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Autore: MC_Gramma    06/03/2015    1 recensioni
Day 1: AU!Famous
“Sebastian” ripeté la voce e questa volta la riconobbe “ma.. non avevi le prove di Wicked?!”
Si volse mentre suo marito controllava l’orologio, bofonchiando che se stabiliamo dei turni dovevano impegnarsi a rispettarli, e d’istinto gli gettò le braccia attorno al collo. Hunter rispose subito all’abbraccio

Day 2: Sports
“Sebastian” ripeté “L’inutile tizio col berretto? Ma doveva essere Clint..”
“Che c’entra Clint?”
Si scambiarono una lunga occhiata e, prima che potesse inventarsi qualcosa, Hunter capì.
“Tu hai organizzato la messa in scena?!”
Genere: Commedia, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Hunter Clarington, Nuovo personaggio, Rachel Berry, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Kurt, Blaine/Rachel, Finn/Rachel, Quinn/Rachel
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A/N: ecco il terzo giorno, in ritardo, ci ho messo un po’  a trovare l’ispirazione e il tempo per scrivere..
N2: considerando il ritardo e il fatto che non ho ancora idee per il quarto, lo salterò.
  
 
“Ci siamo” disse all'uomo nello specchio.
Finalmente Sebastian stava per fare giustizia sebbene menti più semplici l'avrebbero definita vendetta, probabilmente con ragione.
Sognava quel giorno fin da bambino, il giorno in cui l'intoccabile procuratore Steward Smithe avrebbe pagato per tutto il male inflitto a sua madre prima e dopo il divorzio. Anche Kitty, sua compagna di corso all’università, era compresa nel pacchetto: tre anni fa aveva commesso un errore affidandosi a lei per compiere il suo piano, erano troppo simili e infatti appena aveva visto una possibilità maggiore di profitto la stronzetta lo aveva tradito ma presto anche lei avrebbe pagato..
Si asciugò il viso, senza staccare gli occhi da quelli del proprio riflesso. Era più una strana fissa che vanità, lo aiutava a concentrarsi.
Questa volta aveva un partner di tutto rispetto, se era diventato un avvocato di successo lo doveva soprattutto a lui. Le labbra si piegarono in un sorriso sprezzante, come sempre quando pensava che l'avrebbero sicuramente radiato dall'albo se avessero scoperto il loro gioco ma Hunter non l'avrebbe mai tradito, avrebbe potuto metterci la mano sul fuoco. Il loro era un rapporto consolidato negli anni con precise regole che nessuno dei due aveva mai trasgredito. A che pro, poi? Sebastian poteva avere tutti i bei ragazzi che voleva, non si sarebbe mai giocato un socio come Hunter Clarington solo per una scopata! Anche se, doveva ammetterlo, a volte invidiava le 'prede' che finivano tra le sue braccia.. nel suo letto..
Gettò la carta nel cestino. Non era il momento di distrarsi con simili pensieri! Si sistemò la cravatta e tolse un pelo da sopra la spalla, doveva essere perfetto per l'incontro preliminare.
“Si va in scena” sussurrò, prendendo la valigetta.
Kitty lo aspettava fuori dal bagno.
“Nervosa?” chiese, indossando la maschera più cordiale del suo repertorio.
“No, so che gli farai il culo” rispose lei e dopo un attimo aggiunse “Ci ho messo un po' ma, alla fine, ho rispettato i patti”
Risero, fingendosi complici. Non lo erano più dal momento che suo padre gli aveva annunciato il loro fidanzamento; quella stronzetta avrebbe solo dovuto sedurlo e spennarlo invece aveva pensato bene di sposarlo per avere accesso diretto ai suoi soldi, soldi che spettavano a lui fino a prova contraria!
Pazienza, si disse, un altro po' di pazienza ed avrò tutto indietro con gli interessi.
Si sedettero al tavolo delle trattative e incrociò lo sguardo di rimprovero del signor Smithe dall'altra parte del tavolo.
Non approvava che il sangue del suo sangue gli si mettesse contro, anche se c'era una nota di ammirazione nelle folte sopracciglia arcuate, come a dire 'mi piace quello che sei diventato, non mi piace che tu lo stia facendo a me'. A cose finite Sebastian avrebbe fatto passare qualche mese poi l'avrebbe raggiunto nel suo studio e sarebbe iniziata la seconda parte del piano – il suo piano perfetto – gli avrebbe parlato non più come avvocato della controparte ma come figlio, sangue del suo sangue, e allora – solo allora, non prima! - anche Kitty avrebbe pagato la sua parte.
“Signora Smithe, capisco la sua indignazione” stava dicendo l'avvocato Parker, ex compagno di classe e grande amico di suo padre, nonché padrino di Sebastian “ma se permettesse a Stew.. al mio cliente di spiegare come sono andate veramente le cose, capirebbe che s'è trattato solo di un banale  malinteso..”
“Ho colto sul fatto il suo cliente mentre si faceva fare un lavoretto dal giardiniere” intervenne Kitty, “Posso darle ragione sul banale, un bel ragazzo inginocchiato davanti a uno Smithe è un cliché ma non me lo sarei aspettato da quello Smithe!”
Sebastian mantenne un'aria professionale e finì di riporre con cura le carte sul tavolo, studiando di sottecchi la reazione dei due: Jay sembrava in difficoltà anche se tentava di nasconderlo, suo padre invece rimase impassibile e lui ne fu un tantino deluso.
“Bene” esclamò in soccorso dell’esimio collega “Ora che la mia cliente ha messo in chiaro le proprie ragioni..”
“Voglio il divorzio” concluse la bionda.
“E lo avrai, mia cara” annuì pacatamente il procuratore Smithe “non sono mai riuscito a negarti nulla, lo sai bene, tuttavia non credere di poter dettare condizioni”
Per nulla intimidita, Kitty si alzò inforcando nuovamente gli occhiali da sole “Allora ci vediamo in tribunale”
“Non credo vi convenga..” esclamò Sebastian ma si fermò.
L’impercettibile sorriso di suo padre non prometteva nulla di buono; questo fece un cenno a Jay e l’avvocato posò una busta sul tavolo.
“Nemmeno a voi” asserì, facendola scivolare dalla sua parte “Non sono in gioco soltanto la reputazione e l’immagine del mio cliente, collega
Sebastian trattenne una smorfia a quella piccola provocazione e si concentrò sul contenuto della busta: il suo padrino era un bastardo al pari del padre, chissà cosa s’era inventato per tirare fuori dai guai un vecchio amico.. appena estrasse le foto la giovane donna al suo fianco trattenere il fiato e lui sentì quel piano perfetto sgretolarsi: la prima ritraeva Kitty che entrava in un motel con aria guardinga, non gli serviva vederne altre per sapere come andava a finire ma doveva farlo o si sarebbe tradito; difficilmente avrebbero associato Hunter a lui, al massimo poteva sembrare che Kitty avesse convinto il suo amante a- il filo dei suoi pensieri subì una brusca deviazione. Clarington era troppo scrupoloso, maniacale per certi versi, non poteva essersi fatto cogliere in flagrante prima del tempo! E infatti, scorrendo le altre foto, non era lui che si intravedeva dalle finestre della camera anzi, non era un lui e basta.
“Qualcosa mi dice che la sua cliente non l’aveva informata della sua relazione con la figlia della cuoca” sogghignò l’avvocato Parker, giocherellando con la penna.
Lui gettò un’occhiata assassina a Kitty, che annaspava in iperventilazione – comprensibile ora che il suo segreto era stato rivelato – poi con l’amaro in bocca e un sommesso sospiro dovette ammettere la sconfitta.
“Ce la siamo vista brutta, eh?” esclamò suo padre a cose fatte.
Almeno aspettò che Kitty uscisse, in fretta, dalla stanza prima di avvicinarlo.
“Non- grazie ancora, Jay!” si distrasse a salutare l’amico impaziente di rientrare a Los Angeles “Non ce l’ho con te, se è quello che pensi. Sono molto fiero dell’uomo che sei diventato!”
Non per merito tuo, pensò Sebastian ma si morse la lingua prima che gli scappasse detto.
“E per quanto riguarda la questione del giardiniere”
“Non devi spiegarmi niente, papà, anche se trovo un po’ ipocrita da parte tua..”
“Fammi parlare, Sebastian” intimò suo padre “Devo molto a quel ragazzo, e anche tu! È solo grazie a lui se ho scoperto la tresca di Kitty e schivato il suo tiro mancino”
Sebastian si sentì gelare “Cosa vuoi dire?”
 
~
 
Hunter si aggirava per la stanza come un animale in gabbia.
Non era mai stato tanto nervoso in vita sua, persino quando aveva trovato il cadavere della sua amica Cynthia era rimasto abbastanza lucido da non toccare nulla ed era riuscito a tirarsi fuori dai guai prima ancora di finirci ma questa se possibile era una situazione cento volte peggiore.
Forse il procuratore Smithe aveva già messo al corrente il figlio del suo piccolo tradimento – perché così l’avrebbe interpretato! – o forse stava accadendo in quel preciso istante, non lo sapeva ma di certo Sebastian non avrebbe capito, non subito almeno, Hunter sperava che almeno gli desse modo di spiegare. Avevano fatto parecchi soldi in quegli anni, dividendo sempre a metà, e l’altro era diventato il divorzista più richiesto del Paese, ma lui era stanco sedurre donne e uomini perché l’avvocato potesse offrire i propri servizi quando i loro ricchi consorti avessero avuto sentore di quella relazione; soprattutto era stanco di quel rapporto che non sarebbe andato da nessuna parte se non l’avesse prima spezzato..
“Che diavolo hai combinato!?” sbraitò Sebastian facendo irruzione nella camera.
Appena lo vide entrare si rilassò, non avrebbe dovuto sentirsi così, ma il fatto stesso che l’altro fosse venuto a cercarlo lo faceva ben sperare.
“Dovevi scoparti Kitty come la troia che è, poi inscenare una tresca con mio padre.. e invece hai mandato a puttane!” continuò, e per fortuna le pareti erano insonorizzate per garantire la privacy o l’avrebbe sentito per tutti e dodici i piano dell’albergo “Aspettavo questo momento da una vita, avere la possibilità di rovinare quell’uomo e strappargli i soldi che non ha mai voluto dare a mia madre.. e non stare lì impalato, dimmi che cazzo ti è saltato in testa!”
Pensava fosse opportuno lasciarlo sfogare, solo a quell’ultimo grido Hunter realizzò di aver commesso un piccolo errore di calcolo.
“Ho capito subito che la tua matr- che la signor- che Kitty” si decise, prima di peggiorare ulteriormente le cose “nascondeva qualcosa”
“Bravo, Sherlock Holmes. E hai pensato bene di pedinarla e scattare quelle belle foto” esclamò Sebastian, trangugiando il drink che s’era versato “Non solo! Le hai portate di persona a mio padre e gli hai spifferato tutto”
“Non tutto” specificò lui “Non ti avrei mai messo in mezzo”
“Certo, ci mancherebbe altro..” commentò l’altro, lasciandosi cadere sul divano.
Hunter prese un profondo respiro e si sedette al suo fianco, aspettò che finisse di versarsi un altro bicchiere prima di sussurrare “Non potevo farlo questa volta”
“Perché?!” proruppe Sebastian, sbattendo con forza la bottiglia sul tavolino “Dammi cazzo di motivo! Perché è mio padre?!”
“Sì”
“Quando hai iniziato a fare il moralista, Clarington.. ricordo che non hai battuto ciglio quando sei passato da un letto all’altro dei fratelli Anderson, ti ho persino invidiato!”
“Era diverso” disse Hunter, provando a farglielo capire “Quello era lavoro, per entrambi, questo invece per te è personale”
“Certo che è personale” ammise Sebastian senza più urlare, svuotò il bicchiere e continuò “Odio quel bastardo, voglio trascinarlo nella polvere fin da quando avevo dieci anni e adesso che avevo la possibilità e i mezzi per rovinarlo..”
“Troveremo un altro modo, Bas” lo incoraggiò.
Lui scoppiò a ridere.
“No, non esiste!” sghignazzò e questa volta portò direttamente la bottiglia alle labbra “Abbiamo chiuso, non lavorerò più con te.. e adesso vattene!”
Hunter sorrise trionfale. Era esattamente quello che voleva sentire!
 
“Mi hai sentito? Ho detto..”
“Ho sentito”
Sebastian si volse, era solo un’impressione o c’era qualcosa di ambiguo nel modo in cui Hunter aveva pronunciato quel ‘ho sentito’? Forse era l’effetto dell’alcool, non avrebbe dovuto bere a stomaco vuoto, eppure c’era qualcosa che non tornava in tutta quella situazione.
“E visto che non siamo più soci” continuò Hunter, facendosi più vicino “possiamo essere partners di letto”
Non poteva dire sul serio e lui non poteva assolutamente fidarsi dopo quello che aveva appena fatto, ma le labbra sulle sue erano terribilmente convincenti e in fondo, chi vogliamo prendere in giro? Lo desiderava da troppo tempo per tirarsi indietro.
 
 
 
-.-.- Angolino dell’Autrice -.-.-
Sto cercando di evitare lo smut in questa raccolta, quindi perdonatemi se tronco così brutalmente.
Jay Parker è a capo di un prestigioso studio di avvocato in Drop Dead Diva, per chi non lo sa è interpretato da Josh Stamberg. Per Steward Smithe ho pensato a Marcus Giamatti, lo adoro dai tempi di Giudice Amy e la sua comparsa in NCIS Los Angeles mi ha piacevolmente sorpresa.
C’è un piccolissimo accenno al film The Canyons, chi non l’ha visto non lo noterà nemmeno..
 
 
  
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