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Autore: eli_s    15/03/2015    3 recensioni
Talvolta dobbiamo camminare sulla propria strada sfiorando inconsapevolmente ciò a cui siamo destinati.
Piccolo tentativo Delena di raccontare come si sono girati attorno per un po' prima di trovarsi davvero.
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Giuseppe Salvatore, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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2004.

 

 

Elena esce di casa, un tiepido primo pomeriggio di Aprile soleggiato la accarezza e già può allentare i bottoni della giacchetta blu.

Attraversa il vialetto rovistando in borsa certa di non aver scordato il suo cellulare e quando rialza lo sguardo è già sul bordo del marciapiede e un camion oscura la visuale facendola sussultare per la sorpresa.

 

Cruccia lo sguardo e lo segue curiosa, stessi occhi marroni ora un po' truccati, ma sempre inconsapevoli del potere che esercitano su chiunque ci finisca dentro.

 

È un camion della ditta di traslochi, c’è qualcuno nuovo in città e pensa che forse andranno proprio ad abitare alla pensione Salvatore, si diceva in giro che la famiglia stesse tornando a Mystic Falls.

 

Non li ha mai conosciuti Elena, si sono trasferiti due settimane dopo il loro arrivo; ricorda solo una volta che sua madre aveva passato il pomeriggio a chiacchierare con una signora dai capelli rossi e gli occhi azzurri, forse lei aveva perfino giocato con uno dei loro figli ma era troppo piccola per ricordare.

 

Non sa dire come mai le sia rimasta così impressa lei invece.

 

Distoglie lo sguardo quando il suono di un messaggio la sveglia.

Deve muoversi o rimarrà a piedi.

Tra qualche mese compirà 16, questo significa patente.

Piccolo traguardo per i passi verso l’indipendenza

 

Caroline la sta pressando, meglio sbrigarsi non vede l’ora di sentire cosa ha combinato con Tyler.

Di Caroline amica è diventata e rimasta, con Rebeka si sono allontanate dopo le scuole medie.

 

Mentre si volta in direzione opposta al camion, sfreccia qualcos’altro di insolito che rapisce un po’ più prepotentemente il suo sguardo.

 

Un’auto azzurra.

Dal tettuccio nero.

 

Colori familiari pensa, ma non riesce a sforzarsi per rincorrere qualche recondito pensiero al riguardo.

 

Non sa che modello sia quell’auto, sicuramente vecchia, magari degli anni ‘60.

Non è un’esperta di macchine Elena e a 15 anni non si è ancora mai fidanzata quindi non ha potuto sviluppare conoscenze su settori di competenza puramente maschile, non badando certo alle cose ‘da uomini’ che fanno Jeremy e suo padre in garage.

 

Pensa che un azzurro così, per la carrozzeria di una macchina, lei non l’ha mai visto e un po’ come la signora che ha ricordato poco prima, sente che non se lo scorderà mai.

 

Sono di quei ricordi che ti si stampano dentro senza un reale motivo, non c’è un fatto affettivo che li lega a te, semplicemente lasciano un’impronta e a Elena sembra che sia come sfiorare qualcosa che non sei destinato a incontrare e te ne resta appena l’ombra.

 

Scuote la lunga chioma scura, Caroline direbbe che “sono un mucchio di pensieri da psicanalisi e forse dovresti fare la psicologa un domani”, Bonnie invece la reputa “troppo riflessiva e che quindi è bene tu ti decida ad accettare quell’uscita dopo scuola che ti ha proposto Matt Donovan.”

 

Lei, invece, prova solo ad essere Elena.

 

***

 

Gli affari di suo padre li hanno riportati in città e non solo quelli.

 

Sua madre ha una malattia -nome complicato quanto le conseguenze che ne derivano- e lui non ha voglia di pensarci.

Sa solo che deve aiutarli col trascolo e dopo potrà ripartire per il college, gli esami di fine anno si avvicinano e lui lo ha promesso a sua madre.

 

Deve diventare un uomo Damon, ha solo 20 anni, ma Lily gli ha affidato suo fratello Stefan che di anni ne ha 15 e ancora poche preoccupazioni.

 

Suo padre Giuseppe è un buon padre, un po’ burbero e l’incapacità di abbracciare l’ha presa da lui.

Sua madre ci ha provato ad addolcirlo, ma a Damon non piacciono le smancerie, non gli sono mai piaciute.

 

Guida la sua Camaro, con Stefan di fianco che si diverte a riassumere per la centesima volta la storia di quell’auto, lasciata in eredità al nipote maggiore dal nonno. Sembrano due bambini la mattina di Natale e, per un istante, Damon riesce a non pensare al fatto che sua madre stia morendo.

 

Non sa quanto le resta, i dottori sono le persone meno certe della terra soprattutto in situazioni come questa.

Chissà come vivono senza affidarsi a qualcosa o qualcuno.

 

Ogni tanto Damon se lo chiede, come si chiede cosa ne sarà di loro quando lei non ci sarà più.

 

Perché sua madre ha questo strano potere di rendere suo padre un uomo dolce e affettuoso, di rallegrare Stefan e di ammorbidire pure lui.

 

Il figlio anaffettivo.

 

Eppure Damon non crede di amare qualcuno più di sua madre e di Stefan.

 

Quindi sfreccia rapido perché lui e suo fratello penseranno al trasloco mentre i suoi genitori si sono fermati all’ospedale di Mystic Falls per registrarla così da poterla portare tranquillamente ogni due settimane per controlli e cure di routine.

 

Sa che suo padre e Stefan non capiranno, ma lui deve lasciarli e continuare il college anche se questo comporterà stare lontano da casa, stare lontano da sua madre e perdere gli ultimi anni con lei.

Ma quando gli occhi azzurri di Lily si fanno di ghiaccio, Damon sa che non sta lasciando spazio di scelta.

 

E l’ultima cosa che vuole è deluderla, finirà il college, si occuperà di suo fratello e, in qualche modo, di suo padre.

 

E’ una bella giornata e guardandosi intorno si ricorda vagamente della sua infanzia passata con i suoi amici a correre sullo skate.

 

Prima di ripartire passerà a trovare il solo con cui è rimasto in contatto.

Klaus.

Frequentano pure lo stesso college, lui lo raggiungerà nel fine settimana.

 

Sua madre potrà riposarsi meglio in quel luogo calmo e soleggiato e la strada di casa loro è tranquilla, la zona è molto bella.

La sensazione di calore se la ricordava.

 

Distrattamente le iridi azzurre, un po’ più ferite dalla vita, vagano per il paesaggio della via mentre la voce di suo fratello funge da sottofondo e, per un attimo, una figura femminile attira lo sguardo.

 

La perde subito, non sa perché si trova a rallentare la corsa e la studia, prima che sparisca, dallo specchietto retrovisore.

 

Non l’ha vista in volto, che lo ha chinato in basso, pensa solo che dei capelli così lunghi, lisci e illuminati dalla luce naturale non credeva potessero esistere; non sa perché gli brucino le mani mentre stringe il volante e stupidamente pensa che sarebbe una sensazione curiosa toccare dei capelli così.

 

Perché tutte le ragazze che ha frequentato nella vecchia città erano esagerate in tutto, il trucco, l’abbigliamento, le acconciature.

 

Damon ha 20 anni, deve ancora scoprire tanto della vita, ma sente che c’è qualcosa di naturale nell’aria attorno a lui che gli fa quasi venire voglia di restare e infrangere quella promessa.

 

Sente che l’ombra di luce di quello strano primo pomeriggio di aprile gli sfuggirà e tornerà alla sua vita lontano da casa e questo, un po’, segnerà il suo animo.

 

 

 

­­­­­­­­­­­­­­­

Salve a tutti!

Anzitutto come sempre grazie mille a chiunque abbia dato una possibilità alla mia storia, prometto che i prossimi capitoli saranno più corposi.

Questo è un po’ di passaggio, per spiegare a che punto sono delle loro vite e come queste sono nuovamente destinate a incrociarsi. Sono cresciuti, i Salvatore stanno tornando in città anche se Damon ripartirà subito per il college, quindi il loro incontro si post porrà ancora un po’. Diciamo che mi piace l’idea di qualcuno che c’è sempre stato nella tua vita, in qualche modo, ma non era mai il momento giusto per incontrarlo!

Spero possiate gradire!

Eli

   
 
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