Fumetti/Cartoni americani > I Pinguini di Madagascar
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Autore: Musa00    18/03/2015    4 recensioni
Nello zoo di Central Park arriva una nuova pinguina che dice di venire dallo zoo Lincoln di Chicago.
Ma chi è in realtà?
Sarà veramente chi dice di essere?
Genere: Avventura, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Kowalski, Marlene, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Flashback:

L'uccello bianco la guardò distesa sul letto e poi continuò a preparare la sua minestra.
La piccola aprì gli occhi e cercò di alzarsi ma qualcuno la bloccò con un'ala e la costrinse a rimanere ferma.
-Sei ancora troppo debole...cerca di non muoverti-
Mavis lo guardò.
Era un uccello.
Più precisamente un petrello delle nevi.
Lo sapeva perchè una volta aveva letto un libro sull'argomento.
Aveva un piumaggio completamente bianco sul quale spiccavano gli occhi,il becco e le zampe nere.
Era talmente bianco che poteva superare la neve stessa.
-Adesso ti dò la minestra-dice il vecchio uccello sorridendogli.
-Che cosa...mi è successo?-domandò lei fissandolo.
-Stavo volando sopra la foresta quando ti ho notata distesa sulla neve e ferita all'ala destra...così ti ho portata a casa mia.-
Mavis si guardò attorno...era dentro un buco di un albero.
Più precisamente dentro una grossa sequoia.
Il vecchio petrello verso un pò di minestra dentro ad una ciotola di legno e gliela porse.
-Non la voglio!-disse lei distogliendo lo sguardo disgustata.
-Come vuoi-disse lui versandosi nella sua ciotola il liquido e divorando quel che era rimasto nel pentolone.
Mavis dapprima non gli rivolse l'attenzione...ma dopo un pò il suo stomaco si fece sentire e agguantò la ciotola di legno accanto a sè.
L'uccello bianco la guardò soddisfatto.
-Sembra che tu non mangi da una vita-
-E' così infatti-rispose lei tra un boccone e l'altro.
-Ma cosa ci faceva una piccola come te in una foresta selvaggia come questa?-domandò lui dopo che lei ebb finito di mangiare.
Mavis sussultò e abbassò lo sguardo.
Vari ricordi le tornarono in mente...
Ricordi...orribili...e per niente belli...
-Hai l'aria di una che ne ha passate tante...-disse l'uccello fissandola a lungo.
Mavis annuisce.
-Sì-risponde-Credo...di sì-
All'improvviso,senza neanche rendersene conto,Mavis comincia a raccontare tutto al vecchio uccello.
Le parole gli uscivano semplicemente dalla bocca...senza che lei potesse fermarle.
Raccontò di suo padre David,di sua madre Jenny,la sua matrigna Claire,i nonturmi,suo fratello Soren e di come era andata nella foresta per cercare di morire...perchè non le importava più vivere.
Era sicura che quell'estraneo ascoltasse quello che aveva da dire.
Non era come tutti gli altri...aveva un non sò che di diverso.
Quando Mavis smette di raccontare nella piccola stanza calò un lungo silenzio.
-Adesso ci facciamo un giretto in volo io e te,c'è una cosa che voglio mostrarti-dise dirigendosi all'uscita insieme a Mavis.
Mavis salì sulle sue spalle e lui spiccò il volo.
Si alza in alto,sù...sù...e sempre più sù...
Mavis spera che quel viaggio non finisca mai.
La foresta bianca è come un'oceano infinito e loro che volano sono come una piccola barchetta che naviga spensierata.
All'improvviso atterrano vicino ad un'immenso fiume completamente ghiacciato.
Mavis scende dalle sue spalle e si ritrova completamente immersa in un silenzio mai vissuto prima di allora.
-Io vengo spesso qui per meditare...-
-Meditare?-
-Sì...aiuta moltissimo a rilassarsi...ci vuoi provare?-
Mavis annuì e iniziò la lezione.
-Iniziamo col scegliere la più classica delle posizioni per meditare...quella da seduti-iniziò a spiegare lui sedendosi a terra insieme alla piccola pinguina.
-Gambe incrociate e schiena dritta!Ricordati...se il corpo è rilassato, la mente è rilassata. Se il corpo è scomodo, la mente sarà in subbuglio e… viceversa.-
Mavis annuì di nuovo mettendosi nella giusta posizione.
-Ora...stai semplicemente con le cose come sono. Osserva cosa accade in te.
Non hai bisogno di cambiare nulla. Lascia andare ogni desiderio di cambiare lo stato delle cose e, semplicemente osserva le cose così come sono.-
Mavis lo guardò interrogativa non capendo...
-In poche parole...chiudi gli occhi e lasciati andare liberando la testa da tutti i tuoi pensieri...sia negativi...sia positivi...-
Mavis chiuse gli occhi e cercò di svuotare la mente...ma non ci riuscì...
Dopo poco riaffiorarono per la mente tutti i suoi pensieri non riuscendo a scacciarli via dalla mente...
-Non ci riesco...è...difficile-disse lei sempre con gli occhi chiusi.
-Questo è normale. Se non fosse così, non avresti bisogno di meditare.-
-Ma come faccio a concentrarmi?-
-Ogni volta che ti accorgi che un pensiero ti ha distratto, gioisci di essertene accorto e torna al tuo corpo. Alle sensazioni.-
-Sensazioni?-
-Senti il flusso del respiro. Scegli un punto.Ad esempio:la gola,il petto,le narici e la pancia.Io ti consiglierei di scegliere la pancia che permette di avere una maggiore percezione dell’intero corpo ed ha un effetto calmante. Respirare di pancia è un ottimo modo per allontanare l’ansia. Ha un unico difetto: non tutti riescono a percepire l’alzarsi e l’abbassarsi dell’addome da subito. Verifica, se non ci riesci scegli un altro punto...-
Mavis scelse la pancia e seguì il suo respiro e...dopo un pò...vide che aveva effetto...
-Il punto che scegli sarà la tua àncora.Tutte le volte che ti accorgi di un pensiero che ti stà distraendo porti la tua attenzione al respiro raccogliendo la tua attenzione proprio a quel punto.
Insomma...immagina che la tua attenzione sia come una nave alla deriva, per prima cosa cerchi di ancorarti.
Butti l’àncora in modo che la nave non si perda, e dedichi la prima parte della meditazione a fare questo.
Basta già questo per riuscire a meditare.Spesso il respiro è percepibile come un filo. Immagina sia un filo d’oro: il filo prezioso che ti riporta al momento presente! Al qui ed ora!-
Mavis lo ascoltò attentamente e respirò profondamente...
Ben presto scoprì di quanto fosse utile la meditazione...non aveva alcun pensiero negativo per la testa e riusciva a sentirsi come...libera...
Ma...di nuovo i pensieri le ritornarono per la testa ed iniziò ad innervosirsi,e questo il vecchio uccello bianco lo notò molto bene.
E così le disse:-Se sono nervoso e non riesco a rilassarmi, penso che la meditazione è inutile e non ha funzionato ed invece non è così.
Sono nervoso e “sono consapevole di esserlo” prima magari non lo sapevo o facevo finta con me stesso di essere calmo e tranquillo o magari solo un pelino nervosetto…. 
In meditazione mi accorgo che non è così. E sai cosa? Posso fare meno danni che se non avessi meditato.
Certo stare fermi ed osservare il respiro la stragrande maggioranza delle volte rilassa, ma non è quello l’obiettivo della singola meditazione.
L’obiettivo della singola meditazione è “stare con le cose come sono”.
Se c’è tensione stai con la tensione, se c’è calma stai con quella. Se passi da uno stato all’altro nota cosa succede.
Senza etichette, giudizi o aspettative.
Stai con ciò che c’è!-
Mavis seguì il suo consiglio e dopo un pò riuscì(stranamente)a rilassarsi di nuovo.
Si sentiva così bene che non voleva smettere di meditare...
Passarono 20 minuti e il petrello le disse:-Va bene piccola...ora puoi smettere-
Mavis gli sembrò di risvegliarsi da un lungo sonno...quando riaprì gli occhi.
-Come ti senti?-domandò lui sorridendole.
Mavis rispose sorridendo pure lei:-Bene...stò...alla meraviglia-
Il pennuto bianco le sorrise di nuovo e poi le chiese:-Sono così sciocco che non ti ho ancora chiesto il tuo nome...-
-Mavis...-rispose lei-Mavis Maples-
Lui la guardò senza smettere di sorridere:-Io sono il maestro Shuang Hu,ma se vuoi puoi chimarmi semplicemente per nome...cioè Hu-
-Va bene...e lei se vuole...può chiamarmi May...era...è...il mio soprannome...-
Lui le accarezzò dolcemente la testa:-Va bene,mia piccola May...-

.....
-Zoe?Zoe che hai?-gli chiese Kowalski guardandola preoccupato.
-N-Niente...sono solo un pò stanca...-
E non c'èra da stupirsi...avevano dovuto fare sforzi immensi per evadere dallo zoo di Hoboken,ma finalmente ce l'avevano fatta erano fuori...all'entrata dello zoo...
-Forza andiamo non c'è tempo da perdere!-gridò Skipper incitandoli a correre dentro l'autobus che si era fermato in quel momento...
I due pinguini annuirono e si sbrigarono a raggiungere Skipper e gli altri...


Angolo dell'autrice:
Rieccomi!
Sono ritornata!
Inanzitutto vorrei scusarmi per l'enorme ritardo ma non mi veniva per niente l'ispirazione...
Spero comunque che questo capitolo vi sia piaciuto e anche le cose che ha detto il maestro di Mavis sulla meditazione sono vere (lo dice una che sà meditare) ,vabbè adesso vi saluto e alla prossima!
;)
  
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