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Autore: ale_lu_maguire    01/03/2015    2 recensioni
Ciao a tutti questa è la mia prima Fan Fiction, direi che è una sfida per la mia fantasia, spero vi piaccia.
La storia inizia da dove l’avevamo lasciata, ovvero quando Robin fu costretto a lasciare per sempre Storybrooke anche se ha scelto Regina. L’arrivo delle Queen of Darckness, rivelazioni mai aspettate, e l’operazione mangusta.
Genere: Avventura, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills, Robin Hood
Note: nessuna | Avvertimenti: Bondage
Capitoli:
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La pioggia inizió a battere contro le finestre, il vento si fece più forte segno evidente che quel giorno non era uno dei migliori che Regina avesse passato, le due donne aspettavano che Whaile parlasse, ma lui ancora non apriva bocca. Regina stava sudando freddo, aveva pura che la sua teoria si fosse avverata, e se fosse incinta? Come avrebbe cresciuto il bambino da sola, senza suo padre, senza Robin come avrebbe fatto? -Allora Whaile! Mi sta facendo preoccupare! Sputa il rospo adesso!- disse Regina con un tomo seccato, quando Whaile azló la testa con un sorriso stampato sul volto -WHAILE! PIANTALA DI SORRIDERE PRIMA CHE TI INCENERISCO!- urló seccata -Whaile stai facendo preoccupare anche me!- aggiunse la Savior -Allora...- disse Whaile sorridendo -Congratulazioni mia cara- -O mio dio, no, non puó essere, non saró mica...- le lacrime iniziarono a solcare il suo volto -Si sei incinta di 6 settimane e mezzo, Regina non sei felice?- chiese stupito dalla reazione della donna -Io..io non lo so, COME POTREI ESSERLO! SUO PADRE NON LA CONOSCERÁ MAI!- disse disperata -Regina calmati, troveremo una soluzione, ma per adesso è importante che tu stia calma, non devi agitarti non fa bene ne a te ne al bambino- disse Swan prendendole le mani -Swan! Come credi di trovare una soluzione!Robin non potrá mai conoscerla!- disse guardandola negli occhi -Regina troveremo una soluzione fosse l'ultima cosa che faccio!- disse l Savior tentando di rassicurare la sua amica -Regina se non sei sicura di volerlo tenere puoi sempre....- non fini la frase che Emma si alzó in un batter d'occhio e lo fulminó con lo sguardo - WHAILE! SEI IMPAZZITO?- -Non ho detto nulla di male, se lei non se la sente c'è sempre una soluzione, deve solo pensarci un pó- disse Whaile tranquillo -Si devo solo pensarci- disse Regina abbassando lo sguardo sul suo ventre -Regina sei seria?- -Emma, ho detto che ci penseró, non ho detto che lo faró!- disse per poi alzarsi -Emma andiamo a casa devo riposare non mi sento molto bene- aveva il volto bianco, non aveva un ottimo colorito -Regina che hai qui sulla fronte?- chiese Whaile preoccupato -Non è niente mi sono distratta un attimo e ho sbattuto la testa contro la mensola della cucina- mentí -Posso dare un'occhiata?- chiese Whaile avvicinandosi alla donna -Se ci tieni tanro fai pure, tu come la signorina Swan,fai di testa tua- detto questo si mise comoda sulla sedia e non appena Whaile tolse il cerotto dalla sua fronte sussultó dal dolore -Whaile, vacci piano fa male!- disse irritata -Scusa Regina, ma qui la ferita non va molto bene, è piena di sangue se non intervengo si infetterà- -Cosa? Ma io l'avevo pulita benissimo- disse la Savior -Emma non è colpa tua tranquilla- aggiunse Regina con un sorriso. Whaile inizió a disinfettare la ferita quando notó che era troppo profonda -Regina devo darti dei punti, è troppo profonda non smetterá di sanguinare se non intervengo- detto questo Whaile diede tre punti alla ferita, che cessó subito di sanguinare -Facciamo cosí, toglieremo i punti quando verrai a dirmi cosa intendi fare con il bambino- -Ok Whaile, Emma adesso andiamo Henry sarà in pensiero per noi- disse Regina chiedendole aiuto con lo sguardo –Ok Regina andiamo- le due salutarono il dottor Whaile e uscirono dal suo ufficio. Il silenzio regnava sovrano, ma ad un tratto Emma decise di rompere il ghiaccio –Regina cosa hai intenzione di fare? Cioè, terrai il bambino vero?- chiese Emma guardandola –Non lo so Swan, io...- si interruppe per poi guardare Emma –Tu non vuoi tenerlo vero?- non appena finì quella frase si fermò e la guardò –Emma io non lo so..- rispose Regina abbassando lo sguardo –Regina, lo so, quando sono rimasta incinta di Henry, avevo paura di non essere una buona madre, e avevo intenzione di abortire, ma poi ci ho ripensato non appena ho visto la prima ecografia, ma sapevo che non sarei stata un’ottima madre e allora ho deciso di darlo in adozione, per dargli un’opportunità migliore, non fare il mio stesso errore, tieni questo bambino, crescilo, amalo, vizialo litiga con lui quando sarà grande, ma ricorda che niente è più bello di un figlio, che quando crescerà ti dirà “Mamma ti voglio bene, mamma mi sono innamorata” Regina credimi sarebbe l’errore più grande della tua vita se abortissi- Regina sentendo quelle parole si avvicinò a Emma –Io ho paura!, paura che quando un giorno crescerà mi chiederà di suo padre, e cosa dovrei dirgli? Tuo padre è dovuto andare via per colpa di una donna che per lui non contava più nulla ma era sempre la madre di suo figlio e doveva rimanere al suo fianco? Swan dimmi che devo fare perché io non lo so proprio credimi!- Emma si avvicinò a Regina e la strinse in un abbraccio per consolarla –Regina, noi saremo sempre al tuo fianco, te lo prometto, io, Henry, Mary Margaret che ti vuole un mondo di bene ed è disposta a tutto pur di aiutarti- -Grazie Swan- disse Regina mentre asciugava le lacrime dal proprio volto –Ti prometto che troveremo un modo per far tornare Robin qui da te, o per meglio dire da voi- disse guardando il ventre della sua amica –Emma chi lo avrebbe mai detto, noi che diventiamo amiche- disse scoppiando a ridere –Eh già chi lo avrebbe mai detto, Regina- -Dai su andiamo a casa che Henry ci aspetta- detto questo le due donne salirono sul maggiolino giallo e tornarono a casa. -Maestro cosa dobbiamo fare con questo arciere da quattro soldi?- -Fammi pensare un momento… ci sono- si avvicinò all’uomo incatenato inginocchiandosi davanti ad esso –Non ti permetterò di toccare Regina, lurido verme schifoso!- -Oh ma io non voglio farle del male, voglio solo una mano a trovare l’autore, e tu sarai mio complice- in un istante affondò la mano nel suo petto,e tirò fuori un cuore grande e forte degno di un cacciatore come lui –Mio caro.. Robin non credo che Regina ti perdonerà tanto facilmente, per quello che starai per fargli, adesso va dalla tua amata…Ah ricorda che io ti controllo, ogni cosa che farai sarà decisa dal sottoscritto, anche quando sarai vicino a Regina, potrò decidere di fargli del male con le tue mai, quindi stai attento a ciò che fai, perché sarà Regina a pagarne i prezzo- -GOLD! RICORDA CHE SE A REGINA ACCADRA’ QUALCOSA LA PAGHERAI CARA, DAVVERO CARA!- -Mio caro Robin, ricorda anche che ho tuo figlio Roland.. beh anche se volessi ucciderlo non importerebbe un gran che, e un bambino inutile.- disse con una risatina che fece andare su tutte le furie Robin –Ah riferisci a Regina che Alexander sta per tornare a prenderci ciò che lei le ha tolto da piccolo, la felicità- Robin non ebbe il tempo di saltargli addosso che sparì in una nuvola color porpora –Maestro adesso lui sai chi siete, potrebbe dirlo a Regina e compromettere i nostri piani- disse un uomo misterioso –Alexander non appena Regina saprà che il signore oscuro sta tornando, si darà da fare per trovare l’autore prima di noi, ma lei non sa che così ci condurrà direttamente da esso, il mio scopo è di trovare l’autore, non di ucciderla, e guai a te se le torci un capello e se lo fai… beh non vedrai la luce del giorno che verrà!- -Regina tutto bene? Non hai un bell’aspetto- chiese Emma avvicinandosi alla donna –Si, tutto bene, non è nulla tranquilla- disse rassicurando la bionda –Ok, chiamo Mary Margaret e David, spero non ti dispiace se li invito qui a cena- -No, no al contrario, mi fa bene un po’ di compagnia- sorrise per poi avviarsi in cucina Regina inizió a cucinare, quando ad un tratto sentí delle voci provenire dal salotto -Regina! Che stai facendo?- chiese Emma -Emm...Cucino?- disse Regina alzando un sopraciglio -Dammi qua continuo io, vai in salotto c'è Mary Margaret credo che a lei dovresti dirlo- disse Emma continuando a fare quello che stava svolgendo poco prima Regina. Erano tutti in salotto, tutti a casa di quella che un tempo fu la Regina Cattiva, la donna che aveva fatto del male a quelle persone che adesso volevano aiutarla, proteggerla e amarla, in quella stanza non mancava nessuno, c'era Mary Margaret con suo marito David, il famoso charming, il piccolo Neal con i suoi occhioni castani e il suo sorrisetto e infine il suo piccolo principe, il suo Henry. Mancava solo una persona, l'uomo che amava, il suo amato Robin, e fu in quel preciso istante che Regina decise di riflettere, senza farsi vedere salí in camera sua e chiuse la porta per poi lasciarsi cadere sul suo grande letto. Inizió a riflettere sul da farsi,era disposta a crescere un bambino tutto da sola? Era capacie di uccidere una creatura senza avergli dato la sua occasione? Fu in quel momento che ricordó quella sera alla cripta, la sera in cui quel piccolo essere che stava crescendo piano piano nel suo grembo fu concepito. Quella sera la cripta era illuminata da delle candele profumate, quando arrivó Robin lei stava sfogliando quello stupido libro che decideva in tutto e per tutto la sua vita, seduta su un baule in legno davanti a uno specchio appeso dietro di lei. -Cosa ci fai qui?- non era arrabbiata con lui ma bensì con la Savior, per aver portato in vita Marian e aver rovinato il suo, o per meglio dire il loro lieto fine -Io a dire il vero, sono venuto per parlarti- -Dimmi cosa vuoi, avevamo detto di stare lontani per il bene di Marian, sempre se vuoi ancora salvarla- -Ho vissuto per anni seguendo un codice d'onore, rubare ai ricchi per dare ai poveri, lo seguivo tutti i giorni, o per meglio dire lo seguo ancora tutti i giorni- -E allora che ci fai qui? Non dovresti essere in giro a rubare ai ricchi? ricordava ancora le parole dette da Robin quella sera -No, perchè oggi è un giorno diverso- non riusciva a dimenticare quel bacio pieno di passione e amore, si avvicinó in un batter d'occhio per baciarla di sorpresa, fu un bacio lungo e pieno di passione ricambiato da entrambi. Robin prese Regina in braccio continuando a baciare le sue dolci labbra, amava quelle labbra, amava i loro sguardi incrociarsi, ma soprattutto amava la sua Regina, la donna che gli aveva dato una seconda occasione, e lui aveva fatto lo stesso con lei, il loro passato e tutto il resto non contavano più nulla, in quella cripta erano soli, liberi di amarsi, liberi di essere se stessi. Quello specchio appeso dietro di loro non faceva altro che riflettere il loro amore e la loro passione, Regina diede uno sguardo a quello specchio che rifletteva tutto ciò, era felice, si sentiva amata per quello che era non per il mostro che tutti dicono che sia, e quello specchio ne era il testimone, testimone del loro amore, che forse con un po’ di fortuna sarebbe stato eterno. Ogni bacio, ogni abbraccio, ogni parola, erano in sintonia fra di loro. Le carezze di Robin erano uniche, mentre Regina pensava al suo amato, alle sue mani che sfioravano la sua pelle, alcune lacrime iniziarono a solcare il suo volto, era confusa non sapeva cosa fare con quel piccolo essere che cresceva nel suo ventre, non sapeva se era disposta a crescere un figlio che non conoscerà mai suo padre, ma in fondo lei sapeva che poteva farcela, lo ha fatto 13 anni prima, con il suo piccolo principe, l’unico che all’epoca anche se era solo un neonato gli diede un’opportunità, che lei non sprecò. Dopo alcuni minuti prese una decisione, e quando finalmente dopo una bella mezzora passata in camera a piangere e a pensare a suo amato, arrivò Emma che bussò alla porta –Regina, sei qui dentro?- chiese la savior bussando sonoramente, per poi provare ad aprire la porta che nel frattempo era chiusa a chiave. –Lasciami sola Swan!- -O apri questa porta o la butto giù a calci! Regina ancora non hai capito che di me ti puoi fidare! Apri questa porta, adesso!- Regina si decise ad aprire la porta per parlare con la Savior –Emma, ho preso una decisione- disse Regina facendole cenno di entrare in camera –Regina non avrai mica intenzione di….abortire- disse la Savior avvicinandosi alla mora –Emma, ho deciso di fare la cosa giusta, ho riflettuto molto a lungo sul da farsi, ho ripensato a quando ho adottato Henry, all’epoca ero sola, non mi ha aiutata nessuna a crescere quel ragazzo e sinceramente guarda che cosa ne è venuto fuori, un ragazzo forte, con un cuore d’oro che non perde mai ne la speranza e ne la fede, e io ho deciso, di dare una opportunità a questo bambino, ho fede nel ritorno di Robin,io credo che posso farcela a crescere questo bambino con o senza Robin, anche se il suo ricordo mi strazia il cuore, non posso uccidere il frutto del nostro amore. Quindi ho deciso di tenere questo piccolino- si fermò un istante per abbassare lo sguardo verso il suo ventre, Emma non appena sentì quelle parole avvolse in un caldo abbraccio la sua amica –Regina non sai quanto mi rende felice sentire queste parole, sono felicissima per te e per il piccolino, ma come intendi dirlo a Henry?- chiese la Savior per poi staccarsi dalla sua amica –Io, io non so come dirglielo, vorrei aspettare un po’ prima di dirgli la verità, non voglio farlo soffrire e spero tanto che quando gli dirò tutto lui non si arrabbi, per questo piccolo miracolo- disse toccandosi la pancia –Sono sicura che Henry sarà felicissimo, su adesso scendiamo ci aspettano tutti- detto questo le due scesero al piano di sotto dagli altri. –Mamma!- disse Henry non appena vide sua madre scendere le scale per poi correrle incontro –Mamma tutto bene? Hai gli occhi lucidi e gonfi- chiese preoccupato non appena l’ abbracciò –Sta tranquillo mio piccolo principe non è niente, ho solo mal di testa- rispose mentendo –Allora ceniamo? Ho una fame da lupi!- disse Henry per poi trascinare sua madre per un braccio verso la cucina –Fa piano Henry!- lo rimproverò la Savior che fu fulminata con lo sguardo da Regina –Emma, siediti vicino a Regina e Henry noi ci mettiamo qui- disse Mary Margaret –Ok, mamma- -Emma!- disse Mary Margaret guardandola a occhi aperti –Che c’è? Che ho fatto adesso!?- rispose la Savior allarmata –Niente, ma tu, tu mi hai chiamata….- -Si ti ho chiamata mamma, mi sono pentita di non averlo fato fino ad adesso, perché ho pensato che un giorno, non so, forse per qualche scherzo del destino, ti succedesse qualcosa, non voglio chiamarti Mary Margaret al tuo ultimo respiro, si, ti voglio bene mamma- disse la Savior avvicinandosi a lei e a suo padre –Si, papà, voglio bene anche te- disse abbracciando i suoi genitori -Che scenetta sdolcinata, adesso possiamo mangiare?! Che ho fame anche io- disse Regina con un sorriso sdegnato –Sempre la solita Regina, non cambi mai con le tue battutine- disse Emma prendendo posto a fianco a suo figlio. -Ahh che mangiata ragazzi!- disse David per poi fare un piccolo rutto –Oh sei disgustoso Charming! Mi fai venire da vomitare- disse Regina portandosi la mano davanti la bocca –Su dai Regina, è naturale- aggiunse il principe azzurro -David è disgustoso veramente!- disse Mary Margaret –Mamma ha ragione, papà! Smettila di fare il maleducato- disse la savior ridendo –Regina tutto bene?- chiese Emma voltandosi verso di lei –Si, si tutto bene, iniziamo a sparecchiare altrimenti faremo tardi, e tu giovanotto domani hai scuola- disse rivolgendosi ad Henry –Mamma, devo proprio andare a scuola domani?- -HENRY!- dissero le due in coro –Va bene, va bene ho capito, domani vado a scuola, è meglio che inizi ad andare di sopra a mettere il pigiama- disse alzandosi dalla sedia –Henry, hai fatto i compiti?- chiese Regina al figlio –Ehm, si, si li ho fatti- disse quasi balbettando –Henry! Non prendermi in giro! Li hai fatti o no?- disse Regina seccata –No, non li ho fatti- disse Henry abbassando lo sguardo per non incrociare quello di sua madre –Perchè non li hai fatti!? Henry, appena in pagella trovo un voto negativo ti chiudo in casa a studiare, e starai senza videogiochi per 1mese! Adesso Sali sopra e vai a fare i compiti!- disse seccata –Regina, non ti agitare non ti fa bene- disse Emma –Swan, tappati la bocca!- rispose in un batter d’occhio –Mamma, scusami se ti ho fatto innervosire, non volevo, ma sappi che non li ho fatti perché ero preoccupato per te, e non riuscivo a concentrarmi- disse Henry con lo sguardo rivolto verso il basso –E va bene Henry, per domani non vai a scuola, ma che sia l’ultima volta che non fai i compiti, domani ti metti a studiare d’accordo?- sul volto di Henry apparve un sorriso di felicità –Ok mamma, adesso vado a mettere il pigiama- detto questo le diede un bacio per poi salire in camera sua –Noi andiamo, devo cambiare Neal- disse Mary Margaret per poi avvicinarsi a Regina –Ok, ci vediamo domani da Granny, devo parlarti- aggiunse Regina per poi salutarla abbracciandola –Non credevo che la Regina avesse un cuore- disse David scherzando –Pastore, piantala di fare il cretino e vedi di aiutare tua moglie- disse seccata –Emma tu ti fermi per un po’ vero?- chiese Regina alla bionda –Si, rimango un po’ per darti una mano qui- rispose la Savior con unsorriso –Da quando in qua siete amiche voi due?- chiese Charming –Papà, vedi di andare a casa, stasera hai bevuto troppo, secondo me stai sparando troppe cavolate- disse Emma accompagnandoli alla porta. -Maestro, perché non comandate al nostro nuovo giocattolo di andare da Regina, e torturarla un po’?- chiese Alexander a Gold –Ottima idea, ma prima dobbiamo farlo entrare a Storybrooke, dobbiamo aspettare un po’- rispose Gold tenendo in mano il cuore del ladro –Maestro, sono stufo di aspettare! Non ne posso più!- -Devi avere pazienza! Voglio prima vedere come scorre la gravidanza di Regina, e se dovesse andare tutto bene, durante i primi tre mesi, non sarà un problema farle una piccola visita dove tu, o il nostro ladruncolo, le faccia perdere la creatura- -In questo caso, sarò paziente, mi piace la vostra idea- rispose Alexander con un sorriso compiaciuto sulle labbra. –Ma per adesso ci limiteremo a osservare ogni suo movimento- Regina iniziò a lavare i piatti, quando Emma le si avvicinò toccandole il braccio, che fece sobbalzare la donna facendole cadere un piatto per terra –Swan! Mi hai fatto prendere un colpo! Guarda che mi hai fatto fare!- urlò Regina –Scusami Regina, pulisco subito, scusami tanto davvero, calmati per favore,non vorrei che ti sentissi male adesso- disse la Savior iniziando a pulire –Scusami Swan, ultimamente sono sempre più sensibile e mi innervosisco facilmente- disse Regina mentre si sedeva sullo sgabello vicino al lavello –Ti capisco, quando aspettavo Henry non facevo altro che aggredire la mia compagna di cella, è normale, gli ormoni impazziscono e sono tutti per i fatti propri- disse Svan sorridendo alla mora –Emma, come posso dire ad Henry che ho passato la notte con Robin Hood e per puro caso mi ritrovo incinta? Credimi non so come dirglielo, non so come reagirà, credi che debba dirglielo adesso?- chiese preoccupata per la reazione di suo figlio –Beh la scelta è solo tua, secondo me dovresti dirglielo adesso, prima che le nausee si intensifichino insieme ai giramenti di testa, perché poi lui inizierà a preoccuparsi e a marinare la scuola per iniziare una delle sue operazioni, e credo che questa potrebbe chiamarla “operazione, scopriamo che ha mia madre”- disse sorridendo –Hai ragione Emma, devo dirgli la verità, ma non adesso, so che è una cosa stupida mentire a mio figlio, ma per adesso preferirei non dirgli nulla, ancora non si vede che sono incinta, promettimi che non dirai niente a nessuno, a tua madre lo devo dire io- disse Regina avvicinandosi a Emma -Prometto di non dire nulla, e tu adesso corri di sopra a chiedere scusa a Henry per il comportamento di prima- disse scherzando -Hai ragione devo chiedergli scusa- disse per poi avviarsi verso la camera di Henry –Ah dimenticavo, Swan se vuoi rimanere per la notte puoi dormire sul divano, non vorrei che quei due tornassero durante la notte per far del male a Henry- -Ok, rimarrò qui stanotte ma devi prestarmi un tuo pigiama- -Appena scendo te ne porto uno- detto questo salì le scale e si diresse verso la camera del figlio –Henry posso entrare?- chiese con un filo di voce –Fai come vuoi- rispose una voce da dietro la porta, non appena Regina entrò vide Henry davanti la finestra, e si diresse da lui –Henry, io, io devo chiederti scusa per il mio comportamento, non volevo aggredirti in quel modo, ultimamente sono nervosa, non badare molto a quello che ti dico- disse avvicinandosi a suo figlio per poi toccargli una spalla –Mamma, non sono arrabbiato per quello! Sono stufo di vederti soffrire! Sono stufo della gente che viene solo per farti del male, non ne posso più! Non posso neanche proteggerti perché non ho un filo di magia dentro di me, sono un ragazzo inutile!- disse piangendo –No, tu non sei inutile, tu ci hai riuniti tutti, tu mi hai dato un’occasione, un’occasione per diventare quella che sono adesso, adesso so, che noi siamo una grande famiglia, anche se non ho il mio lieto fine, non mi importa un accidenti, mi basta avere te, mi basta sapere che tu mi vuoi bene e che hai fiducia in me- disse avvolgendo il figlio in un caldo abbraccio pieno d’amore materno –E poi tu sei il mio piccolo principe, il principe che mi ama- disse sorridendo –Mamma io, io ti voglio bene più della mia vita! Non sarei qui oggi se tu tanti anni fa non mi avessi adottato, non sarei così forte se non fosse per te- -Oh Henry, ti prometto che domani passeremo molto tempo insieme, ma prima devo fare un po’ di cose in ufficio, e tu rimarrai qui a studiare intesi?- -Intesi! Ci sto!- disse staccandosi da sua madre per poi sorriderle –Dai adesso mettiti al letto è tardi- -Posso dormire con te stanotte?- chiese sorridendo –Henry hai la tua camera, e poi ancora devo finire di pulire la cucina, facciamo domani sera ok?- -Uff e va bene- disse per poi saltare sotto le coperte –Buonanotte mio piccolo principe, ti voglio bene- gli diede un bacio sulla fronte, spense la luce e schiuse la porta. -Swan ecco a te il pigiama, vado a preparare il divano- disse porgendole un pigiama color argento -Regina se vuoi ti do una mano- chiese la bionda non appena finì di pulire il lavello della cucina –Come vuoi Swan- disse per poi avviarsi in salotto. –Ecco fatto, abbiamo finito, io salgo su a fare u bagno caldo e poi vado a letto sono stanchissima- disse Regina guardando Emma –Se ti devi cambiare Sali in camera mia oppure vai in bagno- -No non c’è bisogno, siamo donne non mi vergogno- -Fai come vuoi Swan, io salgo su scendo fra un po’- detto questo Regina salì al piano di sopra e si diresse in bagno. Si mise davanti allo specchio aspettando che la vasca si riempisse e iniziò a guardare il suo ventre –Ti prometto che farò di tutto per far tornare il tuo papà, ma per adesso cerca di non farmi stare male in continuazione- disse toccandosi la pancia con un sorrisino triste, e fu in quel preciso istante che provò una sensazione strana, una sensazione che non aveva mai provato prima. Il piccolo cercava di comunicare con lei, per tirarle un po’ su il morale, Regina vide Robin che teneva in braccio un piccolo fagotto o per meglio dire un neonato, non sapeva se fosse maschio o femmina, ma in quel momento non le importava perché sapeva che quello era il suo bambino, il loro bambino. –Ei tu, tu sai che il tuo papà tornerà?- disse mentre alcune lacrime di commozione scesero lungo il suo volto, quando Emma bussò alla porta –Regina tutto bene li dentro?- chiese la Savior -Swan, entra sbrigati!- Emma non perse tempo ed entrò in un batter d’occhio –Che succede Regina?- chiese preoccupata –Avvicinati svelta- non appena Emma si avvicinò, Regina gli toccò il braccio e in quel momento Emma vide la stessa cosa che vide Regina –Regina! Ma è fantastico! Come hai fatto, che cos’è?- chiese Emma sbalordita –Emma non sono io! Non so come abbia fatto, ma è il piccolino- disse toccandosi la pancia –Non so come abbia fatto davvero, gli avevo promesso che avrei trovato un modo per far tornare il suo papà, e in quel momento vidi Robin che teneva in braccio un neonato- -Oh Regina, ma è fantastico! Vuol dire che Robin tornerà, finalmente sarai felice- Disse Emma con un sorriso stampato sul volto –Emma, questo bambino è speciale, non permetterò a nessuno di fargli del male, tu starai al mio fianco? Se non lo fai per me fallo per Henry- Emma appena sentì quelle parole prese la sua mano e le disse –Ho promesso ad Henry che tutti avrebbero avuto un lieto fine, e sono disposta a morire pur di vederti felice, hai sofferto abbastanza è giunta l’ora di trovare quel maledetto autore e farci due chiacchiere. Ti starò addosso ogni minuto lo prometto al piccolino che cresce dentro di te- disse abbracciando la Regina che una volta aveva il cuore di pietra –Grazie Emma, che tu ci creda o no ti voglio bene un pochino- disse Regina scoppiando a ridere –Già chi lo avrebbe mai detto che la ex Regina cattiva mi volesse bene un pochino- rise anche lei per poi voltarsi verso la vasca che era quasi piena –Regina! La vasca è quasi piena!- -Oh che sbadata ho dimenticato l’acqua aperta- disse scoppiando a ridere per poi chiudere l’acqua –Beh ti lascio fare il bagno io scendo giù se hai bisogno chiama- -Grazie Emma, a dopo- non appena la bionda uscì dal bagno Regina si spogliò e entrò nella vasca. Non appena si fu rilassata abbastanza uscì dalla vasca si mise il suo accappatoio grigio e si diresse in camera da letto. Aprì il cassetto dove teneva l’intimo e prese degli slip neri particolarmente ricamati, e lo stesso fece con il reggiseno. Appena si mise l’intimo e il pigiama scese al piano di sotto dalla Savior, che a sua volta nell’aspettare Regina si era addormentata sul divano. Regina si avvicinò a lei e le mise la coperta che le aveva preso prima –Swan, non cambi mai- disse sussurrando con un piccolo sorrisetto stampato sul volto –Chi lo avrebbe mai detto, noi che diventiamo amiche, non lo avrei mai immaginato, in fondo Swan io, io ti voglio bene, sei stata l’unica dopo Henry che ha creduto in me, nella mia innocenza quando mia madre ha ucciso il grillo con le mie sembianze, ti voglio bene anche se hai riportato indietro Marian e sappi che ti ho perdonata- disse con le lacrime agli occhi –Buonanotte Savior- detto questo salì in camera sua per poi mettersi nel letto, ripensando al piccolino che una mezzora prima le aveva fatto vedere il futuro, Regina si addormentò con quel pensiero, il suo piccolo e il suo unico e grande amore che insieme formavano una famiglia. Emma non stava dormendo, aveva sentito tutto quello che Regina le aveva detto e non appena se ne fu andata aprì gli occhi –Sapevo che in fondo c’è del buono in te- Emma si addormentò pensando alle parole che le disse Regina –In fondo dietro un cattivo c’è una storia, e tu hai sofferto abbastanza, giuro che troverò quel maledetto autore e ti farò avere il tuo lieto fine, tu non sei cattiva io lo so, Henry lo sa- -Mamma, mamma svegliati- era Henry che arrivò in camera di Regina con un vassoio pieno di cibo -Mmm, Henry fammi dormire ancora un po’- disse Regina senza aprire gli occhi –Mamma dai apri gli occhi dai!- disse Henry avvicinandosi a sua madre con il vassoio in mano –OH Henry, che bella sorpresa, grazie mio piccolo principe- Henry appoggiò il vassoio sul letto per poi dare un bacio a sua madre. I polmoni di Regina si riempirono del dolce profumo del caffè che Henry le aveva portato –Ei siediti qui con me, non riuscirò mai a mangiare tutto questo, dammi una mano principino- -No mamma, ho fatto tutto questo per te- disse Henry uscendo dalla stanza per alcuni secondi per poi ritornare con un mazzo di fiori –Questi sono per te, mamma. È un modo per dirti grazie, grazie per quello che fai per me, per tutto quello che fai per Storybrooke, ma quando tocca a te essere felice rinunci sempre per la vita di qualcun altro, adesso è giunta l’ora che tu sia felice, mamma puoi entrare- disse Henry facendo segno verso la porta, dalla quale entrò Emma con Robin, non appena Regina lo vide si alzò dal letto e corse verso di lui –R-Robin, tu, tu sei qui, ma come?- disse balbettando. –Niente è per sempre mia cara- disse una voce maschile che attirò l’attenzione della donna, la sua stanza scomparve e divenne tutto nero –ROBIN! HENRY! SWAN!- erano scomparsi nel nulla, quell’uomo si avvicinò a lei e le sfiorò il viso dicendole –Ti poterò via tutto ciò che hai di più caro compreso il bambino che cresce dentro di te- Robin apparve dal nulla, quell’uomo si avvicinò a lui e con un colpo secco uscì il suo cuore –Regina, ti amo non smetterò mai di far…- il suo grande amore, il padre di suo figlio morì –Robin, Robin no!- Regina si avvicinò al corpo senza vita del suo amato, iniziò a piangere disperatamente, era un incubo, dal quale non riusciva a svegliarsi –Amore mio, è tutta colpa mia, avrei dovuto difenderti, ma ho esitato- disse fra le lacrime poco dopo accadde lo stesso a Emma, tutte le persone che amava stavano morendo uno dopo l’altro e lei non poteva far nulla – quell’uomo di avvicinò a lei e affondò la mano nel suo ventre facendola urlare dal dolore, per poi uscire una piccola creatura –Lo vedi questo? Questo è tuo figlio e adesso morirà!- stritolò quel piccolo essere, riducendolo in polvere –NOO!- -E adesso tocca al tuo piccolo principe, Henry- Henry comparve dal nulla e quell’uomo affondò la mano nel suo petto e tirò fuori il cuore del vero credente –Mamma, ti voglio bene qualunque cosa accada, non dim….- non riuscì a finire la frase che il suo corpo senza vita cadde al suolo. Regina si svegliò urlando –HENRY! NOO!- era sudata, il suo respiro era affannato,era confusa, non riusciva a capire che stesse succedendo quando in quel preciso istante Henry entrò nella sua stanza seguito da Emma –Mamma che succede!- chiese Henry preoccupato –Regina tutto bene?- chiese la Savior –Henry tu eri... eri morto- istintivamente si portò le mani sulla pancia, Emma guardando quel gesto capì che Henry doveva lasciarle sole –Ragazzino va a dormire ci penso io qui- disse la Savior –Mamma, se hai bisogno chiamami verrò a dormire qui con te se è necessario- detto questo il ragazzino uscì dalla camera. –Regina che diamine è successo? Hai fatto un incubo vero?- chiese avvicinandosi a lei per poi sedersi sul letto –Emma, era così reale,quell’uomo che mi ha attaccata, mi è apparso in sogno, ha ucciso Henry, ha ucciso te e Robin- abbassò lo sguardo – e infine ha ucciso anche lui, il mio bambino- disse fra le lacrime –Regina, ma come diamine ha fatto a uccidere il piccolo che ancora non è nato?- -Lo ha tirato fuori, e poi, poi lo ha polverizzato, Emma ho paura, paura di perdere tutto ciò che amo!- disse disperata –Regina non succederà, te lo prometto, adesso dormi non ti fa bene preoccuparti, e in questo momento lo sei troppo,, ti stai agitando troppo, prova a dormire faccio dormire Henry qui con te e io dormo in camera sua così se hai bisogno non dovrò attraversare mezza casa per venire- disse sorridendo –Va bene, Swan grazie- -Credo che questa frase stasera tu l’abbia detta più di una volta- detto questo la bionda uscì dalla camera di Regina, e dopo alcuni secondi entrò Henry che si mise a fianco a sua madre, per poi mettersi fra le sue braccia e addormentarsi in un secondo –Non permetterò a nessuno di farti del male, ti voglio bene- gli diede un bacio sulla testa e si addormentò insieme a lui. Quella mattina la pioggia batteva forte contro le finestre, la sveglia suonó alle 7:00 in punto, ma Regina era sveglia giá da un'ora, non aveva dormito bene, quella notte era tormentata da incubi spaventosi -Herny, svegliati- disse scuotendo suo figlio -Si, mamma, adesso mi alzo- disse ancora con gli occhi chiusi -Io scendo a preparare la colazione, se non scendi fra mezzora tisogni la cioccolata con la cannella- Regina uscí dalla stanza, e quando arrivó davanti al tavolo dove teneva il telefono, un vaso con dei fiori finti, che si trovava vicino la stanza di Henry decise di svegliare anche Swan. -Emma, sveglia, ti va di aiutarmi con la colazione?- chiese aprendo la porta -Awh, certo che oggi 3 una bella giornata, c'è un sole che spacca le pietre- disse guardando fuori -Swan, allora ti va o no di aiutarmi?- chiese seccata -Si scendo subito- disse chiudendo gli occhi -Ho capito, ci penso io, sei peggio di tuo figlio Henry la mattina prima di andare a scuola- uscí dalla stanza e andó in cucina. Preparó una colazione con i fiocchi, cioccolata calda con la cannella, pankakes e una tazza di caffè. -Henry, Swan! La colazione è pronta! Scendete!- in cinque secondi i due erano seduti a tavola -Mi prendete in giro vero?- chiese sedendosi di fronte a Henry -No mamma perchè?- rispose Henry con la bocca piena -Henry è disgustoso! Non parlare con la bocca piena, è rivoltante!- lo rimproveró Regina -Ragazzino Regina ha ragione!- disse la Savior guardando il ragazzo -Ok, ok scusate- -Allora sbrigatevi io vado a vestirmi ho da fare in ufficio- disse Regina alzandosi -Ah Swan, appena finisci pulisci tutto, io ho cucinato e tu pulisci- disse scherzando -Ok Regina, prometto di non rompere neanche un piatto- rispose la Savior ironica -Scendo fra un pò- Regina salì al piano di sopra andó in bagno con la solita nausea mattutina, si lavó i denti, tutto era normale, almeno credeva che fosse così. Non appena fu pronta scese al piano inferiore e trovó Emma vestita con il suo odioso giubotto di pelle rosso, Henry pronto con il suo zaino pieno di libri -Swan hai pulito la cucina?- chiese guardandola negli occhi -Si, pulita come l'oro- rispose la Savior -Mi posso fidare o devo andare a controllare?- -Mamma ti puoi fidare ho aiutato io Emma a pulire- rispose Henry -Bene allora Henry rimarrai con Emma per tutta la mattina, io devo andare in ufficio ho tante cose da fare, Emma ti dispiace portarlo verso le 11:30 in ufficio? Cosí andiamo tutti insieme a prendere una cioccolata da Granny- disse la mora -Ok mamma, se vuoi ti facciamo compagnia fino al comune- chiese Henry per non lasciarla sola, ultimamente secondo il ragazzino era molto strana -No tranquillo, andró da sola non succederá nulla, te lo prometto piccolo principe- gi diede un bacio sulla fronte e poi uscirono di casa tutti insieme ma presero direzioni diverse. -Mamma, ma secondo te non si comporta in modo strano?- chiese Henry alla bionda che camminava alla sua destra -Beh non saprei, tu la conosci meglio di me, sei tu l'esperto su Regina- rispose la bionda con un tono calmo e deciso -Secondo me c'è qualcosa che non vuole dirmi. Tu ne sai qualcosa?- si fermó davanti alla biblioteca, non c'era anima viva in giro, forse solo Liroy a brontolare al suo solito -Ragazzino, se Regina nascondesse qualcosa, non credi che sarei l'ultima persona a cui lo direbbe? E poi se nascondesse qualcosa e io sapessi cosa, di certo non direi nulla perchè deve essere lei a parlarti-Hai ragione, beh adesso che facciamo qui dai nonni?- chiese il ragazzo -Tu corri di sopra e inizi a studiare, se hai bisogno di una mano io sono qui sotto- Quella mattina l’ufficio profumava di rose, rose rosse che trovò sulla sua scrivania con un bigliettino allegato, iniziò a leggere quel biglietto che profumava di rose “Mamma queste sono per te, scusami tanto se ieri ti ho fatta innervosire, non era mia intenzione. Ti voglio bene, e spero che potrai perdonare ogni mio errore futuro. Il tuo piccolo principe Henry” Lo lesse con le lacrime agli occhi, voleva bene quella piccola peste più della sua stessa vita, ma qualcosa in quel momento non andava, sentiva la presenza di qualcuno, e in un istante si trovò sospesa in aria con una stretta insopportabile intorno al collo –L’amore è debolezza- disse un uomo vestito di nero e con il volto nascosto da un cappuccio –Chi diamine sei! Fatti guardare in faccia!- urlò con fatica la mora –Sei sicura di voler vedere il mio volto mia cara Regina? Ti accontento subito mia cara- Si tolse il cappuccio e guardò dritto negli occhi Regina. –Non posso crederci! Che diamine vuoi da me?- “ho paura, paura per mio figlio” pensò in quell’istante, un Regina come lei, non aveva mai avuto paura di nulla, ma quello, quello era un essere spaventoso, era capace di tutto. In quel momento capì il perché del suo incubo, quello era un avvertimento, ma lei era inerme non poteva usare la magia. Regina ruppe il silenzio che regnava sovrano in quell’ufficio –Beh nessuno te lo ha detto? Il nero è il mio colore. E adesso ti spiace dirmi cosa vuoi da me Alexander?- disse con tono di sfida, era un vizio che non si toglieva mai, parlare con un tono di sfida era davvero stupido in quel momento. –Mia cara Regina, sai benissimo cosa voglio! Voglio vederti morta ai miei piedi, mi hai tolto tutto! Una casa, una famiglia, perché!? Non ero il genere di mostro perfetto per stare con te?- disse l’uomo stringendo ancora di più la mano. Regina non riusciva bene a respirare ma riuscì a dire qualche parola –Vuoi sapere la verità? Eccoti servito, ti ho cacciato via perché i tuoi poteri erano fuori controllo, ho tentato di aiutarti, ma tu, tu non mi davi ascol….- non riuscì più a parlare, Alexander strinse ancora di più la presa –Perché non reagisci? Usa i tuoi poteri avanti!- la donna continuava a non reagire, fino a quando una luce bianca invase tutta la stanza facendo cadere la donna di peso. Alexander capì tutto, “bene, bene mi sorprende sempre di più questa donna” pensò fra se e se. –Tornerò a prendermi tuo figlio, e finalmente avrò la mia vendetta. Vedrai morire tuo figlio, avrai un posto in prima fila anche per la morte di Henry e tutti quelli che ami!- sparì in una nuvola verde. –Ti troverò fosse l’unica cosa che faccio! Non toccherai le persone che amo!- Si guardò la pancia e disse rivolgendosi alla piccola creatura che cresceva dentro di lei –Hai difeso la tua mamma? Tu sei speciale, e non permetterò a nessuno di farti del male, grazie piccolo.- Una strana sensazione invase il suo corpo, e la sua mente fu invasa da delle visioni simili a quelle che aveva avuto la sera prima, ma stavolta erano diverse. –Regina, guarda come è bella la nostra piccola principessa- quello che vide fu Robin che le stava per mostrare un neonato, ma qualcosa le impedì di vederlo, la visione non era chiara. –REGINA! Tutto bene?- era Emma che piombò in ufficio –Sembra scoppiata la terza guerra mondiale- aggiunse la bionda –Si, sto bene. Swan! Che diamine ci fai qui? Dov’è Henry! Non devi lasciarlo solo per nulla al mondo!- aggiunse la mora sbiancando in volto –Regina ma mi dici che diamine succede!- disse alzando la voce –Emma! Quell’uomo è venuto qui! Mi ha detto di voler uccidere Henry e la mia bambini, ha detto di voler uccidere tutti quelli che amo- -Regina non lo permetterò, andiamo a casa devi riposare hai un aspetto orribile- disse la bionda porgendole la mano –Parla per te Swan! Andiamo svelta- disse per poi avviarsi al maggiolino giallo. –HENRY!- urlò Regina non appena entrò a casa dei Charming –MAMMA! Che succede? Sei sporca di sangue! Mam..- non fece in tempo a finire la frase che Regina cadde a terra incosciente. –Regina! Regina!- urlò Mary Margaret avvicinandosi a lei –Henry dove diavolo è Emma!- aggiunse la donna –Eccomi! Ma che diamine succede!?- aggiunse la bionda correndo verso Regina –Emma e piena di sangue! Svelta portala all’ospedale!- gli disse sua madre –Oddio, la bambina! Regina tieni duro, non perdere la piccola!- disse per poi prenderla in braccio –Mamma ma di cosa stai parlando?- Disse Henry –HENRY! Non c’è tempo da perdere!- Erano all’spedale da più di 4 ore e aspettavano notizie di Regina, ma ancora il dottor Whaile non si faceva vedere. In quel preciso istante Emma sentì Henry piangere, non lo aveva mai fatto fino ad allora, ma il ragazzo non poteva tenersi tutto dentro. –Ragazzino che cosa hai?- chiese la bionda –Ho paura di perderla! È la donna che mi ha cresciuto per 13 anni, che mi ha amato come un figlio, che mi ha protetto come non mai, io la voglio bene più della mi vita e non voglio perderla- disse singhiozzando –Henry, andrà tutto bene te lo prometto.- disse la bionda. In quel preciso istante, finalmente dopo 4 che non avevano notizie, Whaile arrivò, e Emma si diresse da lui senza perdere tempo. –Allora?- -Siamo riusciti a salvare il piccolo, ma ho una brutta notizia- disse Whaile abbassando lo sguardo –Ha perso molto sangue ed è entrata in coma, anche se si svegliasse, le probabilità che il bambino si salvi sono poche, già è rischioso spostarla da una stanza all’altra, se si muove troppo la placenta potrebbe staccarsi. Emma porta Henry da lei forse le sarà d’aiuto per risvegliarsi- disse Wahile –Cosa? Come diamine lo dico ad Henry che sua madre è in coma!- In quel momento si sentì una voce lungo i corridoi, era una voce conosciuta, Emma non poteva fare a meno di commentare –Robin?- disse la bionda –REGINA! DOVE SEI!- disse quella voce il lontananza –MAMMA! È Robin Hood!- disse Henry vedendo il fuorilegge arrivare velocemente –Robin!- disse Emma trascinandolo vicino al dottor Whaile –Dove è Regina!? Devo vederla!- disse il fuorilegge –Robin, ho una brutta notizia…. Regina è in coma, oggi in ufficio è successo un macello e lei era da sola, non ha il controllo dei suoi poteri, e non ha potuto difendersi- Emma poteva vedere negli occhi di Robin, il dolore che stesse provando in quel minuto. –Alexander la pagherai cara! Sia tu che Gold!- disse Robin –Fammi vedere Regina, adesso!- aggiunse qualche secondo dopo –Vieni con me- disse Whaile –Emma tu spiega tutto ad Henry- -Ok, Whaile- disse Emma avvicinandosi a Henry. –Ragazzino, devo dirti una cosa su Regina- disse la bionda –Ho sentito tutto! Perché non mi ha detto nulla! Ecco il perché delle sue nausee e dei giramenti di testa! Perché non mi avete detto nulla!- Henry era arrabbiato, ma non con sua madre perché non gli aveva detto nulla, ma perché non ha potuto proteggerla. –Henry non ti ha detto niente perché temeva la tua reazione, io ho solo rispettato quello che mi ha detto, cioè che te ne avrebbe parlato quando fosse stato il momento- Henry non disse più nulla, il silenzio invase i due. -ALEXANDER! CHE CAZZO HAI FATTO A REGINA! TI AVEVO CHIARAMENTE DETTO DI NON TOCCARLA!- disse Gold urlando –Che diamine urli? Non gli ho fatto nulla perché la creatura che aspetta l’ha protetta! È solo caduta a terra! Tutto qua!- disse Alexander tranquillo –TUTTO QUA! MA HAI LA MINIMA IDEA DI COSA HAI FATTO?! QUELLA BAMBINA SARA’ LA CHIAVE PER OTTENERE DA LEI TUTTO QUELLO CHE VOGLIAMO! E ADESSO SE LEI NON SI RISVEGLIA DAL COME QUELLA CREATURA MORIA’!- disse più seccato –AHH E USA LA TUA MAGIA, E NON ROMPERE LE SCATOLE A ME!- Erano passate 2 settimane da quando Regina era entrata in coma, Robin, Emma e Henry non la lasciavano neanche un momento. Robin era sempre seduto in stanza al suo fianco aspettano il suo risveglio. Il silenzio regnava su tutta la stanza, Robin era seduto accanto a Regina, le teneva la mano tra le lacrime –Se io non fossi andato via, tutto questo non sarebbe successo, Perdonami amore mio, ti vendicherò! Sei tutto ciò che mi rimane, tu e Roland, ti prego torna da me, non posso vederti li ferma, bianca come la cera, voglio rivedere il tuo sorriso, voglio sentire la tua voce, le tue battutine sciocche che mi fanno sempre ridere- Gold arriva nella stanza e blocca il tempo, in modo che Robin non possa accorgersi di lui –Mia cara, che cosa ti ha fatto? Non permetterò che ti faccia ancora del male, fosse l’ultima cosa che faccio.- passò le mani su di lei, per poi tirare fuori una piccola nuvola color porpora –Quando lui ti bacerà tu ti sveglierai, giuro che appena Alexander ti tocca con un dito lo ammazzo. Ciao mia Regina.- detto questo Gold sparì nello steso modo in cui apparve. Il tempo ritornò a scorrere e Robin si alzò da quella sedia, si avvicinò lentamente al viso di Regina –Ti amo, ritorna da me ti prego!- alcune lacrime le bagnarono il viso, lui la baciò intensamente per alcuni secondi, poi si staccò e le accarezzò il viso prima di avviarsi verso la porta. Regina aprì gli occhi, e subito voltò lo sguardo verso quella figura maschile –R..Robin? Robin!- il fuorilegge si voltò di scatto non appena sentì quella voce chiamarlo, era lei, era sveglia. Si avvicinò in un lampo a lei solo per guardarla negli occhi –Robin, da quanto tempo sono qui? Che cosa è successo?- chiese confusa e spaesata –Sei qui, quasi da 2 settimane, non so cosa è successo quello lo devi chiedere alla signorina Swan- disse accarezzandole il viso –E tu come sei arrivato qui? Come sei tornato a Storybrooke!?- chiese affaticandosi a parlare –Gold e Alexander hanno ucciso Marian e non so dove sia finito Roland. Quando torneremo a casa ti racconterò tutto ma adesso devo chiamare Henry, non ti ha lasciato neanche un secondo- disse alzandosi di nuovo dalla sedia per poi uscire. Dopo alcuni secondi il primo ad entrare fu Henry accompagnato da Emma e Robin –MAMMA! Come stai?- disse abbracciandola –Ragazzino vacci piano!- disse Emma –Allora Regina ti sei svegliata!- disse Whaile entrando dobbiamo controllare il….- Whaile non finì la frase non appena vide Henry –Henry devo parlarti- disse Regina prendendogli una mano. –Mamma so tutto, tranquilla non sono arrabbiato con te, anzi sono felicissimo!- in quel preciso istante la creatura che cresceva dentro Regina, mandò delle visioni sia a Henry che alla sua mamma. Henry vide una bambina, una bambina bellissima come la madre, la vide leggere il libro “ONCE UPON A TIME”. Henry notò una cosa strana, vide Robin, Roland, e la bambina, ma non c’era nessuna traccia di sua madre. –Mamma che cosa era?- chiese il ragazzo –E’ tua sorella, lei si fa vedere così, cerca di comunicare in questo modo.- rispose alla domanda del figlio –Mamma, io ho visto lei, Roland, Robin e me, ma tu non eri con noi. Sai il perché?- Regina non sapeva cosa rispondere, era la seconda volta che lei non era nelle visioni, forse era un segno che non avrebbe visto crescere sua figlia, infatti la visione precedente era strana, ricordò che quando Robin le stava per mostrare il piccolo corpicino della piccola appena nata, lei non vide più nulla. –Henry le visioni non sono sempre perfette, lei cerca di comunicare dicendo che è una femminuccia, ma non rivela il futuro, non preoccuparti io rimarrò sempre al tuo fianco- Decise di mentire a tutti su quelle visioni per non farli preoccupare, ma un giorno prima che la piccola fosse nata avrebbe detto la verità. Ma una cosa la sapeva, Robin era li con lei, e la piccola aveva mostrato lei qualcosa che Henry non aveva visto. Che il suo papà sarebbe stato al fianco della sua mamma fino alla fine, fino alla sua nascita.
   
 
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