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Autore: Kyasarin    27/02/2015    0 recensioni
I vichinghi possono sbriciolare le montagne, abbattere le foreste, dominare gli oceani. Di sicuro sono molto forti. Ma una notte qualsiasi un antico nemico dei vichinghi creduto ormai "estinto" arriva a Berk. Quello che si presenta è un ragazzo senza cattive intenzioni, ma porterà brutte notizie. Il ragazzo è forte, sincero ma insicuro e non è in grado di abbattere questo pericolo da solo. I due popoli più forti della terra potranno sventare i piani di un "demone malvagio" e far ritornare la pace?
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Questa è la prima fanfic che scrivo in cui si romperà la coppia Hiccstrid e proverò a mettere la ragazza con un altro. Spero solo di avervi attratto un pò.
Kya
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Nuovo personaggio, Tempestosa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Finale - Battaglia per la Pace

Ash atterò dopo giorni su una strana isola sconosciuta a nord di Laktak. Era un isola carica di energia. Questo significava che Jarlath si trovava lì e che la sua energia di era diffusa in tutto l'ambiente. Atterò al centro dell'isola rocciosa, dove Jarlath lo stava aspettando. Atterrò dietro quella sagoma alata, più confuso che mai. Da quando in qua Jarlath era un guardiano?

-Ti stavo aspettando ragazzo...

-Tu... ma come hai fatto a...

-Mi avevi ridotto in fin di vita, così ho cambiato un po' look. I cambiamenti sono positivi dopotutto. E tu? Hai riportato in vita tuo padre e hai conosciuto il tuo vero potenziale.

-Perchè... perchè hai ucciso Billy... che cosa diavolo ti ha fatto.

-Hahaha... come se ci fosse un buon motivo. Sei ancora troppo giovane per capire che in guerra vige la regola “o uccidi o sei ucciso”. Pensi davvero che la guerra è come la raccontano nei libri? Nella guerra non devi pensare a nessuno e sai perchè? Perchè in guerra non hai nemmeno tempo di pensare a te stesso. È così che funziona. Tra un paio d'anni capirai... ah giusto... non vivrai per tutto questo tempo. Non vedo l'ora di toglierti tutta quellla energia di dosso e lo farò nei modi peggiori vedrai.

Ash esplose di rabbia, stringendo i pugni. Delle nuvole nere si accumularono sopra quell'isoletta sconosciuta.

-Maledetto... se solo fossi più forte... ti avrei già distrutto...

Dei fulmini si scatenarono sopra di loro. Il ragazzo piangeva, mentre la sua energia cresceva sempre di più.

-Se solo fossi più forte... billy sarebbe qui... con la sua famiglia.

Cadde in ginocchio sommerso dalle lacrime, mentre i fulmini cadevano sulla terra distruggevano il terreno.

Anche lui era attraversato da energie elettriche. Cercò di alzarsi, arrabbiato più che mai.

-Io... io... io...

-Tu cosa?

-io ti ucciderò.

-Hahaha! Povero illuso...

Ash cercò di allentare la tensione, in modo da concentrarsi l'energia che stava “producendo” senza sosta. Avvolto da una luce dorata, le lacrime sparirono e guardavano il nemico con uno sguardo cattivo.

-Forza vieni, ti sto aspettando...

Di colpo rilasciò l'energia, mentre le ali strapparono la tuta e si aprirono, mentre l'esplosione di energia formò tre conche una dentro l'altra, alzando un polverone.

-È diventato molto forte... però...

Indossò il casco,pronto a combattere.

Anche Jarlath si trasformò, presero il volo e incominciò la battaglia. Entrambi si scambiavano colpi velocissimi, agitando il terreno sottostante con un energia che si liberava a ogni colpo. Jarlath lo colpi con forza proprio in cima alla testa, scaraventandolo a terra. Ash sprofondò un una conca, bloccandosi subito dopo dalla roccia. Jarlath formò velocemente una sfera enorme di fuoco, scaraventandola verso Ash, che riuscì in tempo a spostarsi.

-Sei diventato fortissimo.

Volo verso di lui, cercando di colpirlo. Il giovane schivò una decina di colpi, poi venne colpito con una ginocchiata sullo stomaco e poco dopo una gomitata sulla schiena, che lo scaraventò di nuovo a terra. Il giovane si rialzò e cercò di colpirlo con una ginocchiata, ma Jarlath lo fermò, opponendo resistenza.

-Dicevi che mi avresti fatto fuori e invece... guardati...

Ash lo colpì al viso, scaraventandolo sul fianco della montagna.

-Questa me la paghi. Ho ancora un asso nella manica.

-E cosa aspetti?

Aumentarono ancora l'energia, mentre venivano cincondati da scariche elettriche. Tonarono a scambiarsi colpi veloccissimi, come la pima volta che si sono incontrati.

-Non la scamperai stavolta pivello.

-Sei tu quello che non scaperà alla morte.

Jarlath creò una sfera di energia, lanciandola da distanza ravvicinata verso Ash, che questa volta venne colpito allo stomaco e scaraventato in mare.

-Vediamo se dopo un volo del genere avrai voglia di fare lo sbruffone. E ora... iniziamo a giocare pesante.

Jarlath atterrò e chiuse gli occhi concentrando la sua energia su un pensiero fisso.

-Espansione!

Urlò, mentre il suo corpo piano piano diventava sempre più grande. Aveva raggiunto da grandezza della morte rossa.

-Hahahaha! Vediamo di darti una bella strizzata.

Disse. On dei passi pesantissimi, raggiunse l'acqua e affondò le dita nel fondale. Con una sola mano, tirò su Ash insieme a un po' di fango del fondo.

-Oh mio dio... è finita...

Lo avverrò con entrambe le mani e iniziò a stringere, mentre Ash cercava di trattenere le urla.

-Ancora un po' e poi potrò toglierti tutta l'energia.

Lo lasciò cadere a terra e tornò di nuovo alle misure naturali e si inginocchiò davanti al ragazzo, appoggiando una mano sul suo petto.

-Ora... risucchio...

Ash sentiva l'energia andarsene piano piano e decise di usare la sua mossa segreta.

-Inversione!

Urlò Ash e tutta l'energia di Jarlath entrò con forza in lui. Urlarono entrambi, avvolti da un'energia che sbriciolò quasi tutta l'isola. Alla fine di quell'inferno, Jarlath si accasciò a terra e Ash rimase in piedi, guardandolo.

-I miei... i miei poteri... gli hai presi...

Ash lo guardava, mentre i suoi occhi sembravano pulsare di potere.

-Che stai aspettando? Uccidimi. Ormai non posso più fare nulla. Falla finita e torna a casa.

Ash sospirò.

-Non ti ucciderò. Io non ammazzo così come fai tu. Ma non potrai più fare alcun male a nessuno.

Ash si girò pronto per spiccare il volo, ma Jarlath afferrò la sua ascia e si alzò il braccio pronto a colpirlo. Ash si girò velocissimo, appoggiando una mano sulla fronte. Sotto il suo immenso potere, il corpo sotto la sua mando inziò a congelare, fino a diventare in tutto e per tutto una statua di ghiaccio.

-Mi dispiace, ma a quanto pare è l'unica cosa che vuoi. Il sole ti scioglierà e per te sarà finita.

Disse Ash. Prese il volo, talmente veloce da spezzare letteramente le nuvole.

_-_-_

Tutti aspettavano in trepida attesa un segnale di Ash. Aron stava seduto a terra, con gli occhi chiusi per ascoltare ogni minima presenza. Poi si alzò, guardando Stoick.

-Che succede?

-C'è un enegia incredibile in avvicinamento.

-Chi dei due?

-Nessuno di loro ha un energia simile. È... è incredibile. Ho paura che quello non è Ash.

-No non è possibile.

-Aspettate...

Aron sorrise.

-Mio figlio ce l'ha fatta...

Disse. Il silenzio venne rotto da gridi di esultanza da parte dei vichinghi e dei guardiani, mentre alcuni di loro si scambiavano abbracci.

-Eccolo. Sta arrivando.

Ash atterrò velocissimo davanti a loro, togliendosi l'elmo fumante. I dragon trainer gli andarono tutti incontro, abbracciandolo fino a farlo soffocare.

-E adesso che si fa?

Disse Ash, guardando il padre e Stoick.

-Be...

Stoick si girò verso i vichinghi.

-Riposatevi e prendete il vostro vestito più bello. Questa sera alla grande sala si festeggia!

Tutti i vichinghi esultarono, pronti a festeggiare. In fatto di feste, i vichinghi erano i migliori, soprattutto per la loro fantastica birra.

Tutti si avviarono verso casa, per tirare fuori l'abito bello che poche volte usavano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non dirmi Addio Perchè Tornerò

La festa era fantastica e i vichinghi e i guardiani insieme si davano alla pazza gioia, bevendo e ballando come pazzi.

Astrid dovette uscire dalla Grande Sala per farsi passare il mal di testa e per cercare Ash. Il ragazzo era sparito dal un bel po'. Tutta berk era al buio tranne la casa di Ash. Astrid la raggiunse e bussò, aspettando qualche risposta.

-È aperto!

La ragazza entrò in casa, trovandola perfettamente a posto, ma di Ash nemmeno l'ombra.

-Dove sei?

-In camera!

Astrid salì le scale e raggiunse la camera, trovando Ash che stava mettendo tutti i suoi vestiti nella sua vecchia sacca.

-Hey ciao.

-Che ci fai qui? È la tua festa. Perchè non sei a divertirti come tuo padre?

-Be... domani partiremo molto presto e devo preparare tutto. Non credo che anche gli altri rimarrano a lungo alla festa se vogliono farsi passare l'ubriacatura.

Disse, appoggiando a terra la sacca. Astrid lo guardò e la sua espressione cambiò. Si accomodò sul letto bel fatto guardando lui sistemare le ultime cose. Lui si fermò, guardandola.

-Mi mancherai Astrid...

-No...

-Cosa no?

-Non voglio piangere quindi non iniziare.

-Hahah! Sei incredibile...

Disse tornando ai suoi oggetti. Rimasero in silenzio per qualche minuto, poi Astrid decise di rompere quel silenzio.

-Anche tu mi mancherai.

Ash la guardò e si avvicinò a lei. Astrid si alzò e si strinsero in un tenero abbraccio. Il volto di Astrid iniziò a bagnarsi di lascrime.

-Non starai mica piangendo?

Disse stringendola ancora di più.

-Perchè devi andartene? Puoi rimanere qui con noi!

-Astrid... quella è la mia casa. Dove sono vissuti i miei genitori e dove sono nato io. Insomma ho...

-Si lo so... hai bisogno di vedere la tua casa...

Disse, staccandosi e asciugandosi le lacrime.

-Non arrabbiarti per questo. Ti prego.

-No non mi arrabbio. È il tuo diritto sapere e vedere. È solo che ho paura di non rivederti mai più.

-Non dire sciocchezze. Io tornerò. Te lo prometto.

Astrid si buttò di nuovo tra le sue braccia.

-Non piangere più dai... Non è da Astrid... Dov'è la ragazza che mi ha impiantato un coltello nella schiena?

Astrid rise.

-Quindi... non dirmi addio perchè tornerò.

-Ok... non te lo dirò.

Si staccarono.

-Però devi promettermi una cosa importante.

Disse appoggiando le mani sulle sue spalle.

-Dimmi.

-Anche se passeranno anni, guerre, malattie e fine dei mondi, tu non devi cambiare mai. Devi rimanere così. Almeno finchè non torno.

-Ok te lo giuro.

Ash si avvicinò ancora alle sue cose e Astrid tornò sul letto.

-Sai Ash...

-Dimmi...

-In questo periodo... mi hai insegnato che si può essere forti e incredibilmente potenti, riuscendo comunque ad essere dolci e infantili in senso buono. E per questo ti ringrazio molto.

-Anche tu mi hai insegnato molto. Lo sai? Vieni qui... Dammi un altro abbraccio.

Disse avvicinandosi a lei ancora una volta. Si strinsero ancora.

-Ti voglio bene Ash.

Ash rimase sorpreso. Quella non era la stessa Astrid che aveva conosciuto. Ma in un certo sento gli piaceva quella dolcezza che aveva scoperto, rivelando la parte più fragile e femminile di lei. Nascondeva quella bella ragazza sotto l'ombra di una guerriera competitiva e coraggiosa.

-Te ne voglio anche io... tanto...

Sussurrò. Si staccarono poco dopo, mentre Astrid si asciugò le lacrime.

Ash la trovava così dolce con quelle lacrime, che non sapeca come sarebbe sopravvissuto senza di lei. Era sicuro ormai, era innamorato di lei e non sarebbe riuscito a starle lontano a lungo.

-Senti... io dovrei darti una cosa... Diciamo una specie di ricordo.

Disse Astrid, avvicinandosi un po'.

-Cosa dovresti darmi?

Astrid si avvicinò, afferrandolo per la tuta che indossava e tirandolo a se, fermandolo a pochissimi millimentri dalle sue labbra. Ash chiuse gli occhi, azzerrando quella distanza che era diventata dolorosa. Fu un bacio abbastanza lungo, prima che i due si divisero e arrossirono violentemente. Ash si schiarì la gola, imbarazzatissimo.

-È... è un bel regalo... grazie...

-p-prego era... era il minimo...

Ash vide che fuori dalla finestra tutti stavano uscendo dalla Grande Sala.

-È meglio se vai adesso.

-Ci vediamo domattina?

-Ho paura di no... ce ne andremo molto presto e poi saremo dall'altra parte del l'isola.

-Ah... ok... quindi...

-Quindi alla prossima. Ah aspetta! Devo darti una cosa.

Disse allungano le mani verso il retro del suo collo, slacciandosi una strano laccio con un ciondolo appeso. Era un piccolo pezzetto di legno con sopra incisi dei segni.

-Ti do questa.

-Wow... è stranissima...

-Mio padre mi ha detto che è un oggetto magico e che è in grado di percepire ciò che c'è intorno alla persona che la indossa. Dato che io percepisco già di mio... non mi serve...

-È utilissima. È di Aron?

-In realtà... era di mia madre. Tienila con cura.

-Mi stai affidando una cosa troppo importante.

-mi fido più di te che del mio stesso collo. Ora vai!

Disse lui. Il giorno dopo Astrid si svegliò e uscì di casa. La neve aveva ricoperto completamente Berk, ma il sole ormai splendeva alto. Astrid si avicinò al suo drago, svegliandolo con qualche carezza.

-Hey piccola...

Il drago aprì gli occhi e si stiracchiò.

-Vieni piccola. Ti va di andare a fare un giro?

Sellò sul suo drago e salì in groppa, volando verso l'altra parte dell'isola. Lì dove c'era l'accampamento dei guardiani non c'era più nulla, solo qualche resto di qualche falò. Astrid rimase lì, a contemplare quel vuoto che avevano lasciato. Che lui aveva lasciato. Strinse forte la collana che Ash le aveva dato. Si dice che sotto l'armatura di un vichingo ci sono solo muscoli e forza. Sotto la sua armatura c'era solo un povero cuore vuoto, un cuore timido che si nascondeva dietro i buscoli. Era un povero cuore infreddolito, che cercava un appiglio e un po' di calore. Ash era il suo appiglio e il suo calore, che le dava la forza di uscire allo scoperto. Ora doveva solo resistere al freddo, finchè la sua fonte di calore non sarebbe tornata. La verità è che ognuno in quel villaggio aveva un cuore timido. È questo che si nasconde sotto l'armatura di un vichingo.

 

 

 

 

 

Nota autrice particolarmente lungo:

Allora ragazzi, questa storia per adesso di conclude qui... Per adesso perchè ho interzione di fare un sequel (si scrive così “sequel” vero?). Grazie per avermi seguito in queste 139 pagine di storia (mio dio sono troppe). Vi ringrazio tutti soprattutto chi ha messo la mia storia come preferita e ricordata. Ci vediamo al sequel!

Con affetto Kya<3

 

   
 
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