A radioactive,
per un
buongiorno un po’ diverso.
Yakamoz;
il
riflesso della luna sullo specchio dell’acqua.
Sasuke fissava l’acqua immobile ed imperturbabile del
lago, dormiva anche lei, assieme ai pesci, e a Konoha,
avvolta nelle tenebre di una notte anziana, sul punto di morire nel sole.
Chissà se
anche Sakura dormiva, nel suo sacco a pelo, in missione. Se stava bene, se Naruto l’aveva protetta al posto suo.
Si sentiva male
quando partiva senza di lui, era quasi geloso che non sarebbe stata la sua
spada a difenderla, se ce ne fosse stato bisogno.
Chiuse gli
occhi, la brezza fresca gli scompigliò i capelli ormai troppo lunghi, gli accarezzarono
il viso, e poi tornarono al loro posto, immobili.
«Sas’ke-kun!» la voce che gli riempì le orecchie aveva il
tono di un bambino che aveva appena rovesciato il profumo della mamma sul
tappeto. Sembrava stupita, sorpresa dalla sua presenza in quel luogo, da solo,
a quella tarda ora. Si girò appena, Sasuke, il tempo
di incontrare quegli occhi pallidi e grandi, e poi tornò a fissare l’acqua,
ancora ferma, al suo posto.
«Cosa ci fai
qui a quest’ora?» la domanda gli uscì spontanea mentre la ragazza prendeva
posto vicino a lui, qualche metro più in là. Era stupido chiederle una cosa
simile, dal momento che anche lei avrebbe potuto fargli la stessa domanda. E
poi Hinata non abitava molto lontano da lì.
La ragazza
sorrise, la vide riflessa nell’acqua, illuminata dalla pallida luce di quella
luna immensa che sembrava dormire sul fondo del lago, «Ho aiutato Kiba con i cuccioli appena nati» spiegò, stringendosi
appena nelle spalle. Non era difficile capire perché Naruto
l’amasse tanto, ma era più complicato comprendere perché lei volesse stare con
uno come il dobe.
«E sono passata di qua, io e Naruto-kun ci veniamo
spesso» si premurò di aggiungere, e poi si strinse le gambe al petto.
Sasuke non la conosceva bene, non sapeva quasi nulla di
lei. I loro incontri si limitavano a quelle assurde uscite a quattro che Naruto si ostinava ad organizzare, ma nulla di più.
Eppure anche
lei era lì perché le mancava qualcuno.
Calò il
silenzio, interrotto solo dal dolce suono del vento che frusciava fra le
foglie. Sembrava una vecchia canzone, qualcosa che aveva già sentito, come una
ninna nanna.
Il riflesso
della luna sullo specchio dell’acqua si mosse appena, come se questa stesse
tentando di riemergere piano e di tornare in superficie.
La guardò
sovrapporsi alle loro immagini, sfocate e scure, come se stesse tentando dirgli
che non erano poi così diversi.
Che i loro
occhi, in quella grossa perla, vedevano la stessa cosa, solo chiamata con due
nomi diversi.
Note d’Autrice – Mannaggia la Madara.
Oddeo,
buona notte miei pancakes.~
Sono le 2:05, io oramai
vivo di notte, ma sono stata presa da un improvviso moto di ispirazione, e
quindi eccomi qui.
Devo dire che mi è
uscita una cosa molto (davvero troppo, yingsu cara)
enigmatica. Ma ho lasciato che le mie dita facessero da sole, e guardate che è
successo, mannaggia.
Non è… una SasuHina, lo è, ma è BROTP, quindi boh. Io li trovo molto
simili, e radioactive pure, quindi è un regalino per
lei, e per me(?), che ho finalmente scritto qualcosa!
Non so che dire,
davvero, spero capiate il mio ermetismo da due del mattino, altrimenti sappiate
che entrambi, dal mio punto di vista, vedono le controparti nella luna.
E voi direte “Ma Naruto è il sole” ed io lo so, non sono scema, ma la luna è
romantica, e lo sappiamo tutti. Quando si guarda la luna, soprattutto se non si
è con il proprio fidanzato/fidanzata, si pensa un po’ a loro. A me è sempre
successo, ed io sono romantica quanto un calzino sporco, quindi non so.
Ho parlato anche
troppo, me ne vado e buongiorno/buona notte a tutti!
~yinsgu.