Capitolo 23

Appena apri la porta, trovai il caos, Josh e Brian erano a terra, si stava picchiando ed è inutile spiegare chi dei due stesse avendo la meglio,
“ oh ma che cazzo fate? state fermi “
mi misi in mezzo, e dopo qualche tentativo riuscii a separarli
“ mi spiegate che stai facendo “ dissi voltandomi verso Josh
“ che sto facendo? Chiedilo al tuo ragazzo “ mi voltai quindi verso Riccardo che rimase in silenzio, e Josh sbottò
“ ok, parlo io, oggi è venuto Matt a casa mia, è stato lui ad accoltellarmi 7 mesi fa, gli ho chiesto perché l’avesse fatto e lui mi ha detto che doveva dei soldi ad un tizio, e l’ho costretto a dirmi il nome, ma lui mi ha detto che non lo sapeva, sapeva solo che era italiano ed il nuovo proprietario del locale dove facevo gli incontri, ho fatto delle ricerche, e vuoi sapere cos’è uscito fuori? Riccardo Bianchi, il tuo bellissimo fidanzato Amanda, per questo che il suo nome e la sua figura mi era così famigliare “
il mondo mi crollò addosso
“ è la verità Riccardo? “ dissi guardando l’uomo con cui avevo passato i mie ultimi tre mesi, lui annui
“ perché lo hai fatto? “

“ non ti ho mai dimenticata e vederti con lui, mi ha fatto andare fuori di testa, io mi ero trasferito qui per te, e tu stavi con un coglione del genere, così volevo che uscisse per sempre dalla tua vita, e in un modo o nell’altro c’è l’ho fatta, ora siamo felici “
cercò di abbracciarmi ma io lo respinsi
“ stammi lontano, non voglio più vederti “
corsi in camera da letto e presi le mie cose buttandole nelle valigie, sicuramente Nina mi avrebbe ospitato, uscii da quella stanza, i due non si stavano picchiando, ma se non avessi portato via Josh subito, si sarebbero ammazzati
“ Josh, puoi accompagnarmi da Nina? “ lui annui e si avviò verso di me, ma Riccardo mi trattene per un braccio
“ tu resti qui con me “ disse poi a denti stretti
“ lasciami, non ci penso nemmeno “ lui continuava a stringere così Josh si avvicinò a noi e gli diede un pugno in pieno viso che lo fece cadere a terra
“ se ti dice di lasciarla, devi farlo “
e cosi uscimmo da quella casa.
Il tragitto fino a casa di Nina folto silenzioso, Josh mi aiutò con e valigie e finalmente mi feci coraggio e parlai
“ oggi ho saputo che non combatti più “
“ si, da qualche mese “
“ perché non me lo hai detto Josh? “
“ tu sembravi così felice e io non volevo… “
“ ero distrutta, tu avevi scelto uno sport a me “
“ lo so’, e ho fatto una cazzata, ho provato a rimediare ma ormai avevo perso la mia occasione, e so che ora è tardi, ma io ti amo ancora, anche se non è ricambiato, devi saperlo, ed è per il rispetto di quel sentimento che ti chiedo di essere amici, almeno questo puoi concedermelo? “
Lui mi ama ancora, e io amo lui, ma perché è così difficile allora? Perché una cosa così bella è anche così difficile e sbagliata?!
“ ho bisogno di tempo, devo capire cosa voglio “ dissi cercando di non piangere, lui si avvicinò a me e prima di andarsene mi lasciò un bacio sulla fronte, entrai in casa della mia migliore amica e mi abbandonai in un pianto liberatorio, sono una stupida, avevo buttato via tre mesi della mia vita, non che fossero stati brutti ma per quanto tenessi a Riccardo, Josh, era pur sempre Josh. Quella mattina mi alzai con il mal di testa, come le tre precedenti, già erano trascorsi tre giorni da quando seppi la verità e finalmente ero riuscita a capire quello che volevo per me, quello di cui ho davvero bisogno, mi feci una doccia e mi vestii velocemente, scesi di sotto e mi diressi in cucina dove Nina faceva colazione, ci guardammo negli occhi e lei capì subito
“ hai capito che fare vero? “
“ si Nina, io ho bisogno di sicurezza, di stabilità, di poter dormire tranquilla senza aver paura che il mio uomo rientri a casa pieno di lividi,e so che dà Riccardo posso avere tutto questo “
“ quindi lo hai perdonato? “
“ non lo so’, forse lo farò un giorno “
“ ma tu non sei innamorata di lui “
“ lo so’ Nina ma è quello di cui ho bisogno “
“ è la tua scelta, ma ti prego di seguire il cuore, devi fare quello che vuoi, senza sentirti costretta, io faccio il tifo per te sempre e comunque “ le sue parole mi fecero pensare ancora di più, mi avvicinai e l'abbraccia prima di prendere le chiavi della macchina e partire.