< Pensavo che te ne fossi accorta dopo tutto questo tempo, Stana...> disse Nathan un po' sorpreso

< No veramente ho sempre visto tutto questo solo come parte del nostro lavoro insieme, ti ho sempre considerato un amico e un collega di lavoro > Stana non stava rispondendo come avrebbe voluto, dentro il suo cuore pensava che avrebbe anche potuto provare a vedere se quella strana coppia avrebbe funzionato anche nella realtà.

Solo che la sua lingua viaggiava più velocemente del suo cervello e non stava dando a Nathan le risposte che avrebbe voluto.

< Senti Stana se a te questo non va bene, io lascio perdere..>

Stana riuscì solamente a rimanere in silenzio e Nathan prese questo come un rifiuto, non netto ma pur sempre un rifiuto.

< Ci vediamo domani > disse Nathan cercando di evitare il suo sguardo.

< Si, a domani > disse impietrita Stana

Stana tornando a casa, non poté fare a meno di ripensare agli ultimi 2 anni e a tutto quello che avevano condiviso: le risate , gli scherzi e ovviamente anche le liti ma tutto faceva parte del loro rapporto e lo rendeva così speciale e così unico che non avrebbe voluto lavorare con nessun altro e anzi non si sarebbe trovata a suo agio a doversi confrontare con un altro viso.

Quello era ciò che l'aveva più colpita la prima volta che si erano visti ed era ancora la cosa che la colpiva di più ogni volta che lo vedeva arrivare sul set.

Lei lo aspettava sempre.

Nathan era sulla sua Mercedes, la stessa che guidava Castle, forse era una coincidenza, forse no.

Pensava a ciò che aveva detto e al perché avesse scelto proprio quel momento, che sapeva non essere per nulla il più adatto: si era reso conto che la fantasia di quell'episodio aveva preso il sopravvento su di lui e si era immedesimato così tanto nel personaggio e nella morte di Stana che i suoi sentimenti erano usciti senza che lui se ne rendesse conto.

Parcheggiò la macchina nel garage ed entrò in casa. Tutto era buio e silenzioso, gli ricordava quasi una delle scene del crimine che raccontavano nella serie quindi corse subito ad accendere le luci e a prepararsi un buon pancake, lo avrebbe aiutato a riflettere.

Entrambi fecero fatica a dormire quella notte ed entrambi per la paura di perdere ciò che avevano e allo stesso tempo eccitati di sapere a che cosa sarebbero andati in contro cominciando una relazione.

Era il momento di fare una lista di pro e di contro rispetto a quello che avrebbero dovuto afforntare ogni singolo giorno e a tutti i difetti dell'altro che avrebbero dovuto inevitabilmente sopportare.

La lista per entrambi risultava essere piuttosto lunga ma non era poi così importante sapere quali erano i difetti se avevi una colonna piena di pregi a cui ancorati: con questa convinzione, prima Nathan e poi Stana andarono a dormire senza sapere che avevano appena condiviso le stesse paure e le stesse insicurezze, solo che si trovavano distanti l'uno dall'altra.