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Autore: _ Arya _    20/03/2015    11 recensioni
Emma Swan è una specializzanda al quarto anno di chirurgia. Durante un tragico incidente dove presterà soccorso, riuscirà a salvare il timoniere della Jolly Roger: Killian Jones. Non ci si dovrebbe mai innamorare di un paziente, ma le regole sono fatte per essere infrante...
"-Sono la dottoressa Swan. Emma. E le prometto che la tirerò fuori di qui- cercai di sorridergli incoraggiante.
-Lei è bellissima dottoressa- sorrise di rimando, e solo allora notai i suoi bellissimi occhi blu." [dal 1° capitolo]
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Robin Hood
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Where do we go now?

 


Feci per prendere il cellulare quando mi ricordai che non l'avevo più perché si era rotto. Magari Regina mi aveva chiamata, o mi aveva mandato un sms per farmi sapere cos'era successo... perché mi rifiutavo di credere che le fosse accaduto qualcosa di grave.
-Mi devi anche un cellulare nuovo Jones!- esclamai nervosa e gli diedi una botta sulla spalla per poi alzarmi e raggiungere la ragazza.
-Grazie Aurora, hai fatto bene. Ci vediamo dopo Killian!
-Fammi sapere come sta Regina!- esclamò lui mentre chiudevo la porta e correvo con la specializzanda al piano terra.
Cercai di convincermi mentalmente che lei stesse bene, e che si fosse trattato di un malinteso... o magari aveva chiamato aiuto per qualche vicino. Odiavo non poterle telefonare, e soprattutto odiavo starmene ferma ad aspettare con le mani in mano.
Mi sedetti sul gradino e poggiai la schiena contro la parete, e solo allora mi accorsi che Aurora era ancora insieme a me.
-Come stai?- le chiesi gentilmente, facendole cenno di sedermisi accanto, e lei eseguì.
-Meglio. Da quando ne ho parlato con te è stato più facile...
-Sono contenta! Io credo che dirlo è come togliersi buona parte del peso... per me almeno è stato così.- ammisi, ripensando a quel momento. Era stato solamente una settimana fa, invece mi sembrava fossero passati mesi ormai. Quando ero crollata mi ero convinta che non sarei più riuscita a mantenere il mio rapporto con Killian, e invece... ero stata più forte di quanto io stessa avrei potuto immaginare.
-Io l'ho detto a Philip. E va meglio... però sai, non siamo ancora al punto di... stare sullo stesso letto- sorrise, e io scoppiai a ridere.
Dovevo ammettere che il mio comportamento era abbastanza insolito, anche se non unico, ma ne ero contenta. I flashback erano di gran lunga diminuiti, quasi spariti, e probabilmente molto presto mi avrebbero lasciata completamente in pace.
Invece era cresciuta la mia voglia di stare con Killian, di abbracciarlo, baciarlo, schiacciare un sonnellino tra le sue braccia e... non avevo dimenticato neanche l'eccitazione dovuta al contatto col suo corpo solo poche ore fa.
-Ognuno ha i suoi tempi tesoro, ma stai facendo progressi!
-Sì beh, sto... ho iniziato a vedere Hopper. Mi sta aiutando...
-In un certo senso ha aiutato pure me- rimuginai ad alta voce -diciamo che mi ha fatto capire di voler fare l'opposto rispetto a ciò che mi ha consigliato... mi porterei Jones a letto anche ora probabilmente.
Stavolta fu lei a ridere, e io mi aggiunsi alla risata fino a che non vedemmo un'ambulanza arrivare.
Allora saltai in piedi e mi avvicinai, in ansia più che mai mentre i paramedici scendevano per aprire gli sportelli del veicolo.

-Ho detto che non mi stendo sul quella dannata barella, devo mandarvi tutti a fare una visita dall'otorino?! Pensate a mia madre piuttosto è... sotto shock!
Sgranai gli occhi per la sorpresa, mentre Regina scendeva dall'ambulanza tenendo un impacco di ghiaccio contro la testa, aiutata da Robin che la guardava rassegnato.
-Regina! Cosa diavolo è successo?- le domandai parandomi davanti ai due, per squadrarla.
Non sembrava avere alcuna ferita mortale o comunque nessun terribile segno di quelli che mi ero immaginata quando avevo appreso la notizia.
Sembrava stare piuttosto bene a parte per la testa, che non doveva essere grave, dato che aveva mantenuto il suo caratteraccio da nazista.
-Te lo spiego dopo Swan, andiamo. Voglio vedere come sta mia madre...
Solo allora notai dietro di lei la barella che trasportava Cora Mills, la madre di Regina. La donna era sveglia, ma si guardava intorno confusa e spaventata, mentre un'infermiera cercava di tenerla ferma.
Li seguimmo all'interno dell'edificio, dove la raggiunse il nostro nuovo neurochirurgo, Belle Gold, che si avvicinò alla donna e ordinò di portarla in una sala affinché potesse farle un controllo.
Era una bella ragazza, giovane, che era diventata chirurgo strutturato da soli due anni, ma aveva un bel curriculum alle spalle. E in più era la moglie del sindaco di Storybrooke, il signor Gold; era stato anche lui un cardiochirurgo di fama mondiale, fino a che un incidente gli aveva reso impossibile continuare a operare. Ma anche come sindaco sapeva darsi da fare piuttosto bene.
Solo quando notai lo sguardo contrariato di Regina su Belle mi resi conto il motivo della sua disapprovazione: Cora e Gold avevano avuto una relazione, finita però poco prima che sua madre si ammalasse d'alzheimer. Era decisamente strano vedere la moglie del suo ex fidanzato prenderla in cura.
-Dottoressa Mills, venga, devo controllare anche lei- si avvicinò a lei la dottoressa DeMon.
-No, non è grave, ci penserà la dottoressa Swan- tagliò corto lei guardandomi supplichevole, ed io annuii nonostante Cruella mi facesse paura. Era strana. Stravagante ed estremamente strana. La mia amica era l'unica a cui non faceva né caldo né freddo.
Mi avvicinai a Regina e le tolsi l'impacco notando un po' di sangue, ma probabilmente era un leggero taglietto: in ogni caso volevo sapere come se lo fosse procurato.
Presi l'ascensore insieme a lei e Robin, sapendo esattamente dove avrei potuto portarla per avere un po' di privacy. Beh, privacy tra amici se non altro.
-Una tentata rapina di due mocciosi delinquentelli incapaci- disse la donna, quando le ante si furono chiuse.
-Cosa?- feci confusa.
-Svegliati Swan! Eppure non sei tu ad aver preso una botta in testa. Voglio dire che c'è stata una rapina, a casa mia. Da parte di due idioti, quei ragazzetti Felix e Devin.
-Solo che non hanno avuto molta fortuna- aggiunse Robin, cingendo le spalle alla mia amica. Erano così dolci e adorabili! Solo con lui ammorbidiva la sua espressione.
-Sbaglio o non stiamo andando in pronto soccorso, comunque?- mi fece notare, quando scendemmo dall'ascensore.
-No infatti. Troppo chiasso lì, voglio un po' di calma così che tu possa spiegarmi per bene.
Solo ora diedi un'occhiata al suo abbigliamento: aveva un abito fuxia, semplice ma molto carino... e decisamente scollato. E anche degli stivaletti neri tacco dieci. Avrei curiosato anche riguardo a quello... sicuramente non si stava preparando ad andare a pranzo a un fast-food.
Anche Robin era piuttosto elegante, senza eccedere: pantaloni neri e camicia bianca, e stava davvero bene.
-Swan, mi stai davvero portando nella stanza del tuo ragazzo?- chiese la donna, mentre aprivo la porta.
-Non è il mio... è quello che è. Comunque sì, meglio che in pronto soccorso, no?
Scosse la testa ma si arrese, quindi entrambi mi seguirono nella stanza; Killian, da cavaliere che era, si alzò subito dal letto e lasciò che Robin ci portasse Regina, che però si rifiutò di sdraiarsi e rimase seduta.
-Come sta?- chiese lui rivolto all'amico, preoccupato.
-Non mi hanno tagliato la lingua e neanche i timpani, Hook... proposito Emma, devi proprio regalargli un uncino, gli donerebbe. Sto bene comunque.- fece lei, togliendo l'impacco con una smorfia di dolore.
Mi avvicinai e le scostai i capelli, per controllare la misura del danno: come avevo immaginato, nonostante il sangue il graffio era molto piccolo, anche se a compensare c'era un bel bernoccolo.
-Ok Regina... vieni che devo lavarti un attimo... uomini, non fate danni nel nostro minuto di assenza!- avvertii i due; ovviamente lei si rifiutò di farsi aiutare, nonostante la botta l'avesse un po' destabilizzata.
Non si lamentò neanche una volta mentre le lavavo la ferita e i capelli dal sangue incrostato con l'acqua fredda del rubinetto.
Le diedi un asciugamano, e tornammo in camera dai ragazzi dove la feci riaccomodare sul letto, prendendo il kit del pronto soccorso da cui estrassi dell'acqua ossigenata e un cerotto.
-Non quello Swan! È enorme!- protestò inorridita, togliendomelo dalle mani -Se ricordi, domani parto con Robin e Roland al mare. E voglio essere presentabile. E non provare a rasarmi parte dei capelli... o giuro che ti taglio la mano.- mi minacciò, facendo sogghignare Killian sotto i baffi.
-Tesoro, penso che sia comunque il caso di rimandare la nostra gita...- cercò di farla riflettere Robin, che ovviamente ottenne solo di essere fulminato dal suo sguardo.
-Secondo te quando diavolo avrò un altro intero week end libero?! E poi non è niente, non sono sul punto di morte- sbuffò, scegliendosene da sola uno piccolo color carne, che mi porse con espressione da “non accetto repliche”.
A quel punto non potei fare altro che disinfettare il taglio, e metterle il cerotto che si era scelta per nasconderglielo poi coi capelli e mostrarle che non si vedeva nulla.
Gli uomini sembrarono parecchio divertiti dalla scena, e da Regina che come sempre si era fatta prevalere su di me. Anche da ferita.
Almeno riuscii a convincerla a sdraiarsi un attimo, e io presi comodamente spazio accanto a lei per poter finalmente ascoltare cos'era accaduto.
-Oh- esclamò Killian dando una gomitata all'amico prima che la donna avesse il tempo di dire qualcosa -ma guardale, non sono tremendamente sexy?
-Che c'è Hook, vuoi fare una cosa a quattro?- commentò lei, facendoci scoppiare in una grossa risata, anche se potei giurare che quel cretino di Killian ci avesse fatto un pensierino per un attimo, vista la sua espressione.
Alla fine, comunque, riuscimmo a far parlare Robin e Regina di quanto successo.
A quanto pareva, lei aveva portato a casa sua madre per presentarle Robin: “Lo so che è una cosa stupida, nemmeno si ricorderà... ma volevo farlo” aveva aggiunto timidamente, facendomi tenerezza. Era dolce che volesse far conoscere il suo uomo alla madre, nonostante la malattia di lei.
Poi erano usciti per un quarto d'ora, il tempo di prendere da mangiare dal cinese lì vicino, e avevano lasciato la donna ad ascoltare tranquillamente la musica sul divano.
Robin si era fermato un attimo a chiamare la nonna di Roland che si stava occupando di lui, mentre Regina aveva preferito rincasare subito per poter preparare la tavola.
-Quando sono entrata, ho sentito dei rumori ma non ho neanche fatto in tempo a reagire che ho sentito una botta alla testa tremenda... e poi ho perso i sensi suppongo.
-Io ho sentito il chiasso e sono rientrato subito...- aggiunse Robin -quei due delinquenti erano alla porta, pronti a fuggire... volevo acchiapparli e chiamare la polizia subito, ma poi ho visto Cora china su Regina... e ho chiamato l'ambulanza.
Per fortuna Regina si era ripresa quasi subito, anche se con un tremendo mal di testa, ma sua madre, che a quanto pare aveva assistito alla scena era terrorizzata, in stato di shock.
-Con cosa ti hanno colpita, Regina?- le domandai, ora dubbiosa se davvero un cerotto bastasse o potesse aver subito danni più gravi.
-Con una specie di bastone di legno Swan, cosa ne so, ma lascia perdere! Io sto bene. È per mia madre che sono preoccupata...
-Sta tranquilla! Lei starà bene...- Robin si chinò sulla sua donna a darle un leggero bacio, e Killian decise di seguire il suo esempio venendo a baciare me.
Era bello che si fosse tutto chiarito, che finalmente potessimo avere un po' di serenità – cosa che era decisamente mancata nell'ultimo mese, a parte brevi momenti.
Mi alzai e lo feci mettere al posto mio, per poi sistemarmi tra le sue gambe e poggiare la schiena contro il suo petto. Era caldo e comodo, ed era bellissimo pensare che una volta dimesso avremmo potuto goderci tanti momenti come quello.
-Io tra poco devo andare a prendere Henry... pranziamo insieme, e dopo ho un intervento- dissi, mentre gli accarezzavo distrattamente la mano che aveva poggiato sul mio ginocchio.
-Ma quale intervento tesoro, tu scotti... ti fai sostituire e rimani qui con me, così che possa tenerti calda...- replicò l'uomo, baciandomi la guancia.
Effettivamente ora che la tensione era scaricata, iniziavo a sentirmi un po' affaticata, ma per nulla al mondo avrei rinunciato a un intervento di cardio... di solito spettavano quasi sempre a Regina, e adesso avevo la mia occasione.
-No- dissi quindi -per una volta che Regina non è a lavoro e mio padre vuole me per un'operazione a cuore aperto... col cavolo!
-Preferisci toccare organi invece di me?- tentò di convincermi, provocatorio, stringendomi a sé e mordicchiandomi il lobo dell'orecchio.
-Mmmh eddai non fare lo scemo... con te posso starci sempre, un cuore lo posso operare solo quando Regina non c'è in pratica! E lei non si assenta mai per malattia.
-Senti chi parla. Comunque se volete procreare almeno avvertite così io e Robin vi lasciamo un po' di privacy.
Mi concessi altri 5 minuti, poi scesi dal letto senza mancare di dare un bacio a Killian ed andai a raggiungere mia madre ed Henry in mensa, dopo però aver chiesto a Elsa di informarsi di Cora e andarlo a dire a Regina. Ovviamente aveva voluto seguirmi, ma con la bella botta che aveva preso convinsi i due uomini ad assicurarsi che stesse sdraiata almeno un'altra mezz'ora, e che una volta a casa riposasse dato che per nulla al mondo avrebbe annullato il suo week end al mare.
Lei e Robin sarebbero tornati Domenica pomeriggio, il tempo di darsi una sistemata prima della festa.

***

Mi buttai sul divano fregandomene della dignità e tutto il resto, mentre lasciavo che Neal prendesse posto sulla poltrona di fronte a me.
Ero riuscita a portare a termine l'intervento, ma dopo 5 ore in piedi senza neanche bere ero quasi crollata. Non del tutto, dato che ero riuscita a raggiungere la camera del mio ragazzo insieme a Henry per buttarmi lì sul letto. Avevamo passato una mezz'ora niente male, e Henry ci aveva detto quanto gli era piaciuta Lily... mia madre l'aveva portato al posto mio, ma era stato meglio così dato che l'infermiera mi avrebbe fatta fuori se fossi entrata con la febbre.
Poi avevo guardato un po' i due giocare a carte, e ovviamente Killian non aveva mancato di insegnare a Henry qualche trucchetto per vincere... barando. Però ero felice che si trovassero così in sintonia, e Henry gli aveva addirittura chiesto di portarlo in barca quando avrebbe potuto di nuovo. Sarebbe stata una relazione semplice, con l'approvazione totale di mio figlio... e avremmo potuto divertirci anche tutti e tre insieme.
Alla fine però mi avevano convinta ad andarmene a casa a riposare, definendo la mia faccia “quella di una morta che cammina”, e con tutte le ragioni.
Non avevo neanche la forza di stare in piedi, tanto che avevo fatto guidare il maggiolino a Neal per non rischiare di ucciderci, e gli avevo chiesto di parlare a casa invece che da Granny.
-Stai bene Emma? Se non te la senti possiamo parlare anche in un altro momento...- fece quello.
-Ho preso una tachipirina prima di mettere a letto Henry. Non sto per morire... volevi parlare? Avanti, ti ascolto.- dissi mettendomi comoda con la testa sul cuscino e mi voltai a guardarlo.
-Ok... senti io volevo scusarmi con te. Sono stato un idiota, ma ero geloso ok? Ero tanto geloso, perché... lo sai perché, ma non staremo qui a parlarne ancora.
-E per gelosia mi dovevi attaccare in quel modo?
-Non so cosa dire, se non che mi dispiace tanto. Dovevo controllarmi e... me ne sono fatto una ragione, sai. Che tu... tu avrai... o hai un altro. Che non sono io. Ho perso la mia occasione e devo andare avanti- sorrise rassegnato, e quel sorriso mi ricordò il vecchio Neal. Il Neal ragazzino che avevo amato... il ragazzino con cui avevo avuto Henry. In quel momento realizzai che gli avrei sempre voluto bene, nonostante tutto. Avrebbe sempre fatto parte della mia vita, e non solo per nostro figlio.
-Ok... forse sei fortunato perché non ho le forze per arrabbiarmi... ma vieni e fatti abbracciare cretino!
-Posso? Cioé, uhm, non so come dirlo in modo delicato...
-Ma io non sono delicata, dovresti conoscermi.- tagliai corto, volendo evitare l'argomento -Allora vieni? Mi pesa il culo alzarmi e venire io da te.
Ridendo si alzò e si avvicinò; io mi tirai su a sedere per abbracciarlo e farmi stringere forte da lui. Non era una cattiva persona dopotutto, era solo geloso... e il fatto che l'avesse ammesso e si fosse scusato facilitava tutto.
-Credo che tu piaccia a Trilli comunque. È una bella ragazza, non credi?
-Dici che le piaccio?
-Dico che ti devi dare una svegliata! Invitala a cena, o che so... alla festa.
-In realtà pensavo di invitare te... come amica. Visto che... insomma.
-Scusa- feci dispiaciuta -ma ci vado con lui... Lunedì viene dimesso, quindi può venire...
Per fortuna decise di prenderla sul ridere, e scosse le spalle accarezzandomi i capelli; -Vorrà dire che parlerò con Trilli... è carina.

***

Uscii dal camerino dell'ennesimo negozio, quasi esausta di provare vestiti. Ruby si era rivelata una consigliera molto brava ma anche puntigliosa, riusciva a farmi notare ogni piccolo difetto in qualsiasi abito provassi.
-Sei bellissima Emma! Ma...
-Ma cosa!- mi lamentai, poggiando la schiena contro la porta del camerino, che grazie a qualche miracolo divino non si aprì da sola per farmi crollare come un sacco di patate.
-Il colletto così non mi piace, ti invecchia un po'. Però sul colore ci siamo!
-Vuol dire che devo tornare a cambiarmi e gireremo altri dieci negozi prima che tu approvi la mia scelta?
-Qualcosa del genere. Mi ringrazierai alla fine, vedrai!
Rassegnata tornai dentro a spogliarmi e rivestirmi per l'ennesima volta: non trovavo giusto che lei avesse scelto abito e scarpe dopo soli tre negozi – sarebbe andata alla festa con Jefferson, niente male come conquista per una specializzanda del secondo anno – mentre io ero più o meno al dodicesimo, e avevo provato almeno trenta vestiti.

Quando presi un sorso della mia amata cioccolata calda alla cannella, potei dirmi finalmente rilassata. Dopo ben 16 negozi, e oltre 50 vestiti... avevo trovato quello giusto, con tanto di scarpe abbinate. Il tacco 12 mi aveva lasciata inizialmente perplessa, ma dopo aver provato a fare quasi l'intero giro del negozio mi ero resa conto che la mia caviglia era completamente a posto, e che quindi potevo permettermi di indossarle e stare anche comoda.
-Allora!- fece Ruby riemergendo dal suo caffè corretto -Te l'avevo detto che mi avresti ringraziata no? Aspetta di vedere come a Killian cadrà la mascella...
-Beh, ok, devo ammetterlo... hai un gran gusto! Anche se mi hai fatta dannare parecchio...- ammisi ridacchiando.
-La prossima volta sarà più facile, ora so molto meglio cosa di dona di più... sì beh, intendo sempre se usciremo di nuovo...
-Ma certo! Non ti ho chiamata solo perché Regina non c'è... mi sei simpatica Ruby, dopo quel fraintendimento ci siamo chiarite e...
-Lo so, tranquilla. Non devi spiegarmi nulla!- sorrise; io ricambiai e tornammo alle nostre bevande calde.
Guardai distrattamente il cellulare, e notai con piacere di aver ricevuto un sms: “Tesoro, mi sei mancata. Come ti senti, sempre meglio? O domani sera invece di qualche drink devi farti di tachipirine? K.”
Un gran sorriso mi venne spontaneo. Anche a me mancava, ma dopo la serata con Neal ero andata a letto, per poi svegliarmi distrutta, con la febbre a 39.
A malincuore, avevo deciso di rimanere a casa dato che comunque la mia giornata sarebbe finita a mezzogiorno.
Sarei andata solo per vedere Killian, ma le mie gambe non erano state in grado di reggermi in piedi, quindi avevo dovuto rinunciare. In compenso, avevo dato a Henry i soldi per prendermi un cellulare al negozio di elettronica vicino casa, con ovviamente 50 dollari extra per comprarsi un paio di videogiochi.
Quindi mi ero scambiata parecchi sms col mio uomo, che era stato un gran tesoro a preoccuparsi per me e chiedermi più o meno una volta l'ora come mi sentivo. Non ero abituata a tutte quelle attenzioni, quindi le avevo davvero gradite tantissimo.
Ciò che avevo fatto, era stato riempirmi di medicinali, acqua, e brodo caldo sia a pranzo e a cena. Era stata una sofferenza, ma aveva funzionato dato che il sabato mattina mi ero alzata in forze, con la febbre a solo 37.2. Quindi avevo chiamato Killian per fare quattro chiacchiere, e poi Ruby per chiederle di farci un giro al centro commerciale per comprare qualcosa da mettere per l'indomani.
Avevo ovviamente un paio di vestiti eleganti nell'armadio, ma nulla di che... e una volta tanto volevo essere carina. Per lui. E anche un po' sexy... mi aveva sempre vista con la mia divisa da lavoro, e una volta sola con un vestito... ma che era più acqua e sapone.
-Emma, è lui? Per questo sorridi così?
-Oh...- mi ridestai imbarazzata -Sì beh è lui. Mi chiede come sto...
-Scrivigli che stai bene, ma che staresti ancora meglio se lui fosse con te!
-Ruby! Io non sono così sdolcinata!- protestai, mentre pensavo a cosa rispondergli.
-Fidati, gli farà piacere lo stesso...
Scossi la testa, ma comunque gli scrissi “Sto bene, ho appena preso una cioccolata calda... e comprato qualcosa da mettere domani. Ma... starei meglio se ci fossi anche tu. Ti chiamo stasera dopo i tuoi adorati Piccoli Brividi per darti la buonanotte! Un bacio :*”
-Emma... non vorrei rovinarti l'umore... ma credo tu debba sapere che August è appena stato dimesso e... non va in carcere, gli hanno pagato la cauzione.
 

Dicono che più investi e più guadagni.
Ma devi essere disposto a rischiare.
Devi capire che potresti perdere tutto.
Ma se corri il rischio, se investi in modo saggio,
la ricompensa potrebbe sorprenderti. (cit. Grey's Anatomy 6x08)



















 

Angolo dell'autrice;
Ciao a tutti! Allora, lo so, il capitolo fa un po' schifo, cioé, credo sia uno dei peggiori che abbia scritto, ed è anche un po' più corto dei precedenti .-.
Ma sono raffreddata, e ho mal di gola... così a caso, neanche sono uscita di casa. Il tutto durerà tipo meno di 24 ore, perché sì, e me passa tutto subito senza neanche prendere nulla... però è fastidioso. Ma ovviamente di andare a letto a orari più decenti non ce la faccio neanche sotto tortura, dunque... sorry se ci sono errori/orrori, ma ho revisionato un po' coi piedi LOL
Ora, per il prossimo e ultimo capitolo (diviso in due), ho le idee chiare ma per farlo bene potrei metterci un pochino più del solito... (poco però, e non è neanche detto! xD)
E niente, buonanotte!

P.s.
Sì, anche titolo e frase sono scelte un po' coi piedi... si vede? :D

   
 
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