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Autore: Astrea9993    04/03/2015    3 recensioni
Non c'era altra spiegazione: ero finita all'interno della mia stessa fanfiction ed ora non sapevo come uscirne e, a dirla tutta, non sapevo neppure se volessi farlo!
C'era solo un piccolo problema: prima di essere trasportata all'interno del mondo di Harry Potter non avevo avuto il tempo di concludere la mia storia ed ora questa era fuori controllo ed io non sapevo più cosa mi riservasse il futuro...
Ero appena giunta ad Hogwarts, non era ancora trascorso il primo giorno ed io ero già quasi riuscita a rompermi l'osso del collo e a portare James Potter all'altro mondo assieme a me...
Se questi erano i presupposti qualcosa mi diceva che d'ora in poi le mie giornate sarebbero state piuttosto movimentate...
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Dominique Weasley, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Capitolo 14
 
In cui Melanie riflette sulla propria stupidità
 
Non era la prima volta che scorgevo uno studente pietrificato, eppure questa vola era diverso.
Certo, vedere quelle vittime mi aveva sempre spaventata inoltre avevo visto il dolore negli occhi di coloro che avevano amato quelle persone di cui ora rimaneva solo un guscio vuoto e sapevo bene che coloro che restavano non potevano far altro che sentirsi morire lentamente dentro e domandarsi se avrebbero più riabbracciato i loro cari.
Sapevo bene tutto questo eppure ritrovare Alice Paciock era stato devastante.
Non conoscevo bene Alice e sarebbe stato ipocrita dire che a sconvolgermi fosse stato il suo ritrovamento, ciò che mi aveva davvero sconvolta era stato il dolore di Albus.
Non credevo che si potesse soffrire così tanto e continuare a vivere.
Era strano vedere tutta quella sofferenza nel volto di Albus Severus Potter, in fin dei conti lui era un Serpeverde e, per quanto molte dicerie sulla nostra casa fossero infondate, fino ad ora ero riuscita ad appurare una grande verità: noi Serpeverde non amavano mostrare i nostri sentimenti, specie le nostre debolezze.
Ad Hogwarts non esistevano case formate da persone buone e case formate da persone cattive, le persone erano semplicemente persone e non si poteva fare di tutta l'erba un fascio ma, alcuni elementi, accomunavano tutti i Serpeverde che avevo conosciuto: la riservatezza e la fedeltà nei confronti di amici e famiglia.
Noi Serpeverde non eravamo inclini a grandi slanci di eroismo e raramente mostravamo i nostri sentimenti ma quando qualcuno guadagnava la nostra fedeltà questa era per sempre.
Quindi, data la riservatezza tipica di noi Serpeverde, non potevo dire di conoscere bene Albus ma una cosa la sapevo: in quel momento, mentre abbracciava il corpo ormai inerte di Alice senza curarsi di dove si trovasse il giovane Potter aveva lasciato cadere ogni maschera.
Tutto mi era apparso distante, come se si trattasse soltanto di un brutto sogno, e poi mi ero avvicinata lentamente ad Albus senza sapere neppure io cosa stessi facendo. 
Stavo giusto per posargli una mano sulla spalla quando era intervento James:
"Lascia fare a me." Si era limitato a dire prima di chinarsi e sussurrare poche parole all'orecchio del fratello.
Ed io ero rimasta li, incapace di fare qualsiasi cosa.
Poi, lentamente, Albus aveva lasciato andare il corpo di Alice e si era alzato da terra gli occhi asciutti come se neppure le lacrime bastassero ad esprimere quel dolore.
Appena avevo scorto Albus avevo compreso la tragicità della situazione ed inizialmente avevo pensato che la situazione non potesse assolutamente peggiorare, poi avevo compreso di essermi sbagliata quando il professor Paciock era arrivato sul posto.
Era stato allora che avevo compreso che al dolore non c'era mai fine ed era stato allora che avevo compreso di non voler vedere altro.
Subito mi ero affrettata a pronunciare la parola d'ordine desiderosa di fuggire a quella situazione ed immediatamente James mi aveva seguita trascinando con se il fratello.
"Lasciami!" Sbottò Albus mentre si divincolava dalla stretta del fratello.
"Ti ho detto di lasciarmi!" Esclamò mentre, finalmente, riusciva a liberarsi con uno strattone.
"Che cosa vuoi?" Continuò poi il più giovane dei fratelli Potter.
Sapevo bene che tra Albus e James vi erano dei contrasti ma questa era la prima volta che assistevano ad una lite tra i due anche se, più che altro, al momento sembrava che Albus avesse trovato nel fratello una valvola di sfogo, un pretesto per riversare il dolore che gli attanagliava l'animo.
"È da quando sono stato smistato che hai smesso di degnarmi della tua considerazione se non per ricordarmi quanto Grifondoro sia magnifica e come il fatto che io mi trovi a Serpeverde sia una vergogna! Ed ora, improvvisamente, hai voglia di fare il fratello modello?!"
"Albus..." cercai di intervenire, tutti e tre sapevamo bene che il fulcro della questione non era James, che in quel momento Albus aveva semplicemente bisogno di prendersela con qualcuno ed era proprio per questo che non potevo permettergli di dire qualcosa di cui si sarebbe pentito.
"E poi" continuò imperterrito il Serpeverde "per una ragazza hai finito per rinnegare le tue stupide convinzioni, le convinzioni che non eri riuscito a mettere da parte per tuo fratello! Da quel che vedo sei proprio disposto a tutto pur di riuscire a fartela! Che ne dite di prendervi una stanza così da risolvere al più presto questa stupida situazione di stallo?!"
E poi, prima che potessi riuscire ad elaborare una qualsivoglia reazione, James aveva colpito Albus con un pugno e questi era finito a terra.
"Dannazione, Potter!" Esclamai mentre, nonostante fossi ancora stordita da tutti quegli avvenimenti mi frapponevo tra i due.
"Di tanto in tanto potresti cercare di comportarti d'adulto!" Mi lamentai mentre, con le braccia incrociate al petto, lanciavo occhiate penetranti a James.
"Stanne fuori, Starlight." Mi intimò per tutta risposta il Grifondoro, "Albus è mio fratello e posso dire di conoscerlo piuttosto bene, per questo posso garantire che quando da di matto ogni forma di mediazione, comprensione e dolcezza risulta inefficace." Continuò James ed effettivamente mi trovai a dover ammettere che il Grifondoro aveva ragione: nello sguardo di Albus ardeva ancora la rabbia ma ora il Serpeverde sembrava aver riacquistato il controllo di se.
"Negli ultimi anni sono stato un idiota." Ammise James riuscendo a stupirmi profondamente.
"Avrei dovuto essere un fratello maggiore migliore, invece mi sono fatto accecare dalla delusione e dal senso di tradimento che ho provato nel vedere mio fratello assegnato ad un'altra casa." Continuò poi, era evidente che quella confessione gli pesasse molto.
"Ma l'apparente lontananza che c'era tra noi non mi ha di certo impedito di capire come stessero davvero le cose. Io sono tuo fratello! Era impossibile che non me ne accorgessi! Ho visto il modo in cui guardi Alice! E per rispondere alla tua domanda voglio solo stare vicino a mio fratello e ricordargli che non ha perso la ragazza di cui si è innamorato, che lei si risveglierà e che noi la salveremo!"
Solo ora si era palesato ciò che nessuno di noi aveva visto perché, neppure Scorpius, era riuscito a vedere i sentimenti che Albus provava per quella timida Tassorosso.
Non avevo mai avuto modo di interagire con Alice, lei era piuttosto timida mentre io, molto più semplicemente, non ero brava a socializzare.
Certo, andavo d'accordo con i Weasley/Potter, ma questo solo perché la loro esuberanza compensava la mia natura schiva.
Inoltre essendo Alice più piccola di me non avevamo neppure  avuto modo di incontrarci a lezione.
Sapevo che, come gli Scamandro, anche Alice conosceva i Potter da tempo ma raramente si univa alle caotiche conversazioni che dominavano la Sala Grande e, nonostante sembrasse andare molto d'accordo con Molly, il più delle volte preferiva la compagnia delle sue amiche Tassorosso.
Eppure, solo ora, rivedevo quei dettagli che, presa da me stessa, Avevo ignorato: rivedevo il modo in cui Alice scrutava Albus quando era certa di non essere vista, ricordavo le volte in cui avevo scorto Albus intento ad aiutarla con pozioni.
Al momento opportuno non avevo saputo dare il giusto peso alla cosa ma, ora che ci pensavo, Albus non avrebbe mai perso tempo aiutando qualcun altro nei compiti, a meno che, ovviamente, non si trattasse di una persona speciale.
Albus non era una persona espansiva e, anche quel piccolo gesto, per lui doveva aver significato molto.
Eravamo ciechi e ci eravamo accorti di quel sentimento troppo tardi, solo James sembrava essere riuscito a scorgere i sentimenti del fratello, James che per lungo tempo era stato distante da Albus non aveva mai smesso di vegliare su di lui.
"Ora è troppo tardi." mormorò Albus, la rabbia era svanita per lasciar nuovamente spazio al dolore.
"Non è troppo tardi! Non ancora!" Ribadii io, questo era il problema di noi Serpeverde: eravamo intelligenti e questo ci permetteva di vedere i rischi, le incognite e le probabilità ma, se c'era una cosa che avevo imparato, era che di tanto in tanto ciò che serviva era un po' di stupidità Grifondoro.
Solo uno stupido si sarebbe messo contro Voldemort ma era solo grazie a quegli stupidi che il mondo non era stato distrutto, era solo grazie a quegli stupidi che noi eravamo liberi ed anche io avevo deciso di voler essere una Stupida Serpeverde.
"Melanie ha ragione, non è ancora troppo tardi!" Convenne James mentre finiva per sedersi accanto ad Albus che, dopo essere stato colpito, era rimasto a terra.
"Troveremo il colpevole." Rincarai la dose prima di sedermi a mia volta accanto ai fratelli Potter.
Poi tra noi era calato un silenzio carico di dolore e preoccupazione.
"Cercate di non sprecare anche voi il vostro tempo." Erano state le ultime parole che Albus aveva pronunciato prima di rinchiudersi nel suo mutismo ed io non avevo potuto fare a meno di chiedermi se anche io e James non fossimo come Albus ed Alice, se anche il mio cuore avrebbe potuto essere lacerato da quel dolore e da quel rimpianto.
No, io non volevo quel dolore ma allora cosa avrei dovuto fare per evitarlo? Ero ancora in tempo per rifuggire l'amore o avrei dovuto cedere a quest'ultimo per non avere rimpianti?!
Eravamo ancora lì, stretti gli uni agli altri e ad uno ad uno a noi si erano silenziosamente aggiunti anche Scorpius, Cordelia, i gemelli e il resto della famiglia Potter/Weasley.  All'apparenza eravamo tutti inerti eppure, il mio cervello che non aveva mai smesso di arrestarsi un attimo, stava per esplodere.
Non potevo fare a meno di pensare ad Alice, a Colin e a tutti gli altri, non potevo fare a meno di pensare a cosa avrei potuto fare per impedire che tutto questo si ripetesse ancora.
Poi era arrivato quel gufo.
Era stato come risvegliarsi da una trans, solo allora mi ero resa conto che fosse già sera.
Con un sospiro mi ero alzata da terra, era finito il tempo dell'inerzia, era giunto il momento di agire.
Subito mi ero affrettata verso l'uscita della sala comune.
Nella lettera della McGranitt c'era solo scritto di raggiungerla nel suo ufficio ma io ero ormai certa che li avrei trovato anche gli Auror e, questa volta, avrei preteso delle risposte. 
 
 
 
*****
 
 
 
L'ufficio della McGranitt negli ultimi tempi era diventato fin troppo familiare per i miei gusti.
Ad essere sincera ero persino stanca di vedere la faccia di Ronald Weasley, in quanto ad Harry Potter c'era già un Potter che mi stava tra i piedi e questo mi bastava e avanzava.
Ma, più di ogni altra cosa, ero stanca di vedere tutte quelle vittime ed ero stanca di parlare e fare ipotesi senza poi riuscire a concludere nulla.
Per un momento mi ero illusa di poter avere il controllo su ciò che mi circondava, per un momento avevo pensato che questa fosse la mia fanfiction, che fosse tutto frutto della mia fantasia.
Ora sapevo che non era così e che per qualche strana ragione avevo travalicato spazio e tempo per giungere in un altra dimensione.
Una dimensione in cui le persone continuavano a morire ad una ad una ed io ero solo una spettatrice inerme.
"Dovete fare qualcosa!" Sbottai incapace di trattenermi mentre facevo saettare lo sguardo da Potter a Wesley.
"Io ho fatto la mia parte, ora tocca a voi catturare il responsabile e, fossi in voi, cercherei di farlo prima che l'intera Hogwarts venga pietrificata!" Continuai senza riuscire ad impedire che la voce mi si spezzasse.
Avevo paura.
Io non ero una Grifondoro incosciente e ci tenevo alla mia integrità psicofisica.
"Starlight, sono anche io lieto di vederti." Intervenne Ronald Weasley guadagnandosi un occhiataccia.
"Capisco i tuoi sentimenti ma il Castello è popolato da molte persone e non è facile restringere il campo dei possibili sospettati" intervenne Harry Potter "ma credo che questo potrà esserci d'aiuto." Soggiunse poi mentre mi porgeva un semplice foglio di pergamena.
 
"Tutti voi, traditori del vostro sangue, pagherete."
 
"Chiaro e conciso." Commentai dopo aver letto quelle poche parole che mi avevano gelato il sangue nelle vene.
"Questo biglietto era stretto tra le mani di Alice." Spiegò Ron.
"Quindi non si tratta di una semplice ricostruzione di avvenimenti passati, si tratta di vendetta nei confronti di coloro che hanno sfidato Voldemort."
Tutto questo era solo un gioco perverso e lo psicopatico che lo stava conducendo aveva probabilmente deciso di lasciare il gran finale per ultimo, questo era l'unico motivo per cui i Potter erano ancora vivi, pensai tra me e me, e nel formulare questo pensiero non potei fare a meno di provare paura e, questa volta, non temevo per me stessa ma per James, Rose, Dominique e tutti gli altri  perché, tutti i miei amici, erano in pericolo.
"Doveste allontanare i vostri figli da Hogwarts."
"Dovremmo catturare il responsabile e proteggere i figli di tutti." replicò Ron tagliente, eppure, nei suoi occhi, potevo scorgere la preoccupazione.
"Chi se ne frega di tutti gli altri!" Replicai io "essere i figli dei salvatori del mondo magico conterà pur qualcosa!"
"Credi davvero che James accetterebbe di andarsene?" Intervenne Harry rivolgendomi un'occhiata eloquente.
"Voi Grifondoro siete stupidi!" Dissi incrociando le braccia al petto.
"Abbiamo scoperto un'altra cosa" intervenne Potter cambiando argomento "abbiamo esaminato le foto contenute nella macchina fotografica rinvenuta accanto a Colin Canon, al suo interno vi era una foto di Clarissa Jordan mentre il libro aperto davanti a quest'ultima era stato preso in prestito da Alice Paciock solo pochi giorni prima che lo rivenissimo accanto alla giovane Jordan"
"Quindi in ogni aggressione c'è un indizio per individuare la prossima vittima e, molto probabilmente, la prossima vittima sarà un Serpeverde." Mi limitai a constatare. Questa storia non mi piaceva per niente.
"Dovete muovervi a fare qualcosa e non lo dico solo perché voglio vivere!" Mi lamentai "chi potrebbe avercela con voi?"
"Non è molto semplice dirlo, abbiamo molti nemici." Intervenne Potter.
"Di cui una metà è morta, l'altra è ad Azkaban e i rimanenti sono membri della tua famiglia." Soggiunse Ronald riuscendo suo malgrado a strapparmi un sorriso.
"Sarebbe divertente se un pazzo omicida non girovagasse per la mia scuola in cerca di vittime." mormorai in un sospiro "inoltre non sono poi così sicura che la persona che cerchiate sia un Serpeverde." soggiunsi poi "partendo dal presupposto che io non ho aggredito nessuno gli altri Serpeverde che si trovano ad Hogwarts e che hanno un qualsivoglia legame con i Mangiamorte sono Scorpius, Cordelia ed Edward Nott ed infine Amelia Zabini. Partendo dal presupposto che dubito che mio cugino, il migliore amico di Albus, abbia tentato di uccidere qualcuno direi che possiamo toglierlo dalla lista dei sospettati. Cordelia è più Babbanofila di me e neanche suo fratello ha l'aria dell'assassino. In quanto ad Amelia... Be' se avesse ucciso qualcuno la prima vittima molto probabilmente sarei stata io." conclusi la mia arringa.
Certo Amelia era piuttosto sgradevole ma era troppo vigliacca per poter solo pensare di aggredire qualcuno e poi nessun Serpeverde avrebbe mai pensato di aggredire i membri della sua stessa casa.
Non avevamo ancora alcun indizio che ci guidasse verso il colpevole, pensai tra me e me sospirando amaramente.
Era tardi, io ero stanca, e la gioia della vittoria aveva ormai da tempo lasciato posto al dolore e a questo vago senso di impotenza.
"Tutto questo è inutile, anche questa conversazione è una perdita di tempo." Ammisi frustrata, l'ottimismo non era mai stato un mio punto di forza e di certo tutte queste aggressioni non mi incoraggiavano a vedere il lato positivo della situazione, sempre ammesso che vi fosse un lato positivo.
"Se pensavate che io potessi aiutarvi a scoprire qualcosa di nuovo, mi dispiace deludervi, ma purtroppo non ho la più pallida idea di chi ci sia dietro a tutto questo." Continuai poi concitata.
"Melanie" intervenne Harry interrompendo il mio pessimistico sproloquio "la nostra intenzione era unicamente metterti in guardia: la prossima vittima sarà di Serpeverde e tu sei una Serpeverde."
"Mi pare che la mia famiglia abbia servito per lungo tempo Voldemort" replicai quasi divertita "certo, alcuni di noi erano dei pazzi omicidi ma dubito che un Mangiamorte ci definirebbe dei traditori del nostro sangue inoltre, il mio sangue è purissimo, pertanto ritengo di essere al sicuro." Continuai poi  "Quello che dovrebbe guardarsi le spalle è Albus." Conclusi infine senza poter evitare che una vena di tristezza trasparisse dalla mia voce.
"Chiunque sia l'aggressore sembra essere particolarmente interessato a te..." intervenne Ronald ma prima che potesse finire di parlare lo interruppi.
"Non intendo nascondermi e, se è questo ciò che state suggerendo, non intendo lasciare Hogwarts. Non lo faranno i vostri figli e non lo farò neppure io. Questa è casa mia e se quello psicopatico vuole la mia testa che provi a prendersela!" Sbottai con orgoglio prima di abbandonare adirata l'ufficio.
Mi stavo indubbiamente comportando da stupida Grifondoro ma, molto probabilmente, se fossi stata intelligente avrei abbandonato questa pericolosa dimensione già dopo là prima aggressione.
Invece ero rimasta e, a dispetto di tutto, volevo rimanere perché solo qui mi sentivo pienamente a casa mia. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dell'autrice
Salve a tutti! Per prima cosa inizio con lo scusarmi per questo tremendo ritardo nell'aggiornamento ma la sessione d'esami è stata tremenda!
Ora, fortunatamente, con l'inizio delle lezioni, dovrei riuscire ad aggiornare con maggiore regolarità.
 
Ringrazio:
  • Herondale7 che ha aggiunto questa storia alle preferite
  • Fancy_dream99 che l'ha aggiunta alle ricordate e che l'ha recensita
  • ladyw e Silver Eagle che l'hanno aggiunta alle seguite
 
Grazie a tutti.
Astrea
  
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