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Autore: Nessie26    29/03/2015    5 recensioni
Questa storia prende spunto dalla terza stagione (quindi contiene alcuni spoiler), ma non vi si basa fedelmente.
È, più che altro, una storia che traccia la lenta e sorprendente presa di coscienza di Felicity e Oliver circa i loro sentimenti. Un percorso diverso e introspettivo su questa meravigliosa coppia che spero gradirete. Buona lettura!
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Quella prima notte trascorsa a casa di Felicity fu speciale per entrambi. Non successe nulla di particolare, ma proprio per questo assunse un gusto ancor più dolce: quello della normalità. Stanchi com'erano, si abbandonarono presto al sonno, abbracciati teneramente l'uno all'altro.
Al mattino erano ancora nella stessa identica posizione. Felicity era rannicchiata accanto al corpo caldo di Oliver e lo cingeva con un braccio. Lui la teneva stretta in un abbraccio, come per non lasciarla andare.

A causa del dolore martellante alla spalla, Oliver fu il primo a svegliarsi. Aprendo gli occhi, la prima cosa che vide fu la testa bionda di Felicity abbandonata sul suo petto, la bocca piena schiusa in una piccola “o”, il volto roseo completamente rilassato. La gioia si espanse a dismisura nel suo petto, così tanto che temette di non poterla contenere neanche per un altro istante. Avrebbe voluto che tutti i giorni iniziassero così, con lei accanto; avrebbe voluto restare in quella stanza per sempre, per stare con lei e tenerla al sicuro.
Tutto il resto perdeva importanza nei preziosi attimi trascorsi con lei, che era diventata l'unica cosa veramente essenziale.
Nello stesso momento in cui aveva deciso di stare con Felicity, aveva capito che le avrebbe sempre dato la priorità su tutto. Rimase qualche minuto ad assaporare quella sensazione di pienezza. Poi, a malincuore, sciolse delicatamente quell'abbraccio per potersi alzare dal letto. Con cura si allontanò da lei, adagiandola piano sul cuscino, così da non svegliarla. Felicity si lamentò per un momento, per poi ricadere nuovamente in un sonno profondo.
Oliver entrò in bagno e dopo essersi fatto una doccia, andò in cucina a prendere qualcosa per il dolore. La ferita stava guarendo bene, anche se gli faceva ancora molto male. Avrebbe dovuto aspettare una settimana o giù di lì prima di riprendere i suoi allenamenti abituali. La cosa gli pesava, perché allenarsi significava per lui prendersi del tempo per sé, per chiarirsi le idee, scaricare la tensione accumulata. Se non altro avrebbe dedicato più tempo a Felicity.
Tentò di preparare qualcosa di simile ad una colazione, puntando tutto sul caffè, dopodiché tornò in camera da letto, ma vedendola ancora addormentata, sistemò il vassoio con la colazione sul tavolino e si appoggiò alla porta per guardarla dormire. Era ancora nella stessa posizione in cui l'aveva lasciata, sdraiata su di un lato mentre abbracciava il cuscino allo stesso modo in cui prima abbracciava lui. Il lenzuolo bianco le copriva solo una parte del corpo, ma lasciava interamente scoperta la gamba sinistra. Oliver tracciò con lo sguardo quella linea morbida e nuda, risalendo verso la forma perfetta delle cosce e delineando con crescente interesse la rotondità dei suoi fianchi coperti da un minuscolo slip bianco. Il seno piccolo e sodo, era ben visibile sotto la canottiera aderente che indossava. La fantasia e il desiderio presero il sopravvento, ma Oliver rimase immobile, limitandosi ad assaporarla con lo sguardo. Oliver si chiese come avesse fatto a starle lontano per tutto quel tempo. Non riusciva più a trovare un senso alle sue stesse parole o a credere alle motivazioni che l'avevano spinto nella direzione opposta a quella di Felicity. Era stato uno sciocco, un vero caparbio ad aver prolungato a entrambi un tale tormento. Nel disperato tentativo di proteggerla, Oliver era diventato l'afflizione più grande, l'amarezza più profonda, per tutti e due. Solo adesso riusciva a vederlo con i propri occhi, perché non era più accecato dal suo egoistico punto di vista.
Felicity si svegliò poco dopo, stropicciandosi gli occhi e sbadigliando sonoramente senza neanche darsi il pensiero di coprirsi la bocca con una mano. Poi, ricordandosi di non essere sola si girò di scatto e vedendo Oliver poggiato alla porta della camera da letto, divenne subito rossa in viso. Nel vedere il suo imbarazzo, Oliver rise di gusto e Felicity assunse una sfumatura ancora più accentuata di rosso. L'abitudine di svegliarsi da sola tutte le mattine, portava con sé abitudini difficili da debellare: sbadigliare in modo poco signorile era proprio una di quelle. Oliver si avvicinò al letto, posizionandosi su di lei e iniziando a baciarle il collo, le spalle, le braccia, e pian piano lei si rilassò sotto di lui, lasciandosi coccolare da quei baci e dalle carezze.
«Buongiorno», le sussurrò lui all'orecchio con voce sensuale.
Bastò quel semplicissimo gesto, quel lieve soffio sull'orecchio, così caldo e delicato, a farla letteralmente impazzire. Oliver sapeva bene come muoversi, cosa fare e cosa dire.
Quando lui si avvicinò per baciarla sul collo ancora una volta, lei lo abbracciò forte e respirò profondamente, riempiendosi i polmoni del suo profumo. Era tutto assolutamente perfetto. Lui era perfetto. Nonostante i segni sulla pelle e le indelebili cicatrici sul cuore, Oliver l'uomo che ogni donna avrebbe voluto avere. La consapevolezza di essere la sua donna adesso, di trovarsi lì con lui, le fece venir ancora più voglia di tenerlo prigioniero nel suo letto per sempre, per non lasciarlo andare mai più. Nessun'altra donna lo avrebbe allontanato da lei.
Fu proprio quella viscerale necessità di possederlo, così animalesca e quasi primitiva, che la spinse a gettarlo su
un lato del letto e a spogliarlo dai pochi indumenti che indossava. Iniziò a baciarlo in ogni parte del corpo, senza alcuna delicatezza, con foga e passione. 
Oliver non poteva muoversi, vittima di lei e del suo travolgente desiderio. Era lei a comandare in quel frangente. Questo cambio radicale di ruoli era sorprendente persino per lui, ma lo eccitò. Non aveva mai creduto che oltre al suo lato dolce e un po' impacciato, Felicity potesse essere così sensuale e accattivante. Non mostrava nessun imbarazzo, completamente nuda com'era di fronte a lui; nessun impaccio, mentre lo baciava e lo toccava fino a farlo impazzire. In quel momento lei stava dando voce al suo desiderio interiore, mettendo da parte la sua natura razionale.
Avvinghiati l'uno all'altro, Felicity e Oliver esplorarono senza riserbo i luoghi più intimi e nascosti del loro Io. Si liberarono delle formalità, delle etichette e di qualsiasi convenzionalità, mostrandosi per ciò che erano veramente. Nessun dubbio tra loro, nessuna vergogna, nessuna incomprensione. Presero dall'altro tutto ciò che vollero, donandosi completamente.
E una volta tolto quel velo in mezzo a loro, erano finalmente una sola anima.



 


Capitolo breve e un po' troppo romantico per i miei gusti, ma considerando il fatto che si è quasi scritto da sé, ho deciso ugualmente di pubblicarlo. Chissà che piaccia a qualcuno... :)

Vi ringrazio tantissimo perché continuate a seguirmi e a scrivermi.
Grazie, perché vedo crescere il numero di coloro che seguono la storia e la mettono tra i preferiti.
Grazie di cuore a chi, addirittura, mi ha messo tra gli autori preferiti.

Manca davvero poco al termine di questa storia, quindi spero che questi ultimi capitoli vi piacciano.

A presto.
Nessie26






 

 
   
 
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