Accettami
Sono
sempre lì, dietro di te.
Sai che ti osservo, te lo leggo negli occhi bulbosi e nel viso dipinto
dal
terrore. Fai finta di nulla, prendi una foglia ancora verde tra le mani
e la
esamini, ma il tuo corpo ha un sussulto lieve e poi uno spasmo più
forte che ti
blocca e ti volti indietro. Hai paura. Come darti torto: io sono sempre
con te,
da quella notte. Ti osservo, ti controllo, ti seguo come un’ombra. Fai
finta
che non esisto ma lo so che mi senti, lo so.
Lasci
andare la foglia e fai
due passi, prima di voltarti ancora.
Vorresti
stare da solo.
Vorresti che ti permetta di vivere la tua vita. Ma tu non hai una vita,
senza
di me. Io sono la tua vita, adesso. E io solo potrò decidere se
portatela via.
Fai
ancora due passi ma
questa volta non ti volti, resti saldo sulle gambe rigide e il tuo
corpo
provoca ancora uno spasmo, costringendoti a camminare. Ancora, ancora,
a
correre. Sei partito velocemente e ti fai strada fra gli alberi. Pensi
di
seminarmi ma lo sai che sono più veloce di chiunque altro. Cadi e i
tuoi jeans
si appiccicano di terra bagnata. Non hai tempo da perdere e ti rialzi,
con il
cuore in gola. Oh, lo sento. È poderoso, forte, energico. Sento il
sangue che
viene pompato a ritmi ineguagliabili. Tu non puoi fermare la paura come
io non
posso fermarmi.
Saremo
una cosa sola;
presto.
Vedi
il cancello del parco e
i tuoi occhi devono essersi illuminati di speranza, sento come vibra il
tuo
corpo. Lo richiudi alle tue spalle ma non ti fermi a vedere se ti sono
dietro,
lo sai che ci sono. Anche tu mi senti. Il mio sguardo, le mie zanne che
sono
pronte ad assaggiare carne fresca. Lo sai cosa voglio.
Corri
fra il marciapiede
carico di persone e le spintoni, ansimando. Fai quasi cadere un
passante dalla
sua bici e per poco non ti fai mettere sotto da un’auto, attraversando
la
strada. Se solo ti vedessi adesso come ti vedo io; sei ridicolo.
Ti
freni con la suola delle
scarpe consumata e picchi sulla porta, ansando, ricordandoti di dover
trovare
le chiavi nella borsa. Le cerchi in fretta e ti guardi ancora indietro,
col
respiro strozzato, perché sai che sono ancora lì e ti sto osservando.
Sei mio.
Apri
la porta e la richiudi,
sbattendola, correndo su per le scale in cerca del tuo appartamento. Lo
sai che
tutto questo è inutile. Ti affacci alla finestra del corridoio e io
sono ancora
lì. Scivoli e apri la porta di casa, tuffandoti dentro.
Sento
il tuo cuore. Sento il
tuo corpo vibrare e pulsare. Oggi è il giorno giusto: è finita.
Corri fra i maceri della tua
casa e ti appoggi a un tavolino, precipitando a terra a peso morto. Sto
arrivando per te. Urli e ti rialzi, raggiungendo un pezzo di specchio
rotto: mi
vedi. Spalanca la bocca e mordi. Accettami.
[500
parole
esatte <3]
Questa cosuccia è nata dalla mia ispirazione nottambula e il bando di un contest, il Fatemi paura! Horror flash contest, indetto da rhys89 sul forum di EFP. Al momento ho dei dubbi sulla partecipazione della storia al contest citato. Questo prevede che ci sia una vittima, un licantropo o un vampiro, e io ho scelto licantropo, e l’inizio con il “mostro” che avvista la sua vittima o la vittima che sente di essere braccata e la fine con il preludio del primo morso. Allora, facciamo due conti: il mostro c’è e la vittima pure, anche se sono la stessa persona; la vittima che sente di essere osservata c’è e il momento del primo morso pure, anche se in senso lato. Non so se va bene, chiederò direttamente alla giudice :3
Bien. Se vi è piaciuta, commentatela, fatemi sapere cosa ne pensate :3
Alla prossima, chi lo sa?! Chu!
EDIT: sono stata "accettata", partecipo al contest ^_^