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Autore: Tigre Rossa    04/03/2015    2 recensioni
'L’essere umano è sempre stato soggetto all’errore, anche nelle cose più elementari.
L’errore è l’essenza stessa dell’umanità, e tu l’hai sempre saputo.
Eppure non hai mai voluto accettarlo.
No, tu non volevi una vita fatta di sbagli.
Non volevi un’esistenza basata sull’errore.
Li hai evitati tutti.
E, in particolar modo, hai evitato gli errori umani più pericolosi, i sentimenti.
Quei inutili, fastidiosi, dannati sentimenti che distinguono un essere umano da una macchina, che fanno la differenza tra sbaglio e perfezione.
Paura, dolore, affetto, amicizia.
Amore.
Li hai allontanati tutti, isolandoli alla pari di germi capaci di corrompere la tua irreale perfezione. Credevi di essere un essere non umano, lontano da tutti questi errori che mai ti avevano toccato.
Eppure, proprio all’ultimo, sei stato battuto, e dal più infido di loro.
Si, è così.
Tu hai commesso un errore, Sherlock.
Il più prevedibile degli errori umani.
Ti sei innamorato."
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Coppia: Johnlock
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Errore Umano
 
 
 
 




















Mio Dio Sherlock, lei ti ama!
Si, e come ho detto: errore umano.
-Tu conosci gli errori umani meglio di chiunque altro, non è vero, Sherlock?-
 
 
La scienza non commette errori.
La logica non commette errori.
Le macchine non commettono errori.
È una realtà innegabile, una realtà che ti è sempre stata ben chiara.
Ed hai sempre aspirato a questa realtà priva di imperfezioni, di sbagli, di errori, fatta solo di assoluta perfezione, quella perfezione che non è mai appartenuta all’essere umano.
L’essere umano è sempre stato soggetto all’errore, anche nelle cose più elementari.
L’errore è l’essenza stessa dell’umanità, e tu l’hai sempre saputo.
 
Eppure non hai mai voluto accettarlo.
No, tu non volevi una vita fatta di sbagli.
Non volevi un’esistenza basata sull’errore.
Anelavi alla scienza, alla logica e alla loro perfezione, l’unica perfezione esistente in questo nostro mondo.
E se per ottenerle dovevi smettere di essere umano, bene. Nessun sacrificio fu mai più gradito.
Ti comportavi come un essere non umano, e ti piaceva che la gente te lo rinfacciasse.
Eri unico nella tua totale assenza di imperfezioni, sbagli, errori.
Li hai evitati tutti.
E, in particolar modo, hai evitato gli errori umani più pericolosi, i sentimenti.
Quei inutili, fastidiosi, dannati sentimenti che distinguono un essere umano da una macchina, che fanno la differenza tra sbaglio e perfezione.
Paura, dolore, affetto, amicizia.
Amore.
Li hai allontanati tutti, isolandoli alla pari di germi capaci di corrompere la tua irreale perfezione. Credevi di essere un essere non umano, lontano da tutti questi errori che mai ti avevano toccato.
 
 
I sentimenti sono un difetto chimico che si trova nella parte che perde.
-Un difetto chimico da cancellare.-
 
 
Eppure, proprio all’ultimo, sei stato battuto, e dal più infido di loro.
Si, è così.
Tu hai commesso un errore, Sherlock.
Il più prevedibile degli errori umani.
 
Ti sei innamorato.
 
Si, Sherlock. Sei caduto vittima di questo sentimento potente e inarrestabile, la rovina e allo stesso tempo la salvezza di questo mondo che sembra capace solamente di andare a rotoli.
Il tuo cuore si è ribellato alla natura fredda ed inumana che volevi imporgli, e si è attaccato con forza all’unico cuore che era riuscito, nonostante tutto, ad accettarla ed a vedere in essa anche qualcosa di buono.
 
Il cuore caldo e palpitante di John Watson.
 
 
Io non ho mai avuto amici. Eccetto uno.
-Perché non riesci a sostenere il suo sguardo?-
 
John Watson.
 
Fin dall’inizio, per te non è stato un ennesimo, semplice e prevedibile essere umano come tanti altri. Ti ha attirato fin da subito, con quella sua anima così profondamente umana eppure così inspiegabilmente affine alla tua.
E così, per la prima volta, ti sei concesso di legarti a qualcuno di reale.
 
Oh, hai tentato di fermarti, di dominarti, di controllarti, inizialmente. E quanto sei stato bravo.
Ma nessuno può evitare di cadere in questo errore umano chiamato amore.
 
Nemmeno tu.
 
Prendi la mia mano!
-E corri mano nella mano con colui che ti sta trascinando nel barato -
 
 
La tua vita, così vuota, fredda, senza luce, si era improvvisamente riempita di John.
E tu eri così preso dalla sua presenza costante ed affettuosa, dai suoi occhi che sembravano contenere l’intero universo, dal suo sorriso che pian piano diventava per te la prima cosa da preservare da questo mondo di schifo che vi circonda, che non ti sei reso conto del tuo errore fino a quando non ne eri troppo pieno per tornare indietro.
 
Ma, anche se te ne fossi reso conto prima, non avresti fatto nulla per cancellarlo, nonostante tutto.
 
In fondo, perché aspirare alla perfezione pura, se la sola presenza di John al tuo fianco ti faceva sentire perfettamente felice?
 
Tieni gli occhi fissi su di me.
-Quegli stessi occhi che ti uccidono ma a cui non puoi rinunciare-
 
 
Quante cose che ti ha portato a fare questo piccolo errore, il tuo unico errore.
Hai fatto davvero di tutto, guidato da questa emozione estranea eppure ormai troppo profondamente tua per eliminarla.
Tutto –tutto- ruotava attorno John Watson. La tua stessa vita girava intorno a lui.
Hai corso incredibili pericoli per proteggerlo.
Hai mentito, hai imbrogliato, hai messo a rischio la tua vita per lui.
Hai inscenato il tuo suicidio di fronte ai suoi occhi, hai lottato per eliminare tutte le possibili minacce alla sua vita, ti sei sacrificato per lui.
Hai rinunciato a lui, quando hai capito che niente, dopo quella maledetta caduta -così sbagliata, eppure così necessaria- avrebbe potuto restituirti la tua vita di prima con lui.
Ti sei fatto da parte, silenziosamente, con l’anima che sanguinava.
Sei stato al suo fianco mentre si sposava con una donna che portava in grembo il suo bambino, che avrebbe avuto la fortuna di trascorrere ogni singolo giorno della sua vita con lui, che avrebbe avuto da quel momento in vanti il posto che il tuo cuore reclamava, urlante e ferito a morte, come proprio.
 
E poi, hai ucciso per lui.
 
Il punto debole di Sherlock Holmes è il suo amico John Watson.
-Il punto debole per il quale saresti capace di fare di tutto -
 
Si, Sherlock.
Strano come questo insignificante sentimento sia potente, no?
Ti ha trasformato addirittura in un assassino.
Non che ci sia voluto molto, certo. Dopotutto, ti è bastato vedere quel bastardo che non meritava di essere chiamato uomo colpire ripetutamente il viso di John, avvertire la consapevolezza che la tua svista gli aveva appena rovinato la vita, incontrare quegli occhi profondi che neppure in quel momento terribile avevano intenzione di lasciarti da solo, e poi hai preso l’unica decisione che ti sembrava possibile, senza alcun rimpianto, senza nessuna indecisione, senza nessun dubbio.
 
Forse c’erano altri modi per cavartela, modi che saresti riuscito a scorgere se avessi avuto la mente libera da tutto questo John, il cuore svuotato da questo sentimento insidioso, l’anima priva di questo errore che ha segnato te stesso e la tua vita per sempre.
 
Ma adesso che aspetti di conoscere quali saranno le conseguenze del tuo gesto, qui, rinchiuso in questa piccola cella, non te ne penti.
No, tu non ti penti di nulla di ciò che hai fatto per lui, per John.
Per il tuo John.
 
E saremo ancora io e te, contro il resto del mondo . . .
-Quanto vorresti che fosse ancora così-
 
 
Amare è un errore umano, il più stupido, prevedibile e detestabile degli errori umani.
Eppure amare John Watson non è mai stato un errore, non per te.
E anche se lo fosse stato, sarebbe un errore che commetteresti di nuovo cento, mille, diecimila volte, all’infinito, senza nemmeno pensarci.
 
Amare.
L’errore umano più stupido.
 
Amare John Watson.
L’errore umano più dolce.
  
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