Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: WibblyVale    27/03/2015    2 recensioni
Una neonata nell'ospedale di Konoha viene sottoposta ad un esperimento genetico e strappata alla sua innocenza. Crescendo diventerà un abile ninja solitaria, finchè un giorno non verrà inserita in un nuovo team. Il capitano della squadra è Kakashi Atake, un ninja con un passato triste alle spalle che fatica ad affezionarsi agli altri esseri umani. La giovane ninja sarà in grado di affrontare questa nuova sfida?
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Shiori sedeva al bancone di un locale in una città non molto distante dalle Miniere di Ghiaccio. Dopo aver fatto il suo rapporto a Pawaki e avergli mostrato i libri e la chiave, aveva chiesto qualche giorno di congedo per riposarsi. Lui aveva accettato, ma l'aveva fatta seguire. Essendo quella la prima volta che lei si allontanava dal campo al di fuori di una missione, voleva essere sicuro che non gli nascondesse qualcosa.
L'uomo che l'aveva seguita, stava seduto in un tavolo in fondo alla sala e le lanciava sguardi indagatori. Lei continuava a mostrarsi tranquilla, proprio come se fosse stata in una vera vacanza.
L'ultima missione le aveva dato più di un problema e ora si scervellava sulle scoperte che aveva fatto. Aveva ancora la pergamena nella sua borsa. Tanoshiji le aveva chiesto di non consegnarla a Pawaki, ma a lui. Il ragazzo però non era ancora tornato dalla sua missione e lei non aveva potuto ancora dargliela. Questo forse era stato un bene, perché lei non era ancora sicura sul dafarsi. Soprattuto dopo che Itachi le aveva chiesto di lasciare che fosse lui a prendere la pergamena e non la Kumori.
"Ehi bellezza! Posso offrirti da bere?" La ragazza dovette trattenere una risata. Bellezza? Sul serio?
Si voltò verso la voce e si ritrovò davanti un uomo alto, dal viso allungato e dai lineamenti forti, con capelli e profondi occhi scuri. Nell'insieme non era male. "Perché no?" rispose.
Stettero per un po' a chiacchierare di cose banali, finché lui non le chiese di accompagnarlo al piano di sopra e lei accettò. Camminavano fianco a fianco un po' distanziati l'uno dall'altra. Shiori si accorse che la sua guardia del corpo li stava ancora seguendo. Doveva trovare il modo di assicurarsi che li lasciasse in pace. Così in uno slancio, spinse contro il muro l'uomo baciandolo sulle labbra. Lui rimase interdetto per qualche secondo, ma poi rispose. Quello fu abbastanza per l'emissario di Pawaki, che decise che lui non aveva più nulla da fare in quel posto.
Quando se ne fu andato i due si separarono e l'uomo aprì la porta della sua stanza. Appena finestre e porte furono chiuse, Shiori tirò un sospiro di sollievo.
"La prossima volta che hai intenzione di baciarmi, potresti avvertirmi? Sul serio, è stato inquietante!"
Tenzo le sorrideva dall'altra parte della stanza. Lei non rispose alla provocazione. Si limitò a lanciarsi tra le braccia dell'amico, che la strinse forte a sè.
"Mi sei mancato."
"Anche tu tanto. Konoha non sembra più la stessa da quando non ci sei."
Si separarono poco dopo. Un leggero ghigno divertito si dipinse sul volto della ragazza.
 "Bellezza? Quante donne hai rimorchiato in quel modo? Se fosse stato qualcun'altro l'avrei mandato al diavolo!"
"Non è che io vada in giro per locali a rimorchiare ragazze..." Si bloccò all'improvviso.
"Che succede?"
"Niente." disse con un tono colpevole.
Le stava nascondendo qualcosa. Qualcosa che, da quello che percepiva, lui credeva che le avrebbe fatto male. Non le ci volle molto per fare due più due, quindi decise di non voler andare avanti per quella strada. "Come te la passi?" chiese invece.
"Bene. Ho molto più lavoro del solito. Cosa che per me non è un male. Sono diventato il capitano del team." la informò.
"Sul serio? Congratulazioni!" si complimentò. "Quindi K... Ha lasciato le Anbu?"
"Si. E' stato strano inizialmente. Però credo che per lui sia meglio così."
"Come sta?"
"Gli manchi. Tanto. L'altro giorno ero da lui e quando ti ho nominata, bè... Ha fatto la stessa faccia che stai facendo tu ora." le posò una mano sulla spalla, confortandola. "Ma stai tranquilla se la sta cavando."
Cavolo Ten, io so quando menti!
"E' diventato jonin istruttore. Se mai riuscirà ad avere degli allievi da istruire."
"Cosa intendi?" domandò curiosa.
Così lui le spiegò della prova a cui Kakashi aveva deciso di sottoporre gli allievi usciti dall'Accademia. Le disse anche che il jonin avrebbe voluto una sua opinione al riguardo. La kunoichi cominciò a giocherellare con la parrucca, avvolgendo i capelli tra le dita.
"Digli che penso che sia folle. E' davvero un ragionamento troppo contorto per dei ragazzini. Solo un pazzo come lui poteva trasformare quella prova in un test psicologico, che nemmeno molti dei jonin più esperti riuscirebbero a passare. Digli anche che..." gli occhi le brillarono. "Trovo sia un ottimo test. Esamina sia le abilità di agire come squadra, sia quella di adattarsi alle situazioni, anche se questo significa disobbedire agli ordini. Non importa se la maggior parte delle persone pensa che nessuno passerà l'esame. Io sono certa che qualcuno ce la farà. E se non lo faranno bè... da quest'esperienza finiranno per imparare qualcosa. Ogni jonin istruttore deve portare qualcosa di suo, della sua esperienza alla squadra che gli viene affidata e lui... Riferisci a Kakashi che credo che in questo lui stia facendo un ottimo lavoro." concluse entusiasmandosi.
Tenzo annuì, chiedendosi come quei due anche a così grande distanza riuscissero a capire esattamente quello di cui l'atro aveva bisogno.
"Non vuoi che gli riferisca nient'altro?"
"No, farebbe tro..."
"Troppo male. Mi ha detto lo stesso anche lui."
Poi Shiori chiese della sua famiglia. Il suo amico le riferì che stavano tutti bene, che Shikamaru cresceva forte. Quindi gli consegnò una lettera scritta da suo fratello.
"La leggerò più tardi." sussurrò stringendola tra le mani come se fosse la cosa più preziosa al mondo, poi gli consegnò lei stessa una lettera da dare al fratello.
"Credo sia ora di parlare di lavoro. Hai qualche ordine per me?" aggiunse infine ricomponendosi.
"Nessuno." Poi si fece più serio. "Se mi hai convocato o non stai bene o c'è qualcosa che mi devi riferire."
"Io sto bene."
"Bugiarda."
"Come sto non ha importanza." liquidò in fretta. "Ci sono stati sviluppi importanti. La Kumori vuole eliminare l'Hokage."
"Cosa? Perché?"  Gli occhi del ragazzo si erano sbarrati per la sorpresa.
"La motivazione è che Konoha è troppo stabile, il grande potere di cui gode l'Hokage, non permette all'organizzazione di stabilire in modo permanente i suoi commerci nel Paese del Fuoco. C'è un nostro uomo sul posto. Si chiama Jun. E' uno dei consiglieri di Pawaki. Un tipo basso e ben piazzato. Ha i capelli sul nero tagliati corti e gli occhi di uno strano viola. Non è molto agile, ma è lo stratega del gruppo, quindi e piuttosto furbo. So che agiranno nel giro di una, al massimo due settimane. Nessuno sa di questa missione, tranne il consiglio di Pawaki. Quindi ti prego di agire con cautela, sennò la mia posizione sarà in grosso pericolo. Da quello che mi è stato riferito, vogliono incolpare qualche personaggio di spicco del Villaggio, di modo da rendere l'evento ancora più destabilizzante. Se scopriamo chi vogliono usare come capro espiatorio forse potremmo persino capire chi sono i traditori. Deve essere un jonin piuttosto potente, che normalmente agisce nell'ombra, le cui azioni possano essere..." Si bloccò vedendo l'amico sbiancare ad ogni sua parola.
"Ten, perché hai quella faccia?"
Il ninja dell'Arte del Legno deglutì rumorosamente un paio di volte, fissando gli occhi in un punto indefinito della stanza.
"Ten? Ti prego dimmi cosa c'è che non va?"
"Credo di aver capito chi sono i traditori, perché sono certo di sapere chi vogliono incolpare." la sua voce aveva preso un tono incolore, monotono. Teneva gli occhi bassi e scuoteva la testa. "Tranquilla mi occuperò della situazione." disse tentando di distogliere l'attenzione dal suo precedente stato di stordimento.
Shiori si morse un labbro nervosa. "Dimmi cos'hanno fatto per incolpare Kakashi."
Le raccontò ogni cosa. Dalle ricerche di Ayano Sato e le sue teorie, fino ad arrivare alla versione di Kakashi dei fatti, alle spiegazioni tentennanti che aveva dato e al suo confinamento fino a nuovo ordine. La ninja solitaria mise i gomiti sulle ginocchia e appoggiò la fronte sulle mani giunte.
"Stai bene?"
"Certo." sussurrò. "E' evidente che i padroni e gli avventori delle taverne siano stati pagati. E' anche chiaro che Takumi sia in combutta con questa Ayano." sputò il nome con disprezzo. "Il problema sono i quattro chunin. Kakashi non ha negato di averli abbandonati."
"Credi che sia un traditore?" domandò sconcertato il ragazzo.
"No, certo che no." rispose, sentendosi leggermente offesa dalla suppposizione del suo amico. "E' un'idiota, questo è certo, ma non sarà mai un traditore. Deve aver avuto qualcosa di davvero importante da fare. Qualcosa che avrebbe fatto molto di più per la sicurezza del Villaggio, di una semplice ricognizione. A te non ha detto nulla?"
Il ragazzo scosse la testa.
"Devi convincerlo a parlare! Quanto è stupido!"
"Io pensavo che avesse a che fare con te... Pensavo..." tentennò.
"Non ci siamo visti. Inoltre pare che mi abbia già..."
Le parole uscivano dalla sua bocca senza che lei se ne accorgesse.
"Non andare avanti! Saresti ingiusta e lo sai!" la sgridò Tenzo.
La ragazza scosse la testa, passandosi le mani sul volto.
"Hai ragione, come al solito. Credo di essere solo gelosa." Si sforzò di assumere l'atteggiamento più indifferente che le riusciva in quel momento. "Devi tornare indietro il prima possibile. Devi salvare l'Hokage e discolpare Kakashi."
"Tu... Non hai bisogno? E' evidente che avrsti bisogno di qualcuno con cui parlare."
"Me la caverò. Quello che sta accadendo a Konoha è più importante."
Si alzarono in piedi e si abbracciarono.
"Di all'Hokage, che qui le ricerche procedono un po' a rilento, ma che è tutto nella norma."
"Stai attenta." si raccomandò il ragazzo.
"Sempre." sussurrò lei con dolcezza.

Girò per la stanza a lungo dopo che Tenzo se ne fu andato, poi sentì un paio di colpi attutiti provenire dalla porta. Studiò il chakra all'esterno. Quindi prese un paio di kunai dalla sua sacca, anche se sapeva che in caso di necessità sarebbero stati inutili. Infine, andò ad aprire la porta. Itachi Uchiha entrò con passo silenzioso e andò a sedersi sul letto. Shiori si chiuse la porta alle spalle e andò a sedersi sulla sedia davanti allo scrittoio.
"Ti ha seguito nessuno?" una domanda tanto stupida come l'idea che il kunai che aveva in mano potesse fare anche un piccolo graffio all'Uchiha.
Lui scosse la testa.
Perché aveva accettato di avere quell'incontro non lo sapeva nemmeno lei. Lei e il suo conterraneo non si erano detti molto, tranne qualche parola riguardo alla pergamena che la Nara aveva trovato. Quando si era rifiutata di consegnargliela, lui le aveva detto di pensarci su. Quando lei gli aveva chiesto una buona ragione per fidarsi di lui, il ragazzo organizzò un incontro.
La ninja solitaria si diede della stupida per aver accettato, ma le emozioni provate dal ragazzo erano così contrastanti con l'immagine del ninja traditore senza cuore che lei si era fatta.
"Allora, vuoi dirmi perché dovrei rischiare la mia missione alla Kumori per te?" chiese dopo lunghi minuti di silenzio, in cui lei cercava di evitare il suo sguardo e lui di trovare le parole adatte per cominciare.
"Forse perché potrei rivelare a tutti chi sei veramente?" Il suo tono di voce era più stanco che minaccioso.
"Non vuoi farlo veramente."
Era quella la cosa più strana. Lui non l'avrebbe mai venduta. Che cosa stava succedendo? Forse era caduta nell'illusione del Nukenin quando si erano incontrati e ora si trovava in una specie di sogno? No, sapeva che non era così.
"Voglio la verità. Ti sembra chiedere tanto?"
"A volte è meglio vivere nelle proprie false convinzioni. La verità sarebbe molto più terribile."
Tutto quel dolore, quel rimorso. Nemmeno quelli facevano parte dell'immagine che si era fatta di lui. Pensava che solo una creatura senza cuore potesse fare quello che lui aveva fatto. Una persona con un'anima come avrebbe potuto vivere con il ricordo di quell'evento?
"Io preferisco la verità. Oggi non sono nemmeno di buon umore, quindi non ho voglia di fare giochetti. Perciò parla!" ordinò perentoria.
Lui abbozzò un mezzo sorriso.
"Che c'è?" chiese ancora più innervosita dall'atteggiamento del moro.
"Kakashi diceva sempre che era impossibile dirti di no."
Lei sbuffò.
"Ad ogni modo, torniamo al perché dovresti fidarti di me. Quando dici che sono una persona orribile, un traditore, hai ragione. Ho sterminato il mio clan, ucciso i miei genitori e torturato mio fratello. Ma non... il clan stava per ribellarsi e quello era l'unico modo per proteggere Konoha da una guerra civile."
"Che ne è stato della diplomazia? Non potevate discutere ad un tavolo?"
Aveva un atteggiamento più aggressivo del solito, se ne rendeva conto, ma quell'uomo... Lui aveva fatto una cosa così orribile. Anche se in quel momento sembrava soffrire, lei non poteva permettere che quella parvenza di dolore le offuscasse la ragione.
"Le cose sono più complicate di così." sussurrò.
"Allora spiegami, perché è chiaro che non sei qui per uccidermi o farmi del male. Non vuoi prendere la pergamena con la forza, ma non vuoi nemmeno dirmi tutto. Finché non avrò la tua intera verità, finché non potrò decidere se credo a quello che dici bè... la pergamena resta a me."
Il ragazzo sospirò, mostrando tutta la stanchezza e il dolore che aveva dentro. Il suo volto sembrava più vecchio di dieci anni in quel momento, la sua schiena era curva e gli occhi chiusi, forse a rivivere quella notte.
"Il mio piano iniziale era quello di convincere il clan a trattare con il Villaggio. Io e Shisui, infatti, abbiamo cercato di raggiungere i più alti livelli nelle forze speciali e in quelle ordinarie. Ce l'avevamo fatta, sia le alte sfere del Villaggio, sia gli esponenti più eminenti del clan avevano una grande stima di noi, forse potevamo convincerli a comunicare. Non tutti però volevano un accordo. Danzo voleva avere i poteri degli Uchiha e temeva la forza del nostro clan. Minacciò e sfidò Shisui, rubandogli uno dei suoi occhi."
Strinse i pugni, la rabbia che tornava a farsi spazio dentro di lui a quel ricordo.
"Da lì tutto cominciò ad andare storto. Incontrai Shisui in gran segreto quello stesso giorno. Aveva deciso di suicidarsi per evitare che Danzo si impadronisse anche del suo altro occhio. Mi lasciò l'onere e l'onore..." sottolineò quest'ultima parola con una leggera punta di sarcasmo. "...Di... Di risolvere la situazione e mi affidò il suo occhio. Poi... Si gettò."
Si alzò di scatto dal letto e andò a specchiarsi nel vetro della finestra sbarrata.
"A quel punto per Danzo l'unico pericolo ero io. Anche se, ormai, la maggior parte del mio clan mi riteneva colpevole dell'assasinio di Shisui, nemmeno loro si fidavano più di me. Il capo della Radice convise il consiglio che gli Uchiha erano una minaccia, ma l'Hokage non voleva uno scontro mortale con il clan. Quindi quell'uomo mi minacciò. Io sono stato così stupido. Credevo di essere invincibile, di non dover temere niente, ma Danzo sapeva quali fili tirare. Minacciò la vita di mio fratello, minacciò di portarmelo via, a meno che... Mi disse che se avessi sterminato il mio clan, l'avrebbe risparmiato. Così... Il resto lo sai."
Shiori aveva cercato di leggere la menzogna nelle sue parole, nei suoi sentimenti, ma non ve ne era traccia. Quello che diceva era la verità.
"Perché non ti sei rivolto all'Hokage?"
Il ragazzo fece una smorfia, voltandosi di nuovo verso di lei.
"I consiglieri erano già stati convinti da Danzo, che quella era la cosa giusta da fare. L'Hokage era in minoranza e gli Uchiha avrebbero iniziato una guerra civile il giorno successivo. L'unica cosa che ho potuto chiedere al Terzo, è stata di non permettere che a mio fratello venisse fatto alcun male."
"Potevi chiedere aiuto agli altri ninja. A Kakashi, a Tenzo, a me. Noi..." stava urlando.
"Voi non avreste potuto proteggere mio fratello e, probabilmente, sareste morti nel tentativo di fermare il clan."
"Ti dici questo per rendere il genocidio meno doloroso?"
In quel momento sentiva il desiderio di consolare quel povero ragazzo, che aveva dovuto sopportare una tale prova. Un'altra parte di lei però non riusciva a perdonare il suo gesto. La tragedia che era avvenuta era stata causata dalle sue scelte sbagliate e dalla sua poca fiducia nei suoi compagni.
"Non è mai meno doloroso."
La voce di Itachi era leggermente rotta dal rimorso. Quella sensazione la fece pentire di essere stata così dura.
"Scusa, non volevo essere..."
"No, hai ragione. Non era così che sarebbe dovuta andare. Shisui non voleva che andasse così. Lui però non c'era e io ho dovuto..."
"Ce l'hai con lui per essersi arreso." constatò.
"Wow sei brava." si complimentò con un sorriso stanco. "A volte penso che, se lui avesse avuto più fiducia in me e il coraggio di restare, le cose sarebbero andate diversamente. Capisco le ragioni per cui ha agito in quel modo: la sua presenza nel Villaggio avrebbe reso le cose solo più difficili. Inoltre, non incolpo nessuno se non me stesso per i miei sbagli, ma lui... ci sostenevamo a vicenda e ci proteggevamo. Quando lui se nè andato le cose sono precipitate. Era... il mio migliore amico. Perderlo è stato doloroso."
Chiuse le porte lasciandogli la privacy per soffrire in pace. Come poteva non aver capito una cosa del genere? Si avvicinò a lui e gli prese la mano.
"Mi dispiace. Dopo che è accaduto l'Hokage mi ha evitato per molto tempo. Credo che temesse che io scoprissi la verità."
Lui annuì a conferma.
"Perché ti sei unito all'Akazuki?"
"Per scoprire i loro piani e continuare a rendermi utile per il Villaggio."
Shiori si passò la lingua sulle labbra per inumidirle.
"La pergamena è tua. Io l'ho imparata a memoria."
"G... Grazie."
"Non ringraziarmi. Lo faccio per il Villaggio."
Tornò a sedersi sul letto, sfregandosi gli occhi con le mani.
"Che schifo di situazione."
Itachi si sedette accanto a lei, con gesti così silenziosi che era quasi impossibile notare la sua presenza.
"Tuo fratello... lui era così spaventato quella notte. Perché l'hai fatto?"
"Ho già la pergamena perché dovrei risponderti?" domandò lui, infastidito dal quel terzo grado.
"Per lo stesso motivo per cui non te ne sei ancora andato." Si voltò puntando i suoi occhi scuri nei suoi. "Anche uno come te ha bisogno di qualcuno che lo ascolti."
"Vuoi dire che tutto il tuo disgusto nei miei confronti se ne è andato così facilmente?" chiese con un tono altezzoso.
"Io sento la fitta che hai nel petto come se fosse mia. So che ciò che mi hai raccontato è la verità. Approvo le scelte che hai fatto? No. Ma sto iniziando a capire le tue ragioni. Non sei il mostro che immaginavo, anzi... Quindi si il mio disgusto se nè andato."
Rimasero in silenzio per un po'. Shiori aspettava che lui prendesse il coraggio di aprirsi.
"Volevo che lui mi odiasse, che non avesse alcun dubbio che io fossi diventato il mostro di cui tutti avrebbero parlato. Questo gli farà desiderare di diventare sempre più forte per potermi superare e un giorno... Solo lui ha il diritto di punirmi per quello che ho fatto."
"Vuoi che ti uccida?" gridò. "La vendetta consuma le persone! E' questa la vita che gli hai donato? Poi come credi che si sentirà quando saprà la verità su di te."
"Non cambierà il fatto che ho ucciso i suoi genitori!" urlò anche lui in preda alla collera.
Come si permetteva di dirle come comportarsi con suo fratello? Shiori rimase scioccata dallo scatto del ragazzo, sempre così posato e tranquillo.
"Nessuno di voi due merita quello che tu vi stai facendo." si limitò a dire lei. "Ora devo tornare alla base, anche se potrei godermi questa stanza almeno per questa notte." aggiunse poi, cambiando argomento.
Fece una smorfia. La situazione di Kakashi e il racconto di Itachi le avevano fatto passare la voglia di rilassarsi. Inoltre, aveva sperato di avere un po' più di tempo da passare con Tenzo, stare con il suo migliore amico la faceva sentire, in parte, a casa. Invece, a causa degli eventi di Konoha aveva dovuto correre via in fretta.
Itachi era ancora seduto sul letto a rimuginare su tutto ciò che si erano detti.
"Forse tu ne hai più bisogno di me. Se vuoi te la lascio." gli concesse.
"No, Kisame mi aspetta. Questa sosta l'ha già messo abbastanza di cattivo umore."
Si alzò dal letto e si avvicinò alla porta, poi ci ripensò e si voltò verso di lei.
"Posso darti un consiglio?"
Lei annuì.
"Non fidarti di nessuno li dentro. Pawaki sembra spaventoso, ma io ho lavorato con Tanoshiji, può anche avere un visino innocente, ma... Ha messo i brividi sia a me che a Kisame. Questo è tutto dire."
"Penso di poterlo controllare." affermò lei sicura di sè.
"Si, l'avevo immaginato. Credo che sia quello il problema."
Non aggiunse altro e uscì dalla stanza.

Shiori decise di approfittare della stanza per starsene un po' tranquilla almeno quella notte. Sperava che Tenzo arrivasse in tempo per impedire il peggio. A quel pensiero, le tornò in mente Kakashi. Si era proprio fatto ingannare da quella ragazza. Era la prima da quando se n'era andata? Ce n'erano state altre?
In quel momento, le venne l'impulso di scendere al piano di sotto e rimorchiare uno dei clienti della locanda. Impulso che calmò cercando di ricordarsi chi era, e quale mossa stupida sarebbe stata. Decise quindi di leggere la lettera del fratello. Aprì la busta e ne tirò fuori un foglio scritto nella fine e quasi danzante calligrafia del fratello.

Ciao peste,
Spero che le cose ti vadano bene.
Che inizio stupido per una lettera, non è vero? E' ovvio che le cose siano difficili, ma comunque spero che tu non abbia dovuto sopportare niente di insostenibile.
Yoshino ti manda i suoi saluti, mi ha detto di raccomandarti di non mangiare troppi dolci. Le manchi tanto. A volte la vedo scattare quando bussano alla porta, sperando di ritrovarsi davanti te in ritardo per la cena. Se la sta cavando bene comunque, impegnata com'è con le sue faccende e a badare a Shikamaru.
Tuo nipote ha avuto un periodo piuttosto difficle, ma dopo una chiacchierata con Kakashi le cose hanno ricominciato ad andare per il verso giusto. In realtà, è andata così per tutti noi. All'Accademia Shika si fa notare perché è sveglio, ma i suoi voti non sono un granché. Ci crederesti? Il fatto è che preferisce passare il tempo a guardare le nuvole, piuttosto che studiare. Speravo che, almeno sotto questo punto di vista, non mi somigliasse così tanto. Iruka comunque dice che rimane uno dei migliori della classe.
I ragazzi mi hanno detto di dirti di sbrigarti a tornare a casa, perché più tempo ci metti più metti in cattiva luce il tuo clan. Insomma, non ti vogliono fare alcuna pressione!
Passiamo a me. Mi manchi così tanto. Ti ho già dato tutti i consigli che potevo darti e di certo non ti annoierò con le mie preoccupazioni. Prenditi il tempo necessario, fai ciò che ritieni giusto. Io ti aspetterò qui sempre sorellina.
Ora è meglio che vada, Shikamaru è appena tornato a casa e non voglio che mi veda scrivere questa lettera.
Un abbraccio fortissimo.
Il tuo fratellone.

Shiori strinse la lettera al petto, le lacrime che le scendevano lungo le guance. "Grazie!" sussurrò dolcemente.
In seguito, una piccola palla di fuoco apparve nella sua mano destra ed andò a bruciare il foglio di carta. Non poteva permettere che qualcuno lo trovasse.
Rimase lì a guardare la lettera che bruciava, con le fiamme che si specchiavano e ballavano davanti ai suoi occhi, finché del conforto di suo fratello non rimase altro che cenere e il segno che aveva lasciato nel suo cuore.


Angolo dell'autrice.
Bentrovati!
Che capitolo semplice da scrivere -.- (notata l'ironia?). Quando devo scrivere di Itachi mi trovo sempre abbastanza in difficoltà. E' troppo complesso e triste persino per me, che mi diverto a scrivere capitoli malinconici e strappa lacrime quasi più di quelli allegri. Di questo capitolo l'unica parte di cui mi sento veramente sicura sono le ultimissime righe. Mi piace l'idea che Shiori e Shikaku si sentano così legati, e che lui possa continuare a proteggerla, anche se sono distanti l'una dall'altro.
Aspetto con ansia le vostre opinioni :)
A presto!


 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: WibblyVale