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Autore: ethy    06/03/2015    3 recensioni
Spoiler 4*11/12 parte dagli ultimi minuti della puntata.
Emma accompagna Killian in camera finalmente ma la notte non andrà come lei avrebbe sperato.
gli avvenimenti da questo punto in poi sono puramente inventati
Genere: Avventura, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Killian era in città, Killian era vivo, dopo quasi cinque mesi Killian era tornato.. le gambe non mi reggevano piu.. sentivo che stavo scivolando in un baratro buio.. sentivo scorrere via tutte le mie forze, o quelle poche che mi erano rimaste negli ultimi tempi.. credevo mi sarei spenta aspettandolo.. ed invece no, lui è tornato da  me come aveva detto, prima che l’ultima briciola dello stoppino si consumasse definitivamente,non mi ha mai abbandonata.. e adesso è tornato.. Brontolo ha detto qualcosa riguardo alla memoria, ma non riesco nemmeno a pensare alla memoria ora.. voglio solo vedere quel viso perfetto, quella cicatrice adorabile che contraddistingue la sua guancia, le sue labbra voglio vedere, quelle labbra così rosee e calde, ed i suoi mari in tempesta, voglio perdermi nel lago del suo sguardo e svenirci dentro.. ecco quel che voglio fare, poi forse riuscirò a pensare alla memoria.. per ora mi basta sentirlo respirare, vederlo respirare.. e magari la morte sarebbe vederlo sorridermi.
 
Emma assieme ai suoi genitori Henry e gli altri era tornata in città, era ad un passo dalla porta del locale.. ed aveva una gran paura.. “tesoro non perdiamo tempo, apri la porta” disse Mary Margaret.
Non ce la faccio ad aprire, non sono pronta a vederlo.. “io.. ecco.. si..” mise la mano sulla maniglia ed aprì piano. La prima cosa che vide fu Ruby che le si buttò letteralmente tra le braccia “EMMA!!!! Ti ho cercata al cellulare!! Dove eri finita! Ti stavamo cercando, ti stavamo aspettando, lui ti stava cercando.. disperatamente” disse commossa tra le lacrime Ruby indicandole il ragazzo spaesato, diafano e sofferente che era seduto al tavolo poco piu là dietro le sue spalle.
“Prima che vai da lui, non puoi toccarlo, ha detto che non puo’ essere toccato, non si ricorda di nessuno di noi.. ricorda solo i tuoi occhi .. quindi faglieli vedere bene capito? … E ha detto che non ha molto tempo..”
 
Tutte quelle informazioni Emma non le comprese.. era con lo sguardo concentrato sul suo Capitano, sembrava piu giovane, perché sembrava piu giovane? sembrava cosi cadaverico.. ma i suoi occhi, il cielo dipinto nelle sue iridi.. Emma si avvicinò piano.. “Killian..”disse timidamente, quanto gli sembrava irreale, aveva paura di romperlo come un vetro al solo rivolgergli la parola.
Lui con un minuscolo movimento della testa alzò lo sguardo verso la ragazza che lo aveva chiamato, ma non era Ruby, se era possibile  era ancora più bella, mi conosce.. pensò.. poi iniziò a seguire con lo sguardo i suoi contorni, i suoi lineamenti, le sembrava perfetta, aveva dei capelli lunghi che avevano rubato lo splendore del sole riflesso nell’acqua cristallina rivolta alla superficie.. per qualche istante rimase incantato fino a quando sentì il cuore esplodergli dentro, sentì un calore enorme, un dolore acuto e prorompente.. si strinse il petto cercò di non fiatare, e di aspettare che passasse,ma non era facile soffocare quella sensazione.. alzò di nuovo lo sguardo e stavolta si concentrò sul verde che aveva sognato tante e tante notti.. era lei.. lei lo aveva salvato dalla morte, lei aveva intriso il suo cuore di magia bianca, lei poteva salvarlo da questo dolore assurdo, lei.. doveva restare con lei.. ma perché ora quel dolore era cosi forte da fargli annebbiare la vista e non svaniva, finalmente la luce dei suoi sogni era arrivata a salvarlo nuovamente..
 
Killian si accasciò su se stesso stringendosi il petto con le braccia conserte, faceva male, faceva un male tremendo, ma lei era li con lui.. era immobile, non faceva nulla, non si accorgeva del dolore? Non poteva far smettere questo assurdo dolore che lo stava lasciando senza fiato e senza coscienza?
 
“sei tu Emma?” tentò di dire tra una smorfia e l’altra, lei vacillò sembrava completamente paralizzata.. lui era li e lei era nuovamente incapace di mostrare quel che sentiva e anche solo di rispondere affermativamente alla domanda.. per fortuna David la vide in difficoltà ed intervenne, lei lo ringraziò con lo sguardo e si maledisse per aver di nuovo avuto paura.. paura della domanda successiva e paura di confrontarsi con l’uomo della sua vita ammettendo che forse non c’era piu nulla da fare per loro due.
“Killian io sono David, lei è Emma, è scioccata nel vederti vivo.. ora si siederà qui di fronte a te.. e cercheremo tutti di darvi una mano ok?”
“puoi alleviarmi questo dolore al cuore Emma? Non riesco piu a gestirlo, so che sono gli Abissi che lottano con la tua magia, e so che a breve prenderanno il sopravvento.. ma prima che tu arrivassi non stavo cosi male.. puoi aiutarmi per favore?”
 
Chi io? E come ti aiuto? Non so nemmeno cosa posso aver fatto.. io e la magia ancora non ci capiamo bene, la uso istintivamente ma non la capisco… sono stata io a farti male? Killian io.. come posso aiutarti? Ma posso? Ma tu tornerai da me? O dovremo ricominciare da capo? Potrò fidarmi del nuovo te? E tu sarai cosi caparbio da conquistarmi ancora? Forse dovrei lasciar perdere… a te fa male il cuore ora… ma io sento già i graffi delle lame del dolore.. nel non sentirmi piu amata da te.. e non voglio soffrire ancora… non voglio…. Ora scusami ma credo che andrò a schiarirmi le idee…
 
Emma era ancora immobile di fronte a lui, ma aveva spostato una gamba pronta a fuggire.. Ruby l’aveva sentita.. lei aveva sentito la paura di Emma.. di nuovo… “Emma?! Non abbiamo tempo… parlagli” disse strattonando la spalla dell’amica, Killian si accorse del gesto e si accorse di quanto Emma fosse sconvolta “non volevo spaventarti tesoro, cercavo delle risposte.. cercavo te.. ma non ne so il motivo…  ora devo andare” fece per alzarsi ma ricadde seduto dal dolore.. niente non riusciva a muoversi.. ora come ci arrivava in spiaggia per tornare nel suo regno e restarci per sempre? Infondo  non gli dispiaceva tornare a casa da sua madre.. se gli Abissi avessero agito fino in fondo sarebbe tornato il bambino che sua madre perse secoli prima.. e forse era la cosa giusta.. Emma non gli diceva nulla, non gli faceva capire niente e lui non sapeva come fare, non poteva toccarla, non poteva sfiorarle i bellissimi capelli dorati e quelle guance soffici e non poteva contarle le lentiggini.. da loro nessuno aveva le lentiggini.. erano adorabili, e le avrebbe contate con estremo piacere, magari da soli.. magari anche solo sdraiati sulla spiaggia a guardare le stelle o il mare.. Killian si ritrovò i pensieri liberi e sciolti nella fantasia di avere una relazione con quella ragazza.. ma forse era cosi prima.. allora perché lei non diceva nulla che potesse aiutarlo a capire cosa fare? A capire cosa chiedere al suo sovrano per poter restare con lei.. forse non era vero amore.. forse lei non lo amava cosi tanto e lui forse nemmeno la amava..
“devo andare, mi potreste aiutare a tornare in mare?” guardò tutti che guardavano la bionda seduta di fronte a lui, che ancora era rimasta in silenzio “ti aiuto io, ti ci porto io alla spiaggia” disse Regina sperando di smuovere un pochino la situazione, sperando che Emma riprendesse spirito aveva pianto il Capitano per 5 mesi ed ora che era lì non riusciva a dirgli nulla? Regina pensò che non che non l’avrebbe mai capita.
 
 
 
“bene, se sei pronto andiamo” disse Regina in tono autoritario
“si vostra maesta”
“cosa? Come l’hai chiamata?” Emma riuscì a dire solo questo.. era rimasta in silenzio a guardarlo soffrire per la sua magia che lottava con la sua natura, e l’unica cosa che riuscì a chiedergli era come avesse chiamato Regina?  Sei pazza, si disse.
“ha importanza? Ti confesso che credevo fossi diversa, ero cosi sicuro di trovare delle risposte da te.. non voglio che mi tu mi guarisca, ci penserà il mare, la mia natura a riportarmi ad essere quel che dovrei essere.. ma credevo lottassi per il tuo cuore Emma, perché lo sento che c’è qualcosa.. ma hai paura, posso aver perso la memoria ma non ho perso le mie capacità  e riesco a leggerti…” “…come un libro aperto” finì la frase lei quasi turbata dallo sguardo attonito di lui.. l’aveva colpita, forse era riuscito a smuovere quel muro che la ragazza aveva tirato su da quando aveva aperto la porta del locale.. e pensò questo perché per un attimo sentì il dolore meno forte e meno prepotentemente accecante.. piu lei abbassava le difese e più lui si sentiva meglio.. allora erano connessi.. ecco perché… pensò Killian.. non si perse d’animo, la sua ragazza aveva bisogno di una spinta, se avesse aperto il cuore a lui, probabilmente avrebbe ricordato.. sarebbe guarito.. sarebbe rimasto…
Una forte scintilla di malizia balzò negli occhi di Uncino, doveva far in modo da far cadere questo muro.. e l’unico modo era non aspettare altre risposte da lei… né farle domande.. ma tornare in spiaggia.. il sole stava calando e sarebbe dovuto tornare ugualmente anche con la coda fra le gambe, se l’avesse avuta.
 
 
 
***
 
 
Nel frattempo alla spiaggia, il mare si era agitato e dagli Abissi erano Emersi, Helena, il Re degli Abissi e la guardia reale, in attesa del rientro del piccolo principe.
“sta tramontando, a breve non potrà piu tornare indietro, sei pronta a rinunciarvi sorella?”
“e se  volesse tornare con noi? Comunque si, se il suo desiderio è quello di restare qui, lo aiuterò a svincolare il suo dono ed a lasciare che viva la sua vita in queste terre”
“cosa ti ha fatto cambiare idea sorella?
“il pensiero di riavere il mio bambino con me ma con il cuore altrove e di vedere i suoi brillanti occhi azzurri spenti per sempre.. voglio sia felice.. “ disse guardando la luce del sole luccicare sulle increspature del mare, disse a testa china per non far scivolare le lacrime sulle guance ma lasciarle cadere rapide e mescolarsi con l’acqua sottostante.
“lo so, è una scelta difficile la tua, ed io probabilmente non sarei riuscito ad essere cosi onesto con me stesso come te.. ma è la cosa giusta da fare, se vuol restare. “Abbracciò la sorella cercando di farle capire quanto l’ammirasse.
 
 
 
 
***
 
 
 
 
Il sole era ad un palmo dallo sfiorare l’acqua con la sua perfetta circonferenza arancione quando una nuvola viola arrivò sulla spiaggia.
Regina aveva fatto quel che Killian le aveva chiesto, portarlo alla spiaggia, ma lei portò tutti.. compresa quella bambolina della madre di suo figlio che sembrava aver perso la sua capacità di lottare, sembrava aver rinunciato.. e odiava vederla rinunciare quando a non rinunciare era proprio Killian che non ricordava assolutamente nulla, ma era li pronto a lottare per il suo amore.. nulla di nuovo pensò.. il Capitano forse meritava di ricominciare una vita nuova dopotutto.
 
 
Come arrivarono Killian a stento riuscì a sedersi sul bagnasciuga,ma sentire l’acqua circondarlo lo fece sospirare dalla piacevole sensazione di benessere che finalmente stava riaffiorando nel suo corpo, e anche nel suo spirito.. il tramonto si sarebbe affacciato a minuti e sentiva gli Abissi chiamarlo sempre più forte, e sempre più forte sentiva il desidero di corrergli incontro. Alzò lo sguardo e vide sua madre, le sorrise si alzò e le corse incontro.. le era mancata, erano passati solo due giorni… e le era mancata, era cosi felice di riabbracciarla.. quando a metà tragitto si rese conto che il cuore non gli faceva piu male.. che aveva le forze per correre…che Emma avesse abbattuto l’ultimo muro che lo stava straziando?
Si girò verso la spiaggia e la vide in piedi con l’acqua alle ginocchia che lo fissava, il sole toccò la linea dell’orizzonte, e in quel momento esatto un bagliore arancione immerse tutti in una luce opalescente…
 
Killian era tornato negli Abissi, lo avevano avvolto era finito tutto, era tornato ad essere colui che doveva essere…fin da quanto era affogato da piccolo, il sole aveva sigillato il mare, e tutto iniziò per inseguire il richiamo di un messaggero per Helena… lei non riuscì a perdonarsi la leggerezza del messaggero.. che aveva salutato il bambino, sapendo che poteva essere uno di loro.. non era pronto ad attraversare il confine era ancora tropo legato alla madre.. per abbandonarla… per poi ritrovarla.. non lo sapeva.. Helena lo salvò.. ed ora era vivo, ed era tornato negli Abissi, e negli Abissi sarebbe rimasto per sempre.
 
Killian era a metà strada tra Emma e sua madre era fermo immobile con l’acqua alla gola.. e pregava che le onde non lo inghiottissero.. sapeva nuotare? Che ci faceva li? Da solo,  si girò verso la madre..
“mamma..” disse con l’acqua alle labbra..
Helena si avvicinò al bambino e lo prese in braccio, ed Emma guardò sconvolta quel meraviglioso quadro che erano Killian e sua madre.. ancora una volta per la mia stramaledetta paura ho perso, pensò tra sé e sé la salvatrice, sono qui per salvare tutti e non riesco a salvare me stessa.. ho perso il mio unico e vero amore.. ho perso l’uomo che mi ha reso felice senza……   ho perso l’unico che non mi ha mai abbandonato, per paura, per  paura di cosa? Di parlare e dire quel che sento veramente?
 
 
Si fece coraggio e si addentrò nell’acqua sempre piu, sotto gli sguardi degli altri rimasti sulla spiaggia, e scomparve dietro l’alone soffuso della nebbia nata da quel bagliore.. avanzò sotto gli sguardi delle guardie degli Abissi tenute a bada dal Re, fino a raggiungere Helena ed il bambino.
“io.. io mi sono.. mi sono… comportata male.. con  te Killian..” queste parole fecero voltare il cucciolo dai grandi e vividi occhi azzurri.. “mamma!  …mamma la principessa delle  storie del pirata che mi raccontavi! Mamma è lei.. che ci fa qui?”
“amore piccolo, lei è la tua principessa.. è venuta qui per te” disse Helena trattenendo le lacrime a stento.
“per me? Non per me, per il pirata mamma”
“tesoro mio, sei tu il suo pirata, ora non ricordi, ma voi due eravate e dovete stare insieme piccolo mio”
“no, io devo stare con te.. mamma, è con te che voglio stare”
“Killian, io… scusami piccino ma avevo tanta paura di soffrire, cosi tanta paura che ho preferito lasciarti andare.. quando tu non l’avresti e non l’hai  mai fatto.. ti chiedo scusa piccolo” poi rivolta ad Helena con le lacrime già ai confini dei suoi occhi “posso abbracciarlo?” Helena le sorrise.
“si, è piccolo ora e non sa difendersi, puoi stare tranquilla” le tese il bambino verso le braccia e lui istintivamente le cinse il collo con le sue piccole braccia. Lei lo prese in braccio, gli mise una  mano sulla nuca ed istintivamente affondò il viso nell’incavo del collo tra la spalla e la testa carezzandogli i capelli.
“davvero ero il tuo pirata?” Emma alzò la testa da quell’abbraccio stretto ed annuì
Il piccolo si girò verso la madre “mamma, che devo fare?”
“cosa ti dice il cuore Killian?”
“è libero.. non fa male..  voglio stare con te mamma “ ed Emma si sentì mancare, si sentì schiacciare sotto il peso dell’affermazione del bambino che teneva in braccio “ .. ma sento  che lei ha bisogno di me.. … ed io di lei…“ a quelle parole Emma iniziò a piangere “non vuoi che resti con te?” singhiozzava e sorrideva, ma non riusciva a rispondere, Helena riprese Killian in braccio “Principessa, vuoi che il mio bambino resti con te?” chiese lei dolcemente nonostante la malinconica nota nella sua voce tradisse il dolore di perderlo per sempre.
“io amo il tuo bambino, e vorrei tanto che tornasse il mio pirata.. per dirgli tutto quello che non sono riuscita a dirgli fino ad ora.. che lo amo, che ha cambiato totalmente il mio cuore..la mia vita… che ha sempre creduto in me e che per questo non saprò mai…”
Lui le sorrise mettendole dapprima l’indice sulla labbra e poi le mise la mano sulla guancia e lei la ricoprì con la sua “non piangere principessa, vengo con te.. ma non piangere… non devi soffrire, non ti farò soffrire, spero…” disse facendole un cenno con gli occhi, alzando un sopraciglio ed Emma rise.. rise piangendo a quel gesto tanto famigliare.
 
Il Re degli Abissi si avvicinò “ è tempo, il sole è quasi scomparso all’orizzonte, se scomparirà dietro la linea del mare, che renderà irreversibile la scelta, non potrà mai più tornare adulto prima del tempo..e credo che la salvatrice rivoglia il suo amato…” dicendo questo porse ad Helena una collana con una piccola conchiglia appesa, molto simile alla conchiglia che aveva trovato Emma in camera di Killian molto tempo prima “è uguale.. è uguale a questa “ disse tirando fuori la sua conchiglia dalla tasca. Nel vederla Helena guardò suo fratello con stupore “dunque sei tu che mi hai dato modo di salvarlo?” lui annuì “ sei tu che hai fatto in modo che lei mi chiamasse” annuì nuovamente “e la fata?”, lui sorrise e guardò gli occhi svegli e furbi del bambino che facevano capolino da dietro le manine, e lei capì. Lei lo guardò ancora con stupore,prese un respiro per parlare poi chiuse la bocca, ne prese un altro.. e disse  “grazie” era un grazie di secoli, un grazie colmo d’amore…lui la cinse in un abbraccio fraterno, sapeva che era la via giusta.
 
“Emma, principessa.. terrai questa collana sempre al collo, non la toglierai mai.. conterrà il dono di Killian fino a quando sarà il tempo per lui di tornare ad essere chi era prima per te”
Helena diede un bacio sulla fronte del suo bambino “hai deciso mio tesoro, sei sicuro di voler restare qui, con tutti i pericoli che possono esserci per te? Sai che non potremo aiutarti ancora, sai che il tuo cuore nonostante la rinuncia dovrà restare leale..”
“si mamma, ma i suoi occhi.. mi dicono di restare.. sento il suo cuore.. e mi dice di restare… ti voglio bene mamma, e vorrei restare con te… tanto… ma sento che lei non starà bene…e nemmeno io..”
“lo so piccolo, so quel che vuoi dire… bene allora torna da lei” cosi dicendo premette gentilmente la conchiglia prima sulle sue labbra e poi su quelle di Killian. Una luce perlacea ne uscì e si infilò nelle sue spire rendendola bianca splendente con piccole venature dorate.
Mise la collana al collo di Emma “ricorda non toglierla mai, per nessun motivo..quando sarà tornato da te dovrai darla a lui… e ricorderà tutto”
Emma era completamente frastornata.. ma aveva capito che sarebbe tornato da lei.. e questo le bastava per il momento, il bambino intervenne in suo soccorso “me lo ricorderò io per te principessa, non vorrai avermi accanto a te senza ricordi vero?”
 
Il sole stava morendo sulla linea liscia del mare, Killian stava abbracciando ancora una volta la sua mamma e poi si sporse verso la sua principessa.
Emma lo prese in braccio, con flebile sospiro disse”grazie” rivolto ad Helena ed iniziò a tornare indietro. Non si girò mai a guardare indietro, non vide svanire gli Abissi, lui invece era girato verso il mare e con lo sguardo pieno del suo azzurro salutava la sua natura, abbracciando la sua avventura più grande, e molto probabilmente la più bella, sentiva un grande senso di conforto nello stare in braccio ad Emma, probabilmente aveva scelto la strada giusta.
 
 
***
 
 
Emma tornò indietro verso gli altri sulla spiaggia, che non avevano visto niente di tutto quel che era accaduto dentro la nebbia opalescente.
Quando videro Emma tornare indietro si chiesero dove fosse Killian.. e chi fosse quel bambino….ma lei invece di rispondere ed essere triste sembrava essere felice..ma non rispose… aveva il suo piccolo pirata in braccio, lo stava riportando a casa, lo stringeva e gli carezzava la schiena confortandolo per paura che sentisse di aver sbagliato a non restare con sua madre, con la sua gente, ma lei non lo avrebbe lasciato un minuto ed avrebbe atteso ancora tutto il tempo necessario il tempo del mondo, come le diceva lui, affinchè il dono facesse il suo corso e Killian tornasse definitivamente da lei.. ora era pronta ad amarlo apertamente e con tutta se stessa, senza più un’ombra di paura, senza più perdere la speranza, senza più l’angoscia del restare da sola, e anche lo fosse rimasta il suo amore non le avrebbe concesso il lusso di sentirsi abbandonata.
 
Basta muri. Aveva finalmente capito, aveva finalmente aperto il suo cuore
 
In lontananza nel buio del crepuscolo un uomo seduto su un masso vicino agli alberi del bosco circostante la spiaggia era intento a catturare la scena con il suo carboncino.. Helena prima di svanire nel fondale marino lo vide, e gli fece un cenno che lui ricambiò sorridendo…











note dell'autrice: ciao a tutti, eccomi qui di nuovo...allora che ne pensate di questo
capitolo e di questo svolgersi della storia? spero di avervi un po' stupiti veramente..
so che beh... ho azzardato tanto con la fantasia e sicuramente qualcuno avrà riso un po'...
pero' rileggendo la storia... aveva lasciato un po' di indizi riguardo a questo legame
indissolubile... e questo ritorno alla sua natura...
ok sono pronta alle critiche, fatemi sapere che ne pensate
alla prossima e grazie a tutti per seguire questa avventura strampalata.
E.







 
   
 
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