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Autore: Heart    21/02/2015    4 recensioni
Naraku si è ritirato dopo che la sfera si è spezzata in due. Una parte ce l'ha lui e l'altra Kagome.
Nel silenzio, una nuova presenza appare. Una giovane arrivata da molto lontano per distruggere una volta per sempre la Shikon no Tama.
Ma qual è la sua vera missione? Misteri e segreti si susseguiranno con l'andare del tempo, sentimenti sconosciuti usciranno allo scoperto e attrazioni fatali provocheranno quasi la morte.
Il mondo del sovrannaturale apre le sue porte.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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II

"I doni della morte"

- Vattene subito da questo villaggio e lasciaci in pace! E se non te ne vuoi andare di tua spontanea volontà… ci penserò io! Ti ucciderò!- ringhiò infatti con voce roca e profonda, quasi irriconoscibile, il giovane.

Inuyasha era ormai fuori controllo; Dafne non capiva che cosa gli stesse succedendo e solo allora si accorse degli occhi rossi e dell’aura negativa che stava avvolgendo il mezzo demone.

- Cicatrice del vento! – gridò poi Inuyasha.

Una forte onda d’urto investì la ragazza, facendola sbattere su un albero, scatenando così un rumore assordante.

-Che succede?- Miroku, Sango e Kagome si svegliarono all’istante e, appena uscirono, trovarono Inuyasha avvolto da uno strano bagliore oscuro e Dafne schiacciata ad un albero.

La ragazza era praticamente in ginocchio.

-Inuyasha, che diavolo combini?- Chiese Kagome, preoccupata. Ma il mezzo demone non le rispondeva; così, dopo accurate osservazioni, Miroku richiamò l’attenzione della giovane.

Solo allora lei si accorse che c’era una scheggia della sfera sulla spada di Inuyasha. Quel potere oscuro veniva da lì e adesso anche lui era contaminato.

-Dobbiamo fare qualcosa, andando avanti in questa maniera distruggerà tutto il villaggio!- puntualizzò Sango, già pronta all’attacco.

-Se lo attacchiamo, lo feriremo.- tentennò Kagome, non sapendo che fare.

-Sangue. Sangue.- Inuyasha mormorava questa parola ad ogni attacco, gli occhi ormai rossi come il sangue; non riusciva ad uscire da quel circolo vizioso.

-Dobbiamo fare qualcosa. Dafne tutto bene?- chiese Miroku, vedendo che la ragazza si teneva il braccio.

-Non è nulla, ho affrontato scontri peggiori.- gli rispose la ragazza.

Il villaggio avrebbe potuto essere svuotato per proteggere gli abitanti; ma se solo lo avesse voluto, il mezzo demone avrebbe tranquillamente saputo ritrovare tutti: e se ciò fosse accaduto, addio!!

-Kagome, posso chiederti se riesci a prendere il frammento oppure no?-domandò Dafne.

-Non credo, non sono abbastanza svelta e poi non si farà prendere facilmente.- annunciò l’altra con dispiacere.

-Ok. Allora faremo così: Miroku, tu aiuterai Kagome  a creare una barriera intorno a Inuyasha; tu, Sango, aiuterai me a far fuggire gli abitanti.-

-Come facciamo a purificarlo?- chiese Kagome.

-Cercherò di prenderlo, anche se sarà difficile.- annuirono tutti e quattro e si misero all’opera.

Come pianificato, Miroku e Kagome crearono una barriera, all’interno della quale chiusero Inuyasha; lui però ogni secondo colpiva la sfera che lo teneva imprigionato.

 Sango e Dafne fecero allontanare gli abitanti spaventati fino a che un ruggito sovrastò tutto l’isolato.

Un grande cane argentato gridava all’interno della barriera.

-Impossibile! Inuyasha non ha quella facoltà di trasformarsi, non è un demone completo!- contemplò la scena con sgomento Sango, per poi rivolgersi ai suoi amici, che mollarono la barriera.

-Dannazione sta perdendo il controllo, devo far qualcosa.- disse Dafne. Lasciò quindi Sango e si precipitò da Miroku e Kagome che erano rimasti intrappolati senza via di fuga da quel luogo, dopo che la loro barriera era stata annientata.

-Inuyasha mi senti? Sono Kagome!- gridava la ragazza.

-E’ inutile, ha perso il lume della ragione.- ammise Miroku. - E’ la nostra fine- e, proprio in quell’istante, la coda di Inuyasha sovrastò i due, buttandoli lontani.

Ma ecco la sorpresa.

Appena riaprono gli occhi, Miroku e Kagome notarono che non c’era solo un cane, bensì due.

-Sesshomaru e Inuyasha stanno combattendo!- affermano all’unisono.

I due cani stavano combattendo con ferocia, nessuno dei due rimaneva in disparte. Combattevano con aggressività. Il terreno si era trasformato in una distesa rossa, e i piccoli fiori erano morti.

Tra morsi e unghiate lo scontro si avvicinava all’epilogo e la peggio l’aveva Inuyasha, che non riusciva a controllare bene il suo corpo.

-Kagome, prestami il tuo arco e una freccia- disse all’improvviso Dafne, sorprendendo tutti.

-Che vuoi fare?- chiese la sacerdotessa.

-Non obbiettare e dammela!- disse con rabbia; qualcosa la spaventò e come successe a Miroku, anche Kagome ebbe le stesse sensazioni. Datole ciò che voleva, la sconosciuta prese la mira e si concentrò.

Il suo animo era agitato, ma sottocontrollo. Il suo potere era circondato da una sfera luminosa e blu, la vedeva risplendere all’interno della propria anima.

-Inuyasha guardami!- ordinò a grande voce e fu in quell’istante che una forte aura si sprigionò dal corpo di Dafne: piccole fiammelle blu l’avvolsero con vigore.

Il mezzo demone la guardò, un momento prima che il fratello lo sbattesse al suolo con una zampata.

-Sesshomaru stai fuori dal mio campo d’azione, sennò…- ma non terminò la sua frase che la freccia fu scoccata; la strana aura che aleggiava intorno alla freccia sacra si era colorata di blu.

L’esplosione di luce abbagliò tutti, compreso il demone completo che si era allontanato giusto in tempo, prima che la stana energia lo risucchiasse.

Aperti gli occhi, Sesshomaru fissò la ragazza che era ancora in posa, con l’arco in mano e guardava il cane che aveva accanto.

Inuyasha iniziò a gridare con forza per poi ridimensionarsi: il suo potere fu nel mentre risucchiato dalla freccia per poi svanire nel nulla.

Ritornato allo stato da umanoide, il demone si accorse della scheggia di sfera al suolo e, più in là, del fratello svenuto e pieno di ferite.

-Inuyasha!- la voce petulante dell’umana che lo seguiva lo riportano alla realtà, notando poi che la ragazza venuta dal futuro lo stava osservando con attenzione.

-Tempismo perfetto, non avevo dubbi che saresti venuto.- disse Dafne, sorridendogli.

-Tzt!- sbuffò Sesshomaru, voltandosi per poi scomparire nel fitto bosco, senza però lasciar andare dalla propria mente quella figura alquanto misteriosa.

Chi era realmente quella Dafne? E quale potere nascondeva?

E come faceva a conoscere suo padre? E poi, cosa significava che poteva far incontrare Inuyasha con quest’ultimo?

Che fosse realmente una strega? No, non poteva essere. Non puzzava come loro…

Il suo odore era fresco e delicato, più simile ad un’orchidea.

Il demone maggiore fermò la propria corsa su di un ramo e osservò la luna.

I suoi lunghi capelli argentati luccicavano sotto la luce dell’ astro del medesimo colore.

Non sapeva spiegarselo, ma qualcosa di più grosso stava per accadere, il suo istinto glielo suggeriva con forza.

Il suo ultimo pensiero fu per il padre.

E, in quell’istante, Tenseiga vibrò al suo fianco; ne era convinto suo padre ci aveva messo il suo zampino. Il demone arricciò le labbra in un pallido accenno di sorriso.

Avrebbe colto l’occasione per rincontrare il padre e, forse, sarebbe riuscito a porgli quelle domande che non era riuscito a fargli prima che lui scomparisse per sempre da questo mondo.

 

 

Il sole era già alto. Il cielo era limpido, mentre alcune rondini vagavano spensierate intorno alle varie costruzioni.

In una capanna di legno, risiedeva l’intero gruppo e il loro argomento del giorno era proprio la nuova ragazza.

Kaede, la sacerdotessa del villaggio, stava osservando con attenzione la nuova arrivata.

La ragazza veniva presentata come un oggetto strano agli occhi dei contadini, non avendo mai visto un abbigliamento così poco decoroso. La ragazza infatti, indossando quello strano pantalone, metteva in risalto le sue lunghe gambe.

Dafne aveva spiegato che si trattavano di un particolare pantalone chiamato leggings. Ma poco importava: gli uomini del villaggio la trovavano comunque poco femminile. Tralasciando il suo vestiario da maschiaccio, era davvero bella, con lunghi capelli acconciati in una treccia, occhi castani e labbra carnose.

L’interrogatorio iniziò e Dafne non vedeva l’ora che finisse; non capiva ancora perché si trovasse lì, con quello strano gruppo di persone. Di sicuro lei non aveva bisogno di aiuto, ma loro erano di un altro avviso. Una povera fanciulla sola, in mezzo a una foresta infestata da demoni, non era normale.

Bah! Valli a capire.

-Vieni dal futuro come la nostra Kagome, vero? E, dimmi, che ci fai qui?-chiese calma la vecchia Kaede, osservando con attenzione i movimenti facciali della sconosciuta. Infatti si aspettava di rilevare qualche cosa di strano nelle espressioni del suo viso, ma non accadde nulla.

La ragazza era seduta composta ed elegante nella sua posizione e la guardava dritta negli occhi.

Nei suoi occhi non si poteva intravedere nessuna paura o menzogna, la sua aura era benigna.

-Come ho già spiegato, vengo dal futuro, precisamente più in là nel tempo rispetto a Kagome, ma questi sono dettagli. Il mio nome è Dafne.- Continuò poi, rimanendo a fissare la vecchia: – Sono stata incaricata di recuperare le sette pietre o doni della morte- disse, mettendo una mano nella tasca della felpa.

-Non ho mai sentito parlare di queste pietre; di cosa si tratta?- chiese curiosa Kaede, mentre il gruppo si avvicinò per ascoltare meglio quella strana discussione.

-Le pietre della morte o dell’aldilà sono sette, come ho detto; esse hanno un particolare potere, quello di riportare in vita le anime ma non solo… posso dare potere e l’immortalità. Non avendo più timore di morire, i loro possessori possono reputarsi immortali. Le pietre sono state divise per non far si che accadesse che una sola persona avesse in sé un potere così grande, ma adesso…- fermandosi, si accorse che aveva attirato l’attenzione di tutti;

- Il problema è che un uomo senza scrupoli è alla loro ricerca; sono stata mandata proprio per questo, far sì, che le pietre svaniscano prima di riunirsi e formare la chiave dell’immortalità.- dichiarò infine Dafne.

- Scusa, Dafne. Che io sappia, ai cancelli dell’aldilà ci sono i due guardiani- la interruppe Miroku.

-Già. Nessuno è mai riuscito a sconfiggerli.- aggiunse Inuyasha, ricordando quello strano episodio, quando aveva cercato la spada ereditata dal padre: Tessaiga.

-Lo so.- mormorò sottovoce Dafne.

-C’è qualcosa che ti preoccupa, non è vero Dafne?- le domandò Kagome.

-Esatto. Da ciò che so, le pietre sono sparse nel mondo; ma, dalle ultime ricerche, esse si sono riunite in un luogo ben preciso- disse.

-E sarebbe?- domandò Sango.

-Qui. Le pietre si sono riunite nel Sengoku, ed eccomi qua. Sono venuta a riprenderle e distruggerle, prima che a qualcuno venga in mente di usarle.- mormorò, abbassando la testa.

-Che hai adesso?- la rimproverò Inuyasha, ricevendo una brutta occhiata da Kagome.

-Nulla. Lasciamo stare.- disse la giovane alzandosi in piedi; l’aria le stava mancando. Perciò si affrettò a dirigersi all’esterno.

-Dafne, tutto ok?- chiese Kagome uscendo dopo lei.

-Si è solo che mi manca la mia famiglia.- Disse Dafne, guardando l’orizzonte.

- A te no? Nemmeno tu sei di questa epoca, da quello che ho capito, ma stai bene- confessò imbarazzata dalla propria domanda indiscreta.

-Non sto bene, ma so mascherare bene la mia nostalgia. Oramai è da un anno che faccio spola tra questo mondo e il mio, ma non me ne pento. Viaggiando nel tempo ho imparato tanto e, credo, non solo sulla storia, ma anche su piccoli dettagli della vita. Dapprima era tutto così monotono, ma adesso, con Inuyasha, Sango e Miroku la mia vita ha preso delle sfumature che mai avrei immaginato; mi sento felice, completa.- disse Kagome spensierata, allungando le braccia per sgranchirsi.

-Hai ragione. Sono stata sempre tra le mura di casa mia, la mia famiglia mi ama e ogni giorno cercava di proteggermi, ma adesso sono grande e devo fare le mie esperienze! Se mai avrò bisogno di loro, so che comunque ci saranno sempre.- affermò decisa Dafne, mentre un timido sorriso le spuntava sul viso.

-Ecco! È questo ciò che voglio dalle persone. Mi stai simpatica Dafne- annunciò Kagome.

-Beh, è la stessa cosa per me. Amiche?- Chiese.

-Eccome!- gridarono all’unisono.

-Che cosa avete da gridare tanto? Sembrate due scimmie in calore- commentò un Inuyasha annoiato.

-Inuyasha… a cuccia!- in un nano secondo il povero mezzo demone si era ritrovato sotto terra, mentre tutti se la ridevano come matti.

-Credo che mi abituerò presto a convivere con voi! Sempre che mi vogliate insieme a voi,- azzardò dubbiosa Dafne, guardando i suoi quasi amici.

-Per me non ci sono problemi, più siamo, meglio è!- disse Miroku, già pregustando la prospettiva di toccare una certa parte del corpo della ragazza.

-Anche per me va bene- affermò Sango, dopo un miagolio di Kirara.

Poi i quattro umani con Kirara e Shippo, iniziarono ad allontanarsi dal villaggio, lasciando il povero mezzo demone ancora incastrato sotto terra.

-Prossima tappa?- domandò Dafne, mentre sorrideva alla vita.

-Rintracciare Naraku e sconfiggerlo una volta per sempre!- rispose Miroku.

 

 

Il giorno stava lasciando spazio la notte, mentre il nostro gruppo camminava verso la direzione indicata dal destino, mentre Inuyasha correva come un disperato per raggiungerli ma, ogni volta, veniva fermato da un a cuccia di Kagome.

-Io non ho voce in capitolo?- domandò lui al vento. –Feh! Che razza di amici che ho, nemmeno in considerazione, mi prendono. E’ tutta colpa tua Dafne!- urlò infine Inuyasha, facendo il bambino imbronciato.

-Inuyasha… A cuccia!- e lui ripiombò a terra.

-Dannata!- ringhiò esasperato. –Me la pagherete tutti!!- mentre gli altri si allontanavano ridendo sotto i baffi.

 

 

 

°*******°

 

Buona sera ragazzi:

ritorno con un nuovo capitolo. La volta scorsa mi sono fermata ad un certo punto, avendo un capitolo abbastanza lungo, qui abbiamo la conclusione. Non so il motivo, ma quando si tratta di lasciare qualche nota, sono alquanto stupida o le parole scappano via. Siete voi a farle andare via? Naaa! Sarà il nostro Inu-chan.

Che altro dire? Ci sarete con me in questo nuovo viaggio? Il silenzio degli asfalti mi fa paura. Non mi lasciate sola.

Comunque chissà cosa succederà nel prossimo, ho già qualche ideuzza in testa. A presto.

Heart

 

  
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