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Autore: ethy    13/03/2015    5 recensioni
Spoiler 4*11/12 parte dagli ultimi minuti della puntata.
Emma accompagna Killian in camera finalmente ma la notte non andrà come lei avrebbe sperato.
gli avvenimenti da questo punto in poi sono puramente inventati
Genere: Avventura, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Emma si diresse verso il centro della città  senza aver mai detto una parola da quando era uscita dall’acqua con in braccio quello scricciolo dagli occhi blu.
Nonostante il peso non lo aveva mollato, non lo aveva lasciato nemmeno camminare.. era intimorita rammentava le parole di Liam in quel giorno nel giardino con l’altalena,del suo cuore… e se avesse iniziato a correre? E se si fosse sentito male? L’età di Killian ora le sembrava quella….
David vedendola e per paura che si stancasse troppo si offrì di portarlo ma lei rifiutò, Regina si offrì di trasportarla dove volesse con la magia ma lei si rifiutò ugualmente, doveva camminare.. doveva faticare per non pensare, doveva sentire la fatica per realizzare che erano di nuovo insieme, certo lui per ora non era ancora lui.. e le sembrava cosi assurdo.. ma in fondo era storybrooke… poteva succedere di tutto… anche questo.. avere il vero amore trasformato in bambino... non riusciva a crederci ma era cosi.. ed avrebbe aspettato il suo ritorno anche se non capiva come lui sarebbe potuto tornare il suo Killian, ma gli sorrise speranzosa, strusciando la sua guancia contro la nuca del piccolo sentendo i capelli corti solleticarle la pelle.
 
“principessa vedrai che si sistemerà tutto, difficilmente mamma si sbaglia” disse  il bambino come se avesse potuto sentire i suoi pensieri “lasciami camminare al tuo fianco” “ io.. veramente..no.. va bene cosi, ti tengo, ho paura a lasciarti” “non scapperò mai da te.. “ Era piccolo ma le sembrava proprio lui… poi decise di dirgli tutto.. aveva abbassato il muro nei sui confronti, piccolo o grande che fosse aveva deciso di dirgli tutto.. costi quel che costi, prese un respiro profondo e proseguì “sono un po’ spaventata, per tanto tempo non ti ho avuto accanto, poi ti ho ritrovato ed ora.. ora sei piccolo..”
Killian sorrise, lei potè sentire la sua bocca distendersi in un sorriso strofinarsi sul suo collo facendole il solletico di nuovo. Poi Emma gli chiese “ma tu ricorderai tutto? Tornerai adulto e ricorderai anche adesso?”
“prometto che se ne parleremo non dirò nulla che possa infastidirti..” Emma lo guardò, non poteva credere a quel che aveva visto, quel sorrisino e quello sguardo languido…  il suo modo di fare …era davvero innato..  era davvero un piccolo pirata irriverente.
 
***
 
 
 
Salita in camera da Granny poggiò sul letto il piccolo Killian che si era addormentato, gli mise la coperta sulle gambe fino alle spalle  e si sedette al suo fianco, finalmente voltandosi verso i suoi genitori ed un Henry dubbioso.
“che si fa adesso mamma? È un bambino.. è veramente lui? Non ho piu un probabile patrigno ma un nuovo fratellino?” disse ironico il ragazzino, tra lo spaventato ed il divertito.
“si, è lui....e non lo so cosa accadrà ragazzino…” disse guardandolo e carezzandogli la guancia, ed è bellissimo  pensò  tra sé “non so che si farà, Helena mi ha detto di non togliermi mai questa conchiglia incantata e che quando sarà pronto tornerà ad essere…lui...” Mary Margaret intervenne esternando forse i dubbi di tutti..
“si ma quando? Hai già passato cinque mesi ad aspettarlo ed a soffrire ed ora anche questo? Quando dovrai aspettare ancora” Emma guardò furente la madre.. e poi esplose “è colpa mia se sta cosi! È solo colpa mia.. se avessi.. se mi fossi…. Prima questo pomeriggio… se…. Ora non starebbe cosi!!”  Ora starei facendo l’amore con lui!  Pensò…  ma non poteva dirlo in faccia ad Henry  ”.. è colpa mia.. ora ho capito.. non posso ereggere muri su muri con lui..ogni volta… anche oggi pomeriggio giù al locale l’ho fatto… non dovevo farlo… ed ora pago il mio prezzo.. e aspetto che torni..” intanto potrò coccolarlo come non ho fai fatto prima.
Dicendo questo tornò a posare lo sguardo su quell’angioletto dai capelli scuri come le castagne e la pelle diafana  i bucaneve, che le aveva istintivamente preso un lembo del vestito per tenerlo stretto nel pugno.
 
I suoi genitori si arresero e lei potè finalmente rilassarsi.. uscirono tutti dalla stanza, Henry abbracciò Regina in cerca di conforto.. capiva che forse l’altra sua mamma stava iniziando ad aprire il suo cuore.. e mostrare le sue paure.. ma anche lui aveva bisogno di essere confortato.
David chiuse la porta delicatamente, abbracciò sua moglie, e la baciò sulla tempia sperando che questo potesse aiutarla a rilassarsi.. Emma stava trovando la sua strada.. dovevano lasciarla fare.
 
Emma si alzò togliendo il lembo del vestito dalla manina del piccolo delicatamente per non svegliarlo, iniziò a sistemare la stanza, prese i vestiti e li piegò, prese le carte e le sistemò, trovò il sacchetto con l’anello e le venne in mente la bottiglia dei ricordi.. non voleva nascondergliela, ma era piccolo e per lei quella bottiglia di sabbia al momento era importante era l’unico legame con il suo Killian, quello di cui si era innamorata, per un attimo pensò di metterla dentro l’armadio.. al riparo da quelle piccole manine, poi però  la lasciò dove era, sulla mensola sopra il letto, no, non doveva nascondere nulla al suo piccolo amore.
 
Dopo essersi assicurata di aver leggermente riordinato si sdraiò a fianco al bambino e lo accucciò a lei in un caldo e tenero abbraccio,e finalmente dopo molto tempo riuscì a dormire senza incubi, senza tormenti e senza lacrime.
 
 
***
 
 
La mattina dopo da Granny’s si era radunata tutta la città.. erano tutti incuriositi da questa storia del  Capitano tornato dall’Ade ma bambino..
“è tornato dal regno dei morti ti dico”
“ho sentito benissimo ha detto Abissi”
“ma cosa sono questi Abissi?”
“non lo so, ho sentito qualcosa che ha a che fare con il mare”
“con le sirene?”
“no, che c’entrano le sirene, non vivono nelle profondità degli Abissi”
“e allora questo posto da chi è abitato?”

 
David e MaryMargaret era barricati dentro al locale, erano usciti presto per andare a trovare Emma e il giovane pirata, per starle vicino, ed ascoltavano tutti questi commenti e non sapevano come fare per poter uscire.. o evitare ad Emma tutta questo curiosità che non le avrebbe fatto sicuramente bene..
 
 
 
Quella mattina Emma si svegliò abbracciata al bambino che ancora dormiva profondamente, probabilmente era molto provato dal giorno prima.. .. era cosi piccolo..ma quanto tempo sarebbe rimasto cosi?
 
Si era sempre chiesta di come fosse da bambino.. ed ora era li con lei.. e se gli avesse fatto una foto? Anche lui avrebbe avuto un ricordo “moderno” della sua infanzia.. prese il cellulare e decise di immortalarlo anche se dormiva. Poi si appuntò mentalmente che appena fosse tornato in se stesso adulto avrebbe fatto un servizio fotografico a lui e a loro insieme.. voleva dei ricordi come quella con foto con Neal, non si era dimenticata del suo sguardo dolce ma triste.. anche lui meritava di catturare un loro momento.. lui meritava di sapere che non era l’ombra di un amore reso reale da una foto, lui non era una seconda scelta.. lui era la sua vera e consapevole scelta.
Se fossi vissuta nella foresta incantata l’avrei incontrato ed amato lo stesso? Si chiese, forse si, forse il fato, l’autore o non so chi… forse si.. lui sarebbe rimasto giovane ad aspettarmi..  visto i pensieri affollarsi Emma decise di scendere per un caffè..lui ancora dormiva, decise di lasciare la stanza buia, con la sola luce del bagno accesa, entro pochi minuti sarebbe tornata.. voleva solo un caffè.
 
 
Gli fece una carezza sulla guancia e lui mugugnò qualcosa “sei sveglio piccolo?... vuoi fare colazione?”  lui si girò verso di lei nonostante il buio il cielo dipinto nel suo sguardo era luminoso e le sembrò quasi accecante, le sorrise “ciao principessa, no, ho sonno posso dormire ancora?” “certo che puoi, posso andare a prendere un caffè e poi torno da te? Ti porto qualche dolce?” “ti aspetto qui..” disse ancora con la voce impastata dal sonno gli occhietti sempre piu socchiusi lasciarono a breve spazio ad un grande sbadiglio ed al sonno che si manifestò profondo nel suo respiro velocemente.
 
 
Emma chiuse piano la porta e scese.
 
“mamma, papà? Già qui?” disse prendendo la tazza del caffè caldo che le aveva proposto Granny e sedendosi al tavolo con i suoi genitori.
“Emma ci dispiace tanto..” disse Mary Margaret indicando con lo sguardo fuori dalla porta del locale.
Emma si girò e vide tutte quelle persone  “…sono qui…..” “si sono qui per vederlo piccola,e anche io sono molto curiosa di vedere se anche da bambino è cosi bello.. “ Granny si era intromessa con la scusa di portare un dolce al cioccolato. Effettivamente Emma poteva ben capire la curiosità di tutti… ma aveva anche timore che il piccolo si potesse spaventare.. era bambino e.. i bambini provano emozioni molto forti rispetto agli adulti… poi Granny tornò con un pacchettino “ci sono biscotti caldi, la torta, e un paio di cioccolate calde.. credo che al tuo scricciolo possa piacere come colazione” Emma la guardò a bocca aperta.. davvero le stava offrendo la colazione? E cosa era successo? “io non so come ringraziarti”
“non devi, voglio rivedere quel pirata girarmi in torno, non posso perdere quell’affascinante ragazzo.. che ammicca per chiedermi un bicchiere di rum di prima mattina assieme al caffè” disse lasciando intravedere un piccolo sorriso dietro uno sguardo ammiccante. Emma si disse che d’ora in poi avrebbe dovuto controllare Killian adulto… se faceva breccia nel cuore di Granny figuriamoci tutte le altre ragazze della città…… era troppo bello . Nel sentire l’ affermazione di Granny David cambiò bruscamente posizione delle gambe facendo sobbalzare il tavolo… Capitan Uncino non aveva una buona reputazione da secoli… era un donnaiolo… se pure la nonnina si era persa nei suoi sguardi blu.. non c’era speranza… Emma guardò il padre… che fosse geloso?  Con un sorrisino disse “Allora, posso fare qualcosa per voi o siete solo passati per controllarmi?” “Emma noi volevamo sapere come stavi, tutto qui…. Non credo sia facile per te…” “sto bene, ho dormito bene, mi sento allegra” “si ma…””nessun ma, è tornato, è piccolo, ma è tornato e tornerà da me” dicendo questo bevve il suo caffè e fece per alzarsi “vai già via?”
“l’ho lasciato che dormiva, se poi si spaventasse non vedendomi?” sorrise ai suoi genitori, prese il pacchettino che Granny le aveva preparato e si diresse al retro del locale per salire in camera.
 
I suoi genitori rimasero basiti dalla fretta, la lasciarono fare, era veramente piu allegra.. Emma dal canto suo era dispiaciuta di averli abbandonati cosi su due piedi senza pensarci troppo, ma aveva la scusa di portare la colazione al piccolo pirata per poter scappare da qualsiasi domanda a cui non avrebbe saputo dar risposta… né ai suoi genitori né a tutti i cittadini di Storybrooke parcheggiati di fronte al locale da chissà quanto tempo prima.
 
 
 
In stanza, nel frattempo, il piccolo Killian aprì gli occhi nell’esatto istante in cui la salvatrice chiuse la porta dietro di sé..  scaltro come un pirata.
Si sedette sul letto ed iniziò a guardarsi in torno, era indeciso che scendere dal letto ed accedere la luce.. ma se avesse fatto rumore e lei l’avesse sentito? Mmmm pensava a braccia conserte, aveva poco tempo… Si alzò con fare leggero, misi i piedi nudi sul pavimento e si accorse di avere indosso vestiti troppo grandi per lui… Uff sbuffò… cercando di non inciampare nei pantaloni.. si mise al centro della stanza ed iniziò a perlustrarla con lo sguardo, era tutto in penombra ma poteva vedere bene, si avvicinò allo scrittoio e guardo la sua calligrafia da adulto.. toccò tutti i suoi oggetti come se potesse trarne qualche ricordo o come se potesse aiutarlo a riprendere confidenza con questo mondo.. che non ricorda assolutamente.
 
Aprì l’armadio e rimase affascinato dai vestiti da pirata che probabilmente aveva indossato molto tempo prima, perché aveva anche notato dei vestiti moderni, o come si diceva, come li portava David.. ma quelli da pirata lo attiravano da morire.. preso dalla curiosità infilò le manine in tutte le tasche del panciotto trovandovi la sua collana con la spada ed il teschio.. era pesante, ma bellissima… non si arrabbierà nessuno se la indosso? Pensò in fondo era sua… Ora si sentiva un vero pirata.. forse c’era anche la spada… una vera spada… ma dove… era eccitato al pensiero di essere stato davvero un pirata, e magari anche affascinante.. E questo da dove saltava fuori?  Prese con entrambe le mani il pesante uncino con il fodero… a cosa serviva.. gli venne istintivo di infilarci la mano dentro.. non lo ricordava proprio questo oggetto..  la sinistra.. perché la sinistra? Si chiese.. come lo fece ebbe un sussulto , sentì la scossa percorrere la sua schiena, guardò meravigliato quell’uncino e scrutandolo con attenzione vide un bagliore argenteo illuminare il metallo, da dove veniva quella luce perlacea? Il mio mare… gli venne subito in mente la sua casa, a cui non avrebbe più potuto tornare.. aveva fatto bene a stare con lei e non scegliere la sua mamma? Killian era pieno di dubbi… ma quella piccola luce opalescente lo stava chiamando facendogli poggiare l’uncino sul letto.. ….si arrampicò e si sporse  sullo scaffale dove era la bottiglia con la sabbia bianca che Emma aveva usato per sognarlo fino a pochi giorni prima…
 
Si allungò quanto più potè per prenderla, era cosi bella, la sabbia sembrava quella di casa… ma era in alto… troppo in alto per uno scricciolo come lui… ma sapeva come arrampicarsi.. che pirata sarebbe stato senza un po’ di sana iniziativa….nel cercare qualcosa per afferrarla scivolò sull’uncino che era rotolato ai suoi piedi, perse l’equilibrio e nel cadere diede una botta alla bottiglia  con la mano che cadde con lui a terra e si fece in  pezzi, liberando una nuvola di sabbia argentea che lo avvolse.
Dapprima si sentì soffocare dalla sabbia, poi cercò di respirare con calma, sentiva di averla fatta grossa questa volta.. altro che le grida di rimprovero di sua madre… Era dispiaciuto per Emma, magari ci teneva a quell’oggetto.
 
Quando la nuvola si abbassò decise di cercarne i pezzi e metterli tutti vicini, trovò l’anello.. fece per prenderlo quando si accorse che non aveva più la mano.. allora si guardò l’altra mano e non era più una piccola manina.. si alzò in piedi cercando di non calpestare i vetri della bottiglia rotta.. ed i pantaloni ora gli stavano bene.. iniziò a respirare affannosamente.. era tornato adulto? Di già?  La sabbia aveva fatto la magia? Ma perché?
 
Prese coraggio, aprì la finestra per far entrare un po di luce.. raccolse la sabbia rimasta, ma era veramente un piccolo pugno.. raccolse i vetri e l’anello  poggiò tutto sullo scrittoio.
Finì di tirare su le tapparelle e spalancò le finestre che davano sul il mare…acqua…  doccia gli serviva subito una doccia.. Andò in bagno e bene o male capì come farsi una doccia al volo, doveva vedere la sua pelle pulita.. se era ancora perlacea o se aveva assunto il colorito degli esseri umani… se solo fosse rimasta perlacea… avrebbe dovuto abbandonare Emma per non farle del male… non era il caso di pensarci… e si buttò sotto l’acqua calda.
 
 
Uscì rigenerato cal calore del vapore, si mise un asciugamano in vita, e si mise di fronte allo specchio… teneva gli occhi chiusi.. era nervoso… agitato.. e se non fosse cambiato nulla? Coraggio non sei un codardo, fece un respiro profondo ed aprì gli occhi.. nel guardarsi iniziò a ridere.. a ridere felice… si portò la mano al viso, poi si scompigliò i capelli partendo dagli occhi e salendo sulla fronte fino a raggiungere la nuca, dove si grattò.. si riguardò allo specchio.. per un attimo gli sembrò di aver già fatto una cosa del genere qui di fronte a questo specchio… che stesse ricordando? Era sempre stato cosi bello?
 
Si asciugò, si mise i pantaloni e si affacciò fuori sul terrazzo, il sole riscaldava il suo corpo.. sentiva l’aria calda dell’estate sfiorarlo, era diverso… i suoi occhi si persero nel lontano orizzonte del mare, ora poteva ricominciare una vita.. con lei… grazie madre mia.
 
 
 
***
 
 
 
 
Emma girò la chiave con delicatezza per non far rumore, aprì lentamente ma subito si accorse della luce provenire dalla finestra aperta, era stata via non più di un 30 minuti… forse 45… fa che non si sia fatto male…. Fa che… Nel pensarlo si avvicinò alla finestra come fosse una ladra, in punta dei piedi e trattenendo il fiato…. E lo vide… era poggiato con i gomiti alla ringhiera del terrazzo, era girato verso il mare, e lei poteva solo vedere la sua schiena muscolosa, le sue braccia perfettamente definite.. sapeva bene quanto fosse definito e asciutto il suo fisico ma non lo aveva mai visto cosi intimamente senza lasciare spazio alla fantasia, deglutì a fatica, era paralizzata dalla sua bellezza, da come la leggera brezza stesse soffiando sui suoi capelli e di come il sole rifletteva la luce sulla sua pelle che ora aveva un perfetto colorito… non era più bianca… come prima… Emma non si rese nemmeno conto delle lacrime scenderle le guance.. e del sorriso che occupava tutto il suo viso. In quel momento Killian si tirò su.. si voltò e la vide.. era bellissima, era indescrivibile quel che sentiva per quella ragazza dai capelli di sole…
“Emma…. Io…scusa.. io ho rotto…..” Lei non lo fece parlare.. riuscì a malapena a poggiare il pacchetto per la colazione sullo scrittoio al lato della finestra che gli corse tra le braccia e lo afferrò in un abbraccio cosi forte che entrambi barcollarono per un attimo.
Senza dargli il tempo di replicare, di dire qualsiasi cosa poggiò la  fronte contro la sua e poi lo baciò, un bacio piccolo, dolce, delicato, una leggera carezza sulle labbra morbide e perfette di Killian…
 
Quando aveva desiderato quel momento, di poterlo riabbracciare di poterlo baciare, sentire il suo profumo, sentire i brividi lungo tutto il suo corpo per il semplice contatto e sentire mille e più farfalle inondarle lo stomaco per quel piccolo bacio di consapevolezza… di lui.
 
Lui rimase sbalordito, non si aspettava di essere baciato, era meraviglioso, sentirla premere sul suo corpo, sentire il calore che emanava ed il profumo che aveva, quel piccolo segno, quello sfiorarsi aveva svegliato in lui sensazioni immense, sentiva di volerla sua…..
 
La conchiglia prese ad illuminarsi improvvisamente e lei si staccò subito da lui per togliersi il ciondolo e farglielo indossare, cosi aveva detto Helena.. lui era ancora estasiato dal quel bacio inaspettato tanto che aveva ancora le labbra socchiuse e con un sospiro leggero ma agitato provò a dire qualcosa che non disse mai, nel momento stesso in cui Emma gli mise la conchiglia al collo Killian le cadde tra le braccia svenuto.
 
“Killian! No no Killian non farmi questo, ti prego proprio ora no.. “












note dell'autrice: buonasera a tutti... questa settimana è stata tremenda ma eccomi qui... la storia sta volgendo al termine... ormai, questo capitolo serve al finale sopratutto e spero vi piaccia...
allora ringrazio tutti quelli passati di qui, ma proprio tutti chi legge e chi lascia un commento.. fatemi sapere cosa ne pensate se vi va.
a presto
E.
   
 
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