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Autore: Maty2002    27/03/2015    4 recensioni
E se i personaggi di Five Nights at Freddy's non fossero altro che ragazzi normali, riunitisi all'interno di questa strana pizzeria attraverso una misteriosa telefonata che li ha strappati da un infanzia dolorosa e inesistente?
E se ora, scoprendosi a vicenda, cercando di sopportarsi e scoprendo sentimenti come l'amore, l'amicizia e la gioia, debbano superare normali giornate di lavoro accompagnate sia da momenti demenziali, sia da trisi momenti su cui riflettere?
Beh, tutto questo è stato immaginato in questa storia... spero di avervi incuriosito!
Genere: Comico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Di motorini incriminati e consegne a domicilio
 
Quando quella mattina  il proprietario del Freddy Fazbear Pizza entrò fischiettando nel retro del locale, con  un sorriso smagliante e un mazzo di chiavi in mano, lo staff non poté non cogliere l’aria di novità che aleggiava nel ristorante.
E ancora di più le stranezze aumentarono quando si presentò davanti ai ragazzi con un aspetto alquanto agitato.
-Ho una meravigliosa notizia per voi!
Aveva annunciato, allargando le braccia e mostrando un altro sorriso abbastanza ambiguo.
Di fronte a lui Bonnie roteò gli occhi, mentre Freddy ingoiò l’ultimo boccone della consistente colazione.
-Ha deciso di chiudere questa catapecchia?- domandò il ragazzo vestito completamente di viola, per poi sbuffare nel ricevere una sonora risata come risposta.
-Ma certo che no!
I guadagni sono alle stelle, perché mai dovrei chiudere i battenti? Inoltre, se non te lo ricordi, finiresti anche tu con il didietro sull’asfalto.
Ovvio, se t’interessa ancora il giro in cui eri da piccolo, a te l’onore di uscire per primo!
Nel sentire quelle parole Bonnie arrossì appena.
-Comunque, ieri sera ho ragionato a lungo, finché non sono giunto a questa conclusione... il locale è nel suo periodo migliore, soprattutto grazie agli spettacoli e alla riapertura del Pirate’s Cove, perché non far fruttare ancora di più i guadagni?
E allora, ecco, l’illuminazione!
Non è magnifica l’idea di trasportare direttamente a casa del cliente le pizze, con una semplice telefonata? Sì, è vero, sono un genio con la G maiuscola... ma tralasciando questo particolare, ecco perché ho acquistato un motorino e la licenza per questa attività!
Bonnie guardò con aria di sufficienza il capo, per poi troncare il suo entusiasmo con un lapidario
-E chi dovrebbe guidarlo quell’aggeggio?
-Suvvia, non fare il complicato, è ovvio che questa parte spetterà a voi!
Chi vuole prendersi l’incarico per primo?- domandò infine il proprietario della pizzeria, squadrando il suo personale con aria allegra.
-Io no di certo, non voglio mica andarmi a schiantare- rispose secco Bonnie alzando poi le spalle e subito venne sostenuto da Mangle.
-Certo, e se poi si facesse male, come farei a vivere senza il mio Bon Bon?- detto questo scompigliò i capelli del ragazzo, naturalmente molto entusiasta del gesto.
-Io potrei sfondare il sellino- ridacchiò Freddy e subito dopo di lui parlò Chica:
-Io non ho la patente, perciò mi astengo.
Alla fine tutti si voltarono verso Foxy, l’unico a non aver proferito parola.
-Hey, perché mi guardate così?
Ah, già, se volete vado io! Sono un asso con le moto!
-Ma non hai una mano- sentenziò Bonnie, guardando con aria interrogatoria il rosso.
-Da piccolo andavo in bicicletta senza mani, che problemi vuoi che ci siano? Inoltre sono già un pirata, perché non diventarlo anche della strada?
E a quelle parole, accompagnate da un sorriso ebete, Bonnie non poté fare a meno che darsi una manata in fronte, sconfortato.
Perché in quell’individuo c’era una concentrazione di stupidità così elevata?
 
Quella stessa sera arrivò la prima ordinazione.
Allo squillare del telefono, Mangle si era subito catapultata su di esso, per poi segnare rapida la richiesta e passarla a Foxy, che dalle quattro del pomeriggio aspettava impaziente il “grande” momento.
-Peggio di un bambino di tre anni- sussurrò a denti stretti Bonnie, subito dopo la partenza del collega.
Il ragazzo guardò un attimo il suo orologio da polso, su cui erano segnate le 8:30 di sera, e con un sorriso beffardo tornò all’interno del locale.
 
 
Ore 8:45
Tutto filava liscio.
Freddy era sul palco e si stava perdendo in uno dei suoi monologhi “comici”, almeno secondo il suo parere.
Tra i tavoli filava veloce Mangle, che ogni tanto si fermava a scompigliare i capelli al bambino di turno con fare amichevole, per poi tornare a portare le pizze ai vari commensali, insieme a Marionette.
Balloon Boy era all’entrata principale, mentre cercava di consegnare palloncini a bimbi di cinque anni ben più alti di lui, che si limitavano a spintonarlo o a fargli scendere il cappellino a visiera sugli occhi, facendolo imprecare in dieci lingue diverse.
Dietro le quinte invece sedeva Bonnie, intento ad accordare la chitarra e a sbuffare nel sentire il farfugliare agitato di Chica, visibilmente in ansia per l’amico.
 
 
Ore 9:15
Ecco, l’agitazione iniziava a farsi sentire.
Chica era intenta a portare le pizze ai vari tavoli, ma l’angoscia per Foxy iniziava a farla inciampare e a farla andare a sbattere molto facilmente.
Bonnie ridacchiava tra sé e sé, cercando di non far notare al pubblico la sua perversa felicità mentre si esibiva davanti ad esso.
Freddy, quale novità, si stava ingozzando di nascosto di altra pizza, dato che raggiungere lo spuntino di mezzanotte era un’impresa impossibile.
Ballon Boy si era rassegnato, e sedeva corrucciato sul marciapiede di fronte al locale, mentre Mangle e Marionette continuavano il loro lavoro, talvolta controllando il grosso orologio a muro e sospirando.
Il capo era anche lui indispettito dal ritardo, ma sapeva camuffare al meglio la sua irritazione.
 
 
Ore 10:00.
Okay, l’ansia si era tramutata in panico, per alcuni.
Mangle continuava a scorrere veloce tra i tavoli, ma il suo bel sorriso iniziava a spegnersi sul suo volto, e la stessa cosa riguardava Marionette.
Chica stava per rischiare il collasso e nemmeno le cinque bombole d’ossigeno trovate nel retro del locale riuscirono a ridonarle il respiro.
BB si era addormentato sul marciapiede, con in mano ancora una decina di palloncini colorati.
Freddy, povero ragazzo dal verme solitario, diceva di sfogare la sua preoccupazione in altre pizze, che intanto masticava con foga.
La testa di Goldie spuntava ogni tanto dal corridoio, forse un poco –ma solo un puntino- allarmato per l’assenza di Foxy.
Nelle stesse condizioni di Chica c’era il proprietario, più che altro in patema per il nuovissimo e costosissimo  motorino finito nelle mani di quel disgraziato.
E Bonnie era stranamente in ansia per l’amico, se così poteva essere chiamata la persona che ogni giorno sperava di veder ingoiata da uno squalo tigre...
 
 
Ore 11:15
Eccolo, finalmente!
Proprio quando il locale stava per chiudere i battenti, un ragazzo dai capelli rossi entrò, con un sorrisetto nervoso e un aspetto alquanto malconcio.
-Che diavolo hai fatto in tutto questo tempo?!- tuonò il capo, mentre Foxy ridacchiò teso e si grattò il collo, facendo vagare lo sguardo per tutta la stanza.
Subito dopo venne trascinato a forza nell’ufficio del proprietario, la cui porta venne chiusa con forza.
E, dietro di essa, tutti i ragazzi iniziarono a origliare le pazze spiegazioni del pirata.
-In poche parole, stavo andando a consegnare le pizze, quando un poliziotto mi ha fermato e mi ha fatto una multa per aver superato il limite di velocità massima, una per non avere le condizioni fisiche adatte alla guida e anche una per l’abbigliamento poco adatto al ventunesimo secolo –che poi, quella divisa azzurra è ridicola, come può criticare l’eleganza del diciottesimo secolo?
Comunque... alla fine sono riuscita a svignarmela e a continuare il viaggio, ma come potevo aspettarmi che uno stupidissimo gatto mi si bloccasse in mezzo alla strada?
Dopo aver frenato bruscamente, però, la macchina dietro mi è venuta addosso... e le ammaccature è meglio se le sorvoliamo.
Poi, finalmente, sono riuscito ad arrivare all’indirizzo, ma ho sbagliato casa e mi ha aperto una vecchia, che nel vedere l’uncino mi ha preso a randellate con una borsetta –che poi, che cavolo ci faceva con una borsa in mano per aprire alla porta?
Finite le botte, sono riuscito a raggiungere il palazzo giusto, ma era una topaia e quasi non ci rimettevo la vita su quelle scale pericolanti.
Comunque, quando stavo per consegnare le pizze ad una coppia che mi guardava con un’aria abbastanza pazzoide, la vecchiaccia di turno –sono sempre delle rompipalle le vecchie alle dieci e trenta di sera, gliel’assicuro- mi ha indicato e mi ha preso a mazzate con il bastone da passeggio, poiché mi aveva scambiato per il suo ex marito –cacchio, non pensavo di  sembrare così vecchio... forse dovrei tagliarmi un po’i capelli, ma non so.
E le pizze sono pure cadute per terra!
Alla fine me ne sono andato, ma ho perso il controllo del motorino e sono finito in una viuzza di periferia, dove il gattaccio di prima s’è vendicato con alcuni suoi amichetti per averlo quasi stirato.
Alla fine ho deciso di fare l’autostop e... taa daa, eccomi qui!
-E il motorino??
-Ehm, non ha fatto una bella fin...
-Fuori!
E quando la porta si spalancò, Foxy trovò i suoi amici a fischiettare per il corridoio, con un’aria molto innocente.
 
 
Poco dopo...
-Ahi!
-Dai, non piagnucolare, è solo un po’ di disinfettante!
-Lo so, ma brucia!- esclamò Foxy, guardando con un aria da cucciolo bastonato Chica, intenta a dargli una mano a sterilizzarsi le diverse ferite di guerra ottenute in tutta quella scorribanda.
-Comunque... grazie Chica- aggiunse dopo, con tono molto più dolce.
Dietro di lui la giovane, occupata a passare un batuffolo di cotone imbevuto di disinfettante su un graffio lungo la schiena del rosso, arrossì peggio di un peperone, per poi farfugliare un “di niente”appena udibile.
E accanto alla tenera coppietta, con un’aria disgustata in volto, se ne stava Bonnie, seduto su quello stesso divano e nemmeno lui consapevole del perché.
Dopotutto lui odiava Foxy!
Ma se c’era di mezzo Chica...no, no, meglio cambiare discorso!
Comunque, era anche abbastanza divertito dalle lamentele del “coraggioso” pirata, e non riusciva a non trattenere una risata ogni tanto.
-La prossima volta credo proprio che lo farà qualcun altro questo lavoro, sempre se ci sarà un’altra volta!- sghignazzò il coniglietto –sì, era talmente occupato a sfottere l’amico da dimenticarsi di cambiarsi d’abito.
-Di certo non sarai tu a guidare il motorino, non arrivi nemmeno al sellino, amico- gli rispose di rimando Foxy, squadrandolo con aria beffarda.
-Ah ah, che ridere- disse infine Bonnie, tagliando corto la discussione alzandosi dal divano e allontanandosi con aria composta verso la sala della guardia notturna.
Eh già, scambiare quattro chiacchiere con Mike, davanti ad una tazza di caffè bollente, era la tattica migliore per fregarsene di pirati, bionde adorabili e motociclette incriminate! 



Angoletto dell'autrice fallita
Povero Foxy, ho eliminato la parola furbizia dal suo vocabolario... e pensare che è una volpe XD

Dopo lo scorso capitolo, abbastanza malinconico, pubblico questa one-shot nonsense alla decima potenza... sul serio, un pirata vestito come nel diciottesimo secolo, che fa consegne a domicilio e viene malmenato da vecchiette sul genere di quella di Madagascar? 
Sì, ho raggiunto questo livello di stupidità XD
Inoltre ho letteralmente martoriato il mio personaggio preferito, ma questi sono solo dettagli XD
Bonnie prova un "leggero" astio per Foxy, ma nei prossimi capitoli forse uscirà in rilievo il suo lato più "umano".
Ah, volevo solo avvisare che Toy Chica, Toy Bonnie e Toy Freddy saranno personaggi moolto secondari, anche perchè potrei andare in pappa a gestire tutto questo staff (che poi hanno tutti lo stesso nome XD).
Ora devo andare, spero che questo capitolo sia gradibile...
Alla prossima!


 
   
 
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