Fandom: Skyfall
Genere: romantico,
angst, death-fic
Tipo: one shot
Personaggi: James Bond, Q
Coppia: slash
Rating: PG, verde, K
Avvertimenti: movieverse
PoV: seconda persona
Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma di Ian
Fleming. I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza
scopo di lucro.
L’attentato
di Bombay
L’MI6 è
come un enorme formicaio e, come tutte le mattine a quell’ora si stava animando
del personale. Un eterogeneo gruppo di persone che svolgevano le mansioni più
disparate ma complementari tra loro. Dagli agenti ai funzionari, dagli analisti
agli informatici tutti avevano un ruolo ben preciso.
Quella
mattina era una delle tante. L’enorme hall del palazzo si animava di persone
che, prima di recarsi alle proprie sezioni, si salutavano, chiacchieravano,
finivano di bere un caffè.
Osservi
questo dissimile gruppo che oramai consideri un po’ la tua famiglia.
Incroci
lo sguardo con chi t’interessa davvero in quella moltitudine di persone; istintivamente
il tuo pollice accarezza il cerchio d’argento che fascia il tuo anulare
sinistro.
Mantieni
gli occhi fissi in quelli del tuo compagno che ti sta aspettando per prendere
l’ascensore, per trascorrere ancora qualche attimo insieme. Cammini
verso di lui, scansando un paio di colleghi e salutandone un altro.
Tutto
accade in pochi istanti e quella quieta mattina si trasforma in un inferno di
grida, sangue e morte.
Cinque
uomini vestiti di nero, con i volti coperti e pesantemente armati entrano nella
hall del palazzo dei servizi segreti ed iniziano a
sparare.
Un
conflitto a fuoco che dura un lasso di tempo molto
breve vista la presenza di parecchi agenti addestrati e delle guardie, ma
comunque troppo lungo.
Il
silenzio cala improvviso dopo la roboante confusione,
rotto solo dai gemiti dei feriti e dai singhiozzi di qualcuno. Un breve istante
di surreale immobilità poi risuonano ordini e
richiami.
Quel
luogo, sempre ordinato e quasi asettico, è ora un campo di battaglia nel caos
più totale: i corpi dei terroristi a terra ma oltre a loro troppi dei vostri.
Cammini
cercando lui, sondando disperatamente i volti spauriti delle persone ancora in
piedi, la tua mente si rifiuta di abbassare lo sguardo a terra.
Una
mano si posa sul tuo braccio è Mallory, ti parla ma
tu non lo senti ti scrolli di dosso malamente la sua mano perché hai visto
qualcosa che non credevi avresti mai visto se non nei
tuoi peggiori incubi.
No,
no, no! Continui a ripeterti il destino non può portartelo via così. Non in uno
dei luoghi che ritenevi il più sicuro. No!
Crolli
in ginocchio accanto a lui: che qualcuno ti spari un colpo alla nuca e metta
fine a tutto quello, lì, subito.
I
suoi occhi sono fissi su di te, ignori il sangue che macchia la sua camicia
altresì immacolata.
Mormori
il suo nome a fior di labbra sollevandolo tra le braccia facendogli posare il
capo sulla tua spalla.
Un
dolore lancinante ti sfonda il petto mentre lo culli avanti ed
indietro ripetendo il suo nome come una preghiera.
Lo
scosti da te e, con mano tremante, gli chiudi gli occhi, quelle iridi che tanto
ami.
Non
risponde ai tuoi richiami perché sta dormendo, tu non devi svegliarlo: lo hai osservato
dormire tante volte. Ti piace star lì a guardare il suo riposo quieto. Gli
sfiori le labbra sporche di sangue con il pollice.
Quella
bocca che hai amato dal primo momento che lo hai visto, che hai baciato tante volte.
Una
mano si posa sulla tua spalla, ti volti.
Eve…
dolce Eve… bella Eve…
“James…”
La
sua voce è spezzata dal pianto, chiama il tuo nome più e più volte ed improvvisamente i suoni intorno a te prendono a ferirti
le orecchie.
C’è
un rumore assordante sposti lo sguardo sul viso addormentato di Q. Tutto quel frastuono lo sveglierà.
Eve ti
sta ancora chiamando, tu ti volti verso di lei portandoti un dito alle labbra.
“Shhh non svegliarlo.”
Vedi
i suoi occhi spalancarsi ed una lacrima scendere sulla
sua guancia scura mentre scuote appena il capo.
Il
dolore al tuo petto è sempre più forte, torni a guardare il volto di Q,
accapezzandogli la guancia prendendo la sua mano sinistra nella tua carezzando
l’anello uguale al tuo.
Intrecci
le dita con le sue che diventano sempre più fredde, la voce di Eve è sempre più distante e lontana il viso del
quartermaster sempre più sfocato.
Sorridi
accogliendo il buio come una benedizione, una via che ti condurrà da lui.
---
Note dell’Autrice: salve eccomi qui ancora
con una piccola shot della domenica. Mi rendo conto di stare infestando il fandom con le mie storie, ma è il periodo Skyfall quindi va così.
Grazie a chi è giunto alla fine e chi vorrà commentare, criticare, dire
la sua.
Alla prossima.
Un Kiss
Bombay