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Autore: Sam27    24/02/2015    4 recensioni
Ci sono alcune cose che ho imparato da brava fan girl:
1. “Asjdnbvfuhuj” riassume tutto. E con tutto intendo qualsiasi cosa talmente pucciosa da poter essere riassunta.
2. La nutella è la tua migliore amica. Nonché la soluzione a qualsiasi tuo problema.
3. Si può sopravvivere dormendo solo tre ore. E mangiando molta Nutella, mi sembra sottointeso.
4. Libri e computer sono l’ingresso per il paradiso. Potete anche sostituire il computer con uno Smartphone, un Iphone o un tablet. Ed ovviamente aggiungete la Nutella.
5. Quale marca di fazzoletti è più resistente. I fazzoletti Tempo sono eccezionali, me ne servono solo cinque pacchetti a libro.
6. I personaggi immaginari sono migliori di quelli reali. Infatti sembra che il mio ragazzo ideale non esista. Io vorrei solo che avesse la dolcezza di Peeta Mellark, l’umorismo di Fred Weasley, il coraggio di Peter Pevensie, la bellezza di Finnick Odair, il sarcasmo di Jace Shadowhunters e l’intelligenza di Caleb Prior. Forse chiedo troppo?
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Potremmo Volare'
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10.Mal d’amore
È sorprendente
quanto il modello comportamentale
dell'amore
sia simile
a quello della demenza.”
Il Merovingio, dal film Matrix Revolution
 
 
Mi sveglio di buon umore convinta che questo giorno farà la differenza nel mondo.
Mi stiracchio per bene sentendo ogni vertebra del copro scricchiolare, dovrei riiniziare ad allenarmi o alla prima lezione di pattinaggio artistico tornerò a casa in ambulanza. Sbadiglio e prendo un gran bel respiro poi mi fiondo nel bagno, chiudo la porta a chiave e faccio la doccia rimuginando sulla decisione che ho preso ieri sera quando non riuscivo ad addormentarmi. Inizio ad allenarmi davanti allo specchio, cercando di mantenere un tono convincente, quando finalmente scendo in cucina ho provato il discorso così tante volte che lo so a memoria.
-Mamma, potrei parlarti?- le dico con un sorriso finto che va da orecchio a orecchio.
Lei mi guarda con tanto d’occhi, sbattendo le palpebre così tante volte che ho paura che le cadano le ciglia.. –Sì, certo- dice infine seguendomi nello sgabuzzino.
-All’inizio non sopportavo Alessandro, lo ammetto, ma ora siamo diventati amici e mi fa anche piacere passare del tempo con lui ma non trovo giusto obbligarci a stare nella stessa camera. Lui è fidanzato ed anche se non lo fosse sarebbe ingiusto obbligarci a dormire insieme.-
-Nora io pensavo che a te piacesse Alessandro-
La guardo spaesata, avvampando. –Questo non centra nulla..-
-Quindi ti piace- dice sorridendo.
-Io..- iniziò infervorata.
-Calmati Nora, io l’ho fatto per te, pensavo ti piacesse e poi dopo quello che.. insomma non volevo che tu mi odiassi e volevo fare qualcosa per te- il suo sguardo è triste, come fosse pentita ma non potesse più tornare indietro.
Sento la rabbia scemare, poco a poco.
-Volevi farti perdonare? E per cosa? Ed allora come mai Laura era d’accordo? Suo figlio è fidanzato!-
-Per.. per i Comics- dice ritrovando il sorriso –E Laura.. non sopporta la fidanzata di suo figlio, pensa che lo farà soffrire. A volte noi madri siamo troppo protettive e tentiamo ad invadere troppo la vostra vita..-
-Ci sei arrivata: meglio tardi che mai- mormoro tra me e me. –Bene ma ora mi sposterò di stanza e..-
-Non sarà più compito mio Nora perché.. ti devo parlare di una cosa-
Io mi faccio attenta.
-Devo andare a Milano, devo fare un servizio importantissimo.. il capo ha minacciato di licenziarmi altrimenti-
-Ma mamma, il tuo compleanno è dopodomani! La nonna stava già preparando la torta e..-
-Lo so, lo so.. Ma l’unica altra giornalista che può fare il servizio è Monica ed il direttore non si fida molto di lei.. Festeggeremo il mio compleanno quando tornerò, sono solo quattro giorni non vi accorgerete neanche della mia mancanza-
Ha un tono così triste mentre lo dice che avrei voglia di abbracciarla, ma non lo faccio e dico solo, con voce flebile: -Mamma, tutti sentiremo la tua mancanza-
Lei mi guarda, sorpresa, poi sorride.
Non ho mai avuto un bel rapporto con lei ma la mamma è sempre la mamma no?
-Allora.. Da quand’è che ti sei accorta che ti piace Alessandro?-
-Mamma..- sbuffo alzando gli occhi al cielo.
-Okay, okay- dice lei mentre usciamo dalla stanza, ridendo.
Nel pomeriggio la accompagniamo alla stazione, la salutiamo ed approfittiamo della giornata nuvolosa e ostile per spostare il mio letto nella camera in cui dormono Elena, Aurora e Sofia e lasciare Alessandro a dormire da solo nella mia stanza.
-E’ stata una tua idea, vero?- mi domanda mentre raccogliamo la fila dei miei compiti da fare ancora intatti e la trasportiamo nella stanza alla fine del corridoio.
Annuisco. –Non serve che mi ringrazi-
-Grazie- sorride passandomi accanto e scoccandomi un bacio sulla guancia.
Io sorrido e, mentre inciampo giù per le scale, facendone una rampa con il sedere continuo a sorridere. Sorrido ancora a cena, così tanto che nonno mi chiede se ho fatto una paralisi facciale, io annuisco.
E’ così bello l’amore!
Bello? Bello? Sveglia bella addormentata! Alessandro è fidanzato.
Niente dura per sempre.
E’ innamorato cotto.
Anche Ron lo era di Romilda, peccato avesse mangiato dei cioccolatini imbevuti in un filtro d’amore andato a male.
Non hai speranze, baby.
Sta’ un po’ zitta.
Mentre vado ad aiutare zia a lavare i piatti –di mia spontanea volontà ovviamente- passo affianco ad Alessandro intento a mandarsi tanti cuoricini con la sua “lovvy” e a sorridere come uno scemo davanti allo schermo del cellulare. Lo stesso sorriso che ho io. Lo stesso sorriso che, pian piano, svanisce dalla mia faccia.
 -Sai qual è il rimedio?- mi domanda zia mentre sciacquo uno della fila interminabile di patti.
-Rimedio per cosa?-
-Nutella, la Nutella è il migliore, ma anche film sdolcinati o romanzi rosa-
-Il rimedio per cosa?-
-Pensa che quando successe a me per tuo zio passai notti intere su vaschette di gelato e barattoli di nutella: presi tre kili. Ma lui mi amò comunque-
-Zia, il rimedio per cosa?- insisto, sperando di aver capito male.
-Ma per il mal d’amore ovvio- mi risponde scompigliandomi dolcemente i capelli.
-Io non sono innamorata- ribatto a denti stretti.
-Ah, l’amore!- sospira lei mentre io sbatto la testa contro il frigo.
Mentre esco dalla cucina vado quasi a sbattere contro nonna e devo tenermi ad una mensola per non cadere; mensola che, come premio per la mia dose di fortuna quotidiana, cade lasciando che un prezioso portagioie del V secolo a.C. si rompa in mille pezzi.
-Nora!- mi sgrida lei puntandomi il dito contro –Stai più attenta! So che sei innamorata ma cerca di fare attenzione-
-Ma che vi è preso a tutti quanti?- domando scocciata, pulendo il pavimento.
A farmi tornare il buon umore ci pensa Ivan che mi propone di andare con lui e Ludovica a fare un giro alle giostre. Io corro a cambiarmi, infilandomi un comodo paio di pantaloncini blu ed una canotta bianca con il segno dei doni della morte.
Scendendo le scale di corsa –ed inciampando due o tre volte- scopro che il mio caro e saggio fratellino ha invitato anche Alessandro.
Potremmo casualmente  andare nel tunnel degli amori..
Scendi giù dalle nuvole, Nora: tu odi il tunnel degli amori..
Giusto! Allora potremmo andare in quello degli orrori ed io potrei saltargli in braccio..
E lui potrebbe lasciarti cadere.
Sbuffo e raggiungo il trio, Elena si avvicina e mi guarda angelicamente.
-Fate un’uscita a quattro?-
Io per poco non ghigno o la prendo per i capelli o entrambe le cose.
-E tu da dove le hai imparate queste cose?- le domanda Ivan stupito.
Lei gli fa la linguaccia e corre via.
Per mia fortuna le giostre sono giusto dietro l’angolo: Ivan non ha il tempo di mettere in imbarazzo me ed Alessandro ed io di lamentarmi per la camminata troppo lunga.
Riesco comunque ad avere una discussione con Mr. Cellulare.
-Perché ti sei portato la felpa? Si muore di caldo!-
-Non torneremo prima delle undici, farà piuttosto freddo-
-Scherzi? Non senti com’è afoso? Non c’è un soffio d’aria-
-Meglio prevenire che curare-
-Non farà freddo-
-Vedremo-
Lo trovo bellissimo anche mentre discutiamo e so di avere ragione.
Dovresti smetterla di pensare a lui in quel modo.
E tu di esistere.
Ivan compra a me, Ludovica e Alessandro biglietti in quantità, quest’ultimo –da perfetto ragazzo- ringrazia mio fratello fino alla nausea.
-Voglio andare nelle montagne russe!-
-Sei sicura Nora?- mi domanda Ivan scrutandomi –Ti devo ricordare cos’è successo l’ultima volta?-
-Avevo dieci anni!- esclamo offesa, scacciando dalla mente l’immagine di io che vomito sul bambino affianco a me.
-Non è che sia passato così tanto tempo..-
Io faccio finta di non averlo sentito e mi metto in coda per “L’urlo disarmante”.
Adoro mio fratello, solo che a volte è un po’ troppo protettivo. Credo abbia preso da mamma.
-Che nome stupido- dice Ludovica per alleggerire la tensione.
-Scommetto che non urleremo neanche- dice Alessandro scrollando le spalle.
-Ludovica sì- esclama Ivan facendole il solletico, lei ride.
Io li guardo e sorrido, mi distraggo appena un attimo ma è quell’attimo che basta a far sì che una bambina magrissima ed antipatica mi rubi il posto affianco ad Alessandro.
-Scusa- le dico gentilmente –Stavo per sedermi io lì, lui è mio amico-
-Stavi per l’appunto- mi risponde lei in malo modo, sfoderando un enorme apparecchio per i denti –Ora ci sono io, sgorbietto-
Io guardo Alessandro e probabilmente devo avere l’aria di qualcuno che sta per commettere un omicidio perché quella che dev’essere la mamma della bambina orribile interviene: -Titi, fai sedere la signorina.. Tu vai con la nonna-
-Zitta mamma!- esclama la peste.
La donna non prova neanche ad opporsi, si ritrae intimidita.
Io sbuffo e mi siedo dietro di loro, accanto ad un’anziana tutta pepe ed ossa che pare più emozionata di me.
Almeno da qui potrò osservare Alessandro tutto il tempo, senza che lui lo sappia.
Non ti sembra di esagerare?
No, direi di no.
Durante il giro urliamo tutti anche se, quando scendiamo, Ivan tenta di negarlo con tutte le sue forze. Proviamo il tunnel dell’orrore ma la bambina spaventosamente antipatica sembra pedinarci perché si infila di nuovo tra me e Alessandro, opto allora per il Tacatà dove però – a metà giro- mi allontano da Mr. Cellulare per paura di vomitargli addosso, nei Tronchi d’acqua riesco quasi a sedermi vicino a lui ma poi si alza per cedere –da bravo ragazzo- il posto alla stessa signora tutta pepe di prima.
Quando ci addentriamo nel labirinto degli specchi decido di non farmelo più scappare e restare incollata a lui ma, come al mio solito, mi perdo in chiacchiere e –dopo aver fatto pochi passi- mi perdo. Cerco comunque di mantenere la mia dignità, senza mettere le mani avanti per cercare possibili vetri e fare così la figura della sfigata ma altri due passi e sbatto il naso contro uno specchio. Dopo venti minuti non sono ancora riuscita ad uscirne, così Ivan mi lascia nelle prudenti mani di Alessandro e viene trascinato da Ludovica nel tunnel dell’amore.
Alessandro spreca un altro gettone per raggiungermi e tentare di farmi uscire, ma iniziamo a ridere e scherzare ed io faccio qualche passo falso perdendolo di nuovo. Lui mi raggiunge un’altra volta e mi prende per mano, per assicurarsi di non dover fare un altro giro.
-Sei la ragazza più sbadata che io abbia mai conosciuto- dice quando usciamo.
-E dovrebbe essere un complimento?- gli domando scontenta che la mia mano non sia più allacciata alla sua.
Lui scrolla le spalle e ci dirigiamo verso l’angolo bar, prendendo due zuccheri filati.
Quando Ivan e Ludovica ci raggiungono ci trovano pieni di zucchero ovunque e in preda alla ridarella.
No, mi correggo: trovano lui pieno di zucchero dalla testa ai piedi ed io in preda alla ridarella.
-Nora mi prendi il telefono?- mi domanda lui indicandosi la tasca dei pantaloni, con le mani appiccicose rivolte verso l’alto.
-Mi leggeresti il messaggio?-
Io deglutisco ed annuisco. Ovviamente è “Amore mio” che dice: “Mi manchi moltissimo, sei la cosa più bella che mi sia capitata lo sai?”.
Glielo leggo con voce atona ma sforzandomi di continuare a sorridere.
Credo che dovrebbero darmi un nobel per il mio sorriso finto, mi riesce sempre ed è super efficace.
-Scrivile che per me e lo stesso e che non so cosa farei senza di lei-
Io sorrido e digito.
Come ho solo potuto illudermi di qualcosa?
Io te l’avevo detto, bella addormentata.
Mentre torniamo a casa rabbrividisco e mi stringo nelle spalle, cercando di non darlo a vedere.
-Hai freddo?- mi domanda Alessandro.
-Certo che no!- esclamò mentre mi tremano le mani.
Lui non mi ascolta e si toglie la felpa, appoggiandomela sulle spalle.
-Non mi serve- dico decisa ma senza fare il minimo movimento per toglierla.
Lui si gira dall’altra parte, ridendo.
Arrivati mi infilo in cucina e nascondo il barattolo di nutella sotto il pigiama, una volta in stanza inizio a mangiare.
Zia aveva proprio ragione: non c’è niente di meglio per il mal d’amore.
Mi addormento così: un dito nel barattolo di Nutella,uno stupido sorriso sulle labbra ed un’unica lacrima ancora più stupida che mi scende giù per la guancia.


Angolo autrice:
Ciao a tutti! So che non aggiorno da un'eternità ma tra la scuola e molte altre cose non sono più riuscita a scrivere niente.
Ringrazio come sempre tutti quelli che hanno recensito!
A presto

Sam

 
  
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