Epilogo:
Dalla morte di una fine, la nascita di un inizio
L’odore (Subsonica)
https://www.youtube.com/watch?v=3EwYtC3Et0A
“È stato un solco
tracciato all'improvviso
senza certezze,
senza prudenza
nell'annusarci
d'istinto e di stupore,
in un crescendo
che ha dell'irregolare. “
Finalmente sentì la diga dentro di lui spezzarsi e il fluire del suo io impetuoso come non mai. Era come essersi risvegliato dopo tanto tempo. Si sentiva vivo.
“Forse l'attesa
ci ha visto troppo soli,
forse nel mondo
non sapevamo stare
così distanti
ad aspettarci ancora.
Così prudenti,
così distanti,
così prudenti.
Sei il suono, le parole
di ogni certezza persa dentro il tuo odore.
Siamo gli ostaggi di un amore
che esplode ruvido
di istinto e sudore. “
Makoto assaporò quel momento in ogni istante. Sembrava così prezioso, atteso da così tanto tempo. Forse da una vita intera.
“È stato un lampo
esploso in un secondo
a illuminarti in un riflesso,
quando temevi
tutta la luce intera,
l'iridescenza
della tristezza. “
Entrambi sentivano qualcosa risanarsi in loro. Mentre i loro corpi si assaporavano. Tutti i dubbi che li avevano afflitti sembravano essersi allentati, quasi dissolti in quell’impeto.
“Probabilmente
lasciandomi cadere
a peso morto
al tuo cospetto
avrei sicuramente
permesso la visuale
sulle mie alienazioni,
sui miei tormenti,
sui miei frammenti.
Ma voglio che tu
tu piano piano scivoli dentro me,
ma voglio che poi
nell'insinuarti sia incantevole.
Ma voglio che tu
tu piano piano faccia strage di me
in un incerto compromesso
tra la mia anima e il suo riflesso. “
Avevano ancora molti segreti da svelare, molte cicatrici da spiegare. E molti ostacoli da affrontare. Ma sapevano entrambi di poter contare sulla delicatezza e sensibilità dell’altro per poterli superare.
Con calma.
Assieme.
Senza tempo.
“Sei il suono, le parole
di ogni certezza persa dentro il tuo odore.
Siamo gli ostaggi di un amore
che esplode fragile
di istinto e sudore.
Quanti graffi da accarezzare
per tutti i cieli che possiamo tracciare,
tutte le reti del tuo odore
dentro gli oceani che dobbiamo affrontare.
Ma voglio che tu
tu piano piano scivoli dentro me,
ma voglio che tu
nell'insinuarti sia incantevole.
Ma voglio che tu
tu piano piano scivoli dentro me,
ma voglio che poi
nell'insinuarti tu sia incantevole.
Ma voglio...”
Ma voglio che questo sia il nostro destino.
Un destino che improvvisamente aveva un nome che sbocciò sulle labbra di lei:
«Ismael».
Angolino della Regina:
Eccoci alla conclusione, che più che scritta da me e stata scritta dai Subsonica (che non ringrazierò mai abbastanza per aver scritto alcune delle colonne sonore più azzeccate della mia vita). Grazie ancora di cuore a Dragonfly per aver contribuito, con la sua revisione del testo in stile “tesi scientifica”, a renderlo un testo migliore.
Ma soprattutto, un grazie di cuore a chi è arrivato a leggere tutti i capitoli fino alla fine! =)