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Autore: ale_lu_maguire    25/03/2015    1 recensioni
Ciao a tutti questa è la mia prima Fan Fiction, direi che è una sfida per la mia fantasia, spero vi piaccia.
La storia inizia da dove l’avevamo lasciata, ovvero quando Robin fu costretto a lasciare per sempre Storybrooke anche se ha scelto Regina. L’arrivo delle Queen of Darckness, rivelazioni mai aspettate, e l’operazione mangusta.
Genere: Avventura, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills, Robin Hood
Note: nessuna | Avvertimenti: Bondage
Capitoli:
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CAPITOLO IV
-Avanti Regina, spingi!- disse il dottor Whaile, Regina stringeva sempre più forte la mano di Robin, non riusciva più a sopportare quel dolore che le stava lacerando il ventre  -AHHHHH, Whaile dannazione tirala fuori!- urlò con tutto il fiato che aveva. –Avanti! Spingi più forte!- Robin era accanto a Regina, che con la mano sinistra stringeva la sua mano, e con la mano destra le accarezzava i capelli –Avanti Regina manca poco.- disse baciandole la guancia. –E’ facile a dirsi ….AAAAAHHHH…… non sei mica tu quello che …. AAAAAAHHH…..deve partorire!-  rispose in mezzo alle urla –Avanti, vedo la testa, spingi Regina! Adesso!-  disse Whaile preparandosi a prendere la bambina –AAAAAAAAAAAAAHHHHHHHH- urlò Regina piegandosi in due dal dolore, continuando a stringere con molta più forza la mano di Robin. –Regina, avanti! Mettici più forza! Fallo e sarà l’ultima spinta! Avanti spingi più forte che puoi!- le ordinò Whaile –Whaile! Ti prego tirala fuori! AAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHH!-  urlò Regina stringendo la mano di Robin finchè non diventò bianca.  Regina si piegò in due chiudendo gli occhi, continuando a urlare come non aveva mai fatto prima. Nel preciso istante in cui sentì il pianto di un neonato, Regina smise di urlare e si lasciò andare sul cuscino che si trovava dietro la sua schiena. –Regina, congratulazioni- disse il dottor Whaile porgendo la bambina a Robin –Amore è bellissima, proprio come la sua mamma.- Robin si avvicinò a Regina, che gli fece un lieve sorriso, e le porse la bambina avvolta il una copertina rosa. –Ei ciao piccola.- disse Regina con un piccolo sorriso stampato sulle labbra, per poi darle un bacino sulla sua piccola testolina. –Benvenuta, piccola  Jane- disse Robin, e non appena Regina si voltò verso di lui le diede un bacio dicendole –Grazie Regina, mi hai reso l’uomo più felice del mondo, ti amo. Regina ricambiò il bacio per poi dirgli –Jane? Hai scelto il nome e non mi hai detto nulla?- disse sorridendo alla scelta del nome –Beh si, non ho avuto occasione per dirtelo, spero solo che ti piaccia anche a te.- Regina guardò la piccola che teneva in braccio ripetendo –Jane, Jane Hood.- si voltò verso Robin –Si chiamerà Jane Hood,  adesso fuorilegge baciami.- Robin scoppiò in una fragorosa risata appena sentì quelle parole, si avvicino alla sua Regina e premette le labbra contro quelle della sua amata –Ti amo Regina, ora e per sempre.- le disse Robin baciandola nuovamente. Regina si staccò da quel bacio per osservare la piccola che nel frattempo si era addormentata beatamente fra le sue braccia. –Robin guardala, è così piccola e indifesa, dobbiamo proteggerla.- Regina si voltò verso Robin che era sparito nel nulla, si ritrovò sola in quella stanza che divenne oscura in giro di pochissimi secondi. –ROBIN! DOVE SEI!?- urlò Regina spaventata, e in quel preciso istante sentì delle risate provenire dall’oscurità che la circondava. –Chi sei!? Esci fuori! Non ho paura di te.- Regina mentì, era terrorizzata la paura si impadronì del suo corpo non appena vide una figura maschile farsi avanti. Strinse a se la piccola che pensava di tenere in braccio, ma che invece era sparita. Si guardò in torno per vedere dove era finita sua figlia, portò gli occhi su quella figura maschile e la vide nelle sue braccia. –Ridammi mia figlia!- urlò Regina cercando di alzarsi da quel letto, ma qualcuno la bloccava, era Robin che era apparso proprio come era sparito alcuni minuti prima. –Ahahahahah, inizierò la mia vendetta portandoti via tua figlia!- Regina in quell’istante capì che quella figura maschile era Alexander. La bambina iniziò a piangere e Regina non poteva più stare li ferma a sentire i suoi vagiti disperati –Robin dannazione lasciami andare, quella è anche tua figlia!- il pianto della bambina si fece più forte e intenso –NO! Ti prego prendi me, lasciala stare!- disse con le lacrime agli occhi. –Regina, Regina guardami!- la donna voltò il suo volto verso quello di Robin –È troppo tardi! Non possiamo fare nulla!- -Come puoi dire questo! Non eri tu che mi dicevi che c’è sempre speranza?- Regina si voltò verso sua figlia che piangeva sempre più forte, e a quella figura oscura se ne aggiunse un’altra –Hai ragione mia cara, era lui quello che diceva che bisogna credere sempre nella speranza. Lui non è più l’uomo che credevi di amare da quando gli ho strappato il cuore!- Robin continuava a stringerla con forza, il suo fuorilegge non provava emozioni, non provava nulla perché era manipolato da quell’essere celato dall’oscurità.  Alexander mise la mano intorno al piccolo collo della bambina, Regina non poteva fare nulla era immobilizzata da Robin, non riusciva a credere che il suo amato per tutto quel tempo non era l’uomo che amava, era solo un fantoccio mosso da quella figura oscura che teneva in mano un cuore. Ad un tratto il pianto della bambina cessò, Alexander aveva ucciso quella piccola bambina che era appena venuta al mondo. –Regina guarda tua figlia! È qui morta nelle mie braccia e tu, tu non puoi fare nulla! Ahahahahah!- disse Alexander in mezzo alle risate, sparendo insieme a Robin e l’uomo ancora nascosto nell’oscurità, lasciando Regina sola con il corpo della piccola.


-AAAAHHH!- Regina si svegliò urlando, portandosi istintivamente la mano sul grembo –Regina, che succede?- si svegliò anche Robin che si era addormentato nella sedia vicino al letto, e notò subito che la donna aveva un aspetto orribile, tremava come una foglia. –Regina che è successo? Va tutto bene?- chiese avvicinandosi a lei –Regina perché tremi? Hai un aspetto orribile- notò subito le lacrime che solcavano il volto della donna –Ei, ei amore che succede- chiese più preoccupato di prima,  e per cercare di tranquillizzarla le sfiora il viso asciugandole una lacrima –La bambina…Alexander, tu.- non riusciva a parlare dalla paura di quello che era successo in quell’orribile incubo. –Regina calmati, ci sono qui io, non succederà nulla. Dimmi che è successo ti farà bene parlarne- disse Robin afferrandole la mano stringendola lievemente. Regina prese un respiro profondo e poi parlò –Ero in una stanza oscura, ho provato il dolore del parto, sembrava tutto così reale. La bambina era nata, Alexander è riuscita a prenderla e….tu, tu non mi hai permesso di salvarla, perché eri controllato da un uomo di cui non conosco il volto ma che lavora con Alexander, Robin ho paura loro vogliono uccidere nostra figlia! Nel sogno era tutto così reale, sono rimasta sola nell’oscurità con il corpicino della bambina senza vita- non riusciva a fermare le lacrime, ma qualcosa le disse di controllare se il cuore del suo fuorilegge era dove doveva essere. –Regina è tutto ok , non toccheranno mai nostra figlia. È ancora li anzi è prestissimo per farle del male mancano ancora otto mesi. Stai tranquilla- disse sorridendole per poi accarezzarle nuovamente il viso –Robin, devo controllare una cosa, ma prima va a chiamare Emma- Robin annuì e uscì dalla stanza per poi ritornare con la Savior. –Regina che succede?- chiese la bionda –Emma tieni il più fermo possibile Robin- Emma annuì a quelle parole afferrando Robin alle spalle tenendolo vicino al letto di Regina –Regina, ma che succede!- chiese confuso il fuorilegge. La donna dai capelli scuri affondò la mani nel petto del fuorilegge, che gemette di dolore –AHH! Regina!- tutto era come nell’incubo di Regina, Robin non aveva il cuore  –Dannazione !- disse Regina –Regina che succede?- chiese la Savior –Emma, Robin non ha il cuore! Qualcuno lo ha strappato, e qualcosa mi dice che qui c’è lo zampino di Alexander. Robin dimmi la verità! Dimmi chi è stato che gli strappo il cuore con le mie stesse mani!- disse la mora appoggiandosi sui gomiti –Regina, io vorrei dirtelo ma non posso, ti prego, ucciderà Roland se dico qualcosa lui muore- disse il fuorilegge abbassando lo sguardo per evitare di incontrare gli occhi castani della mora. –Regina secondo me, qui c’è lo zampino di Gold, lui è capace di uccidere anche un bambino di 4 anni che non ha colpa di nulla- Regina guardava Robin senza dar conto a Emma –Robin, ti prometto che salveremo Roland- disse sfiorandogli il viso –Re..Regina  scusa, avrei dovuto dirtelo- disse il fuorilegge sfiorando la sua mano della sua amata. –Shh, va tutto bene, non è colpa tua, troverò il tuo cuore e lo rimetterò al suo posto, te lo prometto fosse l’ultima cosa che faccio- aggiunse Regina stringendo la sua mano con forza, socchiudendo gli occhi. Emma notò quel gesto e si preoccupò subito, si avvicinò a quel letto che si trovava accanto ad una finestra –Regina tutto bene? Non mi sembra che tu abbia un bell’aspetto- disse la Savior sfiorandole la mano destra.
 
–Vai papà!- disse la piccola sulle spalle di suo padre –La mia principessa! Tieniti forte!- la piccola si divertiva un mondo sulle spalle di suo padre –Papà, tu sei il mio principe azzurro, lo eri anche per la mamma?- chiese la piccola, ad un tratto il sorriso sul volto dell’uomo svanì. –Si piccola, ero anche il principe della tua mamma, ma lei preferiva chiamarmi fuorilegge- aggiunse l’uomo prendendo la piccola e per poi metterla nel lettino –Papà, ma cosa è successo alla mamma?- era presto per spiegargli che la sua mamma era morta poco dopo la sua nascita. –Piccola, un giorno ti racconterò tutto, ma adesso devi dormire. Buonanotte principessa.- disse l’uomo dandole un bacio sulla sua testolina –Buonanotte papà- disse la piccola chiudendo gli occhi.
 
-Insomma Regina che succede!- disse la Savior appena notò che la mora non rispondeva –Regina, tutto bene?- disse Robin scuotendole la mano. –E? si, tutto bene tranquilli- disse sorridendo appena, Regina sapeva bene che sarebbe morta non appena la bambina fosse nata. –Regina io esco un attimo, prendo un caffè qui alla macchinetta e arrivo, vuoi qualcosa? Posso andarti a prendere qualcosa da Granny- chiese la Savior con un sorriso. –Mmm……beh si mi andrebbe una ciambella al cioccolato e una cioccolata col la cannella- disse la mora cercando di non pensare al futuro mostratole dalla bambina –Vado vostra maestà- disse Emma per sdrammatizzare un po’ la situazione per poi uscire dalla stanza lasciando i due  completamente soli. –Regina se ti va puoi dirmi cosa ti turba così tanto, prima hai stretto il mio braccio con forza, il tuo viso e la tua espressione sono cambiati da quel momento. Sei sicura di stare bene? –chiese il fuorilegge avvicinandosi  di più a lei. Regina non  voleva dirgli la verità, voleva solo passare i suoi ultimi mesi di vita con le persone che amava di più al mondo. Si mise a riflettere, e prese una decisione, avrebbe detto tutto non appena avesse compiuto l’ottavo mese di gravidanza, quindi Robin avrebbe dovuto aspettare parecchio visto che lei era appena entrata nel secondo mese. –Robin, se ti dicessi che per sapere tutto devi aspettare che io entri nell’ottavo mese di gravidanza? So che può sembrarti strano ma ti dirò tutto solo allora, dovrai aspettare- disse Regina, guardando dall’altro lato per evitare di incontrare lo sguardo di Robin. –Regina, io posso aspettare, ma se c’è qualcosa che non va, io voglio saperlo, ti amo più della mia vita non voglio perderti, non posso perderti. Ti prego se succede qualcosa dimmela adesso- disse il fuorilegge cercando di ricacciare le lacrime, ma non poteva fare nulla, ormai avevano solcato il suo viso. Regina cercava di non piangere al quelle parole, al solo pensiero di lasciarlo solo con una bambina da crescere le spezzava il cuore, la faceva morire dentro. Il suo viso era voltato al lato opposto da dove si trovava Robin, non sapeva cosa dire, non sapeva quale fosse stata la sua reazione. –Robin, posso solo dirti che questa bambina- si fermò un momento per poi voltarsi verso di lui, per poi prendere la sua mano e portarla sul suo grembo –Che questa bambina, mi mostra il futuro, mi ha mostrato te, mi ha mostrato che saresti tornato- si interruppe per poi guardarlo in quei fantastici occhi bagnati dalle lacrime, lo sguardo di Robin incontrò il suo, le loro mani si strinsero in una sola. –Regina, dimmi che la nostra bambina ti ha mostrat…- non fece in tempo a finire la frase che la piccola che cresceva dentro la sua amata mostrò nuovamente il futuro.

-Papà! Dov’è la mamma? Voglio conoscerla, non l’ho mai vista fino ad oggi, perché non parli mai di lei?- chiese la piccola dai capelli scuri, gli stessi  di sua madre. –Piccola, vieni qui sulle mie gambe- disse il papà della piccola. La bimba dai capelli scuri si sedette sulle ginocchia del suo papà –Devi sapere, che la tua mamma….- si fermò un momento…..
In quel preciso istante Regina tolse la mano di Robin dal suo grembo –No!- urlò la mora spostando bruscamente la sua mano. –Regina, che cosa era quello? Quella piccola era nostra figlia perché mi ha detto che non ti ha mai conosciuta? Regina cosa mi stai nascondendo!? Non vorrà dire che tu….- Regina si voltò dall’altro lato, si sentiva uno schifo dopo quello che gli aveva nascosto –Regina! No, non voglio che vada a finire così! Io ti voglio al mio fianco! Non voglio perderti, sei l’unica cosa che amo di più al mondo, ti prego non voglio che vada così, nostra figlia deve conoscere sua madre, deve conoscerti! NO! MI RIFIUTO DI CREDERCI!- disse fra le lacrime, Regina non riusciva a smettere di piangere, non riusciva a guardarlo, non voleva lasciarlo. –Robin, non è una mia scelta, ti amo più della mia vita e non ti lascerei mai! Le visioni che manda nostra figlia, possono cambiare, il futuro può cambiare, adesso può sembrare così, ma chi lo sa più avanti la piccola può mandare una visione dove siamo insieme come una famiglia, ti prego non rendermi le cose più difficili, voglio solo averti accanto fino alla fine. Questa bambina ci renderà felici, ne sono certa, non ti lascerò mai Robin, te lo prometto.- disse la mora girandosi verso di lui per poi sorridergli fra le lacrime. –Regina, ti prometto che quando nostra figlia nascerà, non permetterò che tu muoia…- in quel momento Emma piombò nella stanza –COSA! REGINA TU! TU NON PUOI MORIRE!- disse la Savior urlando –EMMA! – urlò a sua volta Regina, -Non urlare! Non voglio che Henry sappia questa storia!- aggiunse la mora –Regina, non puoi morire! Non devi, come faremo tutti senza di te! Tu sei come una sorella per me, tutti qui a Storybrooke ti vogliamo bene e non vogliamo perderti!- disse la Savior lasciando le ciambelle al cioccolato sul tavolinetto vicino al letto –Ti prometto che troverò una soluzione Regina! Henry a bisogno di te,ti prometto che finirà tutto per il meglio e se così non fosse che il cielo mi fulmini!- disse la Savior guardandola cercando di rassicurarla –Emma tutto questo non deve uscire da questa stanza, giura che non ne farai parola con nessuno!-  disse Regina affaticata, la vista iniziò ad annebbiarsi, dei piccoli dolori iniziavano a farsi sentire nel basso ventre, i muscoli iniziarono a contrarsi dal dolore si sentiva un po’ sporca e bagnata –Robin, Emma vorrei alzarmi da questo letto, mi dareste una mano?- chiese la mora, togliendo il lenzuolo, sperando che quei dolori passassero non appena si fosse alzata. Emma si mise alla sua destra e Robin alla sua sinistra pronti a sostenerla. –Grazie ragazzi- disse Regina alzandosi dal letto, ma non appena si alzò sentì colare qualcosa lungo le gambe, e queste cedettero tutto ad un tratto. –Regina!- disse Robin afferrandola al volo. La vistasi faceva sempre più sfocata, il respiro sempre più debole, le iniziarono a mancare le forze –Ro..Robin, non mi sent..- non riusciva nemmeno a parlare. Emma notò il sangue sul pavimento e sul letto, ed era abbondante –Robin! Che succede! Stava bene fino a pochi secondi fa! Corro a chiamare il dottor Whaile- Emma uscì di corsa dalla stanza, invece Robin prese in braccio Regina e la mise nel letto accanto a quello dove fino ad ora era stata. –CHE SUCCEDE!- disse Whaile entrando di corsa con le infermiere. Robin si spostò per far spazio al medico. –PRESTO IN SALA OPERATORIA ADESSO!- Robin sentendo quelle parole entrò nel panico assoluto –VENGO ANCHE IO!- aggiunse Emma, appena vide Whaile uscire dalla stanza –No Swan, in sala operatoria saremo troppi!- disse Whaile sparendo dietro una porta con le infermiere. Nessuno sapeva che quando Alexander era andato da Regina, l’aveva colpita con qualcosa, qualcosa che le stava provocando un emorragia interna, ma qualcosa sarebbe successo in quella sala operatoria nascosta da una grande porta color bianco sporco.
-Mamma, cosa succede! Dove portano mia madre!- urlò Henry in preda alla disperazione più totale. –Ragazzino guardami- disse la Savior dai capelli biondi. Il giovane viso di Henry era bagnato dalle lacrime, quelle lacrime erano colme di paura e disperazione, cosa avrebbe fatto se Regina fosse morta? Che ne sarebbe stato di lui? Beh c’era Emma, ma Henry dentro di se, sapeva benissimo che la persona che amava di più al mondo era Regina, e se l’avrebbe persa lui non sarebbe stato capace di andare avanti. Henry ignorava Emma, continuava a guardare quella porta bianca, dove avevano portato Regina. –Ragazzino guardami!- ripete Emma –Che diamine vuoi!- disse Henry in preda alla furia, alla paura e alla disperazione. –Mamma è tutta colpa tua! Se tu non fossi andata indietro nel tempo, se non avessi salvato Marian, Robin non sarebbe andato via! E mia madre non sarebbe dentro quella sala! Le cose potevano andare diversamente se tu non fossi andata nel passato, salvato quella donna che ha distrutto la felicità di mia madre e la mia! Finalmente era felice e indovina chi ha rovinato tutto!? Sempre tu Emma! Non meriti il nome di Savior. Eravamo felici insieme a Robin e Roland, e tu, beh tu hai rovinato tutto, la mia felicità la felicità di mia madre- Henry si fermò tra le lacrime per riprendere fiato, in fondo il ragazzo aveva ragione, se Emma non fosse andata nel passato finalmente Regina, Robin, Roland e Henry avrebbero avuto il loro lieto fine, la loro famiglia. Ma Emma ha rovinato tutto.  –Henry, io..- Emma stava per dire qualcosa ma Henry parlò per primo –STA ZITTA! Non ci sono scuse per quello che hai fatto! Adesso mia madre è la dentro, e solo dio sa se si salverà! Giuro su quanto amo mia madre, che se le succede qualcosa in quella maledettissima sala operatoria, tu la pagherai cara!- Henry ancora piangeva, non riusciva a fermare le lacrime, era disperato, impaurito, tutte le emozioni lo stavano controllando. Il cuore di Emma, sentendo quelle parole si spezzò in due. Emma si rese conto che Henry aveva ragione se non fosse stato per lei, Regina sarebbe felice con Robin, e adesso non sarebbe in quella stupida sala operatoria. –Henry, so che ho sbagliato, so che è colpa mia. Non volevo far soffrire tua madre per tutto questo tempo. Quella che dovrebbe pagarla sono io non lei.- disse la bionda guardandolo –Visto lo hai capito da sola! È tutta colpa tua!- ripete Henry crollando a terra con le lacrime agli occhi. Emma non poteva vederlo così, si avvicinò a lui e si inginocchiò mettendogli le mani sulle spalle –Henry ti prometto che non le succederà, niente- disse la bionda cercando di rassicurarlo, ma tutto fu inutile, Henry continuava a versare lacrime. Robin era seduto poco lontani da loro, iniziando a pensare che forse tutta quella brutta situazione era solo colpa sua, perché anche se aveva scelto lei, è andato via con Marian, se non lo avesse fatto, Regina non sarebbe li, sarebbe a casa seduta nel divano insieme a lui, accoccolati in una coperta davanti al camino.

Intanto nella sala operatoria...
Whaile non riusciva a capire cosa stesse succedendo, Regina urlava sempre di più dal dolore che sentiva dentro di se. Whaile decise di sedarla per non farle sentire dolore, o per meglio dire decise di fare una anestesia. L’infermiera notò che qualcosa non andava, il flusso del sangue era aumentato, i battiti del cuore di Regina rallentavano sempre di più –Dottore! Sospetta emorragia interna!- Whaile non perse tempo, era rischioso fare una anestesia ma non poteva più aspettare, se non avrebbe agito Regina rischiava di incontrare l’oscurità totale, la bambina stava rischiando i morire. Whaile stava facendo tutto il possibile, quando ad un tratto il cuore di Regina si fermò. –NO! PRESTO DEFIBRILLATORE!- urlò Whaile, il suono della macchina avvertiva che il suo cuore si era fermato, in quel momento Regina aveva smesso di vivere, il suo cuore aveva ceduto. –LIBERA!- disse Whaile –Niente!- disse l’infermiera –ANCORA!-  ripete Whiale. L’infermiera continuava a provare, ma Regina non dava segni di vita.

Fuori dalla sala operatoria
-NO! Non posso rimanere qui mentre Regina è tra la vita e la morte! Io entro non mi interessa cosa dice Whaile io entro!- disse la Savior, Robin si avvicinò a lei –Emma, se Whaile ha detto di non entrare ci sarà un motivo- disse Robin con il volto ancora bagnato dalle lacrime –Robin! Non posso aspettare, e se sta succedendo qualcosa? Sei libero di entrare con me, oppure aspettare qui- disse la bionda attraversando quella porta bianca che si trovava a pochi metri da Robin –Emma aspetta!- Robin entrò con lei, Henry era ancora inginocchiato a terra immerso nei suoi pensieri, continuando a versare lacrime e sperando che sua madre stesse bene. Gli altri  erano tutti seduti dietro di lui che aspettavano notizie.
 
Sala operatoria
Il cuore di Regina continuava a non battere, Whaile stava facendo di tutto –AVANTI! REGINA!- urlò Whaile, e in quell’istante Emma e Robin entrarono in quella sala che puzzava di alcol. Whaile prima che il cuore di Regina si fermasse, era riuscito a fermare l’emorragia interna, adesso quello che sperava era che il suo cuore iniziasse di nuovo a battere. –WHAILE!- urlò Emma avvicinandosi a lui –CHE CAZZO SUCCEDE!?- disse Robin guardando le infermiere. Emma e Robin notarono le macchine che segnalavano che il cuore di Regina si era fermato. –NO! NON PUO’ ESSERE! REGINA!- urlò Robin cercando di avvicinarsi il più possibile a lei, ma fu fermato da Whaile –Whaile che succede? Regina non sarà mica…- Emma non riuscì a finire la frase che un’infermiera si avvicinò a loro –Dottore, mi dispiace abbiamo fatto tutto il possibile- il volto di Robin fu bagnato dalle lacrime, lacrime di dolore, il suo cuore si era spezzato. –Whaile! No, non può essere ti prego!- disse Emma tra le lacrime –Emma sono riuscito a fermare l’emorragia ma appena l’ho fatto il suo cuore si è fermato, forse era troppo tardi- disse Whaile guardandola negli occhi, si sentiva in colpa, non era riuscito a salvare Regina ne la piccola creatura che cresceva dentro di lei. –NO! REGINA TI PREGO! SV-SVEGLIATI!- disse Robin avvicinandosi al corpo inerme di Regina, fu seguito anche da Emma. –Amore mio, ti prego perdonami! È stata tutta colpa mia, se non fossi andato via tutto questo non sarebbe successo. Se non fossi andato via noi due saremmo davanti a quel caminetto nel tuo ufficio, accoccolati in una coperta.- disse Robin tra le lacrime, sfiorando quel viso ancora caldo. –No! Non può finire così! Spostati devo provare una cosa!- disse la Savior portando le mani poco più alte dal petto di Regina, mettendole a forma di cucchiaio, dalla quale uscì una scintilla bianca –Avanti! Deve funzionare, e se così non fosse che il cielo mi fulmini adesso!- urlò la Savior sbattendo le mani sul petto della donna, che fu attraversata da luce bianca. Emma ci provò varie volte ma Regina continuava a non dare segni di vita –TI PREGO REGINA! HENRY HA BISOGNO DI TE! Svegliati ti prego- disse la Savior sbattendo per l’ultima volta le mani sul petto di Regina. Robin guardava Emma, il suo cuore era spezzato aveva appena perso la donna che amava, aveva perso la speranza di riaverla accanto, aveva perso sua figlia. Whaile si avvicinò ai due che guardavano in lacrime il corpo di Regina –Ragazzi usciamo, dobbiamo dirlo agli altri, non possiamo farli attendere ancora- disse Whaile avviandosi  verso la porta della sala operatoria. –Addio amore mio, ti amerò per sempre- disse Robin dandole un ultimo bacio per poi allontanarsi tra le lacrime. –Regina, non ho mantenuto la promessa, Henry ha ragione, è stata tutta colpa mia, mi dispiace avrei dovuto proteggerti, avrei dovuto stare più attenta. Sappi che io ho sempre creduto in te, anche quando eri cattiva, ti ho sempre voluta bene, addio amica mia- disse la Savior tra le lacrime per poi avvicinarsi a Robin. Fu in quel preciso istante, che qualcosa dentro il corpo di Regina riprese a battere, la macchina suonò, Whaile, Emma e Robin si voltarono in un secondò appena sentirono quel suono. Regina era viva, il suo cuore aveva ricominciato a battere. Whaile si avvicinò subito alla donna e per prima cosa controllò la piccola. –Come diamine può essere! Emma, la bambina è viva! Dovrebbe essere morta appena il cuore di Regina si fosse fermato!- Whaile non riusciva a crederci, quella piccola si era salvata. –Whaile, forse Emma con la magia di luce è riuscita a proteggere la piccola, o forse la piccola era ancora viva, Regina mi ha detto che quella bambina è speciale, non importa come si sia salvata, adesso importa che entrambe stiano bene!- disse Robin avvicinandosi a Regina e Whaile. Emma non riusciva a crederci, era riuscita a salvare la sua amica, si avvicinò a Whaile. –Whaile dimmi che Regina sta bene! Ti prego!- disse Emma sfiorando una mano della donna –Si sta bene, i valori sono nella norma dobbiamo solo aspettare che smaltisca la anestesia- disse Whaile dandole una pacca sulla spalla –Emma l’hai salvata!- disse Robin, ringraziandola con un sorriso. –È a questo che servono gli amici!- rispose sorridendo –Dobbiamo portarla nella sua stanza e attendere che tutto vada per il meglio- disse Whaile –Adesso andate ad avvertire gli altri che è andato tutto bene, spetta a voi dire la verità, se volete farlo- disse Whaile che aiutato dalle infermiere portò Regina nella sua stanza. –Robin diciamo loro la verità, anche se è doloroso- disse Emma uscendo insieme all’arciere dalla sala operatoria.  –Allora? Che è successo?- chiede Snow appena vede Emma e Robin uscire dalla sala operatoria –Che sono quelle facce!?- disse Henry preoccupato –Ragazzino, io e Robin dobbiamo dirvi una cosa, anche se è dolorosa da sopportare ma dovete saperlo- disse la Savior guardando Henry, per poi spostare il suo sguardo verso gli altri –Robin lo dici tu?- chiese al fuorilegge. –Emma- disse Henry –È morta vero? Dimmi la verità!- disse Henry guardandola con le lacrime agli occhi. Emma guardò il ragazzino negli occhi, vide tutto il suo dolore, tutte le sue emozioni che lo controllavano, la paura di perdere Regina, si leggeva perfettamente in quegli occhi scuri bagnati dalle lacrime. –Allora, Regina ha avuto un’ emorragia interna, Whaile ha fatto di tutto per salvarla, o meglio ci è riuscito ma il cuore di Regina ha ceduto- Emma non riuscì a finire di parlare, il pianto di Henry, Snow che veniva abbracciata da Charming, uncino che abbassava lo sguardo. –Henry, mamma, papà, Killian fatemi finire! Whaile ha provato in tutti i modi di far battere il suo cuore, ma ogni tentativo è stato vano. Decisi di provare con la mia magia, e dopo vari tentativi Regina continuava a non dare segni di vita e da li Whaile ha dichiarato il decesso. Robin gli ha dato un ultimo bacio, io le ho sfiorato la mano e le ho detto addio, ma quando arrivammo davanti alla porta, la macchina iniziò a suonare, Regina è viva e la piccola…beh la piccola è sana come un pesce- concluse Emma guardando Henry che si avvicinò a lei ancora piangendo –Grazie per averla salvata, ma non ti perdonerò mai per ciò che hai fatto- detto questo Henry sparì dietro la porta che portava fuori, fu seguito da Snow, Killian e Charming. Robin che fino ad allora non aveva aperto bocca, stava guardando il vuoto immerso nei suoi pensieri. –Robin, tutto bene?- chiese la Savior avvicinandosi all’uomo. –Eh? Si tutto bene, ero solo immerso nei miei pensieri- rispose l’uomo guardandola –So cosa stai pensando, che è tutta colpa tua, ma non è così. La colpa è mia, Henry ha ragione- disse la bionda mettendogli una mano sulla spalla –Dai va da lei, scommetto che al suo risveglio voglia vedere te- gli fece un sorriso per poi avviarsi verso il distributore che si trovava poco più avanti.  Robin attendeva Whaile, che uscisse dalla stanza di Regina, infatti pochi minuti dopo egli uscì avvicinandosi a lui. –Allora? Come sta?- chiese Robin preoccupato –Sta bene, i valori vitali sono ottimi, dobbiamo solo aspettare che si risvegli, controlleremo la piccola ogni 2-3 ore dobbiamo tenerla sotto controllo per sapere se sta bene o se peggiora, se vuoi puoi andare da lei-disse Whaile facendogli segno con la mano verso la stanza –Ok, vado da lei- detto questo Robin entrò nella stanza di Regina. Il fuorilegge dalla giacca verde si accomodò sulla sedia vicino al letto di Regina, iniziando a fissare il vuoto. Fece un respiro profondo e poi parlò a quella che una volta era la Regina Cattiva, ma che adesso era la Regina del suo cuore. –Regina, è colpa mia, se io non avessi lasciato Storybrooke, tutto questo non sarebbe successo, forse saremmo in quel divano, davanti al caminetto a sorseggiare vino appoggiati l’uno sull’altra. Ti amo, sei l’amore della mia vita, l’unica che riesce a far battere il mio cuore dopo tanto tempo, non voglio perderti- si alzò dalla sedia avvicinandosi a lei, sfiorando i suoi fantastici capelli mori per poi darle un bacio sulla fronte. Robin stava per uscire da quella stanza quando sentì una voce dietro di se –N-on mi perderai mai, dimentichi con chi stai parlando? Sono un osso duro- disse ansimando la donna. Robin si voltò di scatto verso di lei, lacrime calde solcarono il suo volto, quella era la donna che amava e che presto avrebbe sposato. Si diresse verso di lei, e non appena arrivò al suo letto sorprese Regina con un bacio. Regina si ritrovò immersa in quella fantastica sensazione che riscaldava il suo petto, o per meglio dire riscaldava il suo cuore. Finalmente dopo 1 lunghissimo mese che sembrava non finire mai, Regina e Robin erano insieme, c’era solo un problema, Gold era tornato in città con Alexander, e aveva il cuore di Robin.


Apparve in quella stanza d’ospedale mentre Regina dormiva. Si avvicinò a lei scuotendola leggermente –Eh? Che cosa succede?- disse la donna aprendo gli occhi, trovandosi davanti il Signore Oscuro –Sta calma mia cara, non sono venuto per farti del male- disse Gold sedendosi accanto a lei –Che diamine vuoi!? Dammi il cuore di Robin adesso!- urlò Regina agitandosi più del dovuto –Sta calma mia cara, non fa bene ne a te ne alla piccola Jane- disse l’uomo vestito di nero –Come fai a sapere…Aspetta, tu, tu sapevi del mio sogno!?- chiese impaurita –Sono stato io a mandarti quel sogno, tutto quello che è successo oggi è opera mia, anche la tua morte mia cara, speravo che non sopravvivessi, ma poi ho capito che mi servite vive- si fermò indicando il suo ventre. La donna si portò le mani sulla pancia con fare protettivo verso la bambina –A cosa ti serviamo brutto verme schifoso!?- lo guardava con disprezzo –Tu mi servi per darla alla luce, lei mi serve per assorbire tutti i suoi poteri magici e diventare il Signore Oscuro più potente di tutti!- disse con un sorrisetto, che al parere di Regina era al quanto fastidioso. Gold mise una mano sul suo ventre guardandola negli occhi –Ti darò il cuore del tuo fuorilegge, lo faccio solo per farti godere questi ultimi mesi di felicità con le persone che ami, perché al tuo nono mese verrò a prenderti e la bambina sarà mia, ti lascerò forse darle un bacio prima di strapparti il cuore e ridurlo in cenere- detto questo l’uomo sparì proprio come apparve, lasciando la donna nuovamente sola in quella stanza dai muri bianchi. Regina si accorse che Gold aveva lasciato il cuore di Robin dentro un sacchetto di cuoio proprio vicino alla sua mano. Robin entrò con una busta firmata Granny –Regina, ecco la colazione, una bella ciambella al cioccolato per la mia Regina- disse sorridendo. La donna decise di non dire nulla di quella visita fino a quando non sarebbe arrivata Emma e ne avrebbero discusso tutti insieme. –Mmm, grazie amore mio- disse con un sorriso. Robin guardò l’orologio che segnava le 8:30 –Come mai già sveglia così presto? Devi riposare- disse posando il sacchetto sul tavolo vicino al letto. –Beh non riuscivo a dormire- rispose mentendo –Regina non mentirmi, stavi dormendo beatamente quando sono andato via- disse guardandola sicuro di se –Ho sentito un rumore e mi sono spaventata, tutto qui stai tranquillo. E adesso dammi quella ciambella altrimenti mangio anche te- disse ridendo –Mm ok vostra Maestà- disse con un sorriso per poi porgerle il sacchetto con la ciambella. Robin le rubò un bacio pieno d’amore e sentimento, Regina avrebbe voluto che non finisse mai, voleva che il tempo si bloccasse per continuare a baciare quel fantastico uomo che la faceva sentire una donna completa e felice. In quel preciso istante Regina spinse il cuore dentro il petto di Robin, lasciandolo un po’ intontito. –Regina che cosa hai fatto? Dove lo hai preso quello?- chiese Robin sfiorandole il viso. Regina lo guardò negli occhi, non poteva aspettare Emma per dirgli cosa era successo, ecco perché gli aveva ridato il cuore. Lo guardò per un istante e poi prese la sua mano –Gold, è venuto a farmi visita- 
   
 
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