Lascio due parole in fondo alla storia, ci sentiamo dopo. Chiedo scusa in anticipo per la schifosa impaginazione, non sono pratica dell'HTML.
Amaro...
Così
poteva definirlo
Proprio come su quella frase che aveva trovato
assieme nel suo uovo di Pasqua il mese prima
“Quando
hai assaggiato il nettare d'Ambrosia
è difficile fingere e
tornare a bere del comune vino
è difficile perchè
ogni volta sembrerà più amaro,
è difficile
dimenticare quel dolce sapore.”
Descriveva
esattamente quello che sentiva lei, amaro, perchè lei aveva
assaggiato l'Ambrosia, non una sola volta.
Ogni volta che lo
baciava, ma che anche solo pensava di toccare quelle labbra, il
sapore nella sua bocca cambiava.
Lui, il suo migliore amico, il
suo ex ragazzo a cui era tornata assieme dopo aver abbandonato
l'Olimpo con la sua Ambrosia. Troppo facile chiudersi lassù
dove nessuno la poteva trovare e dissetarsi. Il sogno si era spezzato
e lei era dovuta tornare con i piedi per terra, allontanarsi da
quelle braccia forti che la aspettavano ogni sera, staccarsi dal suo
dio, e ridiscendere tra i mortali a fare quello che tutti pensavano
lei avrebbe fatto.
Sempre lo
stesso sapore
Sempre lo stesso orrendo sapore
Quel sapore così
diverso da suo, esattamente l'opposto
Amaro e Dolce
Perché
dopo aver potuto godere del Paradiso, ritornare sulla Terra tra le
persone comuni è difficile, tremendamente difficile.
Lei,
lì in parte a lui, il sangue non raggiungeva più le
dita della mano da tanto gli stava stringendo forte il braccio. Era
tornato con lei dopo essere ridiventato mortale, dopo aver lascito il
suo angelo, aveva fatto esattamente quello che tutti si aspettavano
da lui.
Eccolo là
Il
suo dio
Il suo Ambrosia
Vicino a quella donna, come si erano
detti.
Troppo pericoloso stare assieme
Meno pericoloso fare
quello che tutti si aspettavano, quello che tutti volevano
Esattamente
di fronte a lui
Il suo angelo
Il suo Dolce
Stretta forte al
mio torace, mentre lo baci
Ma avevamo concordato tutto
Non
potevamo rischiare, né io volevo rischiare la tua, né
tu la mia, la vita
Dovevamo fare quello che dovevamo, quello che
volevano
Ancora Vino
Comune
Non ne posso più
Voglio tornare ad assaggiare
l'Ambrosia
Voglio tornare sull'Olimpo
Voglio il mio dio
Voglio
tornare tra le tue braccia
Voglio tornare da te
Non sento
più le dita, Amaro
Basta!
Voglio il Dolce
Voglio il
Paradiso
Voglio l'angelo
Voglio le tue labbra
Voglio te
Mi alzo
improvvisamente dal mio posto
Voglio tornare lassù
Voglio
tornare sull'Olimpo, anche senza di te
Non voglio più stare
tra i mortali
Vedo che ti
alzi repentina e lasci la Sala
Esco anch'io
Voglio raggiungerti
là
Voglio volare in Paradiso, dove ci sei tu
Niente più
gente comune
Varco la
soglia della Torre di Astronomia, il mio Olimpo
Non ci sei, logico
eri in Sala Grande con lei
Un cigolio alle mie spalle
Mi volto
Apro la
porta del Paradiso, la Torre di Astronomia
Eccoti lì,
davanti a me
Ti volti verso di me
Sorpresa
Sei tu
-
Cosa ci fai qui?-
Mi parli,
sento la tua voce
- E tu?-
- Non si
risponde ad una domanda con un'altra domanda.-
Tua brutta
abitudine
- E' più
forte di me, lo sai.-
Non puoi essertelo dimenticato
Lo so, come
potrei dimenticarlo, generava molti dei nostri battibecch
-
Comunque non hai risposto alla mia domanda.-
- Neanche tu.-
- L'ho posta prima io.-
Mi avvicino a te, non mi piace stare lontani. Tu non ti muovi, ferma dove sei a dimostrare il tuo orgoglio Grifondoro.
Ti avvicini a me. Non mi muovo, maledetto orgoglio rosso-oro!
Sei a pochi centimetri da me e vorrei annullare le distanze, ti voglio vicina.
Non muoverti stupido Serpeverde, non azzerare le mie difese, anche se ti voglio vicino.
Non ce la faccio più, ti abbraccio di slancio. Non ti do il tempo di capire cosa ho fatto.
E' stato un attimo e adesso sono tra le tue braccia... e non ho la forza di staccami.
Ti tengo per i fianchi stretta a me, affondo il viso tra i tuoi capelli. Inspiro il tuo profumo Dolce e sono inebriato.
Appoggio le mani al tuo petto e con esse la fronte. Inspiro il tuo profumo Ambrosia.
Dopo una vita ci stacchiamo quel tanto che basta per guardarci negli occhi.
- Non dovremmo essere qua...- mormoro, per niente convinta di quello che dico
- Non me ne importa niente...- mi avvicino al tuo volto fermandomi a poca distanza dalle tue labbra
- Neanche a me...- azzeri definitivamente la distanza tra di noi
Affondo nella tua bocca.
Sono tornata sull'Olimpo tra gli dei, con il mio dio, a bere Ambrosia.
Eccomi in Paradiso con il mio Angelo e il mio Dolce vino.
Ci separiamo senza fiato e ci guardiamo negli occhi.
- Sei la mia droga Hermione, non riesco a stare senza dite.-
- Tu sei la mia droga Draco, il resto è niente al tuo confronto.-
- Non mi importa niente di quello che pensano gli altri, voglio stare con te per sempre.-
- Annulliamo i pregiudizi e non ascoltiamo gli altri, per sempre solo io e te.-
- Ti amo mia adorabile So-Tutto-Io-
- Ti amo anche io mio candido Furetto-
Quella
sera stessa Hermione Jane Granger lasciò il suo ragazzo, ex
ragazzo e migliore amico Ronald Bilius Weasley.
Quella stessa sera
Draco Lucius Malfoy lasciò la sua ragazza, per felicità
dei suoi arti superiori, Pansy Parkinson.
Da quella sera cominciò
la storia tra la Caposcuola Gryffindor e il Caposcuola Slytherin.
Dapprima fu segreta e poi svelata da Pix che li aveva sgamati assieme
a baciarsi una sera. Affrontarono tutte le conseguenze assieme
andando contro gli amici, i nemici e i pregiudizi.
Ciao
a tutte quelle che che sono arrivate fino in fondo. Come avete notato
è una Draco/Hermione senza grandi pretese. Dato che è
la prima che scrivo vi chiederei di lasciarmi un commento: grande,
piccolo, critico, non critico quello che volete... giusto per capire
se scrivo proprio da cani XD
Grazie mille
Nihal