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Autore: Soly_D    27/02/2015    5 recensioni
#01. «Siamo una famiglia, ora, ed io voglio che tu ti senta a casa. Sempre. Partendo dalla colazione».
#02. «Non mi capita mica tutti i giorni di entrare nella doccia e trovare la mia bellissima navigatrice ad aspettarmi!».
#03. «Io volevo stare con te, il rum mi ha solo fornito il coraggio per fare il primo passo».
#04. «Hai quella maledetta aria vissuta che ti rende ancora più affascinante di quando eri giovane!».
#05. «Nami-swaaan, sono così felice di essere ospite del tuo bellissimo corpo!~♥».
#06. «Se solo ti soffermassi a guardarmi un minuto di più, capiresti che sono sincero quando ti dico che ti amo».
#07. «È finita, Sanji-kun. Niente più travestiti, d’ora in poi solo donne in carne ed ossa. Donne vere».
[Raccolta SaNami partecipante alla "OTP Challenge" indetta da Emanuela.Emy79]
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Sanji, Un po' tutti | Coppie: Sanji/Nami
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Pairing: Sanji/Nami
Genere: sentimentale, romantico, slice of life
Rating: arancione
Tabella: Slice of life
Prompt: doccia
Note: questa fanfiction partecipa alla OTP Challenge indetta sul forum di EFP.

Blackleg & Cat burglar
[when a cigarette smells like tangerines]



#02. The most (im)perfect place

Sanji chiuse la porta del bagno e prese a spogliarsi, gettando i vestiti in una cesta di cui si sarebbe occupato lui stesso − non avrebbe mai permesso a due signorine di lavorare per lui. Infine si apprestò ad aprire la porta del box doccia per rilassarsi dopo una giornata lunga e impegnativa.
Inaspettatamente, nello stesso momento in cui infilò un piede all’interno, i suoi occhi incrociarono quelli di Nami-san in costume da bagno − oh, quale mirabile visione! − che lo guardava con intenzioni tutt’altro che innocenti.
«N-Nami-swan!♥», disse, forse con un po’ troppa enfasi, mentre si imponeva mentalmente di non saltellare dalla felicità o sanguinare copiosamente dal naso − perché da qualche mese quella era a tutti gli effetti la sua ragazza, finalmente, ma lui ancora stentava a crederci e ogni giorno ringraziava tutti gli dei di cui era a conoscenza per quell’incredibile miracolo. «Cosa ci fai qui, amore mio?», le chiese dopo essersi ripreso dallo shock.
Nami assunse uno sguardo offeso, incrociando le braccia al petto e mettendo ancora più in mostra il seno abbondante coperto solo da due triangolini di stoffa colorata. Sanji vi gettò una rapida occhiata con la gola secca.
«Non sei contento di vedermi?!».
Il cuoco sorrise entrando completamente nella doccia e chiudendo la porta.
«Certo che sono contento, sono mooolto contento~♥». Le passò un braccio intorno alla vita e la attirò a sé, stampandole un bacio sulle labbra. «Solo... me ne chiedevo il motivo. Non mi capita mica tutti i giorni di entrare nella doccia e trovare la mia bellissima navigatrice ad aspettarmi!».
Nami gli si avvicinò maggiormente cingendogli il collo con le braccia.
«Be’, è l’unico posto dove nessuno ci interromperebbe sul più bello. Non trovi anche tu?».
Il cuoco colse al volo il concetto. La loro prima volta era stata meravigliosa – al solo ricordo Sanji non poteva fare a meno di sorridere con il cuore che gli batteva forte e un rivolo di sangue che colava dal naso – ma le volte successive erano state abbastanza... traumatiche.
Come dimenticare la risatina maliziosa di Robin che, entrando nella camera delle ragazze senza bussare, li aveva trovati avvinghiati tra le lenzuola? O l’espressione di puro disgusto stampata sul volto di Zoro il giorno in cui li aveva beccati nella camera dei ragazzi? O la delusione negli occhi di Brook – ma lui gli occhi non ce li aveva, yohohoho ♪ – quando si rese conto che a Sanji era stato concesso il privilegio di vedere le mutandine di Nami e a lui invece no? Nami-san aveva ragione: di sicuro il box doccia era il luogo più sicuro per passare un po’ di tempo in intimità e il meno probabile in cui un qualsiasi membro della ciurma li avrebbe potuti beccare. Sorrise dolcemente alla navigatrice. «Allora... non perdiamo tempo prezioso».
«Ottima risposta, Sanji-kun». E questa volta fu lei a baciarlo aggrappandosi con forza alle sue spalle, mentre lui le accarezzava la schiena e le sfilava con lentezza disarmante il pezzo superiore del costume per poi gettarlo in un angolo della doccia. Nami affondò le dita tra i capelli del cuoco, accarezzandoli, e si lasciò spingere dalle sue mani contro le piastrelle fredde della doccia, rabbrividendo al contatto.
Dopo che anche il pezzo inferiore del costume scivolò per terra, Sanji fece scorrere le mani lungo i fianchi della navigatrice e la sollevò per le cosce. Nami gli allacciò le gambe intorno alla vita mentre lui catturava la sua bocca in un bacio lungo e appassionato.
«Oh, Nami-san, se solo sapessi l’effetto che mi fai...», sussurrò tra un bacio e l’altro.
Nami sorrise maliziosa spingendo maggiormente il bacino contro quello di Sanji e un brivido di eccitazione corse lungo la schiena di entrambi.
«Be’, posso immaginare».
Sanji la baciò ancora, ancora e ancora. Non riusciva mai a saziarsi di Nami-san.
«Sei pronta, amore mio?», le chiese quando pensò che fosse il momento giusto.
Nami poggiò la fronte sulla sua spalla, il respiro accelerato. «Meno chiacchiere e più azione, Sanji-kun».
E Sanji non se lo fece ripetere due volte. Ma nell’esatto momento in cui passò effettivamente all’azione, un delicato toc toc riecheggiò tra le pareti del bagno e una vocina tremante proveniente dall’esterno catturò la loro attenzione.
«S-Sanji... ehm... scusami tanto, ma io non riesco più a trattenerla!».
Il cuoco masticò un «Merda» appena udibile mentre Nami sgranava gli occhi inorridita.
«Chopper, sono nella doccia!», disse Sanji in un lampo di lucidità aprendo il getto dell’acqua che si riversò sui loro corpi nudi.
«Sarò velocissimo, te lo prometto!», assicurò Chopper entrando.
Nami e Sanji rimasero in religioso silenzio, occhi negli occhi, con il respiro mozzato, lo scroscio dell’acqua che rimbombava tra le pareti del bagno e tutta l’eccitazione di pochi secondi prima che scemava piano piano. Dopo un tempo che parve interminabile Chopper si decise a fare lo scarico.
«Ecco, ho fatto! Sto uscendo!», concluse la renna e il rumore della porta che veniva richiusa fece tirare un sospiro di sollievo ai due nella doccia.
Sanji spense il getto dell’acqua rivolgendo uno sguardo eloquente alla compagna.
«Com’è che avevi detto, Nami-san...? Qui dentro non può interromperci nessuno».
«Aaaah, sta’ zitto, idiota!». La navigatrice gli rifilò una gomitata nel fianco per poi chinarsi a recuperare il costume e rimetterselo addosso.
Sanji la fissava stralunato. «N-Nami-san, cosa fai?».
«Mi è passata la voglia», rispose lei gettandogli un’ultima occhiata prima di voltarsi.
Il cuoco la seguì con lo sguardo mentre usciva dalla doccia bagnata fradicia e visibilmente indignata.
«Nami-san, non puoi lasciarmi... in queste condizioni!».
Perché il fatto era che a lui la voglia non era passata per nulla.
«Nami-san?! Nami-san, aspetta... Namiii! NAMI-SAAAN!».














Note dell'autrice:
Avevo elaborato un finale opposto per questo capitolo in cui Nami diceva a Sanji "Aaah, sta' zitto e riprendi da dove ti sei interrotto" ma quello che ho scritto mi sembra più divertente :'D spero che vi sia piaciuto e che mi lascerete un commentino ♥ Grazie infinite a tutti coloro che hanno messo la raccolta nelle seguite e a coloro che hanno commentato il primo capitolo. Alla prossima!

Soly Dea
  
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