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Autore: zaynseyes_    04/03/2015    2 recensioni
Alexander Sullivan è ricco, ha un bell'aspetto, ha carisma, è astuto ed ha sempre un costante senso di noia. Quando l'aggressivo Neo Bartosz cattura la sua attenzione, decide di farlo diventare la sua principale fonte di divertimento. Ma Alexander non sa quanto Neo sia complicato, testardo e perspicace. Inoltre Neo trova l'occasione perfetta per vendicare un suo amico, che Alexander in passato aveva ferito, quando Alexander incomincia ad avvicinarsi sempre di più a lui.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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C'erano un paio di cose che mi piacevano più di ogni altra cosa al mondo, oltre ad avere il controllo completo su ogni situazione.

"Alexander, per favore, il minimo che puoi fare è darmi una spiegazione!" esclamò Christian.

"Perchè dovrei?" chiesi sogghignando.

"Hai rotto con me mandandomi un fottuto messaggio!" disse Christian. C'era un mix di rabbia, dolore e disperazione nei suoi occhi.

"Perchè non ne valeva la pena farlo di persona" dissi scrollando le spalle.

Lui trasalì "Alexander, perchè lo stai facendo? Pensavo fossi felice con me!"

"Mi sono stancato della nostra relazione, Christian, perciò semplicemente l'ho finita qui. Adesso smettila di infastidirmi" dissi, il mio ghigno si fece più ampio. Mi girai e mi allontanai da lui, non degnandolo più di uno sguardo.

Camminai lungo il corridoio verso il mio migliore amico, Bennett. Aveva aperto il suo armadietto e adesso, dopo avermi notato, si girò verso me alzando un sopracciglio.

"Christian ti ha già stancato?" chiese.

"Ovviamente. Gli ho già parlato" dissi.

"Immaginavo che l'avresti fatto. Spero che lui non sia uno di quelli troppo appiccicosi che non riesce a farsene una ragione" disse Bennett con un sospiro, infastidito.

"Se è uno di quelli, gliene farò fare una ragione" dissi, il ghigno ritornò sulla mia faccia mentre pensavo all'espressione di Christian.

"Quindi, hai intenzione di trovarti presto un altro ragazzo?" chiese quando incominciammo a camminare insieme lungo il corridoio.

Feci spallucce "Forse. Se mi annoierò di nuovo, credo proprio di si. Nel frattempo mi divertirò in altri modi"

Bennett ridacchiò "Ovviamente lo farai, Alexander. Andiamo a cercare Scott"

I miei occhi slittarono su ogni figura presente nel corridoio alla ricerca di qualche patetico idiota che di solito usavo per divertirmi.

Mi annoiavo molto velocemente e molto facilmente. Ero sempre costantemente alla ricerca di nuovi modi per intrattenermi, e scoprì che quei inutili perdenti che popolavano la scuola superiore, erano una buona risorsa di divertimento per me.

Un paio di ragazzini mi guardavano nervosamente, alcuni notavano a mala pena che fossi lì, e altri mi rivolgevano degli sguardi di apprezzamento. Ero ben consapevole di essere attraente, quindi gli sguardi persistenti degli altri su di me non mi sorpresero affatto.

"Dove diavolo è Scott?" disse Bennett con un sospiro mentre lasciavamo il corridoio, camminando verso l'ingresso principale della scuola.

"Scott è proprio qui." disse Scott, venendo verso di noi "Alexander, hai già scaricato Christopher, quel mocciosetto?"

"Christian." dissi "Non che adesso mi importi più il suo nome"

"Lo prenderò come un sì" disse.

"Quella relazione era durata troppo a lungo" dissi, agganciando il pollice nella tasca dei jeans e guardandomi intorno.

Bennett ridacchiò "Oh, ma per favore Alexander. Se dura più di una settimana già pensi che sia durata troppo a lungo"

"Non è vero," dissi "L'ultima relazione è durata un paio di mesi"

"Solo quando ti senti particolarmente eccitato dal ragazzo" disse Scott, ridendo.

"Il fatto che nessuno ancora ti abbia dato un'appuntamente mi fa ridere" disse Bennett.

"Oh, sta zitto Bennett. Sono attraente, affascinante e pago pure le cene"

"L'ultima parte è quella che li conquista" disse Scott

 "Le persone sono superficiali" dissi scrollando le spalle "Questo però mi rende più facile abbordarle"

"I soldi possono comprare l'attenzione" disse Bennett, appoggiandosi contro il muro e incrociando le braccia al petto.

"E l'aspetto può mantenere l'attenzione su di te" continuò Scott.

Ghignai "Un'affascinante sorriso e un paio di parole carine ti dà molto di più che sola attenzione"

"Oh, davvero interessante." disse ironicamente Bennett, spingendosi dal muro "Adesso andiamo all'armadietto di Scott prima che suoni la campana"

Seguimmo Scott giù per il corridoio fino al suo armadietto. Mise la combinazione e l'aprì, scavando all'interno per trovare ciò di cui aveva bisogno.

Mi appoggiai all'armadietto vicino al suo, i miei occhi osservavano pigramente la folla di studenti che camminavano avanti e indietro. I miei occhi si fermarono su un ragazzo attraente.

"Sto per andare ad intrattenermi" dissi, allontanandomi dall'armadietto su cui ero poggiato.

Bennett mi afferrò il braccio "No, non adesso. Intrattieniti con qualcun'altro dopo pranzo." disse, lanciando un'occhiata al ragazzo "Adesso abbiamo lezione"

La campanella suonò quando finì di parlare. Sospirai e annuì. Bennett mi lasciò il braccio mentre Scott chiuse il suo armadietto, dirigendoci poi tutti insieme verso la classe di quell'ora.

Il giorno passò dolorosamente lento. Infatti quando suonò la campanella, che indicava che fosse ora della ricreazione, corsi letteralmente fuori dalla classe e giù verso il mio armadietto, prendendo il mio pranzo a sacco e aspettando pazientemente Scott e Bennett.

"Scusa, non riuscivo ad aprime l'armadietto" disse Scott quando lui e Bennett finalmente arrivarono.

"Non importa, andiamo dai" dissi girandomi e andando verso la caffetteria, sedendomi al nostro solito tavolo.

Aprì il mio pranzo e presi un morso del mio sandwich, i miei occhi osservavano attentamente la stanza, cercando il ragazzo attraente di prima. Ghignai quando lo individuai.

Era seduto in un angolo del tavolo con i suoi amici. Stava parlando con un altro ragazzo, sorridendo e gesticolando con la mano.

Bennett seguì il mio sguardo e sospirò "Vai Alexander, vai ad intrattenerti con lui"

Scott ci guardò curiosamente prima di seguire anche lui il mio sguardo. Sospirò e scosse la testa annoiato.

"Non mi dire che vuoi rimetterti con lui?" chiese.

"No, voglio solo infastidirlo per farmi due risate" dissi alzandomi.

"Oh, bene" disse sollevato.

Mi allontanai da loro senza dire un'altra parola. Dopo essermi avvicinato al ragazzo, lo osservai meglio, squadrandolo dalla testa ai piedi.

Capelli castani, pelle chiara, abbastanza muscoloso, jeans stretti che mettevano in evidenza il culo e una camicia abbottonata che però faceva intravedere il suo petto liscio. Sicuramente aveva attirato un bel pò di sguardi.

"Donnie" dissi, poggiando la mano sulla sua sedia.

Il suo sorriso gli morì sulle labbra e voltò lo sguardo verso me "Alexander" disse, pronunciando il mio nome come se ne fosse disgustato.

Sorrisi "Ha da tanto che non ci facciamo una chiaccherata"

"Un vero peccato. Purtroppo stavo proprio sperando che non accadesse mai" disse sospirando "Cosa vuoi?"

"Forse un'altra serata divertente" disse, il mio ghigno più ampio.

"Che ne dici invece di un pugno in faccia?"

Alzai lo sguardo verso il ragazzo che aveva appena parlato, seduto vicino a Donnie. Lui mi stava fissando, il suo corpo teso, come se fosse in attesa di una rissa.

Sarebbe stato attraente se non fosse stato per i suoi occhi neri che gli rovinavano l'aspetto. Aveva una cicatrice sul suo labbro superiore che gli accentuava di più il ghigno sulla faccia.

"In realtà non ero in cerca di un pugno in faccia." dissi pensieroso "Anche se penso sia più eccitante di una serata con Donnie"

Il ghigno del ragazzo crebbe ancora di più "Donnie ha di meglio da fare che sprecare il suo tempo con una ricca viziata troia"

Lo guardai "Non penso che ti abbia mai incontrato prima d'ora. Non che mi piacerebbe ricordare una feccia come te"

"Ciao Alexander" disse Donnie con noncuranza, girandosi verso i suoi amici.

"Non avevo finito di parlare con te, Donnie" dissi, accarezzando con le mie dita la sua nuca, vedendolo rabbrividire sotto il mio tocco.

"Ed io che pensavo che il detto che i biondi fossero stupidi era solo un mito." disse il ragazzo "Ti sei perso la parte in cui Donnie ti dice 'ciao'? Di solito questo è un saluto che indica un congedo, ovvero che la discussione è finita"

"Sei fastidioso" dissi sospirando.

"Sta parlando con me, o io mi sono improvvisamente trasformato in uno specchio?" il ragazzo chiese a Donnie.

Donnie sogghignò "Neo, lascia perdere, non ne vale la pena"

"Perciò non ne valevano la pena neanche i tuoi piagnistei per mesi" dissi, accarezzando di nuovo la nuca di Donnie, soddisfatto dei brividi che gli provocavo. Era un suo punto sensibile, e spesso lo utilizzavo per sfruttarlo a mio vantaggio.

"Okay, seriamente, hai intenzione di sederti qui e continuare ad accarezzargli la nuca come se fosse un animale domestico?" chiese Neo "è spiacevole da vedere"

"Chi è il tuo affascinante amico?" chiesi lanciando un'occhiata a Neo, disgustato.

"L'affascinante amico sa parlare" disse Neo "Sono Neo Bartosz, non sono una puttana viziata e tu mi fai venire voglia di far male fisicamente ai bambini"

"Oh, che sorpresa. Non mi interessi" dissi.

"Oh, che sorpresa. Neanche volevo" disse lui.

Decisi di ignorare l'esistenza di Neo, e rivolsi la mia attenzione di nuovo verso Donnie "Quindi Donnie-"

"Non riesce proprio a capirlo" disse Neo, interrompendomi "Te lo devo dire in spagnolo? Adios  bitchahos!"

"Non penso che quello sia davvero spagnolo" disse Donnie.

"Non lo è? Dannazione, questo spiega il mio voto in quella classe" disse Neo con un sospiro.

"Ti verrò a trovare un'altra volta, quando non avrai questo sudiciume tra i piedi" dissi a Donnie.

"Credo che tu sia un pò sfortunato, perchè questo 'sudiciume' è il miglior amico di Donnie" disse Neo.

"Neo, sei autorizzato a non lasciarmi mai solo. Ho intenzione di metterti un'etichetta con su scritto 'Anti-Alexander'" disse Donnie.

"Un paio di mesi fa avresti fatto di tutto per ottenere la mia attenzione" gli ricordai, sorridendo.

"Abbiamo avuto tutti dei periodi imbazzanti, nella vita" disse Donnie con un sospiro triste.

"Entrambi sappiamo che non sei ancora riuscito a dimenticarmi" dissi, il mio ghigno si faceva più ampio mentre mi giravo e tornavo indietro, verso il mio tavolo.

"Vorrei che la tua personalità fosse grande quanto il tuo culo!" esclamò Neo dopo di me.

Alzai gli occhi al cielo e mi sedetti con i miei amici "Sai chi era quel ragazzo seduto al tavolo di Donnie? Quello con gli occhi neri" dissi.

Bennett lanciò un'occhiata "Penso che si chiami Neo. Mio padre conosce suo padre. Finisce sempre in mezzo a delle risse. Non ne vale la pena"

"Immaginavo un qualcosa del genere" dissi, prendendo di nuovo in mano il mio pranzo e finirlo. Ero affamato.

Bennett, Scott ed io parlammo fino a quando la campana suonò. Mi misi la borsa a tracolla sulle spalle, alzandomi e dirigendomi verso la classe della prossima ora, decidendo che Donnie sarebbe stato senza dubbio la mia distrazione dalla noia, fino a quando avrei trovato qualcuno di migliore.

 

____________________

Ciao a tutti con un'altra traduzionee,

in realtà non so se riuscirò a tradurre ben due storie, ma vabbè, io ci provo..

Spero che la storia vi abbia intrigato almeno un pò.

Alla prossima :)

 

  
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