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Autore: EmmaStarr    02/03/2015    9 recensioni
In fondo, Sanji sapeva che sarebbe potuto succedere: Zeff non era mica immortale, anzi, era già avanti con l'età quando Sanji lo ha incontrato per la prima volta.
(...)
È solo che fa male.
* * *
«È bello, vero?»
Sanji sobbalza. Un istante prima non c'era, ne era sicuro. Ora invece eccolo lì, appollaiato sul parapetto della nave, a fissare il mare con il suo solito sorriso sulle labbra. «Non si capisce se è ancora giorno o già notte, a quest'ora. Ace diceva sempre che è un'ora magica».

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|Sanji&Rufy nakamaship| |Angst, Fluff|
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy, Sanji
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Happy Birthday, One Piece!'
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Quando i pesci nuotano nel cielo

 

 

Il sole è appena calato, lasciando una sottile ombra di malinconia ad aleggiare sulle onde. Sanji sospira e allontana la sigaretta dalle labbra, facendo cadere la cenere direttamente in mare. È strano: tutto diventa cenere, alla fine, e dovrebbe essere un pensiero triste, insopportabile. Ma il mare è talmente bello, e il rumore delle onde è così dolce, che Sanji non riesce a fare a meno di sorridere, un sorriso amaro, prima di rimettersi in bocca la sigaretta.

Zeff è morto.

La notizia gli è arrivata in una busta giallognola, scritta da Patty e Carne contemporaneamente -Sanji poteva benissimo notare i bruschi cambi di scrittura e le sbavature d'inchiostro, segno che erano riusciti a litigare anche in un frangente del genere. Ma non importava: a modo loro erano stati carini ad avvisarlo, lo avevano fatto con tutto il tatto del mondo.

In fondo, Sanji sapeva che sarebbe potuto succedere: Zeff non era mica immortale, anzi, era già avanti con l'età quando Sanji lo ha incontrato per la prima volta. Secondo Patty e Carne, le sue ultime parole erano per lui, per il suo sogno. Per l'All Blue che Sanji sicuramente troverà.

È solo che fa male.

Gli altri della ciurma sono stati tutti stupendi: Nami lo ha abbracciato, le lacrime agli occhi; Usop ha tentato un discorso di commemorazione, e persino Zoro ha borbottato parole di vago conforto.

Anche ora, mentre il cielo terso di fa sempre più scuro, Sanji sa che tutti gli altri sono dentro ad aspettarlo. Lui vorrebbe andare da loro e dire di non preoccuparsi, che va tutto bene, ma non sa se ci riuscirà: non sa se è pronto ad affrontare gli sguardi seriamente dispiaciuti degli altri, o le loro mani sulle sue spalle, o le loro voci tremanti.

Non sa se riuscirà a parlare senza soffocare, a guardarli senza piangere, a sorridere senza sentirsi il cuore stretto in una morsa che non lascia scampo.

E non sa se è per Zeff e basta o se è anche quel momento subito dopo il tramonto, così assurdo e struggente -non gli avevano mai fatto nessun effetto, i tramonti, prima-, ma Sanji sente davvero il bisogno di piangere. E in qualche modo spera che il tempo si blocchi in quel momento, mentre il cielo azzurro scuro non è ancora diventato notte. Si aggrappa alla luce di un sole già tramontato, e si rende perfettamente conto che è assurdo, ma allo stesso tempo non riesce a farne a meno. La notte è troppo buia.

«È bello, vero?»

Sanji sobbalza. Un istante prima non c'era, ne era sicuro. Ora invece eccolo lì, appollaiato sul parapetto della nave, a fissare il mare con il suo solito sorriso sulle labbra. «Non si capisce se è ancora giorno o già notte, a quest'ora. Ace diceva sempre che è un'ora magica» aggiunge poi, voltandosi a fissarlo con entusiasmo. «Vedi? Tra pochissimo il cielo e il mare avranno lo stesso identico colore. E allora i pesci potranno nuotare anche in cielo, perché non si accorgeranno della differenza» spiega, soddisfatto.

Sanji sgrana leggermente gli occhi: Rufy non cita mai il nome di suo fratello, non dopo gli avvenimenti di Marineford. Sospira appena, socchiudendo gli occhi. «Ah, davvero?» chiede.

Rufy annuisce con vigore. «Certo! Ace diceva che a quest'ora succedono le cose più magiche, perché non c'è più nessun limite, nessuna differenza» prosegue, soffermandosi sull'ultima parola, facendola rotolare sulle labbra quasi con cautela, come se temesse di rovinarla. «È a quest'ora che si è davvero liberi, capisci? Perché non c'è nemmeno la lontananza» conclude, dedicandogli un sorriso enorme.

Sanji lo guarda per un istante che sembra interminabile: alla fine, Rufy è così. Il più delle volte è difficile capire cosa gli passi per la testa, ma se c'è qualcosa di certo con lui è che per i suoi amici farebbe di tutto, che si tratti di sconfiggere il pirata di turno o di sollevare il morale di uno di loro. E poi, forse in questo momento è l'unico che possa capirlo davvero, con la storia di Ace così fresca nei suoi ricordi.

Sanji sorride: un sorriso vero, genuino. Ci vorrà del tempo per interiorizzare la cosa: il pensiero di Zeff tornerà nei suoi sogni e non lo farà dormire, quella notte, quando il suo cuore sarà più buio del cielo. E anche la notte dopo, e quella dopo ancora. Ma subito prima della notte c'è quel momento magico in cui ogni cosa è possibile, in cui i pesci nuotano nel cielo perché tra cielo e mare non c'è differenza e davvero, va bene così.

«Ehi, che ne diresti di uno spuntino?» propone, gli occhi luminosi.

Rufy sgrana gli occhi e lo precede, ridendo come un pazzo. «Evviva!»

Nel cielo iniziano a comparire le prime stelle, e la notte non è poi così buia.

 

 

 

 

 

 

 

NdA

Okay, sarò sincera: non è che questa mi piaccia granché. Ma è il compleanno di Sanji, insomma, avevo davvero bisogno di scrivere su di lui. L'idea di base era una ZoSanji, ma ho abbandonato subito quell'idea: volevo scrivere una bromance Rufy Sanji, ci pensavo da troppo tempo. Ovviamente è uscita tutto il contrario di come l'avevo immaginata: povero Sanji, festeggiare il compleanno con una tale rivelazione! Ora, ovviamente io credo che Zeff rimarrà vivo e vegeto finché Sanji non troverà l'All Blue, così da poter tornare indietro a rinfacciarglielo (e Zeff lo insulterà dicendogli di averci messo troppo o cose del genere, ma sotto sotto sarà immensamente fiero di lui). PEERÒ per questa storia mi serviva così, me lo lasciate buono? ^^ E niente, era per mostrare una sana scena Rufy/Sanji: a questo punto direi che Rufy, con la perdita di Ace così vicina, sia la persona migliore per confortarlo. E poi, si sa: in certe cose Rufy è incredibile, non lo batte nessuno. La storia dei pesci che a una cert'ora viaggiano dal mare al cielo me la raccontava sempre mio padre quand'ero piccola: avete presente quando il cielo è di quell'azzurro scuro così intenso, e davvero non si distingue più la linea dell'orizzonte? Da piccola, quella scena mi faceva paura. Ma mio padre mi diceva sempre che così i delfini (lui parlava solo di delfini perché aveva una vena poetica tutta sua, io l'ho esteso ai pesci in generale) potevano volare fino in cielo. E mi è rimasta dentro, questa cosa, quindi l'ho messa in questa storia. Spero che vi sia piaciuta, perché davvero, c'è troppo poca bromance con Sanji in giro per il mondo. Cioè, solo perché lui è più affettuoso con le donne che con gli uomini non significa che non... non lo so, lo adoro in relazione con gli altri della ciurma. Perché magari non è quello che ride e scherza con Rufy come Brook, Usop e Chopper, magari non è quello che sta zitto e sorride come Robin o Franky, ma c'è. Ed è un personaggio stupendo su cui tutti sanno di poter contare.

Quindi niente, grazie per aver letto fino a qua: se voleste lasciarmi una recensione, ve ne sarei immensamente grata!

Un abbraccio, vostra

Emma ^^

  
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