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Autore: Sanzina Shirogane    24/02/2015    1 recensioni
Il mondo è un luogo davvero strano, la vita è davvero strana perché, da un momento all'altro, tutte le tue certezze possono cambiare...
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aoyama Masaya/Mark Aoyama, Cavaliere Blu, Ichigo Momomiya/Strawberry, Profondo Blu, Ryo Shirogane/Ryan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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~~Quando varcò la porta di casa trovò sua madre seduta al tavolo della cucina; la testa tra le mani,  lo sguardo avvilito perso in pensieri che si accavallavano gli uni su gli altri.  Anche Ryo aveva pensato molto in quella sera carica di eventi strani. Il risultato era stato quello di sentirsi ogni istante più estraneo a sé stesso. Nel sentirlo entrare in cucina sua madre ebbe un sussulto, di scatto alzò la testa ed un istante dopo abbracciava il figlio colma di ansia.
-Sei qui! Sei qui!- singhiozzò la donna stringendolo più forte quasi ad accertarsi che la sua non fosse solo una fantasia ingannatrice.
-Mamma mi dispiace. So di essermi comportato in malo modo stasera, ti chiedo scusa- Ryo ricambiò l’abbraccio della donna la quale scosse il capo rincuorata.
-Hai passato una brutta serata è normale tu fossi smarrito-
-Berry ti ha raccontato cosa è successo?-
La donna lo liberò dall’abbraccio annuendo sommessamente.
-C’è qualcosa di cui credi dovremmo parlare?- a quella domanda del figlio la donna si ritrasse maggiormente come un animale minacciato.
- Vorresti parlare?- rispose con una domanda.
Ryo la fissò un istante – Lo vorrei. Ma vorrei fossimo tutti insieme-
Lei annuì.
-Dov’è Berry?-
-E’ rientrata poco fa. Credo fosse uscita a cercarti. Ma quando è tornata a casa è salita nella sua stanza, ho fatto appena in tempo ad intravederla. Penso sia arrabbiata con me. Prima abbiamo avuto una discussione-
-Riguardava me-
Annuì nuovamente senza guardarlo.
-Le parlerò io e sistemeremo tutto. Tu mettiti tranquilla ora e prepara un po’ di tè, ci farà bene- le sorrise incoraggiante prima di allontanarsi per raggiungere la scala che portava al piano superiore.
Sapeva che avrebbe trovato Berry amareggiata, ferita dal modo in cui lui si era comportato. E come poteva biasimarla? L’aveva lasciata sola in mezzo a sguardi e domande come il più egoista e codardo dei cavalieri.
Busso un po’ di volte non aspettando certo di ricevere risposta. Fece pressione sulla maniglia ben lieto nello scoprire che la porta non era stata chiusa a chiave. La stanza era buia. Poteva intravedere l’ombra di Berry seduta sul letto. Cercò l’interruttore sulla parete e quando finalmente riuscì a trovarlo la stanza si illuminò della luce fioca di lampadina a basso consumo.
-Berry-
La ragazza gli dava le spalle, era ancora avvolta nell’abito della festa ma i capelli biondi erano sciolti e scomposti lungo la schiena. Così immobile sembrava una bambola abbandonata da qualche bambino distratto.
-So che sei arrabbiata e ne hai tutte le ragioni. Vorrei rimettere a posto le cose se tu me lo consentirai-
Ma la posizione di Berry non variava ed in quell’istante qualcosa di gelido attraversò Ryo, come una carezza invernale. Prontamente si portò davanti a lei in modo da poterla guardare negli occhi.  Teneva il capo chino fisso sulle braccia dove, senza muoversi, giaceva Art.
Ryo sfiorò il pelo grigio del gatto, era caldo ed il ventre si alzava e abbassava debolmente.
-Berry che cosa è successo?-
Ma quando sua sorella si decise ad alzare lo sguardo Ryo si ritrovò ad arretrare istintivamente.  Gli occhi tormalina erano pozzi vacui nei quali pareva essere cessata ogni luce vitale.  Cercando di fare forza su se stesso davanti a quello sguardo, le cinse forte le spalle per scuoterla.
-Berry!Berry! Che hai!?-
Leggermente la testa di Berry s’inclinò da un lato, le labbra pallide accennarono ad un sorriso
-Temevamo non saresti arrivato in tempo- mormorò
-In tempo per cosa? Berry devi dirmi cosa sta accadendo!-
-Ho trovato Art. Credo non ce la faccia più ad essere rifiutato da te, credo voglia tornare-.
- Tornare dove? Berry perché sei in questo stato?-
-Volevo proteggerla sai? Non capisco come ho potuto dimenticarlo-
-Chi volevi proteggere?-
-Strawberry-
-Momomiya? Da cosa la volevi proteggere?-
Berry spalancò gli occhi quasi con sorpresa – Tu credevi fosse la soluzione migliore. Ma non sei felice. Ciò che abbiamo voluto indietro è falso e non basta più-.
Ryo si sentiva disperato, l’amarezza che lo invadeva e quel senso di impotenza sempre più pressante non faceva altro che portarlo a scuotere la sorella maggiormente.
-Non capisco nulla di quel che dici! Adesso smettila! Dimmi cosa ti è successo?-
-Sta morendo non abbiamo più tempo- e di nuovo lo sguardo di lei cadde sul gatto.
-Devi fare qualcosa. Tu devi fare qualcosa- incalzava quella voce atona e a quel punto Ryo si ritrovò a stringere forte Berry a sé con il cuore che batteva a mille e la paura che accresceva – Cos’è che devo fare Berry? Ti prego dimmelo!-
Ma in quell’istante il corpo di Berry si fece più pesante addossandosi completamente al corpo del fratello.
-Che cosa succede?- la madre entrò velocemente nella stanza allarmata dalle grida di Ryo.
-Ha perso conoscenza. Mamma Berry non sta bene-
-Dobbiamo portarla subito in ospedale!- sentenziò la donna non lasciando al figlio il tempo di replicare.
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-A vederti non deve essere stata una gran festa-
Strawberry sorrise – Non posso che confermarlo- disse giocherellando con le orecchie di Mash
Pam si lasciò cadere sul letto dell’amica. Un gesto spontaneo che Strawberry trovò anomalo da parte della più algida delle sue amiche; tuttavia le fece piacere. Era parecchio tempo che non si ritrovavano più a chiacchierare così, come due normali adolescenti.
- E’ lecito sapere che è successo?-
- Ti annoierebbe- asserì la rossa affiancandola sul letto – Però le tartine erano ottime, avrei voluto mangiarne di più-.
- E va bene.  Visto che tu non hai voglia di parlare ti racconterò la mia serata-
Strawberry annuì compiaciuta.
-Stavo vagando per il parco, sai che di notte sono un’anima in pena-
-Dovresti perderla questa abitudine- ribatté Strawberry con tono preoccupato – Non mi rassicura pensare che una delle mie più care amiche se ne va in giro di notte tutta sola-.
Pam alzò un sopracciglio prima di scoppiare a ridere –Per favore!-
-Che c’è?! E’ la verità!-
-Non dimenticarti con chi stai parlando ragazzina-
-Mh- la rossa piegò le labbra in una smorfia – Talvolta sei uguale a Ryan-
-Ah sì?-
-Certo. Invece di ascoltare i consigli di chi si preoccupa per voi non c’è verso, fate sempre di testaccia vostra-
-Non trova che una simile descrizione si addica più a lei signorina Momomiya?!-
-Uff- Strawberry gonfiò le guance – Sorvoliamo. Dicevi?-
Pam stiracchiò le lunghe gambe cercando di ignorare l’occhiata invidiosa di Strawberry.
- Mentre camminavo mi sono imbattuta in un ragazzo che pareva in pena quanto me-
- Non era un maniaco?-
- Può darsi. Comunque ci siamo seduti vicini a fare conversazione. Parecchio vicini direi.-
- Pam!- saltò la rossa fissando l’amica dall’alto in basso – Come puoi dire certe cose con tanta disinvoltura! E Ghish?-
- -Che c’entra Ghish!?-
Strawberry era allibita –Come che c’entra! E’ il tuo ragazzo!-
-Ma nella vita bisogna provare anche cose nuove amica mia, altrimenti rischio di diventare come te-
La rossa era incredula – Co..come me? Ti pare il caso di biasimare i dolori altrui, io non…-
-Comunque dicevo che stavamo parlando. Parlando! Lui aveva un’aria davvero dispiaciuta e quindi non ho potuto fare a meno di indagare su che cosa lo affliggesse tanto. Un ragazzo così carino poi…-
-Smettila o lo dico a Ghish per davvero!-
Pam la ignorò – Lui mi ha detto che era molto triste perché aveva fatto soffrire una ragazza-
-Capirai.  Di tizi così è pieno il mondo-
-Mi ha detto di essersi comportato male senza volerlo-
-Classica scusa-
-Ed io gli ho chiesto se a questo c’era rimedio-
-Quindi?-
-Quindi non ha risposto ma credo che tenterà di rimediare. Non è mai stato uno che lascia le cose in sospeso. Soprattutto quando sono importanti-.
-Ah ma allora lo conoscevi già!-
-Ci si conosce tutti noi vagabondi dei parchi-
Strawberry rabbrividì –Non so perché ma la cosa è inquietante-
- Perché tu sei pura e ingenua-
- E com’è finita?-
- Cosa?-
- La chiacchierata-.
- Niente, ho preso e me ne sono andata. Lo sai che non mi piace prolungare le cose-
Strawberry evitò qualsiasi commento. Pam era la più strana delle sue amiche.
-No forse lo è Mina- pensò poi a voce alta
-Prego?-
Arrossì –Ah no niente pensavo ad alta voce-
-Senti la mancanza di Mina?-
-Figurati! Fosse qui avrebbe da ridire sul mio copriletto perché ci sono stampate le fragole, le pareti le risulterebbero anonime e la stanza eccessivamente piccola ed invivibile-
-Avrebbe torto?-
-Pam!-
La Mew Lupo rise – Ti sto prendendo in giro-
Strawberry rise a sua volta – Dovremmo farlo più spesso-
-Prendere in giro la tua stanza?-
-Anche. Ma trovarci più spesso. Noi cinque come una volta. Magari fare un bel pigiama party. Lory potrebbe portare uno degli splendidi dolci di Kyle e raccontarci un po’ della sua vita matrimoniale. Con Paddy so già che rideremmo un sacco e questo renderebbe le critiche di Mina più sopportabili-.
- Se tu aprirai la porta a tutto questo noi saremo ben liete di tornare ad essere un magnifico quintetto-
- Vi ho lasciato fuori dalla mia vita per tanto tempo e di questo mi dispiace-
Pam scrollò le spalle – Credo tu sia perdonata. Il tempo ti è servito e forse anche questi ultimi avvenimenti. Sei cresciuta. Prima hai anche parlato di Ryan senza che questo comportasse dolore-
Strawberry annuì –S’, è vero. Sto cercando di conservare in me solo le cose belle. Ryan è stata la cosa più bella della mia vita fino a questo momento ed io lo custodirò sempre come un tesoro solo mio. Stasera però ho capito la verità e l’ho accettata. Ha fatto male, Pam. Un male tale che credevo di morire. Ma poi ho pensato a quel maledetto giorno sull’astronave. Gli occhi di Ryan erano limpidi e mi supplicavano di vivere. Ci sono stati molti momenti in questi due anni in cui ho pensato… Sai di raggiungerlo. Ogni qualvolta la sua assenza mi risultava insostenibile e il destino di una crudeltà immane, io pensavo a come morire-.
Pam le prese la mano e la strinse forte.
-Ma poi mi dicevo che Ryan mi avrebbe odiata. Il suo sacrificio sarebbe stato inutile e mi avrebbe reputato egoista. Così mi sono data da fare per sopravvivere. Poco alla volta. Un passo dopo l’altro. Ora penso sia giunto il momento di mantenere quella promessa fatta e di riprendere da dove mi ero smarrita-.
Lacrime silenziose scesero dagli occhi di Strawberry come piccole perle su di un viso che però sorrideva sincero.
Pam le asciugò con le dita. –Sono contenta che tu sia tornata- disse.

 

  
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