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Autore: WibblyVale    14/03/2015    2 recensioni
Una neonata nell'ospedale di Konoha viene sottoposta ad un esperimento genetico e strappata alla sua innocenza. Crescendo diventerà un abile ninja solitaria, finchè un giorno non verrà inserita in un nuovo team. Il capitano della squadra è Kakashi Atake, un ninja con un passato triste alle spalle che fatica ad affezionarsi agli altri esseri umani. La giovane ninja sarà in grado di affrontare questa nuova sfida?
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Il suo turno di guardia era cominciato da un paio d'ore e i suoi compagni di viaggio dormivano della grossa.
Hidan era il più chiacchierone dei due. Dopo un primo momento in cui l'aveva studiata, aveva cominciato a parlare a ruota libera. Era un tipo piuttosto irascibile ed un fanatico religioso. Credeva in Jashin, un dio che come dimostrazione di devozione richiedeva il sacrificio umano.
Shiori aveva storto il naso. Lei non credeva in molto, se non in sè stessa e nelle persone che amava, ma aveva un atteggiamento comprensivo verso qualunque tipo di culto. Sacrificare altri esseri umani per avere la benevolenza di una qualche creatura superiore, però, le pareva inconcepibile. Rabbrividì nel sentire il piacere con cui il Nukenin parlava della sua abilità nel massacrare poveri innocenti.
Dall'altra parte Kakuzu, il tesoriere dell'Akazuki, era più silenzioso e riflessivo. Non aveva detto molto durante il viaggio, ma la kunoichi poteva sentire la sua sete. Il desiderio di tutto ciò che potesse portargli un guadagno era grande in lui. Dalle poche domande che gli aveva fatto per sondare il terreno, aveva capito che, nonostante l'apparente calma, si sarebbe potuto rivelare addirittura un avversario peggiore del compagno, nel caso in cui i suoi interessi fossero stati intaccati.
I due, inoltre, non si piacevano affatto tra di loro. Kakuzu aveva eliminato la maggior parte dei suoi compagni precedenti e Hidan avrebbe fatto la stessa fine se non fosse stato, a suo dire, immortale. Shiori sospirò non avrebbe potuto avere compagni di viaggio peggiori, ma in fondo quello era lavoro non doveva essere piacevole. Anche se non era sempre stato così.
Lavorare una volta era divertente. Quando collaborava con il team di suo fratello c'era sempre un'atmosfera familiare e giocosa. Con Kakashi e Tenzo, invece, tutto era più tranquillo, ma si proteggevano l'uno con l'altro e l'affetto e la fiducia che c'era tra loro la faceva sentire sicura. Si portò una mano sul volto per cercare di allontanare quei pensieri. Non le erano utili in quel momento.
Una mano le si poggiò sulla spalla. Si voltò di scatto. Hidan si passò una mano a ravvivarsi i capelli grigi. Al collo portava il coprifronte con il simbolo del suo villaggio sbarrato a contrassegnare il suo stato di Nukenin.
"Ti sostituisco."
Shiori si alzò in piedi e si stiracchiò. Poi raggiunse il suo sacco a pelo e si sdraiò tenendo tra le mani un kunai. Con certa gente non si era mai troppo prudenti.

Dopo due giorni di viaggio la mattina successiva finalmente raggiunsero i confini del Villaggio del Vortice. Il luogo era completamente desolato e circondato dai boschi. Più si avvicinavano alla loro meta più venivano avvolti dal silenzio. Il canto degli uccelli era svanito, gli animali non si muovevano per la foresta, persino il vento aveva paura di far sentire la sua voce.
Quando finalmente uscirono dalla boscaglia si ritrovarono sul limitare di un altopiano. A valle vi erano le rovine di quello che una volta era il più forte alleato di Konoha. Un fiume scendeva dalla collina su cui si trovavano e attraversava il villaggio, dividendolo a metà. Shiori provò un senso di tristezza, che però non poteva condividere con gli altri due, i quali al contrario guardavano quello spettacolo con assoluta indifferenza.
"Chiunque sia stato ci ha messo proprio tutto il suo impegno per distruggere questo posto." commentò Hidan, prendendo a scendere il pendio.
"E' triste. Un luogo così pieno di persone e storia spazzato via in poco tempo." disse Shiori.
Kakuzu puntò i suoi occhi verdi, l'unica parte del suo volto non coperta dal passamontagna grigio, su di lei.
"L'importante è che non abbiano portato via tutte le cose di valore."
Raggiunsero l'entrata del Villaggio, segnata da due colonne di granito. Quelle stranamente erano ancora in piedi. I due Nukenin fecero un passo avanti.
"Fermi!" urlò la ragazza. "C'è un sigillo sulle colonne."
Poteva lasciarli andare avanti, avrebbe avuto due problemi in meno.
"Non essere stupida e chi potrebbe averlo messo? Gli abitanti del Villaggio? Sono stati sterminati! Questi sigilli non hanno fatto il loro dovere, perché dovrebbero farlo ora!" gridò Hidan di rimando.
"Se vuoi andare avanti, vai. Io starò qui a godermi lo spettacolo." le rispose sarcastica.
Hidan ringhiò e procedette.
"Fermo!" ordinò Kakuzu con la sua voce profonda. "Meglio dare un'occhiata dopotutto."  Con un cenno del capo diede a Shiori il permesso di controllare i sigilli.
"Sono attivi." sentenziò.
"Per Jashin! Chi li potrebbe aver messi?"
"Come faccio a saperlo?"
"L'unica cosa che sapevo è che andava protetto anche se non c'era più nessuno da proteggere."
"Come li hai notati?" chiese Kakuzu.
"E' il mio lavoro." rispose lei semplicemente.
In realtà, era praticamente impossibile notarli, ma lei sapeva della loro esistenza.
"Sai disattivarli?"
Questo non le era stato spiegato.
"Datemi un attimo."
Studiò il sigillo con attenzione. I simboli erano familiari, ma non assomigliavano a niente che lei avesse mai provato a disattivare. Un nuovo esame da superare, Kushina-sensei?
Si sedette a terra e chiuse gli occhi, incrociando le braccia al petto.
"E ora che fai? Sei stupida o cosa? Kakuzu è solo una perdita di tempo!"
"Ti prego taci. Mi stai distraendo."
Hidan ringhiò, probabilmente aveva deciso di scagliarsi contro di lei.
"Fa come dice." lo bloccò il compagno.
Dopo un breve lasso di tempo, durante il quale Hidan aveva continuato a borbottare e Kakuzu a ringhiare minacce, Shiori si rialzò in piedi. Aveva trovato il modo. Si diresse in mezzo alle due colonne e, all'improvviso, una scossa elettrica le invase il corpo.
I suoi due compagni di viaggio videro una luce blu uscire dalle due colonne e colpire la ragazza. Fecero un passo indietro. Qualunque cosa fosse, meglio che accadesse a lei invece che a loro.
La kunoichi sentiva quell'enorme ondata di chakra farsi strada dentro di lei. Troppo l'avrebbe uccisa. Chiuse gli occhi e concentrò tutte le sue energie per debellare quella scarica.

Ad un tratto la vide. Un'immagine aveva invaso la sua mente. Al centro di una chioma svolazzante di capelli rossi si trovava una donna, gli occhi verdi lanciavano scintille d'ira.
"Vattene da questo posto!" la voce profonda e ricolma d'odio.
Con la potenza del suo chakra e della sua mente avrebbe potuto uccidere chiunque, persino Shiori, che era abituata a vedersela con questo genere di cose.
"K... Kushi...na-sen... sensei! Sono io."
La donna la ignorò, invadendo la sua mente, tentando di distruggerla.
 "Credevi di poter entrare e razziare ogni cosa?"
"No... Io... Voglio..." stava faticando troppo.
Sarebbe stato più facile lasciarsi andare all'oblio, ma non era quello il suo modo di agire. Raccolse tutto il chakra che aveva a disposizione e lo scagliò contro la donna. Per qualche secondo le tenne testa, poi l'invasione si arrestò e lei vide tutto nero.

"Shiori." la chiamò una voce dolce.
La kunoichi riaprì gli occhi e si ritrovò distesa tra le braccia della sua insegnante.
"Kushina-sensei!" sussurrò.
"Sei cresciuta. E' passato così tanto tempo da quando ho fatto questo sigillo?"
"Un po'. E' bello rivederti!" gridò abbracciandola.
La donna rispose all'abbraccio, stringendola forte a sè.
"Mi sei mancata così tanto."
Kushina le scostò i capelli neri dal volto e la accarezzò dolcemente.
"Mi dispiace di essermene andata senza salutare."
"Tu sai?"
"Si, in un certo senso sono ancora collegata al corpo originale. Se quello muore io lo so."
"Avrei voluto poterti aiutare."
"Non avresti potuto fare niente. Lo sai che nessuno mi ferma quando prendo una decisione." disse ridacchiando. "Perché sei qui?"
Shiori le raccontò tutto: della missione, delle sue ultime settime, di Hidan e Kakuzu. Sentì che parte dello stress e del peso degli ultimi giorni se ne andava ad ogni parola.
"Hai dovuto soffrire così tanto. Ma sono così fiera di te. Sei forte, coraggiosa e buona. Ricordati sempre che sei una brava persona. Anche se sei lontana da casa, non farti avvolgere dall'oscurità." Le era mancata quella voce, così dolce e rassicurante. "Posso fare entrare te, ma i tuoi compagni..." fece una smorfia disgustata. "Quei due potrebbero portare via segreti che voglio che restino tali."
"Vogliono solo l'oro e io mi assicurerò che sia l'unica cosa che prenderanno."
"Sei sola. Credi di poter competere con quei due."
"Me la posso cavare." disse determinata.
"D'accordo. Ora ti lascerò andare."
"Non posso restare ancora un po' con te?" chiese già temendo l'addio.
"I tuoi compagni si insospettiranno e il mio tempo sta finendo." spiegò triste.
Shiori l'abbracciò di nuovo.
"Prima di andare però ti volevo chiedere una cosa." disse abbozando un sorriso.
"Dimmi..."
"Vagando nella tua mente ho notato qualcosa che mi ha incuriosito." fece un sorrisetto malizioso. "Kakashi?"
La ragazza arrossì vistosamente, mordendosi il labbro.
"E'... Siamo stati insieme per un po'. Lui è..." Cos'era per lei non aveva più importanza. Non in quel mondo. "L'ho fatto soffrire." finì per dire.
"Vedrai che ti perdonerà. Sono sicura che anche lui sa che stai facendo una cosa coraggiosa e importante." la prese per le spalle e la confortò con il suo sguardo materno. "Ora va. Ti voglio bene."
"Addio, Kushina-sensei."

Riaprì gli occhi e si ritrovò sdraiata a terra. I volti di Hidan e Kakuzu torreggiavano su di lei.
"Ce l'hai fatta." commentò il secondo.
"Perché piangi?" chiese l'altro.
Shiori si portò le mani sul viso sentendo gli occhi umidi. Poi si puntellò sui gomiti per alzarsi in piedi.
"Allora andiamo, si o no?" domandò, ignorando la domanda e asciugandosi gli occhi.
L'incontro con la sua insegnante aveva avuto un effetto positivo su di lei. Le aveva ricordato di essere forte e, soprattutto, la ragione per cui combatteva.
 Sui muri della case diroccate del Villaggio crescevano delle piante rampicati, ovunque la natura vinceva contro le costruzioni dell'uomo. I due ninja dell'Akazuki entrarono nelle case a cercare oggetti di valore, mentre la ragazza proseguì su quella che un tempo doveva essere stata la strada principale.
I tavoli dei bar, i banchi dei negozi erano sparpagliati al centro della strada. Oggetti vari, ormai rovinati dal tempo, si trovavano fuori posto. Quanta vita doveva esserci stata in quel piccolo villaggio. La crudeltà dei loro nemici vi aveva portato la rovina. Quella sarebbe potuta essere la fine di Konoha dopo l'attacco della Volpe, se Minato e Kushina non avessero agito in loro soccorso.
Il fiume attraversava la città e la kunoichi ne seguì il corso fino al palazzo del capo del villaggio, sulla cui sommità era disegnato il simbolo del clan Uzumaki. Come gli altri edifici anche questo era in rovina. Shiori entrò dall'entrata principale, la cui porta era stata divelta, poi proseguì in cerca degli archivi.
Il sangue si trovava su tutte le pareti e sui pavimenti, segno della dura lotta che aveva avuto luogo. Tanti bravi ninja avevano perso la vita quella notte.
Raggiunse gli archivi, anche quelli erano protetti da un sigillo, ma per la kunoichi fu più semplice liberarsene. Quando fu dentro scoprì con orrore che tutto il suo contenuto era stato bruciato. Non c'era più nulla che potesse consultare, nulla che potesse aiutarla nella sua ricerca.
Strinse i pugni e cercò tra le ceneri. Non si sarebbe arresa così facilmente. Perché Kushina avrebbe dovuto proteggere un Villaggio, dove non c'era più nulla da dover essere protetto? Si mosse veloce tra gli scaffali caduti a terra, sperando di trovare qualcosa di ancora intatto.
Ad un tratto nel muro vide qualcosa di strano. Una specie di insenatura. Infilò la mano all'interno e qualcosa la bloccò. Non riusciva più a sfilarla, era rimasta incastrata. Cominciò a tirare senza pensare, presa come era dal panico. Il congegno però stringeva sempre di più, avrebbe finito per mozzarle la mano. Così decise di darsi una calmata e concentrarsi.
Quel luogo serviva a proteggere i segreti del Villaggio dal mondo esterno. Quindi probabilmente solo qualcuno del luogo avrebbe potuto liberarsi da quella trappola. Si guardò intorno. Alla sua sinistra si era aperto un pannello scorrevole all'interno del muro. Una luce proveniva da lì.
La ragazza si sporse per dare un'occhiata. Sembrava un macchinario medico, serviva per analizzare il sangue. Che cosa poteva farsene lei? Improvvisamente ebbe un'idea. Il clan più potente del Vortice era il clan Uzumaki, se qualche segreto doveva essere stato nascosto, sicuramente erano loro a tenere le chiavi del nascondiglio. Forse aveva una remota speranza di farcela.
Con la mano libera prese un kunai dalla cintura dei pantaloni e se lo mise in bocca. Strinse, poi, forte il kunai facendosi un taglio sulla mano. Era solo per un ottavo Uzumaki, ma forse poteva ingannare la macchina. Si allungò il più possibile verso di essa e stillò un po' di gocce del suo sangue all'interno di un tubicino.
Il computer cominciò a processare.
Analisi al 78%...
"Sbrigati!"
Analisi all'89%...
L'ansia la stava uccidendo. Se non avesse funzionato avrebbe potuto perdere la mano o peggio.
Analisi al 100%... geni Uzumaki rilevati.
I congegni che le bloccavano la mano cigolarono sinistramente e la liberarono. Dall'altra parte della stanza una porta nel muro si aprì. Davanti a lei c'erano delle lunghe scale a chiocciola.
"A quanto pare sei stata più fortunata di noi." commentò una voce profonda dietro di lei.
Kakuzu guardava le scale con una luce di desiderio negli occhi.
"Credo che ci siano altre scartoffie là sotto, niente che vi possa interessare." tentò di convincerli.
"Lascia decidere a noi, ragazzina!" urlò Hidan scostandola dall'altra parte e cominciando a scendere.
Il suo compagno lo seguì a ruota e Shiori non potè far altro che seguire il suo esempio, maledicendosi per averci messo troppo tempo.

Dovevano trovarsi molti metri sotto terra, poiché avevano sceso un'infinita rampa di scale. La stanza che si aprì davanti a loro era enorme e 
illuminata da grandi lampade appese al soffito, ma non tutte erano funzionanti, quindi molte sezioni di quell'archivio erano immerse nell'oscurità. Vi erano centinaia di scaffali ricolmi di libri, ma non solo. C'erano anche molti oggetti di valore. Cosa che mise i due Nukenin fin troppo di buon umore.
Shiori non li degnò nemmeno di uno sguardo e si accinse a studiare gli scaffali impolverati per trovare qualche indizio sull'ubicazione della terza chiave o magari la chiave stessa. Quello si che sarebbe stato un colpo di fortuna.
Dopo lunghi minuti di ricerca trovò una grande cassaforte nascosta dietro al dipinto di un gruppo di persone tutte con lunghi capelli rosso fuoco. Aveva trovato la combinazione poco prima, nascosta in uno dei libri. Frugò un po' all'interno della cassaforte e trovò una pergamena, la esaminò. Perfetto era quello che cercava. Peccato che della chiave non vi fosse alcuna traccia.
Mise il suo bottino, composto dalla pergamena e un paio di libri antichi nello zaino e raggiunse gli altri due ninja. Anche loro avevano raccolto alcune cose. Se si trovavano in quel caveau però non avrebbero dovuto lasciare il Villaggio. Dopo aver esaminato gli oggetti trafugati dai suoi compagni di viaggio, Shiori notò che erano semplici oggetti d'oro e argento. Non poteva mettersi a discutere per dei semplici ninnoli. Ma non tutti erano tali. Uno era un oggetto circolare con la scritta fuoco su di esso.
"Quest'oggetto." disse indicandola. "E' per questo che sono qui. Posso averlo?" chiese con molta calma.
"Quanto pagheresti per questo?" domandò Kakauzu.
"Pagare? Io vi ho fatto entrare nel Villaggio! Io vi ho fatto arrivare qui! Direi che ho già pagato la mia parte!" gridò.
Il tesoriere la ignorò.
"Magari tra le tue cose c'è qualcosa che mi può interessare. Potremmo fare uno scambio."
Allungò le mani verso lo zaino di Shiori, che lei scostò in fretta.
"Non credo proprio."
"Dovremmo essere sinceri fra noi." disse con tono viscido.
Non poteva permettere che vedessero la pergamena. Avrebbero scoperto i piani della Kumori.
"Preferisco mantenere i miei segreti, se non vi dispiace."
Hidan emise un suono soddisfatto.
"Allora credo che li manterrai per sempre."
Immediatamente, Shiori si mise in posizione di difesa. Non avrebbe voluto che una battaglia distruggesse quel posto, ma non le stavano lasciando altra scelta.
Hidan prese dalla sua schiena la falce a tre lame e si scagliò sulla kunoichi, che lo evitò senza troppa fatica. Lui però era già pronto a contrattacare, con un gesto fulmineo le fu di fronte. Lei si abbassò evitando le lame che stavano per colpirla sul volto. Scartò a sinistra e colpì l'avversario con un pugno infuocato, provando una fitta alla schiena.
Il Nukenin indietreggiò di qualche passo. I segni della bruciatura erano sul suo petto. Ringhiò di rabbia e si scagliò su di lei. Il fatto che fosse facile all'ira era positivo per la ragazza, che poteva sfruttare questa sua impulsività a proprio vantaggio. Lanciò un veloce sguardo a Kakuzu che osservava lo scontro con attenzione, mentre si toglieva la lunga tunica nera con le nuvole rosse. Era come se si preparasse a subentrare al compagno da un momento all'altro.
Hidan, grazie al filo con cui essa si prolungava, riusciva a manovrare la falce anche da grande distanza.
"Sarai il mio prossimo sacrificio a Jashin!" gridò.
L'arma le graffiò il braccio. Il Nukenin la ritirò a sè e, sotto lo sguardo disgustato di Shiori, leccò via il sangue dalla lama. In quel momento la sua pelle divenne nera e sul suo viso e sul petto apparvero delle linee bianche.
Dopo un primo momento di stupore Shiori si scagliò su di lui, qualunque cosa stesse facendo non era nulla di buono. La cosa che la preoccupava di più, poi, era che Kakuzu sembrava pronto alla battaglia. Ciò significava che stava dando al compagno il tempo di preparare qualcosa. Qualcosa che le avrebbe dato il colpo di grazia.
Il tesoriere era rimasto solo con i pantaloni. Lunghi capelli neri gli ricadevano sulle spalle. Il corpo era martoriato dalle cicatrici. Dalla schiena del ninja cominciarono ad uscire quattro serie di filamenti neri, sormontati da delle maschere. Pochi secondi dopo, oltre al corpo principale Shiori si trovò davanti altri quattro corpi. Doveva eliminare tutti quelli prima di poter raggiungere Hidan. Si morse un labbro. Non pensava che sarebbe morta così presto.
"Ricordati di non ucciderla! Sono io che le darò il colpo finale. Devo sacrificarla a Jashin!"
"Non mi importa niente del tuo dio! Tu sbrigati e forse lei non sarà ancora morta!"
Quindi Hidan stava preparando un rituale. In cosa consisteva? Inspirò tutta l'aria che poteva e fece i segni con le mani, preparandosi a lanciare la Palla di Fuoco Suprema. Le fiamme uscirono dalla sua bocca e andarono verso il ninja dai capelli grigi. Una delle maschere si mosse e bloccò l'attacco con un getto d'acqua.
Nel frattempo, un secondo corpo le scagliò contro una raffica di vento che la graffiò in diversi punti. Poi il corpo principale si scagliò su di lei assestandole un pugno nelle costole. Era molto più forte di un pugno normale e scagliò la ragazza lontano.
Shiori si rialzò a fatica e cercò di analizzare la situazione. Erano cinque corpi , ognuno di essi sembrava possedere un chakra particolare. Comunque erano tutti controllati dal corpo principale. Eliminato quello aveva qualche speranza.
Hidan intanto aveva cominciato a disegnare un cerchio rosso sul pavimento. Qualunque cosa fosse doveva impedire che finisse di farlo.
"Se l'uso di quella tecnica fosse l'unico modo per salvarti la vita, tu la userai." Quell'ordine così pieno di apprensione le tornò alla memoria.
Poteva controllare Kakuzu con la tecnica di famiglia, per poi attaccare Hidan, ma poi avrebbe dovuto eliminarli entrambi. Non poteva permettere che andassero a raccontare quello che avevano visto. Ucciderli non era un problema in sè, solo che Shiori non era certa di avere le forze sufficienti per riuscire nell'impresa.
Hidan ora stava disegnando un triangolo all'interno del cerchio e Kakuzu stava per attaccarla con l'ultimo corpo. Doveva decidere in fretta.
"Promettimelo!"
Prese la sua decisione e cominciò a fare i segni con le mani, quando all'improvviso una voce risuonò per tutto il sotterraneo.
"Ora basta!"
Il corpo di fuoco, che stava correndo verso di lei, si ritirò, mentre Hidan fermò i suoi preparativi. Entrambi i Nukenin si voltarono in direzione delle scale. Shiori mise un ginocchio a terra e ancora ansimante guardò nella stessa direzione.
Due uomini, vestiti con le tuniche nere dell'Akazuki e con i volti nascosti dai sugegasa, erano davanti a loro. La giovane Nara pensò che non ce l'avrebbe mai fatta a combatterne quattro.
"Dovrei fermarmi perché me lo ordini tu?" urlò furioso Hidan. "Ormai il rituale è cominciato."
"Non ce ne frega nulla del tuo rituale! Ora siamo noi a prendere in mano questa missione!" gridò deciso un uomo con la voce roca.
"Su quali basi?" chiese Kakuzu, la rabbia che montava.
"Sulla base degli ordini di Pain. Inoltre, io conosco questo posto e le sue tradizioni meglio di voi e me la cavo bene con i sigilli."
Shiori conosceva quella voce calma e profonda. Il proprietario di quella voce si voltò verso di lei.
"Poi gli alleati della Kumori andrebbero trattati con un po' più di rispetto. Non vogliamo che Pawaki intralci i nostri piani."
La kunoichi studiò il chakra dei suoi avversari. Uno non lo conosceva, ma l'altro... Oh l'altro le era più che familiare. Proprio lui si avvicinò a lei e le tese la mano.
"Mi dispiace per il comportamento dei miei compagni. Tu sei?"
Lei stava tremando. Sentiva che il ragazzo l'aveva riconosciuta. Allora perché non diceva nulla?
"K...Kasumi." balbettò.
"Piacere di conoscerti Kasumi. Io sono Itachi Uchiha."






Angolo dell'Autrice.
Ciao a tutti :)
Devo dire che non vedevo l'ora di scrivere un po' di Kushina e Shiori insieme, anche se qui non ho potuto dedicare molto spazio. Poi c'è Itachi, che ha sempre quel non so che di misterioso. Un incontro tra i due credo che fosse inevitabile prima o poi. Voi cosa dite?
A presto!!!
  
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