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Autore: Katonoffirecrow    28/03/2015    2 recensioni
Questa è la storia di come il nuovo mondo natio dalla guerra dei supremi, lentamente comincia la propria avanzata nell'eterno dubbio
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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« Sei spacciato maledetto !! » tuonò con ira smisurata Queen Galaxia galoppando verso Ace, immobile con gli zoccoli anteriori aperti, mentre sul petto il mazzo di carte riposto brillava come non mai.

« Vieni, vieni pure Galaxia, non temo nessuno i voi. » disse con tono di certezza lo stallone dal manto rosso, che fissò con occhio cremisi la giumenta alata, scagliargli contro una sequela di flussi magici arancio che, con una giravolta ed un salto il pony riuscì ad evitare, intercettando l'ultimo con uno scudo rosso, generato sullo zoccolo sinistro dal contatto con una carta.

In quello stesso istante, mentre il pony poggiò anche lo zoccolo destro contro lo scudo, puntando i posteriori a terra per evitare di essere sbalzato via dalla potenza dell'urto continuo dell'attacco nemico, avvertì una palese presenza alle sue spalle, e ne fu del tutto certo quando l'attacco che stava subendo cessò, venendo sostituito da un sentore di puntura sulla groppa.

« Resta immobile, o hai la mia parola che ti trafiggerò fino al cuore. » disse con tono serio King Cosmos premendo nuovamente il corno contro lo stallone, che sorrise scocciato.

« Se è questo che desideri d'accordo, resterò immobile, ma potrei almeno lasciar cadere lo scudo ? »

« Fallo, ma con molta calma. »

« Certo, sarò quieto. » disse con tono loquace Ace, lasciando cadere lo scudo che, prima di toccare terra ritorno una carta, rivelando come ora, dinnanzi al pony si trovasse Galaxia, che lo stava fissando con occhi divaricati e narici allargate per la rabbia.

« Dovrei ucciderti, qui, ORA. Ma sei fortunato che c'è mio marito, e lui crede in un giusto processo.

Anche se un verme come te meriterebbe soltanto la morte. » disse acida la madre di Luna e Celestia che, all'insaputa dei genitori stavano sbirciando da una delle finestre del palazzo ciò che stava avvenendo, ignare che, Lilith ancora posta sulla cima della cocca le aveva notate.

« Galaxia, non dire certe cose !! Ne abbiamo già discusso anche con Master, e siamo giunti ai processi. »

« Ah certo, dopo che tu ti sei messo contro noi due, visto che lui era concorde con me !! »

« Lui sarebbe concordo con te su ogni cosa, basta fargli menare gli zoccoli. » rispose con tono colmo di ironia il pony mentre a poca distanza dai tre, il terreno cominciò a muoversi e diverse radici nere cominciarono a fuoriuscire, intrecciandosi in modo sinuoso fino a ricreare il consigliere di Canterlot.

Quest'ultimo, dopo due forti scrocchi del collo fissò con sguardo iracondo Ace, che gli sorrise spavaldo.

« Tu, pensavi davvero che quella stupida mossa avrebbe potuto mettere fine alla mia esistenza ?! » chiese scocciato lo stallone, ora senza vestito, mostrando il suo manto grigio ed il suo sguardo rubino puntato su quel pony tenuto in scacco da Cosmos.

« Mettere fine alla tua esistenza ? E perché mai dovrei fare una cosa tanto sciocca. Io non sono di certo tornato qui per bearmi di una vostra morte.

Sono tornato per gioire di ognuna delle migliaia di morti che vi farò patire, ce credetemi ve ne farò passare così tante che pregherete di essere mortali, perché vi porterò via ogni cosa, proprio come voi faceste con me. » sentenziò acido Ace, mentre le carte sul suo petto di colpo si illuminarono schizzando come saette verso il castello.

« Ti avevo detto di restare fermo !! » tuonò di colpo l'alicorno dal manto blu, premendo in avanti il corno, cercando il corpo di Ace, che nello stesso istante avvampò tra le fiamme, che si divisero raggiungendo le carte lanciate verso Canterlot.

« Ma cosa diamine ?! »

« Cosmos dovevi ucciderlo dannazione a te !! » tuonarono in sequenza Galaxia e Master, lanciandosi assieme al regnante verso il castello seguiti dalle guardie, mentre sotto i loro occhi, le carte esplosero con fragore di tuono, facendo comparire tredici pony, tutti dal manto rosso e dal crine biondo, armati con armi differenti, tra cui spiccarono la falce, lo scudo e la frusta usati poco prima a Ace, che si schiantarono contro le vetrate irrompendo all'interno, seguiti da Lilith alzatasi in volo verso la vetrata dove si trovavano le figlie dei regnanti.

« L'armata scarlatta è giunta infine. » disse con tono carismatico la seguace di Ace, sfondando di netto la vetrata, ghermendo con i propri artigli le principesse, incapaci di difendersi a causa del forte urto, che fece perdere i sensi ad entrambe.

Nello stesso istante, mentre all'interno del castello le grida della servitù si susseguivano senza sosta, assieme a quelle delle guardie rimaste all'interno che cercavano inutilmente di arrestare l'avanzata nelle stanze dei pony scarlatti, Galaxia e Cosmos si innalzarono in volo, entrando in due diversi punti di entrata creati dai nemici, mentre Master, con un sorriso irato in volto, entrò dall'ingresso spiccando un grosso salto, piantando il proprio zoccolo destro contro l'asta rossa di un alabarda rossa con la punta simile al muso di un drago, fissando con sguardo serio il pony che la brandiva, che era una copia perfetta di Ace, se non fosse stato che si trattava di una giumenta.

Quest'ultima dopo avergli sorriso, sbalzò indietro il pony che atterrò in piedi sugli zoccoli posteriori, facendo fuoriuscire due radici acuminate dagli zoccoli anteriori.

« Ma che diavolo significa, prima eri un maschio !! »

« Tsk, razza di sciocco nonnetto, ti sembro forse Ace io ?! Io sono Six, ricordalo bene perché ti dividerò giusto in sei parti !! » sentenziò la giumenta scattando verso il pony cercando di colpirlo con una sequela di affondi rapidissimi, che persino Master fece fatica ad intercettare con le proprie radici che, ad ogni contatto con la lama, sprigionavano un mare di scintille simili ai lampi di una tempesta.

Al piano superiore nel frattempo Galaxia aveva incontrato un nuovo pony dal manto rosso.

Stavolta si trattava di uno stallone, sempre dal medesimo colore di manto e crine biondo, ma decisamente più prestante di Ace, e con un espressione scocciata in volto e con un martello tondeggiante stretto nello zoccolo destro, che faceva battere lentamente sul sinistro.

« Sarà divertente romperti tutte le ossa, razza di sovrana dei miei stivali.

Speravo di non dover trovare proprio te, ma evidentemente la sfortuna mi perseguita. » disse il pony lanciandosi in corsa verso la regnante che, illuminando il proprio corno, fece illuminare le proprio ali di un arancio molto acceso, parando il colpo con la sinistra, cercando poi l'affondo con la destra, che però venne intercettata dal manico dell'arma.

« Non sottovalutarmi razza di sciocca copia !! Quando avrò finito con te pregherai di non essere rimasto in quella carta che io stesso mi prenderò la briga di bruciare !! » sibilò acida Galaxia, lanciando indietro lo stallone, che atterrò senza problemi sugli arti posteriori frenando lo slanciò ricevuto piantando il martello nel pavimento, per poi sollevare lo sguardo verso l'alicorno, soffiandosi via un ciuffo biondo da davanti agli occhi.

« Oh beh mia cara, l'importante è crederci. Penso debba ancora nascere la giumenta che possa mettere in difficoltà Jack, ma sono pronto a verificare se le tue parole sono vere o solo sciocche bugie di una lestofante. » sentenziò il pony, lanciandosi nuovamente contro la puledra, girando su se stello poco prima dell'impatto, per generare maggior potenza col suo martello, con cui cominciò a colpire a ripetizione con fendenti discendenti, verticali e diagonali Galaxia, che si trovò costretta in posizione i parata a causa della frequenza e peso dei colpi ricevuti.

Mentre ciò accadeva, all'ultimo piano, nella sala del trono King Cosmos era impegnato a fronteggiare ben tre pony.

Una giumenta esile e dal lungo crine, che utilizzava la frusta uncinata, uno stallone di media stazza armato di scudo, ed un altra giumenta armata di falce bi-coda.

Le due continuavano ad attaccarlo, obbligandolo a difendersi dai feroci fendenti portati a velocità incredibile dalla frusta, sulla sinistra, parandoli con la magia del proprio corno, mentre a destra, utilizzando il medesimo incantesimo di Galaxia, cercava di fare del suo meglio per parare i colpi della giumenta con la falce, che lo fissava con sguardo quasi folle mentre sorrideva ad ogni colpo che gli scagliava contro.

Per sua fortuna era riuscito a a bloccare lo stallone con lo scudo, colpendolo con un incantesimo di gravità che lo aveva obbligato a restare immobile con lo scudo rivolto verso l'alto, mettendo tutte le sue energia nello sforzo di non essere schiacciato al suolo.

« Coraggio !! Fatti uccidere brutto schifoso !! Voglio vedere i pavimenti di questo rudere divenire scarlatti !! » sentenziò con voce acuta la pony sulla destra, piantano un poderoso fendente contro Cosmos che parò a fatica con l'ala destra, fissando la giumenta con sguardo leggermente scocciato.

« Mi sa che per questo dovrai aspettare ancora molto. Piuttosto rivelami il vostro piano, perché ci state attaccando ?! »

« E ti aspetti che io sia così pazza da dirtelo ?! Beh forse si, ma solo se mi farai vedere come sei fatto dentro, su sii buono con la piccola Three !! » disse la pony cercando di sfondare la difesa dell'alicorno.

Quest'ultimo di colpo sorrise, illuminando di un azzurro ancor più intenso il proprio corno, scomparendo di colpo, lasciando che il colpo di frusta in arrivo da sinistra impattasse contro la lama della falce, conficcatasi al suolo a causa della forza esercitata dalla pressione, facendo legare le due armi.

« ACCIDEDENTI !! NINE !! LIBERA SUBITO LA MI ARMA PRIMA CHE CI SCAPPI !! »

« Ci-Ci sto provando, dammi un secondo !! »

« Spiacente, tempo scaduto. » disse King Cosmos ricomparendo dietro Three colpendola con un potente flusso magico ravvicinato alla groppa, sparandola contro la sua compagna, con la quale si schiantarono contro il muro retrostante alla seconda, perdendo entrambe i sensi.

« No Three, Nine !! Tu maledetto !! Affronta me se ne hai il coraggio !! » sentenziò il pony con lo scudo, immobile a causa dell'incantesimo gravitazionale lanciato dal regnate di Canterlot che, con passo leggero ed espressione severa gli si avvicinò.

« Ora tu mi dirai ciò che voglio sapere. »

« Io non ti dirò nulla !! Io-» di colpo il pony cessò di parlare, a causa della pressione che aumentò poderosa, obbligandolo a concentrarsi totalmente sul sostenimento dello scudo.

« Parla, altrimenti ti schiaccerò, e ti avverto sono pronto a farlo. »

«Io...io non parlo...!! Non tradirò il nostro comandante..!! »

« Ammiro la tua lealtà nei suoi confronti, ma lui ha ucciso centinaia di civili poco fa, e ci ha attaccati assieme, aizzandoci voi contro, dunque se davvero vuoi servirlo penso sia un tuo obbligo dirci la motivazione di un attacco tanto spregiudicato. » disse con tono serio lo stallone, osservando in volto il pony, che seppur palesemente in difficoltà e sofferente, questo non voleva comunque cedere e tradirà il suo capitano, che da quando li aveva evocati era sparito.

« Va bene, tutto ciò sta andando troppo per le lunghe, ti darò ancora dieci secondi, poi aumenterò al massimo il mio incantesimo e di te non resterà nulla, sarai pressato da una forza gravitazionale duemila volte superiore a quella Equestre, e stavolta da tutti i lati, non solo dall'alto. » sentenziò King Cosmos cominciando a contare, mentre lo stallone con lo scudo deglutì con forza, cominciando a sudare freddo, tremando vistosamente.

Nello tesso istante, mentre il conteggio procedeva giungendo al fatidico nove, il pony di colpo sorrise.

« Quando il lampo risplende, ed il tuono imperversa, non temere il suo fragore, perché la scarlatta armata è arrivata.

Hai perso, il tuo tempo è scaduto prima del mio, a presto da Eight. » disse il pony, cominciando ad avvampare assieme al proprio scudo, facendo retrocedere lo stallone regale che voltando lo sguardo vide avvenire lo stesso fenomeno sulle due giumente e le loro armi, e prima che potesse agire non vi era più alcuna traccia dei tre, se non delle bruciature sui pavimenti.

Tale scena, si era ripetuta dinnanzi a Master, che si era visto scomparire Six innanzi agli occhi proprio quando l'aveva infilzata con una radice nel petto, ed a Galaxia, mentre stava schiacciando con lo zoccolo destro Jack a terra.

In quel momento, mentre i tre equini stavano cercando di comprendere l'accaduto, la cocca all'esterno aveva preso il volo trainata da Lilith, in mezzo alle nubi, con a bordo Celestia e Luna, al cui fianco, dopo che una piuma della fenice si staccò posò, ricomparve Ace, da un turbine di fuoco, facendo scorrere le proprie carte da uno zoccolo all'altro con un sorrisetto beffardo in volto.

« A voi la mossa ora. »

 

 

 

 

 

Diario di Rain :

 

 

« Ormai la mia vista è inutile...non vedo nulla se non il buio.

Avverto molte vibrazioni attorno a me, e qualcosa che mi solleva, che sia forse la famigerata mietitrice umana che Nero diceva essere solo una leggenda ?

Comprendo perché tremo, in fondo la paura della morte, non l'avevo mai provata, dunque che anche un supremo possa in fondo “terminare” a causa dei sentimenti..? »

  
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