Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: blackcatlilly    10/03/2015    3 recensioni
Aveva da tempo rinunciato all'amore. Desiderava solo un amico con cui condividere il peso di essere regina.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elsa, Jack, Frost, Nuovo, personaggio
Note: Cross-over, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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"Buongiorno signorina Elsa" la voce di Doreen era il primo segno della giornata che stava per iniziare. Elsa era insolitamente tranquilla, quella mattina.
Tecnicamente non era tranquilla...era ancora frastornata dall'incontro con quell'arrogante di Jack Frost.
Non vide nemmeno il programma della giornata. Doreen cominciava a preoccuparsi, visto l'inquietante silenzio in cui restava la ragazza. 
La porta si spalancò ed entrò Anna. "Sia ringraziato" pensò Doreen. Anna era la "cura" per Elsa. Era lei che, piano piano, la stava facendo uscire dal guscio. La cameriera si allontanò discretamente, le sue preoccupazioni dissipate.
"Alloooora?" Anna aveva un sorriso a trentadue denti. 
Elsa si scosse dall'incredulità "Allora...cosa?" "Eddai Elsa! Non mi dire che non hai notato il duca, ieri sera!" Elsa ci pensò un attimo "si, un uomo molto cortese e gentile" Anna parve delusa "tutto qui?" "Be...." "Nonè straordinariamente bello??" "Si,ha un bell'aspetto" Anna la guardò storto "non hai notato nulla?" "Cosa dovrei aver visto?" 
I sospetti di Anna ebbero conferma. 
Sua sorella e il suo occhio infallibile  non avrebbero mai mancato di notare le occhiate che la rivolgeva il duca. "Ti guardava in un modo....." Fece con aria maliziosa "Anna!" Elsa arrossì. Era vero, qualcosa aveva notato anche lei, ma era troppo presa a trovare un modo per scappare dalla cena. 
Bussarono alla porta "vostra altezza, siete pronta?" La voce di Ralf mise fine alla chiacchierata fra le sorelle. Elsa si lisciò l'abito e mentre stava per aprire Anna le domandò "Elsa...non c'è niente che vuoi dirmi?" 
Elsa ci pensò un attimo, con la mano sulla maniglia. "No, perchè?" Le disse sorridendo. "No...nulla".
Cosa le stava nascondendo?
 
*****
 
Mentre camminava pensava a quanto era sagace sua sorella. Non era molto brava sulle questioni politiche, ma sulle persone...non sbagliava quasi mai -vedi Hans-, ma per quello che riguardava lei...notava sempre i suoi stati d'animo. Non gliela poteva fare sotto al naso.
Non sapeva nemmeno lei perchè non gli avesse detto di Jack Frost. Ripensò a lui. Sarebbe tornato? La incuriosiva. In fondo non aveva mai incontrato nessuno con i suoi poteri.
Poteva dargli una possibilità? 
Un vocina dentro di lei le diceva di si. 
E in effetti si rese conto che voleva conoscerlo.
Anche lui aveva sofferto? E come era diventato lo spirito dell'inverno?
Quasi non stava a sentire Ralf, finchè non sentì "....il duca di Michelbach" "scusami Ralf, potresti ripetere?" "Il duca di Michelbach vorrebbe sottoporle i progetti per l'ospedale. Ho fissato un incontro domani, all'ora del tè" disse l'uomo, paziente come sempre. "Hai fatto benissimo Ralf" fece una pausa "scusa se sono distratta" "vostra grazia non si deve scusare. Siete molto impegnata, è normale" disse lui. Che pazienza che aveva Ralf! Doveva pensare a qualcosa per lui, magari un aumento di stipendio. 
"Avanti Ralf. Qual'è il primo impegno di oggi?"
 
***
 
La mattinata passò velocemente. Elsa ebbe il tempo di sussurrare a Ralf che voleva pranzare con maestro Albus. Il maestro la stava aspettando nella piccola sala da pranzo, dove la regina spesso mangiava con sua sorella e, a volte, Kristoff. 
"Buongiorno" disse il maestro facendole un piccolo inchino. "Maestro, lo sai che non ce n'è bisogno" disse lei. Il maestro sorrideva. Stava aspettando che glielo dicesse. Infatti non appena  i camerieri si allontanarono Elsa prese la parola. "Ecco....ho conosciuto...Jack Frost" "il maestro annuì "simpatico, vero?" "Maestro, ma....lo conosci?di persona?" "Certo, cara Elsa. Come ti è sembrato?" Elsa giocherellò con la forchetta "diciamo che è un po' particolare..." "Si i guardiani sono tutti un po' strani" "guardiani? Vuol dire che....esistono delle leggende." "Esistono eccome!" Elsa. Era rimasta stupita. Credeva alla magia, lei stessa era magica...ma quel tipo di magia esisteva veramente? Quasi come se le avesse letto i pensieri, maestro Albus le disse "esistono tanti tipi di magia, Elsa. La magia non è solo lanciare qualche incantesimo o fabbricare una pozione. Può assumere forme diverse....la tua ed esempio.  Da qualche parte esisterà qualcuno che controlla il vento o il fuoco. Qualcuno ha un drago come animale domestico. La magia è come l 'acqua: scorre, si modella, non la puoi reprimere o cancellare" 
Elsa ci aveva pensato tante volte, ma purtroppo, a eccezione del maestro non aveva mai incontrato nessuno che avesse un qualche potere magico. Aveva fantasticato, ma non si era mai resa conto di quanto la magia fosse radicata nel mondo. 
Forse c'era più magia di quello che si aspettava. 
Rimasero in silenzio per un po'. 
"Lo rivedrai?" Chiese gentilmente il maestro. "Si." Elsa aveva risposto con decisione. Lo voleva. Voleva conoscere meglio la sua magia, ma soprattutto sentiva di voler conoscere Jack.
Il maestro vide negli occhi di Elsa la sua decisione. Le sorrise. Era una buona notizia. Sapeva che Jack era quello che ci voleva per la ragazza. Si ripromise di indagare più a fondo sulla minaccia che aveva visto sul futuro di Elsa. 
Il pranzo terminò, e il maestro tornò nei suoi appartamenti, mentre per Elsa continuavano i suoi impegni da regina. 
 
 
*****
 
La giornata non era stata più leggera del solito, ma Elsa avvertiva meno del solito la stanchezza.
Con la scusa di un mal di testa si fece portare la cena in camera. Sperava che Jack arrivasse prima, era impaziente di parlargli. Passarono un paio d'ore, ma di Jack nessuna traccia.
Elsa camminava su e giù, ghiacciando il pavimento. Aveva lasciato la finestra aperta, nella speranza che lui capisse che lei lo stava aspettando.
"Wow, non sapevo che dormissi in una ghiacciaia" Elsa si voltò e lo vide seduto sul davanzale. "Finalmente! Sono ore che aspetto" le parole le uscirono di getto. "Mi stavi aspettando?" Disse lui con un ghigno. "Si, no...cioè eravamo d'accordo!" Disse lei arrossendo. "Chiedo venia, vostra grazia" disse lui inchinandosi con fare pomposo "smettila!" Disse lei, accennando un sorriso. 
I suoi buoni propositi di parlare normalmente con lui stavano andando a farsi benedire. Perchè si sentiva così imbarazzata? 
Prese coraggio e iniziò "ecco....ho ripensato a quello che mi avevi detto....sui miei poteri...e...alla tua offerta...non che io non sappia controllarli.." Stava parlando come Anna quando era imbarazzata. 
Si stava chiedendo "Che figura sto facendo?, quando Jack la interruppe "davvero hai preso in considerazione l'idea di non farti aiutare con i tuoi poteri dallo spirito dell'inverno?" "Bè non so niente di te. Potresti essere anche un impostore, per quello che ne so!" "Impostore eh?" 
Si voltò rapidamente verso l'esterno della finestra e mosse il bastone. "Un impostore potrebbe fare questo?" Le fece cenno di avvicinarsi. Lei si mosse e quando arrivò alla finestra restò senza fiato.
 I tetti del palazzo rilucevano di ghiaccio. Ma non era un ghiaccio normale, sembrava composto da tanti, minuscoli fiocchi di neve che disegnavano dei fiori lungo le tegole. 
Jack, che era al suo fianco, mosse ancora il bastone e i fiori cominciavano a muoversi, trasformandosi in farfalle. "Allora?"
"Ma è bellissimo" disse lei a bassa voce, mentre osservava le farfalle che svolazzavano sui tetti.
"Sei nato con questi poteri?" Chiese lei a bassa voce. "In un certo senso si" "cosa vorresti dire?" "Mi sono svegliato un giorno, senza ricordare più chi ero o da dove venissi e mi sono ritrovato con i poteri"
Elsa lo stava guardando intensamente. "Mi stai dicendo che non ti ricordi se li avevi da bambino?" "Ti sto dicendo che non mi ricordo di essere stato bambino". 
Elsa non riusciva a capire "si è svegliato  un giorno, dimenticandosi della sua vita precedente e si è ritrovato con dei poteri magici?" La cosa non le quadrava. "Ma è stata una maledizione? Qualcuno ti ha colpito con un maleficio?" "Non lo definirei un maleficio" Elsa era sempre più confusa "il giorno che mi sono svegliato con i poteri è stato il giorno in cui manny" fece un cenno alla luna "mi trasformò in uno dei guardiani". 
"Ed è anche il giorno in cui sono morto". 
Questo però non lo disse ad Elsa. Sembrava abbastanza confusa e non voleva spaventarla. 
"Ma non ti ricordi proprio nulla della tua vita precedente?" 
Tasto dolente. Lui aveva ricordato la sua vita passata. Ma non era ancora pronto a parlarne con qualcuno. Solo North sapeva, ma faceva ancora fatica a parlarne. 
Scosse la testa. Elsa intuì che era un argomento spinoso e cercò di cambiare discorso. "Come si diventa guardiano?" 
Eh no! Possibile che Elsa facesse domande proprio sull'argomento più spinoso?
Non poteva dirglielo. Non di sicuro ora, alla loro prima vera chiacchierata. 
"Non lo so, è manny che decide"
"Manny?" 
"Si, lui" Jack si affrettò a parlarle di manny "nessuno sa chi è, nemmeno noi guardiani l'abbiamo mai visto...è una sorta di capo dei guardiani ma in realtà è molto di più! Ha dei poteri straordinari, può fare praticamente tutto e secondo me è lui che regola la magia nel mondo" 
"E come si fa a parlare con lui?" Jack sorrise, intuendo cosa voleva fare Elsa. "È lui che si manifesta. Decide lui" 
Elsa sembrò delusa. Era palese che la ragazza avrebbe desiderato mettersi in contatto con lui. 
Jack saltò sul davanzale. "Ehi muso lungo!" Le disse tirandole una palla di neve. 
La colpì esattamente sulla testa. Elsa lo guardò a bocca aperta. "Come osi?" Disse lei in tono oltraggiato. Nessuno, ma dico nessuno, aveva mai osato tirarle una palla di neve. 
Senza nemmeno pensarci più di tanto, fece apparire una palla di neve e la tirò a Jack, mancandolo. 
Lui si librò in aria. "Tutto qui?" Le disse divertito. Lei cominciò a tirargli una raffica di palle di neve che lui continuava a evitare, spostandosi in aria. "Non vale!" Disse Elsa. "Metti i piedi per terra!"
Lui rise e dopo una capriola, atterrò con grazia nel cortile. Lei corse alla porta per raggiungerlo ma si bloccò. Al portone ci sarebbero state le guardie e qualcuno della servitù era ancora in giro. Che spiegazione avrebbe dato? Una passeggiata notturna? No, non era cosa. Guardò la finestra. Poi abbassò lo sguardo sulle mani. 
Lei sapeva come fare, in fondo l'aveva già fatto.
Jack stava aspettando in mezzo al cortile. Sarebbe scesa? E poi la vide.
Elsa era in piedi sul davanzale che stava creando una scala di neve. Creò giusto qualche scalino, poì ci appoggiò il piede, ghiacciandolo. 
Anche se erano lontani, lei lo guardò dritto negli occhi, e senza distogliere lo sguardo scese con passo veloce, continuando a creare i gradini, man mano che scendeva e ghiacciandoli mentre passava. 
Jack la stava guardando a bocca aperta. Lei arrivò in cortile e, approfittando del suo stupore, gli spedì diritto in faccia una palla di neve. 
 
 
 
 
 
 
L'angolo del gatto
Chiedo scusa per l'assurdo ritardo. È stato un periodo un po' bruttino...e...facevo fatica a immedesimarmi nel personaggio di Elsa. Quindi piuttosto che scrivere un capitolo tanto per, ho preferito aspettare. Mi spiaceva non offrire un capitolo non pensato e scritto male, mi sembra quasi di offendervi!
Coooomunque! I nostri ghiacciolini hanno cominciato a parlarsi....e soprattutto a giocare! Ho messo subito la scena della scala, non resistevo!! 
Momento spoiler! Nel prossimo cap. torna quel figaccione del duca! Stavolta si limiterà a qualche occhiata? Muahahahahah! 
Già che ci sono mi faccio pubblicità:ho appena pubblicato una nuova fic nel fandom di....titanic! Ho ceduto alla tentazione della mia mente malata! Comunque, è un crossover con The Walking Dead, e si chiama "protect you". Se vi va di buttarci un occhio mi farebbe piacere!
Ah! Che maleducata! Grazie come sempre ai recensori: Saphira Fire Frost, the snow queen, Musa00, lusy97 e shraderlaw. Grazie. Davvero. 
Tante fusa!
  
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