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Autore: ilpiercingdiluke    15/03/2015    5 recensioni
La rabbia esplose senza riuscire a controllarla, buttò la sigaretta in terra e si avvicinò a passo veloce verso le quattro ragazze.
« Si può sapere perché diavolo non mi rispondi al telefono? » urlò Louis, infischiandosene delle poche persone che passavano.
« Ragazze – si voltò verso di loro – Ci vediamo domani, okay? » disse alle sue amiche, prima di salutarle con la mano.
« Ascoltami Freya! – sbottò, stufo di essere ignorato – Spieg- »
« No! – lo aveva interrotto lei – Ascoltami tu, Louis! Non rispondo alle tue chiamate perchè forse non potevo, forse perchè non ne avevo voglia o forse perchè io non ti devo niente! » urlò Freya, sul orlo delle lacrime.
Prequel della fanfiction " Camp half-blood ". Leggere anche separatamente.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Olimpus '
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Una, se non l'unica, oneshot di cui vado davvero fiera.
Vi prego di non perdere d'occhio Louis e Freya,
perchè sono due dei protagonisti di una storia che sto plottando.
Fatemi sapere cosa ne pensate dai, sono quasi soddisfata di come mi è venuta HAHA
Un bacione babeees.



 



La prima volta che Louis aveva incontrato lei era alla scuola elementare di Bristol. Era l'unica bambina che si era seduta da sola in un angolo della classe e lui, da ragazzo altruista -e curioso- quale era, le si era avvicinato. Le aveva stretto la mano come facevano i grandi e « Io sono Louis, come ti chiami? » le chiese sorridendo.
« Freya » aveva risposto, con quella voce delicata e un po' da bambina. Louis le aveva sorriso, offrendole metà della sua colazione.
« Sono le mie preferite! » disse Freya, con gli occhi castani illuminati dalla felicità, quando vide la bustina rossa delle Maltesers.
« Anche le mie! » Freya sorrise, mostrando il suo apparecchio con timidezza, mentre Louis iniziò a parlarle della sua fissazione per quelle palline di cioccolato.



La prima volta che Louis si rese conto di provare qualcosa per Freya Morris, fu quando in seconda media Peter Bingley la baciò davanti a tutta la scuola e lui, non sapeva grazie a quale Dio, ebbe la forza di rimanere impassibile prima di prenderla per mano e, fuori da orecchie indiscrete, farle una scenata.
« Quindi stai con Bingley? » aveva sbottato lui, alzando le braccia al cielo.
« Anche se fosse, quale sarebbe il problema? » gli urlò di rimando.
« Il problema è che Peter è un fottuto coglione! – rispose, indicando con l'indice verso la scuola a qualche metro da loro – E tu non ci devi stare insieme! »
« Ma chi ti credi di essere Louis? Sei il mio migliore amico ma non sei nessuno per decidere al posto mio! » sputò Freya spingendolo sul petto. Allontanandosi veloce.
Fu lì che forse, a Louis Tomlinson, si ruppe per la prima volta qualcosa dentro.



La prima volta che Louis le chiese di uscire erano vicini al parco. Freya l'aveva appena salutato e si era alzata dalla panchina avviandosi alla fermata del bus. Louis aveva gettato uno sguardo al posto che poco prima aveva occupato e si era accorto che c'era il braccialetto d'oro bianco, con un ciondolino a forma di stella. Così era saltato in piedi e si era diretto subito alla stazione cercando il vestito bianco di Freya da qualche parte. L'aveva raggiunta velocemente e l'aveva fermata cogliendola di sorpresa.
« Sei cretino? » chiese ironicamente, poggiando una mano sul cuore che batteva a mille dallo spavento.
« Scusami – rise Louis – Ti è caduto sulla panchina » le disse, mostrandole il bracciale. Freya saltellò sul posto, prima di sorridere.
« Oh mio dio, grazie mille Boo. Davvero. Era un regalò che mia madre mi lasciò prima di andarsene e lo sai quanto io ci tenga. Non so davvero come ringr- »
Louis aveva interrotto il suo sproloqui sorridendo leggermente e mettendole un dito sulle labbra piene di lei.
« Se invece uscissimo a cena insieme? – si morse il labbro lui – Voglio dire, una cena cena.. non un panino al Mc Donald's » sottolineò.
Freya rise, buttando leggermente la testa indietro e battendo le mani una volta davanti a sé.
« Okay – aveva annuito – Andiamo a cena cena! »



La prima volta che Louis aveva baciato Freya, lei era quasi scoppiata a piangere dalla felicità.
La chiamò verso l'una del mattino e, con sorpresa di Freya, le aveva chiesto di incontrarsi subito nella strada principale davanti casa sua. Una volta uno di fronte all'altra, Louis prese la parola.
« Mi dispiace di averti fatta scendere a quest'ora, Fre » le aveva sussurrato così dolcemente che un leggero rossore si formò sulle guance lentigginose di lei.
« Non preoccuparti – aveva scosso la testa – cosa è successo? » chiese curiosamente piegando la testa di lato, osservandolo.
Gli occhi di Louis quasi brillavano sotto i raggi lunari del cielo scuro di Bristol, sorrise leggermente prima di accarezzarle la guancia con dolcezza e salire fino alla fronte, per poi scostarle un ciuffetto di capelli. Erano rimasti in silenzio per qualche secondo, prima che Louis prendesse un respiro profondo, aveva afferrato la manica della felpa e la tirò verso il suo petto, guardandola poi negli occhi cioccolato fuso.
« Freya.. – aveva sussurrato portando le sue mani sulle guance di lei – Se adesso io ti baciassi, tu come reagiresti? » l'aveva fatta arrossire tantissimo, ma avevano continuato a guardarsi, senza mai distogliere lo sguardo.
Freya aveva sorriso, aveva aspettato con così tanta impazienza questo momento che non credeva possibile che fosse finalmente arrivato.
« Beh.. non lo saprai mai se non ci provi, no? »
E alla fine lui aveva riso scuotendo la testa, passandole delicatamente un braccio dietro la schiena e stringendosela addosso.
Unirono, finalmente, le loro labbra.



La prima volta che Louis e Freya litigarono davvero fu durante una sera di metà Aprile.
Louis si era ritrovato per l'ennesima volta a sbuffare, controllando ogni due minuti il suo cellulare per vedere se gli aveva risposto.
Freya non si faceva sentire da quella mattina e lui stava iniziando a preoccuparsi seriamente. Sbuffò ancora, prima di alzarsi con un balzo e prendere la sua giacca e l'abbonamento della metropolitana prima di dirigersi verso casa Morris.
La vide ridere, con indosso un vestitino blu notte che le arrivava appena sopra le ginocchia. Sorrideva e parlava con Blake Jordan e il resto delle ragazze, scherzava con così tanta disinvoltura che Louis si dette mentalmente del coglione per essersi anche minimamente preoccupato.
La rabbia esplose senza riuscire a controllarla, buttò la sigaretta in terra e si avvicinò a passo veloce verso le quattro ragazze.
« Si può sapere perché diavolo non mi rispondi al telefono? » urlò Louis, infischiandosene delle poche persone che passavano.
« Ragazze – si voltò verso di loro – Ci vediamo domani, okay? » disse alle sue amiche, prima di salutarle con la mano.
« Ascoltami Freya! – sbottò, stufo di essere ignorato – Spieg- »
« No! – lo aveva interrotto lei – Ascoltami tu, Louis! Non rispondo alle tue chiamate perchè forse non potevo, forse perchè non ne avevo voglia o forse perchè io non ti devo niente! » urlò Freya, sul orlo delle lacrime.
« Niente? – aveva sussurrato Louis – Stiamo insieme, dannazione! Qualcosa vorrà pur dire! »
«Ah si, Louis? Stiamo insieme? – sbottò ironica – Perchè io non ricordo neanche quando tu me lo abbia chiesto? Oh, e sai perchè? – continuò senza dargli il tempo di rispondere – perchè non lo hai mai fatto! Non me lo hai mai chiesto, e accidenti Lou, è quattro mesi che voglio che tu me lo chieda, è da quando mi hai baciato che aspetto. » Aveva pianto, lei.
Louis restò paralizzato sul posto.
Sono un idiota. Pensò tra sé e sé. Sono un completo e fottuto idiota.
« No-non te l'ho mai chiesto.. » sussurrò, e fu quasi impossibile da udire.
« Già » aveva risposto Freya, abbassando leggermente lo sguardo.
Louis le si avvicinò velocemente, abbracciandola stretta a sé quando sentì il primo singhiozzo dei tanti. Si fece scivolare piano in terra, tenendola sempre fra le braccia, dondolandosi avanti e indietro e
accarezzandole la schiena.
Non appena i singhiozzi finirono, la obbligò dolcemente a guardarlo in faccia. Le aveva asciugato le lacrime ormai secche ai lati delle guance e l'aveva baciata, forte.
« Pensavo fosse chiaro. Ma tu sai che sono un idiota no? – sorrise tristemente – Lo sono sempre stato. E quindi, – si schiarì la voce – Freya Morris, vuoi diventare la ragazza di questo idiota? »
Avevano riso, si erano stretti, si erano abbracciati.
« Si – aveva risposto – Si, voglio essere la tua ragazza »
Si erano baciati, ancora.



La prima volta che Louis e Freya avevano fatto l'amore fu la notte di Ferragosto, durante una festa in spiaggia a cui avevano partecipato insieme al resto del loro gruppo di amici.
La musica rimbombava su tutta la spiaggia di Brighton, i corpi accaldati dei ragazzi che li circondavano si muovevano ad un ritmo tutto loro. Freya sospirò dal caldo che stava provando e subito fu baciata da Louis. Sentì scendere la sua mano lungo la sua schiena fermandosi poi mezzo centimetro sopra al sedere. Lui lasciò scivolare le labbra dal collo della ragazza fino all'orecchio prima di parlare.
« Sei meravigliosa stasera. – aveva detto Louis, mordendole delicatamente il lobo dell'orecchia – Mi piace da impazzire questo vestito » continuò, premendo il bacino di Freya contro il suo e abbassando lo sguardo sulla scollatura a cuore dell'abito. Portò una mano appena sotto il suo seno, prima di baciarla ancora.
« Se ti va possiamo andare a fare un giro lungomare – le aveva sussurrato – Chiedo a Liam di non chiuderci fuori dalla stanza che abbiamo preso in affitto »
« Andiamo » aveva risposto lei, facendosi prendere per mano e iniziando a camminare in riva.
Avevano camminato per almeno dieci minuti, ridacchiando come bambini. Si erano fermati vicino a uno scoglio che li divideva dal resto delle persone, e avevano iniziato a baciarsi sulla sabbia.
Freya poggiò la sua mano sul suo petto, strinse tra le dita il tessuto della canotta nera quando sentì la lingua di Louis accarezzare il suo labbro inferiore prima di scivolare nella sua bocca. Sospirò, nel momento in cui la spinse contro la sabbia, sistemandosi tra le sue gambe, annullando così quella poca distanza che incorreva tra di loro.
Dopo l'ultimo schiocco di labbra si scostò leggermente, il moro poggiò la fronte a quella di Freya. Avevano entrambi il respiro leggermente affannato.
« Amore – l'aveva richiamata, accarezzandole una guancia con il pollice – N-non voglio obbligarti a fare nulla. Lo sai, vero? » le aveva chiesto infine, balbettando e facendo sorridere Freya.
« Voglio fare l'amore con te, Boo » gli aveva risposto lei, con tono sicuro.
Freya sospirò quando sentì le grandi mani di Louis poggiarsi dietro le sue cosce, accarezzandole lentamente. Infilò le dita sotto il bordo del vestito che stava indossando, e afferrò il bordo degli slip tirandoli lentamente verso il basso. Quando anche Louis rimase senza jeans e senza l'intimo, sentì la ragazza sotto di lui tremare leggermente.
« Shh, tranquilla – le sussurrò, sfregando il naso sul suo collo – Ci sono io amore, okay? »
Freya aveva annuito velocemente, tirandogli subito i capelli alla base del collo prima di baciarlo profondamente.
Erano diventati un'anima sola, un corpo solo, una cosa sola.
Louis restò immobile dentro di lei, dandole del tempo per abituarsi a quella nuova sensazione.
« Come va? » le aveva domandato con paura, non avrebbe mai voluto farle del male.
« B-bene – mentì lei, sentendo ancora un pizzico di dolore – Puoi muoverti Lou. Muoviti » affermò lei, stringendo ancora di più le spalle del ragazzo e dando il permesso a Louis di iniziare a muoversi.
Louis abbassò la testa, lasciando un delicato bacio sulle labbra di Freya mentre usciva lentamente da lei.
« Tutto bene? » continuò a chiederle il moro.
« Tutto perfettamente – annuì lei – Tutto completamente a meraviglia » aveva risposto.
Louis si distese di schiena e le passò un braccio intorno alle spalle, lasciando che Freya si sistemasse comodamente sul suo petto. Passò qualche minuto di silenzio, prima che quest'ultimo venisse spezzato da Louis.
« Sei tutta la mia vita. – aveva sussurrato. – E ti amo da impazzire »
« Ti amo da impazzire, Louis » aveva risposto. 

 

  
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