Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Fred Halliwell    03/03/2015    8 recensioni
Nella lotta tra bene e male, nuovi giocatori stanno entrando in gioco. Pitch Black, assetato di potere, vuole mettere la mani su una forza nuova e terribile, che gli permetterebbe di creare un nuovo esercito, pronto a dar battaglia ai Guardiani. Cosa succederebbe se questo potere fosse nelle mani di una regina bionda di nostra conoscenza? E se per essere salvata da quest’uomo (letteralmente) nero e cattivo, questa regina fosse mandata ai nostri tempi e incontrasse un certo Guardiano del Divertimento che noi conosciamo molto bene? E se questo fosse solo il primo di altri viaggi avanti e indietro nel tempo, attraverso varie epoche e incontrando tanti diversi personaggi? E se da questi incontri nascessero amori, avventure e misteri di varia natura?
Se vi ho almeno in parte incuriosito vi prego di leggere la mia storia, frutto di tanta fatica e che ha messo insieme, in un unico gigantesco cross-over, Frozen, Le 5 Leggende, Dragon Trainer, Ribelle e Rapunzel.
[N.B. Sarà principalmente una Jelsa e, anche se compariranno di meno, Merida e Rapunzel saranno comunque presenti (anche se compariranno in seguito), tuttavia soltanto Hiccup avrà un ruolo davvero importante.]
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elsa, Jack Frost, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO UNDICI
Udienza dalla regina
 

Jack, Merida, Hiccup, Astrid e i loro draghi ci misero poco per raggiungere la cima della montagna. Grazie all’influenza dello spirito sul vento non avevano avuto difficoltà e di conseguenza potevano ammirare senza problemi il castello di ghiaccio che Elsa si era costruita.
Era grande, forse anche di più rispetto a quello che si era creata ad Arendelle e rifletteva la luce di luna e stelle come se fosse stato fatto di puro cristallo. Guglie e torri si ergevano possenti contro la roccia scura della montagna e le sue mura sprofondavano nella neve. Jack, che già aveva potuto ammirare tale opera d’arte nel suo tempo, rimase comunque colpito: “Ecco a chi si sono ispirati i gioiellieri Swaroski!” Pensò sarcastico, ammirando la creazione della sua regina.
Elsa era magnifica, le sue doti uniche. Forse i poteri glieli aveva dati lui, ma la ragazza pareva nata per possederli, come se fosse destino che dovesse averli lei. Erano cresciuti insieme a lei, erano parte del suo essere, come poteva considerarli una maledizione se riusciva a creare un tale splendore? Se era così potente che il solo pensiero le bastava per cristallizzare la realtà?
I suoi compagni di viaggio rimasero letteralmente a bocca aperta alla vista del castello, soprattutto Merida, che aveva spalancato le labbra in una perfetta “o” e per poco non era caduta dalla sella di Tempestosa. A lei le avventure erano sempre piaciute, il mistero e la magia la attiravano come farebbe il fiore con un’ape; quello splendore non poteva che affascinarla.  << Cos’è questo posto? >> Biascicò, infatti, estasiata.
Jack ridacchiò: << È solo un castello, non sai riconoscerne uno quando lo vedi? >>
<< Ha-ha, spiritoso! >> Lo apostrofò la riccia con sarcasmo.
Hiccup sorrise per il battibecco tra i due e si voltò verso Astrid per dirle: << Decisamente diverso dal soffio dello Sputaghiaccio, vero? >>
La bionda non ebbe molto da obbiettare e si limitò a ripetere, stupita: << Decisamente. >>, mormorato mentre il suo drago atterrava sulla neve, affianco a Sdentato.
Hiccup ridacchiò per lo stupore della neo-moglie, per poi avanzare verso lo spirito una volta sceso dalla sua cavalcatura. Erano atterrati davanti al portone del castello, ma abbastanza lontano per non essere visti. << Lo ha fatto la tua ragazza questo castello, Jack? >>
Quello arrossì e mormorò: << E-Elsa non è la mi-mia ragazza! >> Sicuramente balbettare non era il modo migliore per nascondere l’imbarazzo e, infatti, Hiccup ridacchiò di nuovo. << Comunque si, questa è senza dubbio opera di Elsa. >>
<< È bellissimo! >> Fece Merida, facendo capolino tra i due. Li prese entrambi sotto braccio, facendogli fare un mezzo giro. Quando li lasciò si girò verso Jack per chiedergli: << Sai farle anche tu queste cose? >>
Lui rimase un attimo interdetto, ancora imbarazzato da prima, per poi alzare le spalle e rispondere: << In realtà non ci ho mai provato, ma immagino di esserne capace, anche se Elsa è sicuramente più brava di me. >> Si voltò verso il castello e gli tornarono in mente i pensieri di poco prima. << Nonostante sia stato io a darle i poteri lei sembra nata per averli e usarli. Stranamente è più potente di me … >>
La rossa, sempre più curiosa, chiese ancora: << Com’è possibile? >>
Jack sorrise: << Non ne ho idea. >> Si voltò verso di lei continuando a sorridere, al che Merida arrossì leggermente: dopotutto Jack era un bel ragazzo. << Non sono mai stato il tipo che si fa certe domande, ho semplicemente preso atto della cosa, ma immagino che una spiegazione ci sia, come per tutte le cose. >> Alzò gli occhi alla luna, che brillava sopra le loro teste, chiedendosi se Manny una spiegazione ce l’avesse. << Ho imparato con l’esperienza che se qualcosa accade è sempre perché parte di un progetto più grande e più importante di quanto tu possa immaginare. >>
<< Stai parlando del destino? >> Merida sollevò un sopracciglio.
<< In un certo senso sì. >> Le rispose l’albino.
<< Mia madre mi ha spiegato che le leggende non sono altro che insegnamenti e che noi dobbiamo conoscerle per imparare da esse, in modo che possano aiutarci a compiere il nostro destino. Io, a questo, ci ho sempre creduto. >> Spiegò Merida con fare saputo. << Tuttavia sono sempre stata convinta che il destino possa essere cambiato. Se davvero questa Elsa di cui tu parli, era destinata ad avere poteri simili ai tuoi, tu avresti solo accelerato la cosa e non hai minimamente cambiato il suo destino. >> Prese una breve pausa, come se stesse pensando meglio a ciò che doveva dire, per poi aggiungere: << Questo vuol dire che tu non avresti colpe, che non l’hai maledetta come sostieni, ma solo che l’hai aiutata a seguire il suo destino. Infondo sei una leggenda no? >> Si fece una mezza risata. << Il suo destino può essere ancora cambiato, ma solo lei può ancora farlo e tu dovresti solo insegnarle il modo giusto. >> Tutti gli altri la guardarono, colpiti dalla sua saggezza, davvero insolita per Merida. Hiccup non la riconosceva. Dov’era finita la sua cuginetta tutto pepe? Non appena smise di parlare, tuttavia, ridacchiò di nuovo, portandosi una mano tra i folti ricci rossi. << Oh scusatemi ragazzi: ho parlato proprio come mia madre, devo avervi annoiato a morte! >> E li superò con aria baldanzosa.
Hiccup sospirò e alzò gli occhi al cielo: “E’ tornata la mia solita cugina”.
Jack parve riflettere profondamente sulle parole della ragazza. << Non l’avevo mai vista da questo punto di vista, ma che sia colpa mia o meno, resta il fatto che le ho mentito e che non l’ho aiutata quando avrei dovuto. Era compito mio e anche se la tua spiegazione è vera, ciò non mi giustifica. >>
L’ultima affermazione raffreddò l’entusiasmo della riccia. Astrid se ne accorse e la raggiunse prendendola sottobraccio. << Allora? >> Disse a quel punto. << Cosa aspettiamo? Un invito? Troviamo Elsa e facciamo finire questo inverno! >>
<< Miss “aria truce” ha ragione. >> Esclamò, beccandosi un’occhiataccia dalla vichinga. << Siamo qui per un motivo, quindi entriamo! >> E li guidò all’interno.
Lasciarono i draghi di fuori, temendo che se avessero lanciato qualche fiammata per errore, avrebbero distrutto il castello, che sarebbe crollato su di loro, ed entrarono.
Il salone era spazioso e splendente, molto più di quello del palazzo che Jack aveva già visitato. In più potevano entrare con calma visto che sta volta non c’era un enorme pupazzo di neve a fare la guardia. Dal centro del soffitto pendeva un gigantesco lampadario che rifletteva la luce contro le pareti, creando magnifici giochi di colore, che incantarono tutti. Jack alzò gli occhi alle eleganti scale che portavano al piano superiore, domandandosi se fosse di sopra o se li avesse visti arrivare.
Stava facendo la cosa giusta? In fondo cosa sperava di fare? Non era per niente certo di riuscire a spiegarsi. Lei era furiosa e ne aveva tutte le ragioni, eppure Jack sperava di poterla “riconquistare”. << I tuoi gusti non sono poi cambiati, vero Elsa? >> Disse Jack ad alta voce, ma parlando più con se stesso che con lei in persona, visto che neanche era presente. In cuor suo sperava che non fossero cambiati neanche i suoi gusti in fatto di uomini, visto che lui credeva di piacerle almeno un po’. A quel pensiero arrossì e scosse il capo con energia per allontanare quei pensieri inopportuni.
La sua voce, tuttavia, rimbombò nella sala vuota, giungendo anche alle orecchie della regina, attirando la sua attenzione. “Questa voce …” pensò “È Jack? Non è possibile che lui sia qui, l’ho lasciato nel XXI secolo. Mi manca così tanto da avere le allucinazioni?”. Nonostante la convinzione che Jack non fosse realmente nel castello, si avviò alle scale. Quando si affacciò alla balaustra e lo vide al piano di sotto, bello e pimpante come se lo ricordava, il suo cuore mancò un battito. Si aspettava tutto tranne che Jack la seguisse in quel tempo ignoto, abbandonando, seppur temporaneamente, il suo ruolo di Guardiano.
<< Cosa ci fai tu qui? >> Chiese all’improvviso, più stupita che arrabbiata. La voce di lei fece sussultare tutti i presenti, che immediatamente si voltarono nella sua direzione. Inevitabilmente Elsa notò che il ragazzo non era venuto da solo e la domanda le uscì spontanea: << E chi sono loro? >>
Era lei, era lì! Il ragazzo era quasi più emozionato in quel momento di quando l’aveva vista per la prima volta dopo 150 anni nel palazzo di North. Elsa era bellissima, era nata per essere una regina e portare una corona sul capo, solo in quel momento, vedendola dal basso, notava quanto regale lei fosse.
Tuttavia, lei non era esattamente come la ricordava: era vestita completamente di nero, esattamente come nel suo inquietante incubo, esattamente come si sarebbe vestito Pitch. Automaticamente si portò una mano alla gola al solo ricordo. << Rispondimi Jack, chi sono loro? Chi hai portato con te? >>
Il ragazzo si riscosse di suoi pensieri, voltandosi verso i suoi nuovi compagni di viaggio; era rimasto talmente colpito dalla sua vista che si era dimenticato di essere in compagnia. Il castano gli sorrise con fare incoraggiante e fu allora che Jack parlò: << Dopo aver allontanato Pitch ti ho immediatamente seguita da Padre Tempo e l’ho implorato di mandarmi da te. Loro, invece, sono Hiccup, Astrid e Merida. >> Per poi aggiungere spontaneamente: << Sono amici. >>
Gli occhi di Elsa gelarono udendo quelle parole. << Bugiardo. >> Sibilò. << Se è vero che mi hai immediatamente seguito sei qui da meno di un giorno. Non possono essere diventati tuoi amici in così poco tempo. >>
<< Come tua sorella non poteva sposare un uomo che conosceva da meno di un giorno, vero? >> La battuta sarcastica costò a Jack un’altra occhiataccia gelida, così si affrettò ad aggiungere. << È vero che li conosco da poco, Elsa, e forse non posso definirli miei amici, ma io li considero tali, perché nonostante non mi conoscano, mi stanno aiutando. >> Fece qualche passo verso di lei, salendo le scale e lasciando i tre in dietro. Erano così concentrati sulla conversazione che non osavano muoversi, temendo di incrinare la già critica situazione dello spirito. Malgrado ciò, più lui si avvicinava, più la regina si faceva in dietro. << È anche grazie a loro se sono riuscito a ritrovarti. >>
<< E dimmi, Frost, perché mi cercavi? >> Domandò lei con voce dura.
<< Sai benissimo perché. >> Le disse e l’uso del solo cognome, alla maniera di Pitch, fu l’ennesima pugnalata. << Io dovevo chiarirmi con te. Sei scappata via senza che io potessi darti la mia versione e non potevo permettere che tu mi odiassi. Dovevo almeno provare a spiegarmi. >>
<< E non hai pensato che magari io non volessi sentire le tue ragioni. >> Si fece finalmente avanti, con aria furente. << Padre Tempo mi ha detto che hai mantenuto il segreto perché avevi timore di una mia reazione, ma non hai pensato che scoprirlo da un altro mi avrebbe solo fatto soffrire di più? Dovevi dirmelo tu, Jack! >>
<< Non mi aspettavo che Pitch te lo dicesse … >> Si rese conto troppo tardi, quando Astrid si diede una manata sulla fronte per lo sconforto, di aver detto la cosa sbagliata. << … No, mi sono espresso male! >>
Ma Elsa lo stava già fulminando con lo sguardo, attorno a lei stavano iniziando a vorticare fiocchi di neve, come nell’inizio di una tormenta, tanto che per istinto Hiccup allungò un braccio davanti ad Astrid e Merida, come a volerle proteggere. << Ti sei espresso benissimo, invece. >> Disse la regina. << Se Pitch Black non me lo avesse detto tu non mi avresti mai confessato nulla, vero? >> Dire che era arrabbiata era poco. << Come hai potuto?! Io credevo che tu tenessi a me! >>
<< Non pensare mai che io non tenga a te, mai! Nel modo più assoluto! >> Ora anche Jack era arrabbiato, ma la sua era una rabbia diversa. Era una rabbia più profonda, nata dalla disperazione più che dalla vera ira. << Tengo a te più che a chiunque altro al mondo e questo mi spaventa da morire, perché in 300 anni di vita non mi sono mai sentito così coinvolto da qualcuno. >> A quelle parole la ragazza sussultò, come anche i tre ragazzi, compresa Merida, che solo ascoltando quelle parole iniziava a rendersi conto di come i suoi tentativi di approcciarsi a Jack erano stati inutili e stupidi. L’albino fece un altro passo verso la sua regina: << Io credo di amarti Elsa. >>
Astrid trattenne il fiato nel sentire quella confessione e inspiegabilmente si commosse. Lei non era quel tipo di ragazza, non quella che aveva la lacrima facile, ma le parole di Jack provenivano dalla parte più profonda del suo cuore, il suo era un amore sincero come quello che univa lei e Hiccup. Fu così franco che la colpì.
Notando quella reazione, il marito le strinse la mano. “Jack porterà anche il freddo” pensò “ma sa anche donare calore con poche parole. È riuscito a commuovere persino Astrid, cosa non facile!”
Guardò i due ragazzi sulla scala davanti a sé. L’espressione si Elsa non prometteva bene, probabilmente aveva ancora dei dubbi riguardo a Jack, ma il castano sorrideva, perché gli occhi color ghiaccio di lei si stavano inumidendo. Forse non era ancora pronta a perdonarlo, ma lo avrebbe fatto prima o poi e Hiccup era felice per loro. Solo Merida ci rimase male: quel ragazzo albino le piaceva, ma se Jack era innamorato della “regina delle nevi” allora lo avrebbe aiutato!
Frattanto, come aveva notato Hiccup, gli occhi di Elsa si stavano riempiendo di lacrime. Si ritrovava perfettamente nelle parole dell’albino, perché anche lei aveva paura delle emozioni che provava per lui e anche di ciò che lui provava per lei, ma era anche arrabbiata: << Bugiardo! >> Gridò infatti. << Se mi amavi veramente non mi avresti mentito! >> Sta volta, quelle gocce salate non riuscì a trattenerle e cominciarono a solcarle il viso. Ogni lacrima era uno spillo che si conficcava nel petto di Jack. << Non avresti tentato di baciarmi sapendo che la nostra relazione era costruita su delle menzogne. Mi hai fatto innamorare di te ed ora è così difficile … >>
<<  Ti sei innamorata di me? >> Una nuova gioia, un nuovo calore, che Jack non aveva mai sperimentato, si insinuarono nel suo petto. Non si era mai sentito così felice in 300 anni di vita. Elsa lo amava? Era più di quello che avrebbe mai potuto desiderare!
Lei arrossì: << Sei il solito arrogante. Non si fanno domande così dirette ad una regina! >>
Ma Jack non le diede retta, ma anzi rise, nuovamente allegro come al suo solito. << Oh Elsa, com’è può essere tutto più difficile se ci amiamo? Questo risolve tutto invece! Ci amiamo. >> Provò ad avvicinarsi, ma lei si allontanò anche questa volta. Quel gesto stupì anche i tre spettatori alle loro spalle, non soltanto Jack, che chiese: << Elsa cosa fai? >>
<< Provo dei sentimenti forti per te, Jack. >> Spiegò lei. << Ma nonostante ciò resta il fatto che mi hai mentito e ora non so se sono più in grado di fidarmi di te … >>
Il gelo prese il posto del piacevole calore che aveva avvolto il cuore di Jack. << No Elsa, ti prego … >>
Si asciugò le lacrime con un gesto stizzoso. << Vai via Jack. Magri tra qualche anno sarò in grado di sopportare la tua vista senza sentirmi morire dentro. >> Gli diede le spalle avviandosi su per le scale.
<< No! >> Rispose con energia il ragazzo. << Non me ne vado senza di te, Elsa. >>
<< Invece credo di si. >> Gli rispose sempre dandogli le spalle. Se lo avesse guardato ancora avrebbe ceduto alle sue suppliche, ma non poteva neanche permettere che rimasse lì, infatti Jack la inseguì e le artigliò il braccio per fermarla. Lei reagì lanciandogli contro un getto ghiacciato. L’attacco fu troppo ravvicinato, persino per i pronti riflessi di Jack, che fu colpito in pieno petto, si accasciò a terra senza respiro e, privo di forze, rotolò fino alla base della scalinata.
<< Jack! >> Hiccup e le ragazze furono subito al suo capezzale. << Che ti succede amico? >>
<< Sento … freddo … >> mormorò con un filo di voce.
Era talmente debole che lasciò anche cadere il suo bastone. Fu il tonfo del legno sul ghiaccio a far voltare Elsa. Quando lo vide accasciato a terra per poco non urlò. Aveva davvero colpito l’uomo che amava con i suoi poteri? Si fissò le mani quasi con odio, come sempre faceva quando usava i suoi poteri in modo sbagliato e improvvisamente, senza nessuna ragione, le tornarono in mente le ultime parole che le aveva detto il crudele principe Hans: << Tu sei un mostro!  Anna è l’unica pazza che ti accetta sul serio. Ora potrai piacere al tuo popolo e potranno amarti, ma fa un altro passo falso e verrai messa al rogo! I tuoi poteri sono pericolosi e senza controllo, nessuno è come te al mondo. Alla fine rimarrai sola e nessuno ti amerà mai! >> Su una cosa si era sbagliato, Jack l’amava, ma lei lo aveva colpito, esattamente come era già successo con sua sorella … Ma Jack non era come sua sorella, giusto? Lui era uno spirito dell’inverno, non poteva trasformarsi in una statua di ghiaccio. Non poteva!
<< Lo hai colpito! >> Merida le stava urlando contro, arrabbiata e quasi delusa del suo gesto. << Come hai potuto?! Lui ti ha appena confessato il suo amore, tu hai detto di amarlo a tua volta e lo aggredisci? Perché? >>
<< Merida … n-non è col-colpa … sua … >> La voce di Jack era un sussurro o poco di più.
Una stretta dolorosa avvolse il cuore di Elsa. Che cuore grande che aveva il Guardiano: lei lo aveva colpito, ma lui continuava a preoccuparsi per lei e a difenderla.
Per fortuna i suoi nuovi “amici” si stavano preoccupando per lui. << Jack sta calmo, risparmia le forze. >> Gli disse Hiccup, mentre Astrid recuperava il suo bastone da terra. Il ragazzo gli sorrise debolmente per poi perdere i sensi.
<< Non è colpa sua? >> La riccia era sconvolta e fece la domanda nonostante avesse visto il giovane chiudere gli occhi. << Jack, ti ha attaccato con il ghiaccio, ti poteva uccidere! >>
<< Jack è uno spirito, è già morto, non può morire di nuovo. >> Rispose la bionda, una volta recuperato quel briciolo di autocontrollo necessario a pensare in modo coerente. << Portatelo via, mettetelo al caldo e si riprenderà. >> Si stava imponendo la calma, ma anche lei era agitata. Non era per nulla certa che quello che stava dicendo fosse vero, ma era la sua più grande speranza al momento. << Andate via. >> Era in pensiero per Jack, da morire, ma se lui fosse rimasto lì, temeva di diventare un ulteriore pericolo per lui. Lei era un mostro, Jack era una delle poche cose belle che lei aveva nella sua vita, ma esattamente come era successo con sua sorella, ora proprio lei gli stava facendo del male.
<< Andare via? >> La riccia era sempre più sconvolta. << Non possiamo andare via, lui ha bisogno di aiuto, non lo capisci? Come puoi essere così insensibile? Oltre ad averlo intorno a te ce l’hai anche nel cuore il ghiaccio? >>
Questo fu troppo per Elsa: << Vi ho detto di andare via! >> Nuovamente stalattiti di ghiaccio scaturirono dalle sue dite, dirette contro i tre ragazzi. Stavano quasi per colpirli quando qualcosa li intercettò, precisamente una possente ala nera. Essa apparteneva ad un drago che era volato in difesa dei suoi amici non appena aveva captato il pericolo. “Quel drago” pensò Elsa “è lo stesso che ha salvato me ad Arendelle, cosa ci fa qui?”
<< Ottimo tempismo Sdentato. >> Esclamò il ragazzo castano. Sollevò il corpo di Jack da terra e lo caricò sul dorso dell’animale. << Ora noi andiamo via, va bene? >> Disse. Nella sua voce c’era il vigore di un capo. Era un ordine, non una richiesta e lei non si oppose.
Rimasta sola, Elsa fu inevitabilmente presa dal rimorso. La luna brillava nel cielo con aria malinconica e questo non aiutò a risollevare il suo umore.
Lo aveva scacciato e colpito con i suoi poteri, proprio come aveva fatto con Anna. Aveva ferito le uniche due persone a cui mai avrebbe voluto fare del male. Guardò fuori dalla finestra. “Oh Anna …” pensò amareggiata. Quanto le mancava la sua dolce sorella, chissà cosa stava facendo il quel momento …
 

<< Continuate a cercare. >> La voce di Anna non era mai stata tanto autoritaria. << Non dovete arrendervi. >> Aveva continuato a guardare il suo riflesso nel vetro della finestra mentre parlava. La luce della luna illuminava la strade deserte di Arendelle, dando alla città un’aria sinistra. Anna era bianca quasi quanto lei; il viso pallido e le occhiaie che le si stavano formando sotto gli occhi la fecero sospirare. Erano giorni che non dormiva bene, ma non voleva arrendersi, non poteva arrendersi!
Una guardia ebbe il coraggio di farsi avanti e parlare per tutti. << Mia signora, la regina è scomparsa ormai da quasi sette giorni e … >>
<< Non mi interessa! Cercatela ancora! >> La sua voce si alzò come mai era successo, tant’è che la guardia con cui stava parlando si spaventò. << Come volete principessa. >> Detto questo si ritirò con un saluto militare, lasciando Anna sola con Olaf e Kristoff. Da quando il piccolo pupazzo di neve era tornato senza Elsa, raccontando dell’accaduto, era passata una settimana, una settimana in cui non avevano avuto notizie della regina …
Un uomo vestito di nero l’aveva aggredita, un drago l’aveva portata via e da allora di lei non si sapeva nulla. Tutto pareva assurdo alle orecchie di Anna, ma questo non l’aveva fermata e aveva immediatamente dato ordine di cominciare le ricerche. Anche Kristoff aveva fatto del suo meglio, coordinando le indagini e cercando, al tempo stesso, di rimanere accanto alla fidanzata, che mai come in quel momento aveva bisogno del suo conforto. << Anna >> Le disse infatti. << So che sei preoccupata per Elsa, lo sono anch’io e come te spero ancora che lei sia viva, ma dovremmo iniziare a prendere in considerazione anche l’ipotesi peggiore e cioè che lei sia … >>
Non riuscì a finire la frase, perché la rossa si voltò di scatto verso di lui. << Elsa è viva! >> Gridò: << Non voglio considerare altro che questo. >> Gli occhi azzurri di lei, sempre così solari e luminosi, in quel molto erano velati da lacrime disperate. Si tuffò nel petto del ragazzo. << Kristoff, non voglio che lei sia morta, non posso perderla, non ora che l’ho finalmente ritrovata. >>
Il ragazzo la strinse a sé, cullandola dolcemente e cercando di darle tutto il conforto possibile e lasciandola sfogare. D’istinto, sentendo i singhiozzi della donna che amava, puntò i suoi occhi marroni sulla finestra, verso la montagna alle spalle del castello. Non poteva vederlo, ma poteva immaginare il castello ghiacciato della regina stagliarsi contro il cielo. L’avevano cercata anche lì, ma non l’avevano trovata. “Elsa” pensò
“dove sei finita?”





The Fred's Hollow:
Ed dopo un mese dal mio ultimo aggiornamento eccomi tornata tra voi. Chiedo scusa per la lunga assenza, ma gli esami universitari non mi hanno permesso di scrivere ed ero rimasta molto indietro con la stesura della storia. Ora, tuttavia, sarete felici di sapere che ho recuperato e oltre a questo che ho appena pubblicato ho altri due capitoli pronti ergo, per lo meno per le prossima due settimane, potete stare tranquilli: non ci saranno ritardi. In questo tempo mi impegnerò a scriverne altri, quindi filerà tutto liscio XD.
Ma ora passiamo alle cose serie: che ne pensate di questo capitolo? Ho fatto fare una piccola apparizione ad Anna, perchè me la sono immaginata in pena per la sorella, in più Jack e Elsa si sono finalmente rivisti, tuttavia lei lo ha colpito al cuore, cosa succederà al nostro Jack? Hiccup e i suoi amici riusciranno ad aiutarlo?
Intanto si sono dichiarati il loro amore, quindi la situazione si è sbloccata u.u, non credete anche voi? XD
Sono perfida lo so, a lasciarvi così, sospesi senza delle risposte ma se volete sapare come andrà a finire vi basta solo continuare a seguirmi, a sopportare i miei ritardi e a ignorare i miei errori di battitura ^^'''.
Questa volta l’ho rivisto più volte il capitolo, quindi non dovrebbero essercene, ma non voglio metterci le mani sul fuoco ^^’’’
A tal proposito vorrei ringraziare: 1)
BimbaMonellaVaga, Cecily_H, Deidara7, Elsa_ladyFrost, Fabri_Timelady, Floryana, Hopenill, IceBluGirl, Laila 2705, Lilian Potter in Malfoy, LittelMoon, MrsDalloway91, Musa00, natalie_80, nihal_chan, NinaDobrev_, Romantic_Dreamer, SashaJohnson, Sun Aoyun, temimato97, the snow queen, weepingangel, _HakuNoKiri_ e _IGM_EFJL5L_BH6_ che hanno inserito la mia storia tra le preferite.
2)
13_forever, Aiofjane, AkIrA_23, Cloau_efp, DarkViolet92, DJ_AmuStar, Elsa_ladyFrost, EmilyHalliwell, Eunice Laufeyson, fantasy_book, guetto78, ibegyourhate, Jarida_forever, ladymoner_, Laila 2705, Layla_Silver, LazioNelCuore 1711, Lilla95, LovelyAndy, maltrerio, marty00, misa_mery, New Moon Black, Penna rossa, Pitch Black, roxen carry, Saretta_Dreamer, Scorpiusthebest, sere_rainbow_biersack, Snow_Queen, Snow_White_Queen, Sofy_Candy, Sun Aoyun, Tamalia_14, tama_chan_, Thelf, TheLittleLadyBug, theonehope, Victus Mors, _Ame_941 e _Ash che mi hanno inserito tra gli autori preferiti nel corso di tutti i miei anni trascorsi su Efp.
3)
Angelo di Luna_Angelmoon, Elsa Ai, Elsa_ladyFrost, jaspeg, Mintaka94, Poprock24, Saphira Fire Frost, Undomiel, yukichan01 e _IGM_EFJL5L_BH6_ per aver inserito la mia storia tra le ricordate.
4)
A m b e r F r o s t, alexandros_95, Amy e Blaze, aredhel2795, beno89, Blackmore Di Blackmore, Cordelia89, cristal_smeraldo48, cup of tea, Daughter_Of_The_Moon, Deidara7, Elsa_ladyFrost, Floryana, IceBluGirl, InfinitySoul19, Ini, iolm, kairyilaria93, Ladradilucciole, Laila 2705, La_Regina_Delle_Nevi, lusy97, Millennia Angel, mintheart, Misuzu, MrsDalloway91, Mumma, neve_luna, reginaelsa, Rurue, Sibby00, temimato97, the snow queen, TheLittleLadyBug, Valar_Morghulis, Witchofice22, xmileysoxygen, ylenia_17, _ely_93, _Firestorm_, _IGM_EFJL5L_BH6_ e _little_sweet_things_ per aver inserito la mia storia tra le seguite.
5)
EmilyHalliwell, Laila 2705, _IGM_EFJL5L_BH6_, Elsa_ladyFrost, InfinitySoul19, _little_sweet_things_, La_Regina_Delle_Nevi, the snow queen, Ladradilucciole, Mintaka94, Musa00, weepingangel, simo_dreamy, Floryana, Hopenill, Mayetta0101, Misuzu, kairyilaria93, Amorina_Elsa_2001, Cordelia89 e Amy e Blaze che mi hanno fatto il grande onore di lasciare almeno una recensione. Ormai alcuni di voi sono onnipresenti nelle recensioni e spero che continuino così ^^’’. Voi siete la spinta che ancora mi fa scrivere, soprattutto viste che sopportate tutti i miei ritardi XD.
Per ora vi lascio, alla prossima miei cari e lasciatemi tante belle recensioni ok?
Non so come farei senza di voi <3 !!

 
 
  
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