Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Ladradilucciole    22/02/2015    3 recensioni
[INCOMPLETA]
I Grandi Sei si ritrovano catapultati nel mondo di Hogwarts per imparare a gestire i propri poteri. Già dalla cerimonia dello smistamento però, si respira aria di tensione. Che dire dei segni di bruciature sui muri del bagno delle ragazze? E le misteriose assenze dei professori?
Quando le cose iniziano a farsi complicate, i sei amici capiscono che è loro compito risolvere la situazione.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Mancava poco a Natale: per i corridoi aleggiava l'inconfondibile profumo di biscotti alla cannella, mentre non c'era una sola finestra che si fosse salvata dall'avvento di festoni o ghirlande, attaccati ai muri di pietra con un Vingardium Leviosa titubante del comitato organizzativo del primo anno.
Ma il vero spettacolo era la Sala Grande. Un'enorme albero riccamente addobbato svettava in fondo alla sala, accompagnato da altri abeti dalle dimensioni più modeste disposti lungo le pareti ad intervalli regolari, mentre il soffitto era cambiato, mostrando non più un semplice cielo notturno, bensì raffigurando una soffice nevicata. Il tutto era illuminato dalla luce delle candele fluttuanti, che rendevano l'atmosfera ancora più...magica.
Gli studenti avevano improvvisamente interrotto la cena, concentrando la propria attenzione sul preside, il quale si era appena posizionato dietro al vecchio leggio d'oro.
-Un attimo di attenzione, prego- l'uomo si schiarì la voce, semplice gesto che bastò a zittire anche gli ultimi gruppetti di ragazzi -Come la maggior parte di voi saprà, a causa di alcune ehm...divergenze con l'Istituto per gli Studi Magici di Durmstrang, quest'anno il tradizionale Torneo Tre Maghi non si svolgerà.- un coro di mormorii si levò dai tavoli, per lo più provenienti dalle bocche degli studenti del quinto anno, che parlavano concitati.
-Che cos'è questo Torneo Tre Maghi?- domandò incuriosita Rapunzel, rivolta ad una ragazza del terzo anno dai lunghi capelli rosso cupo, Ariel, con la quale aveva fatto amicizia poche settimane prima.
-Come, non lo sai? Il Torneo Tre Maghi è una gara che si svolge tra la nostra scuola, l'Istituto di Durmstrang e l'Accademia di Beauxbatons. Per ogni scuola viene scelto uno studente che deve avere come minimo diciassette anni, e i tre si sfidano in varie prove. Perciò, a causa dei cambiamenti effettuati sull'età degli studenti a partire dal primo anno...-
-Che cambiamenti?- la bionda si chiese come fosse possibile che si sentisse talmente confusa dopo aver ricevuto quello che avrebbe dovuto essere un chiarimento.
Ariel si passò stancamente una mano sul viso
-Inizialmente, i ragazzi ricevevano la propria lettera per Hogwarts a undici anni, non a tredici, e ogni Casa contava corsi fino al settimo anno.
Dopo il ritorno del Signore Oscuro e la relativa sconfitta, però, il Ministero pensò che fosse meglio disporre già da subito di maghi più...maturi. Così modificarono l'età minima e diminuirono la durata dei corsi a cinque anni, facendo anche grossi tagli in alcune materie, preferendo l'esercizio pratico alla teoria.- notando che Rapunzel annuiva, continuò -Comunque, tornando al Torneo, stavo dicendo che solo gli studenti del quinto anno possono prendervi parte, ma è un evento estremamente pericoloso: ci sono stati casi in cui, bhe...alcuni partecipanti non ce l'hanno fatta-
La principessa rimase in silenzio, cercando di metabolizzare quelle informazioni, accorgendosi solo in quel momento che Silente aveva ripreso a parlare.
-La sospensione del Torneo non ci impedirà però di festeggiare il Natale. La sera della Viglia, quindi tra un mese esatto, si terrà il tradizionale Ballo del Ceppo, al quale saranno presenti anche le allieve di Beauxbatons e, eccezionalmente, sarà possibile ad ogni studente invitare al ballo un amico o un parente esterno alla scuola.-
-Strano- sussurrò Courtney all'orecchio di Duncan, che quella sera le si era seduto a fianco, permettendo così ad Elsa di capire chi fosse il misterioso ragazzo dell'ispanica. L'unico effetto collaterale di quella vicinanza era che il punk si fosse trascinato dietro Frost, il quale aveva ovviamente preso posto accanto alla regina.
-Cosa principessa?- ghignò il moro
-Bhe, credevo che dopo tutti quegli “incidenti” avessero deciso di aumentare le misure di sicurezza...- mormorò, forse più rivolta a se stessa che al ragazzo -A proposito, non sei stato tu a carbonizzare i bagni delle ragazze, vero?-
Il suo tono era carico di aspettativa, che andava mescolandosi con quella che sembrava a tutti gli effetti una supplica.
-Certo che no!- spalancò gli occhi, colto alla sprovvista, facendo così brillare il piercing che gli incorniciava il sopracciglio sinistro -Lo sai che non è il mio stile. E poi la tua amica non aveva detto che è stata una ragazza a fare tutto?- ghignò nuovamente.
Questa volta fu Elsa a dimostrarsi sorpresa: non aveva preso esattamente bene la confidenza che le stava dando il punk, ma faceva ancora più fatica a credere che Courtney gli avesse parlato dell'avvistamento di Anna, nonostante le sue continue raccomandazioni di tenere la bocca chiusa.
-Duncan ti avevo detto che era un'informazione segreta!- replicò Jack.
Fantastico, quindi era stato lui ad informare il metallaro.
-Bel lavoro Frost- sbuffò sarcasticamente Elsa.
-Oh, per tutte le fate! Senti, ci sono stati così tanti incendi che alla fine l'avrebbe scoperto in un modo o nell'altro- ribattè sistemandosi la cravatta.
In effetti, dopo lo “scherzo” di settembre, si erano verificati parecchi altri casi di vandalismo, solo nel mese di novembre se ne erano contati quattro.
La scena era sempre la stessa: il bagno delle ragazze al secondo piano veniva ritrovato totalmente ricoperto di fuliggine, l'aria praticamente irrespirabile a causa del fumo e qualche  fiammella qua e là. E ogni volta, l'incendio era di portata maggiore rispetto al precedente.
Se nel primo caso erano rimasti pochi residui dell'incendio, nell'ultimo avvistamento le fiamme erano ancora ben alte e lo strato di fuliggine triplicato.
Della ragazza misteriosa, però, non si era saputo più nulla dato che, dopo l'avvistamento di Anna, nessuno aveva più rivisto la presunta colpevole.
-Okay, fa' come vuoi-
La bionda tornò a concentrarsi sulla propria zuppa, notando che il professore era tornato a sedersi.
-Uhm...Elsa?- Jack si chinò verso la ragazza, protesa in avanti sul piatto.
-Sì?- la regina si rimise a sedere compostamente, aumentando la distanza tra di loro.
-Senti, mi chiedevo se...se ti andasse di venire al ballo con me- chiese esibendo quello che avrebbe dovuto essere un sorriso.
Per poco la bionda non si strozzò
-C-cosa?- continuò tossicchiando.
Effettivamente, sul subito non aveva dato troppa importanza a quell'evento, ma ora si rendeva conto di un dettaglio fondamentale: era richiesta la partecipazione in coppia.
Era più che sicura che Anna avrebbe invitato Kristoff, ma lei?
Una parte remota di lei aveva tanto sperato in quell'invito, anzi, forse quella parte era meno remota di quanto volesse ammettere, ma ora che quel desiderio era diventato realtà si ritrovava con le spalle al muro.
-Ti ho detto se vuoi venire al ballo con me- ripetè scandendo accuratamente ogni parola
-Ma puoi anche rispondermi più tardi. Tanto abbiamo tempo-
Sorrise. E questa volta era un sorriso vero.
-Io...uhm...okay, tra una settimana va bene?- il ragazzo annuì, per poi alzarsi con calma
-Fammi sapere allora- e sparì dietro l'enorme portone di legno intarsiato.

-D'accordo ragazzi- la McGranitt alzò leggermente il tono di voce -Ora prendete un compagno e ripetete i movimenti che vi ho mostrato. Ricordate: siate eleganti-
La luce del pomeriggio filtrava dalle ampie vetrate, illuminando la sala per i duelli, momentaneamente adibita a sala-per-le-prove-di-ballo.
Trent armeggiava col vecchio grammofono, tentando di sistemare correttamente la puntina in modo da far iniziare le prove.
La prima a ballare era stata Anna, accompagnata da un amico di Zoey, Michael, anche lui Grifondoro. Il ragazzo era di corporatura media, la pelle scura e i capelli cortissimi, alla rossa non ci volle molto tempo per accorgersi che aveva un buon ritmo.
Dopo qualche istante di esitazione anche le altre coppie si erano cimentate in quella danza, a molti ancora sconosciuta.
Hiccup era capitato con una Corvonero bionda, dalla carnagione pallida e di statura minuta che si era presentata come Dawn, mentre Rapunzel si era ritrovata in coppia con un Serpeverde dai capelli biondo cenere e dal fisico asciutto, i cui tratti somatici ricordavano molto quelli di Frost, che aveva detto chi chiamarsi Peter.
Jack, Elsa e Merida erano invece restii a scendere in pista, e cercavano disperatamente di appiattirsi contro le pareti della stanza in modo da non essere notati.
La loro strategia aveva funzionato per dieci minuti scarsi, fino a quando un biondo di nostra conoscenza non si era affiancato all'arciera.
-Hei Mer ti va di...ballare?- domandò Arthur speranzoso.
-Io...io...io...- la rossa deglutì rumorosamente. Odiava ballare, soprattutto perchè era una delle poche cose che non riusciva a fare, ma sapeva che se voleva evitare un rimprovero avrebbe dovuto muovere almeno qualche passo. In più, lo sguardo supplichevole del ragazzo non lasciava molte altre alternative -Okay-
I due si avviarono verso il fondo della sala, dove tentarono con scarsi risultati di imitare le mosse dei compagni, ritrovandosi più volte a ridere di loro stessi.
-Che ne dici se ci buttiamo anche noi?- chiese Jack continuando a osservare le coppie che volteggiavano.
Ad Elsa mancò il respiro. Non aveva mai ballato con un ragazzo, il che la imbarazzava terribilmente. E poi, un valzer...no, assolutamente no, troppa vicinanza. O meglio, troppa vicinanza con Jack.
Ormai conosceva abbastanza bene l'albino, ma sentiva sempre un...muro tra di loro, come se avesse avuto paura di entrare troppo in confidenza con il ragazzo, e l'idea di avere un contatto fisico con lui le sembrava assolutamente impensabile.
-N-non posso sono già in coppia con...-la regina si guardò disperatamente attorno lasciandosi scappare una risatina nervosa -CON LUI!-
Quasi urlò, afferrando il braccio del primo che le era passato davanti.
-Ma che diavolo?- Scott si era ritrovato al centro della sala, una ragazza niente male avvinghiata a lui e lo sguardo omicida di Frost puntato addosso -Oh, heilà-
fece esibendo un sorriso sghembo.
-Ehm...salve- Elsa tentò di mostrarsi rilassata, mentre distendeva però le braccia in modo da aumentare la distanza tra di loro.
Non fece in tempo a pensare al casino in cui si era appena cacciata che un rumore la costrinse a sporgersi oltre la spalla del rosso, un attimo prima di vedere una chioma argentata sparire dietro al portone della sala.

-Ahahah ti dico che è così. Dai riproviamo; un due tre, un due tre...- rise per l'ennesima volta Arthur mentre tentava invano di riprodurre i movimenti aggraziati dei compagni.
-No no aspetta, verso sinistra-  ridacchiò a sua volta Merida, tirando per una manica il compagno -Ecco vai, un due tre, un due...HAI! Quello era il mio piede!-
Urlò mettendosi a saltellare su una gamba sola
-Oh andiamo, tu me l'hai pestato almeno dieci volte!- ribattè il biondo -Okay, ancora. E un due tre, un due tre, un due tre-
I due riuscirono finalmente a mettere insieme un paio di passi, volteggiando a bordo pista per non essere notati troppo dagli altri.
-Mer, senti...- attaccò Arthur, lo sguardo puntato a terra onde evitare di inciampare di nuovo -stavo pensando che io non ho una compagna per il ballo, e neanche tu hai un compagno, quindi magari...potremmo andarci insieme-
Il ragazzo pronunciò le ultime parole talmente rapidamente che la rossa temette, anzi sperò, di aver sentito male.
Non era pronta: presentarsi al ballo insieme significava in un certo modo ammettere che tra di loro c'era una relazione, e Merida e la parola “relazione” erano sempre stati due binari paralleli, destinate a non incontrarsi mai.
Lei era troppo libera, troppo desiderosa di spazio per poter stare assieme a qualcuno, e poi, diciamocelo, se mai tra loro due ci fosse stato qualcosa, sarebbe stata la rossa a ricoprire la parte del “ragazzo”, in un inversione di ruoli dove la dolcezza e la delicatezza di Arthur non potevano portarlo ad altro che ad essere la “ragazza”.
-Artie io non credo di...- Merida interruppe la danza, distendendo le braccia lungo i fianchi -Cioè, è una cosa seria e...-
-No! Io non intendevo questo! Cioè, sì ma...- si poggiò l'indice sulla tempia -Io intendevo da amici. Sei la mia migliore amica qui e volevo andarci con te. Da amici va bene!-
Arthur stava parlando così in fretta che la ragazza dovette concentrarsi non poco per evitare di perdere parti del discorso.
-Amici- ripetè Merida alzando un sopracciglio, per poi aprirsi in un sorriso sollevato -Amici, sì amici è perfetto-
Eppure in quel sorriso si poteva avvertire dell'altro, era forse...delusione?

Una figura incappucciata attraversò a passo spedito il cortile della scuola , raggiungendo in fretta il vecchio ponte di legno che segnava il confine tra Hogwarts e la Foresta Proibita.
Il verde intenso brillava nel buio insieme all'argento sulla sciarpa della ragazza, mentre appoggiava stancamente i gomiti sulla balaustra, sporgendosi in avanti.
La giovane rimosse il cappuccio esponendo i capelli chiarissimi alla luce della luna, che fissava estasiata.
-Sono arrivato prima io- Elsa trasalì, guardandosi intorno per cercare di capire la provenienza di quella voce che le sembrava tanto familiare.
Ma niente; intorno a lei c'era solo il buio.
-Sono qui- riprese, poco prima che una chioma argentata spuntasse dagli spioventi, esattamente sopra la testa della regina, così vicini che allungando una mano avrebbe potuto toccarlo.
Frost era appeso a testa in giù che la fissava con una tale intensità che la ragazza fu costretta ad abbassare lo sguardo
-Se vuoi me ne vado- mormorò.
-No, non c'è problema- con un'agilità disumana l'albino ribaltò la sua posizione, sedendosi sulla balaustra a pochi centimetri dalla regina, i piedi che ciondolavano nel vuoto -Stavo solo...parlando-
-Parlando?- ripetè incerta, tornando a voltarsi per vedere se nella penombra del ponte si nascondesse qualcun altro.
-Ahahah, con lei- rise amaramente Jack indicando la luna -è un'ottima ascoltatrice sai? Certo, non ama parlare, ma poco importa...E tu, perchè sei qui?-
Il suo tono si era fatto leggermente accusatorio
-Avevo bisogno di pensare- rispose laconica.
-Oh- fu tutto ciò che ottenne dal ragazzo, poi tra i due calò il silenzio, lo stesso silenzio che ormai li avvolgeva da una settimana.
Sì, perchè, dopo la storia delle prove di ballo, i due non si erano più parlati: ogni volta che si incontravano per i corridoi Frost cambiava strada e, quando invece erano obbligati per forza di cose a passare del tempo insieme, il ragazzo cadeva in uno strano mutismo, interrotto solo da qualche raro mugolio che stava agli altri interpretare.
Questa era la prima volta dopo sette giorni che i due riuscivano ad avere un discorso che non fosse composto unicamente da monosillabi, eppure Elsa riusciva ad avvertire che c'era ancora qualcosa che non andava.
-Allora- Jack si decise a rompere il silenzio, che ormai si era fatto imbarazzante -Quindi vai al ballo con Scott...non credevo fosse il tuo tipo-
Affermò in tono piatto continuando a fissare il cielo.
-C-cosa?- Elsa strabuzzò gli occhi, irrigidendosi improvvisamente -No! Assolutamente no! Io...- si strinse nelle spalle -Io in realtà non ho ancora un accompagnatore. E tu?-
Alzò lo sguardo verso il ragazzo.
-Oh, bhe, avevo chiesto ad una ragazza, la settimana scorsa; lei era un po' confusa e così  le ho detto che aveva tutto il tempo per pensarci...e poi quello stesso pomeriggio si è messa a ballare con un altro durante le prove. Quindi no, direi di no-
L'albino esibì uno dei suoi soliti sorrisi sghembi, tanto irritanti quanto malinconici, e la regina non potè fare a meno di sentirsi in colpa.
-è per questo che mi hai evitata in questi giorni?- chiese a bruciapelo.
-Vedi Elsa, se non volevi venire al ballo con me, avresti potuto dirmelo, non avrei avuto alcun problema- bugia -voglio dire, ognuno è libero di scegliersi il compagno che vuole- enorme bugia- anche se è quell'idiota di Scott- gigantesca bugia -Il problema non è questo. Il problema è che essere ignorati fa male, più male di qualsiasi “no”. Volevo solo fartelo capire-
-Non ti ho mentito- spiegò frustrata -E non volevo ballare con quel tipo. È solo che...insomma....Aaah, non capiresti-
Si passò stancamente una mano fra i capelli.
-Già, forse io no, ma lei sì- tornò ad indicare la grossa sfera luminosa -Lei capisce sempre tutto-
-è per questo che sei qui?- domandò la ragazza.
-Bhe, sai, certe cose neanche gli amici amici possono capirle: va a finire che ti rifilano qualche frase fatta, provano a consolarti magari, ma tutto ciò che senti è solo compassione e impotenza.
E quando stai male queste sono le ultime cose che ti servono.
Ecco perchè vengo qui, quando ho bisogno di aiuto: perchè so che Manny starà a sentire tutte le mie stupidaggini, so che mi osserverà e deciderà silenziosamente qual'è la cosa migliore da fare. E anche se ogni dannatissima volta si rifiuta di dirmi qualcosa, io so che mi ha ascoltato, e che sta cercando di aiutarmi. Non dice niente, lui, traffica in silenzio e alla fine riesce a risolvere tutti i miei casini- si voltò a fissarla che aveva ancora quello strano sorriso in faccia, nonostante i suoi occhi fossero tremendamente seri -Prima stavamo parlando proprio di te, sai? Del fatto che, anche se io ci provo in tutti i modi, non riesco a superare quella barriera che tiri su ogni volta che mi parli, perchè io lo sento quel muro, ogni maledetta volta.-
-I-io...- Elsa non riusciva ad articolare un discorso sensato: per tutto quel tempo si era illusa di conoscere l'albino, capendo solo in quel momento che aveva visto ciò che lui voleva vedesse, il ragazzo forte che non prende mai niente sul serio. Forse, in fondo, non erano poi tanto diversi ma solo...opposti: se lei reprimeva tutta la sua fantasia e la sua voglia di divertimento, lui tentava in tutti i modi di nascondere la sua parte seria e ferita. Si completavano. Ma così come Frost le aveva mostrato il suo “centro” ora toccava a lei aprirsi.
La ragazza prese un profondo respiro prima di tornare a parlare
-Quando mi hai chiesto di venire al ballo con te io...io non aspettavo altro- arrossì impercettibilmente -Ma, il fatto stesso che tu me lo avessi chiesto, tutto questo nostro avvicinarci...mi ha fatto paura, e me la fa tutt'ora.-
Si ravvivò nervosamente i capelli mentre lo fissava in attesa di una risposta.
-Quindi tu volevi un accompagnatore per il ballo, ma non volevi me perchè non ti senti...a tuo agio?- azzardò lui.
-No, io volevo te!- si lasciò scappare avvampando improvvisamente per poi eseguire un sospiro decisamente poco regale -Non sono mai stata brava con le persone, okay? Va sempre a finire che mi giudichino prima ancora di conoscermi, solo perchè mi mostro fredda e distaccata.
Sono stata ferita troppe volte da gente a cui avevo dato la mia fiducia, troppe volte per permettermi di essere di nuovo ingenua e gentile. Ma questo gli altri non lo capiscono; e neanche tu lo capisci. Non...non hai mai pensato che questa, questa barriera, che c'è tra di noi esistesse non perchè non riesco a volerti bene, ma forse perchè te ne sto volendo più di quanto pensassi?
Perchè è questo il mio problema, io scappo sempre da quelli a cui tengo di più-
Elsa si era fatta tremendamente triste.
Probabilmente era la prima volta che riusciva ad aprirsi davvero con qualcuno, e questa cosa la spaventava a morte. Non solo aveva appena confessato al ragazzo il groviglio di sentimenti che provava, ma aveva anche messo a nudo le sue debolezze, mostrandosi così vulnerabile più che mai.
-Perciò dovrei preoccuparmi se tu iniziassi ad essere carina e coccolosa?- cercò di scherzare Jack.
-Sì, direi di sì- sorrise lei.
Passò qualche minuto prima che qualcuno parlasse di nuovo, e questa volta fu Frost a rompere il silenzio.
-Quindi, ehm, cosa...cosa facciamo per il ballo?- chiese, voltandosi di scatto per guardarla negli occhi ma, notando la sua espressione smarrita, riprese a parlare, troncando così sul nascere ogni possibile protesta da parte della ragazza -A-andrà tutto bene, ci divertiremo. Fidati di me.-
Le porse titubante la mano.
Aveva già vissuto quella scena, anni prima, e sapeva che, se la sua stessa sorella aveva dubitato delle sue promesse, la regina in quel momento doveva essere piena di dubbi.
Ma aveva bisogno che si fidasse, perchè l'unico modo che aveva di salvarla da quel lago ghiacciato che erano le sue insicurezze era proprio la fiducia. Doveva credere in lui.
Elsa rimase in silenzio a fissare quella mano, così delicata, così bianca, così simile alla sua, che in quel momento teneva serrata in un pugno accostata al petto, mentre con l'altra si reggeva il polso.
Alzò lo sguardo e incontrò gli occhi del ragazzo, dipinti di un azzurro intenso, lo stesso colore di quelli di Anna.
Anna.
Ripensò a quante volte le aveva sbattuto la porta in faccia, a quante volte l'aveva tagliata fuori dalla sua vita solo perchè le voleva bene, per non farla soffrire.
Solo dopo anni si era resa conto che era stato proprio il suo tentativo di proteggerla a ferirla maggiormente.
Ma questa volta non voleva più ripetere lo stesso errore. Questa volta avrebbe dovuto essere coraggiosa, correre il rischio prima che fosse troppo tardi, prima che quel muro che si era costruita attorno diventasse una prigione invalicabile.
Chiuse gli occhi e allungò la mano, serrando maggiormente le palpebre quando sentì la sua pelle venire in contatto con qualcosa di freddo. Riaprì lentamente gli occhi e si stupì nel vedere che Jack sorrideva, quasi sollevato.
-Ti avviso che non so ballare- rise la ragazza.
-Ah neanch'io se è per questo- ribattè l'albino, scendendo dalla balaustra -Dai, è ora di tornare al Dormitorio-
I due attraversarono rapidamente il vecchio ponte di legno, le mani ancora intrecciate.

NOTE DELL'AUTRICE:
Heilà people! Vi chiedo infinitissimamente scusa per il terribile, tremendo, irrimediabile ritardo ma sono stata colpita da un ENORME blocco dello scrittore misto ad impegni scolastici e sportivi e sono riuscita ad uscirne solo l'altro ieri XD. E per chiedervi nuovamente scusa e per premiarvi per la vostra pazienza ho fatto in modo che questo capitolo fosse un po' più lungo del solito, contenti? :)
Per ora non siamo ancora nel ballo vero e proprio, ma volevo un po' di fluff e quindi... Merithur e Jelsa a volontàààà!
Mi sono divertita molto a scrivere questi due momenti perchè, così come in Merida rivedo la mia Falltopieces, mi ritrovo molto in Elsa e ho voluto fare in modo che anche lei si ritrovasse nella mia stessa situazione di “mi piaci ma ho paura che per te non sia lo stesso, quindi fingerò di ignorarti pur di non fartelo capire” XD.
Vabbuè, tornando a noi...
sono piena zeppa di dubbi su quest'ultimo aggiornamento, quindi un commentino, anche solo due righe per dirmi come sto andando, mi farebbe piacere.
Avendo il prossimo capitolo già praticamente pronto non dovrei metterci molto a pubblicare, ma mai dire mai c”:
Ah, e un'ultima cosa, davvero davvero davvero grazie per le più di 900 visualizzazioni al primo capitolo, mi avete fatta immensamente felice <3
Ho fatto le NDA praticamente più lunghe del capitolo stesso ma okay XD
Baci, soprattutto alla mia Falltopieces,
Ladradilucciole.

   
 
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