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Autore: Frafra9    27/03/2015    3 recensioni
Prologo
Dopo la "cordiale" visita dei Volturi a Forks e la scoperta che Renesmee non è l'unico ibrido tra i vampiri, ne è passato di tempo.
Renesmee è cresciuta e con lei è cresciuta anche l'amicizia verso Jacob, il suo Jacob, fratello/miglior amico e forse anche qualcosa altro che Nessie, deve e cerca di capire cosa prova veramente per il “suo” Jacob. Il ragazzo che le è vicino da quando è nata.
Jacob, dal parte sua, sa di amarla. ma sa che ciò che prova per lei non è, solamente, frutto dell'imprinting. Ma è bensì amore perché l’ha vista nascere e la vede crescere giorno per giorno.
Lei ricambierà questo amore o è solo amicizia?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: Lime, Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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Casa Black.
Domani Jacob, parte per Seattle e sì il tanto atteso Supercross è arrivato e per tre giorni non ci vedremo e so già che mi mancherà...
E’ da un po’ che lo osservo in silenzio, seduta su una sedia in un angolino della sua stanza mentre lui è alle prese con il borsone per il viaggio e sta facendo un casino. Panni fuori l’armadio e sparpagliati per la stanza.
< Lascia faccio io, o tua sorella deve risistemare tutto. > - dico. Prendo in mano una maglietta mezza stropicciata. - < Tu, siediti lì > gli indico la sedia.
< Sei una donna da sposare. > dice. Mette in carica il suo cellulare.
< Tu, no. Non sei un uomo da sposare, nemmeno una valigia sai preparare > ridacchio.
< Però, ho altre qualità > accende lo stereo.
< E sarebbero? > chiede mentre finisco di preparargli il borsone. Pantalone pulito, felpa, un paio di calzini dei boxer, le sue pantofole e il borsello con le cose dell’igiene personale.
< So cucinare, specialmente i tuoi piatti preferiti > mi dice.
< E sarebbero? > chiedo. Chiudo il borsone.
< Panino insalata tonno e pomodoro, spremuta di arancia e spaghetti al sugo Black > ridacchia e fa spallucce.
< Ok le segno nella lista “Uomo da sposare” > dico e fingo di scrivere su un foglio e penna invisibili.
< Segnati anche “abilità domestiche” > - mi dice e poi aggiunge - < So rifare i letti, pulire i pavimenti, cambiare una lampadina, aggiustare mobili. E poi… > - mi abbraccia da dietro, mi bacia il collo e sussurra - < So amare... > le sue mani sotto la mia maglietta accarezzano la mia pancia e salgono fino al seno coperto dal reggiseno.
< Sai amare > mi giro e lo bacio appassionatamente.

Toglie la mia maglietta, lasciandomi in reggiseno e continua a baciarmi collo, spalle e seno.
Tolgo la sua maglia e lo bacio a mia volta.
Prende il borsone pronto, dal letto e lo posa a terra, in un angolo dove non da fastidio. Poi, mi fa stendere sul letto e continuiamo a baciarsi e accarezzarci, ci togliamo entrambi i pantaloni, restando in intimo.
Sono seduta sopra di lui mentre mi bacia e cerca di sganciare con le mani il reggiseno.
< Maledetti gancetti > lo sento borbottare sul mio seno. Sorrido.
< Faccio io. > sgancio il reggiseno e lo lascio cadere in terra. Sorrido maliziosa.
< Mia. Tu sei mia > sorride e mi bacia.
< Mio. Tu sei mio > sorrido e mi lascio baciare.
In un attimo ci ritroviamo nudi, nel suo letto dal comodino tira fuori la bustina con il profilattico, lo indossa ed entrare in me. Prima piano e man mano che la passione ci travolge lo sento sempre di più fino a fonderci e diventare una persona sola.

“Una camera.
Un letto matrimoniale con le lenzuola di lino stropicciate.
Degli ansimi... gemiti... sospiri... provenienti dal letto.
Le lancette dell’orologio non si muovono, sono ferme.
Il cielo fuori dalla finestra, da giorno si fa sera e poi di nuovo giorno e poi ancora notte...
< Vorrei restare sempre così... tu ed io... ti amo > dice la me della “visione”


< Domani, non vado più a Seattle con quei due. > - mi stringe a se - < E stasera, ce ne andiamo per tre giorni da qualche parte. Tu ed io... da soli > mi sfiora le labbra.

Accidenti a me e al sogno di questa notte.
Ho nuovamente usato il mio potere senza rendermene conto. Devo fare più attenzione la prossima volta o mi caccerò nei guai.


< Sarebbe bello, signor Black e lo vorrei tanto, ma il mio fidanzato è geloso! > dico sorridendo.

E un papà che non è da meno.

< Davvero è geloso? > chiede e inizia a farmi il solletico.
< Sì e tanto. > rido al suo solletico. E finiamo per rifare l’amore.

“toc!” “toc!”

< Jacob. Renesmee. > è Billy che bussa alla porta chiusa. Jacob si alza, s’infila i boxer e va ad aprire un pochino la porta, mentre io resto nuda nel letto, coperta solo dal lenzuolo. Non mi vede niente ho Jacob davanti che mi copre. Sento Billy ridacchiare. E viene da ridacchiare anche a me.
< Che c’è papà? > chiede Jacob.
< Sono arrivati Embry e Quil. > gli dice Billy, serio. O almeno ci prova.
< Ok. Dieci minuti e veniamo. > - gli dice Jacob, chiudendo la porta. Poi guarda me ancora ridere - < Potrei sapere il perché ridevate? > si avvicina al letto...
< Hai i boxer al contrario > - rido - < Ma può capitare... > lo bacio.

Un’ora dopo. Io, Claire e Lilian stiamo in cavallo su Jacob, Quil ed Embry in forma di lupo che corriamo nel bosco.
< Dai Quil non fare il bradipo. Corri o ti fai superare da quei due lupacci! > grida Claire, che con le manine di bambina di sette anni, stringono il folto pelo color cioccolato. Embry e Jacob, rallentano la loro corsa in modo da permettere a Quil di correre un pochino più veloce ma senza andare troppo forte. Ha pur sempre una bambina sulle spalle.
Mi chino in avanti sul mio lupo in modo da poter arrivare al suo orecchio, so che quando corre con me sopra e mi sporgo in avanti, lui non vuole e, infatti, lo sento mugolare piano e a denti stretti, come a dirmi di non farlo.
< Vai al nostro regno... dì di seguirci a Embry e Quil > gli sussurro in modo da non farmi sentire dagli altri. E così fa.

< E’ bellissimo qui! E c’è anche l’altalena... Jacob come conoscevi di questo posto? > chiede curiosa Claire mentre mangia una merendina al cioccolato.
< Chiedi a Renesmee > dice Jake. M’indica mentre mangia una merendina anche lui.
< L’ho scoperto qualche tempo fa con Jacob. E vedi quell’altalena lì? > - le indico l’altalena - < L’ho fatta costruire da Jacob apposta > sorrido.
< Veramente, me l’hai ordinato > mi corregge Jacob.
< Veramente, ti avevo anche ordinato un castello ma ti sei rifiutato. Mah lasciamo stare > dico.
< Nessie, posso andare sull’altalena? > mi chiede Claire. Le dico sì e lei ci va tutta contenta.

È bello veder felice Claire e sono contenta che accanto abbia Quil che si prende cura di lei.

< Ohi Nessie, ha cosa pensi? > mi chiede Lily.
< A quanto è felice Claire > rispondo. Vedo Quil che osserva il suo imprinting con occhi innamorati - < Lily andiamo da Claire e lasciamo i tre lupi riposare >.
Lily ed io raggiungiamo Claire alla giostra e giochiamo un po’ con lei.
< Nessie, Joshua mi ha invitato alla festa di primavera a fare coppia con lui nella gara di corsa, ma non so se dirgli di sì. Sai, non ho voglia di far ingelosire Quil > mi dice Claire preoccupata.
Lei, non sa nulla del legame speciale, che ha con il lupo. E’ ancora piccola per sapere dell’imprinting, ma avverte già che il bene che gli vuole non è né piccolo né passeggero, ma è un qualcosa che va oltre il semplice “Ti voglio tanto bene”.
< Quil non dirà niente vedrai capirà > la rassicuro, dolcemente e sorridendo.
< Non vedo l’ora di avere la vostra età, così posso invitarlo al ballo di primavera della scuola. Perché voi, ci andrete con Jacob ed Embry vero? > chiede Claire.
< Sì, ci andremo con loro > le risponde Lily.
< A proposito di ballo. Lily sai quand’è? > chiedo io a Lily. A scuola si parla del ballo di primavera che sembra tanto atteso e ancora non si sa nulla.
< No, Nessie. Il preside ancora non ha deciso né giorno né luogo. > mi risponde la mia amica. La festa di primavera, per le classi elementari si svolge nel pomeriggio, i genitori degli alunni possono partecipare (i figli sono minorenni) e si svolge all’aperto facendo gare o giochi sportivi di gruppo.

Restiamo per qualche ora lì nel mio regno, finché Quil non decide che è arrivata l’ora di riaccompagnare Claire a casa dai suoi genitori a Neach Beach, della tribù Makah. Poiché non abbiamo nulla da fare, accompagniamo anche noi Claire a casa. Quil, Claire, Embry e Lily prendono la macchina, mentre Jacob ed io prendiamo la moto.

Riaccompagnata Claire a casa, ci fermiamo in una steak house di Forks a magiare qualcosa e poi a casa, perché domani Jacob, Embry e Quil devono partire per Seattle.

Davanti casa dei nonni.
< Tornerò presto e nemmeno avrai modo di dirmi “mi sei mancato” > ride.

È la prima volta in quasi sette anni che ci separiamo. E il solo pensarci mi manca.

< Starai via soltanto tre giorni. Accompagnami un secondo a casa, ho qualcosa per te che oggi mi sono dimenticata di portarti a casa > - gli dico. Salgo sulla moto - < Ci vediamo a casa. > dico ai miei affacciati alla veranda a guardare me e Jake salire sulla moto.

Arrivati davanti casa mia.
< Adesso io, entro in casa... tu, ti trasformi in lupo e mi saluti come se tu fossi di ronda > gli dico sorridendo. Sfioro le sue labbra.
< Mah... > - non lo faccio parlare. Gli sfioro le labbra - < Così, mi mancherai di più > dice abbracciandomi.
< Se fai come ti dico... avrai una sorpresina > gli dico districandomi dal suo abbraccio.
< Va bene > mi dice in tono quasi rassegnato.

Entro in casa, salgo su nella mia stanza, apro la finestra ed eccolo lì sotto, trasformato in lupo che mi sorride e poi si siede alzando la sua zampa e farmi “ciao”. Ricambio il saluto con la mano e sorridendo felice.
< Adesso torna umano > gli dico. Chiudo la finestra e scendo giù.
Non ho voglia di aspettarlo davanti alla porta di casa così lo raggiungo fuori al cancello e lo abbraccio da dietro. È ancora mezzo nudo, si sta allacciando i jeans.
< Ehi Nessie > dice, sentendo il mio peso sulle spalle.
< Ehi Jake > gli rispondo. Lo lascio vestire.

Seduti sul divano in salotto, sorseggiamo dell’acqua come se fosse vino e ridiamo come matti.
< La mia sorpresina dove sta? > mi chiede.
< Ehm... non c’è! > - rido - < Te l’ho detto per convincerti a trasformarti in lupo >.
< Infame. Così non vale! Sai benissimo che lo avrei fatto lo stesso > dice mettendo il muso ed io lo bacio. Quando mette il broncio, mi è naturale baciare le sue labbra. Senza staccare le mie labbra dalle sue, uso il mio potere.

“Baciarti è la mia sorpresa”

Come risposta, mi prende sulle sue ginocchia e continuiamo a baciarci prima dolcemente e poi molto appassionatamente.

Come il solito a rovinare il tutto, arrivano i miei e Jacob deve andare via.
< Coff! Coff! > mio padre davanti a noi che guarda a braccia conserte.
< Papà, mamma > dico sorridendo e mi alzo da sopra Jake, anche se non ne ho molta voglia. Sto comoda e mi sento al sicuro tra le sue braccia.
< Edward. Ci stavamo solo salutando tranquillo ed io ora vado via. Buona notte. > - dice Jake alzandosi dal divano - < Ciao Bells >.

Sulla porta.
< Domani mattina starò a casa e nel pomeriggio vado a La Push, per vedere le balene. > dico, enfatizzando ma prendendo in giro, sulla parola “balene”. Sì, perché nessuno del gruppo sarebbe rimasto fermo a osservare il mare a vedere la balena uscire dall’acqua e sfiatare i residui idrici e mucosi presenti nell'apparato respiratorio.
< Se hai bisogno di qualsiasi cosa... chiama Seth ok? > mi dice, mentre sale in moto.
< Certo. Ora però vai. E fai buon viaggio > lo bacio. È difficile staccarmi da quelle labbra carnose ma devo...

Come promesso, trascorro la mattinata in casa. Studio un pochino, il giusto per avvantaggiarmi con i compiti, poiché nel pomeriggio sarò in spiaggia con gli amici di classe, sistemo la stanza. Sono due settimane che non le do una sistemata e mamma non ci mette mano dice che la camera è la mia ed io devo metterla in ordine, lei più di rifarmi il letto e pulire in terra non fa.

First Beach – La Push.
Come organizzato con alcuni amici di scuola, ci vediamo sulla spiaggia. Siamo un bel gruppo numeroso e ci dividiamo alcuni compiti. Chi decide di accendere il fuoco e trovare i legnetti su cui appiccarlo, chi distende le coperte per sedersi sulla sabbia e sistemare cibo e bevande e chi, come supponevo non avrebbe mosso un dito per aiutare. Finito di sistemare, alcuni ragazzi del gruppo decidono di andare alle pozze marine, le ho già viste parecchie volte ma ci rivado volentieri a vederle. Lily, Suzie e altre ragazze restano alla spiaggia.
Le pozze non distano tanto dalla spiaggia. Per arrivarci si deve attraversare un sentiero piccolo e scomodo fatto di sassolini, rami di alberi che per non prenderli e farti male... ti devi chinare. Superati un po’ di ostacoli... ti trovi davanti a queste pozze di acqua create dalla natura. Magnifiche!
Mi siedo su una roccia e osservo meravigliata il grande acquario marino che ogni volta, mi sembra cambi... qualche stella marina e/o conchiglia strana portata dal mare o da un mollusco.
Sorrido appena ripensando a quando Jacob per la prima volta mi portò qui.
Ritorniamo dagli altri ragazzi rimasti in spiaggia, e vedo che il gruppo si è allargato, infatti, si sono aggiunti alcuni ragazzi della riserva tra cui Paul e Leah.
< Ehi Paul! Ciao Leah! > dico poggiando un braccio sulla spalla di Paul. Leah mi saluta con la mano. < Ohi Nessie! > mi saluta Paul.
< Conosci anche lui. Ma qui conosci tutti eh? > dice Jennifer, l’antipatica, in tono simpatico ma che è ancora più antipatico.
< Certo che lo conosco, è il fidanzato della sorella di Jacob. > rispondo facendo spallucce.
< Ah quindi sei tu, la famosa, Nessie di Jacob! > dice un ragazzo Quileute e dall’aspetto credo un nuovo lupetto - < Io, sono Jordan Leair > si presenta.
< Ciao, beh sai chi sono quindi credo siano inutili le presentazioni > dico sorridendo.
Poi, come si fa in tutti i picnic, si mangia.
< Nessie, posso parlati ? > mi chiede Leah gentilmente.
< Certo! > dico gentilmente anch’io.
< Preferirei in privato. Ti va una passeggiata? > mi chiede.
< Certamente! > dico. M alzo dal tronco color osso e la seguo.

< Renesmee, ti chiedo scusa per come mi sono comportata in questi anni con te. So bene che tu, con quello che mi è successo, non c’entri nulla. Conosci la mia storia con Sam? Lo amavo e tanto... ero arrabbiata per via di Sam e mia cugina, allora non sapevo nulla dei lupi, quindi non capivo il perché mi avesse lasciato improvvisamente. Poi mi sono trasformata anch’io. Io, non ho mai voluto essere una lupa ma, non posso farci nulla! A me, non è concesso avere l’imprinting, perché io non posso concepire un figlio. Sono un lupo. Tutti i ragazzi con l’imprinting, li vedevo e li vedo felici, una felicità che a me non era concessa . Jacob, da quando sei nata, ha perso la testa, stava più tempo con te che con il branco e quelle volte che era sotto le sembianze di lupo, aveva solo te in mente e niente altro. Anche ora, ti ha sempre in testa > dice per poi sorridere.
< Leah, mi spiace io non sapevo tutto ciò. Sapevo solo che tu e Sam eravate fidanzati, ma poi è arrivata la mia famiglia e lui si è trasformato in lupo e vi siete lasciati perché ha conosciuto tua cugina. Così Jacob mi ha raccontato. Sai, Jake non mi ha mai raccontato molto di te e degli altri ragazzi perché sono cose personali e private. > - dico e l’abbraccio. Le sorrido – < Amiche? >
< Amiche> ricambia l’abbraccio e mi sorride.
< Leah! Leah! > una bambina mora, con la carnagione olivastra ma più chiara di quella Quileute e una salopette di jeans con sopra un cappottino verde, corre a braccia aperte verso me e Leah. Dietro di lei, un ragazzo carnagione chiara, capelli neri corti, sorride. Noto che nel vedere la bambina correre verso di lei e chiamarla, a Leah brillano gli occhi.
< Milly! > dice Leah prendendola in braccio.
< Ti stavo cercando sai? > - le dice la piccola. Poi, mi guarda - < Tu, chi sei? >
< Ciao. Io sono un’amica di Leah. Mi chiamo Renesmee > sorrido.
< Ciao Renemme, io mi chiamo Milly e ho quattro anni > mi dice sorridendo.
< Ciao Leah. > - il ragazzo si avvicina e da un bacio sulla guancia a Leah - < Non puoi scendere dall’auto e attraversare la strada da sola e lo sai! > rimprovera la piccola che lo guarda storto, a brutto muso come a dire “non mi metti paura” ma non piange.
< Ciao Tyler. > - saluta Leah e sorride un po’ timida. < Lei, è Renesmee, una mia amica > dice presentandomi.
< Oh piacere Renesmee. > - mi offre la mano - < Che nome curioso >.
< Piacere mio Tyler. È l’unione dei nomi delle mie nonne. Per gli amici mi chiamo Nessie > dico sorridendo.
< Nessie va meglio > dice la piccola Milly, con voce seria e in tono di ovvietà da farci ridere tutti e tre.
< E si così è meglio Milly > le dice Leah continuando a sorridere.

Resto pochi minuti con loro, dove mi hanno raccontato che Tyler è il papà di Milly e che si sono conosciuti all’ospedale di Makah perché loro sono di lì. Poi me ne ritorno dai miei amici e li lascio soli.

Quel Tyler è carino e sua figlia è troppo simpatica. Ricorda me quando dimostravo la sua età, più o meno, e uscivo per qualche passeggiata con la mia famiglia e con Jake.
Leah, credo si sia innamorata di lui, infondo sono felice per lei e mi auguro che sia amore tra di loro. Per lui Leah, non le è indifferente...


< Ha telefonato Embry. Sono arrivati sani e salvi, anche se c’era traffico e la macchina di Quil si è fermata una volta. Ha detto che ora, stanno facendo un giro per il posto e poi vanno a vedere la corsa. Ah Jacob ha dimenticato il cellulare a casa. > mi dice Lily.
< Ecco perché provavo a chiamarlo e rispondeva quella fastidiosa voce “Il cliente non è raggiungibile o ha il cellulare spento “ > dico imitando la voce registrata del telefono. Lily, Jenna e Suzie scoppiano a ridere e lo stesso faccio anch’io.

Decido di mandare un sms a Embry per Jacob.

Embry, riferisci a Jacob che non gli perdono il fatto di aver dimenticato il cellulare a casa. Con affetta Nessie.


Dopo un po’ mi suona il cellulare, guardo il display è Embry ma sicuramente è Jacob.
< Embry dimmi > rispondo al telefono sotto lo sguardo sorpreso di Lily e le altre ragazze.
< Sono Jacob e mi spiace un casino aver dimenticato il cellulare a casa. Non so com’è potuto accadere... > dice Jake quasi disperato. Faccio segno alle ragazze “dopo ti spiego” e mi allontano da loro per parlare tranquillamente con il mio amore.
< Lo so io com’è successo. Ti sei svegliato tardi e per la fretta di uscire lo hai dimenticato. Tranquillo adesso, la cosa non è grave ed io ti amo lo stesso anzi forse un po’ di più di prima. > dico ridendo con la speranza che sorrida anche lui. E, infatti, lo sento ridere.
< Ok ma tu, se hai bisogno chiama Seth > mi dice.
< Si adesso però, divertitevi. > gli dico e chiudo la comunicazione prima che dalla mia bocca escono parole come “mi manchi”.

La verità è che anche in mezzo a gente, sento terribilmente la sua assenza. Mi manca da impazzire.

< Ho mandato un sms a Embry per Jacob e lui, mi ha chiamato. Doveva spiegarmi il motivo del cellulare a casa. > spiego alle amiche quando ritorno da loro.

Rimaniamo un altro po’ lì in spiaggia a parlare e a osservare il mare finché non inizia a fare buio e si decide di tornare ognuno a casa propria.

Il giorno dopo lo trascorro restando a casa, rifiutando qualsiasi tipo di uscita sia con le amiche sia con le zie. L’unica uscita che non ho potuto rifiutare perché “costretta” è stata la caccia, con i miei genitori.

Lunedì.
Come ogni mattina c’è scuola e anche se non mi va poi molto di alzarmi dal letto, devo andarci. Oggi, è l’ultimo giorno di consegna per la relazione di letteratura inglese.

Lily, oggi nemmeno c’è. L’unica cosa che mi consola è che stasera vedrò Jake. Tornano nel pomeriggio.

Con questo pensiero, vado a scuola contenta.

Ascolto le lezioni solamente perché devo, anche se la mia mente non è del tutto collegata alle orecchie e sto pensando ad altro allo strano sogno che ho fatto stanotte.

“La Push, sono passati alcuni anni.
I ragazzi del branco hanno ripreso già da un po’ il corso della loro natura da umani, invecchiano.
Billy, è nonno. Rachel e Rebecca gli hanno regalato dei nipoti.
La mia famiglia, è lontana già da un po’. Non vive più a Forks.
Io, me ne sto seduta sulla scogliera a guardare il mare che si fonde con il cielo grigio, come il mio stato d’animo.
Jacob è scomparso
. Non è morto, so che è vivo, lo sento dentro di me e mi manca.”


Non mi rendo conto di piangere fino a quando Stephen, il mio compagno di banco non mi da una gomitata.
< Ehi Cullen, ti ha chiamato il prof > - mi dice e poi mi osserva bene - < Perché, ti escono le lacrime dagli occhi? La cioccolata non va mai bagnata con l’acqua > mi scappa da sorridere. I miei occhi hanno il colore del cioccolato al latte e quindi secondo il mio compagno di banco, non devo piangere.
< Non stavo piangendo > dico, asciugandomi le lacrime.
< Signorina Cullen, può prendere le sue cose e andare qualcuno è venuto a prenderla > mi dice il professore di algebra.
Raccolgo le mie cose, consegno a Leonard la mia relazione sul “Macbeth” da consegnare a letteratura inglese al mio posto ed esco dall’aula.

Mi dirigo verso la segreteria per firmare il foglio di uscita quando capto l’odore di Jacob, inizio a cercarlo ma non lo vedo, entro in segreteria ed eccolo li, in piedi davanti alla porta che mi sorride. Senza pensarci su lo bacio.
< Che carini. È proprio bello essere innamorati > dice la signora Cole.

Ops!che figura!

Nascondo il viso sul petto di Jake che sorride. Ripresa dal lieve rossore, firmo il foglio e vado al mio armadietto per lasciare alcune cose.
< Vedo che noi hai nessuna mia foto nell’armadietto > mi dice Jake mentre poso un libro.
< Ne sei sicuro? Alza quel calendario. > gli dico indicando il poster unico raffigurante il calendario. Lo fa. Sorrido.
< Nascosto, ma ci sono > mi dice e mi cinge la vita con un braccio.
< Odio quando le ochette sbirciano nel mio armadietto aperto soprattutto se ammirano il mio Jacob > - dico, sottolineando mio. - < Come mai siete tornati prima? > chiedo mentre saliamo in moto.
< La gara, l’avevamo vista e ci mancavate molto quindi non aveva senso restare ancora. > mi dice.
< Dove mi stai portando? > chiedo stringendomi a lui.
< In un posto speciale > mi risponde.

Il posto speciale? Un ristorantino a Neah Bay, semplice e accogliente, che si affaccia su una scogliera.
< E’ o no, un posto speciale? > mi chiede Jake, osservando la splendida vista sul mare che ha differenza di quello di La Push è più calmo.
< E’ speciale solo perché stiamo insieme > affermo sorridendo per poi baciarlo.

Stiamo seduti al tavolo aspettando il cameriere venga a prendersi le nostre ordinazioni quando vedo Leah e Tyler chiedere un tavolo al cameriere ma sembra che non ce ne sia uno disponibile.
< C’è Leah e sta cercando un tavolo > dico a Jake.
< E con questa cosa vorresti dire? No, aspetta.. ho capito, vuoi farla sedere con noi. > mi dice. Annuisco sorridendo.
< Va tutto bene con lei, abbiamo chiarito e siamo amiche > dico, stringe dogli la mano. Sorride e poi si alza.
Torna dopo un po’ con Leah e Tyler. Un cameriere, apparecchia per altri due coperti e prende poi le ordinazioni.
< Come mai da queste parti? > chiede Leah.
< Mi è venuto a prendere a scuola e mi ha portato qui. È un bel posto > rispondo a Leah.
< Voi come mai qui? > chiede Jacob.
< Beh..io ci abito e lei, ha finito le lezioni > dice Tyler.
< Se non sbaglio, quest’anno hai la tesi e ti laurei > chiedo a Leah.
< Si, non sbagli. La prossima settimana, mi chiamo fuori da ogni giro per preparare meglio la tesi. >- dice Leah, riferendosi a Jake. -< Tu, Nessie hai scelto cosa fare dopo la scuola? >
< No. Ho vari indirizzi ma non so quale scegliere. > dico. Quello che voglio fare mi porta a studiare lontano da Forks e la cosa non mi piace per niente.
< Nessie, hai ancora un anno per pensarci e fare domanda ai college. Qualunque sia la tua scelta… io sarò con te > mi dice Jake, come a rassicurarmi.
Arrivano le nostre ordinazioni.
< Scusate un secondo. > - dice Tyler mentre si alza per rispondere al telefono e tornando dopo alcuni minuti.
gli chiede Leah apprensiva.
< Si era solo una cosa di lavoro > risponde Tyler.
Tyler fa il poliziotto e sta cercando di farsi trasferire a Forks in modo di stare più vicino a Leah. E lei, una volta presa la laurea farà domanda di assunzione all’ospedale della riserva.

< Sono felice per Leah..dopo tanto soffrire ha trovato qualcuno > mi dice Jake passeggiando sul bagnasciuga, tenendomi per mano.
< Già e stanno bene insieme vero? > gli dico stringendomi a lui. Annuisce.
< Molto. E spero per lui che non la faccia soffrire > dice con voce aspra, Jake.
< No, non lo farà. Ne sono sicura. Hai visto come la guardava e teneva ogni suo movimento? Così, fa solo un innamorato > dico sorridendo.
< Lo spero… vedere Leah triste e acida com’era prima è una cosa che non mi piace per niente.. è molto meglio così felice e spensierata.
< A proposito di felice e spensierata, ti va di rendere così anche me? > gli chiedo.
< Ovvio che si ma in che modo? > mi chiede-
< Baciandomi > gli sussurro sulle sue labbra.
< Subito mia Principessa > - mi bacia - < Mi sei mancata tantissimo… > - altro bacio - < Non ti lascerò più. Promesso > ancora un bacio. Stavolta più lungo degli altri.

Le sue mani, sulle mie gambe fasciate dai jeans, si muovono su e giù per fermarsi poi, sui i miei glutei con un piccolo sforzo mi fa aderire al suo bacino. Sorrido, incrociano gambe e braccia al suo muscoloso, caldo corpo che mi è mancato infinitamente.
Cammina, con me in braccio fino a una grossa roccia, dove ci si siede e continuiamo a baciarci felici.



*Note Autrice*
Vi chiedo scusa per l’enorme ritardo con cui posto questo capitolo, ma sono stata poco bene. Ero sicura di essere immune all’influenza e invece…l’ho presa anch’io e come si dice “A chi tocca non s’ingrugna” xD A parte questo, ho un po’ di casini in famiglia che spero si risolva tutto nel migliore dei modi e al più presto.
Passando al capitolo. Jacob deve partire per Seattle e deve preparare la valigia… fortuna che Nessie è li e la prepara lei se no… povera Rachel che deve rimettere in ordine! xD
Ho voluto inserire una piccola parte con Claire per far vedere che nonostante la sua giovane età, lei percepisce che con Quil c’è qualcosa ma non sa bene cosa perché è troppo piccola per sapere tutto.
Renesmee, con gli amici va a La Push per vedere le balene e si chiarisce con Leah, che le spiega il perché ce l’aveva con lei. Adesso Leah è felice, ha una persona che la ama e si prende cura di lei.
Ho voluto mettere al fianco di Leah, un uomo con già un figlio questo non perché Leah non deve avere figli (come dice la leggenda sui lupi) ma voglio che lei scopra pian piano la maternità.
Spero vi sia piaciuto e fatemi sapere
Alla prossima ma non so quando sia.
Frafra
   
 
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