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Autore: _ Arya _    16/03/2015    9 recensioni
Emma Swan è una specializzanda al quarto anno di chirurgia. Durante un tragico incidente dove presterà soccorso, riuscirà a salvare il timoniere della Jolly Roger: Killian Jones. Non ci si dovrebbe mai innamorare di un paziente, ma le regole sono fatte per essere infrante...
"-Sono la dottoressa Swan. Emma. E le prometto che la tirerò fuori di qui- cercai di sorridergli incoraggiante.
-Lei è bellissima dottoressa- sorrise di rimando, e solo allora notai i suoi bellissimi occhi blu." [dal 1° capitolo]
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Robin Hood
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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This is why we fight

 

L'unico motivo per cui mi alzai alle 6 e mezza, e non avevo passato la notte in ospedale a compiere omicidi, era che mia madre mi aveva sequestrato le chiavi della macchina e le aveva nascoste.
Grazie all'sms di quell'idiota di Jones avevo lanciato il cellulare a terra con tanta forza da romperlo: risultato? I miei mi avevano costretta a bere un paio di camomille per farmi calmare e farmi ragionare.
Secondo loro catapultarmi da lui e prenderlo a schiaffi in piena notte mi avrebbe causato solo guai, e gli avevo dato retta solo perché non volevo altri casini con l'affidamento.
Se mi avessero presa per una pazza avventata e violenta mi avrebbero tolta per sempre dalla lista adozioni, e non era proprio il caso.
Però, ovviamente, non ero riuscita a dormire.
Avevo passato tutta la notte e rigirarmi nel letto pensando al discorso che gli avrei fatto una volta lì, e ovviamente senza risultati: continuava a vincere una tirata d'orecchie con tanto di pugno in faccia.
Ma come diavolo gli era venuto in mente di lasciarmi per un motivo che non stava né in cielo né in terra? Per sms poi! Come poteva anche solo pensare che avrei creduto al fatto che lo facesse per “noi” e non solo per me?!
Lo conoscevo abbastanza bene ormai da sapere quanto in colpa si sentisse, per il solo fatto di avermi detto la verità. Probabilmente pensava di aver compromesso l'affidamento a causa del suo passato, ma era ora che la smettesse di sottovalutarsi.
Sottovalutarsi, sentirsi colpevole, credere di non essere all'altezza... e probabilmente il non fidarsi di sé stesso. Questi erano i veri motivi per cui aveva deciso di lasciarmi in quel modo assurdo, e non potevo permetterlo.
Non era giusto che avesse così poca stima di sé, tanto da rovinare ciò che di bello avrebbe potuto esserci tra di noi.
Non poteva farlo, non quando finalmente avevo capito di voler seguire il cuore, e dare una possibilità a quella relazione per la quale riuscivo a vedere un bellissimo futuro.
Era riuscito a farmi provare sentimenti forti e genuini, reali ma anche da sogno, alla mia età... non potevo farmi sfuggire tutto questo per le sue stupide insicurezze.
-Emma, lo prendi il caffé?- mia madre si affacciò alla porta della mia stanza, osservandomi preoccupata. Aveva delle occhiaie enormi quasi quanto le mie, essendo rimasta ad ascoltarmi e cercare di darmi qualche consiglio fino alle 2 e mezza, quando l'avevo mandata a letto.
-Sì, fammene una tazza bella grande... e senza zucchero!
-Va bene... come ti senti? Hai dormito almeno un po'?
-Forse mezz'oretta tra le 5 e le 6. Mi sento come una che non ha dormito. Lascia perdere. Henry?
-Henry è già di là a bere la sua cioccolata e mangiare pancake... vuoi che ne metta un paio di parte per Killian?
-Scherzi vero?! Ma anche no, non se li merita. Non oggi.
-Ok... come vuoi. Ti aspetto in cucina.

Alla fine scesi in cucina con solo un po'di correttore per coprire le orribili occhiaie che ormai erano diventate mie fidate compagne di vita, e una tuta. Non mi ero presa la briga neanche di legare i capelli dato che ero troppo nervosa anche solo per provarci.
-Mamma, che è successo?- mi domandò mio figlio, lasciando la sua tazza per guardarmi in faccia sconvolto.
-Che? Che ho che non va?- eppure allo specchio mi ero trovata abbastanza presentabile... o almeno non così orribile da spaventare Henry.
-Sembri arrabbiata, e hai gli occhi rossi. Fai paura!
-Tranquillo ragazzino, ho solo litigato con le lenti a contatto.- mentii e gli diedi un bacio, per poi mettermi a tavola a bere il mio caffè; per fortuna almeno i miei capirono che non era il caso di fare commenti e rimasero in silenzio a finire la colazione.
Io non riuscii a toccare cibo, finii solo la mia bibita e me ne presi ancora un po': in qualche modo dovevo riuscire a rimanere sveglia fino a sera.
-Ok, Henry se sei pronto andiamo. Mamma, dammi le chiavi della mia macchina.
-No, sei troppo addormentata, se guidi tu rischi di farvi ammazzare. Oggi vi ci portiamo noi.
Sbuffai e mi alzai in piedi, recuperando la mia giacca e quella di Henry. Per fortuna erano asciutte, o sarebbe stato un altro problema... non per me, ma non potevo lasciar andare un bambino di 10 anni in giro senza cappotto col freddo che c'era.
Gli diedi una mano ad indossarlo e glielo chiusi, poi indossai il mio e raggiungemmo insieme ai miei la loro macchina, mettendoci a sedere dietro.
Henry continuava a guardarmi sospettoso, era un bambino troppo intelligente per credere alle mie bugie... ma era inutile che gli raccontassi la verità, grazie al cielo era ancora piccolo per le vicende amorose. Già riuscivo a immaginare come sarei impazzita quando avrebbe iniziato a uscire con le ragazze...
Per rassicurarlo gli diedi un bacio sulla fronte, poi gli cinsi le spalle per farlo poggiare a me e guardai dritta verso la strada; aveva ricominciato a piovere, non prometteva affatto bene come inizio giornata.


***

Arrivati in ospedale, lasciai Henry con mia madre promettendogli che sarei andata a recuperarlo tra un'ora in modo che stessimo un po' insieme.

Mi cambiai velocemente, e poi corsi in ascensore riuscendo a infilarmici un attimo prima che si chiudesse.
-Swan! Ma sei impazzita? Potevi rimanere incastrata!- esclamò Will, mentre Elsa tratteneva un gemito di paura.
-Buongiorno anche a voi. Ho fretta, non posso aspettarne un altro... e se prendo le scale rischio di fare uno scivolone e rompermi l'osso del collo.
-Sempre positiva tua sorella...- commentò il ragazzo, rivolto all'altra bionda.
-Da morire. Ma... stai bene?- mi domandò quindi lei, tirandomi per un braccio per farmi voltare. Sbuffai, non avevo proprio bisogno di un'altra ramanzina sul mio aspetto orribile.
-Sto benissimo!- esclamai arrabbiata, facendo arretrare lei e un paio di matricole per lo spavento.
Mi guardavano come se fossi un'aliena, ma più mi avvicinavo a quello stronzo, più lasciavo che la rabbia prendesse il sopravvento.
Senza dare la minima spiegazione, arrivata al mio piano saltai giù dall'ascensore e mi diressi a passo svelto verso la stanza di Killian.
Aprii e poi sbattei la porta con la grazia di un elefante, avventandomi su di lui e tirandolo per il colletto senza neanche dargli il tempo di reagire.
-Allora! Che storia è questa?!- esclamai, schiaffeggiandolo sonoramente sulla guancia.
-Emma... che diavolo fai?- fece lui confuso, alzandosi in piedi per cercare di sfuggire alla presa, ma scavalcai il letto, e quando gli fui di nuovo addosso lo spinsi contro il muro.
-IO che diavolo faccio, Killian Jones?! IO?!
-E... Emma, devi fare la persona matura e capire che... che è meglio così. Noi non possiamo stare insieme- disse con voce tremante, e solo ora mi accorsi che anche lui aveva delle profonde occhiaie sotto gli occhi.
-Ma non dire stronzate... idiota! Ti ho già detto che non devi provare a lasciarmi per il mio bene, e cazzate varie... perché non mi vuoi dare retta!- gridai ancora, disperata e con le lacrime agli occhi per la rabbia e la frustrazione.
-Io non l'ho fatto solo per te. L'ho fatto per entrambi. E per Lily.
-Non ti credo- sibilai stringendo gli occhi e tenendo lo sguardo fisso nel suo, senza mollare la presa sulle sue braccia.
-Mi devi credere Emma. Dove andremo a finire se non la smettiamo? Io finirò per drogarmi di nuovo per via dei sensi di colpa, e nel vederti star male... e tu a tua volta starai peggio... devi avere paura di me. Dopo tutto quello che ho fatto, chi ti assicura che non ricapiterà?
-Tu vuoi che me la beva?! Due giorni fa avevi detto di essere qui, se io avessi voluto. Di voler essere un uomo migliore... per me! E tu sei già un uomo migliore Killian!
-Già, forse. Ma proprio per questo non voglio rischiare di tornare sui miei passi. Non posso stare con te, tu mi fai perdere il controllo troppo facilmente... al momento non mi fanno bene questi sentimenti.
Lo colpii sulla guancia ancora una volta, ormai del tutto in lacrime, e con l'intento di lasciargli il segno per almeno i prossimi tre giorni.
Non poteva essere vero, doveva essere tutta una bugia. Tutta una stupida bugia per convincermi a rispettare la sua decisione... ma non era giusto! Non ero disposta a lasciarlo andare per il mio bene... il mio bene era stare insieme a lui, essere felice insieme a lui, come lo ero stata per queste quasi quattro settimane.
Feci per colpirlo ancora una volta, ma stavolta mi bloccò il braccio con una mano, facendomi sfuggire un grido strozzato.
Feci un passo indietro lasciandolo andare e chiusi gli occhi, per riprendere il controllo. In quel momento odiai il mio maledetto inconscio, odiavo non essere più forte e lasciare completamente fuori ogni spiacevole flashback che certi gesti riportavano a galla.
-Lo vedi Emma... non vado bene per te. Non sono neanche in grado di controllare gli impulsi, e ti faccio del male.
-No- dissi con voce ferma, riaprendo gli occhi -E' stato un caso, e non è colpa tua. Io stavo per colpire te, non il contrario! Volevi solo difenderti!
-Sì, ma non è il modo giusto di agire con te ora come ora. Non voglio tornare a essere violento... ma tu mi costringi. Mi dispiace Emma, non mi fa bene averti vicino.
-Basta! Se fosse vero avresti avuto il coraggio di lasciarmi di persona. Invece mi hai mollata con uno stupido sms, ti rendi conto?!
-Sì, lo so, è una cosa orribile. Anche per questo dovresti essere schifata di me, non credi?
-Lo sono!- tornai ad alzare la voce, per spingerlo nuovamente senza la minima delicatezza contro il muro, incurante del fatto che avrei potuto fargli male... se lo sarebbe meritato.
-Lo sono, perché sei un codardo! Perché non sei capace di inventare scuse di persona e mi mandi uno stupido messaggio illudendoti che io possa crederti. SEI UN CODARDO!- gli gridai in faccia, esternando tutta la rabbia che avevo in corpo.
E fu allora che la sua espressione mutò; fu allora che mi afferrò, e capovolse la situazione spingendo me contro il muro, per poi baciarmi con forza.
Gemetti piano, per il dolore alle scapole che non era ancora sparito, ma quando fece per allontanarsi, portai una mano dietro la sua testa e lo spinsi a baciarmi di nuovo.
Stavolta ricambiai, lasciandomi completamente andare in balia di lui, intrappolata tra il suo corpo e il muro.
Mi baciò con foga, e io feci lo stesso non riuscendo più a trattenermi. Per tutto il giorno e tutta la notte precedente non avevo fatto che desiderare le sue labbra.
Lo morsi, e poi invertii nuovamente le posizioni e continuai a baciarlo, lasciandomi stringere forte a lui. Le nostre lingue si intrecciavano, si fondevano, mentre le labbra continuavano a divorarsi senza mai saziarsi.
Invertì le posizioni ancora una volta, portando la mano dietro la mia testa perché non mi facessi male e spinse nuovamente il corpo contro il mio, facendomi sfuggire un gemito di piacere tra un bacio e l'altro.
-Cosa diavolo stai facendo Jones?!
-Papà!- quasi saltai per lo spavento e mi parai subito davanti a Killian, prima che mio padre potesse fargli qualsiasi cosa.
-Non... non mi sta facendo nulla- deglutii, senza riuscire a evitare di leccarmi le labbra, frastornata da ciò che era appena accaduto.
-Oh. Quindi voi... ehm... oh.- fece passare il suo sguardo confuso da me a lui, e ancora viceversa. Mi sentii avvampare fino alla punta delle orecchie, era enormemente imbarazzante che ci avesse beccati in un momento del genere. Non sapevo nemmeno io cosa mi era preso, da essere così avventata... però era stato oltremodo piacevole, passionale, tanto che solo perché avevo avuto il corpo bloccato le mie ginocchia non avevano ceduto.
-Ok. Ehm. C'è il dottor Whale che ti sta cercando- spiegò, con una nota d'imbarazzo anche lui.
-Sì. Bene. Ok, ora arrivo... e tu!- mi voltai verso Killian, conficcandogli un dito nel petto -Non credere che sia finita qui. Ci vediamo dopo.
Lui annuì senza proferire parola, ma quando mi decisi a voltarmi di nuovo nella direzione opposta per lasciare la stanza, mi concessi di farmi sfuggire un leggero sorriso, e toccarmi le labbra una volta aver chiuso la porta dietro di me.
-Quindi... avete chiarito?- domandò mio padre, mentre percorrevamo il corridoio.
-Non lo so.
-Ma come non lo sai, vi stavate... ti stava... tu gli stavi...
-Papà!- esclamai imbarazzata e divertita -non lo so. Come ho detto a lui, non è finita qui. Per ora gli ho fatto capire chi comanda, però.
-Mmh, quindi tu gli hai fatto capire chi comanda in questa maniera...
-Smettila. Sei imbarazzante!- protestai, coprendomi il viso con una mano per la vergogna.
L'uomo si fermò e mi bloccò per un braccio, per poi spostarmi con delicatezza la mano e sorridere.
-Non dico che mi sia piaciuto ciò che ho visto entrando ma... è bello rivederti col sorriso sulle labbra Emma. Se quell'uomo ti fa sentire così... non posso fare altro che approvare la tua scelta.- disse, e io lo abbracciai. Mi era mancato farlo, ed ero sicura mancasse anche a lui, e non lo facesse solo per paura di farmi star male di nuovo.
Quando ricambiò la stretta riconobbi le sue braccia paterne, e mi concessi di rilassarmi qualche attimo con lui.
-Ok...- dissi infine -ora devo andare da Whale. Hai idea di cosa voglia da me? Non sono di nuovo nei guai per qualche motivo, vero?
-Dovresti?- mi domandò sospettoso.
-No! Giuro che non ho fatto niente. Quindi?
-Non lo so, ma credo nulla di sgradevole... era tranquillo. E prendi qualcosa, hai la febbre!
-Dici? Non posso andare a vedere Lily così...- constatai dispiaciuta. Avevo voglia di andare a godermela un pochino finché potevo, ma d'altronde era colpa mia se mi ero strapazzata così negli ultimi due giorni. E di Killian: mi avrebbe pagato anche questa.

Salutai mio padre e lo lasciai proseguire il lavoro; io invece salii ed andai dritta a bussare alla porta dell'ufficio del primario.
-Avanti!- fece lui, ed entrai raggiungendolo sulla sedia di fronte a sé che mi indicò.
-Ciao dottoressa Swan. Come stai?
-Sto bene... grazie. Non dovrei? Dovrei preoccuparmi di questa convocazione?- lo guardai sospettosa; ero convinta di non aver fatto nulla di male, ma non si poteva mai sapere. Con la fortuna che avevo ultimamente...
-Oh no! Tranquilla... volevo solo parlarti di una cosa. Ovviamente non solo con te, ma con varie persone.
Annuii confusa, non avevo davvero idea di cosa potesse volere.
-Siamo a febbraio ormai... e a Giugno terrete gli esami... così poi tu e i tuoi colleghi passerete al vostro ultimo anno.
Annuii ancora, continuando a non capire.
-Beh, entro Giugno sceglierò lo specializzando capo, e tu fai parte della lista di persone che ho preso in considerazione. Cosa ne pensi?
-Oh...- dissi solamente; non mi sarei mai aspettata che mi avesse chiamata per questo. E tanto meno mi sarei aspettata di essere presa in considerazione per il ruolo... non ero certa di essere abbastanza disciplinata per farlo.
-Voglio dire, hai avuto un periodo abbastanza complicato. E se diventassi specializzando capo, sarebbe più dura. È abbastanza faticoso dividersi tra gestione degli altri specializzandi ed effettuare interventi. Stressante, a dirla tutta.
-Beh io... io non lo so se sono adatta- inizia, guardandolo -Però... mi piace il mio lavoro, e di certo non mi tirerei indietro. Non posso dire che mi dispiacerebbe essere specializzando capo.- ammisi, nonostante tutto. Sarebbe stata una bella occasione, e una buona esperienza da inserire nel mio curriculum. Un po' di fatica in più non mi avrebbe fatto male, avevo dimostrato spesso a me stessa e agli altri il fatto che non mi pesasse lavorare.
-Va bene Swan. Allora posso confermarti che sei in lista, se ne sei sicura. Siete in lista tu, tua sorella, la Mills, Cassidy.
-Loro lo sanno già?
-No, li ho convocati in altri orari. E con la Mills parlerò quando tornerà la prossima settimana dalla sospensione.
Annuii, ancora un po' in colpa per Regina. Certo non l'avevo spinta io a fare a pezzi August, ma il fatto stesso che fosse mia amica e l'avesse fatto per me implicava che c'entrassi anch'io. Però ero contenta che Whale avesse capito e non l'avesse esclusa dai candidati. Sarebbe stata brava, probabilmente più di me... era più autoritaria, sapendo essere un po' cattiva all'occorrenza.
-Bene, puoi andare Swan. Buona fortuna per l'affidamento comunque... te lo meriteresti.
-Grazie dottor Whale. E non ho avuto occasione di ringraziarla per le belle parole che ha speso per me...
-Oh, non c'è di che. Tutte meritate. Hai pensato per caso se vuoi fare quel discorso alla festa?
-Lo farò, sì. Le devo un favore, quindi cercherò di preparare qualcosa di... sensato- sorrisi, maledicendomi mentalmente per non essere stata capace di dirgli di no. Adesso mi toccava per forza, non potevo più tornare indietro.
-Fantastico, sono certo che puoi farcela. Puoi andare, buon lavoro!
-Grazie. Anche a lei!- lo salutai e uscii di lì, e con gran sorpresa trovai Neal ad aspettare fuori.
Mi limitai a salutarlo con un cenno del capo, dopo la nostra discussione non mi aveva ancora chiesto scusa, ma prima che potessi allontanarmi mi afferrò per un braccio, costringendomi a voltarmi.
-Cosa vuoi?
-Ciao Emma... come stai?
-Ti ho chiesto cosa vuoi.
-Parlare con te, senti mi dispiace per quello che ho detto l'altra volta... sono uno stupido. E mi dispiace per quello che ti è successo, io...
-Grazie- tagliai corto -ora scusami ma devo andare. Se ci tieni a parlare con me, lo faremo in un altro momento. Stasera da Granny, alle 21.
-Da Granny- fece un po' confuso, e potei intuirne il motivo -sei sicura?
-Certo, o non te l'avrei detto no?
-Ok...- annuì infine – a stasera. Ah... Henry sta giocando con una ragazzina con un braccio rotto. Quindi non serve che tu lo vada a prendere prima dell'ora pranzo...
Annuii e lo salutai con un cenno della mano; avrei dovuto accertarmi che quella bambina avesse davvero solo un braccio rotto, e non qualche malattia terminale. Non volevo che rischiasse di affezionarsi per poi perdere un'altra amichetta, com'era successo con Wendy. Era ancora troppo piccolo per soffrire così tanto, l'avrei protetto finché fosse stato possibile.
Certo, non avevo voglia di tenerlo lontano da tutti i bambini malati, come un'insensibile, ma ricordavo quanto aveva pianto quella volta, e non aveva toccato cibo per giorni.
Comunque, ne avrebbe avuto fino a pranzo... e io in mattinata avevo solo dei controlli di pazienti post operatori che avrei potuto affidare ad Aurora, quindi potevo sfruttare il tempo per tornare da quello stronzo di Killian e finire il discorso che avevamo iniziato.
Beh, non era stato esattamente un discorso...
Mi toccai nuovamente le labbra e chiusi gli occhi, rievocando quegli attimi di pura passione che mi avevano lasciata senza fiato, e allo stesso tempo mi avevano fatta sentire bene come non avrei creduto di potermi sentire tanto presto.
Il suo corpo caldo premuto contro il mio, e le sue braccia a tenermi stretta a lui... erano state sensazioni magnifiche. Nonostante fossi ancora arrabbiata per la notte d'inferno che mi aveva fatto passare.
Gliel'avrei fatta pagare, ovviamente... anche se gli avrei concesso, poi, di farsi perdonare.

 

***

Entrai nella stanza con sicurezza, e mi poggiai contro la porta a braccia conserte, guardandolo con aria di sfida mentre si voltava verso di me.
-Già qui...- commentò, guardandomi incerto. Probabilmente si stava chiedendo se gli stessi per saltare addosso per massacrarlo di botte, o per baciarlo.
Mi fermai qualche istante a studiarlo, e notai con soddisfazione che la sua guancia era ancora arrossata. I miei schiaffi erano stati efficaci.
-Allora Jones- iniziai -dimmi subito se possiamo riprendere da dove ci siamo fermati, oppure vuoi continuare con le tue stronzate.
-Intendi riprendere da te che mi sbatti al muro? Era il tuo turno.- alzò ammiccante un sopracciglio, e io dovetti mordermi la lingua per non sorridere. Non potevo dargliela vinta in questo modo.
-Intendo, parleremo da persone civili o farai ancora l'idiota?
Decisi di avvicinarmi, fino a sedermi accanto a lui e guardarlo dritto negli occhi, in attesa di una risposta. Se ancora non aveva chiaro il concetto, doveva capire chi era a comandare.
-Ok. Non voglio prenderle altre botte. Anche se trovo sexy farsi picchiare da un'affascinante dottoressa bionda...
-Taci- lo minaccia, portandogli l'indice sulle labbra, e lui sorrise.
-Va bene. Cosa vuoi che ti dica... che sono stato un idiota?
-Ok, stai cominciando bene- approvai -va' avanti...
 

KILLIAN POV

Era affascinante quel suo fare minaccioso, ma incuteva anche un po' paura. Era decisamente la donna più intrigante che avessi mai conosciuto.
Il giorno prima, dopo la visita di Robin, avevo passato ore a rimuginare sul da farsi.
Quando avevo avuto il telefono in mano, dopo cena, la decisione era ormai presa. Ero certo che quella fosse la soluzione migliore, per quanto male mi facesse. Ma Emma era troppo importante per me per permettermi di rischiare di farla soffrire.
Quindi, a malincuore, per quanto fosse stato difficile, avevo digitato quelle parole e avevo inviato l'sms. Dopo averlo fatto, avevo spento subito il cellulare, perché sapevo che se mi avesse chiamato subito non avrei avuto il coraggio di confermare le mie parole.
Mi era servita tutta la notte per prepararmi i discorsi, e le motivazioni per quella rottura improvvisa perché suonasse convincente. Inutile dire che non avevo dormito neanche un minuto.
Quando l'avevo vista il mio cuore aveva avuto un balzo, ma avevo cercato di mandare avanti quella specie di messa in scena.
Il suo sguardo stanco e disperato mi aveva messo a dura prova, ma fino a che non mi aveva chiamato “codardo” mi ero fatto forza e non avevo ceduto.
Ma codardo... non potevo accettarlo. Non aveva capito nulla di me. Non aveva capito che ciò che avevo fatto era stato solo per lei.
E a quel punto non avevo più resistito...
-EHI! Killian, ti sei rincretinito?- Emma mi scosse per le spalle guardandomi confusa, forse anche un po' preoccupata ma lo mascherò bene.
-Scusa. Volevo dire... lo so che sono un idiota, un grande idiota. E' che non sono andato troppo bene al colloquio con gli assistenti sociali, e poi c'è il fatto che io non sono l'uomo che dipingevi, ho fatto cose orribili, cose che... che se riaccadessero ti farei...
Non mi permise di finire la frase, interruppe le mie parole posandomi un dito sulle labbra. Ci parlammo con gli occhi, i suoi si erano riempiti di lacrime, come anche i miei. Però sorrise, e mi accarezzò la guancia.
Feci lo stesso con lei, con delicatezza. Non aveva un filo di trucco, il che rendeva la sua pelle ancora più morbida e perfetta.
-Killian. Io non ho paura di te, e neanche del tuo passato. Quando ho ricevuto quel messaggio... avevo appena deciso di lasciarmi andare. Avevo capito di essere stata una stupida a scappare in quel modo... chi non ha mai sbagliato?
-Un conto è sbagliare, un altro conto è fare gli errori che ho fatto io.
-Cretino.- disse prendendomi il mento -Sei un grande, grandissimo cretino, e stupido. Un idiota, un coglione e...
-Va bene, facciamo finta che tu abbia già elencato tutti gli insulti possibili e immaginabili sulla faccia della terra?- ridacchiai, strappando un sorriso anche al suo viso stanco ma sempre stupendo.
Provai un terribile senso di colpa per averle tolto il sonno, non erano ovviamente state quelle le mie intenzioni. L'avevo fatta soffrire per niente... un'ennesima cazzata che sembrava avermi perdonato.
-Va bene.- annuì, per colpirmi inaspettatamente sulla guancia ancora una volta, e poi scoppiare a ridere alla mia espressione stupefatta.
-Me lo sono proprio meritato, eh?
-Oh sì! E tra parentesi, Jones... non mi sarei fatta sbattere al muro da uno di cui ho paura.- sorrise maliziosa, spingendomi sul petto per farmi sdraiare, per poi sistemarsi a cavalcioni su di me, lasciandomi senza parole.


EMMA POV

Fu infinitamente divertente vedere il suo volto contrarsi nello sconcerto più totale; chiaramente non si aspettava un gesto del genere da parte mia, e neanch'io l'avevo premeditato più di tanto.
Tenni le mani ben piantate nel materasso, in modo da poter continuare a guardarlo, perdermi in quegli occhi meravigliosi che mi studiavano.
-Tu sei sicura che prima non abbia esagerato? Io...
-Sono totalmente sicura, ragazzaccio. E sicuro che io non abbia esagerato?- lo provocai, sfiorandogli appena le labbra con le mie per poi tirare di nuovo su la testa.
-Oh, puoi esagerare quanto ti pare con me Swan, credimi.- strizzò l'occhio, cingendomi la schiena con un braccio.
-Bene, perché ho intenzione di farlo ora- gli sussurrai all'orecchio, e poi mi spostai sulle sue labbra per baciarlo con forza, come a imprimere le nostre bocche, sigillarle in modo che non si separassero più. Dischiusi le labbra per passare la punta della lingua sulle sue, e poi insinuarla nella sua bocca.
Le due lingue si sfiorarono dapprima leggermente, come a studiarsi, e poi con più foga, fino a fondersi l'una con l'altra, esplorare le rispettive bocche, e poi ancora assaporarsi.
Feci leva su tutta la mia forza di volontà per interrompere quel bacio prima che diventasse altro, e spostarmi sdraiandomi accanto a lui.
-Wow... potrei vivere dei tuoi schiaffi e i baci e... sei così violenta anche a letto?- mi domandò, voltandosi nella mia direzione per guardarmi meglio.
-Diciamo che... se mi molli, non lo scoprirai mai.- dissi con voce suadente, dandogli un leggero morso sul labbro inferiore.
-Non lo farò Emma, mi dispiace.
-Bene. Qualunque cosa succederà la affronteremo insieme, che ti sia chiaro. Ah! E a proposito di affrontare insieme... Domenica ci sarà una festa qui in ospedale. Per raccogliere fondi per aprire un centro gratuito per donne che hanno subito violenze e non hanno un uomo come te che glielo faccia dimenticare...
Non riuscii a non notare la sua espressione asserirsi, e sorrisi accarezzandogli una guancia per tranquillizzarlo.
-Voglio solo dire che devi chiedere a Robin di trovarti qualcosa da mettere... perché vorrei venissi alla festa con me. Prima che me lo chieda, sì, nessuno farà storie, perché Lunedì sarai dimesso- conclusi, mentre il suo sguardo si accendeva di gioia.
-Sul serio? Mi dimettono?
-Oh sì, sul serio!- feci ridendo e abbracciandolo -quindi ci vieni alla festa con me o devo cercarmi un altro cavaliere?
-Oh no mia cara, non permetterei mai a nessun altro di farti da cavaliere. Certo che ci vengo con te.
-Fantastico! Spero che per allora la tua guancia sarà di un colore più normale.
-Beh, ci hai dato dentro di brutto eh. E io spero che tu non avrai più la febbre.- alzò un sopracciglio, guardandomi con aria di sfida.
-Quindi te ne sei accorto. Non hai paura che possa attaccarti i germi?
-No tesoro, tu puoi attaccarmi tutto quello che vuoi...- le sue battutine a doppio senso erano decisamente tornate, cosa che non poté che farmi piacere.
Feci per baciarlo nuovamente, ma la porta che si spalancò mi fece sobbalzare per lo spavento: grazie al cielo era solo Aurora.
-Scusate.- balbettò guardandoci imbarazzata, e io mi tirai su a sedere senza mancare di dare una botta alla spalla di Killian che stava sogghignando.
-Serve aiuto con qualche paziente?- le domandai.
-No. Ma ho sentito che hanno chiamato polizia e ambulanza a casa di Regina e... credevo volessi saperlo, ecco.
 



Cerchiamo sempre un modo per placare il dolore.
Qualche volta plachiamo il dolore sfruttando al meglio ciò che abbiamo,
qualche volta perdendoci nel momento.
E qualche volta per placare il dolore basta solo dichiarare una tregua. (cit. Grey's Anatomy 8x14)





















 







Angolo dell'autrice;
Ciao! Ce l'ho fatta a partorire questo capitolo, ero un po' insicura sul da farsi e credevo che avrei proceduto più lentamente... ma alla fine sono riuscita coi soliti tempi :P
Alla fine Emma si è fatta valere come al solito... quindi non sono stata cattiva, no?
Non odiatemi per il finale... comunque mi manca il capitolo 29, e il 30 da dividere in due parti perché per ciò che ho in mente una parte sola sarebbe troppo lunga!
Grazie ancora a tutti quelli che hanno continuato a seguire questa FF per quasi 30 capitoli ormai, quando ho iniziato davvero non pensavo sarebbe potuta piacere così :)
Buona notte! Non vedo l'ora di vedere la nuova puntata domani mattina, dato che lo streaming come al solito funzionava di cacca!

 

   
 
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