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Autore: La Sibilla    17/03/2015    3 recensioni
La trama di questa fan fic è complentamente reinventata partendo dalla tipica base "romance" dei romanzi Harmony.
Protagonisti di questa storia d'amore ovviamente sono Oliver e Felicity.
Rispondete con me alla domanda "what if..Oliver and Felicity would have been a tipical Harmony couple?"
Spero che vi piaccia!
A presto
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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5 anni dopo

Era una mattina di Luglio.
All’alba la spiaggia era ancora deserta. La brezza le scompigliava i capelli.
Guardava il sole riflettere i suoi caldi raggi nelle acque color smeraldo mentre un gruppo di gabbiani si librava nel cielo eseguendo una danza incantevole.
Il personale della Virtue era in piena attività.
Tutti seguivano meticolosamente gli ordini di Donna, la cui voce squillante arrivava fino al piccolo anfratto solitario, dove si era rifugiata Felicity per ammirare il mare.
Aveva bisogno di un po’ di tranquillità.
Una farfalla si posò sul suo vestito.
Sorrise ricordando il viaggio a sorpresa che Oliver aveva organizzato per festeggiare il lancio del progetto AISN.
Aveva promesso che l’avrebbe rapita e.. caspita lo aveva fatto davvero..
Lui e Tommy si erano presentati vestiti da pirati e si erano caricati sulle spalle lei e Laurel, conducendole bendate fino al porto.
Ad attenderli c’era un veliero stupendo, modellato come le antiche caravelle di Colombo. Era una nave da crociera che li aveva portati in tour nelle isole caraibiche.
Erano stati i quindici giorni più belli della sua vita.
Una favola che diventava realtà.
Lei, la ragazza razionale con la mente matematica, che non credeva molto nei sogni ad occhi aperti, improvvisamente, si era ritrovata ad essere la protagonista di un romanzo.
Il suo mondo era cambiato nell’istante in cui il suo sguardo aveva incrociato quello di Oliver Queen.
Nonostante tutti i dubbi, le incertezze, le paure, per una volta aveva deciso di seguire il suo cuore e.. non se ne pentiva.
Era stata in assoluto la cosa più saggia che avesse mai fatto.
Sorrise. Si alzò e raggiunse sua madre. Era ora di mettersi al lavoro.

Oliver era nervoso.
Non aveva la più pallida idea del perché , ma, non riusciva a stare fermo.
Camminava su e giù nella stanza sotto lo sguardo divertito di Tommy.
L’amico teneva in braccio la sua figlioletta di 3 anni ed era l’immagine perfetta della gioia.
-“ Oliver.. se continui così finirai per consumare il parquet..”-
-“ Accidenti!.. Non pensavo che sarebbe stato così difficile aspettare qua fuori..”-
-“ sono passate solo due ore.. dovresti rilassarti..”-  si avvicinò gli porse la bimba e gli disse:
-“ ecco, prendi Sarah e gioca un po’ con lei, mentre io vado a chiedere notizie a Laurel”-
Sarah gli si aggrappò al collo:-“ zio Ollie, ti voglio tanto bene!”- iniziò a riempirlo di baci e lui le fece il solletico. La sua risata lo aiutò a dimenticare il motivo per cui era tanto ansioso.
-“ vieni andiamo a giocare a nascondino in giardino”- la poggiò a terra e la prese per mano. Lei tutta contenta esclamò:
-“ yuppie! Io mi nascondo e tu mi cerchi!”-
Dopo circa venti minuti, Tommy li raggiunse.
-“ Oliver, è ora”-
Sarah corse dal suo papà mentre lui si aggiustava il nodo della cravatta e infilava la giacca.
Il giardino della villa aveva un vialetto che conduceva direttamente alla spiaggia.
Tutti gli ospiti erano già arrivati e avevano preso posto secondo le disposizioni di Donna.
C’erano due file di panche in ferro battuto, divise da una guida di velluto azzurro. Sullo schienale erano intagliate delle rose rampicanti, la seduta era stata ricoperta con dei morbidi cuscini bianchi.
Sui poggiamano laterali erano stati applicate delle decorazioni floreali realizzate con edera e rose bianche e blu.
Alla fine della guida si trovava un arco. Era addobbato con drappi di seta e ,perfettamente in armonia con gli inserti di fiori e sotto il quale, ad attenderlo, c'era il sindaco.
Tommy lasciò la bimba a suo padre e si recò all’angolo destro dell’arco.
Moira si avvicinò al figlio.
Lo baciò sulla guancia e gli chiese:-“ sei pronto tesoro?”-
-“ decisamente si, mamma..”-
Le sorrise, la prese sottobraccio e si incamminarono lungo il tappeto in mezzo agli applausi degli ospiti.
Era davvero il giorno del loro matrimonio.
Non riusciva ancora a capacitarsi dell'immensa fortuna che aveva avuto, quando la sua strada si era incrociata con quella di Felicity.
Un quintetto d’archi iniziò a suonare la marcia nuziale.
Thea e Laurel fecero il loro ingresso lasciando una scia di petali di rosa sul tappeto.
Poi la vide.
Indossava un vestito di seta bianco, monospalla, con il corpetto drappeggiato che le fasciava la vita sottile. La  gonna le scendeva leggera sui fianchi e aveva uno spacco laterale.
I capelli erano sciolti, acconciati con morbidi boccoli che le incorniciavano il viso. Un cerchietto di diamanti tratteneva il lungo velo, impreziosito da un delicato disegno di cristalli svarosky azzurri.
Il piccolo bouquet ,che teneva fra le mani,era anch’esso composto da edera e boccioli di rose bianche e blu.
Sembrava la Venere del Botticelli.
Era stupenda.
Oliver sentì un nodo in gola. L’emozione di quel momento era indescrivibile.
I loro sguardi si incontrarono e per tutto il resto della cerimonia rimasero fissi uno sull’altro, persi nell’infinta tenerezza del loro amore.
Come la prima volta  a Las Vegas, furono entrambi consapevoli che il loro incontro era stato voluto dal destino.
Il loro viaggio insieme nell’avventura della vita continuava.
Felicity sorridente lo baciò si alzò in punta dei piedi e gli bisbigliò all’orecchio:-“ Ti amo Oliver ”-
Lui l’abbracciò e le disse:-“ anche io! Ti amo più di ogni altra cosa al mondo..Signora Queen..”-
   
 
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