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Autore: AlexVause    10/03/2015    7 recensioni
Cosa accadrebbe se Emma si mettesse a studiare magia, assieme a Malefica, nel mausoleo di Regina?
Il ritrovamento di un diario appartenuto a Cora porterà nuove avventure nella famiglia dei Reali.
Swan Queen
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Malefica, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3
 
Emma, seduta nella biblioteca di Regina, sfogliava libri su libri alla ricerca di un contro incantesimo efficace per far tornare Malefica alla normalità.
L’Evil Queen invece leggeva e traduceva il diario della madre cercandovi una possibile soluzione a quel guaio.
- Mi dispiace…non è vero che non ti sopporto.
La voce della Salvatrice era bassa.
- Capisco perché tu sia arrabbiata con me e giuro che farò il possibile per rimediare.
- Non mi prendiiiii.
Malefica corse in biblioteca nascondendosi sotto il tavolo vicino a Emma.
Henry sostava sulla porta cercando la bimba con lo sguardo.
- Giocate a nascondino?
Chiese Regina alzando lo sguardo dal diario.
- Ad acchiapparsi.
Sorrise il figlio ormai dodicenne avvicinandosi piano piano al tavolo.
- Presa! Ora tocca a me scappare.
Annunciò il ragazzino mettendosi a correre e uscendo dalla stanza.
- Aspettami!
La piccola lo inseguì ridendo e la biblioteca ripiombò nel più totale silenzio.
L’Evil Queen si alzò raggiungendo Emma che aveva ripreso la ricerca.
- Scusa il mio comportamento.
- C’è da dire che abbiamo fatto passi da gigante…era da un bel po’ che non litigavamo.
Regina sorrise.
- Hai ragione.
- Avrei una proposta.
Disse Emma alzandosi in piedi. Lo sguardo cristallino sembrò farsi timido.
- Potrei venire a stare qui per un po’ così Henry fa compagnia a Malefica ed io ti aiuto con lei…almeno finché non troveremo una soluzione a questo incantesimo.
Regina sembrò pensarci su qualche istante.
- Potresti dormire nella camera degli ospiti. Henry sarebbe felice di averti qui ogni giorno.
Emma sorrise.
- Già da stasera?
- Perché no.
Rispose la mora con un sorriso sghembo. Convivere con Emma non sarebbe stato facile, ma la felicità di suo figlio non aveva prezzo.
- Vado a prendere le mie cose.
Disse lo Sceriffo alzandosi dalla sedia.
- Regina…non dire nulla a Henry, voglio fargli una sorpresa.
 
Il mattino seguente Emma dormiva serenamente a pancia in giù. La piccola Malefica, sdraiata sulla schiena dello Sceriffo, giocava con alcune automobiline di Henry.
La bimba, annoiata perché la donna sotto di sé continuava imperterrita a dormire, decise di svegliarla a modo suo.
Con il piccolo ditino iniziò a toccare le guance della bionda che mugugnava contrariata fino a che, sentendo un peso strano sulla schiena, decise di aprire gli occhi.
Il viso della bimba era vicinissimo a quello di Emma che sussultò dalla sorpresa.
- È tardissimo!
Esclamò poi alzando gli occhi, verso la sveglia, sul comodino davanti a sé.
Il campanello suonò al pian terreno e qualcuno aprì.
La bimba corse fuori dalla stanza ridendo mentre Emma ascoltò la voce di Henry parlare con qualcuno.
Dei passi si udirono salire le scale e una chioma castana con meches rosse fece capolino dalla porta della camera.
- Buongiorno, bella addormentata.
Salutò Ruby sorridendo.
- Regina aveva immaginato che tu fossi ancora nel mondo dei sogni, così mi ha mandato a portarvi la colazione.
- Ti ringrazio. Henry è giù vero?
Chiese Emma alzandosi e prendendo i propri vestiti poggiati sulla sedia.
- Yes. Mi ha aperto lui.
- Potresti far compagnia a loro mentre mi vesto? Scendo fra pochi minuti.
- Certamente.
Rispose la ragazza-lupo salutando l’amica con la mano prima di scendere al pian terreno.
 
- Mà, vado a scuola. Mamma passa alla centrale nel primo pomeriggio a prendere Malefica.
Avvertì Henry salutando i presenti per poi correre verso l’autobus che lo attendeva sulla soglia del vialetto.
Il ragazzino, la sera precedente, quando seppe che la madre biologica restava per un po’ di tempo in casa Mills fu al settimo cielo.
- Quindi me la devo portare alla centrale…perfetto.
Disse contrariata guardando la piccola ancora in pigiama.
La Salvatrice sospirò per poi prendere coraggio. Accudire una bimba di quell’età, poteva essere un modo per riscattarsi dal periodo in cui non era presente come madre per il piccolo Henry.
- Credo che dobbiamo metterle questi.
Disse Ruby portando a Emma dei vestitini trovati su di una sedia con sopra un post-it.
- Oh ma che carini.
Sorrise poi la ragazza guardando gli abiti che aveva in mano prima di passarli all’amica.
- Vieni piccola, dobbiamo metterci il maglioncino e questa splendida gonnellina.
Emma richiamò l’attenzione della piccola che si voltò verso di lei bruscamente. Sguardo torvo.
- Non la metto.
- Perché? Le gonnelline sono bellissime.
Disse la bionda ragazza, sorridendo sincera.
- No, non la metto.
Ruby, dietro Emma, sghignazzava per la situazione.
- Sei una bellissima bambina, con le gonnelline sembrerai una principessa.
- Sono grande.
Affermò la piccola mettendo il broncio. Le piccole braccia incrociate al petto.
- Hai ragione, tecnicamente lo sei.
Emma si avvicinò.
- Dai vieni che togliamo il pigiama.
La bimba se lo lasciò togliere senza tante storie per poi scappare correndo per le stanze della casa.
- Oddio.
Sospirò Emma. Questa sarebbe stata una lunga, lunghissima giornata.
Ruby rideva sonoramente, divertita dall’espressione dell’amica.
- Malefica, vieni qua per favore.
Disse esasperata la bionda.
Le due amiche si guardarono e decisero di darle la caccia.
Malefica rideva spensierata correndo da una stanza all’altra, fino a che non fu catturata dalla ragazza-lupo.
Emma le raggiunse con il fiatone.
- Dai piccola che ci vestiamo. Se fai la brava andiamo a prendere i dolcetti.
- Sì.
Gridò felice la piccola lasciandosi mettere le calze, una magliettina bianca e sopra il maglioncino rosa.
- E ora, la gonnellina.
- Non voglio.
La piccola, braccia serrate al petto, cambiò subito espressione.
- Perché?
Emma chiese gentilmente con fare materno.
- Non voglio.
- Per piacere Malefica, mettiti la gonnellina.
La bionda sbuffò. I capricci li aveva sempre odiati ma non si sarebbe mai arresa.
- Non voglio.
- Mettila.
- No.
- Mettila.
- No.
Ormai sembrava diventata una sfida a chi avrebbe ceduto prima.
- Mettila!
- No!
- Con Regina scommetto che non faresti tutte queste proteste!
- Voglio Gina!
Esclamò la bimba.
- Guarda Ruby, anche lei ha la gonna.
La cameriera del Granny’s sorrise, facendo una giravolta che fece svolazzare la corta gonna rossa dal pizzo bianco.
- Non mi piace.
- Me-tti-te-la!
La bionda scandì ogni sillaba.
- Non vo-glio!
Le fece eco Malefica.
- Dai mettila…per favore.
- Non la metto.
La canzonò la piccola canticchiando.
- Ti ho detto che la devi mettere.
Tentò Emma un’ultima volta.
- Non la metto.
- Uffi, ma perché fai così!
Disse infine abbattuta la ragazza.
- Non puoi metterla e basta così andiamo via? Non te li prendo i dolcetti sai.
La piccola s’imbronciò ancor di più. Emma sorrise dentro di sé. Quella tattica funzionava sempre.
- Allora la metti?
- No e no.
- Ma che…! Chiamo Regina. Ci penserà lei.
Disse la ragazza rivolta a Ruby che rideva allegramente. Le sembrava di vedere due bimbe che litigavano per un giocattolo.
Emma prese il cellulare dalla tasca e compose il numero dell’ex Sindaco.
- Regina, la tua amichetta mi esaspera.
- Che è successo? Ti arrendi già?
Rispose l’Evil Queen nascondendo una risata. Sulla sua scrivania una sfera di cristallo mostrava un’Emma seccata, Ruby che rideva e Malefica super imbronciata.
- Non si vuole mettere la gonna ed io non ho tempo da perdere.
- Essere madri equivale anche a momenti simili. Dovresti districare questo enigma da sola.
- Oh, mio saggio improvvisato, a quale enigma si riferisce? M’illumini la prego.
Ruby udì una lieve risata provenire dall’altro capo del telefono.
- Sì, d’immenso.
Ironizzò Regina.
- Parlo dei bimbi e i loro capricci.
- Ora non ho tempo Regina…e nemmeno la pazienza. In realtà quella l’avevo…Malefica se l’è portata via tutta. Potresti aiutarmi?
- Ruby è li?
- Sì.
Rispose la Salvatrice perplessa.
- Dai il telefono a Malefica.
Emma alzò un sopracciglio, incuriosita. Fece spallucce e cedette il cellulare alla piccola.
Malefica, seria, ascoltò con attenzione per poi restituire il telefono alla Salvatrice.
- Ebbene?
Chiese poi rivolta alla piccola.
- Metto gonna.
Ruby si chinò e mise la gonnellina alla bimba che si allontanò dalle due saltellando.
- Che le hai detto?
Domandò la figlia di Biancaneve a Regina.
- Solamente che, se non ti ascolta, sarò costretta a vestirla come Ruby. Passo più tardi. Buon lavoro Emma.
Detto ciò Regina riagganciò.
 
Un lieve profumo di caffè giunse sino all’ufficio della bionda, seguito dal suono di tacchi sul pavimento. Regina.
L’Evil Queen entrò dalla porta attirando l’attenzione di David ed Emma che la guardarono con un sorriso.
- Caffè, tè e croissant per tutti. Vuoti, alla crema, al cioccolato e alla marmellata. Ancora caldi.
Informò la mora poggiando il tutto sul tavolino dove Malefica stava colorando su album da disegno.
- Per te piccola, tè caldo e una ciambella con tanto zucchero.
La bimba le saltò in braccio felice, prima di sedersi sulle ginocchia di Regina sedutasi sul divano assieme agli altri due.
- Come mai tutta questa generosità?
Chiese Emma sospettosa.
- Nulla, volevo solo essere gentile.
Rispose Regina innocentemente.
Emma si voltò verso il padre che annuì.
- Lo so Emma, insospettisce pure me.
Gli occhi dell’ex Sindaco si ridussero a due fessure guardando il genero sedersi sul divano con loro.
- Non credevo di essere al cospetto della famiglia “Sospettini”.
- Ciao.
Salutò con enfasi Henry appena entrato nell’ufficio.
- Come te la sei cavata stamattina Mà?
Regina sogghignò mentre Emma si fece seria.
- Come primo giorno…direi solo che me la sono cavata. Ora però mi spieghi perché ridi.
Disse infine voltandosi verso la mora.
- Vi ho tenuto d’occhio tutto il giorno. In certi momenti faticavo a distinguere la bimba dall’adulta.
Rispose la donna coprendosi la bocca per soffocare una risata.
- Domani tocca a te. Allora vedremo se a quest’ora riderai ancora.
- A proposito. Come procedono le ricerche per…lei?
Chiese David indicando le manine di Malefica. La piccola, sdraiata sulle ginocchia di Regina ed Emma, giocava con il lembo del giubbotto dell’uomo.
- Domani vado alla biblioteca. Ho già avvertito Belle che mi darà un aiuto.
- A me non dispiace se resta piccola.
Disse Henry con mezzo croissant in bocca.
- Ti alleni per quando Neal vorrà giocare con te?
Domandò David ridendo.
- Anche.
Sorrise di rimando il nipote.
 
Era ormai mezzanotte. Poco dopo cena, Henry era riuscito a far addormentare Malefica raccontandogli la favola della buonanotte. Regina ed Emma, sulla soglia della camera da letto, non si sarebbero perse quel momento per nulla al mondo. Quel guaio causato dalla bionda non era poi così brutto come poteva esser sembrato all’inizio.
Emma era seduta sul divano. La testa abbandonata all’indietro sullo schienale.
Regina si avvicinò silenziosamente alle spalle della bionda, chinandosi leggermente per guardare la ragazza.
- Stanca?
Chiese gentilmente la mora.
Due occhi cristallini la guardarono incatenandosi ai suoi.
- Un po’.
La mora andò vicino al mobiletto bar. Versò del pregiato liquido ambrato in due bicchieri per poi andarsi a sedere accanto alla salvatrice.
- Ti va?
Le chiese porgendole il bicchiere.
La bionda lo accettò volentieri ricambiando con un sorriso.
Fecero tintinnare i bicchieri in un silenzioso brindisi per poi rilassarsi entrambe poggiandosi allo schienale e sospirando.
- Che silenzio.
Disse Regina sorridendo.
- Si sente quando Malefica non c’è.
Una risata argentina scaturì dalla mora.
- Mi piace sentirti ridere…così.
Regina non rispose e solo allora Emma si accorse di ciò che aveva detto.
- Scusa.
- Di cosa ti scusi? Non mi hai mica offeso.
Nuovamente il silenzio calò fra loro.
- Direi che è meglio andare a riposare…non credi?
Chiese Emma un po’ impacciata alzandosi dal divano, imitata dalla mora.
- Sempre che il terremoto non abbia occupato tutto il mio letto matrimoniale.
Ironizzò Regina facendo sorridere la bionda davanti a sé.
- Bene…buonanotte Emma.
- Buonanotte.
Ricambiò la Salvatrice accarezzando il braccio di Regina. Un gesto semplice e spontaneo ma che sembrò dare vita a qualcosa di più complesso seppur celato.
I loro sguardi s’incatenarono per un istante…attimo che bastò a far correre più veloce i loro cuori.
Regina fece un passo indietro sbattendo più volte le palpebre come a voler far tacere qualsiasi pensiero nato da quel gesto.
- Io…vado.
Disse poi prima di congedarsi, lasciando lo Sceriffo solo con i suoi pensieri.
 
Emma si svegliò presto. La notte tormentata da pensieri che solamente per poco l’avevano lasciata sola.
Si cambiò e scese in cucina.
- Già sveglia?
Una voce bassa e calda da dietro di lei la scosse, facendola tornare alla realtà.
- Non riuscivo a dormire.
- Pensieri?
La bionda a quella domanda sospirò.
- Uno pressante.
- Parlamene.
Propose Regina sedendosi su di uno sgabello in cucina.
La mora accavallò le gambe con un’eleganza che solo lei possedeva.
Emma serrò la mascella. Faticava a respirare. Il suo cuore correva all’impazzata.
D’un tratto raccolse il proprio coraggio e decise di affrontare ciò che temeva di più: Regina.
Si avvicinò alla mora coprendo ogni distanza fra loro. Prese il suo viso fra le mani e la baciò.
Un bacio intenso da togliere il respiro, profondo da far dimenticare il luogo in cui erano e Regina…Regina rispose a quel bacio con la stessa intensità, la stessa passione che Emma stessa sperava.
La mora si avvinghiò con le mani ai fianchi della Salvatrice, tirandola ancor più a sé, approfondendo così quel bacio dolce e passionale desiderato da tempo.
Solamente il bisogno di riprender fiato fece scostare le due alle quali, guardandosi negli occhi, sfuggì una lieve risata.
Alcuni rumori si udirono al piano di sopra. Regina alzò lo sguardo. Sicuramente Henry si era svegliato e si stava preparando per scendere.
- Che ne dici se andiamo tutti al Granny’s per la colazione?
Domandò Emma accarezzando le mani della mora davanti a sé.
- Vai ad avvisare Henry, io preparo Malefica.
Rispose Regina sorridendo per poi lasciare un lieve bacio sulla guancia di Emma prima di congedarsi.
 
Regina, Henry, la piccola Malefica ed Emma entrarono al Granny’s.
La tavola calda aveva aperto da pochi minuti e i quattro erano i primi clienti.
Ruby era al bancone e, con in mano un paio di dispenser di spezie, cantava mentre condiva degli stuzzichini da mettere nelle ciotole per i clienti.
- Tutto quanto cominciò con un ciao e finirono in un letto a far miao miao e a ballar la Bossanova che è la danza dell’amooor…ciao!
Salutò poi la cameriera i quattro clienti appena arrivati.
Henry e Regina con in braccio Malefica erano già seduti ad un tavolo.
- Ti trovo in gran forma Ruby.
Disse Emma sorridendo.
- Ho appena finito di preparare degli stuzzichini alle spezie. Dovrebbero piacerti, altrimenti, puoi ballar la Bossanovaaa.
La cameriera concluse la frase canticchiando.
La bionda rise divertita.
- Come mai tutto questo buon umore? Nuove vicende amorose?
- Chi lo sa.
- Uh, pure misteriosa stamane.
- E tu amica boccoluta, come va con la nuova famiglia improvvisata?
Chiese la cameriera avvicinandosi ulteriormente a Emma.
- Ti rende la vita impossibile, l’arpia?
Domandò bisbigliando e indicando Regina con lo sguardo.
- Tutto bene grazie.
- Uhm…impossibile...
- Cosa impossibile?
Chiese la bionda perplessa.
- Accostare “bene” a “Regina” è impossibile. Che cosa succede Emma? Cosa mi nascondi?
- Ehi non rigirare la frittata…sei tu la misteriosa stamane.
Obbiettò Emma evitando accuratamente quelle domande dirette.
- Il sospetto s’insinua nei miei pensieri…ti terrò d’occhio Salvatrice.
Disse Ruby con voce cupa per poi fare l’occhiolino e sorridere alla bionda che scosse la testa rassegnata e raggiunse gli altri per la colazione.
- Uh Regina, ti cercavo.
Snow, appena entrata da Granny’s, si era fiondata al tavolo della Matrigna.
La mora alzò un sopracciglio.
- Devo chiederti un favore. Quando hai un attimo…
- Ti chiamerò. Dopo la colazione vado in biblioteca. Belle mi aiuta a cercare un contro incantesimo.
- Oh…giusto, giusto.
- Fai colazione con noi?
Domandò Emma alla madre.
- No…ho frettissima. Scusate l’interruzione ma devo scappare.
- Quella che si dice: “Toccata e Fuga”.
Commentò Regina prima di bere un sorso di caffè caldo.
 
- Malefica, per favore.
Regina rimproverò la piccola per la centesima volta. In due ore era riuscita solamente a leggere un libro.
- Regina, vuoi che la porti al parco?
Propose Belle.
- Cercare un contro incantesimo con una bimba che combina dei disastri ogni sei minuti virgola tre…beh non è facile. Adesso capisco perché Emma ieri sera era stremata. Il brutto è che sono passate solo due ore. Allucinante!
Sbottò l’Evil Queen chiudendo il libro.
- Mi annoio.
Disse la bimba scivolando a testa in giù sul sofà.
- Vuoi andare al parco con Belle?
- No.
La bambina saltellò raggiungendo Regina.
- Andiamo, andiamo.
Chiese la piccola stringendo le mani della mora.
- Non posso, devo cercare una cosa importate.
La bimba mise un broncio tenerissimo che riuscì ad ammorbidire persino l’ex Sindaco, che sospirò rassegnata.
- Andiamo dai.
- Bello!
Gioì la piccola correndo verso la porta principale della biblioteca. Le braccia aperte come fossero le ali di un aereo.
Belle la guardò perplessa e divertita.
- Ti prego, non dire niente.
Implorò Regina seguendo a passo svelto la bimba.
- I bambini addolciscono chiunque.
Bisbigliò la donna sorridendo.
- Ti ho sentita!
 
- È aperto!
Gridò Snow a chi aveva bussato alla porta.
Era intenta a preparare la pappa al piccolo Neal, che cullava fra le braccia.
- Non dovresti fidarti così tanto.
La rimproverò Regina entrando nell’appartamento.
 - Regina, cos’hai portato a casa di buono? Sento un profumino…
Disse Snow rovistando nella dispensa. Appena la matrigna aveva aperto la porta del suo appartamento, la cucina si era riempita di un buonissimo odore di cibo.
- Una bimba e il pranzo.
- Ma la bimba non era nella lista.
Ironizzò Biancaneve voltandosi e vedendo l’Evil Queen con in braccio Malefica.
- Pranzooo.
Si esaltò la piccola con la bocca ricoperta di zucchero a velo. Nella sua mano un pezzo di frittella.
Regina si avvicinò alla figliastra, poggiando sul bancone della cucina alcune pietanze già cotte prese al Granny’s.
- Potresti tenermela per un po’? Devo tornare alla biblioteca e poi a fare spesa.
Chiese la mora poggiando a terra Malefica che la guardò contrariata.
- Lei non mi piace.
Sbottò la piccola incrociando le braccia al petto.
- Malefica, non si dicono queste cose.
La rimproverò Regina. Sguardo severo.
- A proposito…non so ancora cosa le è accaduto.
Disse Snow incuriosita. Aveva visto Malefica ma ancora non aveva saputo cosa l’aveva fatta ritornare una bimba.
- Emma pranza qui vero?
Domandò la mora.
- Sì, perché?
- Allora tua figlia ti spiegherà tutto.
- Devo però parlarti di alcune cose.
Snow ricordò a Regina la sua richiesta fattale quel mattino.
- Appena torno a prenderla parliamo di tutto ciò che vuoi.
- Mamma!
Esclamò Henry entrando nella stanza e andando ad abbracciare la madre.
- Henry!
Chiamò felice la bimba unendosi all’abbraccio.
- Grazie al cielo, sei qui. Aspetta…perché sei qui e non a scuola?
Domandò sospettosa Regina.
- Abbiamo finito un’ora prima. Oggi devono ridipingere le aule. Ho provato a chiamarti. Ma dove hai il cel?
L’Evil Queen frugò nelle tasche del suo cappotto senza trovarvi nulla. Lo sbottonò e, cercando nella tasca interna, tirò fuori il telefono cellulare. Spento.
- Batteria andata. Perdonami Henry.
- Tranquilla mamma. Colpa mia. Ho dimenticato io di dirti, che ieri sera ci ho fatto giocare Malefica.
Ammise Henry con un sorrisone.
- Ad ogni modo…ho bisogno che tu mi tenga la teppista per qualche minuto.
Henry a quel nomignolo sorrise divertito.
- Che ha combinato?
Chiese il ragazzino ridendo di sottecchi.
- Cosa NON ha combinato, vorrai dire.
Sbottò Regina chinandosi a togliere il piccolo cappotto a Malefica.
- Mamma, ti ricordi che stasera devo andare al compleanno di Grace…vero?
- È stasera?
Chiese pensierosa la mora che si era totalmente dimenticata.
- Sì dalle 18 alle 23.
- Va bene. Ora passo alla centrale per dare il mio telefono a tua madre, così lo mette in carica. Io requisisco il suo. Chiamatemi al suo numero per qualsiasi emergenza, chiaro?
- Cristallino. Ciao mamma.
- Il regalo?
- Ce l’ho.
- Ottimo. Allora ciao e…Snow…scusa in anticipo.
- Per cosa?
Domandò Biancaneve incuriosita.
- Per ciò che lei combinerà. Adios.
Con un gesto della mano svanì in una nuvola viola lasciando Snow preoccupata, perplessa e indaffarata.
 
 
 
 
 Nota di Alex: Brava Malefica un pò terremoto ma non tutto il male vien per nuocere :)
Grazie a lei e "all'incompetenza" di Emma nell'uso della magia, quella piccina le sta facendo avvicinare. Good Girl.
Grazie a tutti voi che mi seguite e commentate e alla prox :)
 
 
  
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