Around the temples (Part two)
-
Me
l’avevi promesso… - tenta Mu, prima di guadagnarsi una mia occhiataccia
seccata.
-
È vero… ma devi darmi un po’ di tempo… non riesco a digerirlo
in una botta sola! – esclamo, vedendolo quasi incenerirmi con uno sguardo severo,
con perfetta espressione da paternale.
-
E
questa che casa è? – gli chiedo, prima che apra di nuovo
bocca, pur sapendo già la risposta. Il suo sguardo si sposta dal mio
solo dopo un po’.
-
È
la casa di Dohko, cavaliere della Bilancia – mi
risponde ugualmente, mentre saliamo gli ultimi gradini che ci separano dalla
casa di Libra.
-
Benvenuti!
– esclama un ragazzo vestito con la solita armatura d’oro, dal cui elmo
spiccano un paio di occhi vivaci verdi e dei ciuffi di capelli castani.
Mentre
Mu china il volto come suo solito per salutarlo, mi soffermo sull’armatura di
quest’altro cavaliere. A differenza dalle altre che ho appena
visto, questa ha uno scudo su entrambe le braccia… mi chiedo se non sia
troppo scomodo per combattere…
-
Tu
devi essere Reiko – incalza improvvisamente, distraendomi dall’analisi che
stavo facendo alle sue vestigia. Sul suo volto è dipinto uno sguardo divertito,
ma non sembra stia deridendomi.
-
Già…
- butto lì, aspettandomi di sentire il continuo e capire se riservargli un
trattamento come mister maschera di morte.
-
Piacere
di conoscerti – continua, con mio sommo piacere e sorpresa. – Il mio nome è Dohko! – e detto questo mi tende la mano, che io afferro
subito con la mia, sentendomela appena dopo stringere in una morsa salda ma non
particolarmente forte da farmi male.
-
Piacere
mio – rispondo a quel punto, scorgendo Mu sospirare come se avesse trattenuto
il respiro. Che diavolo aveva da trattenere il fiato??
-
Come
sta procedendo la visita alle case? – mi chiede Dohko,
facendo in modo che io guardi Mu solo brevemente.
-
Insomma…
– gli rispondo, riportando il mio sguardo su di lui, concedendogli un sorriso
amichevole – Non mi è mai capitata una cosa simile… ma
tutto sommato, per il momento, sta procedendo bene! - .
-
Avrai
tutto il tempo per abituarti! – asserisce lui, facendomi rimanere perplessa.
-
Cosa
significa…? – gli chiedo, senza spostare di un solo millimetro il mio sguardo
dal suo, che non cambia… infastidendomi a dismisura.
Dohko guarda Mu con sguardo interrogativo,
ed a mia volta volgo il mio sguardo verso quest’ultimo, che avanza appena,
avvicinandosi di più a noi.
-
La
questione di cui abbiamo parlato – interviene Mu, rivolgendosi a me, rispondendo
così al mio sguardo interrogativo.
Riepilogo
velocemente tutto il discorso che abbiamo fatto io e lui ieri, ricordandomi
della questione del cosmo. E le cose sono due: o non ho capito… o devo aver
capito fin troppo bene.
Non
posso fare a meno di provare una punta di delusione… e mi dispiace che Dohko stia osservando perplesso il mio viso cambiare espressione,
ma anche questa sembra essere una giornata decisamente no…
-
Ti
auguro un buon soggiorno al santuario, Reiko! – si affretta a dire, quando mi
vede lanciare uno sguardo truce al mio accompagnatore. – Buon proseguimento! –
fa alla mia guida, permettendoci così di passare.
M’incammino
all’interno della casa senza degnare di uno sguardo il cavaliere dell’Ariete.
Prima di assalirlo, questa volta, voglio sentire con le mie orecchie se ho
capito bene. Quindi prima raggiungiamo questo stramaledettissimo tredicesimo
tempio, meglio è!
Mentre
mi cammina affianco, lo vedo di sottecchi voltare il viso più volte verso di
me. Lo ignoro, prendendo a salire velocemente le scale che conducono all’ottava
casa.
-
Reiko,
cos’hai? – mi chiede, non permettendo che lo sorpassi. Accelero volontariamente,
per lasciarlo dietro, ma lui continua a stare al mio passo… che nervi!
-
Niente…
- m’impongo di dirgli, per non sentire più la sua presenza fastidiosa
all’interno della mia testa.
-
E
smettila! – esclamo, rivolgendomi alla sua intrusione tra i miei pensieri. –
Rispetta la mia privacy per una buona volta! - .
Lo
vedo spalancare gli occhi e abbassare la testa. Sembra essere dispiaciuto.
-
Potrei
avere il ciclo, non credi? – decido di rispondergli, non per la reale intenzione
di fornirgli una risposta, quanto per imbarazzarlo e impedirgli di continuare a
farmi domande. Cosa che mi riesce perfettamente, appena mi accorgo che ha
riabbassato la testa e le sue gote si sono imporporate.
Percorriamo
le scale in silenzio, sotto la protesta dei miei muscoli, quando finalmente vediamo
delinearsi anche il profilo dell’ottava casa. E questa volta davvero non c’è bisogno
di alcuna presentazione.
-
Buongiorno,
dolcezza! – esclama Milo, coperto anch’egli dall’armatura d’oro, grazie alla
quale ha assunto un’aria ancora più attraente. Trattengo una risata di
divertimento di fronte alla sua espressione da marpione.
-
Buongiorno
anche a te, Milo – rispondo complice, avendo capito ormai il tipo, porgendogli
una mano che lui si porta alla bocca per baciarla sensualmente, non prima di
aver salutato anche Mu.
-
Come
va stamattina? – mi chiede, senza mollare la mia mano, invitandomi ad
avvicinarmi a lui, sotto lo sguardo attento di Mu, di cui riesco a sentire ogni
fibra muscolare tesa… Ma che reputazione avrà questo Milo??
-
Molto
meglio… - gli rispondo, irrigidendomi per non avvicinarmi a lui, riavendo
finalmente di nuovo libera la mano.
-
Bene…
- risponde. – Nel caso in cui volessi sentirti ancora
meglio sentiti libera di venirmi a trovare quando vuoi… - dice, facendo un’allusione
maliziosa che viene percepita anche dalle orecchie di Mu, che si appresta a intervenire
subito con un richiamo semplice e diretto.
-
Scorpio!
- .
Mi
sfugge una risata che finisce col sorprendere
entrambi.
Non
me la sento di trattare Milo come ho trattato Seiya…
ricordo come ha reagito ieri, quando sono scoppiata a piangere, e anche se fa
la parte del latin lover incallito scommetto che sotto a quella corazza, e non
mi riferisco all’armatura d’oro, abbia molto di più di frasi e allusioni
maliziose.
-
D’accordo,
cavaliere marpione… me ne ricorderò! – gli rispondo, guadagnandomi un suo
sguardo sorpreso e poi divertito. Forse immaginava che mi sarei imbarazzata.
È
a quel punto che Milo scoppia a ridere, facendo riecheggiare la sua risata tra
le mura del tempio di cui è custode.
- In bocca al lupo per la custodia! – si
rivolge poi a Mu, riferendosi a me. Poi scompare all’interno della sua casa,
non prima di avermi fatto un occhiolino.
Attraverso
l’ottava casa sorridendo. Milo è riuscito a farmi tornare di buon umore!
Mu
invece sembra essersi incupito… ma che succede oggi?? Vuoi
vedere che lui il ciclo ce l’ha per davvero??
Arriviamo
infine anche alla casa del Sagittario… ed io davvero non ce la faccio più!!!!
Per
poco non cado una volta salito l’ultimo scalino,
quando improvvisamente mi sento afferrare per le spalle.
Nella
posizione in cui sono stata afferrata non può trattarsi di Mu… ma allora…
-
Tutto
bene? - .
No.
Un momento. Ma… non l’abbiamo già passata la casa del Leone???
-
Buongiorno
Aiolos – sento salutare gentilmente Mu, vedendo poi
voltarsi verso di lui il ragazzo che mi tiene per le spalle.
-
Buongiorno
Mu – gli risponde semplicemente colui che ha impedito di spiaccicarmi per terra,
aggrottando poi la fronte e sorridendo per tentare di capire probabilmente
perché lo stia guardando imbambolata.
-
Aiolos?
– gli chiedo infine, vedendolo annuire.
-
E
tu sei Reiko, giusto? – mi chiede lui, continuando a sorridere sornione.
-
Quindi
no Aioria… Aiolos… - ripeto
ancora una volta come un ebete, più per confermarlo a me stessa che a lui,
quando lo sento ridere.
-
No…
Aioria è il mio fratellino… - dice lui scherzosamente ammiccandomi, capendo che
mi stessi riferendo alla loro incredibile somiglianza.
Chiamalo
fratellino poi, quella valanga di muscoli proporzionati perfettamente in quel
metro e ottanta e più di altezza!
Mi
limito ad annuire come un idiota, mentre Aiolos si fa
serio, trascinandomi letteralmente all’ombra di una colonna della casa.
-
Va
tutto bene? – mi chiede, mentre vedo avvicinare anche Mu col suo solito sguardo
preoccupato.
Mu
si fa più vicino nel momento in cui sto per dire “Non lo so”, e a quel punto decido
di alzarmi, con la precisa intenzione di non farmi aiutare da lui.
-
Sto
bene – mento, tentando di focalizzare un punto a caso dell’ambiente che mi
circonda per impedire agli occhi di offuscarsi. Non avrei dovuto digiunare
stamattina.
-
Sicura?
– mi chiede Aiolos, accompagnando la mia schiena con
una mano, assicurandosi probabilmente che non ricada indietro, mentre tento di
alzarmi.
Mi
limito ad annuire, mentre con non poca difficoltà, finalmente, mi rialzo.
- Riposati quanto vuoi, se ne senti la
necessità – mi dice il custode della casa, e nel momento esatto in cui mi volto
per rispondergli non posso fare a meno di notare ancora quanto lui e Aioria si
somiglino. E non intendo solo fisicamente… quella è una somiglianza ovvia dal
momento che sono fratelli… quanto più negli atteggiamenti.
Stesso
portamento fiero, stesso sguardo profondo e analitico, stessa strana luce che
sembra accomunarli e allo stesso tempo differenziarli…
Ora ho capito cosa intendeva prima Aldebaran. Se da Mu non riuscirò a cavarne
nulla, andrò a farmi una bella chiacchierata con lui!
-
Grazie
Aiolos, non ce n’è bisogno – mi decido a
rispondergli, alzandomi completamente e regalandogli un sorriso riconoscente,
che lui ricambia subito.
-
È
questo sole… - decido di confessargli, sollevando lo sguardo verso il cielo
sgombro di nuvole e portandomi una mano a ripararmi gli occhi.
-
È
il clima tipico di Atene – mi risponde lui, dopo aver accennato una risata. –
Ma tranquilla, tra un paio di case avrai modo di rinfrescarti! – aggiunge poi,
ammiccandomi e sorridendomi. E devo dire che sono davvero tutti fantastici quando ammiccano e sorridono a quel modo. Così
fantastici che abbandono la casa del Sagittario completamente inebetita, tanto
da essermi dimenticata di chiedergli a cosa si riferisse.
La
visita alla casa del Capricorno è stata… fugace. Cavoli, che simpaticone Shura! Eppure ricordavo che gli spagnoli fossero…
come dire… “calorosi”.
Il
cavaliere della decima casa a momenti sembrava comunicare solamente tramite
gesticolazioni. Un breve “ciao”, una stretta di mano ed è scomparso. Che tenebroso…
-
Il
cavaliere di questa casa lo conosci già – dice improvvisamente Mu, dopo un
periodo infinito di tempo durante il quale non ci siamo rivolti la parola. E se
Mu, tipica persona silenziosa, che preferisce di gran lunga il silenzio alle
chiacchiere, cerca d’intavolare una conversazione improvvisamente vuol dire che
ha la coda di paglia. E se le mie supposizioni risulteranno valide, sarò io
stessa a dargli fuoco!
Annuisco
appena, sorridendo quando capisco a cosa si riferiva Aiolos.
E
non si sbagliava per niente… è vero che il sole di Atene è particolarmente scottante… ma nella casa di Camus
si gela! Questa volta sono stata io a salutarlo velocemente, mettendomi a
correre senza ritegno verso l’esterno della casa per paura di congelarmi, sotto
lo sguardo divertito di Mu, che questa volta ho ricambiato appena,
sorridendogli.
Mentre
saliamo gli ultimi scalini che ci separano dall’ennesima casa riepilogo
mentalmente il numero dei templi da cui siamo passati… dodici… sììììììììì!!! Questo è il
dodicesimo!!!
Man
mano che avanziamo il mio olfatto percepisce un profumo a dir poco gradevole…
-
Custode
della dodicesima casa è Aphrodite dei Pesci – dice
Mu, presentandomi in anteprima il prossimo cavaliere. Aphrodite?
-
Benvenuti
alla casa dei Pesci – pronuncia soavemente una voce melodiosa, che quasi
sembrerebbe essere quella di una donna se un orecchio più attento non scorgesse
il timbro, appena celato, tipico maschile.
Per
l’amor del cielo.
Ma
è… è…
-
Tu
devi essere Reiko – dice il cavaliere dei Pesci, una volta uscito allo scoperto,
avanzando verso di noi, volgendo un sorriso di saluto a Mu e ponendosi di
fronte a me, porgendomi una mano col palmo all’in su,
sulla quale poggio la mia, ormai completamente andata.
-
Notevole
– pronuncia dopo avermi guardata dalla testa ai piedi con attenzione, senza
sorvolare nessun particolare, portandosi poi la mia mano alla bocca per baciarla
dolcemente.
Notevole
io? Notevolissimo lui! Ma è bellissimo!!! Non ho mai
visto una persona così tanto curata in vita mia… soprattutto un maschio.
Perfino
le mani… è un guerriero, non dovrebbe averle così… lisce!!!
Sono perfino più lisce delle mie…
-
Sì…
sono io… - riesco ad articolare alla fine, vedendolo sorridere di nuovo in quel
modo ammaliante che credo sia una delle
caratteristiche più riuscite del suo fascino.
-
Lieto
di conoscerti – mi dice Aphrodite, lasciandomi la
mano e abbassandosi per guardarmi meglio negli occhi. Ed io non posso fare a
meno che perdermi nei suoi azzurri.
-
Davvero
notevole – ripete, voltandosi sorridente verso Mu, che assume un’espressione
imbarazzata, anche se neanche lontanamente paragonabile alla mia.
-
Possiamo
proseguire? – chiede infine il cavaliere dell’ariete, muovendo un primo passo
verso la casa dei pesci.
-
Naturalmente
– risponde soavemente Aphrodite, regalandomi un altro
sorriso e facendosi da parte, allontanandosi elegantemente e facendo svolazzare
altrettanto elegantemente il mantello bianco dell’armatura…
Ok,
sto decisamente esagerando. Vedi di farla finita Reiko!!
Mi
dirigo subito a passi spediti verso Mu, che durante tutta la mia ipnosi è rimasto
con lo sguardo rivolto alla casa dei pesci. Mi avvicino, e questa volta è lui
ad incamminarsi subito per primo, senza rivolgermi una parola.
Ed
ecco… finalmente… il tanto sospirato tredicesimo tempio…
La
mia euforia si calma di botto non appena ricordo il modo in cui mi sono rapportata
alla cosiddetta dea il giorno prima.
-
E
adesso…? – chiedo a Mu, che mi precede, dal momento che ho rallentato volontariamente
il passo per allungare di più il tempo che mi separa dall’incontro con la
bomboniera.
Non
che abbia paura, sia chiaro, di quella specie di
macchia viola ho paura solo degli abiti! Sono così voluminosi che potrebbero
nascondere benissimo qualche tipo di mostro sotto ai merletti.
E
rieccoci.
Ok…
allora… riepiloghiamo… i piedi non parlano, le armature non ridono, gli scrigni
non sono vivi… e i merletti della pseudo dea non
nascondono mostri!
Mu
non mi risponde, si volta un attimo verso di me e mi guarda. Sembra tentennare un attimo prima di entrare… quasi come se lui stesso non
volesse aprire la porta… sembra addirittura più preoccupato di me. E il bello è
che ancora non ho capito cosa c’è da essere preoccupati.
Alla
fine, con mia somma sorpresa, allunga un braccio, sorridendomi e porgendomi la
mano.
Non
so proprio come interpretare questo suo gesto… come interpretare quel suo
sorriso…
Nonostante
tutto, pur essendo un gesto compiuto per la prima volta da quando ci
conosciamo, allungo ugualmente a mia volta il braccio, facendo toccare le
nostre mani, e lui afferra con decisione e allo stesso tempo con delicatezza la
mia, stringendola nella sua, trasmettendomi così tutta la sicurezza di cui
dispone… e riesco a sentirmi più tranquilla.
Dopo
avermi trascinata lentamente verso di se, mi lascia e porta la stessa mano che
ha stretto la mia sulla spalla, aprendo infine la porta.
La
sala sembra essere decisamente più grande senza i cavalieri ai lati del trono…
ma anche senza la loro presenza riesce a risultare ugualmente suggestiva.
La
damina vestita di pizzi e merletti siede sul trono,
con lo stesso atteggiamento pomposo e autoritario del giorno
prima, che mi porta a pensare che sia stata congelata da Camus, per avere un atteggiamento così impassibile.
Mu
mi conduce nuovamente al centro della sala, con passi calcolati, inchinandosi
di fronte alla dea per poi allontanarsi da me… ma dove
va?? Mi volto costernata verso di lui, vedendolo allontanarsi sempre di più…
Quando
apro bocca per chiedergli che stesse facendo, vengo
attirata da un’energia spropositata venire dal trono, e mi volto di scatto…
constatando con somma sorpresa si tratta della bomboniera.
La
tizia pomposa ha lo sguardo fisso su di me… ed ora che lo noto non sembra
essere la stessa persona che ho incontrato ieri.
Sto
decisamente impazzendo! È lei! Stessi capelli color lavanda, stessi occhi chiari,
stessi abiti ridicoli… ma quell’energia…
Ad
un certo punto sento spingermi da una strana forza gravitazionale, mentre un
vento impetuoso si alza improvvisamente, facendomi volare i ricci ribelli
dietro alle spalle, costringendomi a irrigidirmi per far in modo di non perdere
l’equilibrio.
Quando
mi rendo conto che non può trattarsi di semplice vento, concludo che tutto ciò
è provocato da quella lì, che, seduta composta e fiera sul trono, con ancora lo
sguardo fisso su di me, sta emanando la sua energia…
Allora
sul serio è una dea. Merda.
-
Ok!
– urlo allora, cercando di sovrastare l’energia che sta cercando di avvolgermi.
– Ho capito, ho capito… chiedo scusa per aver dubitato! - . Ma le mie parole
non sembrano sortire alcun effetto e, anzi, la vedo alzarsi dal trono e
aumentare allo stesso tempo il suo potere, continuando ad investirmi a raffiche
ancora più forti delle precedenti.
Spalanco
gli occhi quando sento il suo potere aumentare,
incrociando gli avambracci davanti agli occhi per impedire a quel vento assurdo
di infastidirmi gli occhi e irrigidendomi ancora di più quando sento che da un
momento all’altro potrei perdere l’equilibrio sotto la sua pressione. Ma che cazzo sta facendo??? Che vuole??
Possibile che sia incazzata per come le ho risposto
ieri?? E dov’è Mu? Perché non interviene?
Domande
che ricevono in risposta solo un’altra ondata di
energia, che mi fa piegare le ginocchia per bilanciare il peso in avanti per
non cadere. Ok, mi sono rotta!
Avanzo
di un passo, battendo il piede a terra così come ho fatto con Shaka il giorno
precedente e scateno tutto ciò che gli anni di addestramento mi hanno insegnato.
Fondo la psicocinesi con l’aura, creando un’offensiva capace di fungermi anche
da difensiva ed espando il tutto, raggiungendo la damina
dei miei stivali, che, spalancando gli occhi incredula,
è costretta ad indietreggiare di un passo quando la mia energia la raggiunge. A-ha! Come la mettiamo adesso, faccina di porcellana?
Oh
ca… ma che…?
Prima
ancora di aver realizzato cosa stia succedendo, mi sento colpita e sbalzata in
aria ad un’altezza vertiginosa… non ho provato, ma se avessi allungato un braccio
avrei sicuramente toccato il soffitto.
-
Cazzo!
– impreco quando la mia schiena tocca terra, scivolando ancora più lontana dal
trono, raggiungendo quasi la porta, e in quello stesso istante l’aura della dea
si assopisce, fino a scomparire del tutto poco dopo.
Per
la miseria… sono tutta indolenzita… quella troia!!!
Alzo
il viso, contratto in una smorfia di dolore, giusto in tempo per notare che la
stronza si è riseduta sul trono e la sua espressione è cambiata, ritornando ad
essere quello della aristocratica perbenino che ho
visto ieri. La vedo annuire con lo sguardo perso su un punto a caso del
pavimento, e sento dei passi raggiungermi frettolosamente, quasi correndo,
accorgendomi subito dopo che si tratta di Mu.
Sento
una sua mano poggiarsi delicatamente sulla mia schiena, mentre si sporge verso
di me, senza dire una parola, osservandomi con occhio attento e preoccupato. Lo
ignoro deliberatamente, cercando prima di mettermi seduta e poi di alzarmi… ma
mi sento… stanca…
-
Riesce
ad alzarsi? – chiede dopo un po’ la bomboniera a Mu, con la sua voce antipatica
che mi provoca subito l’effetto di gonfiarmi delle venette
sulla fronte. Certo che riesco ad alzarmi! Razza di scarto di pessima sartoria!
Così,
senza che Mu mi aiuti, mi rimetto in piedi poco alla volta, lanciandole uno
sguardo truce, venendo ricambiata da uno sguardo
completamente smarrito e perplesso.
-
Cosa
diavolo stavi cercando di… - provo a chiederle, cercando di moderare il tono,
col risultato di farne uscire un sibilo sinistro, quando la bomboniera aggrotta
la fronte, sconsolata.
-
Non
capisco – dice, continuando a guardarmi.
Come?
-
Proprio
non capisco… - ripete, poggiando un gomito su un bracciolo e portandosi la mano
alla testa.
Inarco
un sopracciglio incredula, socchiudendo appena la
bocca, quando un mormorio alle mie spalle mi costringe a voltarmi… facendomi
spalancare gli occhi sorpresa. Ma quando sono entrati???
Ci sono tutti i custodi delle dodici case!! Di cui solo uno dei gemelli non è
rivestito dell’armatura… se la memoria non m’inganna deve essere Kanon…
Mentre
alcuni confabulano tra di loro, altri mi guardano come
se fossi uno strano esemplare di essere vivente in mostra in un circo. Perfino
Death Mask sembra essere perplesso, a giudicare dalla
sua espressione sadica, che è attraversata appena da un leggero stupore.
-
Milady
– interviene improvvisamente Mu, facendomi riavere dal mio stato catatonico. –
È riuscita a capire la natura del suo potere? - .
-
È
un cosmo senza dubbio – risponde lei dopo un po’ di tempo. E risposta più intelligente
non poteva dare.
Volto
lentamente il capo verso di lei, per cercare di capire che reazione avere di
fronte a tutto ciò, quando vedo la sua bocca muoversi di nuovo.
-
Shaka?
- .
-
Mi
duole doverlo ammettere… ma questa volta la situazione
è più complicata di quanto pensassimo – risponde all’appello il simpatico,
avanzando, superando me e Mu e avvicinandosi alla tipa, che annuisce al termine
di quell’eloquente risposta… ma che cazzo ha detto??
-
Reiko
– sento pronunciare improvvisamente da quell’ammasso di merletti viola,
pensando che finalmente si sia decisa a spiegarsi decentemente. – Chi sei? – mi chiede infine.
-
Non
credo di aver capito la domanda… - le rispondo, con un self control da invidia,
mentre i miei occhi s’iniettano di sangue, tradendo così la mia apparente
calma.
-
Sai
di che natura è il tuo cosmo? – mi chiede ancora, sporgendosi col busto in
avanti e guardandomi con espressione comprensiva, come se si stesse rivolgendo
ad una bambina.
Sto
per scoppiare. Lo sento.
-
Milady,
Reiko non era nemmeno a conoscenza di possedere un cosmo – risponde Mu,
venendomi in soccorso, dopo aver avvertito chiaramente i miei pensieri ostili.
-
Questa
è un’altra cosa che va a nostro sfavore… - dice la dea, come se avesse detto la
cosa più ovvia del mondo.
-
Reputa
necessaria un’altra prova? – le chiede Shaka, perennemente con gli occhi
chiusi.
Prova?
-
Senz’
altro… -.
-
EHI!
– irrompo improvvisamente, arcistufa dei loro discorsi insensati. - Parlate in
modo che vi possa comprendere! Non ci sto capendo un accidenti! -.
-
Tu
possiedi un cosmo, Reiko… - ripete l’ebete vestita di viola.
-
È
L’ENNESIMA VOLTA CHE ME LO SENTO RIPETERE, HO CAPITO! - .
-
Modera
il tono – mi ammonisce il biondo ossigenato.
-
NON
DARMI ORDINI! - .
-
Modera
il tono, Reiko – ripete come un pappagallo il bastardo, facendomi rodere il
fegato.
-
Shaka,
per favore… - interviene Mu, chiedendo al cavaliere della Vergine probabilmente
di darci un taglio.
-
Non
c’è alcun bisogno di alzare la voce – gli risponde Shaka, senza abbandonare la
sua postura altezzosa.
-
Non
c’è alcun bisogno di aggredirla in questo modo – replica Mu, senza allontanarsi
dal mio fianco.
-
È
stata lei ad aggredire la dea - .
Ora
basta.
-
IO
AVREI AGGREDITO
-
È
stato necessario per verificare la natura del tuo cosmo… - riprova la
bomboniera, tentando, inutilmente, di giustificarsi.
-
E
non potevi chiedermelo, invece di farmi quasi venire un’ernia al disco??? - .
-
Non
era possibile, il mio primo obiettivo era verificare se fossi un nemico - .
Spalanco
gli occhi incredula.
-
UN
NEMICO??? IO, CHE NEMMENO SAPEVO CHI CAZZO FOSSI??? -
.
-
Modera
il linguaggio, Reiko - .
-
VAFFANCULO,
SHAKA! - .
-
Reiko
– interviene allora Mu, afferrandomi un braccio con la chiara intenzione di
trasmettermi un po’ della sua calma.
-
TU
SPARISCI! – urlo, voltandomi inviperita verso di lui, strattonando il braccio
che mi ha afferrato per allontanarmi da lui. – STA LONTANO DA ME, E QUESTA
VOLTA DEFINITIVAMENTE! - .
-
Per
favore Reiko… - dice la stronza, volgendomi uno sguardo compassionevole.
-
PER
FAVORE UN CAZZO! MI SONO ROTTA DI ESSERE MANOVRATA A PIACIMENTO DA GENTE CHE MI
ANALIZZA COME FOSSI UN FENOMENO DA BARACCONE! - .
-
È
comprensibile ciò che provi… chiunque al tuo posto… - ritenta lei.
-
Non
c’è “chiunque” al mio posto… ci sono IO al mio posto! E sono stanca di non
ricevere risposta alle domande che pongo mentre voi
sembrate sapere perfettamente cosa succede! – riprendo, zittendola nuovamente.
E la cosa che m’infastidisce incredibilmente è che Mu non parla. Se ne sta
zitto, ad osservarmi con la sua solita espressione grave, confermando il fatto
che abbia ragione! Così come avevo ragione prima, nella casa del sagittario,
quando ho pensato che lui avesse omesso di spiegarmi qualcosa!
-
Me
ne vado – dico infine, lanciando uno sguardo esasperato verso Shaka, la damina e infine verso Mu, al quale indirizzo un’occhiata
più inceneritrice delle altre, prendendo a
raggiungere a grandi falcate l’uscita.
-
Temo
che ciò non sia possibile… - sento dire improvvisamente dalla pseudo dea, ma non l’ascolto, continuando ad avanzare verso
il portone, quando vedo sbarrarmi la strada da Camus
e Milo. Il primo guardandomi col suo solito sguardo gelido, il secondo con una
punta di dispiacere appena accennata.
Mi
fermo di scatto, osservando entrambi con fare minaccioso, che non li scalfisce
per niente. Lo sapevo. Avrei dovuto immaginarlo…
-
Reiko,
non prendere tutto ciò come una violenza nei tuoi confronti… - mi dice ancora
la dea, facendomi risalire la rabbia.
Valuto
velocemente come attaccarli, venendo raggiunta
improvvisamente dal cosmo di Mu, che sembra volermi dissuadere dall’intento.
-
Ormai
avrai capito di essere un soggetto particolare… sei riuscita a rispondere
all’attacco di un potere divino, non è cosa da comuni mortali… - sento
continuare la bomboniera, la cui voce mi arriva ovattata, dal momento che Mu
non lascia che la sua aura mi abbandoni, intensificandola sempre di più.
-
Hai
un cosmo di natura… particolare… e vorrei poterlo approfondire di più per
capire di cosa si tratti, dal momento che da quello
dipende anche la natura dei nostri stessi nemici. - .
Nemici.
Ecco di cosa si preoccupa.
-
È
per il tuo bene… - compie l’errore di dire, facendomi voltare di scatto, con un
sorriso agghiacciante sarcastico sulle labbra.
-
È
per il mio bene o per quello del tuo culetto? – le chiedo, vedendola spalancare
gli occhi e aprire la bocca indignata. Colpita e affondata, Miss Violet.
-
Porgi
immediatamente le tue scu… - si pone immediatamente
Shaka, ma io lo interrompo.
-
Tu
temi per la tua incolumità. È per questo motivo che mi trovo qui, stessa
ragione per la quale mi hai messa alla prova… ma
ancora non capisco perché t’interessa così tanto che io rimanga nel tuo
santuario… - continuo, vedendola concentrata su ciò che le sto dicendo. È
evidente che non potrei mai uscirmene utilizzando la forza. Se ognuno dei
cavalieri presenti in questa stanza ha anche solo il cinquanta per cento della
potenza che caratterizza Mu, non posso pensare neanche lontanamente di farcela.
Optando per il dribbling con successiva fuga dalla porta… mi viene da ricordare
Aldebaran. Credo che solo un suo placcaggio sia letale, considerando la stazza.
Tanto vale puntare sulla diplomazia.
-
Se
rappresento una preoccupazione ed una potenziale fonte di pericolo… non sarebbe
più saggio da parte tua tenermi alla larga chilometri
e chilometri da te? – le chiedo, vedendola aggrottare la fronte e portarsi una
mano al mento in un chiaro segno di riflessione. Forse riesco a fregarla.
È
a quel punto che vedo Mu spalancare gli occhi, guardando prima me e poi la
fanciullina aristocratica preoccupato. Riesco a sentire la sua agitazione anche se siamo lontani l’una dall’altro un paio
di metri. Ha capito il gioco che sto facendo, ma sinceramente non capisco cosa
lo preoccupi.
- Ciò
che dici non è sbagliato – asserisce alla fine la reincarnazione di Athena, sollevando i suoi occhi chiari di nuovo su di me.
- Senza
contare che se fossi stata un nemico te ne saresti accorta presumo… prima non
mi hai forse messa alla prova? – continuo, vedendola annuire. – E hai
constatato tu stessa che non lo sono… quindi che ragioni hai per tenermi qui? -
.
Segue
un lungo silenzio dopo la mia domanda, un silenzio carico d’attesa, che viene infranto da un sospiro della mia interlocutrice.
-
Ritengo
comunque più opportuno che tu rimanga qui – mi dice
alla fine, facendomi trattenere il fiato.
-
COL
CAZZO!!! – sbraito, prima di espandere al massimo la
mia aura e mettermi a correre verso l’uscita, vedendo subito Milo avanzare.
Prima
di raggiungerlo completamente spicco un salto, arrivando all’altezza del suo
viso e posizionando una gamba per colpirlo in piena faccia, ma lui para con una
facilità inaudita, afferrandomi subito dopo la caviglia per riportarmi ad altezza
uomo, ma una volta toccata nuovamente terra giro prontamente su me stessa per
cercare di colpirlo nuovamente, questa volta su di un lato, ma lui para di
nuovo, facendomi emettere l’ennesima imprecazione.
Approfitto
del fatto che non mi afferri nuovamente per la caviglia e spicco un balzo
all’indietro, valutando come attaccarlo di nuovo… quando la consapevolezza del
fallimento si fa largo tra i miei pensieri...
Non
ce la posso fare.
Quando
cerco di usare la psicocinesi, la presenza di Mu nella mia testa che me lo
impedisce mi colpisce come un pungo allo stomaco.
Blocco
immediatamente il groppo che mi è salito alla gola, rimandandolo giù, senza
abbandonare la mia espressione fiera e combattiva… ma credo che il mio stato
d’animo sia decisamente palpabile… perché vengo subito
raggiunta dai cosmi dei cavalieri. A parte la strafottenza di Death Mask e l’indifferenza di Camus e
Shaka… sento nitidamente il cosmo di Aldebaran, Aioria, Aiolos
raggiungermi e avvolgermi… ma non con ostilità… piuttosto come appoggio…
Poco
dopo avverto anche il cosmo di Milo che, nonostante la presa di posizione nei
miei confronti, sembra condividere a pieno le intenzioni degli altri. Non vogliono
farmi del male.
-
Mu
di Aries – pronuncia allora l’ammasso di merletti,
quando avverte che mi sono rassegnata. – Reiko è affidata a te - .
Non
ha capito niente.
Se
crede che mi arrenda così facilmente si sbaglia di grosso.
Mentre
formulo questi pensieri ripercorro per l’ennesima volta nella giornata il
corridoio della prima casa, raggiungendo spedita la camera che mi è stata assegnata
da quello che una volta chiamavo “amico”.
Sollevo
il borsone da viaggio sul letto, decidendo così di assegnare un posto a tutta
la roba che c’è dentro, quando sento raggiungermi da Mu, che si ferma sul ciglio
della porta. Lo ignoro, continuando a svuotare il borsone, sentendolo immobile
dietro di me.
-
Hai
bisogno di qualcosa? – mi chiede improvvisamente.
Che
tu sparisca.
-
No
– gli rispondo acida, senza voltarmi a guardarlo, continuando a percorrere
avanti e indietro la stanza per sistemare la mia roba.
Lo
sento sospirare, vedendolo poi con la coda dell’occhio allontanarsi un po’ dal
ciglio.
-
Non
esitare a chiedermi nulla – dice, abbassando la testa e facendo un passo per
allontanarsi… quando la mia rabbia torna a spumeggiare.
Afferro
un bicchiere di vetro posto su un comò in vimini accanto al letto, lo alzo e lo
lancio a terra con tutta la violenza di cui dispongo, tramutandolo in un ammasso
di schegge numerose e piccole.
Il
rumore secco che produce fa voltare Mu nuovamente verso di me, che spalanca gli
occhi quando mi vede tremare, riprendendo ad avanzare
verso il ciglio.
-
…Il
modo in cui mi hai teso la mano… - riesco infine a pronunciare, combattendo le
lacrime e il groppo che mi è nuovamente salito alla gola, facendolo fermare di
nuovo.
-
Mi
sono fidata… convinta che volessi davvero aiutarmi… - dico, facendo partire una
risatina isterica, passandomi poi una mano sugli occhi.
-
Ed
è così! – aggiunge subito lui, senza però entrare all’interno della stanza,
quasi come se la porta fosse il limite che ci separa.
-
CAZZATE!
Non te ne frega un cazzo di me! Non te ne frega un cazzo di ritrovare quelli che hanno ucciso il maestro! Tu
vuoi solo aiutare la tua dea a capire cosa la minaccia! - .
-
Comprendere
ciò che minaccia la dea equivale a comprendere il motivo per
cui è stata tolta la vita al maestro Shin e il pericolo che corri tu! –
replica lui, ma io lo ignoro, rispondendogli a tono
imperterrita.
-
Ciò
non vi autorizza ad usarmi! Non vi autorizza a prelevarmi, portarmi qui,
mostrarmi come se fossi un oggetto esposto in una vetrina e a rompermi le ossa
per “verificare che non fossi un nemico”! - . Lo vedo addolcire lo sguardo,
assumendo un’espressione di scusa.
-
Per
quanto tu possa averlo considerato ingiusto… per noi è
stato davvero necessario Reiko… - .
-
Necessario…
più necessario di scomodarsi a spiegarmi che succede e
a chiedermi se sono d’accordo… ho capito, non conto nulla! - .
-
Non
è così… - ma io rimuovo lo sguardo dal suo, abbassando
la testa, chiudendo gli occhi e mordendomi il labbro, per trattenere le
lacrime. Non piangerò di nuovo davanti a lui.
-
Reiko…
- lo sento pronunciare di nuovo dopo un po’ di tempo.
Alzo
gli occhi stanchi su di lui, vedendo il suo viso contratto in un’espressione
mista tra disappunto, convinzione… e quella dolcezza che tanto lo contraddistingue.
Per un attimo ho davvero la sensazione di aver a che fare ancora con quel
ragazzo che io ho tanto imparato a rispettare e a voler bene e che per me è stata
la persona migliore dopo il maestro Shin. Poi i miei occhi si fermano sulla sua
armatura… tanto bella quanto odiosa, che mi ha lanciato la realtà dei fatti
addosso come un secchio d’acqua gelida… e capisco che quella persona, come
avevo temuto all’inizio… non esiste più.
Esistono
le sacre vestigia d’ariete, la casta dei valorosi e antichi guerrieri e la dea Athena. Punto.
Avanzo
lentamente verso la porta, senza staccare gli occhi
dai suoi, vedendo la sua espressione triste farsi appena un po’ sorpresa. Mi
fermo a meno di un metro da lui, guardandolo per l’ultima volta negli occhi per
poi chiudere la porta, sentendolo ripetere ancora una volta il mio nome.
Mi
volto, faccio aderire la schiena alla porta e scivolo lentamente a terra,
piegando le ginocchia e poggiandovi contro la fronte… quando il mio sguardo
ricade sul borsone da viaggio.
Forse
ho trovato il modo per andare via da qui.
Angolo
dell’autrice…
Chiedo
umilmente scusa per l’immenso ritardo! Ma sono stata via per un po’ e con me
non ho avuto nessun tipo di forma tecnologica avanzata >___< Spero che la
pazienza sia valsa a qualcosa XD
Capitoli
di transizione che apparentemente possono sembrare inutili…
ma non è così >__> Sappiate che ho sparso degli indizietti di qua e di là a partire dal primo capitolo… che
naturalmente saranno più chiari mano a mano che la storia procederà.
Volevo
fare un piccolo appunto che nello scorso capitolo non ho potuto fare per
mancanza di tempo. So perfettamente che il nome originale del cavaliere del
leone sia “Aiolia” e non “Aioria”… ma volendo
rimanere intatto il nome del fratello, ho preferito cambiare quella consonante
perchè li reputo nomi TROPPO simili, quindi si è trattata di una scelta
puramente personale.
Per
quanto riguarda la scelta di dare le vestigia di gemini a Saga… è una scelta
nata dal fatto che ho sempre avuto una predilezione per questo gemello (senza
nulla togliere a Kanon, che amo altrettanto).
Finiti
gli appunti passiamo ai ringraziamenti XD:
-
YamaMaxwell : Ma tu vedi amore ovunque!! XD Visto la
nostra eroina come ha conosciuto i bronzes? XD Solo
lei poteva farsi riconoscere così u__ù Eccoti il capitolo, purtroppo non ho
potuto fare più presto, spero che questo non mi penalizzi ç__ç Grazie per le recensioni cara, baci!;
-
Mon-chan : Leggere le “capate cosmiche” mi fa
piegare in due anche adesso XD Già, i volatili non avranno vita facile con
Reiko… così come non ce l’avrà Seiya! XD uhuh… ;
-
Sabri92 : Ebbene sì, il genio di Seiya è
arrivato fino in cima di corsa =___= Uh… hai una predilezione per il cavaliere
del cigno a quanto pare… approvo in pieno u__ù vabbè
che io approvi chiunque abbia una predilezione per chiunque… sono tutti
fantastici i cavalieri *___* ;
-
Gufo_Tave : Reiko cerca di fare le cose più grandi
di lei… mettersi contro di Mu non è stata una grande idea… mi fa piacere di
aver rimediato come si deve al buco narrativo che avevo oltraggiato ^__^, anche
Reiko ormai si è rassegnata al fatto di non potersi più spostare in quel modo
XD ;
-
Manila : Non ho potuto dedicarti una risposta nel precedente
capitolo… e non sai quanto mi sia mangiata le mani ç___ç GRAZIE, davvero… non
ti nascondo che muovere un personaggio con una personalità come quella di Reiko
nel mondo di Saint Seiya non sia molto facile. Reiko
si troverà a scontrarsi con molte realtà che non condividerà e contro le quali
si troverà perennemente in disaccordo. Una di queste è Shaka. Shaka rappresenta
“la regola fatta uomo”, ragion per cui con Reiko non andrà molto d’accordo. Ciò
non significa che i due non potranno trovare un punto d’incontro… Reiko è
testarda e molto sarcastica, ma fa del sarcasmo una propria difesa, non
basandolo sulla superficialità, che le è totalmente estranea essendo cresciuta
in un ambiente particolare…quindi chissà che il suo carattere profondamente
analitico non le faccia cambiare idea sul biondo
ossigenato (XD). No, tranquilla, Virgo non mi è
affatto antipatico. Ti assicuro che man mano capirai…Ti ringrazio per la scelta
di chiudere un occhio sul fatto che non ho seguito tutta la serie Hades ç___ç E ti ringrazio anche per la disponibilità nel
darmi informazioni, nel caso in cui dovessero servirmi non esiterò a
contattarti ^___^, anche se comunque ne dubito dal momento che la storia
verterà in una direzione particolare…Infine
-
Ai91 : Ahahahahah!!! Sei uno spasso XD
È interessante l’amore e l’odio che provi per determinati personaggi… ma allora
di Reiko che ne pensi, che sta sempre a litigare con Shaka??? ;
-
Roxorox : Ciao! Ti chiedo umilmente scusa per
avere liquidato Aiolia in due righe ç__ç Ciò non
significa che non mi stia simpatico o mi piaccia meno,
come avrai potuto notare non è stato l’unico che ho “liquidato”, mi sono
semplicemente soffermata sulle personalità – a mio parere – più particolari, ma
ciò non significa che nel corso della storia il cavaliere del leone avrà un
ruolo più marginale… anzi… hihi… XD ;
-
NinfaDellaTerra : È una forza della natura Reiko, eh? XD
Con Shaka? Chissà… Sono contenta che le personalità dei Gold siano venute fuori
bene! Fammi sapere del resto della scalinata che ne pensi ^__^ E… GRAZIE ç___ç
Davvero, le recensioni riescono sempre a commuovermi e a spronarmi ç___ç ;
-
Snow
Fox : Ma ciao!!! Sì, Reiko è uno spasso ^__^
Ma ultimamente (cioè da questo capitolo in poi XD) il suo umore è molto giù…
magari le rifaccio colpire Seiya XD ;
-
Anzy : Ti ringrazio! Eh… intrecci amorosi
dici? Non posso proprio sbilanciarmi… mi spiace ^__^ Mi fa piacere che hai
deciso di seguirmi! Spero che la storia continui a piacerti! Ciao!!! ;
-
Picciottina75 : Ciao! Grazie mille per i complimenti! Guarda… spero vivamente
di non ritardare più in un modo così mostruoso… ma se temi che la storia possa
non continuare, sta tranquilla, che non l’abbandono ò___ò Un saluto, spero
continuerai a seguirmi!.
Ringrazio
infine le 14 persone che hanno aggiunto la mia storia tra le preferite e le
persone che leggono solamente!
HOPE87