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Autore: _Zexion_    17/12/2008    4 recensioni
Parliamo di altri tempi, tempi dove la civiltà era un'altra, gli attori erano diversi da ora, il teatro era più rispettato di altro, essendo la novità.
Solo persone altolocate potevano presentarvi, i vestiti erano di altri tempi e la storia di questo teatro, nasce con la compagnia di Konoha, e la loro ultima opera…
Genere: Romantico, Commedia, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Itachi, Altri, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! Chi avrebbe detto che sarei ritornata è?
Allora, pubblico questa fic che ho da mesi in cartella e che non ho ancora finito xD
Sono a metà del secondo capitolo, con tutta l'intenzione di arrivare massimo a farne 4.... quindi mi sono detta "Io scrivo, ma magari non piace... vediamo se piace, così mi metto più di impegno giusto?"
Quindi, se questo primo capitolo avrà qualcuno interessato.... cercherò di darmi da fare, possibilmente per finirlo entro Sabato, perchè Domenica parto (le vacaaaanze!). Quindi dovrete pazientare un pochino per i capitoli.
Tra l'altro, sto cercando di scrivere una shot.... ma anche lì.... u_u"
Vabbeh. cosa devo dire..... Ah sì! Il titolo è preso dal famosissimo film, opera, e tutto quello che ne hanno fatto... ma la storia non ci azzecca praticamente quasi nulla a parte il teatro XD
Cercherò di tenere i personaggi il più possibile IC, ma non ve lo assicuro... detto questo, spero vi piaccia, buona lettura!


Il Fantasma dell'opera


Ai giorni nostri.

4 ragazzini di poco più di 6 anni, correvano davanti ad un imperioso edificio, ormai in disuso. Un teatro imponente, dove ai suoi tempi dava notizia, era famoso, uno dei più frequentati. Ai giorni nostri invece, era solo un edificio abbandonato secondo alcuni, infestato secondo altri.
Nessuno avrebbe mai messo piede in quell’edificio, dove era proibito entrare, nessuno, almeno fino a quel giorno…

-Bim Bum… Bam! Aha! Hai perso Tokiko-chan! Adesso devi contare!-

Un bambino biondo, con bellissimi occhi azzurri, rideva guardando l’amica malcapitata che aveva perso. Lunghi capelli castani tenuti sciolti sulle spalle con gli occhi del medisimo colore e un vestitino tutto rosa.

-Hai imbrogliato Heiji-kun, sei cattivo…-

Il bambino gli fece una leggera linguaccia, correndo poi verso gli altri. Passò davanti ad altri due ragazzini indicandoli con il dito e guardandoli divertito.

-1, 2, 3, devi contare fino a…. 51!-

La bambina si imbronciò, come per fargli notare che era ancora piccola per contare fino a 51. a 6 anni, non poteva pretendere che fosse già arrivata a quel punto. Il biondino di grattò la testa, mentre vicino a lui un altro bambino dai capelli corti castani li guardava svogliato.

-Conta per 5 volte più uno fino a 10 Tokiko-chan!-

La bambino lo guardò arrossendo per poi annuire contenta. Iniziò così ad allontanarsi facendo svolazzare la gonna del suo vestitino rosa. Heiji guardò l’amico imbronciato.

-La copri sempre Sora-kun…-

L’altro inarcò un sopracciglio, guardandolo come se fosse un idiota ma troppo svogliato per riuscire a farglielo presente e sospirò, iniziando a camminare verso una direzione a caso. Heiji sbuffò, guardandosi intorno e notando in quel momento di essere restato con il suo amico da solo.

-Ne, Seiji-kun, che ne dici di nasconderci lì dentro? Nessuno ci troverà!-

Seiji, un bambino con i capelli neri tenuti su da del gel e gli occhi del medesimo colore, lo guardò stralunato.

-Ma Heiji, dicono che sia infestato!-

L’altro lo guardò ghignante, per poi trovare delle travi messe male e iniziare a passarci dentro. Una volta all’interno, lo guardò con aria strafottente.

-Sei un fifone Teme!-

Ridacchiò vedendo la faccia imbronciata dell’amico e si tolse dall’entrata, guardandosi intorno. Era parecchio buio e non si vedeva nulla. In realtà gli metteva quasi soggezione quel posto, probabilmente era davvero meglio uscire.
All’improvviso sentì qualcosa toccargli le spalle e urlò, finendo a terra. Alzò lo sguardo per trovare quello divertito di Seiji.

-Chi è il fifone Dobe?-

L’altro lo guardò male, prima di rialzarsi e togliersi la polvere dai pantaloni e proseguire senza dirgli niente. Andando più in là, notò che quel posto era davvero abbandonato, tutto rotto e sembrava anche che fosse bruciato qualcosa. All’improvviso vide una luce e iniziò a correre da quella parte. Una volta lì, spalancò gli occhi stupito, fermandosi di scatto.
Seiji dietro di lui, gli andò a sbattere contro e alzò il viso arrabbiato.

-Stai un po’ attento a quando ti ferm…-

Si bloccò all’improvviso, guardando estasiato il panorama. Erano andati a finire in un enorme sala, piena di sedie rosse impolverate, più in là, un palcoscenico enorme. Delle tende d’orate erano chiuse ai lati ma erano purtroppo opache. Proseguirono, notando come si potevano vedere tutti gli spalti, con delle tende rosse legate da una corda d’oro e notarono meravigliati quanto fosse enorme quel posto.

-Ma è bellissimo…-

Heiji annuì, continuando a guardarsi intorno. Indubbiamente, quando era stato nel migliore dei suoi anni era uno spettacolo tutto da vedere quel posto. All’improvviso un rumore alle loro spalle li fece sobbalzare, portandoli a nascondersi dietro alle sedie.

-Che cos’era?-

-Non lo so….-

I loro bisbigli si sentivano a mala pena, per evitare di farsi sorprendere. Intorno a loro non c’era più nessun rumore, eppure erano stati sicuri di aver sentito dei passi. Piano piano le loro testoline sbucarono da dietro le sedie e notarono un uomo sul palcoscenico. Era avvolto da un mantello nero e il viso era coperto da una maschera bianca. Non riuscivano a vedere altro. Notando che l’uomo si era girato verso di loro e uno strano scintillio rosso, si nascosero ritornando giù.

-H…. hai visto?-

Seiji annuì, e si avvicinarono tra loro, avendo paura. Avevano sbagliato ad entrare da soli e senza permesso.

-Cosa fate?-

Sobbalzarono girandosi all’improvviso e vedendo lo stesso uomo sul palco. Solo che non aveva nessuna maschera bianca. Aveva lunghi capelli corvini, occhi del medesimo colore. Due profonde occhiaia segnavano il volto del ragazzo. Un sorriso divertito sulle labbra.

-E… ecco noi…. Stava… stavamo giocando a nascondino e.. e quindi…-

Vedendo i bambini terrorizzati, l’uomo sorrise, porgendogli la mano. Titubanti la afferrarono e subito si ritrovarono fuori dalle sedie. L’uomo li condusse davanti al palco, facendoli sedere e si sedette sul bordo del medesimo.

-E’ proibito venire qui…-

-Allora anche lei non dovrebbe esserci signore.-

Il ragazzo si voltò verso l’altro. Quei bambini gli ricordavano tremendamente persone già viste, e una nota di malinconia gli si dipinse negli occhi. Sorrise.

-Nessun signore, il mio nome è Itachi… Itachi Uchiha.-

-Io sono Heiji!-

Seiji lo guardò stralunato. Heiji era veramente un bambino stupido quando ci si metteva. Cinque secondi prima stava tremando impaurito e adesso era tutto sorridente.

-Io Seiji…-

Itachi sorrise, vedendo la somiglianza anche nel carattere. C’era da dire che era strano vederli così, a distanza di moltissimi anni, nelle loro forme miniaturizzate.

-Cosa ci fai qui Itachi-kun?-

Si voltò verso il biondino, vedendolo tutto interessato. Nessuno entrava in quel teatro da anni e vedendo il carattere dei due, ci scommetteva che era stato lui a farli entrare.

-mhh… sono il custode… faccio le pulizie…-

Seiji lo fissò scettico, guardandosi poi attorno.

-Non è che adempie esattamente alle sue mansioni…. Questo posto è messo male… in più, è proibito entrarci. Lo hanno chiuso. Quindi lei è un bugiardo!-

Itachi ridacchiò divertito, aveva esattamente lo stesso carattere del suo Otooto. Sospirò quindi, mettendosi comodo.

-Nessuno viene mai qui, non vedo perché dovrei..-

-Perché la pagano?-

-SEIJI! Piantala, Itachi-kun è gentile con noi! Non fare il solito Teme-

-Tsk, Dobe!-

Itachi sorrise. Erano proprio uguali. Anche per gli appellativi. Rimasero in silenzio per un po’, sino a quando Heiji intervenì.

-Itachi-kun, lei sa cos’è successo a questo teatro?-

Sia Itachi che Seiji rimasero spiazzati da quella domanda. Entrambi non pensavano che qualcuno se ne interessasse ancora, chi per un motivo, chi per un altro. Itachi comunque, annuì alla domanda.

-Allora… potrebbe raccontarcela?-

Seiji lo guardò come se avesse davanti un pazzo e dopodiché gli rifilò uno scappellotto.

-Non possiamo restare dobbiamo andarcene!-

Heiji si massaggiò la testa dolorante, guardandolo male con una lacrimuccia all’occhio.

-Ma che ti importa? Tanto Tokiko-chan starà cercando! E poi è nascondino, noi ci siamo nascosti!-

Seiji sbuffò, era inutile cercare di far ragionare la testa quadra quando ci si metteva. Si sedette così sulla sedia pentendosene quando un alone di polvere fece tossire entrambi i presenti. Solo Itachi sembrava non essere infastidito dalla polvere.

-Come mai tanta curiosità?-

Heiji si diede un colpetto al petto, per poi guardarlo.

-Perché mi interessa! E’ bellissimo questo teatro, un peccato che sia in rovina! E poi sembra esserci stato un incendio, ma da fuori l’edificio resta imponente!-

Itachi spalancò gli occhi, quasi onorato di quei complimenti. Davanti però all’espressione del moro, Heiji si demoralizzò.

-Non… vuole?-

Itachi sorrise, scuotendo il capo.

-E’ una storia lunga, avete il tempo?-

Nonostante Seiji sembrasse disinteressato all’inizio, annuì per primo con vigore, imitato poi da Heiji.
Itachi sorrise dolcemente davanti a quelle faccine ansiose.

-Essia. Parliamo di altri tempi, tempi dove la civiltà era un'altra, gli attori erano diversi da ora, il teatro era più rispettato di altro, essendo la novità. Solo persone altolocate potevano presentarvi, i vestiti erano di altri tempi e la storia di questo teatro, nasce con la compagnia di Konoha, e la loro ultima opera….-

  
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