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Autore: Freya Crystal    10/03/2015    4 recensioni
La gente di Barcellona non le piaceva. Troppo espansiva, troppo confidenziale, troppo rumorosa -troppo tutto. Quella tipologia di persone andava a genio ad Ichigo e a Purin, ma non a lei, che amava l'eleganza e la sobrietà, la discrezione e le buone maniere. D'altronde era per questo che danzava, per esprimere la bellezza col linguaggio del corpo, trasmetterla, renderla tangibile, in un'armonico connubio di passi e piroette.
- Minto, ti prego, fammi entrare... Non mi sento... molto bene! -
- Spiacente, passaggio vietato. -
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kisshu Ikisatashi/Ghish, Mint Aizawa/Mina
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bad day in Barcelona





Le note melodiche di Koda Kumi riempivano la stanza, diffondendosi con dolcezza lungo le pareti assieme al profumo di ciliegio. Minto respirava a pieni polmoni quell'odore intenso ed inebriante, immersa nell'acqua calda. Fissava ipnotizzata le nuvolette di vapore che risalivano dalla vasca, e seguiva il loro lento, indistrubato corso verso il soffitto, beandosi di quel meritato riposo. 
Il tour in Spagna l'aveva sfinita. La gente di Barcellona non le piaceva. Troppo espansiva, troppo confidenziale, troppo rumorosa -troppo tutto. Quella tipologia di persone poteva andare a genio ad Ichigo e a Purin, ma non a lei, che amava l'eleganza e la sobrietà, la discrezione e le buone maniere. D'altronde era per questo che danzava, per esprimere la bellezza col linguaggio del corpo, trasmetterla, renderla tangibile, in un'armonico connubio di passi e piroette. L'arte non era un fine che perseguiva unicamente per se stessa, Minto adorava sfoggiarla e regalarla a chi la guardava.
Amava la sua vita. Amava essere diventata una ballerina di successo. 
Ma quella settimana... Cielo, un suicidio. 
Meno male che era tutto finito. Aveva dormito sì e no quattro ore per notte e temeva la permanenza delle occhiaie. 
Giusto, le occhiaie.
<< Ehy, animale! Portami qui la maschera di bellezza, devo metterla in posa! >> 
Minto mantenne le orecchie tese in direzione della porta, ma non ricevette alcuna risposta. Sfoggiando la sua solita pazienza, cambiò tattica. 
<< Se non me la porti subito, ti lascio in bianco per una settimana! >>
<< Non oseresti! >>
Quanto era prevedibile. Bastavano le paroline magiche a smuoverlo. 
La ballerina si accarezzò il polpaccio con il piede, per scacciare un leggero solletico prodotto dall'idromassaggio.
<< Oh, sì che oserei, e tu lo sai meglio di me! >>
La struggente "Mille parole" di Koda Kumi stava volgendo al termine e Minto alzò il volume della radiolina per gustarsi appieno le ultime note. L'animale le avrebbe portato la maschera nel giro di cinque secondi, non avrebbe avuto bisogno di richiamarlo ancora. 
La canzone terminò, ma nessuno si fece vivo.
<< Allora? Quanto devo aspettare ancora? >>
Niente. 
Minto alzò di un altro po' il volume della radio, chiudendo gli occhi. Era intenzionata a passare tutto il pomeriggio lì dentro, se l'animale non le avesse portato ciò che voleva.
D'un tratto lo sentì urlare dal salotto. << Se vuoi quella dannata maschera, dovrai venire a prenderla. È da due ore che sei in bagno, è il momento di uscire! >>
<< Benissimo! >>
La vasca era vicino alla porta. A Minto bastò alzarsi in piedi e sporgersi un poco per girare la chiave nella toppa. Il suo fidanzato sapeva bene che quando lei si chiudeva dentro avrebbe rischiato la morte se avesse provato ad entrare.
Resta pure sul divano a guardare il tuo stupido quiz televisivo. 
Passarono i minuti. La ballerina era consapevole che rimanere ancora a mollo le avrebbe fatto avvizzire le dita, ma preferiva quella scandalosa eventualità all'idea di uscire perdente da quel bagno. Voleva la maschera di bellezza, ad ogni costo. Un fidanzato galante gliela avrebbe portata immediatamente, senza fare storie. Ma il suo, purtroppo, non aveva nulla di galante. Forse doveva scegliersene un altro.
Un trambusto improvviso la fece balzare a sedere nella vasca. Rumore di pentole che cadevano a terra, rumore di passi affrettati lungo il corridoio.
La maniglia della porta si piegò verso il basso.
Qualcosa le suggerì che Kisshu non fosse lì per il motivo che si aspettava.
<< Hai chiuso a chiave!? Minto, ti prego, fammi entrare... Non mi sento... molto bene! >>
Difatti.
La ballerina si rilassò, sdraiandosi nuovamente nella vasca. << Spiacente, passaggio vietato. >> 
<< Minto, maledizione! Ti ho... ti ho preso la maschera! >> lo sentì implorare con tono affaticato.
<< Non mi interessa, non ti apro lo stesso >>, cantilenò lei, in tono palesemente compiaciuto.
>>
Minto abbracciò una nuvola di schiuma e se la cosparse sulle spalle e sulle clavicole. << Io non faccio i capricci >>, sentenziò seccamente, prima di sbarrare gli occhi per la sorpresa. 
Kisshu si era teletrasportato all'interno del bagno. 
<< Ma cos- KISSHU! >>
Il suo galante fidanzato si abbassò i pantaloni senza tante cerimonie, si sedette in un lampo sulla tazza del water e, con le braccia premute sull'addome, si liberò senza ritegno e senza dignità del suo "malessere".
Minto scattò in piedi, schizzando acqua e schiuma sul pavimento, dimentica della sua completa nudità. 
<< MA CHE DIAVOLO STAI- cielo...! >> le sue mani corsero a coprire il naso con disperata urgenza.
Kisshu, il volto pallido e l'espressione sofferente, le lanciò un'occhiata risentita. << Scusa tanto, ho la dissenteria! >>
Un suono incessante e ripetuto sovrastò la musica della radio.  
<< Il campanello! >>
Minto saltò fuori dalla vasca, nel panico, evitando di scivolare grazie al suo innato senso dell'equilibrio. 
Kisshu gemeva e si contorceva sul water. Koda Kumi strillava la sua sofferenza amorosa per radio, riservando a quest'ultimo un inadeguato supporto. Minto correva nuda per tutta la suite alla ricerca di indumenti d'emergenza, imbrattando il pavimento d'acqua e schiuma, mentre Zakuro, Ryou e Keiichiro aspettavano qualcuno che andasse ad aprirgli.
<< Potevi almeno chiudere la porta... tesoro! >> Kisshu fissò amareggiato il soffitto, mentre il suo stomaco faceva le capriole. 
Be', almeno ho trovato il modo di fare uscire quel passerotto viziato dal bagno. The winner is- Oh, miseriaccia! Ugh... Aiuto. Aiutatemi!
Paeila... Padella... Paella o come diavolo si chiama, non la mangerò mai più!
 


 
*****





Spazio dell'autrice
Lo so, è assurda. Non chiedetemi come abbia potuto inventarmi questa baggianata. E' successo e basta e, ahimè, ho voluto pubblicarla dopo un mese di tentennamenti. Stava lì, pronta per essere letta, e alla fine ho pensato di postarla. Spero di avervi strappato qualche sorriso e, sì, Kisshu mi odia a morte! :D 
  
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