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Autore: ChrisAndreini    22/02/2015    1 recensioni
[Big Four][The Big Four][Le cinque leggende]Fanfiction sui Big Four: Hiccup, Merida, Rapunzel e Jack Frost si ritroveranno catapultati in un mondo tutto nuovo per loro, il nostro, senza avere ricordi sul loro passato e sulle loro avventure, mandati dall'uomo nero, ma dovranno intervenire per salvare tutti i mondi dalla paura.
***
"-Non parlarmi così, ragazzino platinato- dice Merida con rabbia al ragazzo dagli occhi di ghiaccio.
-Parla la ragazza con un nido di chiurli in testa, devo chiamare i pompieri per domare quella chioma?- risponde il ragazzo punzecchiandola.
-Calma, ragazzi, non prendetevi a botte nel museo!- li interrompe Hiccup, ricomparendo all’ingresso, in mano tiene una pesante ascia vichinga, e decidono di star zitti per non rischiare la vita.
-E poi, senza offesa, eh, ma Rapunzel vi batte tutti, avrà una chioma lunga venti metri- continua ammirando quella strana cosa.
-Lo prendo come un complimento- risponde la bionda."
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prepararsi all’attacco

 

Tutti si alzano di scatto.

-Cosa?- chiede Hiccup, allarmato.

-Sta arrivando, che facciamo?- chiede Anna, guardando Hiccup come cercando un’ancora di salvezza.

Lui non sa che dirle, e si porta le mani tra i capelli, cercando una soluzione.

-Beh, non è difficile, la combattiamo e tanto se muore o non muore il problema non è nostro- Astrid alza le spalle, e risponde per Hiccup in tono ovvio.

-Bada a come parli, biondina!- la riprende Merida, fulminandola con uno sguardo.

-Guarda che se, come ha detto la principessa qui, Elisa, o come diavolo si chiama, è cattiva, non c’è molto che possiamo fare- insiste Astrid.

-E’ comunque sua sorella, e a meno che tu non voglia ingaggiare una guerra contro Arendelle e Dumbroch riunite- Merida impugna l’arco, e Astrid porta una mano sull’ascia.

-Ragazze, basta!- le riprende Hiccup, parandosi davanti a loro.

-E’ ovvio che dobbiamo fare qualcosa, ma forse Astrid ha un po’ ragione. Non possiamo lasciar morire Jack- Merida e Anna lo guardano allibite, Astrid lancia loro un’occhiata di superiorità.

-Ma ha fondamentalmente torto, perché dobbiamo fare di tutto per proteggere la nostra gente, e in questo momento la nostra gente comprende anche Elsa, oltre a Jack. Quindi dobbiamo metterci d’impegno e trovare un modo di fingere che Elsa riesca ad ucciderlo e a rapire Anna- Astrid sbuffa, e le due rosse accennano un sorriso, nel vedere la sua sconfitta.

-Oppure potremmo semplicemente rapire Elsa e rinchiuderla in un posto in cui non possa fare del male a nessuno e nessuno le possa fare del male- prova a suggerire Jack, in tono semplice.

-Si, sarebbe un’ottima idea- gli da man forte Rapunzel, nella sala si propaga un mormorio d’assenso.

-Non so se l’avete notato, ma siamo leggermente sprovvisti di qualsivoglia cella al momento, in effetti siamo sprovvisti di qualsivoglia abitazione ad eccezione di quella di Hiccup. E credo che una spara ghiaccio non sia una che si può rinchiudere in una camera da letto- ribatte Astrid.

-Beh, in effetti ha ragione- ammette Anna -Quando Elsa ha avuto la sua “crisi agghiacciante”…- le viene un tonfo al cuore pensando a Kristoff che l’aveva definita tale -… Hans ha provato a rinchiuderla in una cella costruita apposta, e non ha funzionato- spiega, sospirando, poi continua:

-Deve ottenere ciò che vuole, o almeno Pitch deve crederlo. Elsa non si può fermare- si risiede, abbattuta. 

-Beh, non è difficile, no? Frost, qui, si finge morto- cerca di proporre Astrid, sbuffando, ma Merida per poco non le ride in faccia.

-Ma sei seria?! Credi davvero che le suo doti d’attore convinceranno Pitch ed Elsa. Inoltre dovresti prestare più attenzione alle riunioni, dato che Pitch ha dalla sua il signore dei morti in persona. Figurati se non se ne accorge che Jack è morto o no!- parlandole come a una bambina di cinque anni molto stupida, Merida distrugge subito il suo piano.

Hiccup si sente in dovere di difendere la sua ragazza.

-Si, beh, almeno ha provato a proporre qualcosa e non solo a dire che determinati piani sono stupidi- ribatte, e Merida gli lancia un’occhiataccia.

-Bene! Senti qua il mio piano. Con il portale di luce vado da Ade e lo convinco con le cattive a stare dalla nostra parte!- con un pugno al tavolo, Merida dice la sua, e sono tutti molto scettici al riguardo.

-E come pensi di convincerlo, facendoti ammazzare?- chiede sarcastica Astrid.

-Di certo sono molto più persuasiva di te con le cattive- risponde Merida impugnando nuovamente l’arco.

-Vogliamo sperimentare?!- chiede Astrid, afferrando a sua volta l’ascia.

Hiccup alza gli occhi al cielo, e neanche prova a pararsi tra le due.

Inizia, nel profondo della sua anima, a pensare che forse non ama davvero Astrid. Dopotutto è solo il prodotto del pensiero di qualche sceneggiatore, magari la ama solo perché lo sceneggiatore ha deciso così.

Lancia un’occhiata a Rapunzel, che passa lo sguardo da Merida ad Astrid con espressione preoccupata, mordendosi il labbro, e inconsciamente il ragazzo sorride.

Poi sembra riprendersi un attimo.

“Ma che diavolo sto pensando? Io amo Astrid, la amo davvero!” 

Ma alla fine non è lui a interrompere la due litiganti, ma Anna.

-Basta ora! Abbiamo un problema molto più grave da affrontare!- si alza di scatto, ma appena realizza cosa ha detto, si blocca, come ghiacciata, e il suo labbro inizia a tremare leggermente.

-Anna, tutto bene?- chiede Merida, distogliendo immediatamente l’attenzione dalla bionda e posandolo sull’amica.

-Si, si, solo che devo tornare ad Arendelle, voglio vedere com’è la situazione lì ora che Pitch ha cambiato il film- afferma, con voce strozzata.

-In che senso ha cambiato il film?- chiede Rapunzel preoccupata.

-Con il cambiamento di Elsa il film stesso è stato cambiato, ed ora è come in una delle versioni originali, con Elsa cattiva e Hans buono e… Kristoff come amico. Eppure ciò che è accaduto quando voi eravate lì è comunque accaduto, quindi la situazione è molto confusa, e tutta la città è in una specie di.. limbo e.. lei…- si interrompe di scatto, guardandosi intorno come spaventata di aver rivelato troppo.

-Lei chi?- chiede Hiccup, confuso.

-Lei… Elsa… vuole… vuole tornare ad Arendelle e schiavizzare le statue delle guardie e… uccidere anche la te del futuro se la trova ancora lì- le informazioni vengono alla mente di Anna come se le stesse scoprendo man mano, e guarda Rapunzel spaventata.

-Rapunzel, dobbiamo andare a salvarti!- esclama, Merida, afferrando per l’ennesima volta l’arco, anche se stavolta per una giusta causa.

-Scusate, e Jack?- chiede Hiccup, rientrando finalmente nel discorso.

Cioè, vuole salvarla anche lui, ma devono pensare anche a Jack, che in quel momento è il più in pericolo, dato che se muore non potrà più tornare in vita, da quanto hanno capito.

-Sentite, dobbiamo fare un piano che comprenda la salvezza di Rapunzel e Jack cercando di evitare la Evil Elsa e i suoi piani evil- spiega Anna, sicura.

-Evil Elsa?- chiede Moccicoso, confuso.

-La chiamano così nelle fanart- spiega frettolosamente Anna.

-Nelle cosa?- chiede Gambedipesce, più confuso di Moccicoso.

Anna sospira, Hiccup prende in mano la situazione.

-Ok, ragazzi e draghi, voi organizzatevi per combattere. Affilate le asce, se mancano per tutti costruitene di nuove e preparatevi per difendervi, ma non necessariamente per attaccare, quindi preparate sopratutto scudi. Anna, Rapunzel, Jack, Merida e io penseremo a un piano per fermarla. Mentre Astrid…- si rivolge alla ragazza, che lo guarda male, incrociando le braccia.

-Devo andare con gli altri, vero? E lasciarti con i tuoi nuovi amichetti?- chiede lei, ferita dall’essere così ignorata. Dopo Sdentato e Stoik è stata la persona che più di tutte ha sofferto la mancanza di Hiccup, e lui ora neanche la calcola di striscio.

Hiccup questo lo capisce, e si sente in colpa, così, mentre fa per alzarsi la ferma, prendendola una mano.

-Mi dispiace, Astrid. Ma tutto questo finirà presto, vedrai, e poi tornerà tutto come prima- le promette, e poi le stampa un delicato bacio sulla guancia.

Astrid accenna un sorriso, e gli sussurra: 

-Speriamo il prima possibile- prima di uscire dalla porta insieme agli altri vichinghi.

-Uff, finalmente un po’ di respiro- commenta Merida, che nonostante tutto detesta Astrid con il cuore.

-Deve essere stato difficile per lei- osserva Anna, tra se, come se temesse di rivelare questa informazione.

-Astrid è una dura, ce la farà sicuramente- la rassicura Hiccup, sorridendo al pensiero, e i cinque si siedono in cerchio, e discutono sul da farsi.

 

Nel frattempo una ragazza si sveglia leggermente sottosopra, dato che ha dormito su un divano della sala dei dipinti nel castello di Arendelle.

Rapunzel, quella del futuro, infatti non aveva la minima intenzione di dormire nello stesso letto di suo “marito” e aveva preferito trovare una sistemazione differente.

Si sveglia molto scomoda, come se mentre dormiva fosse di nuovo cambiato tutto ciò che conosceva.

Si alza e cerca di lisciarsi l’abito, dopotutto è una principessa, e anche appena sveglia deve darsi un contegno.

Lega i capelli in un codino corto e si avvia in sala da pranzo per fare colazione, evitando accuratamente di passare per la cucina, dove Eugene era stato rinchiuso da…

-Salve Rapunzel- la saluta una voce leggermente sconsolata ma allegra tutto sommato, quando entra in cucina.

…HANS?!

-ODDIO!! TU CHE DIAVOLO CI FAI QUI?!- lo accoglie la mora, prendendo un piatto dal tavolo e facendo per tirarglielo in testa, ma venendo bloccata dal “marito” che glielo toglie dalle mani prima che possa commettere alcunché, e tenendole ferme le mani per impedirle di prendere altro.

Hans si alza di scatto, senza capire la reazione della cognata, e guardandola come se fosse pazza.

-Scusa, Hans. Non so cosa le sia preso, mi dispiace- Herbert assume un tono mortificato, ma il fratello non sembra prendersela.

-Non preoccuparti, probabilmente è molto scossa come tutti. Dopotutto Elsa è scappata e Anna ancora non si trova- abbassa lo sguardo, trista a sentire quella notizia.

Rapunzel lo guarda schifata. Quel traditore come può avere il fegato di essere lì e fingere che gli importi qualcosa della principessa Anna dopo che l’ha lasciata morire in quel modo.

La mora si dimena furiosamente, con tutta l’intenzione di andare in cucina, prendere una padella e tirargliela in testa.

-Rapunzel, ti prego, riprenditi- la supplica suo “marito” spaventato per lei.

-Lasciami andare- con uno strattone più forte degli altri, Rapunzel riesce a scappare dalla presa delle sue mani, e scompare in cucina.

Herbert prova a seguirla, ma viene bloccato da Hans.

-Hey, non forzarla, sai quanto fosse legata alla principessa- e guardando la porta da dove è sparita con empatia, come se potesse capire i suoi sentimenti.

Rapunzel, che si è chiusa la porta alle spalle, restando chiusa in cucina, respira a fatica, terrorizzata da tutto ciò che la circonda.

Si prende la testa, cercando di formulare un piano.

“Per tutte le luci fluttuanti, se solo ci fosse Hiccup!” pensa sconsolata, e appena le viene quel nome in mente, le viene un’altra fitta alla testa.

Spalanca gli occhi, più spaventata che mai.

-Ma che cosa mi sta succedendo?!- chiede a se stessa, poi chiude gli occhi, e ignorando le fitte alla testa, cerca di concentrarsi e tentare di ricordare qualcosa di questo Hiccup.

Flash rapidi, troppo veloci per poterci capire qualcosa, le mostrano un’ambiente chiuso, neve, un ragazzino con una gamba sola, tante armi, vortici neri, laghi di lava, troll ad Arendelle.

-I Troll!!- esclama, entusiasta, loro sicuramente potranno aiutarla.

Si ricorda di aver letto qualcosa a proposito di queste creature, quando è venuta per la prima volta ad Arendelle.

Certo, nei suoi ricordi, quei ricordi che sembrano totalmente falsi.

Decide comunque di provare. Lei non è pazza, ed è sicura che ci sia di mezzo molto altro in tutto questo, qualcosa che ha a che fare con quel ragazzo da una gamba sola, che per un momento lunghissimo le fa dimenticare Eugene.

Prende una padella, la più grande che trova, e si appresta a uscire dalla cucina.

Deve anche fare in fretta, sente che da un momento all’altro potrebbe succedere un’altra catastrofe.

 

-Quindi, che facciamo?- chiede Hiccup, spuntando l’ennesimo piano di pessima riuscita.

-Non posso, che ne so, passare il mio ruolo di “grande quattro” a qualcuno e venire ucciso e basta?- chiede Jack, che ancora dolorante per le sedute con i capelli di Rapunzel, non riesce a non sentirsi di troppo in quella compagnia.

-Non ci pensare nemmeno! Non ti abbandoneremo come se niente fosse!!- esclama Merida, fulminandolo con lo sguardo.

-Sbaglio o è una chiara traccia di preoccupazione quella sul tuo volto?- indaga Jack accennando un sorrisino.

-No, non lo è affatto, ma non puoi scappare dai tuoi doveri!- lo corregge Merida, diventando leggermente rossa, ma cercando di non darlo a vedere.

-Beh, il problema Rapunzel è il più urgente, ma è anche il più facile da risolvere rispetto al problema Jack- riflette Hiccup, concentrato, cercando di non badare allo scambio di battute dei due ragazzi. Rapunzel pende dalle sue labbra, dato che è lui quello inventivo del gruppo.

Anna, invece, è pensierosa.

Lei sa qual è la strategia migliore, ma ha davvero molta paura di dirla, perché per lei significherebbe non andare ad Arendelle, e lei spera davvero di poterci tornare. Ne ha bisogno, deve rivedere la sua città, camminare nuovamente per i corridoi del suo castello e sopratutto tentare di sciogliere Kristoff, anche se ormai dovrebbe essere troppo tardi per un atto di vero amore.

Per tutte le Giovanne, quanto le manca, vorrebbe averlo accanto, una roccia al quale rivelare tutto ciò che il libro le ha detto, persino ciò che non ha detto agli amici. Che non ha potuto dire agli amici.

Si guarda intorno, come temendo di essere osservata da qualche incubo o oscure presenze.

-Allora, Anna, qualche idea?- chiede Hiccup, demoralizzato. Anna lo guarda leggermente a disagio.

-Va tutto bene?- chiede Rapunzel, mettendole una mano sulla spalla.

-Io… io so cosa dobbiamo fare… so qual è il piano migliore- ammette abbassando la testa.

Ha deciso di essere altruista, di pensare al bene comune, anche se sa che fine farà l’unico e vero amore della sua vita.

-Allora, qual è?- chiede Jack, sperando in qualcosa di grandioso.

-Come diceva Merida. Andare da Ade e portarlo dalla nostra parte, mentre Hiccup deve assolutamente raggiungere Rapunzel e portarla in salvo, sempre che lei non trovi una soluzione prima. Purtroppo non posso sapere che cosa farà, perché è… sei… siete una dei quattro- spiega, indicando Rapunzel.

-Perché Hiccup?- chiede lei, confusa.

-Perché Merida e io dobbiamo andare da Ade, e dato che Jack non può muoversi e tu non puoi stare a contatto con l’altra te, Hiccup è l’ultima scelta che ci rimane.

-Bene, l’idea è…- Hiccup cerca il termine giusto per non ferire la fulva.

-…orrenda!- conclude Jack per lui, lasciando stare la sensibilità.

-Si, Jack ha ragione. Io scherzavo quando dicevo che sarei andata a parlare con Ade- gli dà man forte Merida, guardando incredula Anna, che si limita a rimanere impassibile, con occhi bassi.

-Beh, più che altro ci sono molte cose che non combaciano tra loro. Insomma, abbiamo solo un portale di luce, e se dobbiamo fare due viaggi uno rischia di rimanere per sempre ad Arendelle o a… Adelandia- ammette Hiccup, pratico.

In quel momento Rapunzel sente qualche fitta alla testa.

-Ragazzi- cerca di attirare l’attenzione, mentre immagini le raggiungono la mente come tanti flash, troppo rapidi però per capirli bene.

I ragazzi però discutono, senza badare a lei.

-Magari potremmo lasciare te ad Arendelle e tornare a prenderti una volta finito con Ade-

-Dubito che riuscireste a tornare-

-Ragazzi- prova a chiamarli, dolorante, cercando di tenere a fuoco le immagini: il castello di Arendelle, un dipinto, due fratelli, libri, padelle.

-Non è un buon piano, è vero, ma dopotutto Anna è stata molto utile finora, e credo davvero che…- 

-RAGAZZI!- urla Rapunzel, tutti si girano a guardarla, facendo calare la sala nel più totale silenzio.

-Rapunzel… io… noi… insomma, la me del futuro è ad Arendelle, con due fratelli. E’ spaventata e vuole rivolgersi ai troll- dice agli amici.

-Dobbiamo sbrigarci, allora- è la prima volta che Anna parla dopo aver rivelato il suo piano, e sembra più determinata che mai.

-Ma…- prova a ribattere Hiccup, ma viene interrotto da Merida, che sistema le scarpe volanti di Sindrome e afferra l’arco.

-Perfetto! Anna viene con me, e Hiccup, ti accompagniamo ad Arendelle. Però è il caso che Sdentato non venga- propone Merida

-Ma…- prova nuovamente a ribattere il ragazzo.

-Infatti, l’ultima volta che è venuto ad Arendelle si è scatenato il putiferio- ammette Anna, ripensando con nostalgia ai bei tempi andati.

Hiccup abbassa lo sguardo, poi annuisce.

-Va bene- cede, leggermente seccato.

-Allora, andiamo dritti di filato verso una morte certa. Rapunzel, tu bada a Jack a al villaggio da parte mia, ok?- chiede alla mora, che annuisce, poi viene afferrato da Merida, che chiama il portale di luce.

-Allora… Arendelle, Disney, Frozen- ma il portale non sembra volersi aprire.

-Ma che diavolo succede?- chiede Merida, confusa.

-Siamo in Dreamworks, non possiamo andare direttamente da me, ma potremmo sempre passare per un Pixar a caso e poi dirigerci  Frozen- le spiega Anna, pratica.

-Ah, giusto. Questi universi sono così confusi. Beh, torno un attimo a Dumbroch e poi andiamo a Frozen.

-Evvai, due bei portali, giusto per restare pieni di energie- commenta sarcastico Hiccup, che con la sua esperienza trova che i portali siano incredibilmente sfiancanti.

-Non lamentarti, Hic, pensa alla nostra missione- e riafferrandolo, Merida esclama:

-Dumbroch, Pixar, The Brave- e il portale finalmente si attiva.

I portali di luce sono assai più comodi dei portali normali, questo Hiccup deve ammetterlo, e quando arriva a destinazione non c’è stata nessuna perdita di energia.

-Allora, dove trovo questa old Rapunzel?- chiede Hiccup ad Anna, appena arrivano ad Arendelle.

La ragazza però osserva malinconica la sua città da lontano, e non lo ascolta.

-Anna?- prova ad attirare la sua attenzione il ragazzo, Merida gli fa cenno di lasciar perdere, ma Anna sembra riscuotersi.

-Oh… ehm… Rapunzel credo si trovi nel castello. Devi sbrigarti perché… non manca molto all’arrivo di Elsa- lo dice con voce bassa e spezzata. Non è mai sembrata così fragile, ma ormai lo sono tutti, visto quello che hanno dovuto passare.

-Va tutto bene, Anna?- prova a chiederle Hiccup, mettendole una mano sulla spalla.

La ragazza annuisce con poca convinzione, poi si corregge e scuote la testa.

-No… ho… insomma, vedendo la città ho appena capito ciò che è successo nella nuova versione di Frozen, ed è… orrendo- ammette, stringendo i denti.

-Su, Merida, andiamo a parlare con Ade, ho un bel po’ di cose da dire per convincerlo a lasciar perdere- taglia corto poi, prendendo Merida per un braccio e incoraggiandola ad aprire un nuovo portale di luce.

-Si… ma Ade, dov’è?- chiede la riccia.

-Ehm… ma sai che non lo so? Fammici pensare un secondo- Anna si prende la testa tra le mani, pronta a fare domande mentali al libro, e Hiccup nel frattempo decide di separarsi dal gruppetto.

-Allora, Merida, vienimi a prendere quando hai fatto, io ti aspetto qui, ok? O tu aspetti me… nel caso- le da appuntamento, e Merida annuisce, poco convinta, e lanciando un’occhiata insicura ad Anna, che borbotta tra se cercando di farsi venire in mente il film di Ade.

-Ve bene, cerchiamo di salvare i nostri amici- e con la massima determinazione, si avvicina ad Anna, mentre Hiccup si dirige alla volta del castello, con un groppo alla bocca dello stomaco per i ricordi che la figura di Arendelle gli fa tornare alla mente e la paura della diversità che troverà all’interno delle mura.

Quando Hiccup bussa al grande portone, non avendo piani migliori per entrare nel castello, sgrana gli occhi nel vedere un bel principe azzurro da fiaba che gli apre carico di speranza, per rimanere deluso dalla vista di Hiccup.

-Salve, cerco la principessa…- comincia Hiccup, cercando di darsi un tono, ma il bellimbusto conclude per lui.

-La riunione commerciale è saltata, e la principessa Anna è dispersa. Quando la ritroveremo…- per venire a sua volta interrotto da Hiccup.

-No, no, non cercavo la principessa Anna, ma la principessa Rapunzel- spiega, mordendosi il labbro, incerto.

L’uomo lo guarda dall’alto in basso, senza sapere se fidarsi o no.

-E, se posso chiedere, cosa vuoi da mia moglie?- Hiccup resta di sasso a sentire quella parola.

Il tipo lì davanti non sembra proprio l’uomo giusto per Rapunzel, almeno a prima vista, ma decide di non giudicare le scelte che l’amica farà in futuro, anche se sembrano per ora discutibili.

-Ehm… dovrei parlarle a proposito di…- non sa che scusa inventarsi.

-Se ne vada- il principe fa per chiudere il portone, ma Hiccup lo ferma.

-Le dica che sono Hiccup Horrendus Haddock!- lo supplica. Sa che è molto probabile che Rapunzel non si ricordi di lui, almeno la Rapunzel del futuro, ma almeno distrarrà il principe e potrà intrufolarsi in qualche altro modo.

-Hiccup!!- esclama una voce dal corridoio, che si mette a correre nella sua direzione, e scansa il principe per osservare il nuovo venuto alla porta.

Il ragazzo rimane sul posto, osservando una Rapunzel più grande, più sicura, e anche più bella, non che non sia bella già da giovane.

Indossa un vestito rosa chiaro, i capelli sono della stessa lunghezza di quelli che ha ora Rapunzel, ma raccolti in un codino, non indossa scarpe e in mano tiene una padella.

-Tu sei Hiccup?- gli chiede, squadrandolo.

-Si, tu… ti ricordi di me?- chiede, incredulo.

-Ti immaginavo più alto- commenta solo Rapunzel.

-Ma che diavolo sta succedendo?!- chiede il “marito” spostando lo sguardo da Hiccup a Rapunzel come se stesse osservando una partita di ping pong.

-Senti, Elsa sta venendo a ucciderti, e ti devo portare in un posto sicuro prima che ciò accada, Merida e Anna sono da Ade a convincerlo a stare in qualche modo dalla nostra parte, e tornano a prenderci in un posto specifico. Ti porteremo attraverso un portale di luce in un luogo sicuro pieno di vichinghi e draghi e… tu mi stai prendendo per pazzo e non hai la minima intenzione di seguirmi, vero?- chiede Hiccup alla fine, guardando la faccia sconvolta di Rapunzel.

C’è qualche secondo di silenzio, e Herbert ne approfitta per dirigersi lentamente a chiamare il fratello. Certo, il ragazzino sembra facile da sconfiggere, ma è terribilmente pazzo, quindi potrebbe avere una forza satanica incredibile, oltre al fatto che ha nominato Anna, ed è sospetto.

Rapunzel annuisce lentamente.

-Mi credi pazzo- commenta rassegnato Hiccup, interpretando il suo annuire come conferma della sua follia agli occhi della ragazza.

-No, non ti credo pazzo, anzi dici molte cose con logica, ma Elsa non è cattiva- obietta Rapunzel.

-No, infatti non lo era. Ci ha aiutato… a modo suo, ma ora è morta e Pitch l’ha fatta rinascere come cattiva- spiega Hiccup, guardandosi intorno per vedere eventuali guardie all’orizzonte.

-Ah… cambiando la storia- indovina Rapunzel.

-Si. Allora, sei con me?- chiede, pensando che tutto sommato è stato più facile di quanto pensasse.

-Ma certo. Io non sto con Hans e quel dannato fratello che dovrebbe essere mio marito. E poi voglio capire di più da questa assurda situazione. Ma prima devo fare una cosa importante- distoglie lo sguardo mentre lo dice, un po’ imbarazzata.

-Che cosa?- chiede Hiccup, incoraggiandola. Felice e molto stupito dalla sua fiducia.

-Dobbiamo andare da me perché devo parlare con i miei e trovare Eugene- dice quel nome con una chiara traccia di preoccupazione, che rende Hiccup leggermente infastidito.

-Chi è Eugene?- chiede, confuso.

-Mio marito. Il mio vero marito- spiega Rapunzel, sorridendo inconsciamente pensando al suo vero amore.

-Ah… beh, non so se…- Hiccup cerca di stroncare la sua idea sul nascere, ma l’arrivo di Hans e del fratello dietro di lui con le spade sguainate gli fanno decidere di rimandare la chiacchierata a quando saranno a Berk.

-Andiamo!- la prende per un polso e si mette a correre verso la foresta, inseguito dai due principi.

-Hey!- si lamenta leggermente Rapunzel, presa alla sprovvista, poi girandosi ad osservare la scena, sgrana gli occhi e corre il più velocemente possibile insieme a Hiccup, superandolo pure, dato che la gamba finta del ragazzo non gli permette di correre troppo in fretta.

-Dove sono Merida e Anna?- chiede Rapunzel col fiato corto.

-Non lo so, ma è meglio che si sbrighino… e che non siano state incenerite dal capo degli inferi- risponde Hiccup, cercando di non avere in mente pensieri molto brutti riguardo alle sue due amiche.

 

Dopo che Hiccup si è avviato verso il castello di Arendelle, Anna trova la soluzione.

-Hercules! Film Disney del 1997, e lui si trova negli inferi, naturalmente. Allora, Merida, fa in fretta- Anna la prende per mano, e le Merida apre un nuovo portale.

-Allora… Inferi, Disney, Hercules- e subito scompaiono, per poi riapparire in un luogo tetro, buio e pieno di gente morta.

-Cavolo, ha proprio bisogno di un nuovo arredatore di interni- commenta Merida una volta giunti a destinazione, per cercare di sfogare la tensione.

-Purtroppo qui in Grecia non siamo molto avanzati, e i miei fratelli odiano darmi dei benefici- risponde annoiata una voce alle spalle dalle due ragazze, che sobbalzano e si girano di scatto.

-Ade!- esclama Merida, guardandolo storto.

L’uomo degli inferi è seduto su una sedia fatta di ossa, ed è intento a leggere una pergamena giallognola.

-Si, sono io. Che volete?- chiede lui, sempre restando annoiato.

-Potresti mentire a Pitch e dirgli che Jack è morto?- chiede Anna con semplicità, e sia Merida che Ade la guardano increduli.

-Ti prego dimmi che non è questo il tuo piano?- la implora Merida, come se fosse pazza. Anna le sorride rassicurante.

-Oddio siamo morte!- Merida si prende la testa tra le mani.

-Perché mai dovrei fare una cosa del genere?!- chiede Ade, iniziando ad infiammarsi, nel vero senso della parola.

-Perché non sei dalla sua parte- risponde ovvia Anna.

-In che senso?- chiede Ade, più confuso che arrabbiato.

-Nel senso che tu non vuoi il dominio del mondo, che non hai un debito con lui e non può ucciderti se lo tradisci, quindi puoi tranquillamente mentirgli senza temere conseguenze- spiega Anna, ma non in tono risolutivo.

-E perché dovrei farlo? Io sono dalla sua parte perché mi piace l’idea di avere un lieto fine, per una volta- il signora si alza dalla sedia e guarda le ragazze fumando dalle narici.

-Si, non ne dubito, ma se lui vince non solo non avrai il tuo lieto fine, ma non esisterai proprio- spiega Anna, abbandonando il sorriso per un’espressione più seria.

-Come?- chiede Ade, confuso, Anna gli fa cenno di avvicinarsi, e lui china la testa, sospettoso.

Lei gli sussurra qualcosa all’orecchio, e lui sgrana gli occhi.

-Non è possibile!- esclama, inorridito.

-Allora, ci farai questo piccolo favore?- chiede Anna, guardandolo dritto negli occhi.

-Chi ti dice che non andrò a spifferare quello che mi hai detto a Pitch?- minaccia Ade, in tono di sfida.

-Non puoi farlo e basta. E credo anche che tu non voglia- gli risponde Anna.

Merida sposta lo sguardo da uno all’altro senza capire proprio niente di quello che si stanno dicendo.

-Ma che diavolo…?- chiede persa.

-Non nominare quel ruba lavoro qui!- la minaccia Ade, con un dito per aria. Merida si ritira, spaventata, poi Ade si rivolge nuovamente ad Anna.

-Va bene, lo farò, ma non farò altro per voi, statene certe!- cede infine, Anna gli sorride grata.

-Sai, meriti di essere il cattivo più amato della Disney- lo complimenta, Ade sbuffa, alzando la testa in modo snob, poi Anna prende per mano Merida, e la incoraggia a tornare a Frozen.

-Rotta verso Frozen!!- esclama orgogliosa del suo operato.

-Ma che cosa gli hai… ?- prova a chiederle Merida, ma Anna taglia corto.

-Non abbiamo tempo per legarci a questi particolari- 

-Ok, ok… allora… Arendelle, Disney, Frozen- e il portale di luce le riporta a destinazione, nello stesso punto di prima, dove Hiccup e una ragazza mora di spalle stanno venendo catturati da due principi armati di spade.

Il primo è stato bloccato da dietro, e cerca di liberarsi con il piccolo coltellino multiuso creato per la fuga dal castello di Pitch, mentre la seconda combatte con una padella, ma è a terra e sembra stia avendo la peggio.

Merida ci mette meno di un nanosecondo a caricare l’arco e a mandare una freccia dritta contro il braccio dell’uomo che tiene fermo Hiccup, che liberandosi si rivolge a Merida.

-Chi è che ha un tempismo incredibile, adesso?- 

-Sta zitto, Hiccup! Non ti stavano per uccidere- ribatte Merida, caricando un’altra freccia che colpisce in pieno l’altro principe alla gamba, che cade a terra.

Entrambi gli uomini si voltano a guardare le nuove venute dal nulla, confusi e con espressione persa, e così fa anche Rapunzel.

-Rapunzel!- esclama Merida, riconoscendo l’amica.

-Cavolo se sei più grande- osserva ammirata, caricando di nuovo l’arco per paura di un ulteriore attacco da parte dei principi, che però osservano Anna.

-Anna!- esclamano insieme, sollevati e spaventati.

-Lasciatela andare!- ordina il più giovane, tenendosi il braccio ma avviandosi comunque minacciosamente verso il gruppetto.

-Sta lontano!- gli intima Merida.

La old Rapunzel e Hiccup corrono alla sue spalle, per proteggersi.

-No! Tu sta lontana da mia moglie!- ribatte il principe, riferendosi ad Anna, che rabbrividisce e prova un moto di disgusto profondo a sentirsi nominare in questo modo.

-Ti prego, Merida. Andiamo da qualche altra parte- la fulva supplica l’amica, aggrappandosi al suo vestito pronta a scomparire.

Hiccup fa lo stesso e prende la mano di Rapunzel, che lo lascia fare, confusa ma anche fiduciosa in lui.

-Dumbroch, Pixar, The Brave!- urla Merida, il vortice inizia a formarsi attorno ai quattro.

-NO!- Hans, con un balzo, afferra il polso di Merida, che non fa in tempo a scansarlo e perde la presa sulla freccia, che vola oltre loro e si va a schiantare nell’albero più vicino, accanto a Herbert che ancora non capisce cosa diavolo sta succedendo.

E i cinque scompaiono alla volta di Dumbroch.

 

 

 

 

 

 

 

 

(A.A.)

Il prossimo si chiamerà Evil Elsa, ho dovuto posticiparlo perché mi ero trovata di fronte a un qualcosa di impossibile quindi non sapevo come andare avanti.

Dopotutto come fare in modo che Jack vivesse se Elsa doveva ucciderlo e Ade era dalla parte del cattivo?

Quindi mi sono bloccata, e mi scuso enormemente della faccenda.

Spero comunque che il capitolo sia di vostro gradimento e spero non ci siano troppi errori. 

Purtroppo non ho molto tempo per ricontrollare e se non pubblico ora non pubblico più.

Che dire, non credo più che farò un seguito, sarà molto difficile con quello che succederà ora, ma non voglio farvi spoiler, anche se è molto probabile che manchino circa quattro o cinque capitoli compreso l’epilogo.

Cosa avrà detto Anna a Ade per convincerlo? 

Può essere un nuovo mistero o una vecchia consapevolezza?

E ci sono cose che Anna non ha voluto rivelare, di che si tratta?

Hans inoltre è entrato di prepotenza nella compagnia, sarà davvero buono ora che Elsa è cattiva o la forma finale del suo personaggio è troppo cattiva per permettergli questo cambiamento?

Tante domande senza risposta, e se volete le risposte non vi resta che continuare la storia

Allora, grazie a tutti quelli che seguono, recensiscono o anche solo leggono questa storia (ma se lasciate una recensioncina mi farebbe davvero piacere)

Un bacione e alla prossima :-*

   
 
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