei ad aggredire la dea - .

Ora basta.

-         IO AVREI AGGREDITO LA DEA??? – esplodo, ripensando allo scricchiolio che ho sentito quando la mia schiena ha toccato il suolo dopo il volo di prima. – Presumo quindi che prima quel volo sia stato un gesto di cortesia mal interpretato! - .

-         È stato necessario per verificare la natura del tuo cosmo… - riprova la bomboniera, tentando, inutilmente, di giustificarsi.

-         E non potevi chiedermelo, invece di farmi quasi venire un’ernia al disco??? - .

-         Non era possibile, il mio primo obiettivo era verificare se fossi un nemico - .

Spalanco gli occhi incredula.

-         UN NEMICO??? IO, CHE NEMMENO SAPEVO CHI CAZZO FOSSI??? - .

-         Modera il linguaggio, Reiko - .

-         VAFFANCULO, SHAKA! - .

-         Reiko – interviene allora Mu, afferrandomi un braccio con la chiara intenzione di trasmettermi un po’ della sua calma.

-         TU SPARISCI! – urlo, voltandomi inviperita verso di lui, strattonando il braccio che mi ha afferrato per allontanarmi da lui. – STA LONTANO DA ME, E QUESTA VOLTA DEFINITIVAMENTE! - .

-         Per favore Reiko… - dice la stronza, volgendomi uno sguardo compassionevole.

-         PER FAVORE UN CAZZO! MI SONO ROTTA DI ESSERE MANOVRATA A PIACIMENTO DA GENTE CHE MI ANALIZZA COME FOSSI UN FENOMENO DA BARACCONE! - .

-         È comprensibile ciò che provi… chiunque al tuo posto… - ritenta lei.

-         Non c’è “chiunque” al mio posto… ci sono IO al mio posto! E sono stanca di non ricevere risposta alle domande che pongo mentre voi sembrate sapere perfettamente cosa succede! – riprendo, zittendola nuovamente. E la cosa che m’infastidisce incredibilmente è che Mu non parla. Se ne sta zitto, ad osservarmi con la sua solita espressione grave, confermando il fatto che abbia ragione! Così come avevo ragione prima, nella casa del sagittario, quando ho pensato che lui avesse omesso di spiegarmi qualcosa!

-         Me ne vado – dico infine, lanciando uno sguardo esasperato verso Shaka, la damina e infine verso Mu, al quale indirizzo un’occhiata più inceneritrice delle altre, prendendo a raggiungere a grandi falcate l’uscita.

-         Temo che ciò non sia possibile… - sento dire improvvisamente dalla pseudo dea, ma non l’ascolto, continuando ad avanzare verso il portone, quando vedo sbarrarmi la strada da Camus e Milo. Il primo guardandomi col suo solito sguardo gelido, il secondo con una punta di dispiacere appena accennata.

Mi fermo di scatto, osservando entrambi con fare minaccioso, che non li scalfisce per niente. Lo sapevo. Avrei dovuto immaginarlo…

-         Reiko, non prendere tutto ciò come una violenza nei tuoi confronti… - mi dice ancora la dea, facendomi risalire la rabbia.

Valuto velocemente come attaccarli, venendo raggiunta improvvisamente dal cosmo di Mu, che sembra volermi dissuadere dall’intento.

-         Ormai avrai capito di essere un soggetto particolare… sei riuscita a rispondere all’attacco di un potere divino, non è cosa da comuni mortali… - sento continuare la bomboniera, la cui voce mi arriva ovattata, dal momento che Mu non lascia che la sua aura mi abbandoni, intensificandola sempre di più.

-         Hai un cosmo di natura… particolare… e vorrei poterlo approfondire di più per capire di cosa si tratti, dal momento che da quello dipende anche la natura dei nostri stessi nemici. - .

Nemici. Ecco di cosa si preoccupa.

-         È per il tuo bene… - compie l’errore di dire, facendomi voltare di scatto, con un sorriso agghiacciante sarcastico sulle labbra.

-         È per il mio bene o per quello del tuo culetto? – le chiedo, vedendola spalancare gli occhi e aprire la bocca indignata. Colpita e affondata, Miss Violet.

-         Porgi immediatamente le tue scu… - si pone immediatamente Shaka, ma io lo interrompo.

-         Tu temi per la tua incolumità. È per questo motivo che mi trovo qui, stessa ragione per la quale mi hai messa alla prova… ma ancora non capisco perché t’interessa così tanto che io rimanga nel tuo santuario… - continuo, vedendola concentrata su ciò che le sto dicendo. È evidente che non potrei mai uscirmene utilizzando la forza. Se ognuno dei cavalieri presenti in questa stanza ha anche solo il cinquanta per cento della potenza che caratterizza Mu, non posso pensare neanche lontanamente di farcela. Optando per il dribbling con successiva fuga dalla porta… mi viene da ricordare Aldebaran. Credo che solo un suo placcaggio sia letale, considerando la stazza. Tanto vale puntare sulla diplomazia.

-         Se rappresento una preoccupazione ed una potenziale fonte di pericolo… non sarebbe più saggio da parte tua tenermi alla larga chilometri e chilometri da te? – le chiedo, vedendola aggrottare la fronte e portarsi una mano al mento in un chiaro segno di riflessione. Forse riesco a fregarla.

È a quel punto che vedo Mu spalancare gli occhi, guardando prima me e poi la fanciullina aristocratica preoccupato. Riesco a sentire la sua agitazione anche se siamo lontani l’una dall’altro un paio di metri. Ha capito il gioco che sto facendo, ma sinceramente non capisco cosa lo preoccupi.

     -   Ciò che dici non è sbagliato – asserisce alla fine la reincarnazione di Athena, sollevando i suoi occhi chiari di nuovo su di me.

     -   Senza contare che se fossi stata un nemico te ne saresti accorta presumo… prima non mi hai forse messa alla prova? – continuo, vedendola annuire. – E hai constatato tu stessa che non lo sono… quindi che ragioni hai per tenermi qui? - .

Segue un lungo silenzio dopo la mia domanda, un silenzio carico d’attesa, che viene infranto da un sospiro della mia interlocutrice.

-         Ritengo comunque più opportuno che tu rimanga qui – mi dice alla fine, facendomi trattenere il fiato.

-         COL CAZZO!!! – sbraito, prima di espandere al massimo la mia aura e mettermi a correre verso l’uscita, vedendo subito Milo avanzare.

Prima di raggiungerlo completamente spicco un salto, arrivando all’altezza del suo viso e posizionando una gamba per colpirlo in piena faccia, ma lui para con una facilità inaudita, afferrandomi subito dopo la caviglia per riportarmi ad altezza uomo, ma una volta toccata nuovamente terra giro prontamente su me stessa per cercare di colpirlo nuovamente, questa volta su di un lato, ma lui para di nuovo, facendomi emettere l’ennesima imprecazione.

Approfitto del fatto che non mi afferri nuovamente per la caviglia e spicco un balzo all’indietro, valutando come attaccarlo di nuovo… quando la consapevolezza del fallimento si fa largo tra i miei pensieri...

Non ce la posso fare.

Quando cerco di usare la psicocinesi, la presenza di Mu nella mia testa che me lo impedisce mi colpisce come un pungo allo stomaco.

Blocco immediatamente il groppo che mi è salito alla gola, rimandandolo giù, senza abbandonare la mia espressione fiera e combattiva… ma credo che il mio stato d’animo sia decisamente palpabile… perché vengo subito raggiunta dai cosmi dei cavalieri. A parte la strafottenza di Death Mask e l’indifferenza di Camus e Shaka… sento nitidamente il cosmo di Aldebaran, Aioria, Aiolos raggiungermi e avvolgermi… ma non con ostilità… piuttosto come appoggio…

Poco dopo avverto anche il cosmo di Milo che, nonostante la presa di posizione nei miei confronti, sembra condividere a pieno le intenzioni degli altri. Non vogliono farmi del male.

-         Mu di Aries – pronuncia allora l’ammasso di merletti, quando avverte che mi sono rassegnata. – Reiko è affidata a te - .

 

Non ha capito niente.

Se crede che mi arrenda così facilmente si sbaglia di grosso.

Mentre formulo questi pensieri ripercorro per l’ennesima volta nella giornata il corridoio della prima casa, raggiungendo spedita la camera che mi è stata assegnata da quello che una volta chiamavo “amico”.

Sollevo il borsone da viaggio sul letto, decidendo così di assegnare un posto a tutta la roba che c’è dentro, quando sento raggiungermi da Mu, che si ferma sul ciglio della porta. Lo ignoro, continuando a svuotare il borsone, sentendolo immobile dietro di me.

-         Hai bisogno di qualcosa? – mi chiede improvvisamente.

Che tu sparisca.

-         No – gli rispondo acida, senza voltarmi a guardarlo, continuando a percorrere avanti e indietro la stanza per sistemare la mia roba.

Lo sento sospirare, vedendolo poi con la coda dell’occhio allontanarsi un po’ dal ciglio.

-         Non esitare a chiedermi nulla – dice, abbassando la testa e facendo un passo per allontanarsi… quando la mia rabbia torna a spumeggiare.

Afferro un bicchiere di vetro posto su un comò in vimini accanto al letto, lo alzo e lo lancio a terra con tutta la violenza di cui dispongo, tramutandolo in un ammasso di schegge numerose e piccole.

Il rumore secco che produce fa voltare Mu nuovamente verso di me, che spalanca gli occhi quando mi vede tremare, riprendendo ad avanzare verso il ciglio.

-         …Il modo in cui mi hai teso la mano… - riesco infine a pronunciare, combattendo le lacrime e il groppo che mi è nuovamente salito alla gola, facendolo fermare di nuovo.

-         Mi sono fidata… convinta che volessi davvero aiutarmi… - dico, facendo partire una risatina isterica, passandomi poi una mano sugli occhi.

-         Ed è così! – aggiunge subito lui, senza però entrare all’interno della stanza, quasi come se la porta fosse il limite che ci separa.

-         CAZZATE! Non te ne frega un cazzo di me! Non te ne frega un cazzo di ritrovare quelli che hanno ucciso il maestro! Tu vuoi solo aiutare la tua dea a capire cosa la minaccia! - .

-         Comprendere ciò che minaccia la dea equivale a comprendere il motivo per cui è stata tolta la vita al maestro Shin e il pericolo che corri tu! – replica lui, ma io lo ignoro, rispondendogli a tono imperterrita.

-         Ciò non vi autorizza ad usarmi! Non vi autorizza a prelevarmi, portarmi qui, mostrarmi come se fossi un oggetto esposto in una vetrina e a rompermi le ossa per “verificare che non fossi un nemico”! - . Lo vedo addolcire lo sguardo, assumendo un’espressione di scusa.

-         Per quanto tu possa averlo considerato ingiusto… per noi è stato davvero necessario Reiko… - .

-         Necessario… più necessario di scomodarsi a spiegarmi che succede e a chiedermi se sono d’accordo… ho capito, non conto nulla! - .

-         Non è così… - ma io rimuovo lo sguardo dal suo, abbassando la testa, chiudendo gli occhi e mordendomi il labbro, per trattenere le lacrime. Non piangerò di nuovo davanti a lui.

-         Reiko… - lo sento pronunciare di nuovo dopo un po’ di tempo.

Alzo gli occhi stanchi su di lui, vedendo il suo viso contratto in un’espressione mista tra disappunto, convinzione… e quella dolcezza che tanto lo contraddistingue. Per un attimo ho davvero la sensazione di aver a che fare ancora con quel ragazzo che io ho tanto imparato a rispettare e a voler bene e che per me è stata la persona migliore dopo il maestro Shin. Poi i miei occhi si fermano sulla sua armatura… tanto bella quanto odiosa, che mi ha lanciato la realtà dei fatti addosso come un secchio d’acqua gelida… e capisco che quella persona, come avevo temuto all’inizio… non esiste più.

Esistono le sacre vestigia d’ariete, la casta dei valorosi e antichi guerrieri e la dea Athena. Punto.

Avanzo lentamente verso la porta, senza staccare gli occhi dai suoi, vedendo la sua espressione triste farsi appena un po’ sorpresa. Mi fermo a meno di un metro da lui, guardandolo per l’ultima volta negli occhi per poi chiudere la porta, sentendolo ripetere ancora una volta il mio nome.

Mi volto, faccio aderire la schiena alla porta e scivolo lentamente a terra, piegando le ginocchia e poggiandovi contro la fronte… quando il mio sguardo ricade sul borsone da viaggio.

Forse ho trovato il modo per andare via da qui.

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autrice…

 

Chiedo umilmente scusa per l’immenso ritardo! Ma sono stata via per un po’ e con me non ho avuto nessun tipo di forma tecnologica avanzata >___< Spero che la pazienza sia valsa a qualcosa XD

Capitoli di transizione che apparentemente possono sembrare inutili… ma non è così >__> Sappiate che ho sparso degli indizietti di qua e di là a partire dal primo capitolo… che naturalmente saranno più chiari mano a mano che la storia procederà.

Volevo fare un piccolo appunto che nello scorso capitolo non ho potuto fare per mancanza di tempo. So perfettamente che il nome originale del cavaliere del leone sia “Aiolia” e non “Aioria”… ma volendo rimanere intatto il nome del fratello, ho preferito cambiare quella consonante perchè li reputo nomi TROPPO simili, quindi si è trattata di una scelta puramente personale.

Per quanto riguarda la scelta di dare le vestigia di gemini a Saga… è una scelta nata dal fatto che ho sempre avuto una predilezione per questo gemello (senza nulla togliere a Kanon, che amo altrettanto).

Finiti gli appunti passiamo ai ringraziamenti XD:

 

-         YamaMaxwell : Ma tu vedi amore ovunque!! XD Visto la nostra eroina come ha conosciuto i bronzes? XD Solo lei poteva farsi riconoscere così u__ù Eccoti il capitolo, purtroppo non ho potuto fare più presto, spero che questo non mi penalizzi ç__ç Grazie per le recensioni cara, baci!;

-         Mon-chan : Leggere le “capate cosmiche” mi fa piegare in due anche adesso XD Già, i volatili non avranno vita facile con Reiko… così come non ce l’avrà Seiya! XD uhuh ;

-         Sabri92 : Ebbene sì, il genio di Seiya è arrivato fino in cima di corsa =___= Uh… hai una predilezione per il cavaliere del cigno a quanto pare… approvo in pieno u__ù vabbè che io approvi chiunque abbia una predilezione per chiunque… sono tutti fantastici i cavalieri *___* ;

-         Gufo_Tave : Reiko cerca di fare le cose più grandi di lei… mettersi contro di Mu non è stata una grande idea… mi fa piacere di aver rimediato come si deve al buco narrativo che avevo oltraggiato ^__^, anche Reiko ormai si è rassegnata al fatto di non potersi più spostare in quel modo XD ;

-         Manila : Non ho potuto dedicarti una risposta nel precedente capitolo… e non sai quanto mi sia mangiata le mani ç___ç GRAZIE, davvero… non ti nascondo che muovere un personaggio con una personalità come quella di Reiko nel mondo di Saint Seiya non sia molto facile. Reiko si troverà a scontrarsi con molte realtà che non condividerà e contro le quali si troverà perennemente in disaccordo. Una di queste è Shaka. Shaka rappresenta “la regola fatta uomo”, ragion per cui con Reiko non andrà molto d’accordo. Ciò non significa che i due non potranno trovare un punto d’incontro… Reiko è testarda e molto sarcastica, ma fa del sarcasmo una propria difesa, non basandolo sulla superficialità, che le è totalmente estranea essendo cresciuta in un ambiente particolare…quindi chissà che il suo carattere profondamente analitico non le faccia cambiare idea sul biondo ossigenato (XD). No, tranquilla, Virgo non mi è affatto antipatico. Ti assicuro che man mano capirai…Ti ringrazio per la scelta di chiudere un occhio sul fatto che non ho seguito tutta la serie Hades ç___ç E ti ringrazio anche per la disponibilità nel darmi informazioni, nel caso in cui dovessero servirmi non esiterò a contattarti ^___^, anche se comunque ne dubito dal momento che la storia verterà in una direzione particolare…Infine la Kido. Stesso discorso di Shaka. Non posso dirti di più o farei troppi spoiler XD Spero tu abbia abbastanza pazienza ç___ç Grazie davvero per tutti i complimenti, spero vivamente di non deluderti mai, così come spero di non deludere chiunque stia seguendo e si stia appassionando alla mia storia. A presto spero ^__^ ;

-         Ai91 : Ahahahahah!!! Sei uno spasso XD È interessante l’amore e l’odio che provi per determinati personaggi… ma allora di Reiko che ne pensi, che sta sempre a litigare con Shaka??? ;

-         Roxorox : Ciao! Ti chiedo umilmente scusa per avere liquidato Aiolia in due righe ç__ç Ciò non significa che non mi stia simpatico o mi piaccia meno, come avrai potuto notare non è stato l’unico che ho “liquidato”, mi sono semplicemente soffermata sulle personalità – a mio parere – più particolari, ma ciò non significa che nel corso della storia il cavaliere del leone avrà un ruolo più marginale… anzi… hihi… XD ;

-         NinfaDellaTerra : È una forza della natura Reiko, eh? XD Con Shaka? Chissà… Sono contenta che le personalità dei Gold siano venute fuori bene! Fammi sapere del resto della scalinata che ne pensi ^__^ E… GRAZIE ç___ç Davvero, le recensioni riescono sempre a commuovermi e a spronarmi ç___ç ;

-         Snow Fox : Ma ciao!!! Sì, Reiko è uno spasso ^__^ Ma ultimamente (cioè da questo capitolo in poi XD) il suo umore è molto giù… magari le rifaccio colpire Seiya XD ;

-         Anzy : Ti ringrazio! Eh… intrecci amorosi dici? Non posso proprio sbilanciarmi… mi spiace ^__^ Mi fa piacere che hai deciso di seguirmi! Spero che la storia continui a piacerti! Ciao!!! ;

-         Picciottina75 : Ciao! Grazie mille per i complimenti! Guarda… spero vivamente di non ritardare più in un modo così mostruoso… ma se temi che la storia possa non continuare, sta tranquilla, che non l’abbandono ò___ò Un saluto, spero continuerai a seguirmi!.

 

Ringrazio infine le 14 persone che hanno aggiunto la mia storia tra le preferite e le persone che leggono solamente!

 

HOPE87

  

 

 

 

 

 

 

   
 
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