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Autore: Heart    25/03/2015    4 recensioni
Naraku si è ritirato dopo che la sfera si è spezzata in due. Una parte ce l'ha lui e l'altra Kagome.
Nel silenzio, una nuova presenza appare. Una giovane arrivata da molto lontano per distruggere una volta per sempre la Shikon no Tama.
Ma qual è la sua vera missione? Misteri e segreti si susseguiranno con l'andare del tempo, sentimenti sconosciuti usciranno allo scoperto e attrazioni fatali provocheranno quasi la morte.
Il mondo del sovrannaturale apre le sue porte.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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IV
“La torre del vento”
 
 
L’alba era giunta.
Il gruppo, dopo aver passato una notte insonnie, si era svegliato e si apprestava a rimettersi in marcia. Un dolce venticello accarezzava quel momento, mentre il sole iniziava a sorgere.
La natura riprendeva il suo ritmo di veglia e già s’incontravano gli animali che ricercavano il cibo per la giornata.
-Ancora dorme? Fhe! Femmina da strapazzo!-Brontolò Inuyasha, contro Dafne che ancora era accucciata a dormire.
Gli altri la guardarono e sospirarono.
La ragazza, dopo l’avventura del giorno prima, si era addormentata velocemente e durante la notte nemmeno si era svegliata dopo quell’urlo; era strano, ma chi lo sa!
-Suvvia, Inuyasha, ci sono modo e modi di svegliare una dolce fanciulla.- Disse Miroku, avvicinandosi a Dafne per svegliarla con la sua solita mano morta.
-Mi preoccupa questa sua stanchezza, non sarà ammalata?- Intervenne Sango dando una spinta al monaco per potersi avvicinare alla giovane.
-Dafne. Dafne. Svegliati.- La chiamò,scuotendola piano, e allora la ragazza aprì un occhio, ma lo richiuse subito dopo perché accecata dal sole che sorgeva.
-Tsk!- Commentò Sesshomaru voltandosi nel vedere quella scena - Umani!-.
-Tutto bene?-Chiese alla ragazza la sterminatrice, raggiunta nel mentre anche da Kagome.
Dafne si sentiva spaesata e confusa.
Le girava la testa e aveva un forte senso di nausea.
-Bene- rispose a monosillabi, tenendosi con una mano la testa e appoggiandosi al terreno con l’altra, per non cadere mentre tentava di rialzarsi.
La testa era come una trottola impazzita; cercò di mettersi in piedi, ma i capogiri non le permettevano di far nulla.
Così le due ragazze la portarono al fresco sotto le fronde di un albero; al contatto dell’ombra la giovane si calmò.
-Dovevamo essere già in marcia da un pezzo, ma questa qui …- iniziò a lamentarsi di nuovo Inuyasha borbottando ed indicando Dafne, che stava boccheggiando per riprendere aria- gli umani sono talmente deboli!-.
Rin era rimasta accanto al suo padrone che aveva assistito alla scena con uno sguardo critico e disgustato.
Dopo un po’ di tempo passato sotto l’ombra dell’albero, Dafne si riprese, ritornando la solita di sempre. Il capogiro era stato sostituito da un gran mal di testa, alimentato dalle chiacchiere di Inuyasha, che la prendeva in giro a più non posso.
-Inuyasha stai zitto!-Urlò sorprendendo tutti.
-Fhe!- Borbottò unicamente il mezzo demone spaesato, per poi riscuotersi e : - Come diavolo hai fatto a sentirmi?- Chiese più a se stesso che a lei, forse aveva urlato fin troppo.
-Sembri una mosca! Tappati quella boccaccia! Se hai tanta voglia di partire vai, nessuno ti ferma!- Sbottò Dafne stufa di sopportarlo.
-Mocciosa! Se tu che ci rallenti.- Replicò lui.
-Io? Io ti uccido!-
-Fhe, come se fosse possibile!- Disse altezzoso.
Dafne gonfiò le guance furiosa, la rabbia era troppa! Stava perdendo l’autocontrollo  sulle azioni del suo corpo, non doveva dare sfogo a quel suo potere, che di sicuro lo avrebbe steso con un solo pugno. Doveva cercare subito un rimedio per calmarsi. Le venne un’idea e cercò la sua borsa a tracolla,individuandola infine tra le cose di Sango e Kagome.
  -Che stai cercando Dafne?-Domandò Kagome, vedendo l’amica trafugare la sua borsa e uscirne un mp3.
-Wow- esclamò però, tutta felice, vedendo l’oggetto da lei tanto bramato tra le mani della compagna - L’ho sempre desiderato, ma non me lo posso permettere.- Sospirò, indicandolo come un sogno impossibile.
-Ma mi sembra un poco diverso dai soliti, che marca è?- Infatti l’oggetto era più grosso del normale, con una schermo rettangolare.
-Questo? E un mp4. Ancora non sarà uscito nella tua epoca.- Affermò Dafne, prendendo le cuffie e mettendosele nelle orecchie; azionando play, la musica partì e lei si sentì subito meglio.
Dopo di che, finalmente, il gruppo si mosse alla ricerca di Naraku che era del tutto scomparso.
Inuyasha correva con in braccio Kagome, con a fianco Sesshomaru che si era unito al gruppo, ma che non lo aveva fatto perché si sentisse solo, giammai! Aveva due motivazioni. Una era Rin, una figura femminile importante per ben tre ragioni; e poi voleva scoprire che cosa nascondesse quella ragazza del futuro.
Non era del tutto umana,se ne era accorto; dentro di lei albergava uno strano potere a cui però non riusciva a trovare nome. Aveva pensato ad un potere latente che si manifestasse nei momenti di pericolo, ma, da ciò che aveva visto, la ragazza, lo sapeva controllare perfettamente. Quella teoria era dunque da scartare.
 Si chiese chi fosse realmente lei e perché fosse in quell’epoca.
La guardò, mentre stava dietro a Rin; le due andavano perfettamente d’accordo.
La piccola aveva instaurato un rapporto fraterno con Dafne e questo le giovava. La vedeva spesso chiederle qualcosa, soprattutto per ciò che riguardava la sua strana borsa, da cui ogni volta usciva qualcosa di strano, come quell’aggeggio che aveva appeso come una collana, e da cui usciva una strana melodia. Non aveva mai visto una cosa del genere, sicuramente era del futuro.
Era quasi curioso di visitarla, quell’epoca diversa dalla sua.
 
 
Il tramonto giunse, anche fin troppo presto per Inuyasha, ma dovettero fermarsi e dare sollievo ai compagni.
Mentre lui e Miroku andavano alla ricerca di cibo e Sesshomaru visitava la zona, le ragazze si apprestarono a rilassarsi in una fonte calda.
-Ah ci voleva proprio.- Disse Sango, congiungendo le mani dietro le spalle.
-Il viaggio sta diventando sempre più faticoso,- continuò Kagome.
-Nee-chan tu non vieni a fare il bagno con noi?- Chiese all’improvviso la piccola Rin; infatti la giovane del futuro non si era immersa nell’acqua.
-Dafne, che c’è?- Chiese Kagome. La sacerdotessa osservò l’amica che aveva lo sguardo rivolto alla bellissima luna che si stava innalzando ed era riflessa dalla superficie dell’acqua.
La luna si rifletteva sul viso della giovane, sembrava che una strana energia si fosse scaturita intorno a loro. Infatti l’acqua iniziò ad aumentare di temperatura, la nebbia causata da essa si fece più fitta …
-Che caldo!- Esclamò la piccola che non resistette più e provò l’impulso di uscire dalla fonte.
-Accidenti! Com’è possibile che un momento prima fosse di temperatura perfetta e adesso non si può più starci?- Affermò Sango, prendendo un asciugamano e asciugandosi.
-Kagome-chan tu non esci?- Chiese, vedendo l’amica assorta a guardare Dafne negli occhi.
“Di nuovo quella sensazione di benessere e di fuoco. Ciò che ho avvertito la scorsa notte lo sto avvertendo anche adesso. Chi sei realmente Dafne?  E perché il tuo potere m’ipnotizza tanto?”
-Kagome è meglio che esci- disse Dafne voltandosi e scomparendo tra la vegetazione.
Le due rimasero a fissarla allontanarsi, fino a che sparì del tutto. Quando ritornarono all’accampamento, di lei nessuna traccia.
Era svanita nel nulla.
-Fhe quella porta solo rogne, meglio per noi!- Accusò Inuyasha mangiando un altro boccone del coniglio che avevano catturato.
Nessuno fiatò; Kagome era preoccupata per l’amica, la trovava strana, di sicuro nascondeva un segreto che le provocava un peso, riguardo a quella misteriosa missione.
Nell’accampamento tutti dormivano, eccetto Inuyasha che faceva la guardia e Sesshomaru che era seduto accanto a un albero.
La ragazza non si era presentata per la cena, cosa  che per gli umani era molto importante; Sesshomaru  girò il capo per osservare Rin, che dormiva accanto a quelle due femmine, sarebbe cresciuta bene.
Si chiese se erano quelle le motivazioni per cui rimaneva con quel gruppo sciocco, ma non riusciva a darsi una ragione precisa. Le sue gambe non volevano camminare. C’era qualcosa che aspettava e l’avrebbe aspettato con pazienza.
 
 
 
Al di là della boscaglia, dove il riflesso della luna era luminosa come il sole, una ragazza rimaneva appollaiata sopra ad un ramo. Guardava quel panorama bellissimo, mentre mille lucciole le giravano intorno.
I suoi occhi si fermarono sulla sua amica luna e sospirò.
-Eddy sei tu?- Disse all’improvviso, avvertendo una energia familiare.
-Si, mia signora.- Disse un ragazzo dal viso esotico. Era alto e abbronzato, due occhi verdi uscivano da quell’oscurità.
-Dimmi, non è bella?- Domandò.
Il ragazzo fissò prima la ragazza e poi la luna. Lei era solita fargli quella domanda e, come sempre, lui rispondeva con le stesse parole.
-Voi siete più bella della notte.-
-Adulatore. Che mi porti?- Chiese senza voltarsi. Ormai conosceva a memoria tutti i suoi tratti. Viso affusolato, bocca carnosa e rosea, naso piccolo e due occhi da tigre.
-Una lettera da vostra madre e  la solita medicina.- Rispose, saltando sopra il ramo dove c’era Dafne; i due si guardarono negli occhi per un attimo.
-Grazie.-
-Dovere. Posso permettermi di dirle una cosa?- Domandò il giovane.
-Lo sai che puoi dirmi tutto- sorrise Dafne.
-Non sempre. Comunque, mia signora, vi vedo sciupata. Stare in questa era vi fa male.- Confessò preoccupato.
-Sto bene. E solo che … non lo so. Usare i miei poteri mi causa una perdita di energia notevole, e per recuperarla ci vuole più tempo.-
-State attenta per favore. E se avete bisogno di me, chiamatemi pure, sono al vostro servizio, mia signora- scomparendo.
-Lo so, Eddy e mi fa piacere averti.- Terminò la ragazza. Prese i flaconi della sua medicina e li gettò nella borsa, mentre uno lo tenne tra le mani.
-Dipendente dal caos del mondo. Che vita. Hai ragione tu, mamma… - disse ripensando alla sua giovane mamma.
“-Mamma non riesco più a sopportare più nessuno, ho la testa che mi scoppia- disse una Dafne più giovane.
-Piccola mia è normale, tutti noi abbiamo dovuto affrontare un peso.  Ma siamo riusciti a trovare un rimedio. Prova con la musica, a volte placa gli animi e, se mai non riuscisse, fuggi lontano e tenta di trovare la pace dentro di te.- Rispose la donna.
-Credo che papà abbia avuto tanta pazienza, se fuggivi ogni qual volta che ti sentivi così! Infine siamo simili.-
-Hai ragione.-
-Ti voglio bene mamma.- Le rispose semplicemente Dafne, abbracciandola.
-Anch’io amore mio. Ci sarò sempre per te.- “
 
Si era addormentata così, con il sentore del profumo della madre.
 
 
 
°°°°°°°


 
-Dov’è quella stupida!-Urlò Inuyasha.
-Sono qui, cagnolino! Sei più irritabile del solito oggi - disse una voce; tutti si voltarono alla sua ricerca, ma solo alla fine la videro. Stava superando un cespuglio.
-Sei una stupida! Perché sei fuggita, se ti fosse accaduto qualcosa?- Continuò Inuyasha, mentre i suoi lunghi capelli argentati si muovevano.
-Oh sei stato preoccupato per me, Inu-chan?- Disse Dafne, mentre prendeva una ciocca di quei capelli di luna.
-Che stai facendo?- Chiese lui imbarazzato.
-Hai dei capelli così belli- ammise, ammiccante. Il giovane divenne rosso, avvertendo una strana aura intorno alla ragazza.
Gli altri li guardavano basiti, Miroku era del tutto fuori gioco, non essendo l’eletto, invece Kagome provava una strana gelosia dentro di sé. Inuyasha non si era mai comportato in quella maniera o forse era lei che non si era fatta mai notare.
-Sei così bello Inu-chan. – Continuò Dafne, avvicinando il suo viso a quello di Inuyasha che non riusciva più a muoversi.
-Dafne …- sospirò rapito da quel suo fascino. In effetti non si era mai accorto che la giovane fosse così attraente. Non c’era nulla di così smorto come aveva affermato la sera precedente, era elegante e nobile. Chissà, forse apparteneva a una famiglia nobile.
-Adesso basta con questi giochetti!- Disse Sesshomaru interrompendo quella scena.
 Dafne e Inuyasha sbatterono più volte le palpebre per ritornare al mondo presente.
-Allontanati!- Disse Inuyasha spingendo via la ragazza da sé. Non si sentiva bene, era come se fosse entrato in un circolo vizioso.
-Scusami Inu-chan.- Continuò Dafne,sempre continuando a parlare in quel modo malizioso.
Dopo questo tutti si misero in viaggio, ma stranamente l’atmosfera era pesante. Kagome non aveva più rivolto la parola né a Inuyasha, né a Dafne.
Quella scena l’aveva turbata in fondo e questo  non andava bene, già le pesava dover rivaleggiare con Kikyo! Se poi si aggiungeva Dafne, non immaginava il pasticcio che ne sarebbe derivato.
-Tra breve si metterà a piovere- affermò Sesshomaru all’improvviso.
 Il demone fissò il fratello che aveva la testa da qualche altra parte; quel suo stato gli dava sui nervi, ma non si sarebbe mai permesso di farglielo notare. La sua priorità era far stare bene Rin.
Si accamparono dentro una grotta all’interno della foresta, almeno lì il vento non li avrebbe tormentati.
Ma tutto ciò che avevano in mente andò in fumo, quando un gruppo di demoni li attaccarono.
-Cicatrice del vento!- Urlò Inuyasha colpendo i nemici.
Il campo di battaglia si stava dipingendo di sangue. Sango notò con sgomento che i demoni non diminuivano.
Infatti oramai era da un bel po’ che combattevano. La stanchezza si faceva sentire e, mentre Haraikotsu tagliava in due i demoni e Miroku praticava fuda sopra la loro testa… Kagome li purificava con arco e frecce.
L’unico a non avere problemi era Sesshomaru che con la sua Bakusaiga li disintegrava in un secondo.
Intanto Rin, Shippo e Dafne rimanevano in disparte, guardando la scena dalla grotta.
Dafne si sentiva un peso per il gruppo, non riusciva proprio a rimanere in disparte, a causa del fatto che con sé non avesse nessuna arma.
Guardava i suoi amici combattere e solo allora notò un demone camuffarsi dietro a un albero e attaccare Inuyasha.
-Inuyasha! alle tue spalle! - Gridò nel tentativo di avvertirlo; per fortuna l’amico se ne accorse e lo distrusse. I loro occhi si unirono e una strana telepatia si formò.
Dafne avvertì tutte l’emozioni di Inuyasha e tra queste c’era anche la confusione.
-Svegliati Inuyasha!- Gridò, tutti si voltarono verso di loro.
-Spostatevi- infatti un momento dopo una cicatrice del vento giunse e distrusse gran parte delle cose circostanti. La cosa assurda era che l’attacco non era del tutto spento. Il lampo di luce toccò appena Kagome dalle spalle, facendola cadere al suolo.
-Kagome. Kagome!- Urlava Inuyasha, ma per fortuna stava bene, ma al suolo si trovava il suo arco, disintegrato.
-Idiota! Guarda che cosa hai combinato! – Esclamò furiosa Kagome – invece di guardare la bella Dafne, guarda dove miri, mancava poco e mi avresti ucciso. Se non mi vuoi più tra i piedi dillo!- Urlò, allontanandosi.
-Kagome. – Si voltò anche lui, arrabbiato con se stesso. Che cosa gli era passato per la testa???
–E’ tutta colpa tua!!! Non ti avvicinare più a me. - Sbraitò contro Dafne che chinò la testa per il dispiacere, il suo intento era un altro.
-Lo sapevo che avrei portato solo scompiglio, ma mi farò perdonare.-
 
-Inuyasha credo che sia meglio portare Tessaiga da Totosai, forse c’è qualcosa che non va- aggiunse Miroku, cercando di alleggerire l’aria.
-Idiota. – Fu l’unico commento di Sesshomaru.
 
 
Un secondo giorno era terminato; tutti stavano riposando, anche Inuyasha che di solito faceva la guardia. Al suo posto si era proposta Dafne permettendo così al mezzo demone di riprendere le forze e anche di calmarsi. Dafne si procurò foglio e matita e iniziò a disegnare.  Aveva un grande piano in testa, e da ciò che aveva sentito c’era un fabbro molto in gamba che sapeva costruire armi.
Era perfetto.
 
 
-Totosai!- Si annunciò Inuyasha.
Il fabbro era intento nel suo lavoro; notando il gruppo al suo cospetto si chiese se fosse successo qualche miracolo: era strano vedere sia Sesshomaru che Inuyasha nello stesso posto.
Presso il fabbro era accampata anche la piccola pulce Myoga, che saltò sulla testa del suo “padroncino Inuyasha” per mormorargli le solite battute.
-Che posso fare per voi?-Chiese l’anziano fabbro.
-Tessaiga si comporta stranamente- gli spiegò Inuyasha,lanciandogli la spada.
-Giovanotto un poco di rispetto- si arrabbiò il vecchio.
-Fhe!- Fu la risposta di Inuyasha, che gli diede le spalle; il suo sguardo si soffermò su Kagome, che guardava l’orizzonte con uno sguardo triste.
-La devo esaminare, ritornate nel tardo pomeriggio e vi potrò dire cosa non va- annunciò Totosai, posandola e ritornando al suo lavoro.
Tutti uscirono e si accamparono alle pendici della montagna.
-Signor Totosai mi potrebbe fare un favore?-Chiese Dafne, rimasta l’unica lassù. Il vecchio la notò solo in quel momento. La giovane era molto bella.
-E tu chi saresti?- Le chiese.
-Il mio nome è Dafne.-
-Mai sentito un nome del genere-
-Infatti non sono di questi parti, signore.-Avvicinandosi alla fornace.
-Oh sei bella ragazza, posso assaggiare il tuo sangue?- Disse la piccola pulce.
-Se ti aggrada,prego! Ma non ti prometto che poi rimarrai vivo- disse Dafne facendosi seria. Il vecchio Myoga indietreggio e risaltò sulla spalla di Totosai.
-Che vuoi?- Le si rivolse il fabbro.
-Voglio che mi costruiate un arco e frecce. Ho lo schizzo di come deve essere, ed oltre al metallo, voglio che aggiungiate anche queste ceneri.- Spiegò la ragazza, porgendo un sacchetto; il fabbro lo prese e guardò al suo interno. Ciò che lo stupì fu il colore tra l’oro e il blu.
-Che strana, di che cosa è?- Chiese curioso.
-Di fenice.- Rispose, notando il luccichio nei suoi grandi occhi.
-Devi essere abbastanza scaltra per rubare questa polvere… Okay farò il tuo arco.-
-Grazie e la spolveri anche su Tessaiga, ne avrà bisogno, in futuro.- Disse prima di uscire dalla grotta.
-Che strana ragazza- borbottò.
-Già.- Fu la risposta della pulce.
 
 
Dafne trovò i suoi amici poco lontano. Si avvicinò a Rin che giocava accanto a un prato pieno di fiori; notandola la piccola si apprestò a raggiungerla.
-Nee-chan dove eri finita? Rin si era preoccupata tanto.- Disse.
-Sono qui tesoro. Hai fame?- Chiese e la piccola annuì.
-Va bene, vediamo che cosa trovo dentro la mia borsa.- Disse,iniziando a rovistare nella sua stessa borsa alla ricerca di qualche biscotto; dopo un po’ trovò ciò che cercava. La piccola non aveva mai visto una cosa del genere. Il biscotto era di forma cilindrica e con una faccia da orso, completo di occhi e orecchie.
-Buono!- Rise entusiasta, dopo aver dato un morso.
-Mi fa piacere, piccola. Ehi, Shippo, ne vuoi anche tu?- Chiamandolo.
Il piccolo demone, sentendosi chiamare, si avvicinò alla ragazza e la guardò per poi rivolgere la sua attenzione a ciò che gli veniva dato.
-Che cosa è?- Domandò perplesso.
-Un biscotto. E’ al cioccolato! Sono i miei preferiti.- Gli rispose la ragazza, prendendone uno dal pacco e mettendoselo in bocca; il piccolo, incoraggiato lo assaggiò.
-Hai ragione Dafne-chan! È proprio buono! – Affermò Shippo, sedendosi accanto a lei.
-Possiamo provare anche noi?- Chiesero Sango e Miroku. Subito furono concessi loro dei biscotti.
Sembrava ritornato tutto normale, ma Inuyasha e Kagome erano ancora lontani.
-Mi dispiace per prima, il mio carattere mi ha letteralmente sovrastato. Non volevo che quei due litigassero- disse mesta Dafne.
Sango e Miroku si guardarono. Sì, era strano che Inuyasha si fosse lasciato abbindolare in quella maniera; e poi la cosa strana di quel suo attacco...
-Credo che la spada, oggi, abbia captato i sentimenti del proprio padrone e non ha più capito nulla. Ogni arma ha un’anima ed ognuna di esse  è a stretto contatto con colui la domina. In quel momento Tessaiga si è semplicemente sentita confusa.- Spiegò Dafne.
-Ne sai molto su queste cose.-  Rifletté Miroku.
-Il tuo potere è strano, Dafne.- Aggiunse Sango.
-Sei per caso una sacerdotessa? - Chiese Miroku; spesso notava infatti una somiglianza tra la sua capacità spirituale e quella della giovane, ma ogni volta svaniva nel momento in cui captava qualcosa.
-Diciamo che sono più di una sacerdotessa; il mio potere deve essere tenuto sotto controllo.- Confessò abbassando la testa.
-E’ così forte come dici?-
-Si. Non posso sbagliare …- confermò mesta la giovane.
-Non dire sciocchezze umana, non sei né una sacerdotessa, né un umana. C’è qualcosa in te che va oltre tutto ciò.- L’apostrofò Sesshomaru, entrando in scena.
-Non m’interessano le tue congetture, Cagnolino- disse Dafne, alzandosi.
-Non chiamarmi così!- Ringhiò Sesshomaru, arrabbiato; all’improvviso prese Dafne e la schiantò contro un albero.
-Ahi! Accidenti, quanto sei gentiluomo. –L’ammonì lei, incolume ma spolverandosi i vestiti.
-La tua aria mi dà i nervi, sei solo una feccia di basso rango in confronto a me.-  Disse il demone maggiore, sfoderando le unghie e colpendola.
-Toglimi le tue manacce di dosso, cane randagio.- Disse Dafne,dimenandosi. Ma Sesshomaru non la mollava, la voleva vedere riversa al suolo, mentre il suo veleno le circolava nelle vene.
-Io di basso rango? Hai proprio sbagliato. Io sono tutt’altro che feccia, forse sto addirittura più in alto di te. Ma comunque non m’interessa ciò che dici, parla se vuoi. Le tue parole mi entrano da un orecchio e mi escono dall’altro!- Replicò la ragazza.
 
Sesshomaru era furioso. Come si permetteva quella feccia di offenderlo in quella maniera?? E perché il suo veleno non faceva effetto?
Andò di nuovo alla carica, ma questa volta la sua mano fu fermata e piegata.
-Ti ho detto che non voglio essere toccata, te lo devo spiegare in un’altra lingua forse? – Lo apostrofò lei, assottigliando gli occhi. Dafne non era tipa da incavolarsi velocemente, ma, quando le cose andavano per le lunghe, perdeva la pazienza; ed era questo ciò che era successo ora.
-Non sono così sciocca come pensi tu. Posso superarti quando voglio.- Disse. – Totosai sta arrivando.- Aggiunse, lapidaria.
 Infatti dal cielo si stava avvicinando uno strano animale, sembrava una mucca, cavalcato dal fabbro.
-Buona sera Totosai.- Risposero tutti.
-Ecco a voi le armi- disse semplicemente il vecchio; porse a Dafne una custodia dove era contenuto l’arco e vi aggiunse il sacchetto.- Ne è rimasta un pochino- le comunicò.
-Grazie, ma la potete tenere voi. E’ per ripagarvi del lavoro fatto. La tenga come oggetto prezioso; dopo tutto lo è veramente!-
Totosai acconsentì , poi si diresse verso Inuyasha.
-Tessaiga non ha nulla fuori posto. Ricorda che lei è in sincronia con la tua anima.- Gli disse.
-Grazie Totosai- disse Miroku, facendo le veci dell’amico, che era troppo stupido per ringraziare, e si spostò per recarsi accanto a Sango.
 Ora la loro missione poteva continuare.
-Signor Totosai per caso sai dove si trova la torre del vento?- Chiese all’improvviso Dafne.
-La torre del vento?- Il fabbro sgranò gli occhi, girandosi e prestando tutta la sue attenzione alla ragazza.
-Si – confermò lei.
-Si trova ad ovest, oltre il monte Sino. Vorresti raggiungerla? Si racconta che il monte è coperto da una forte aura spiritica, mai nessuno è riuscito a superarla.- Li informò Totosai.
-Per me non è un problema. Grazie per l’aiuto- rispose Dafne, prendendo la sua borsa ed infilando l’arco.
-Come diavolo hai fatto a mettere una cosa così grande in quel piccolo ammasso di stoffa?- Domandò Inuyasha.
-E’ una borsa tridimensionale, ci sta dentro di tutto. –Spiegò  lei, incamminandosi.
-E adesso dove stai andando?- Chiese ancora il mezzo demone.
-Verso ovest. Ho capito che voi avete altro di cui occuparvi, non voglio rallentarvi.- Spiegò loro.
-Non se ne parla! Noi verremo con te.- Questa volta fu Kagome a ribattere.
-Che cosa?  Ma noi stiamo cercando Naraku!!- Urlò Inuyasha.
-Vallo a cercare tu se sei tanto impaziente. Io vado con Dafne.- Disse la ragazza.
-Noi veniamo con te, divina Kagome.-Annunciò Miroku, seguito da Sango e Shippo.
Fu così che tutti si unirono a Dafne per dirigersi verso Ovest.
 Inuyasha rimase solo.
-Ci porterà solo guai, me lo sento.- Commentò borbottando il mezzo demone, raggiungendo gli altri.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo della scrittrice:
Buongiorno a tutti.
Sono tornata dopo due settimane? Bhe devo prima aggiornare prima due delle mie storie, per arrivare qui. Comunque il quarto capitolo si è appena concluso e vediamo diverse vicende, che ci porteranno in futuro. Già da ora vi posso dire che nel 5 si parlerà di quel monte, narrato nella parte finale del capitolo. Spero di sapere descriverlo bene, perché lì succederanno parecchie cose.
Non voglio sbilanciarmi troppo e concludo.
Aspetto le vostre recensioni e al prossimo.
Heart
  
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