Fanfic su artisti musicali > Ed Sheeran
Segui la storia  |       
Autore: OcchidiNiall    22/03/2015    6 recensioni
"Fai colazione?" mi chiede, come ogni mattina.
Ed io, puntualmente, le rispondo sempre nello stesso e identico modo, "no, mi sono seduta qui perchè aspetto che passi il taxi"
-----
ATTENZIONE: RAGAZZE, NON CENTRA NULLA CON LA SERIE TV. HO SOLO VOLUTO DARE ALLA MIA STORIA QUESTO TITOLO.
ENTRATE, NON VE NE PENTIRETE.
Genere: Comico, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ed Sheeran, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
<< Alcool >>
 

"Ehi Sharon, Ed" ci saluta Michael, staccando la spina della piastra.
"Sharon, la tua piastra" continua ancora Mike, porgendomela e scusandosi di averla presa senza il mio consenso.
Ecco cosa stavano facendo... Mike stava piastrando i capelli a Niall. Oh mio dio, sono stata proprio una perversa a pensare ciò che fortunatamente, non è successo. Deglutisco e fisso Ed, che è corso in camera mia a ridere per la mia enorme figura di merda.
"Sharon, hai bisogno di qualcosa?" chiede mio fratello, sorridendomi come se qui la pazza, fossi io.
"Oh... n-no. Ero... ero venuta solo a riprendermi la piastra. Grazie, prego, ciao" e scappo in camera, chiudendomi dietro e fissando Ed come una stupida.
"Sai, vero, che hai fatto un'enorme figura di merda?" mi domanda, ancora con le lacrime agli occhi e le guance rosse.
"Ed, tu sei un coglione. Avresti dovuto... insomma..." gioco con i miei capelli, buttando la piastra sopra il letto e sdraiandomi accanto al rosso.
"Che vergogna... solo io potevo pensare una cosa del genere" scuoto la testa, sospirando e fissando il vuoto sopra al soffitto.
"Dai, sono cose che solo a te possono capitare, tranquilla"
Questo o ci fa, o ci è. Fanculo.




Da: Ed
A: Sharon

Ehi genio della perversione, ti va di andare in un locale stasera? Domani non c'è scuola, perciò mi sono chiesto se volevi venire a farmi compagnia.
Fammi sapere x



Allora, ragionando... oggi è sabato, il che è alquanto strano che Megan ancora non mi abbia chiamata.
Prima di prendere appuntamento con il rosso, prendo il cellulare e compongo il numero della rossa naturale, aspettando una sua risposta.
-Ciao-,
-Ehi Megan, vol-
-In questo momento non posso risponderti, sono alquanto impegnata... sai... *Megan, avanti, lascia il telefono e torna a*- lei ridacchia, ed io mi sento esattamente una cogliona, visto che quella lì si starà "divertendo" da matti con il suo Hemmo mentre io, sono qui sul mio letto ad aspettare una serata con lei.
-Dicevo... lasciate un messaggio-.
-Megan, vai a fanculo-. e chiudo, mandando un messaggio ad Ed e dicendogli che ci sarei stata.





Mi vesto come al solito sportiva, con i miei adorati anfibi neri, il mio giubotto di jeans, e con un pantaloncino a vita alta, con sopra una camicetta. Lego i capelli in una coda e mi trucco leggermente, tanto saremo solo io e Ed.
"Ehilà" dico, aprendo la porta e fiondandomi fuori.
"Dove si va?" chiedo ancora, aspettando una sua risposta, che tarda ad arrivare, in quanto gli schiocco le dita davanti al suo bel faccino.
"Ed...?" continuo, "Ed... ci sei?"
"Sì, ci sono. Solo che... sei molto bella"
Roteo gli occhi al cielo e arrossisco, "sul serio?"
"No, l'ho detto solo per fare il carino. Andiamo, rossa"
Quanto lo odio...



Appena arrivati, ordiniamo subito da bere, lui parte con un super alcolico, mentre io con una coca-cola. La verità è che ho paura di ubriacarmi, cioè, non sono mai stata ubriaca e sinceramente, ho paura. Insomma, da ciò che si vede potrei fare di tutto, perfino rivelare a questo scemo difronte che mi piace. No, non se ne parla.
"Coca-cola...? Sul serio, Sharon?"
Sorrido e annuisco, "sono una ragazza seria, io"
"Oh certo, ma hai mai provato a bere?"
"No, e non intendo cominciare"




Dopo qualche minuto sono già al terzo bicchiere di vodka, inutile dire che rido come una cogliona, perchè d'altronde lo vedi anche tu.
"Se sono ubriaca è tutta colpa tua, scemo!" esclamo, soffiandoli sul collo.
"Andiamo a ballare" dice ignorandomi, trasciandomi in pista da ballo per poi afferrarmi saldamente la vita. Al contrario, lui non sembra affatto brillo, anzi, è piuttosto normale. Mi guarda con i suoi occhi azzurri con cui è impossibile rimanere indifferenti. Credo che mi stia avvicinando sempre di più, infatti ora il mio petto è contro il suo. Il mio cuore batte forte e il mio viso è rosso un pò dalla vergogna e un pò dall'emozione che questo ragazzo mi provoca. Chiudo gli occhi e mi appoggio con la guancia sulla sua spalla, ondeggiando al ritmo della musica lenta che hanno appena messo. Inspiro tutto il suo profumo, sperando che questo momento non finisca più.





"Davvero non mi trovi bella stasera?" domando, singhiozzando per il troppo alcool ingerito.
"Sai che sono tutte cazzate... Sharon, tu sei bellissima" aggiunge, prendendomi per le spalle e facendomi sedere sulla panchina, "fin dal primo giorno in mensa, io... ti ho sempre trovata attraente e giuro, c'era un qualcosa che mi spingeva a parlarti. Devo dire grazie alla mia vocina interiore se sono riuscito a spiccicare quelle parole, sono molto timido..." ride, facendomi poggiare al suo petto.
"Oh... non si direbbe"
"E invece lo sono. Sharon, tu mi piaci... e tanto anche"
"Cosa?" domando, alzandomi di scatto e cadendo rovinosamente a terra per il giramento di testa.
"Se sei ubriaca è solo colpa mia... volevo dirti ciò che provavo così almeno il giorno dopo non ti saresti ricordata di nulla ed io sarei stato apposto con me stesso, ma credo di essere un coglione senza palle..." incalza, alzandosi per poi prendermi da terra e rifarmi sedere.
"Ed... io non capisco" singhiozzo, ridendo, "a te non piaceva un'altra ragazza? Mi hai chiesto anche dei consigli!"
"Eri tu... io e Michael avevamo un piano, ma è andato tutto a rotoli per colpa sua... non voleva che tu soffrissi a causa mia" aggiunge, "non so il motivo, non mi ha detto nient'altro"
"Oh..." sussurro, increspando le labbra.
"Io... mi sento uno stupido. Spero che ti ricorderai qualcosa domattina, anche se non ci conto, visto che sei ubriaca fradicia" ridacchia, "in ogni caso, sai dove trovarmi"
"E tu allora... dimmelo ancora, domani"
Si alza scuotendo la testa e mi prendendomi la mano, "andiamo a casa, piccola Stone"





La mattina dopo, mi sveglio con un dolore alla testa, sembra che mi stiano martellando il cranio. Sospiro e barcollante, mi reco in bagno, dove trovo mia nonna specchiarsi e truccarsi. Oh no... solo lei ci vuole ora.
"Nonna, posso usare il bagno?" domando, indicando il wc.
"Hai mangiato un ragno? No tesoro, non sei mica Bear Grills, come ti vengono in mente certe cose?" mi chiede, chiamando poi mia mamma Rose che subito mi guarda e, "sei tornata tardi ieri, vero?"
Fanculo, tutta colpa di sta cogliona di mia nonna.
"No"
"NON DIRMI MINCHIATE, SHARON"
"Okay... sono stata con Ed, va bene?"
"Oh... e perchè non me l'hai detto subito? Porto la nonna di sotto, oggi andiamo a fare la spesa. Mi raccomando"
Ringrazio mentalmente quella donna e mi chiudo dentro al bagno, dandomi una specchiata. Dio... ho il trucco colato, sembro un panda. I miei capelli sono tutti crespi, segno che forse, una bella doccia calda aiuterebbe il tutto. Mi spoglio ed entro, aprendo l'acqua e rimanendo in quello stato per un'oretta, fin quando quel rompicoglioni di Niall, non bussa.
"Sharon, sei morta?"
"No"
"E allora esci, devo pisciare" grida, saltellando sul pavimento.
E questo ragazzo avrebbe ventidue anni... okay, okay.





Mi asciugo i capelli e prendo della roba pulita dall'armadio, sorridendo non appena trovo la maglia nera dei Led Zeppellin che mi regalò un mio vecchio amico delle medie, Austin. Era sempre stato dolce con me, anzi, ci definivamo due migliori amici proprio perchè, eravamo inarrestabili. Sorrido, indossando la maglia e scendendo di sotto per mettere sotto i denti qualcosina.
Sul tavolo, trovo un post-it giallo, con sopra alcune scritte: Dai da mangiare al pesce, altrimenti muore. E ricordati di pulire i piatti nel lavandino.
- Mamma



Allora, punto uno: non abbiamo un pesce;
Punto due: i piatti nel lavandino? Qui dentro non c'è niente!
Scuoto il capo, rovistando nella pattumiera. Ciò che temevo era successo, mia nonna aveva somministrato a mia madre delle medicine che, come effetto contrario, creava allucinazioni. Io credo che quella donna - alias mia nonna - abbia problemi di cattiveria. Oppure forse, è fatta proprio così.
Prendo del succo d'arancia e lo bevo, cercando di ricordare ciò che è successo ieri sera, dopo che ho provato la vodka. Spero solo di non aver fatto cazzate e di non aver spaventato Ed.
Mi mordo il labbro inferiore e mi siedo al tavolo, mantenendomi la testa con la mano, forse dovrei provare a chiedere a lui, ricordo solo una panchina e noi due che parliamo... in mente ho solo ricordi sfocati.
Intanto, cerco di ricordare, bevendo l'ultimo sorso di succo.


 
Edward's pov

Mentre esco dalla doccia, inizio a pensare a ciò che è successo ieri. Sono stato un grande genio a dirle ciò che sentivo sotto l'effetto di alcool, così almeno la nostra amicizia resterà intatta ed io potrò vederla, senza creare situazioni imbarazzanti tra noi due.
Tolgo l'asciugamano dal bacino e infilo i boxer, vedendo subito dopo il cellulare vibrare.

Da: Sharon
Ad: Ed

Ehi, buongiorno... come stai? Io bene, anche se ho ancora un mal di testa assurdo. Volevo solo dirti che voglio parlarti.
Passa da me il prima possibile, ti prego... x



Il mio piano? Una merda. Ha ricordato, e ora sa... come farò a girare la vicenda a mio favore? Non voglio che la nostra amicizia venga intoppata dai miei stupidi sentimenti. Sono un coglione, dovevo prevederlo.
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Ed Sheeran / Vai alla pagina dell'autore: OcchidiNiall