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Autore: asjarosa    22/03/2015    0 recensioni
Hope Mikaelson, per metà ibrido e strega come si comporterà quando i suoi genitori torneranno a riprenderla per portarla nella città creata apposta per lei?
Leggete per scoprirlo.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hayley, Hope, Mikaelson, Klaus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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< Hope ti do dieci minuti per alzarti da quel letto > Odio la mia vita anche se sono un ibrido non è per niente semplice. Che senso ha alzarsi così presto la mattina per andare a scuola e poi tutte queste urla non migliorano la situazione. Di malavoglia mi alzo dal letto e scendo a fare colazione. < Finalmente la bella addormentata ci degna della sua presenza! > Mia zia Rebekah entrò velocemente in cucina e mi disse che Eric mi stava aspettando fuori per andare a scuola insieme. < Si vado zia a dopo > La salutai con un bacio sulla guancia e uscii. < Hey bella lupetta finalmente sei uscita, andiamo? > Ah quanto gli piaceva punzecchiarmi... Passammo tutta la giornata così ma d'altronde lui era il mio migliore amico l'unico che poteva starmi così vicino quasi anche quanto mia zia. Dopo scuola andammo a casa mia è appena entrai vidi delle persone che parlavano con mia zia. < Ah Hope, tesoro finalmente sei a casa vieni vorrei farti conoscere delle persone > Mentre avanzavo li scrutai uno ad uno ma solo quando posai lo sguardo su un uomo apparentemente giovane e ben piazzato mi fermai. I suoi occhi erano identici hai miei, blu scuro misto all'azzurro come il mare e il cielo. Ne rimasi affascinata erano stupendi come i miei. < Hope loro sono i tuoi genitori > Guardai mia zia come per dire " Stai scherzando?! " Avevo trascorso gli ultimi 16 anni ha immaginarmi come sarebbero stati i miei genitori, cosa gli avrei detto una volta incontrati ma l'unica cosa che riuscii a fare in quel momento fu solo uscire dalla porta a velocità supersonica. Andai nella foresta più lontano possibile dalla mia bella casa correvo così veloce che non mi accorsi nemmeno di essere arrivata vicino alla strada. All'improvviso sentii delle braccia prendermi per le spalle e girarmi. < Che succede tesoro? Stavi correndo come se ti stessero inseguendo mille vampiri > Non so perché ma mi scostai bruscamente da lui e senza dargli una riposta mi diressi verso il mio branco. < Dai perché fai così adesso se mi dici cosa ti è successo potrei provare ad aiutarti ma se continui così... > Non gli lasciai finire la frase che gli raccontai tutto. < Ma allora tu sei davvero un'idiota! Da quando ti conosco non fai altro che parlare su cosa faresti se incontrassi i tuoi genitori e adesso invece scappi, non me l'aspettavo da te Hope non è per niente un comportamento maturo e pensa poi a come li hai fatti rimanere male > Invece di consolarmi quell'idiota mi insulta. < Grazie per la tua comprensione eh Eric! Davvero ti sei dimostrato un grande amico > La sua fronte corrucciata si rilassò leggermente e in quel momento capii di aver esagerato perché alla fine stava dicendo solo cose giuste, ma io con la mia solita testardaggine ignoravo le sue parole. < Scusa, mi dispiace e solo che sono rimasta un po' scioccata tutto qui e in quel momento non sapevo proprio cosa fare. Oggi non torno a casa ho bisogno di pensare > Dopo varie resistente alla fine Eric cedette e andammo dal branco che ci accolse ovviamente calorosamente, non sapendo però il motivo del mio improvviso restare lì. Eravamo tutti giovanissimi e loro avevano scelto me come capo quando avevo 14 anni, non seppi rifiutare anche perché li aiutai fin da subito a controllare la trasformazione in lupo più che potevano, soprattutto senza uccidere gli esseri umani. Mi sarebbero stati riconoscenti a vita e lo stavano dimostrando anche da quando incominciarono ad arrivare i primi nemici. Ormai erano diventati la mia famiglia e io li avrei protetti anche a costo della mia stessa vita. La sera passò piuttosto allegramente ma lo sguardo di lui, mio padre, mi scorreva davanti agli occhi ogni dannato momento. Eric mi portò alla realtà dicendomi che avrebbero fatto una piccola festicciola per l'inizio dell'inverno ma sapevo che era tutta un'idea di Eric per farmi svagare un po'. Orami da qualche ora la musica era ad alto volume e bevevo come se non c'era un domani per levarmi dalla testa quegli occhi. Avrò baciato e ballato con almeno dieci ragazzi divesi quella sera compreso Eric. < Allora la mia piccola lupetta si sta divertendo? Sembri abbastanza ubriaca da poter concorrere con me tesoro ahahahha > Non so per quanto ballammo, so solo che mi sentivo così bene e tutti i problemi sembravano svaniti nel nulla. Quel bel momento fu interrotto da una persona che inzialmente non riconobbi, la vista era completamente sfocata. < Hope! ti chiedo gentilmente di tornare a casa, ora! > Ignorai bellamente mia zia ma fu solo peggio, mi sentii solo trascinare con un sacco fino alla porta di casa. Appena entrai in casa i miei genitori mi guardarono ma fu lo sguardo di mio padre a farmi capire che adesso le sgridate me le avrebbe fatte lui e non più zia Rebekah. Non aspettai un attimo e mi liberai con un strattone dal braccio di mia zia che mi teneva ferma, salii le scale lentamente ma verso la metà incominciai a correre perchè lo stomaco aveva deciso proprio in quel momento di ribellarsi a tutte quelle schifezze che avevo ingerito tutta la sera. Appena fui in bagno ci mancava poco che vomitassi anche l'anima. Quando tornai in camera c'era mio padre che mi aspettava appoggiato allo stipite della porta. Lo ignorai completamente, se avesse voluto farmi una bella sgridata l'avrebbe già fatto quindi che diavolo voleva? Mi cambiai tranquillamente, spensi la luce e sotto il suo sguardo vigile mi misi sotto le coperte e in poco tempo mi addormentai anche se continuavo a svegliarmi per le urla furiose credo di mia madre e mio padre. < Domani quella ragazza mi sente, come hai potuto permettere Rebekah che facesse parte di un branco lo sai benissimo che domani p... > Non riuscii a sentire la fine della frase che mi addormentai completamente, ma sapevo comunque che non voleva dire niente che mi sarebbero piaciuto.
  
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