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Autore: _Giuls17_    16/03/2015    3 recensioni
Katniss e Peeta hanno vinto la guerra e adesso vivono al Dodici, stanno imparando di nuovo a conoscersi e ad amarsi, sanno che ci vorrà del tempo ma finalmente non dovranno più lottare, ma nello stesso tempo, in un luogo sconosciuto, ma in realtà vicino, Tobias scopre un'amara verità: Tris è morta, e tutto il suo mondo con lei.
Un nemico comune, una nuova guerra li faranno incontrare, poichè c'è un Mostro in ognuno di loro, ma solo Tris è stata messa davanti a quella triste realtà.
C2: -Chi sei tu?-
-Il mio nome è Tris. Ti prego non sparare.
C3: -Ti hanno detto il loro nome.-
-Sì, li hanno chiamati Hunger Games.-
C4: Cercò di reprimere l’orrore che provava per se stessa ma non ci riuscì, si odiava per come l’avevano fatta diventare: un mostro.
C6: Ricordo così bene il giorno che ci siamo visti la prima volta, [...], Io non ho dimenticato, Tris.
C8: -Quattro lasciami.-
C10: Scattò in avanti ma prima che potesse afferrarle il corpo sentì un altro ago perforarle la pelle.
C13: -Dove sei stata per tutto questo tempo?- domandò quasi sulla sua bocca.
-Stavo tornando da te.- rispose lei.
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caleb Prior, Christina, Four/Quattro (Tobias), Tris
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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The Reckoning


Gale posò il tablet sul tavolo e si passò una mano sugli occhi, non era ancora andato a dormire poiché aveva preferito leggere il rapporto che il Comandante Paylor gli aveva mandato.
Aveva mandato una squadra di ricognizione alla foresta del Dodici, ed alla fine lo avevano trovato.
Un bunker abbandonato recentemente, attrezzatura scientifica di alta qualità come anche i mezzi di tortura, lasciati volontariamente sul tavolo da lavoro, ma non erano riusciti a trovare nessun documento, né tanto meno un recupero dei dati del computer per ottenere il materiale.
Chiunque avesse usato quel bunker era sparito da molto tempo o solo da pochi giorni, facendo molta attenzione a non lasciare tracce.

-Giusto il tempo di riorganizzarsi dopo la fuga di Tris.- bevve un leggero sorso di caffè, allontanandolo perché troppo freddo.
L’indomani avrebbe reso noto l’intera documentazione e fornito un resoconto dettagliato, ma per il momento voleva solo andare a letto.
Si alzò quando un rumore lo fece bloccare.
C’era qualcuno sul tetto dell’hovercraft.

***

Nina staccò con molta delicatezza il pezzo di lamiera del tetto e si lasciò cadere al suo interno, osservò Tris dormire placidamente poco distante da lei e senza pensarci prese la siringa già carica e gliela premette sul collo.
La sentì sussurrare qualche parola sconnessa, avevano pochi minuti prima che iniziasse a ribellarsi al Siero e si svegliasse definitivamente.
Allontanò le coperte e la sollevò, facendosi aiutare da uno dei suoi assistenti e la issò nuovamente su per il tetto.

-Niente di personale Tris, ma ci servi. Ancora.- sussurrò, uscendo poco dopo il più silenziosamente possibile.

***

-Katniss.-
Gale non aprì nessuna luce ma sentì l’amica svegliarsi di colpo.
-Ssh.- posò un dito sulle sue labbra e scosse Peeta dal sogno, gli tappò la bocca prima che potesse emettere qualche suono.
Li guardò negli occhi per pochi secondi e poi indicò il tetto con l’altra mano.
Katniss chiuse gli occhi e rilassò i sensi e percepì dei leggeri movimenti.
Scarpe. Persone.
-Persone sul tetto.- mimò piano con la bocca.
Tutti annuirono e improvvisamente Katniss sbiancò.
-Tris.- scese giù dal letto il più velocemente possibile e percorse quel breve tragitto alla sua camera che le sembrò durare una vita.
Spalancò la porta e trovò il letto vuoto, la coperta a terra e la luce della luna filtrava da un buco del soffitto.

-GALE! L’hanno presa!!- urlò con tutto il fiato che aveva in corpo.
Vide l’amico passare oltre la porta senza fermarsi e afferrare un’arma per uscire nel buio della notte e correre dietro ai sequestratori.
Peeta le passò accento le allungò il dispositivo di Quattro, le sistemò una ciocca dietro l’orecchio e corse fuori.
Katniss inspirò a fondo un paio di volte, vide il suo arco appoggiato in un angolo della navicella e si fece forza, doveva salvare la sua amica, doveva tornare a combattere.
Toccò lo schermo e questo si illuminò, cercò velocemente la rubrica dei contatti e trovò quello di Quattro, ci cliccò sopra ed attese.
Portò un dito alla bocca per smorzare la tensione ed iniziò a mangiarsi l’unghia e al terzo squillo sentì la sua voce impastata dal sonno.
-Quattro hanno rapito Tris, li stiamo inseguendo.- chiuse la chiamata, si legò i capelli in una coda alta, prendendo l’arco e senza pensarci corse fuori per salvare la sua amica.

***

Gale voltò a destra ed aumentò la velocità, il buio non lo aveva aiutato granché ad orientarsi ma le voci di quegli uomini lo avevano indirizzato verso la giusta direzione.
Girò l’angolo e li trovò nuovamente.
-Lasciatala, ora!- puntò l’arma, stringendola saldamente nelle mani.
Se avesse potuto avrebbe limitato i morti, non intendeva averli sulla coscienza, ma strinse forte l’arma: non avrebbe permesso a nessuno di loro di portarla via.
Avrebbe lottato.

Peeta spuntò dall’angolo opposto e bloccò il passaggio al lato nord, frapponendosi tra loro e la macchina.
-Lo avete sentito.-

-Non mollate la ragazza.- ruggì Nina, -Toglietemeli davanti!-

Gale sparò un colpo e colpì la gamba di uno di loro, sorrise e corse lanciandosi il più velocemente nella mischia.
Contò velocemente i suoi avversarsi e inclusa la ragazza e l’omone, che teneva Tris tra le braccia, arrivavano a dieci.

Possiamo farcela.

Tirò indietro il braccio e lo rilasciò in avanti colpendo un ragazzo basso ma impostato dritto allo zigomo, lo scaraventò a terra e iniziò a colpirlo, avrebbe salvato quella ragazza a tutti i costi.

Peeta sparò due colpì di seguito, non era mai stato bravo con quel genere di armi, preferendo quelle manuali e per un momento il ricordo di Finnick lo travolse e gli strinse il cuore, col tempo aveva imparato ad accettare la sua morte, come quella di Prim, ma più di una volta il dolore era troppo intenso.
-Katniss.- sussurrò, involontariamente, nascondendosi dietro una macchina per evitare una serie di colpi e chiuse gli occhi.
Lei gli serviva come l’aria ma sapeva che a breve sarebbe arrivata.

Resisti ancora un po’.

***

Quattro guardò il dispositivo con gli occhi sgranati e compose velocemente il numero di Zeke.
-Cosa succede Quattro?-
-Hanno preso Tris, non so dove siano, ma credo nelle zone dell’hovercraft, ci serve una pattuglia.-
-Oh merda.- chiuse la comunicazione il più velocemente possibile.
Il ragazzo prese le scarpe e le mise ai piedi, non si preoccupò di allacciarle, afferrò le chiavi della macchina ed uscì da casa.

Non me la porteranno via una seconda vola.
Non glielo permetterò.

Inserì le chiavi nel quadro e dopo pochi istanti premette sull’acceleratore e partì a tutto gas.

***

Katniss lanciò sua freccia dritta alla spalla dell’omone e Tris cadde a terra battendo la testa sull’asfalto.
-Merda.- sussurrò la ragazza, avvicinandosi il più possibile.
Guardò Peeta e Gale, entrambi impegnanti con almeno tre uomini, tutti di strutture corporee diversi, tutti intenzionati a portare via Tris.
-Lasciala. Ora.- disse, tranquillamente ed il suo tono la spiazzò, guardando la ragazza che si era abbassata su Tris.
-Non posso, lei ci serve.-
-Non me ne frega niente, adesso indietreggi o io…-
Non riuscì a finire la frase che l'uomo, la placcò facendola finire a terra, le si smorzò il respiro e la vista le si appannò di colpo.
-KATNISS!!- percepì la voce di Peeta ma non riuscì a rispondere né ad evitare il sinistro diretto alla sua faccia.


Tris scosse la testa, cercò di aprire gli occhi ma senza riuscirci.
La dose di Siero che le avevano dato era più alta del normale, più alta di sempre e se unita al sonno aveva amplificato i suoi effetti.
L’urlo di Peeta la riportò alla realtà, doveva svegliarsi o non avrebbe potuto aiutare i suoi amici.
Si sentì trascinare per i piedi e cercò di lottare con tutta se stessa, sentendo finalmente i muscoli rispondere alla sua mutua richiesta.
Aprì gli occhi, lentamente e con troppa difficoltà, il buio la colse impreparata ma dopo pochi attimi distinse la sagoma di Nina poco distante, era lei a trascinarla via.
Sbattè le ciglia, un paio di volte, per abituarsi all’oscurità e sentì il mal di testa irradiarsi, ricordava vagamente la caduta ma scacciò la bile che le stava salendo in gola, o sarebbe stata sopraffatta.
-Lasciami.- sussurrò.
Come se l’avesse scottata Nina mollò la prese e in quel momento percepì il rumore delle gomme strisciare lungo l’asfalto e le mani di qualcuno sopra il suo corpo.
-Non toccarmi.- gli intimò, iniziando a lottare contro la presa salda dell’uomo.
Vide con la coda dell’occhio lo sguardo di Quattro ma registrò anche il numero dei nemici e si dette uno schiaffo mentale, se non fi fosse mossa i suoi amici sarebbero morti.
Con un movimento secco ma ponderato si lasciò cadere a terra, si alzò e guardò il ragazzo che aveva provato a prenderla nuovamente: era giovane, gli avrebbe dato al massimo venticinque anni ed era molto alto.
-Bene, avevo voglia di fare di un po’ di allenamento.-
Fece scricchiolare le nocche, prese la rincorsa, usò il palo della luce come leva e puntò il calcio diritto al petto del ragazzo, cadde a terra poco dopo.
Si rimise in piedi e lo colpì sulla fronte con un destro.
Lanciò un’occhiata più attenta al combattimento ma proprio in quel momento il ragazzo le prese le gambe e la fece cadere a terra.
Poggiò le mani sul marciapiede per non sbattere la testa e si voltò per guardarlo, mosse le gambe incastrando la testa tra di esse e strinse, girò il colpo con un unico movimento e fece torcere il collo.
Il ragazzo ricadde a terra inerme e privo di vita.
Si alzò e si trovò Nina davanti.
-Sei sempre stata un grande problema per noi.-
-Non mi arrendo facilmente.-
Vide una macchina con altri ragazzi incappucciati avvicinarsi velocemente e capì che Nina l’avrebbe usata per andarsene.
Scattò in avanti ma prima che potesse afferrarle il corpo sentì un altro ago perforarle la pelle.
Osservò la ragazza che la stava guardando con occhi freddi e glaciali.
-Anche se non è stato oggi, troveremo il modo di riportarti indietro Tris, ma per il momento goditi le tue paure.- le diede le spalle per salire velocemente sull’auto.

Sentì le ginocchia pesanti e cadde a terra, staccò l’ago dal braccio e percepì il cuore pompare più velocemente, facendole salire il sangue al cervello: nonostante lo amassero, il Siero degli Intrepidi, veniva usato su di lei solo in rare occasioni.
Non li vedeva da quasi quattro mesi.
Quel pensiero le fece male.

-Tris.- 
Gale le tenne il viso alzato con una mano sporca di sangue ma sentì i suoi occhi farsi sempre più pesanti, le forze appena riacquistate venir meno e si lasciò andare contro il suo petto.
-Tris.-
Quattro si precipitò appena Zeke l’aiutò a bloccare l’ultimo degli assalitori e si abbassò all’altezza della ragazza.
-Ha chiuso gli occhi ed io…-
-Non potevi fare niente.- rispose, amaramente.
-Che le hanno somministrato.-
-Il Siero delle Simulazione, affronterà le sue sette paure.-
-Quando si sveglierà?- chiese Peeta, preoccupato.
-Quando? Pochi minuti, i Divergenti sanno che non è reale ma non è questo il problema.-
-Qual è allora?- domandò Katniss.
-Rivedrà i nostri genitori.- 
Caleb mise le mani in tasca e guardò il gruppo accanto a sua sorella, e chiuse gli occhi.
-Non sarà piacevole.-


 

∞ Angolo dell'Autrice : Buongiorno a tutti, inizio col chiedervi perdono per il mio ritardo. Ieri ho avuto il battesimo di mia cugina ed il compleanno del mio ragazzo, insomma un giorno così pieno che sono arrivata alla sera distrutta !!
Chiedo perdono e spero di farmi perdonare con il nuovo capitolo:)
Grazie per la vostra pazienza e per l'amore che mettete nelle vostre parole, io vi apprezzo moltissimo -4

Adesso vi lascio allo spoiler_ Thanks for all -4


-Tris, stai bene! Pensavamo di non essere arrivati in tempo, credevamo che fosse tardi.-
-Io…-
-Sei umana Tris, lasciati andare.-
-Non posso farlo Katniss.- sussurrò.
   
 
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