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Autore: Kano_chan    27/03/2015    7 recensioni
Dal Prologo:
"Sto aspettando e non so quanto ci vorrà, ma mentre aspetto vorrei raccontarvi la mia storia.
E’ una storia senza pretese perché racconta del mio viaggio in compagnia di 15 amici, delle mie origini, del mio amore, delle mie battaglie, del mio terrore e della mia gioia, delle mie ferite e delle mie vittorie: della mia vita insomma.
E se sulle prime vi potrà sembrare straordinaria in realtà per me è stata normalissima.
Ma vorrei lo stesso narrarvela.
Questa è la storia della Figlia della Montagna."
~~~~~
Dall'Epilogo:
Fine
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fili, Kili, Legolas, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 67
Capitolo 67


Avevo capito immediatamente cosa Gandalf volesse dirmi. Le questioni avevano preso una piega del tutto nuova, seppur non completamente inaspettata e il tempo delle attese era finito. Non si poteva più indugiare in trattative studiate a tavolino, era arrivata l'ora di scendere in campo perchè c'era bisogno di tutto l'aiuto possibile.
Per questo motivo stavo spronando il mio pony, e un altro senza cavaliere, più veloce che potevo all’indirizzo di Erebor:
era giunto il momento di avvisare Thorin. Mentre cavalcavo sferzata dal vento, cercavo di riprendermi dalla notizia, sforzandomi di ricacciare le fitte di panico che salivano a ondate. Era troppo presto! Ero pronta, ma non ero preparata per tutto il resto. Sentivo la trama della mia esistenza scivolarmi tra le mani; come acqua tra le dita si perdeva, inarrestabile, inesorabile.
La comparsa all’orizzonte delle porte della Montagna Solitaria spazzarono via quei pensieri. Non era il momento, avevo faccende più urgenti di cui occuparmi, come, per citare un esempio, farmi dar retta dal mio padre adottivo che era del tutto soggiogato da una pietra.
Cercando di farmi venire un'idea che potesse renderlo più disponibile al dialogo, imboccai il sentiero principale senza curarmi né di rallentare, né di deporre le armi come sarebbe stato consono. Ero a una decina di metri dalla barricata di detriti, quando una freccia mi fischiò vicino all’orecchio costringendomi a tirare bruscamente le redini e a far fermare il mio cavallo di colpo.
Dapprima guardai allibita la freccia che si era conficcata nel terreno dietro di me, poi il punto dal quale era stata scoccata.

-    Per Mahal, Gloin!! Ma sei del tutto uscito di senno?! - gridai all’indirizzo del nano fulvo e tarchiato.
-    Harerin sei tu? Non ti avevo riconosciuta, perdonami! Ho l’ordine di colpire chiunque si avvicini
armato alle mura! - rispose lui, scusandosi con un certo imbarazzo.
-    Allora mi conforta il fatto che la tua mira non sia migliorata con gli anni! - esclamai, scendendo dal pony e ignorando le sue proteste da offeso - Gloin non ho molto tempo - tagliai corto io.
-    Come mai sei qui? Se Thorin lo vi... -
-    È con lui che ho bisogno di parlare - lo interruppi io.

Perfino da quella distanza lo vidi strabuzzare gli occhi e dire qualcosa con voce troppo bassa perché io da lì potessi sentirlo.

-    Gloin porta qui Thorin, subito! E' urgente! - sbottai spazientita troncando ogni possibile protesta.

Il nano tentennò ancora un attimo per poi sparire oltre al muro, al quale fece ritorno poco dopo e senza Thorin.

-    Dice... dice che non c’è niente di cui dovete discutere allo stato attuale delle cose -  Gloin riportò ciò che gli era stato detto con voce incerta.
-    Oh ma per… - esclamai lasciandomi andare in improperi non proprio candidi in Khudzul.
-    Harin? -

Alzai di nuovo gli occhi per vedere finalmente qualcuno di assennato sporgersi dal parapetto in pietra.

-    Fili sia ringraziato Eru! - esclamai sollevata.
-    Che ci fai qui?? - domandò lui.
-    Dain ha raggiunto il nostro accampamento - risposi senza tanti giri di parole.
-    Dain?! - gridò Gloin.
-    Co..me? - chiese Fili incredulo.
-    Ha camminato a tappe forzate per arrivare prima. Lui e soltanto una guardia di dieci guerrieri, il resto dell’esercito li seguirà a breve - spiegai, mentre anche altri dei miei amici si sporgevano dalle mura richiamati dalla nostra conversazione.
-    Ehi Harin! - mi salutò Bofur e io a malincuore gli risposi soltanto con un cenno affrettato.
-     Cosa succede? -

Il mio cuore fece una capriola quando anche Kili comparve, facendo volare lo sguardo da me al fratello


-    Statemi a sentire vi supplico! Non ho tempo! Nessuno di noi ne ha! - li interruppi, senza però riuscire a placare il brusio che si era scatenato alla mia comparsa - Azog e Bolg stanno marciando verso Erebor in cerca di vendetta! - dissi e per la seconda volta sentii propagarsi rapido un silenzio attonito tra coloro che avevano udito la notizia - dobbiamo istituire un consiglio di guerra, è questo sono venuta a dirvi - conclusi.


Fili mi guardò per qualche istante, poi senza aggiungere altro si voltò tornando dentro al palazzo, Kili mi gettò un’occhiata veloce poi lo seguì. Dieci minuti dopo scesero a terra accompagnati da Balin.

-    Thorin non vuole abbandonare Erebor - disse il vecchio nano stancamente dopo che lo ebbi stretto in un abbraccio nostalgico.
-    Verremo noi in sua vece - aggiunse Fili mentre gli passavo le redini di uno dei pony.
-    Fa lo stesso... anzi, mi duole ammetterlo, ma forse è meglio così - replicai, afferrando la mano che Kili mi stava porgendo e montando dietro di lui.
-    Quanto tempo abbiamo prima che arrivino qui? - domandò Balin mentre partivamo al galoppo.
-    Non ne ho idea - esclamai a voce alta per farmi sentire sopra il fischio del vento - abbiamo rimandato ogni discussione finchè non ci aveste raggiunti - spiegai.
-    Allora sbrighiamoci - commentò Kili spronando ancora di più il cavallo.

Non molto tempo dopo, eravamo tutti seduti attorno ad un grande tavolo in quercia. Sopra di esso era stata spiegata una grande cartina dettagliata della Terra di Mezzo, dove, con l’inchiostro rosso, erano state tracciate alcune direzioni possibili che gli orchi potevano prendere.

-    Gandalf, ora che ci siamo tutti, potresti dirci cosa intendevi quando hai detto che non necessariamente gli Orchi arriveranno da est? - domandò Bard facendo così iniziare l'incontro.
-    Ho ragione di pensare, e di temere, che arriveranno rinforzi anche da sud - rispose il mago senza mezzi termini e con una gravità nella voce che mi rese subito inquieta. 
-    Come da sud? - replicò Balin corrugando le folte sopracciglia bianche.

Lo stregone per tutta risposta si protese lungo il tavolo, allungando il dito indice e picchiettandolo su di un punto ben preciso della mappa.

-    Da qui... - indicò.
-    L'antica Amon Lanc...* - mormorò Re Thranduil.

Negli occhi algidi del sovrano si era accesa una sorta di nostalgia che non seppi a cosa attribuire

-    La fortezza non è abbandonata... non è vero? - disse, contraendo appena le dita sottili sul legno scuro del tavolo e la sua, più che una domanda, mi sembrò un'affermazione.

-    No purtroppo. Mio malgrado ho avuto l'onore di vederla con i miei occhi, ed era abitata da orchi... molti e feroci - rispose Gandalf amareggiato mentre un lampo di dolore passava dietro i suoi occhi - e da qualcosa di assai peggiore di ciò che tu possa aver pensato in passato... - aggiunse guardando direttamente il Re elfico.
-    Quindi dobbiamo aspettarci un attacco di massa su più fronti? - intervenne Kili, sviando la conversazione e la mia curiosità su quella presenza che tanto angosciava Gandalf.
-    Le porte di Erebor sono circondate da pareti scoscese su entrambe le direzioni... - ragionò Dain prendendo parola - è quindi possibile che il nemico le usi a proprio vantaggio - spiegò Dain indicando sulla carta la conca di roccia sul cui fondo scorreva il fiume Fluente.
-    Ragion per cui dovremo proteggerle e sfruttarle invece a nostro vantaggio - disse Bard.
-    Allora sarebbe il caso che ci dividessimo il terreno - propose Fili, tirandosi la treccina dei baffi com'era solito fare quando pensava. 
-    Spiegati meglio - lo invitò l’arciere dirigendo l'attenzione generale su di lui.
-    Dobbiamo posizionarci su fronti diversi - spiegò allora il principe, tirando verso di sé la cartina - abbiamo tre armate in tutto. I nani dei Colli Ferrosi, gli Elfi di Bosco Atro e gli uomini del Lago - contò fissando ciascun capitano. 
-    Sono stati mandati messaggeri all’accampamento ai margini della foresta, presto arriveranno altri rinforzi - ci informò Legolas in piedi dietro suo padre.
-    Ottimo - assentì Fili - se riusciamo a posizionare un gruppo qui, uno qui e un altro qui, copriremo un’area più vasta e saremo pronti ad accoglierli da ogni fronte - spiegò, indicando rispettivamente il pianoro davanti Erebor e i due fianchi della valle.
-    Possiamo piazzare degli arcieri qui sopra - aggiunse Bard tracciando il contorno più alto delle pareti di roccia.
-    E alcuni sui parapetti di Erebor - suggerì Kili studiando attentamente la cartina.
-    C’è un posto dove poter allestire un punto sicuro? - domandò Thranduil.

Ci fu un momento di silenzio generale. La domanda del Re elfico era legittima, era sicuramente necessario pianificare nei minimi dettagli le posizioni di attacco e di difesa, ma lo era altrettanto avere una zona dove poter ripiegare in caso di estrema necessità.
 

-    Si potrebbe creare all’interno della montagna - propose Bilbo spezzando il silenzio meditabondo.
-    Potrebbe essere una buona idea... ne parlerò con Thorin non appena rientreremo - disse Fili appoggiando le parole dello hobbit.
-    A questo punto suggerirei di attendere l’arrivo dei rinforzi e di ritrovarci di nuovo domattina per definire i dettagli - disse Bard con voce stanca pizzicandosi la radice del naso.
-    Mio signore! -

Un elfo silvano entrò nella tenda inchinandosi rispettivamente al suo Re e ai presenti.

-    Quali notizie ti rendono così agitato Iriel? - domandò Thranduil osservando il soldato che tradiva un certo nervosismo.
-    Gli orchi stanno marciando senza sosta... Saranno in vista non più tardi del sorgere del secondo giorno a partire da oggi - rispose.
-    Dain, i tuoi guerrieri tra quanto saranno qui? - Balin si rivolse subito al re nanico.
-    Domani notte - rispose pronto.
-    Che i Valar ci accompagnino quindi - concluse per tutti Gandalf.

-    Harin sei stata molto silenziosa... -

Kili mi si affiancò assieme a suo fratello non appena fummo usciti dalla tenda di Bard.

-    Scusate ho la testa altrove, ma vi ho ascoltati e non avrei saputo fare di meglio - risposi con un sorriso - siete i due degni eredi di Durin l’Immortale! - aggiunsi.
-    Sicuramente i tuoi complimenti ci fanno piacere, ma vorremmo comunque sapere dove la tua testa si trovi in questo istante. Sembri preoccupata oltre il lecito - replicò Fili senza lasciarmi scampo.

Io mi fermai di botto e loro si girarono verso di me.

-    Non sono preoccupata, sono arrabbiata!! Non è così che pensavo sarebbe andata... - sbottai senza più trattenermi - avevamo di nuovo Erebor, dovevamo ricostruirla, far tornare la nostra gente, aiutare Esgaroth a risorgere e Dale! - spiegai sentendo la frustrazione montare in me - dovevamo sposarci... - aggiunsi con un leggero tremore nella voce guardando Kili, il quale assunse un’aria dispiaciuta - e io me la sto prendendo con voi - conclusi, scuotendo la testa e passandomi stancamente una mano sugli occhi.
-    Ehi ehi frena - mi bloccò Fili - queste cose arriveranno! - disse.
-    Dai Fee sii onesto… quando mai succederà? C’è un intero esercito di Orchi che sta marciando su di noi! - replicai affranta.
-    E noi abbiamo tre eserciti a difendere queste terre - ribadì Kili prendendomi per le spalle.
-    Moriranno in tanti - mormorai.
-    Sì - rispose serio Kili - e poi la guerra finirà e tutto quello che hai detto si realizzerà, e noi ci sposeremo - aggiunse prendendomi la mano con il suo anello e portandomela davanti al viso.
-    Il mio fratellino ha ragione, abbi un po’ di fiducia in noi! - esclamò Fili gioviale.
-    Ne ho più di quanta immaginate - risposi aprendomi in un sorriso mesto.
-    E allora vedrai che andrà tutto bene! Domani torneremo qui, e dopo aver deciso quello che rimane da decidere, ci godremo insieme la giornata - intervenne Kili.
-    E sia - assentii.

Volevo trascorrere più tempo possibile assieme a loro, glielo dovevo.

* l'antico nome di Dol Guldur



Spazio Autrice:

Finisco sempre per scrivere e corregere i capitoli all'ultimo.. spero ardentemente che questo non si noti ^^"  Anyway per il prossimo venerdì vi prometto un capitolo un pò più lungo!
Spero che la scenetta con Gloin vi sia piaciuta, perchè io mi sono divertita davvero molto a scriverla hihi. Spero, anche, che la riunione per la battaglia non sia stata troppo noiosa.. ho cercato di intervallarla descrivendo un pò i volti e i gesti dei partecipanti in modo da renderla un pò più "visibile". Mi sono soffermata in particolare su Thranduil richiamando un pò i pensieri del sovrano sul vecchio possedimento di Amon Lanc prima che Sauron vi si insediasse e la trasformasse in quella che è oggi Dol Guldur. Volevo rispolverare un pò di storia ecco!
Mi scuso per la mia inettitudine nel parlare di disposizioni di eserciti e di strategie militari, ma ahimè, non ho mai amato i romanzi di guerra e ho sempre odiato Risiko ^^"
Concludo dicendovi che più avanti (non tanto) vi aspetterà una sorpresa... spero che sarà gradita =)
Grazie mille di cuore a tutti coloro che leggono la mia storia, mai avrei immaginato che arrivaste ad essere tanti così! Grazie anche alle mie recensiste che spendono un pò del loro tempo per farmi capire che non sto scrivendo delle emerite idiozie e infine (ma non meno importanti) grazie a chi mi ha aggiunta tra i preferiti, ricordati e seguiti (Miky3_93, Ilaria_andrea); aumentate ad ogni capitolo e ciò mi riempie di gioia e di un pò di orgoglio.
Con tutto il mio affetto.

Tak khaz meliku suz yenetu,

Marta


  
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