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Autore: Sanzina Shirogane    25/03/2015    1 recensioni
Il mondo è un luogo davvero strano, la vita è davvero strana perché, da un momento all'altro, tutte le tue certezze possono cambiare...
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aoyama Masaya/Mark Aoyama, Cavaliere Blu, Ichigo Momomiya/Strawberry, Profondo Blu, Ryo Shirogane/Ryan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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~~-Sono molto contenta che siate venute a trovarmi! E’ l’occasione buona per farvi assaggiare i miei cupcakes al lampone- Lory pose orgogliosa al centro del tavolo un vassoio pieno di piccoli cupcakes.
Strawberry osservò deliziata i dolci, dopodiché lo sguardo si perse per il salotto. L’arredo della stanza esprimeva a pieno lo stile di Lory.  Ninnoli d’ogni tipo facevano bella mostra sui mobili semplici ma raffinati. E poi le fotografie. C’era da perdere lo sguardo in quelle bellissime immagini incorniciate e appese alle pareti pastello.
-Sono meravigliose!- commentò la ragazza seguitando a fissarle. –Sono lieta che tu non abbia perso questa passione-.
Lory arrossì soddisfatta – In verità è merito di Kyle. Sono sempre stata molto insicura e temevo che le mie fotografie risultassero mediocri. Kyle mi ha fatto comprendere che gli scatti non venivano come desideravo proprio perché catturavo l’immagine accompagnata da quella stessa insicurezza. Ma la fotografia è sempre stata il mio sogno e così mi sono impegnata; catturare le immagini tramite le mie sensazioni senza aver paura del giudizio altrui-.
-Devo dire che il risultato è eccellente- commentò Pam con un sorriso – Vorrei tanto proporti come  fotografa ufficiale per il mio prossimo servizio-
-Co…come?-
- Sarebbe splendido per me  se tu accettassi-
-Non so che dire- la ragazza arrossì maggiormente faticando a nascondere il sorriso sempre più pieno
-Che accetterai mi pare ovvio!- esordì Strawberry – E’ un’occasione per far conoscere il tuo talento se non accetti ti ci porterò io di forza-.
-Ma ragazze io non sono una fotografa di moda, non so nulla di quel tipo di ambiente-
-E’ proprio questo il bello!- continuò Pam – Tu sai andare oltre l’estetica di un’immagine, tu puoi rendere semplicemente quel che sono dietro i paraventi del fake pubblicitario. E’ da molto che vorrei avere una foto in cui potermi realmente riconoscere-.
Lo sguardo di Pam si era fatto un po’ triste, per la prima volta una crepa di malinconia aveva attraversato le iridi blu della ragazza.
-Ti ringrazio molto Pam, una possibilità simile mi lusinga e accetto con piacere- asserì Lory, d’improvviso adulta, come se la ragazzina impacciata di un istante prima si fosse  trasformata da crisalide a farfalla.
Strawberry guardò con commossa soddisfazione le sue amiche, il modo in cui erano entrambe maturate e avevano scelto le loro strade. Presa com’era stata dalla sua situazione, Strawberry si rese conto improvvisamente di aver perso il filo di congiunzione che l’aveva legata a loro; non aveva mai realizzato prima di quel momento che la loro vita aveva subito dei cambiamenti e non sapeva nulla di cosa questo avesse comportato per loro.  Pam non era più la giovane distaccata che si nascondeva dietro a sguardi enigmatici per sopportare la sofferenza del suo trascorso del quale Strawberry sapeva molto poco. Era molto più predisposta ad aprire il suo cuore, a mostrare le sue fragilità. Aveva compiuto la scelta coraggiosa di vivere un amore di certo non semplice , proteggerlo così come aveva protetto lei.  Lory, seppur apparentemente immutata, era invece una giovane donna, una moglie e una fotografa di talento. Aveva combattuto contro le sue insicurezze e le aveva sconfitte. Era da rimanere incantate nel modo in cui descriveva le proprie fotografie, o da come fosse semplice per lei entusiasmarsi  delle piccole cose del quotidiano. In un certo senso Strawberry si sentì lasciata indietro. Rimasta immobile lungo la strada mentre le sue compagne avevano proseguito nel cammino.
-Ne vuoi un altro, Strawberry?- la voce di Lory che le offriva un altro cupcake la ridestò dai pensieri.
-Come dire di no sono ottimi!- sorrise la rossa in risposta-
- E’ bello vedere che hai ripreso il tuo storico appetito-
-Riprenderò anche un bel po’ di chili se proseguo così- rise e mentre portava il dolce alle labbra non poté fare a meno di notare la fotografia che stava alle spalle di Pam.  Erano Lory e Kyle il giorno del loro matrimonio. Strawberry non ricordava nulla di quel giorno, annebbiata com’era dal proprio lutto. Tuttavia l’amore negli occhi dei due sposi la portò ad inumidire i propri nonostante lo sforzo di non cedere.
-Strawberry?-
-Quella è meravigliosa- la rossa indicò la fotografia
Lory seguì l’indicazione con lo sguardo e un sorriso tenero le illuminò il viso – Si, è stato un giorno speciale per me. Ma lo sai che poco dopo  averla scattata ho inciampato nella gonna del vestito e ho ruzzolato sulle scale della chiesa!- commentò scotendo la testa –Un disastro!-
Pam rise – Ricordo che sembravi una’enorme meringa capovolta-.
-Già, e Mina invece di preoccuparsi per me era inorridita perché, santo cielo, un abito francese trattato in modo tanto molesto! Parole sue-
Le ragazze risero. Anche Strawberry sebbene si sforzasse di portare alla mente quella scena.
-Oh, la prossima volta…- Lory rise ancora – La prossima volta dobbiamo essere tutte e cinque. Ci faremo un sacco di risate. So che Mina rientrerà dalla Francia tra un paio di giorni.-
Pam annuì – Sì, e Paddy inizierà le vacanze di primavera. E’ perfetto, avremo tutte del tempo per poterci trovare-.
-Che ne pensi Strawberry?-
La rossa fece un cenno di assenso – Certo, sarebbe splendido-.
-E’ deciso allora!- esclamò Lory.
Pam osservò Strawberry, era calma, ma teneva le mani giunte in grembo come una bimba penitente. Non le era sfuggito che spesso tra lei e Lory gli sguardì si erano evitati.  Decise che era il caso che le cose rimaste sospese non fossero più tali.
-Ragazze io esco un istante devo chiamare il mio agente, voglio parlargli della faccenda delle fotografie. Non ci metterò molto-
-Devi proprio farlo ora?- Chiese Lory un po’ apprensiva
-Eh sì, il lavoro è lavoro!- così dicendo Pam trovò la scusa perfetta per lasciar sole le due giovani.
Strawberry rigirava il tè nella tazzina mentre invece Lory si era ritrovata improvvisamente a corto di argomenti.
-Mi dispiace- disse d’un tratto la rossa ricevendo uno sguardo confuso di rimando.
-Talvolta penso a come mi sono comportata in passato.  Al tempo ero troppo sciocca per capire. Devo averti fatto soffrire molto-
Lory abbassò lo sguardo un istante per poi scuotere lievemente il capo.
-Non c’è nulla del quale tu debba dispiacerti, Strawberry-.
-Ma tu ne eri innamorata- mormorò la rossa – Ed io ho fatto finta di non accorgermene-.
-Perché eri innamorata anche tu- rispose semplicemente la ragazza – Ad essere onesti non ho mai provato nessun sentimento negativo nei tuoi confronti, anzi.  Sapevo bene che per Ryan io non ero che un’amica. Ho sofferto sì, ma chi non soffre alla sua prima cotta? – sorrise – Ora che sono sposata ho realizzato che quella situazione era molto diversa rispetto a quella che si è evoluta poi con Kyle. E’ buffo ma non avrei mai pensato che Kyle potesse interessarsi ad una persona come me. Lo vedevo così adulto e distante. E poi invece, come se fosse la cosa più naturale del mondo, scoprirci vicini e simili nelle nostre diversità mi ha portato a…- Lory arrossì – Insomma me ne sono innamorata. Terribilmente innamorata. E’ stato meraviglioso, Strawberry e… - si bloccò di colpo –Scusami-
Strawberry le prese la mano – E di cosa?! E’ così bello vederti felice-
Lory s’intristì –Vorrei tanto lo fossi anche tu- sussurrò
Strawberry l’abbracciò forte e in quell’istante provò la nostalgia di tutto quello che le era mancato in quegli ultimi anni. Non solo Ryan, ma anche il rapporto speciale che aveva instaurato con quelle amiche così dissimili l’una dall’altra e tuttavia unite in un legame impossibile a spezzarsi.
-In questo momento lo sono- disse sincera la rossa – Sono felice di poter avere indietro questi momenti, queste confidenze; sono felice delle vostre felicità. E come una mano calda posata sul cuore-.
Lory sorrise e ricambiò quell’abbraccio. –Ho una cosa per te- disse poi alzandosi e dirigendosi verso un comò di legno chiaro. Ne estrasse una cornice e la strinse al petto prima di porla a Strawberry.
La rossa spalancò gli occhi sorpresa –Ma questa…-
-L’avevo scattata alla casa al mare-
Strawberry la fissò per qualche istante – Ci siamo tutti. Anche Anna!- sorrise con gli occhi lucidi.
-Avrei voluto regalartela da tempo ma temevo ti avrebbe fatto soffrire-
-E’ un bellissimo ricordo- Strawberry strinse a sé la fotografia .-Grazie-
-C’è anche Kora-
-Mh?-
-Non te la ricordi?-
Strawberry fissò nuovamente la foto – E’ vero!- la indicò – Anche se non riuscivo ad ammetterlo ero così gelosa di lei- sospirò sonoramente
-Anch’io!- ammise Lory. Si guardarono prima di scoppiare entrambe a ridere.
Pam le osservava lieta che non si fossero ancora rese conto della sua presenza.
-Pare ve la stiate spassando- e così dicendo riprese il suo posto mentre le altre due seguitavano a ridere.
-Scusaci. Allora che ha detto il tuo agente?-
- Che sarai la mia fotografa, ovvio-
Sia Lory che Strawberry gioirono, e per qualche istante sembrava che il tempo non fosse mai trascorso, che i giorni spensierati al Caffè Mew Mew fossero ancora lì con loro.
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La signora Shirayuki seguitava ad andare avanti indietro lungo il corridoio dell’ospedale.  Ryo, invece sostava davanti alla porta dove avevano ricoverato la sorella.
-E’ pazzesco- si disperò sua madre – Come può essere che non capiscano di cosa si tratta?-
-Hanno detto che stanno facendo il possibile- ribatté Ryo atono senza distogliere lo sguardo dalla porta.
-La mia bambina. La mia piccola principessa. Se solo non fossi stata così dura con lei, se solo l’avessi ascoltata-.
Ryo le mise una mano sulla spalla – Vedrai che andrà tutto bene, mamma-
-Che cosa ne sai tu!- la voce della donna era disperata ma si pentì un istante dopo della sua aggressività
-Perdonami- disse
-In realtà hai ragione. Non capisco nulla di quanto sta avvenendo e tuttavia ho la certezza di esserne il responsabile-
-Non dire così, tesoro- lei gli prese il viso tra le mani- Tu non centri nulla-
-Perché sei così protettiva con me?-
-Perché siete i miei figli-
Mentre pronunciava quelle parole il medico uscì dalla stanza della ragazza. Teneva in mano una cartellina ma il suo viso non prometteva notizie liete.
-Allora?- domandarono all’unisono madre e figlio tentando di ignorare l’impaccio dell’uomo.
- Stiamo tentando il possibile, gli esami risultano negativi e quindi non siamo ancora in grado di fare una diagnosi-
-Si è svegliata?-
Il medico scosse il capo –No, il coma persiste. Sapete dirmi se avete notato qualcosa di strano in lei negli ultimi tempi-
La donna scosse il capo –No, forse era un po’ aggressiva ma nulla di anomalo. Abbiamo avuto una discussione l’altra sera e lei era molto agitata-
-Difficile che una discussione possa provocare danni di natura neurologica. Non si dia delle colpe inutili, signora-.
-Non avete nessuna ipotesi?-
-Le prometto che appena possibile saremo in grado di darle delle spiegazioni-
-E se non ce ne fossero?- esordì Ryo d’improvviso
-C’è sempre una spiegazione-
-Delirava ieri sera- ammise il ragazzo
Sua madre lo guardò ad occhi sgranati –Cosa?-
Il giovane abbassò lo sguardo  -Non so, parlava di qualcuno che stava per tornare, del fatto che temeva che io non arrivassi in tempo-
-In tempo per cosa?-
Ryo scosse la testa e per la frustrazione colpi violentemente il muro con un pugno.
-Perché non entrate e state un po’ accanto a lei, questo potrebbe avere degli effetti positivi-.

Quando furono nella stanza, la signora Shirayuki sedette al capezzale della figlia prendendole la mano.
-Berry? Berry puoi sentirmi? Non aver paura tesoro, la mamma è qui. La mamma ti proteggerà-
Anche se cercava di dimostrarsi forte, le labbra della donna tremavano.
-Ti proteggerò- continuava a ripetere.
Ryo osservava in disparte. La disperazione di sua madre e il corpo di sua sorella, abbandonato come quello di una bambola.
-Ti proteggerò-
“Volevo proteggerla” così aveva detto Berry prima di abbandonarsi fra le sue braccia la sera prima.
-Perchè Berry?- sussurrò il giovane
Rievocò quello sguardo vuoto, il respiro sempre più lento di Art…
-Dov’è Art ,mamma?-
La madre gli lanciò un’occhiata vaga –Ryo ti pare il momento per domandarmi dove si trova il gatto?-
-E’ importante-
-Sarà a casa. Ieri sera era nella stanza di Berry, no?!-
-Torno presto- così dicendo Ryo lasciò la stanza. Più per voler fuggire da quell’immagine che lo terrorizzava.
Se Berry non si fosse più ripresa?
Il solo pensiero lo attanagliava.
“Sono stanco di perdere ciò che amo”
La voce di un bambino aveva pronunciato quella frase nella sua testa. 
“Volevo proteggerla”.
Iniziò a correre lungo il corridoio non badando ai rimproveri del personale. Una volta fuori espirò come fosse appena uscito da una lunga apnea.  Non aveva tempo. Riprese a correre verso la strada trafficata parandosi davanti ad un taxi che frenò bruscamente.

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-Ti sei divertita?- sua madre l’accolse sulla soglia – Hai lo sguardo luminoso-
Strawberry arrossì un po’ –Sì mi sono divertita. E’ stato bello poter stare insieme a loro. Mi sono accorta solo oggi di quanto mi fossero mancate-
Sua madre annuì commossa carezzando delicatamente una guancia della ragazza.
-Sto preparando una cenetta che ti lascerà sicuramente soddisfatta!- esclamò poi allegra.
-Ottimo! Salgo a farmi una doccia e poi vi raggiungo-.
Salì in fretta le scale. Si sentiva stanca ma soddisfatta della giornata. Tirò fuori dalla borsa la foto che Lory le aveva regalato e la pose sul comodino accanto al letto.  Ryan le sorrideva, gli occhi acqua marina erano intensi , sembrava fissarla da quell’immagine congelata al tempo.
-Mi ha fatto bene- disse Strawberry rivolgendosi a quell’immagine – Stare con loro, ridere come un tempo. Mi sono sentita in colpa per averle trascurate in questi due anni. Lo sai che non facevo che pensare a te. Però gli avvenimenti degli ultimi giorni mi hanno fatto capire che devo andare avanti. Così come volevi tu. Anche la vicinanza di Aoyama è stata preziosa- sorrise – Non esserne geloso. Sai bene che quel che provo non potrà mai cambiare- il tono le uscì sereno e rassicurante – Però voglio vivere. Ora l’ho capito- sentiva le lacrime sulle guance, ma il loro peso sul cuore era dolce, quasi liberatorio.  Asciugò in fretta gli occhi.
Tolse il vestito ed lanciò una veloce occhiata allo specchio. I capelli erano cresciuti ed ora arrivavano alle spalle. “Che mi invecchino?!” pensò piegando le labbra in una smorfia ironica. Una volta entrata nella doccia lasciò che l’acqua scrosciasse sopra di lei liberandola anche dei pensieri e delle paure.
Per un istante pensò a Ryo e a quel suo sguardo quando le aveva detto in faccia e senza alcun filtro che la realtà andava accettata e che chi ci ha lasciato non può fare ritorno. Era stato come ricevere uno schiaffo dopo un lungo sonno. In quel frangente lui e Ryan erano stati più simili che mai. Niente giri di parole. Solo la realtà. 
“Dovrò scusarmi con lui” pensò insaponandosi i capelli “Ed anche con Berry”
Quando ebbe terminato,  si avvolse in un asciugamano caldo. La sensazione sul corpo le piacque. Rientrò nella stanza da letto e nuovamente si guardò allo specchio. Aveva ripreso peso ed il suo viso non era più pallido e malinconico. Aveva imboccato la strada giusta. Fissò ancora la propria immagine. Per un istante rimase perplessa, poi corse a sedersi sul letto. Il cuore aveva iniziato a battere più forte. Scostò l’asciugamano e, non c’erano dubbi, nell’interno coscia il segno faceva mostra di sé come un marchio vivido. Lo sfiorò con le dita.
“Come è possibile?!” sgomenta si precipitò al telefono.
Una voce maschile rispose dall’altro parte. Era una voce stanca eppure sorpresa. –Strawberry?-
-Kyle!-
-Che succede? Ti sento in affanno. Mi dispiace di non averti visto oggi, Lory mi ha raccontato…-
-E’ riapparso!- disse d’impeto la ragazza non facendolo proseguire.
-Di che parli?-
-Il segno di Iromote è riapparso-
 

  
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