LA GHIANDA DELLA DISCORDIA


 
Bilbo si guardò intorno nervosamente, ruotando la testa a destra e a manca, a intervalli regolari.
Forse, era finalmente al sicuro: non lo avrebbero mai trovato lì…
 
“Mastro Baggins, cosa stai combinando?!”
Le ultime parole famose!
A Bilbo il cuore fece un triplo salto mortale.
Ah no, tutto a posto… era solo Thorin.
 
Bilbo tentò di riprendere fiato, prima di rispondere con più naturalezza possibile: “Oh sei tu Thorin. Io… niente eh eh! Non stavo facendo proprio niente!”
L’altro lo guardò chiaramente poco convinto.
“Hai qualcosa fra le mani!” sbottò, “Cos’è?! Mostramelo!”
“Tra le mani?” Bilbo sfoderò la migliore espressione innocente di cui fosse capace, “No ti sbagli, non ho assolutamente nient-”
 
Squiiiiiiiit!
 
Oh no!
 
“Mi hanno trovato…” gemette lo Hobbit, “Sono qui…”
“Che vai farfugliando?” domandò Thorin al massimo della perplessità, “Chi ti ha trova-ouch!”
“Lui…” borbottò il Mezz’uomo riferendosi allo scoiattolo che era appena saltato addosso senza troppe cerimonie all’erede di Durin.
 
“Squitolosquit, squik, squiker!” squittiva appunto la bestiolina, circumnavigando impazzito il corpo di Thorin.
“Per la barba di Dur-ahi! Lasciami star- Maledizione, Scassinatore! Che diavolo vuole questo topo fuori misura?! Tu! Smettila di tirarmi i capelli se vuoi arrivare a fine giornata con tutte le zampe! All'istante! Scendi da lì”
 
Il roditore non lo ascoltò nemmeno per sbaglio, e per dimostrare la sua totale indifferenza si mise invece a fare l’altalena, utilizzando come funi le due trecce ai lati del viso del Nano.
 
“Si ecco… temo sia colpa mia…” balbettò Bilbo, cercando di non ridere davanti a quella scena, “Ecco effettivamente avevo qualcosa tra le mani… e per l’esattezza si tratta di…”
 
“Squiker!!!”
 
Lo scoiattolino distolse finalmente la sua attenzione dalle trecce di Thorin, per andare invece a focalizzarla sul piccolo oggettino fra le mani di Bilbo: una ghianda.
 
“L’ho trovata nel giardino di Beorn” spiegò il Mezz’uomo, mentre Thorin con assoluta calma, dignità e classe, si stava risistemando l’acconciatura, “E ho deciso di portarla con me… ma poco prima che ripartissimo ho avuto una piccola discussione con questa bestiola e un altro animaletto di dubbia natura… maledizione perchè tutte a me? Ho forse attaccato un cartello con scritto ‘cercasi oscure e contorte creature per fare amicizia’?!”
 
Le ultime imprecazioni le aveva mugugnate sottovoce, e Thorin se le perse del tutto.
 
“Squiker!”
“Senti io non lo capisco quello che dici!” sbraitò Bilbo, “Si può sapere che vuoi?!”
“La sua ghianda è sparita” rispose un ragazzone muscoloso apparso dal nulla.
“E tu chi accidenti sarest… lasciamo perdere, dev’essere lo stress post-Smaugatico” borbottò Thorin, che non ci stava capendo più niente.
 
Bilbo non era in condizioni migliori: stava fissando il nuovo arrivato a bocca aperta, sbattendo le palpebre sconcertato: “La su-sua ghianda?” balbettò.
 
“Squilotosquit squeek squiker!”
“Hai rubato tu la sua ghianda?” tradusse il nuovo arrivato.
“Ch- chi, cosa… Oh… intendi questa?”
“Tu gli devi la sua ghianda” concluse l’altro.
Poi senza aggiungere altro preso l’oggetto incriminato dalle mani di Bilbo, e la passò a un soddisfattissimo scoiattolo.
Il piccolino gli era salito sulla spalla e stringeva il suo tesoro tra le zampe gongolando felice.
“Ohww” biascicò, strusciandosela contro.
“Bene, piccolo amico” dichiarò entusiasta l’omone, con un sorriso a trentadue denti, “Ora possiamo andar-”
 
“Awwwww!”
 
L’uomo venne interrotto da uno strano animale, molto simile a un topo, ma grande almeno il triplo,  con affilatissimi denti a sciabola, che gli saltò addosso sibilando, puntando senza esitazione alla ghianda.
Lo scoiattolino colto di sorpresa se la lasciò sfuggire, ma appena passato lo stordimento, e dopo aver scosso velocemente la testa per riprendersi, si fiondò dritto sul nuovo arrivato, deciso a vendere cara la pell-  ehm pardon, la ghianda!
 
“Oh beh, adesso è un problema loro!” sentenziò Bilbo guardando i due pseudo roditori lottare sibilanti e avvinghiati, per la conquista del frutto.
 
L’omone invece aveva iniziato a parlare apparentemente da solo:
“No no, niente imbrogli! Deve cavarsela da solo! Ho detto di no, non mi tentare! Oh eccoti qui anche tu! Che bei bigodini! Hei, grazie! Sì anche io sono tanto fiero di lui, è proprio un bravo scoiattolo…”
 
“Secondo te lo voglio sapere?” borbottò Thorin, grattandosi la barba e osservando la scena.
“Cosa ti fa pensare che io ci abbia capito qualcosa di più?” rispose Bilbo, “Tutto questo casino per una misera ghianda…”.
Il Nano gli battè una mano sulla spalla: “Suvvia, ora che si sono chiariti se ne andranno. Devo ammettere che inizialmente mi hai fatto inquietare, quando ti ho visto con in mano quella cosa. Credevo mi stessi tenendo nascosta l’Arkengemma! Ah, buona questa non è vero?”
E voltate le spalle allo Hobbit se ne tornò ridacchiando verso la sala del tesoro.
Bilbo fece un debole sorriso, reprimendo la voglia di urlare: “Eh eh eh… Già… Esilarante!”
 
 
 
 
Note:

Solo due parole: Tolkien perdonami!  Ahahaahhahha (anche se la ghianda è stata un’idea di PJ…)
Mille punti a chi trova tutte le citazioni (anche non verbali) delle Follie dell’Imperatore.
Mi dileguo..............
Kisses <3