Partecipa
alla Au
Challenge.
Tabella:
PASTICCERIA
Prompt:
Pasticcio
Cap.2
La fiera
"Tuo
padre stasera dovrebbe tornare a
casa" spiegò Steve. Si leccò le labbra rosee ed
abbassò lo schermo del
portatile.
Tony
dondolò le gambe, e sbuffò.
“Steve,
tu credi ancora che il sole giri attorno
alla Terra!” si lamentò. Strinse
la
cartella, osservò la punta del foglio che sporgeva e
gettò l'oggetto alle sue
spalle.
Steve
si alzò in piedi e
raggiunse il piccolo, scompigliandogli i capelli.
"Porta
lo zaino nella tua cameretta, che
ora cucinò" gli disse gentilmente.
Tony
incrociò le gambe sulla sedia.
“C'è
dentro una comunicazione alla famiglia”
spiegò. Gonfiò le guance, abbassò il
capo. “Papà
non la leggerà mai” sussurrò.
Alzò la testa, dilatò gli occhi. “Ti
prego, la guardi tu?” implorò.
Steve
annuì, raggiunse lo zaino del bambino e lo
aprì. Ne tirò fuori una busta chiara, la
aprì e ne uscì una lettera. Andò
nell'altra stanza e la lesse mentalmente. Aprì il frigo e ne
tirò fuori una
confezione di lasagne, chiuse il frigo e la sconfezionò con
una mano sola. La mise
dentro il fornetto, controllando che quest’ultimo si fosse
chiuso.
Tornò
nella stanza
accanto, recuperò una penna dal portapenne accanto al
portatile, appoggiò il
foglio e la busta sulla scrivania, e lo firmò.
"Vai
alla grande a scuola, evita di farti
bocciare per la condotta. Lo so che saltare dalla prima alla quinta
è
difficile, ma avendo saltato una classe ti posso assicurare che alla
fine
significa intelligenza, non un marchio d'infamia" gli
spiegò. Sentì la
serratura scattare, sgranò gli occhi e si voltò
vedendo Howard entrare nella
stanza. Deglutì, richiuse il foglio e lo rimise dentro la
busta.
"Mi
servi alla fiera, oggi" spiegò
gelido lo Stark più grande.
Tony
s'irrigidì, saltò giù dalla sedia e
corse
via, nascondendosi dietro la porta.
Howard
guardò la busta,
la raggiunse.
“E
questa?” chiese. Alzò il capo. “Abbiamo
la fiera, spero per te che Anthony non abbia
fatto un altro pasticcio” ringhiò.
Steve
prese la mano di Howard e lo trasse a sé.
"Viene
anche il bambino?" domandò.
Howard
si guardò intorno, intravide il capo di
Tony nascondersi dietro la porta e sospirò, agitando il
foglio.
“Dimmi
che non è un altro pasticcio. Ha sparato
o fatto esplodere qualche insegnante?” domandò.
Sbuffò, gettò il foglio dietro
di sé e si raddrizzò le bretelle. “Deve
venire per forza, deve imparare il mestiere prima o poi”.
Steve
annuì, lasciò la mano dell'uomo e si
voltò. Raggiunse Tony e si inginocchiò accanto a
lui.
"Hai
sentito? Papà oggi ci fa andare con
lui" sussurrò gentilmente.
Tony
alzò il capo, lo scosse, e si nascose
maggiormente.
“Papà
è arrabbiato per la scuola ed io non
voglio vedere i soldati, li odio” si lamentò.
Howard
guardò Steve, osservò il figlio, ed
abbassò il capo leggendo il foglio, corrucciando la fronte.
“Perché
hai firmato tu, Steven?”.
Tony
sobbalzò e si aggrappò alla gamba del
Capitano.
"Sono
nel comitato genitori della scuola e
tu solitamente non firmi" spiegò Steve. Prese il bambino tra
le braccia e
lo cullò.
Howard
sbuffò.
“Non
voglio firmare, voglio sapere cosa hai
firmato” specificò.
Guardò
verso i due, fece una smorfia e grugnì.
Tony
si strinse a Steve
chiudendo gli occhi.
Steve
indietreggiò.
"Faremo
tardi e non possiamo permettercelo
con l'opinione pubblica" rispose indurendo il tono. Si voltò
e si diresse
verso l'uscita.
Howard
guardò Steve avanzare verso l'uscita, lo
afferrò per un polso e lo trasse a sé.
“Un
caso di insubordinazione ha la precedenza
nazionale” sibilò.
Tony
tirò ripetutamente la manica di Steve.
<
Diglielo e basta, stupido! > pensò.
"Ha
dato dell'idiota alla maestra e non ha
tutti i torti" bisbigliò Steve, tenendo il capo chino.
Howard
guardò il figlio, dilatò le narici
ringhiando, ed alzò il capo.
“Non
dovresti giustificarlo. Ha torto lui”
sancì.
Tony
si morse il labbro.
“Però
visto che l'ho fatto mi passano in quinta”
sussurrò.
Howard
aggrottò la fronte e guardò Steve.
Steve
annuì e deglutì a vuoto, sentendo le
unghie dello Stark più grande conficcarsi nella pelle.
Howard
si scostò da Steve.
“Me
lo spiegherai in macchina, e cerca di essere
obbiettivo” ordinò.
Tony
sospirò di sollievo, strinse le braccia al
collo di Steve e strusciò il capo sulla sua pelle.
"Agli
ordini, Mr. Stark" ribatté atono
Steve. Irrigidì i muscoli, prese la mano di Tony nella sua e
seguì il padrone
di casa.
-
Finiamo sempre in un bel pasticcio -pensò.